Santuario della Civita

Itri (Lt). Un convegno ecclesiale su Papa Francesco

2013-07-02 15.03.05.jpgitri%20-%20convegno%2007-07-13.jpgItri (Lt). Il primo convegno su Papa Francesco, a 100 giorni della sua elezione.

 

di Antonio Rungi

 

Nell’ambito dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Civita, la patrona dell’Arcidiocesi di Gaeta e della città di Itri, che si svolgono dal primo al 22 luglio di ogni anno,  domenica 7 luglio, alle ore 19,00, ad Itri, nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maggiore, si svolgerà il convegno ecclesiale-parrocchiale su “Papa Francesco.  I primi 100 giorni” di Pontificato.

Si tratta del primo convegno del genere a livello nazionale che ha come finalità quella di leggere l’attività del Papa da varie angolature, in quanto i relatori affronteranno vari aspetti della straordinaria figura del novello Pontefice, anche alla luce della pubblicazione della sua prima enciclica “Lumen fidei”, che verrà resa nota venerdì 5 luglio. Non si tratta, tuttavia – come evidenziano gli organizzatori – “di dare un giudizio di valore sull’opera del Papa, ma di riflettere insieme sulla svolta significativa che Papa Francesco ha dato alla Chiesa in questi 100 giorni del suo pontificato”.
A parlare di questo argomento ci saranno uomini  di chiesa, della cultura e dello spettacolo e del giornalismo. Sono infatti attesi alla tavola rotonda su questo argomento Pippo Baudo, noto presentatore della Rai, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, Salvatore Mazza, giornalista di Avvenire e presidente dell’Associazione internazionale dei Vaticanisti, Carlo Di Cicco, Vice-Direttore de L’Osservatore Romano, Gianni Valente, biografo del Cardinale Bergoglio, quando era arcivescovo a Buenos Aires, in Argentina.

L’iniziativa è stata promossa come tutti gli anni, da 15 anni a questa parte, dall’Associazione “Maria Santissima della Civita” e dalla  Pro Loco, che negli anni passati in questa circostanza hanno portato ad Itri personalità di grande spicco ecclesiale, culturale e politico.

Coordinatore di tale iniziativa è il giornalista Orazio La Rocca, vaticanista de “La Repubblica” e collaboratore del settimanale L’Espresso, che è originario di Itri.

Al convegno ha annunciato la sua presenza sua Ecc.za Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, arcivescovo di Gaeta. I saluti iniziali saranno dati ai convenuti dal parroco della cittadina, don Guerino Piccione e vicario foraneo della Forania di Fondi e dal Sindaco della Città, dott. Giuseppe De Santis.

Moderatore del Convegno  sarà Antonio Fargiorgio, presidente dell’Associazione Maria Santissima della Civita.

A conclusione del convegno, come ogni anno, ci sarà l’ostensione del quadro della Madonna della Civita, in Piazza Incoronazione, Cerimonia che aprirà, così, il periodo di festeggiamenti in onore della Santissima Patrona della  Arcidiocesi di Gaeta e della Città di Itri che occupano praticamente tutto il mese, anche per la vicinanza del Santuario Mariano della Civita, a 13 Km dalla città, sul Monte Civita, dove nel giugno 1989 arrivò pellegrino anche Giovanni Paolo II in occasione dei 150 anni della visita al Santuario della Civita di Papa Pio IX. Dopo il convegno, molti si attendono la visita spontanea di Papa Francesco, già invitato ufficialmente dall’Arcivescovo di Gaeta a tenere una prossima visita pastorale alla Diocesi, particolarmente cara ad ogni Papa.

Mondragone (Ce). Seminario di studi su Victorine Le Dieu

DSC07165.JPG150120132147.jpgDSC07159.JPG150120132139.jpgSi svolgerà giovedì 16 maggio 2013, per l’intera giornata, un seminario di studi sulla figura e l’opera della serva di Dio Victorine Le Dieu, Fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, che a Mondragone hanno una rinomata ed affermata struttura finalizzata all’accoglienza e all’ospitalità. E, infatti, presso la Stella Maris di Mondragone a pochi metri dal mare che giovedì prossimo si svolgerà questo importante convegno nell’anno della fede, voluto espressamente dalle suore della comunità e dall’assistente spirituale, padre Antonio Rungi, che sarà il moderatore del seminario di Studi. Importanti personalità del mondo ecclesiastico nazionale e locale prenderanno parte al seminario di studi. L’aspetto storico del tempo in cui visse ed operò Victorine Le Dieu verrà trattato, nella mattinata del 16 maggio 2013, dal passionista, Giuseppe Comparelli, uno studioso ed esperto dell’Ottocento. L’aspetto teologico e carismatico della figura della Serva di Dio Victorine Le Dieu verrà trattato, nella mattinata di giovedì prossimo, dall’arcivescovo di Potenza, mons. Agostino Superbo, già assistente nazionale dell’Azione Cattolica e Vice-presidente per l’Italia Meridionale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei). La presenza delle suore a Mondragone, le loro attività svolte e che continuano a svolgere veranno presentate da due comunicazioni nel pomeriggio, curate rispettivamente dal frate francescano, padre Berardo Buonanno, autore di numerose pubblicazioni di carattere storico e religioso su Mondragone e dal vicario foraneo, don Roberto Guttoriello. La giornata verrà aperta dal saluto del vicario episcopale per la vita consacrata della Diocesi di Sessa Aurunca, don Paolo Marotta e sarà conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo di Sessa Aurunca, alle ore 19.00, nella Chiesa delle Suore della Stella Maris. Il seminario di studio è aperto a tutti, specialmente ai fedeli laici e a quanti vogliono sviluppare un approfondimento della loro fede sull’esempio della Serva di Dio, Victorine Le Dieu, avviata verso la beatificazione. Il seminario di studi promosso dalla comunità delle Suore di Gesù Redentore ha un significato particolare, in quanto l’Istituto fondato da Victorine Le Dieu celebra quest’anno i suoi 150 anni di riconoscimento dell’opera, approvata il 15 gennaio 1863 da Pio IX. L’Istituto che fina dalla sua nascita e nel corso degli anni si è incentrato soprattutto nel curare le ferite del corpo e dello spirito, specialmente dei bambini e dei sofferenti, oggi è presente in varie parti d’Italia e del mondo, continuando con rinnovato vigore l’opera della fondatrice. Al seminario di studio è attesa anche la nuova madre generale delle Suore di Gesù Redentore, Marilena Russo, con i vertici della Congregazione, che ha la sua sede generale a Fonte Nuova in Roma. Lì sono conservati le spoglie mortali di Victorine Le Dieu, considerata da tutti nella chiesa del suo tempo e del nostro tempo una donna straordinaria oer generosità e sacrifio per servire la causa degli ultimi e dei sofferenti nella Francia post-rivoluzionaria e nell’Europa del periodo napoleonico e post-napoleonico. Dalla Francia all’Italia il suo cammino di carità, di fede e speranza mai si interruppe, forte come era della grazia e della potenza che le venivano da Cristo, unico Redentore del mondo, sotto la cui protezione aveva messo la sua opera e la sua missione nella Chiesa.

Il Seminario di studi parlerà di questa singolare donna francese in un anno speciale come quello della fede che la cristianità sta vivendo a cavallo di due pontificati: quello del Papa emerito, Benedetto XVI, che ha indetto questo anno in occasione dei 50 anni dell’inizio del Concilio Vaticano II e continuato con particolare fervore da nuovo pontefice, Papa Francesco, che ha ripreso le catechesi sull’anno della fede in occasione delle udienze generali del mercoledì, sempre più affollate da credenti e non in una Piazza san Pietro che incomincia ad essere stretta e limitata per accogliere tutti i pellegrini che giungono a Roma per vedere il Papa e celebrare l’anno della fede, nella sede di Pietro.

Itri (Lt). Tesseramento Oratorio delle Suore OMR

IFoto1244.jpgtri (Lt). Oltre 200 bambine per il tesseramento all’Oratorio delle Suore Opus Mariae Reginae

 

di Antonio Rungi

 

Circa 200 bambine, ragazze e giovani,  dai sei anni alla maggiore età hanno aderito per l’anno 2013 al tesseramento per l’Oratorio promosso dalle Suore Opus Mariae Reginae, la cui casa generalizia è situata a Formia sulla Statale Appia. Alla cerimonia di tesseramento hanno partecipato le Suore delle tre comunità della zona: Itri, Fondi e Formia, guidate dalla Superiora Generale, Suor Rosina Di Russo, il parroco di Itri, don Guerino Piccioni e padre Antonio Rungi, missionario passionista, cappellano della comunità della casa generalizia delle Suore Opus Mariae Reginae di Formia.

A presiedere la solenne eucaristica della Domenica VI del Tempo di Pasqua è stato l’arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, che ha tenuto la breve, ma sentita omelia alle tante bambine, ragazze e giovani presenti nell’auditorium della casa religiosa di Itri (Lt), trasformato in tempio di preghiera e di raccoglimento. Il Vescovo, facendo tesoro della parola di Dio, si è soffermato, parlando con grande semplicità alle bambine presenti, dell’amore di Dio e come debba essere vissuto in famiglia, a scuola e nelle relazioni tra i compagni di classe e gli amici e coetanei.

A conclusione dell’omelia e prima della preghiera dei fedeli, incentrata sulla particolare circostanza, l’arcivescovo di Gaeta ha benedetto le tessere per tutte le iscritte all’oratorio, che ha una sua specificità, secondo il carisma del fondatore delle Suore Opus Mariae Reginae, esclusivamente aperto alle ragazze. Su di loro l’attività educativa delle Suore si concentrata attraverso l’impegno apostolico che tale istituto svolge nella Chiesa. Si tratta di un istituto di diritto diocesano, fondato dal sacerdote P.Mario Maria Merlin, riconosciuto con decreto dell’arcivescovo di Gaeta, monsignor Luigi Maria Carli, il 21 aprile 1979, con l’approvazione delle costituzioni. Queste sono state revisionate ed nuovamente approvate dall’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio l’8 dicembre 2011. La Congregazione delle Suore dell’Opera di Maria Regina si propone come fine la santificazione dei suoi membri secondo lo spirito del Fiat della Vergine Maria e la formazione degli stessi al più autentico spirito evangelico nella professione dei voti religiosi. La natura specifica dell’istituto è affermata nell’articolo 3 delle nuove costituzioni, dove si legge: “Il fine si concretizza nell’apostolato rivolto in modo particolare alla donna affinché ella possa formarsi e prepararsi coscientemente al suo domani di responsabilità nella società, a seconda della specifica attitudine e vocazione personale”. Come dire che si tratta di un istituto particolarmente adatto al contesto sociale e culturale in cui viviamo, dove spesso la donna è offesa, vilipesa, maltrattata, violentata ed uccisa per una cultura di “femminicidio” assurda e da condannare con forza e coraggio in tutte le istituti e sedi. Da qui l’impegno nel campo della formazione delle donne mediante varie forme e soprattutto attraverso l’oratorio. Si legge, infatti, al n.46 delle nuove Costituzioni: “L’apostolato della Congregazione comprende molteplici forme di attività, tra cui principalmente oratori, incontri di preghiera, corsi di formazione, circoli culturali, sale di lettura, catechesi per i fanciulli e gli adolescenti”. In questo quadro normativo si comprende il perché ogni anno, durante il mese di maggio, dedicato alla Madonna, si svolge il tesseramento di quante, piccole, giovani e grandi, come donne fanno parte dell’oratorio e si formano mediante le attività da esso promosso.

La massiccia adesione per le sole tre comunità della zona (le altre sono presenti in varie regioni italiane del Nord e del Sud) con oltre 200 iscritti conferma la validità della formula oratoriana femminile che le Suore Opus Mariae Reginae portano avanti ininterrottamente da 42 anni.

La cerimonia del tesseramento non si è conclusa con la celebrazione eucaristica, ma ha fatto registrare altri significativi momenti di fraternità e di gioia. Nella sala giochi dell’istituto si è svolta, alla presenza dell’Arcivescovo, una ben organizzata manifestazione artistica con balli di tutte le tesserate, improntati all’Anno della Fede. Poi la consegna personale delle tessere a tutte le ragazze presenti, direttamente dalle mani dell’Arcivescovo. Grande la gioia ed evidente l’entusiasmo dalle più piccole alle più grandi. Infine un ulteriore momento di gioia, nel giardino esterno della struttura delle Suore che sorge nel cuore della città di Itri e continua alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, in Piazza, con il volo dei palloncini e la merendina pomeridiana, molto apprezzata da tutti le bambine. La conclusione di tutta la manifestazione alle ore 18,45, dopo due ore di gioia spirituale e di autentica fraternità, sotto l’attenta regia delle Suore Opus Mariae Reginae, sempre più immerse nel loro apostolato territoriale, con una speciale attenzione verso le giovani, quelle che un domani avranno grande responsabilità in tanti settori e prima di tutto in quel dono meraviglioso dell’amore fecondo, aperto alla vita e alla maternità, sull’esempio della Vergine Santa, venerata in modo speciale sotto il titolo dell’Immacolata. E non senza motivo, visto che Pio IX, nel 1849, esiliato a Gaeta, salendo al Santuario della Civita, decise di proclamare solennemente il dogma dell’Immacolata Concezioni, che venne ufficializzato nel 1854. Una Congregazione, quindi al femminile, che si rivolge alla formazione della donna e che attinge la sua motivazione più profonda nel “Si” di Maria e su questo Si strutturare la propria vita di consacrati o fedeli laici.

Mondragone (Ce). Festa della Madonna Incaldana 2013

smi.jpgS%20Maria%20Incaldana.jpgMondragone (Ce) Festa Maria SS. Incaldana 2013

 

di Antonio Rungi

 

Sono in corso a Mondragone i solenni festeggiamenti in onore della Madonna Incaldana, protettrice della città. Iniziati domenica di Pasqua, alle ore 20.00, con la “discesa della Madonna” dalla Cappella laterale, dove viene conservata la sacra e prodigiosa immagine, nella basilica minore cittadina, dedicata alla Vergine Maria, all’altare maggiore, ove troneggia ed è esposta al culto, i festeggiamenti sono vissuti soprattutto come un momento di verifica del proprio cammino di fede. Mondragone con oltre 30.000 abitanti e 8 parrocchie, di cui due alla periferia Sud e Nord del territorio, è una della città della provincia di Caserta con maggior numero di abitanti, che d’estate raggiunge anche le 100.000 presenze, con i suoi 15 Km di spiaggia e strutture turistiche. La festa della protettrice è un momento di verifica e progettazione non solo della vita religiosa del popolo, ma anche delle attività. Anche in quest’anno 2013 si sono ridotte le spese per la festa patronale, in considerazione della grave crisi economica che attraversa l’Italia e anche questa area, dove il problema della disoccupazione giovanile è un fatto endemico, come pure la mancanza di imprenditoria locale. La sofferenza a livello economico e sociale è grande, tanto che la gioventù deve necessariamente trasferirsi altrove per trovare lavoro. Naturale quindi che la festa è celebrata nel segno della speranza  e della rinascita spirituale, morale, sociale ed economica del territorio. Ieri lunedì in Albis, uno de momenti più belli e rilevanti, con il tradizionale corteo storico del trasferimento della Madonna Incaldana dal luogo del rinvenimento del Quadro, in località Belvedere o Incaldana, fino alla basilica Minore. Circa 5,00 Km di percorso per rivivere nei simboli quanto accadde secoli fa, quando, secondo la tradizione, la Madonna avrebbe scelto di indirizzarsi verso Mondragone, dopo che un contadino aveva caricato il quadro su un carro tirato da buoi. Il corteo iniziato alle 17.00 si è concluso alle 19.00 con la messa celebrata nel Santuario. Oggi, festa patronale,  Martedì 2 aprile, questo il programma religioso: Ore 7:00 –  8:00 –  9:00 Sante Messe; Ore 10:45 Solenne Celebrazione, presieduta dal Vescovo di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano e concelebrata da tutti i sacerdoti della Forania di Mondragone; Ore 16:00 Accoglienza del pellegrinaggio delle Parrocchie Falciano, Casanova e Carinola; Ore 19:00 S. Messa. I festeggiamenti continuano anche domani, Mercoledì 3 aprile 2013, con il seguente programma religioso: Ore 7:00 –  8:00 Sante Messe; Ore 9:00 S. Messa con Prime Comunioni; 11:00 S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima a diversi giovani della città. Sarà il Vescovo di Sessa a presiedere il rito solenne; Ore 19:00 S.Messa. Le celebrazioni continueranno per l’intera settimana e settimana e si concluderanno domenica in Albis, quando l’immagine della Madonna verrà riportata nella sua cappella laterale. Il giorno 4 aprile 2013, giovedì, si celebra la giornata della vita consacrata ai piedi della Madonna Incaldana. Sarà padre Antonio Rungi, missionario passionista e predicatore dei ritiri mensili delle Suore della Diocesi di Sessa Aurunca, nonché assistente spirituale delle Suore di Gesù Redentore della Stella Maris, a presiedere la solenne eucaristia che si terrà alle ore 18,30. Saranno le suore di Mondragone ad animare la liturgia con la preghiera e il servizio liturgico.

L’origine storica della devozione della Vergine, venerata con il titolo di “Incaldana” si perde nella notte dei secoli; rompe il silenzio della storia la tradizione e la testimonianza tramandata da generazioni e generazioni di devoti al Maria Ss. Incaldana. Molti studiosi autorevoli hanno vagliato la corrispondenza dei fatti narrati, accogliendo i tratti significativi delle vicende di questa Sacra Icona. Essa risale al 1300, quando i monaci benedettini posero la loro dimora alle pendici del monte Petrino. Sicuramente qualcuno di questi valenti monaci, dediti alla preghiera e alla contemplazione, impresse sul legno i li-neamenti della bella e mistica icona bizantina. Il nome della immagine, molto venerata in tutto l’ Ager Falernus, fu, in un primo momento, “La Prodigiosa”, poi “Madonna del Belvedere”, per la posizione incantevole in cui si trovava il convento e la chiesetta; con il tempo invece prevalse l’appellativo Madonna Incaldana, con riferimento a quel luogo, ricco di acque termali, note per le cure dermatologiche e l’estetica al tempo delle matrone romane. La tavola preziosa con l’effige della Vergine fu conservata al convento del Belvedere sin dopo la prima decade del 1600, quando per paura di altre incursioni barbariche fu solennemente portata nel centro fortificato di Mondragone e precisamente nella Chiesa Madre e Collegiata di S. Giovanni Battista (dove ancora oggi è custodita), venendo nello stesso tempo dichiarata protettrice della città. Un episodio leggendario sembra essere connesso al trasloco: l’Icona della Vergine venne posta su un carro tirato da due giovenchi, senza guida, per la contesa invocata dai paesi limitrofi. A seguito di tale evento il popolo pensò che si trattasse di un segno con il quale la Madonna aveva voluto indicare il tempio dove avrebbe preferito dimorare. Gli eventi prodigiosi che si sono susseguiti nel corso dei secoli sono tantissimi e che hanno testimoniato l’indulgenza della Madonna nei confronti di questo popolo. Tra i tanti meritano un cenno particolare la peste del 1656, che coinvolse molti paesi del Mezzogiorno d’Italia, ma che non sfiorò neanche Mondragone, le piogge del 1791 (dopo settimane di pioggia , uno sparuto raggio di sole si irradiò sulla cappella della Madonna, e subitaneamente tornò il sereno consentendo ai contadini di ritornare al loro lavoro nei campi) e l’incendio appiccato dai turchi al tempio durante il quale il quadro rimase illeso.  I mondragonesi sono molto grati a questa Madonna è per questo che ogni anno, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, viene riproposta la storica processione con un corteo in costume d’epoca tra canti, preghiere, applausi, invocazioni di fedeli e di pellegrini, che dal Belvedere scendono lungo la via Appia (attuale strada comunale Santa Maria Incaldana) per giungere al Santuario. Il Santuario, alla presenza di S. Em.za Baggio, è stato elevato a Basilica minore nell’aprile del 1990.

La Madonna, rappresentata seduta su di un trono ornato, con il braccio destro cinge il bambino benedicente. La tavola è impreziosita da una cornice decorata da motivi a voluta ai lati, due putti posti in alto reggono una corona mentre in basso è un motivo a conchiglia con fiori. Ai lati della Madonna c’è un’iscrizione: MP. OY (MATER DEI). Ed è a Maria Madre di Dio che è dedicata la festa della Protettrice di Mondragone, che va sotto il titolo di Incaldana e che è una immagine di origine bizantina, risalente al tempo dell’iconoclastia.

 

Formia (Lt). Una speciale festa della donna nella Parrocchia di Sant’Erasmo. Preghiera per le donne di padre Rungi

Domani 8 marzo, giornata internazionale della donna, nella sala S.Probo della parrocchia di S.Erasmo Vescovo e Martire di Formia alle ore 19:00, si terrà un significativo incontro con Suor Rita Giaretta, autrice del libro-testimonianza “Non più schiave“. L’evento è stato organizzato dall’Azione Cattolica della parrocchia di S.Erasmo, guidata da don Alfredo Micalusi. Suor Rita è una religiosa da anni impegnata, assieme ad alcune consorelle, nella lotta contro la schiavitù della prostituzione forzata in un territorio attraversato da un grave degrado ambientale, sociale e culturale come quello casertano, ove ha fondato, nel ’95, una struttura di accoglienza per donne vittime di questo fenomeno. La comunità di Suor Rita, “Casa Rut”, ha accolto in questi anni più di 260 giovani ragazze vittime di varie violenze. Sono soprattutto le donne di colore a trovare nella Casa Rut un riferimento istituzionale ed umano per affrontare con minore difficoltà le tante problematiche esistenziali in territorio italiano. Sebbene, la schiavitù sia stata abolita, in un contesto di migrazioni di popoli si assiste a nuove forme di schiavitù che hanno attinenza con la sistematica violazione dei diritti fondamentali della persona umana e soprattutto della donna. Su questi temi si svilupperà l’atteso incontro con questa suora, impegnata sul fronte della difesa dei diritti delle donne. In occasione dell’evento, poi, la poetessa Chiara Scrobogna che leggerà una poesia da lei composta sui temi della difesa della donna. Ad intervistare suor Rita Giaretta sarà la giornalista Simona Gionta.

E per la festa della donna padre Rungi compone una bellissima preghiera:

 

Preghiera della donna

Signore, mi rivolgo a Te
con la confidenza di un bambino,
con l’umiltà del povero,
con il coraggio dei martiri.

Donami la forza di parlarti
con la sincerità del cuore,
con l’umiltà di chi conosce
la sua fragilità, con il coraggio
che spesso manca nella mia vita
quotidiana.

Fa’ della mia vita un inno alla vita,
un canto perenne alla gioia,
un immenso atto d’amore
verso chi attende amore.

Nella mia debolezza non abbandonarmi.
Nell’incertezza, illuminami la mente.

Nel dolore, fa’ che io sappia camminare
con Te sulla via della croce.

Ti chiedo, per intercessione di Maria,
Madre del bell’Amore, di essere una
DONNA capace d’amare ogni persona
del genere umano, soprattutto se
debole e fragile, a partire dai miei cari.
Amen!
(Padre Antonio Rungi)

PAGANI. CONCLUSO IL TRIDUO DI PREPARAZIONE ALLA FESTA DELLE SUORE

Foto1007.jpgCon un solenne celebrazione eucaristica presieduta questa sera, 5 gennaio 2013, da padre Antonio Rungi, dalle ore 17 alle 19.30, si è concluso il triduo di preparazione spirituale che si tiene nella casa madre di Pagani (Sa), in Via San Francesco, dove riposano le spoglie mortali del Beato. Triduo voluto espressamente predicato da padre Rungi dalle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue, che domani 6 gennaio 2013, ricordano il loro Fondatore, Tommaso Maria Fusco, prossimo alla canonizzazione, in  questo anno della fede. Ma le suore ricordano in particolare la loro fondazione, che risale al 140 anni fa. Era, infatti il 6 gennaio del 1873, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si sono  ritrovate in queste sere per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio.

Questa sera giornata conclusiva del triduo la celebrazione è stata particolarmente sentita e vissuta, con circa 100 persone presenti in chiesa, tra suore, giovani e fedeli laici appartenenti al cenacolo di preghiera, guidato negli anni scorsi da padre Antonio Rungi. L’intensa celebrazione con la sentita omelia pronunciata da padre Rungi ha attirato l’attenzione di tutti i presenti, in particolare i circa 30 giovani che hanno animato la liturgia con canti religiosi e natalizi di grande sensibilità ed efficacia. A conclusione del rito, il bacio del bambino e la commovente rappresentazione scenica di alcuni quadri del vangelo dell’infanzia di Gesù. Sacra rappresentazione curata dai Giovani dell’Avo di Nocera Inferiore, i volontari ospedalieri che questa sera hanno condiviso con le suore il momento di preghiera in onore del Beato Tommaso Maria Fusco. La sacra rappresentazione è partita con la lettura del prologo del Vangelo di Giovanni e si è sviluppata poi sull’annunciazione, sulla visita a Sant’Elisabetta, su San Giuseppe, sulla nascita di Gesù a Betlemme con l’adorazione dei pastori e dei Magi. Vari quadri molto belli, con personaggi dal vivo, stile presepe vivente, in cui i dialoghi, tratti dal vangelo sono stati la parte dominante della sacra rappresentazione. L’associazione Avo di Nocera inferiore conta oltre 300 aderenti e si alimenta con il propri proventi, senza alcun aiuto esterno, ma solo con l’autotassazione di 15 euro all’anno per tutti gli iscritti, come ha sottolineato il presidente presente alla celebrazione. E’ stata Madre Ofelia a volere ringraziare tutti i convenuti alla celebrazione della sera, particolarmente riuscita e vissuta con spiritualità e coinvolgimento emotivo da parte di tutti. La stessa religiosa ha voluto tracciare, prima della santa messa, presieduta da padre Antonio Rungi, la figura esemplare del Beato Tommaso Fusco e il perché della nascita del loro istituto, le Suore Figlie della Carità del preziosissimo Sangue. Informazioni risultate utili per i giovani e i presenti, alcuni dei quali per la prima volta giunti al luogo di culto dedicato al Beato Tommaso Maria Fusco. La bellissima serata di preghiera e di riflessione sui testi della parola di Dio relativi alla solennità dell’Epifania del Signore del 2013, si è conclusa con la piccola agape fraterna nel refettori delle suore, alla quale hanno partecipato tutti i giovani che hanno animato la liturgia e la sacra rappresentazione della natività di Gesù, ma anche i fedeli presenti in chiesa le suore della comunità di San Francesco di Pagani e delle apre comunità della cittadina e di altre località. Che dire? Una festa dell’Epifania che si ricorderà a lungo e segnerà la storia dell’Istituto delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue e lasciare una traccia indelebile nel prossimo cammino della Congregazione a Pagani, città natale del Beato e luogo di prima evangelizzazione di Tommaso Maria Fusco, uno degli uomini e santi illustri della città nota anche per la presenza di un altro grande santo, che con il Natale ha una storia particolare, quel Sant’Alfonso dei Liguori, che ha scritto pagine stupende e meravigliose sul mistero dell’incarnazione del Signore, fissando la sua spiritualità natalizie in celebri canti come Tu scendi dalle Stelle o “Quann nascette Ninno a Betlemme”. Canti eseguiti questa sera a conclusione di tutto il periodo natalizio, celebrandosi oggi la solennità dell’Epifania che tutte le feste porta via.

Pagani (Sa). Una storia da raccontare, ma anche un avvenire da costruire

Foto0931.jpgBeato_Tommaso_Maria_Fusco.jpgDomani 6 gennaio 2013, le Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue celebrano il loro 140 anniversario dellla fondazione. Era, infatti, il 6 gennaio 1783, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si ritrovate nelle sere dal 3 al 5 gennaio per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio. A predicare il triduo è stato padre Antonio Rungi, missionario passionista, teologo morale, che ha trattato delle tre virtù teologali (fede, carità e speranza) nella vita del Beato Tommaso Maria Fusco. Domani solennità dell’Epifania, in tutte le comunità religiose in Italia e all’estero si commemora solennemente questo avvenimento di portata storica per l’Istituto, soprattutto nella città natale del Beato Tommaso Maria Fusco,definito da tutti il “Don Bosco del Sud”, proprio mentre San Giovanni Bosco operava in campo pastorale al Nord.“Ricordare questo importante evento per la nostra Congregazione – afferma l’ex-madre Generale della Congregazione, Madre Ofelia, responsabile della Casa Madre delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue- non è solo una storia da raccontare, ma un presente da vivere e sentire profondamente nel nostro cuore e nel nostro apostolato della carità, come il nostro Fondatore, guardano al futuro con la speranza di un domani migliore per tutta la vita consacrata in Italia e nel mondo. La fede profonda del nostro Fondatore ci spinga a noi religiose, figlie sipirituali di una sacerdote pieno di amore verso Dio e verso i fratelli a vivere concretamente la carità, attingendo la forza ed il coraggio al Preziosissimo Sangue di Gesù, che è nostro maestro e guida nella vita interiore e nelle attività apostoliche. Messe di commenorazione di questo storico evento in tutte le parrocchie e i luoghi dove le religiose sono presenti ed impegnate, particolarmente a Pagani, con quattro comunità religiose in varie parti della città e con finaità diversificate.

Meditazione sul Natale 2012, anno della fede

Foto0888.jpgLa luce che emana Gesù Bambino

di padre Antonio Rungi

E’ Natale anche quest’anno  2012, anno della fede, anno di straordinaria grazia e benedizione dal cielo. Ringraziamo il Signore che ci dona la possibilità e la gioia di celebrarlo in questo anno 2012 che volge al termine, che ci ha riservato tanta gioia, ma anche tante prove. Natale si sa ti prende tutto e prende tutti, nonostante che sembra andare in pensione un modo di celebrare e vivere il Natale come qualche anno fa. Il fascino e la tenerezza di questa festa rimangono intatti anche per gli uomini supertecnologici del terzo millennio dell’era cristiana. La grotta di Betlemme o la casa di Nazareth con il Bambino Gesù non possono essere clonati e raddoppiati, né riprodotti in forma virtuale.

Natale è e rimane unico come festa e come contenuti ed è a questi contenuti religiosi che ci rifacciamo per celebrare anche quest’anno degnamente il Natale del Redentore dell’umanità.

E non c’è modo più bello per celebrarlo che riportarsi davanti al Bambino Gesù e dialogare con lui.

Egli ha dato tutto per noi, Egli si aspetta qualcosa da noi.

Il Natale non è solo ricevere è soprattutto dare, e dare una cosa più importante rispetto a tutto il resto: dare amore e darlo nel modo più pieno ed autentico possibile, senza calcolare pesi e misure, ma facendo spaziare i nostri pensieri, sentimenti ed azioni nel grande mare della bontà e generosità. Come ai tempi del profeta Isaia che guarda alla venuta del Messia come tempo di luce, pace e gioia, così ai nostri giorni vorremo che il Natale, ovunque si celebri, possa portare tanta luce, tanta gioia, tanta serenità nella vita delle persone. Ci sono tanti problemi, da quelli spirituali, religiosi, umani ed economici, che riportano alla nostra attenzione, in questi giorni di festa, il dramma di tante persone e di interi popoli.

Questa umanità deve riscoprire la grande luce che viene da Cristo, unico salvatore del mondo. Se non si riappropria del messaggio che viene da Betlemme difficilmente questa umanità ritroverà le ragioni della speranza e della pace.

Si sa che dove c’è Dio, davvero c’è tanta pace e serenità. Dove Egli manca del tutto o è stato accantonato per rincorrere idoli di varia natura c’è solo tristezza, malinconia e assenza di prospettiva.

Oggi dobbiamo rallegrarci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore.

Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo. E’ questa la verità delle verità, la notizia delle notizie, la novità delle novità che a distanza di 2012 anni ha tutta la sua validità, autenticità e verità.

Di questa grande verità di fede ci parla l’Apostolo Paolo in questa giornata di vera festa per tutti i cristiani.

La sua parola assume più rilevanza perché stiamo celebrando l’anno della fede.

Il programma di vita e risurrezione che reca con se il Natale del Signore sta tutto fissato in questi pochi, ma densi versi di etica personale e sociale. Disattendere ad un simile impegno significa non celebrare degnamente il Natale di quest’anno.

Bisogna ripartire dalla moralità personale per auspicare e attendere la moralità di tutti gli altri. E siamo in un tempo che di moralità in senso stretto solo pochi possono parlarne con cognizione di causa e corrispondenza di vita. 

Nel racconto della nascita di Gesù così come viene presentata dall’evangelista Luca troviamo il modo più immediato e concreto per rispondere alla chiamata del Signore che viene della Grotta di Betlemme. Questo modo è l’atteggiamento di quanti vanno alla grotta del Signore a partire dai pastori lì presenti a vegliare il loro gregge, fino a giungere ai tre sapienti dell’Oriente, i Re Magi, di cui si farà memoria liturgica nella solennità dell’Epifania. Vi consiglio per un vostro personale approfondimento l’attenta lettura dell’ulltimo libro di Papa Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù, un capolavoro di esegesi, spiritualità, pastoralità ed ecclesialità. 

Dopo essere arrivati al Natale 2012 e aver ascoltato nuovamente il canto degli angeli che riconoscono a Dio la Gloria e la pace agli uomini della terra purché essi vivono in sintonia con questo piccolo, grande Dio che nasce a Betlemme nel grembo purissimo di Maria Santissima.  

L’atteggiamento migliore è non aver paura di incontrare il Signore nella confessione dei nostri peccati, nell’ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio e nella partecipazione all’Eucaristia.  

Bisogna rimuovere tutti gli ostacoli di natura individuale e comunitaria affinché Cristo entri davvero nella storia di ognuno di noi, come dentro nella vita della sua e nostra dolcissima madre Maria Santissima.  

Non possiamo assolutamente sbarrare la porta al Signore che viene, mettendo gli ostacoli della nostra presunzione, del nostro egoismo, dell’indifferenza, dell’assenza di un barlume di fede. Quella luce che brillò nella notte di Betlemme deve rifulgere con la stessa intensità nella grotta aperta del nostro cuore e della nostra intelligenza. In questo anno della fede ripartiamo da Gesù bambino per camminare nella luce della fede autentica. 

L’effetto immediato di questa luce accecante e potente sono bene espressi ed indicati dal profeta Isaia che anche oggi, solennità del Natale, ci sostiene spiritualmente con la parola che sgorga dal cuore di un vero uomo di Dio.  

La luce di Cristo moltiplica la gioia ed aumenta la letizia, vengono interrotti i vari pesi che opprimono l’uomo, subentra la pace tra le nazioni e tutto acquista un nuovo senso e si dirige verso un nuovo orizzonte, quello di Cristo unico salvatore. Gesù è, infatti, il consigliere mirabile, è il Dio potente, è il Padre per sempre, è il Principe della pace. Il suo potere e la pace non avranno fine. Nel mistero del Verbo incarnato, infatti, è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del fulgore di Cristo, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili. 

In quel natale di 2012 anni fa non eravamo fisicamente presenti all’evento, ma da quell’evento, unico e irripetibile della storia della salvezza siamo nati noi, nuove creature redente dal Salvatore, nato nella piccola e gelida grotta. Non resti freddo il nostro cuore davanti a simile grande mistero della salvezza, ma ognuno viva questo Natale con la consapevolezza che Dio è con noi sempre e non ci abbandona mai, soprattutto nell’ora della prova e del dolore.  

Buon Natale a tutti nella gioia di questo Gesù che tanta tenerezza ci dona ogni anno in questa santa ed attesa festa dell’amore, della speranza, del perdono e della riconciliazione.  

Sia il Natale davvero il Natale della festa della fede, una festa a cui tutti avvertiamo il bisogno di partecipare e dare il nostro contributo per la sua positiva riuscita in ogni luogo e situazione.

BUON NATALE 2012

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1.  IL RACCONTO

 

La scatola dei baci

 

La storia ha inizio tempo fa, quando un uomo punisce severamente sua figlia di 5 anni… per la perdita di un oggetto di famiglia di grande valore economico.

Il denaro in quel periodo era poco, come in questi nostri giorni di crisi economica mondiale. Era il periodo di Natale, come oggi.

La mattina successiva alla punizione, forse la vigilia del Santo Natale, la bambina portò un regalo al padre, confezionato con le sue mani e gli disse: “Papà, è per te”.

Il padre era visibilmente imbarazzato ed emozionato, per il pensiero avuto dalla figlia nei suoi riguardi.

Ma aprendo la scatola, vide che dentro non c’era nulla. Più arrabbiato di prima disse in modo brusco alla sua figlia: “Non lo sai che quando si fa un regalo, si presuppone che nella scatola ci sia qualcosa?”.

La bimba lo guardò dal basso verso l’alto e con le lacrime agli occhi disse: “Papà,…non è vuoto”.

“Come non è vuoto”, replicò il padre.

“Vedi meglio –disse la bambina- c’è molto di più di quanto non vedi. Vi ho messo dentro tanti baci per te, papà, fino a riempirlo tutto quanto. Come fai a non vederli i mei piccoli baci”.

Il padre si sentì annientato, annichilito e incominciò a piangere. Si inginocchiò, mise le braccia al collo della sua bimba e le chiese perdono.

Passò del tempo e una disgrazia portò via la bambina. Che dolore infinito nel cuore di quel padre.

Per tutto il resto della sua vita, quel papà tenne sempre con sé, come una reliquia, la scatola dei baci della sua bambina. Stava sul comodino vicino al suo letto. Quando si sentiva scoraggiato o in difficoltà, apriva la scatola e tirava fuori un bacio immaginario, ricordando tutto l’amore che la sua bambina gli aveva messo dentro in quel Natale di dolore.

Buona Natale, bambini, papà, mamme, nonni, nonne e familiari tutti.

 

2.   LA PREGHIERA

 

Natale non è..

Natale non è chiedere un sorriso,

quando il sorriso non ce l’hai

e non lo vuoi donare. 

Natale non è chiedere l’amicizia,

 se l’amicizia non sai valorizzarla. 

Natale non è chiedere soccorso,

se non sei in grado di dare aiuto

a chi aiuto non riceve mai. 

Natale non è chiedere amore,

in un mondo, in cui l’amore

è ben altra cosa

che amare con il cuore.  

Natale non è chiedere perdono

solo in questo giorno,

ma vivere nel perenne ricordo

di come riparare i propri errori.  

Natale non è solo famiglia

il 25 dicembre,

ma è sempre e gioiosamente

comunione di intenti

tutti i giorni della nostra esistenza. 

Natale non è preghiera e messa

solo nella notte santa,

ma è preghiera costante

e vigilanza continua

su nostro operato.  

Natale non è tante altre

ed infinite cose

che pensiamo essere importanti

quando importanti non lo sono. 

Natale è solo un grande dono: 

è Amore.

Natale è la gioia,

che Cristo Signore

ci porta nella notte più luminosa

della storia del mondo.  

Natale sei Tu Gesù Bambino,

unico e infinito amore

del nostro cuore

che guidi il tempo e la storia

verso il Natale eterno

della tua gloria.

Amen.

Padre Antonio Rungi, passionista

 

Natale 2012

 

Carinola (Ce). Conclusa la festa religiosa dell’Immacolata

Foto0744.jpgFoto0745.jpgFoto0748.jpgNonostante il tempo inclemente di questi giorni, la festa in onore della Madonna dell’Immacolata si è svolta regolarmente. La tanto attesa e sentita processione si è svolta regolarmente il giorno 8 dicembre con inizio alle ore 12,30 e conclusione alle 14,00 dopo la preghiera di affidamento alla Madonna letta da padre Antonio Rungi, missionario passionista, che ha predicato in questi giorni di preparazione della festa dell’Immacolata a Carinola. Nove giorni di preparazione spirituale con la novena, di cui gli ultimi tre con la predicazione di padre Antonio Rungi, religioso passionista, noto ed apprezzato missionario della Congregazione della Passione, che come tutti gli anni è risciuto ad entrare con i suoi discorsi nel cuore di tutti i carinolesi che hanno partecipato al triduo e soprattutto alle messe di oggi, solennità dell’Immacolata. Si è iniziato con la messa delle ore 6.00 presieduta da don Michelangelo, durante la quale, padre Rungi ha tenuto una vibrante omelia mariana che ha scosso spiritualmente tutti presenti. Si è proseguito con la messa delle 8,00 e con la celebrazione della messa solenne delle ore 11,30, presieduta dal don Amato Brodella, parroco della cattedrale e animata dai canti, come nella messa dell’aurora, della schola cantorum parrocchiale. Nuova intensa omelia di padre Rungi rivolta specialmente ai tanti giovani e ragzzi presenti, che poi hanno preso parte anche alla processione, nonostante il tempo minaccioso. Tutto è andato bene e si è concluso nel migliore dei modi. Il comitato della festa religiosa insieme alla Congrega dell’Immacolata hanno organizzato anche quest’anno una bellissima novena e una festa religiosa che sempre più si configura come un appuntamento importantissimo nella vita spirituale e mariana di ogni carinolese. Nelle omelie della solennità, padre Antonio Rungi ha sottilneato più volte che la festa in onore della Madonna Immacolata deve essere un motivo serio e sincero per rallegrarsi: “Carinola, rallegrati, gioisci, perché hai la Madre di Gesù in cielo che ti benedice e ti protegge in tutti i momenti della tua vita, specialmente in quelli più tristi e difficili. Tu sei la cittadella dell’Immacolata e come tale imita la Vergine Beata in tutto ciò che è amore, carità, purezza, servizio umile e disinteressato”. L’entusiasmo che riesce a trasmettere padre Antonio Rungi con le sue accese omelie, rende la festa dell’Immacolata particolarmente sentita da tutto il popolo di Dio. La presenza a Carinola di una chiesa in fase di ultimazione dedicata all’Annunziata, ma in realtà dell’Immacolata, la presenza della Congrega dell’Immacolata e delle Suore dell’Immacolata di Genova, fondate da Sant’Agostino Roscelli, rende più viva questa esperienza di fede che parte da lontano, subito dopo la proclamazione ufficiale del dogma dell’Immacolata a firma del Beato Pio IX, Papa, nel 1854. La storia e gli avvenimenti più importanti di Carinola negli ultimi 160 anni sono contrassegnati dalla presenza operosa nella Madonna Immacolata nella vita dei singoli fedeli e dell’intera comunità carinolese. La Madonna Immacolata per ogni carinolese, vicino o lontano, è il punto di riferimento della propria devozione e dello speciale culto che nutrono verso la Madre del Salvatore da generazione in generazione.