Papa Francesco

LA PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO PER LA PENTECOSTE 2023

th (3)

PENTECOSTE 2023. UNA SPECIALE PREGHIERA PER LA SOLENNITA’ DI QUEST’ANNO.

Accogliendo l’invito di Papa Francesco, che nell’Udienza generale di oggi, mercoledì 24 maggio 2023, ha parlato dello zelo apostolico, padre Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta. ha composto una speciale preghiera per la Pentecoste 2023, che si celebra domenica 28 maggio. Il testo dell’orazione sarà oggetto di meditazione nella veglia di Pentecoste che si terrà nelle chiese e nelle parrocchie e che padre Rungi pone a disposizione dei sacerdoti, religiosi, religiose e laici, sui vari siti cattolici. Ecco il testo della preghiera allo Spirito Santo improntata sulla catechesi di Papa Francesco e sulla valorizzazione attualizzazione dei sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Preghiera allo Spirito Santo
Composta da padre Antonio Rungi.
Vieni Spirito Santo
e discendi su di noi,
poveri mortali,
come nel giorno di Pentecoste,
quando hai infiammato
il cuore degli apostoli
rendendoli zelanti annunciatori
del Vangelo del Signore.
Oggi come allora
fa che il nostro zelo apostolico
si trasformi in azioni concrete
e non resti solo parole
per testimoniare al mondo
l’amore verso il Signore
e verso ogni fratello
in cerca di luce e di conforto.
Donaci la sapienza del cuore,
perché alla scuola
della Croce di Cristo
sappiamo donare
la nostra vita
per il bene dell’umanità intera.
Potenzia in noi
il sano intelletto
che tutto possa interpretare
alla luce del Santo Vangelo.
Illuminaci con il tuo consiglio
che ci faccia superare
ogni visione riduttiva della vita
e della storia dell’umana società.
Rendici forti nell’affrontare
il duro combattimento
della vita di ogni giorno
e la difficile battaglia
della difesa della morale cristiana, 
contro la deriva etica
del mondo moderno.
Guidaci nella ricerca della verità 
con le due ali della scienza
e della fede, per toccare
con le nostre mani
la carne di Cristo
Redentore dell’umanità.
Alimenta in noi la pietà cristiana, 
che è preghiera, contemplazione
e adorazione del mistero 
del Dio Uno e Trino, 
fonte di eterno amore.
Fa crescere in noi
quel santo timore di Dio,
che non è paura e terrore
per il giudizio divino,
ma solo misericordia e perdono
per tutte le nostre umane debolezze 
e fragilità.
Luce di eterna luce
illumina il nostro cammino
di battezzati, cresimati
e di veri cristiani
che desiderano ardentemente
di raggiungere il cielo
per contemplare in eterno
Te Dio. Uno è Trino,
Padre Figlio è Spirito Santo.
Amen.

Una mia riflessione sulla morte del Papa emerito, Benedetto XVI

091dc07705584b6f472a78d0c94a6122_XL
Una mia riflessione sulla morte del Papa Emerito, Benedetto XVI
di padre Antonio Rungi
Di fronte alla morte del Papa emerito, Benedetto XVI, come davanti alla morte di ogni persona, piccola o grande, nota o sconosciuta, potente o debole, a mio modesto avviso sono necessari il silenzio e la preghiera, come stanno facendo tanti fedeli, da tutto il mondo, che stanno sfilando davanti alla salma del Papa emerito per l’ultimo saluto e per pregare per lui.
Da tre giorni continuativamente e ovunque ci rivolgiamo per vedere qualcosa o sentire oppure leggere una notizia sono scesi in campo gli esperti per analizzare la figura del Papa emerito. I cosiddetti analisti, studiosi, coloro che sanno di tutto e di più, che leggono dove non c’è niente da leggere, interpretando dove tutto è invece chiaro, sospettano quando tutto è evidente, dovrebbero fare silenzio e solo pregare questo santo, come tanti santi che nella chiesa si sono sacrificati per il bene della barca di Pietro e per la stessa umanità.
Lo sappiano tutti chi era Papa Benedetto, della sua statura ed elevatura culturale, e morale, ma forse una cosa che non tutti sanno e che è il caso di approfondire: quella della sua santità, come ricerca continua di Dio e della verità. Una santità fatta di semplicità, umiltà, essenzialità, riservatezza, delicatezza, capacità di ascolto di tutti, di rispetto di tutti, del suo coraggio nell’affrontare i tanti problemi che c’erano nella Chiesa, in quanto costituita da persone umane, con le loro fragilità, le loro debolezze e i loro peccati. Una Chiesa non diversa da altre istituzioni dove sono in gioco persone con i propri limiti e che ogni giorno sono sotto la lente dell’opinione pubblica con i vari scandali, che poi si mettono a tacere per evidenti interessi di parte. Ma parliamo anche di una chiesa fatta di santi, che ogni giorno continuano a testimoniare l’amore a Cristo e ai fratelli nel sacrificio totale della propria vita, nella generosità, nella carità senza limiti, molte volte uccisi, derisi, calunniati e diffamati per buttare fango sulla Chiesa di Cristo. Se vogliamo fare un servizio di verità sulla figura di Papa Benedetto, più che prendere libri e scritti di filosofia, teologia ed altro che ha pubblicato, prendiamo in mano ciò che ha offerto alla Chiesa come Pontefice nel corso di otto anni di ministero petrino e leggiamo attentamente ciò che è l’insegnamento di un Papa dei nostri giorni. Un Papa che non può essere ingabbiato in schemi precostituiti, quasi a collocarlo in opposizione a qualcuno, tra i tradizionalisti e progressisti. Un insegnamento ci è venuto da lui su cui c’è poco da discutere e fare analisi: il suo pensionamento. Si tratta di una decisione non di dimettersi, come si dice, ma di prendere atto che ad una certa età, con la salute precaria, con difficoltà di muoversi facilmente nel contesto di una nuova figura di pontefice adatta ai nostri tempi, la cosa più saggia è quella di farsi da parte e lasciare il campo a persone che lo Spirito Santo indica di volta in volta alla guida della Chiesa in tutti i momenti della sua storia.
La Chiesa non è del Papa dei momenti, dei Vescovi, dei preti, dei religiosi o dei fedeli laici, la Chiesa è di Cristo e Lui provvede a mettere al posto giusto la persona giusta per guidare il popolo di Dio verso i pascoli eterni e la salvezza.
Papa Benedetto XVI è stato il Papa che il Signore ha posto sul soglio di Pietro negli anni 2005-2013, come oggi mantiene su questo stesso soglio Papa Francesco , al quale va tutto il nostro affetto, apprezzamento ed incoraggiamento e soprattutto la nostra preghiera. Papi eletti regolarmente, come regolare è l’atto di dimissione dal suo mandato, firmato da Papa Benedetto e andato in vigore dalle ore 20 del 28 febbraio 2013. Si tratta di un precedente che potrà essere seriamente preso in considerazione di qualsiasi altro Pontefice in futuro, in quanto nessuno è eterno su questa terra e nessuno potere deve essere considerato per sempre, anche quando non ci sono le condizioni fisiche e psichiche per portare avanti il proprio ufficio.
Ora Papa Benedetto dal cielo aiuterà meglio il cammino del popolo santo di Dio verso la gioia e la pace del Paradiso.
Sono convinto che tra qualche anno, non meno di 5 previsti, tranne dispense che sempre si possono concedere, papa Benedetto sarà riconosciuto ufficialmente santo, non della santità della porta accanto, ma di quella santità che sta dentro ad un cuore grande, gentile e semplice come quello del nostro amato e venerato pontefice emerito.
Ora sono necessari il silenzio e la preghiera più che interminabili discorsi e personali interpretazioni di una vita così straordinariamente ricca, che solo Dio, Amore e Misericordia infinita, conosce profondamente, come quella di Papa Benedetto e di tutti noi uomini della Terra.

LITURGIA DI FINE ANNO 2022 A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI

IMG_20200310_002622

CHIESA MADONNA DI LORETO – PADRI PASSIONISTI ITRI

Sabato 31 dicembre 2022 – Ore 17.00

MARIA SS. MADRE DI DIO – SOLENNITA’ – LITURGIA PROPRIA 

ESPOSIZIONE DI GESU’ SACRAMENTATO

Primi Vespri

  1. O Dio, vieni a salvarmi
  2. Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

 

INNO

O Gesù salvatore,

immagine del Padre,

re immortale dei secoli,

 

luce d’eterna luce,

speranza inestinguibile,

ascolta la preghiera.

 

Tu che da Maria vergine

prendi forma mortale,

ricordati di noi!

 

Nel gaudio del Natale

ti salutiamo, Cristo,

redentore del mondo.

 

La terra, il cielo, il mare

acclamano il tuo avvento,

o Figlio dell’Altissimo.

 

Redenti dal tuo sangue,

adoriamo il tuo nome,

cantiamo un canto nuovo.

 

A te sia gloria, o Cristo,

al Padre e al Santo Spirito

nei secoli dei secoli. Amen.

 

1 ant. Meraviglioso scambio!

           Il Creatore ha preso un’anima e un corpo,

           è nato da una vergine;

           fatto uomo senza opera d’uomo,

           ci dona la sua divinità.

 

SALMO 112

 

Lodate, servi del Signore, *

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore, *

ora e sempre.

 

Dal sorgere del sole al suo tramonto *

sia lodato il nome del Signore.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *

più alta dei cieli è la sua gloria.

 

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto *

e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

 

Solleva l’indigente dalla polvere, *

dall’immondizia rialza il povero,

per farlo sedere tra i principi, *

tra i principi del suo popolo.

 

Fa abitare la sterile nella sua casa *

quale madre gioiosa di figli.

 

1 ant. Meraviglioso scambio! Il Creatore ha preso un’anima e un corpo, è nato da una vergine;

           fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità.

 

2 ant. Hai compiuto le Scritture, quando in modo unico sei nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare l’uomo. Lode a te, nostro Dio!

 

SALMO 147

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *

loda, Sion, il tuo Dio.

 

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

 

Egli ha messo pace nei tuoi confini *

e ti sazia con fior di frumento.

 

Manda sulla terra la sua parola, *

il suo messaggio corre veloce.

 

Fa scendere la neve come lana, *

come polvere sparge la brina.

 

Getta come briciole la grandine, *

di fronte al suo gelo chi resiste?

 

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *

fa soffiare il vento e scorrono le acque.

 

Annunzia a Giacobbe la sua parola, *

le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

 

Così non ha fatto

con nessun altro popolo, *

non ha manifestato ad altri

i suoi precetti.

 

2 ant. Hai compiuto le Scritture, quando in modo unico sei nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare l’uomo. Lode a te, nostro Dio!

 

3 ant. Come il roveto che Mosè vide ardere intatto, integra è la tua verginità, Madre di Dio:

           noi ti lodiamo, tu prega per noi.

 

CANTICO    Cfr. Ef 1, 3-10

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *

che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 

In lui ci ha scelti *

prima della creazione del mondo,

per trovarci, al suo cospetto, *

santi e immacolati nell’amore.

 

Ci ha predestinati *

a essere suoi figli adottivi

per opera di Gesù Cristo, *

secondo il beneplacito del suo volere,

 

a lode e gloria

della sua grazia, *

che ci ha dato

nel suo Figlio diletto.

 

In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *

la remissione dei peccati

secondo la ricchezza della sua grazia.

 

Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi

con ogni  sapienza e intelligenza, *

poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

il disegno di ricapitolare in Cristo

tutte le cose, *

quelle del cielo

come quelle della terra.

 

Nella sua benevolenza

lo aveva in lui prestabilito *

per realizzarlo

nella pienezza dei tempi.

 

3 ant. Come il roveto che Mosè vide ardere intatto, integra è la tua verginità, Madre di Dio:

           noi ti lodiamo, tu prega per noi.

 

LETTURA BREVE Gal 4, 4-5

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

OMELIA

RESPONSORIO BREVE

  1. Il Verbo di Dio si è fatto carne * alleluia, alleluia.

Il Verbo di Dio si è fatto carne, alleluia, alleluia.

  1. È venuto ad abitare in mezzo a noi.

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Verbo di Dio si è fatto carne, alleluia, alleluia.

 

Ant. al Magn. Per il grande amore con il quale ci ha amati, Dio mandò il suo Figlio in una carne di peccato: nato da donna, nato sotto la legge, alleluia.

 

CANTICO DELLA BEATA VERGINE                         Lc 1, 46-55

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

 

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e Santo è il suo nome:

 

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

 

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

 

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

 

come aveva promesso ai nostri padri, *

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

 

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

 

Ant. al Magn. Per il grande amore con il quale ci ha amati, Dio mandò il suo Figlio in una carne di peccato: nato da donna, nato sotto la legge, alleluia.

 

INTERCESSIONI

Invochiamo il Cristo, nostra pace, che è venuto a

unire in un solo popolo gli uomini di ogni lingua

e nazione: Dona a tutti la tua pace, Signore.

 

Tu, che venendo fra noi hai rivelato l’amore del

Padre,

— fa’ che lo ringraziamo sempre per i suoi benefici.

 

Tu, che hai voluto piena di grazia Maria, tua Madre,

— effondi su tutti gli uomini l’abbondanza dei tuoi

    doni.

 

Hai portato al mondo il lieto annunzio della salvezza,

— moltiplica gli araldi e i discepoli della tua parola.

 

Hai voluto nascere da Maria Vergine, come nostro

fratello,

— insegna a tutti gli uomini la vera fraternità.

 

Sole di giustizia, apparso all’orizzonte dell’umanità,

— risplendi ai nostri fratelli defunti nella beatitudine

    eterna.

 

  1. Chiudiamo la nostra preghiera della sera chiedendo l’avvento del Regno di Dio

Padre nostro.

ORAZIONE

O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita, Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

CANTO DEL TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio,

ti proclamiamo Signore.

 

O eterno Padre,

tutta la terra ti adora.

 

A te cantano gli angeli

e tutte le potenze dei cieli:

 

Santo, Santo, Santo

il Signore Dio dell’universo.

 

I cieli e la terra sono pieni

della tua gloria.

 

Ti acclama

il coro degli apostoli

e la candida schiera dei martiri;

 

le voci dei profeti si uniscono

nella tua lode;

 

la santa Chiesa proclama

la tua gloria,

 

adora il tuo unico Figlio,

e lo Spirito Santo Paraclito.

 

O Cristo, re della gloria,

eterno Figlio del Padre,

 

tu nascesti

dalla Vergine Madre

per la salvezza dell’uomo.

 

Vincitore della morte,

hai aperto

ai credenti

il regno dei cieli.

 

Tu siedi alla destra di Dio,

nella gloria del Padre.

 

Verrai a giudicare il mondo

alla fine dei tempi.

 

Soccorri i tuoi figli, Signore,

che hai redento

col tuo sangue prezioso.

 

Accoglici nella tua gloria

nell’assemblea dei santi.

 

Salva il tuo popolo, Signore,

guida e proteggi i tuoi figli.

 

Ogni giorno

ti benediciamo,

lodiamo il tuo nome

per sempre.

 

Degnati oggi, Signore,

di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi

la tua misericordia: in te abbiamo sperato.

 

Pietà di noi,

Signore,

pietà di noi.

 

Tu sei la nostra speranza,

non saremo confusi in eterno.

 

Preghiera di ringraziamento di fine anno 2022

 

Signore del tempo e della storia, nonostante le tante sofferenze che hanno contrassegnato quest‘anno 2022 che volge al termine, Ti rendiamo grazie ugualmente per tutto quello che in questi mesi e giorni ci hai donato con abbondanza e generosità, anche se a volte toccati dal pianto e dalle lagrime.

Grazie per ogni attimo della nostra vita che abbiamo respirato rendendo lode a Te Dio e amando i nostri fratelli con cuore sincero.

Grazie per i benefici che abbiamo ottenuto con larghezza dalle tue mani, mediante i sacramenti della vita cristiana, della preghiera, della parola di Dio che ci ha sostenuto nel difficile cammino di ogni giorno. Grazie per il papa, Francesco, grazie per il papa emerito, Benedetto XVI, molto ammalato, grazie per i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i laici impegnati, per le persone rette ed oneste a servizio della gente.

Grazie Signore per il cibo quotidiano, per il lavoro, per le cure non sempre possibili e facili per la difesa della nostra salute.

Grazie per i nostri cari, vicini e lontani e grazie per quelli che in questo anno 2022 hai voluto portare con Te in cielo, dove non c’è più morte, lacrime e dolori. Gesù Ti chiediamo per il nuovo anno 2023 che si sta affacciando nella nostra vita e in quella dell’intera umanità, ferma il flagello della guerra in Ucraina in altre parti del mondo, blocca la nuova ondata della pandemia da coronavirus, togli la fame nel mondo e dona ai bambini di tutta la terra una lunga e serena vita nelle loro famiglie, nella loro patria, tra le persone care. Dona un cuore nuovo a noi che professiamo la fede in Te unico Dio e Signore, perché fraternamente e pacificamente possiamo vivere su questa terra in attesa della venuta definitiva del tuo Regno.

Maria, Madre di Dio e Madre nostra interceda per noi e ci ottenga le grazie che dal profondo del nostro cuore rivolgiamo a Te, Signore del tempo e della storia, a conclusione di questo anno 2022 e nell’attesa dell’anno nuovo. Amen. (Padre Antonio Rungi)

 

Benedizione eucaristica

 

Tantum ergo

 

Questo grande sacramento veneriamo supplici; è il supremo compimento degli antichi simboli. Viva fede ci sorregga quando i sensi tacciono.

 

All’eterno sommo Dio, Padre, Figlio e Spirito: gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi. Il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen.

 

Hai dato loro un pane disceso dal cielo.

Che porta in sé ogni dolcezza

 

  1. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
  2. Amen.

 

Benedizione con Gesù Sacramentato

 

Preci

Dio sia benedetto

Benedetto il Suo Santo Nome

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo

Benedetto il nome di Gesù

Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore

Benedetto il Suo preziosissimo Sangue

Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito

Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima

Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione

Benedetta la Sua gloriosa Assunzione

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre

Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo

Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi

 

Reposizione del SS. Sacramento

 

Canto finale

LA PREGHIERA PER IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI, AMMALATO

padre antonio-presentazione

La preghiera per papa Benedetto XVI ammalato

Scritta dal teologo passionista padre Antonio Rungi

Recitata da ieri nelle comunità cristiane e pubblicata sui social

Signore della vita, Ti preghiamo per il Papa emerito, Benedetto XVI, in questo momento di grande sofferenza per lui e per la chiesa intera.

Dona a questo santo pastore della chiesa universale salute e forza per affrontare la malattia, dovuta all’avanzare degli anni e all’aggravamento delle condizioni generali.

Ti chiediamo o Signore di consolarlo e di sostenerlo in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine.

Sii vicino, o Signore, al nostro amato pastore e concedi a lui il sollievo da tante sofferenze causate dai malanni fisici tipici della sua veneranda età.

Noi speriamo fermamente che Tu o Signore lo conservi ancora per lungo tempo tra noi, perché è un faro di sapienza, saggezza e santità nelle parole e nelle sue opere per quanti confidano in Te, o buon Samaritano e medico delle nostre anime. Amen

PREGHIERA A SAN FRANCESCO D’ASSISI – 4 OTTOBRE 2022

PREGHIERA A SAN FRANCECO D’ASSISI PER LA PACE NEL MONDO
di padre Antonio Rungi
A te, beato Francesco,
stretti dalla morsa delle tante guerre nel mondo,
soprattutto nella nostra Europa,
ci rivolgiamo a te, in questo giorno di festa,
in cui l’Italia ti venera come patrono e protettore.
Tu, Francesco d’Assisi,
da sempre ritenuto un alter Christus,
vicino al tuo amato Gesù
chiedi per noi e per tutti
la pace per questo mondo,
che non cerca l’unione,
ma alimenta la divisione.
Tu che tanto puoi presso il Signore,
non dimenticarti delle afflizioni del popolo italiano,
dopo le sofferenze della pandemia
ed ora per la guerra in Ucraina.
Tu che hai scelto la povertà
come via maestra per la santità,
insegna a noi ad essere distaccati dai beni della terra,
ma ad assicurare almeno il necessario
a chi soffre la fame
e vive privo di ogni libertà.
Tu che hai amato la natura
e sei stato promotore
del rispetto del Creato,
insegna a questa umanità
come proteggere l’ambiente naturale
e la terra come casa comune
in cui abitare con tutti.
Tu che ha vissuto nella letizia spirituale, nella semplicità,
guarda la Chiesa che oggi è guidata da Papa Francesco,
e ricostruiscila nel segno della verità,
della autenticità e dell’unità,
secondo gli insegnamenti di Cristo
che ha pregato il Padre
perché tutti siano uniti.
Maria la Madre della gioia,
Regina pace,
sorgente di vera letizia,
sia la nostra maestra di vita evangelica
nel portare pace su tutta la terra. Amen.

AIROLA (BN). LA CHIESA DELL’ADDOLORATA ERETTA A SANTUARIO MARIANO DIOCESANO

R (4)R (2)

AIROLA (BN). LA CHIESA DELL’ADDOLORATA ELEVATA A SANTUARIO DIOCESANO

di Antonio Rungi

Sarà il Vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Giuseppe Mazzafaro, a presiedere la solenne liturgia eucaristica di giovedì 15 settembre 2022, alle ore 18, nella Chiesa della Madonna Addolorata, che in questa specifica circostanza sarà elevata ed eretta a Santuario diocesano con decreto dello stesso vescovo.

La storia di questo santuario, molto noto e frequentato dai devoti della Valle Caudina, parte da molto lontano e la devozione alla Madonna Addolorata degli airolani è tra le più solide e testimoniate nel corso delle celebrazioni annuali di settembre, durante il mese di maggio, nelle domeniche di tutto l’anno e nelle grandi ricorrenze liturgiche e mariane.

Il santuario, con annesso monastero, fu edificato nel 1363 per volere di Giovanni Della Lagonissa (Leonessa), feudatario di Airola. L’edificio, denominato Santa Maria dell’Ariella, fu donato nel 1369 dal feudatario di Airola ai monaci Benedettini di Montevergine.

La chiesa, durante l’assedio alla rocca di Airola subì tali conseguenze che nel 1517 si presentava quasi completamente distrutta.

Nel 1601 il vecchio monastero di Santa Maria dell’Ariella, costruito nella parte alta di Airola, non era più adatto alle mutate condizioni di vita del paese che dalla collina di Monteoliveto si era spostato nella piana di Airola.

Nel 1608 fu iniziata la costruzione di un altro monastero, a valle, vicino alla chiesa della SS. Annunziata, chiamato poi S. Maria della Misericordia.

Con la discesa a valle dei monaci, la chiesa visse un lungo periodo di abbandono.

Nel 1672 Donna Maria Candida Spinelli fece restaurare la chiesa e, ottenute le dovute autorizzazioni, la fece riaprire al pubblico.

La chiesa che presenta ancora tracce gotiche, a forma rettangolare, a navata unica con quattro altari laterali è un gioiello di arte e di storia.

Sull’altare maggiore vi è una pala d’altare che raffigura l’Addolorata con Gesù deposto dalla croce, opera di Andrea Solario.

Oggi il santuario fa parte del territorio della parrocchia di San Michele Arcangelo a Serpentara, affidata alla cura dei Padri Passionisti del vicino convento di Monteoliveto.

La festa dedicata alla Madonna Addolorata che interessa tutto il mese di settembre, inizia come sempre con il solenne settenario, l’8 settembre. Quest’anno la predicazione è stata affidata dal parroco, padre Emanuele Zippo, passionista, a don Pasqualino Di Dio, fondatore della Fraternità apostolica della Misericordia.

Nel corso del settenario saranno diversi gli appuntamenti di carattere religioso, culturale, sociali e ricreativi predisposti dal consiglio pastorale parrocchiale e dal Comitato, presieduto dal parroco.

Concluderà le celebrazioni monsignor Giulio Mencuccini, passionista, vescovo emerito di Sanggau (Indonesia), missionario nel Borneo per circa 50 anni, di 32 anni svolti come vescovo nella diocesi di titolarità, dove si spostava in moto, Da qui l’appellativo di vescovo biker. La solenne celebrazione è in programma per domenica 18 settembre alle ore 16,30 nella Chiesa di San Michele a Serpentara.

In questo mese di settembre, salire al santuario della Madonna Addolorata, così da sempre chiamato e definito, ma anche seguire la peregrinatio della bellisma ed espressiva statua della Madonna per tutte le chiese della cittadina, per gli airolani oltre ad essere una pratica religiosa molto sentita e curata negli aspetti interiori è anche un’attestazione di un amore filiale e di cura speciale verso questo luogo di preghiera, dedicato a Maria, che ai piedi della croce riceve da Gesù il compito di custodire e proteggere l’umanità intera.

Mai come in questi anni di sofferenza, prima con la pandemia ed ora la guerra in Ucrania, inoltre con i tanti mali che affliggono le singole persone e l’umanità, la Madonna Addolorata rappresenta per tutti un forte richiamo a fare della sofferenza uno strumento di compartecipazione a ciò che manca alla passione del Signore, come afferma san Paolo Apostolo:  “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

LA RIFLESSIONE DI PADRE RUNGI PER LA XIX DOMENICA DEL T.O. 7 AGOSTO 2022

IMG_0120
Domenica, XIX del tempo ordinario. Anno C.

Domenica 7 agosto 2022

Essere pronti a tutto.

Commento di padre Antonio Rungi

Il vangelo della XIX domenica del tempo ordinario, prima domenica di agosto 2022, ritorna su due tematiche già accennate nella domenica scorsa e cioè il discorso sull’attaccamento ai beni della terra e quello sul destino eterno dell’uomo. In entrambi i casi Gesù è molto chiaro ed esplicito nel far passare il suo messaggio e proporre il suo insegnamento indirizzandolo direttamente ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno”.

Non bisogna temere ed avere paura di fare scelte radicali e coraggiose per il proprio futuro esistenziale, umano, spirituale e religioso.

Prima cosa da fare è vendere ciò che si possiede e darlo in elemosina; seconda cosa da farsi è acquistare (simbolicamente!) borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma”. La nostra maggiore preoccupazione, invece, è quella di concentrare i nostri interessi e il nostro cuore dov’è il nostro tesoro, ovvero i nostri soldi, i nostri affari e guadagni. Una cosa più importante rispetto alle altre è quella dell’amore di Dio verso le sue creature e dell’amore fraterno che ci preparano all’eternità.

“Siate pronti, – raccomanda Gesù ai suoi – con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”, cioè con la carità e la fede che sono le due virtù teologali che devono sostenere il nostro cammino della speranza in vista dell’eternità. Ecco perché Gesù aggiunge anche a chi dobbiamo ispirarci, dicendo di essere simili (e non uguali ed identici, in quanto ognuno è diverso dall’altro) a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito”. In poche parole, bisogna essere pronti e vigilanti in attesa del Signore, di cui non conosciamo il suo ritorno e soprattutto la nostra convocazione al regno dei cieli. Se il Signore ci troverà ancora svegli nella fede e nell’amore saremmo beati per l’eternità, in quanto il suo regno è per i poveri, i puri, i pacificatori, gli umili, i coraggiosi, i perseguitati, e per tutte le varie categorie di persone che hanno preso seriamente a cuore il vangelo e lo hanno vissuto per davvero.
In cielo cosa succederà per tutti costoro? Gesù ci dice che “in verità Egli si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!”. Un Dio che si fa servo per amore non solo morendo sulla croce per noi, ma accogliendoci al banchetto celeste in cui sarà Lui a venire incontro al nostro bisogno di gioia e pace eterna. Non ci servirà piatti di tristezza o avvelenati dall’odio, ma piatti di amore, tenerezza e di misericordia.
Nel Vangelo di questa domenica, Gesù stesso ci raccomanda, portando un esempio apparentemente banale ed ansiogeno per certi versi: “Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Essere pronti all’incontro con Cristo per l’eternità, preparati, svegli e non preoccupati di niente se abbiamo agito santamente.
Gesù sta parlando ai suoi discepoli e Pietro fa finta di non capire, come se quel discorso del Maestro non riguardasse anche loro, che nella loro convinzione o illusione pensavano di essere al sicuro e al riparo di ogni imprevisto di ritorno non annunciato e programmato dal Signore, non messo nella sua agenda del governo del mondo e della storia. Per cui si rivolge a Gesù con questa domanda: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Gesù anche in questo caso evita la risposta diretta e immediata ed amplia la riflessione per far capire a Pietro e a tutti che nessuno è escluso dal suo insegnamento e dai suoi moniti e dice: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito?” È quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire bene ed onestamente. Conclusione di tutto: “Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi”.

Dio ha fiducia e premia i servi fedeli, mente richiama il servo infedele. Infatti fa osservare che se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve (a lui sottomesse) a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

Chiaro riferimento all’Inferno, alla condanna eterna. Peggio, poi, per quel il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; al contrario, in termini di misericordia e tolleranza, quel servo invece che, non conoscendo la volontà del padrone, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. Quindi la coscienza e la consapevolezza ci responsabilizzano davanti a Dio e agli uomini. Se siamo capaci di intendere e di volere non possiamo dire di non aver capito e di non aver potuto agire bene e nella direzione giusta. In conclusione è bene sapere dalla parola stessa di Gesù che “a chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Chi può dire ché non ha ricevuto nulla? Nessuno! Chi più e chi meno tutti abbiamo ricevuto da Dio più di quanto avremmo meritato o per nulla meritato. Grazie Gesù, Grazie Signore per tutto quello che ci doni ogni giorno e nel tempo e speriamo nell’eternità.

P.RUNGI. COMMENTO ALLA XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C- 3 LUGLIO 2022

IMG_0120

Domenica XIV del Tempo ordinario – Anno C

Domenica 3 luglio 2022

Da soli non si evangelizza, insieme si cammina e si realizza il progetto di Dio

Commento di padre Antonio Rungi

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, la prima di questo mese di luglio 2022 ci invita a riflettere su uno dei temi di grande attualità nell’ambito della vita ecclesiale: la mancanza di operai nella messe del Signore. Gli operai sono gli evangelizzatori; papa, vescovi, sacerdoti, religios e religiose e soprattutto i laici, quelli che sono numericamente più consistenti e che possono contribuire enormemente alla diffusione del vangelo, soprattutto oggi, in questo nostro difficile tempo in cui il rapporto personale, familiare e comunitario con il sacro è davvero un problema ed una preoccupazione.

Come fare per far conoscere Cristo, il Vangelo, la Chiesa ed i valori autenticamente cristiani in un mondo globalizzato e massificato come il nostro?

Nel brano del vangelo di questa domenica, tratto da San Luca, Gesù ci indica un possibile percorso da seguire e da attuare. Bisogna scegliere ed inviare coloro che sono disposti ad evangelizzare. Mai come oggi la messe è davvero grande ed estesa, ma gli operai che lavorano nella vigna del Signore si sono ridotti e pochi si rendono disponibili a seguire la chiamata di Dio nella vita sacerdotale, religiosa o missionaria. La scelta degli altri settantadue discepoli ci fa capire al di là del numero simbolico che più siamo e più convinti siamo della nostra fede e più facilmente la diffondiamo senza imposizione o violenza di sorta, ma semplicemente con la nostra testimonianza e santità di vita. Facendo un calcolo in base alla scelta effettuata da Gesù 72 diviso 2, costituiscono 36 gruppi di discepoli che devono andare a due a due e non da soli.

La chiesa è comunione non è singolo, anche se è composta da singole persone, ma da soli non si fa chiesa e non si proclama la verità della comunione ecclesiale che parte proprio dall’esigenza di non essere battitori liberi e singoli, ma di camminare insieme e lavorare insieme. In un tempo come quello che stiamo vivendo del sinodo sulla sinodalità risulta di grande importanza questa scelta operativa fatta da Gesù stesso per indicarci il criterio essenziale per camminare ed evangelizzare come comunità di credenti. Quante volte sentiamo queste espressioni e anche lamentele che da soli non ce la facciamo non solo nel ministero sacerdotale, episcopale o laicale e che abbiamo bisogno di aiuto. Quel due a due e quelle 36 coppie di apostoli esprimono l’intera umanità che necessita dell’incontro con il vangelo di Cristo e con i testimoni di Cristo. Tuttavia Gesù pur sapendo della necessità di diffondere il vangelo in ogni angolo della terra mette in guardia e sull’avviso i suoi ulteriori 72 discepoli, dopo i 12 apostoli, dicendo “Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi”. Quindi state attenti non sarà facile evangelizzare, in quanto la bontà e la dolcezza della parola di Dio si scontrerà con la realtà drammatica e difficile del mondo, dove i lupi rapaci sono sempre in agguato per sbranare gli agnellini deboli e semplici come sono le pecore dell’ovile di Cristo. Gesù non si limita a fare raccomandazioni ma anche ad indicare uno stile di missionario da cui non si può prescindere se si vuole essere credibili nell’annunciare il vangelo.

Quali regole allora osservare per un vero missionario? Non portare borsa, né sacca, né sandali e non fermarsi a salutare nessuno lungo la strada. Cosa voglia dire tutto questo è facile da capire: la povertà, la celerità e l’itineranza devono caratterizzare il missionario del vangelo.

Cosa devono annunciare gli apostoli del Vangelo? E’ Gesù che lo indica espressamente: “In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.

Mai come in questi mesi di guerra nel cuore dell’Europa da tutto il mondo cattolico, in primis dalla voce di Papa Francesco, si è alzato il grido della pace, ma nessun figlio delle nazioni in conflitto sembra essere disposto a fare la pace, mentre sembra che ci sia tutto l’interesse a continuare in un’ assurda guerra che rischia in qualsiasi momento di degenerare e di estendersi in altri territori.

Il grido di pace della Chiesa non è ascoltato, non si è trovato un figlio della pace che in Russia a partire da Putin ha accolto questo grido e questa richiesta di tutta la cristianità.

Un altro monito viene da Gesù ai suoi nuovi 72 apostoli, quello di non girovagare perdendo tempo inutilmente. Ecco quindi l’ultima raccomandazione: “Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra”.

Sapersi accontentare e restare in quelle abitazioni dove si possa stabilire anche un contatto preciso con chi vuole incontrare il missionario. Per cui, quando un inviato della Chiesa viene mandato in una città o luogo, quando questi vi entra e sarà chiaramente accolto, deve essere grato di quel poco o molto che gli verrà dato. Non deve pretendere nulla. Anzi, al contrario deve impegnarsi in quell’opera di evangelizzazione che ha una sua credibilità ed efficacia nella misura in cui si traduce in promozione umana.

Non a caso Gesù obbliga, perché è un suo inviato, di guarire i malati che si trovano in quel luogo e soprattutto quello di annunciare la conversione perché il regno di Dio è vicino.

I 72 partirono, andarono e tornarono con grandi risultati missionari, tanto da inorgoglirsi per il successo ottenuto. Ma Gesù li richiama e li riporta alla realtà della vita e della salvezza eterna: “Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

La nostra gioia non sta nel successo che otteniamo anche nella predicazione e nell’evangelizzazione, ma nel fatto che mediante questo nostro impegno missionario potenziamo e rendiamo più visibile e leggile la scrittura del nostro nome che è stato inciso nel Paradiso. Di questo tutti dobbiamo esserne fieri e raggiungere la meta nelle condizioni migliori possibili, per non far sbiadire quel nome nostro che Dio ha scritto nel giardino del suo e nostro cielo.

PADRE RUNGI. IL TESTO DELLA VIA CRUCIS PER LA PACE IN UCRAINA E NEL MONDO

download

Chiesa Santa Maria di Loreto – Padri Passionisti – Itri

Via Crucis – Venerdì 1 aprile 2022

Per la pace in Ucraina e nel mondo

A cura di padre Antonio Rungi

Introduzione

Canto: Ti saluto o croce santa…

Nel nome del Padre…

C.Padre sapiente e misericordioso, donaci un cuore umile e mite per ascoltare la parola del tuo Figlio, per seguirlo ogni giorno, con generosità e fedeltà, sulla via della Croce nel dono della vita e per accoglierlo e servirlo con umiltà come ospite nella persona dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Santa Madre…                                                                                      

1.STAZIONE: Gesù è condannato a morte. Preghiamo perché l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia finisca quanto prima.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo! Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 22-23.26

Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

MEDITAZIONE

Il Giudice del mondo, che un giorno ritornerà a giudicare tutti noi, sta lì, annientato, disonorato e inerme davanti al giudice terreno. Crocifiggilo gridano tutti. Urlano perché urlano gli altri e come urlano gli altri. E così, la giustizia viene calpestata per vigliaccheria, per pusillanimità, per paura del diktat della mentalità dominante. La sottile voce della coscienza viene soffocata dalle urla della folla. L’indecisione, il rispetto umano conferiscono forza al male.

PREGHIERA

Signore, Tu sai che, lungo tutta la storia, gli innocenti vengano maltrattati, condannati e uccisi.  A coloro che il Venerdì santo ti hanno condannato a morte fa comprende il grande errore commesso. E come per alcuni di essi nel giorno Pentecoste hai donato la commozione del cuore e la conversione, dona anche a noi la grazia della conversione e del perdono. Amen.

 

2.STAZIONE: Gesù è caricato della croce. Preghiamo perché i bombardamenti di villaggi e città della nazione ucraina finiscano definitivamente.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 27-31

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “Salve, re dei Giudei!”. E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.

MEDITAZIONE

Gesù, condannato come sedicente re, viene deriso, ma proprio nella derisione emerge crudelmente la verità. Quante volte le insegne del potere portate dai potenti di questo mondo sono un insulto alla verità, alla giustizia e alla dignità dell’uomo! Quante volte i loro rituali e le loro grandi parole, in verità, non sono altro che pompose menzogne, una caricatura del compito a cui sono tenuti per il loro ufficio, quello di mettersi a servizio del bene.

PREGHIERA

Signore, ti sei lasciato deridere e oltraggiare. Aiutaci a non unirci a coloro che deridono chi soffre e chi è debole. Aiutaci a riconoscere in coloro che sono umiliati ed emarginati il tuo volto. Aiutaci ad accettare la croce, a non sfuggirla, a non lamentarci e a non lasciare che i nostri cuori si abbattano di fronte alle fatiche della vita.  Amen.

 

3.STAZIONE: Gesù cade per la prima volta sotto la croce. Preghiamo per Mariupol la città di Maria distrutta al suolo dai russi.

Dal libro del profeta Isaia. 53, 4-6

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.

MEDITAZIONE

L’uomo è caduto e cade sempre di nuovo: quante volte egli diventa la caricatura di se stesso, non più immagine di Dio, ma qualcosa che mette in ridicolo il Creatore. La caduta di Gesù sotto la croce non è soltanto la caduta dell’uomo Gesù già sfinito dalla flagellazione. L’abbassamento di Gesù è il superamento della nostra superbia: con il suo abbassamento ci fa rialzare. Lasciamo che ci rialzi. Spogliamoci della nostra autosufficienza, della nostra errata smania di autonomia e impariamo invece da lui, da colui che si è abbassato, a trovare la nostra vera grandezza, abbassandoci e volgendoci a Dio e ai fratelli calpestati.

 PREGHIERA

Signore Gesù, il peso della croce ti ha fatto cadere per terra. Il peso del nostro peccato, il peso della nostra superbia ti atterra. Signore, aiutaci perché siamo caduti. Aiutaci ad abbandonare la nostra superbia distruttiva e, imparando dalla tua umiltà, a essere rialzati di nuovo. Amen.

 

4.STAZIONE: Gesù incontra la sua Madre. Preghiamo per le mamme con i loro figli dal territorio nazionale dell’ucraina a causa del conflitto.

Dal Vangelo secondo Luca.  2, 34-35.51

Simeone parlò a Maria, sua Madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Sua Madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

 

  

 

MEDITAZIONE

Sulla Via crucis di Gesù c’è anche Maria, sua Madre. Durante la sua vita pubblica dovette farsi da parte, per lasciare spazio alla nascita della nuova famiglia di Gesù, la famiglia dei suoi discepoli.  Adesso si vede che ella, non soltanto nel corpo, ma nel cuore, è la Madre di Gesù. I discepoli sono fuggiti, ella non fugge. Ella sta lì, con il coraggio della madre, con la fedeltà della madre, con la bontà della madre, e con la sua fede, che resiste nell’oscurità.

PREGHIERA

Santa Maria, Madre del Signore, sei rimasta fedele quando i discepoli sono fuggiti. È così che, nell’ora della croce, nell’ora della notte più buia del mondo, sei diventata Madre dei credenti, Madre della Chiesa. Ti preghiamo: insegnaci a credere e aiutaci affinché la fede diventi coraggio di servire e gesto di un amore che soccorre e sa condividere la sofferenza. Amen.

 

5.STAZIONE: Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene. Preghiamo per quei paesi europei che stanno aiutando ed accogliendo i profughi ucraini.

Dal Vangelo secondo Matteo.  27, 32; 16, 24

Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di Gesù. Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

 

MEDITAZIONE

Simone di Cirene torna dal lavoro, è sulla strada di casa quando s’imbatte in quel triste corteo di condannati – per lui, forse, uno spettacolo abituale. I soldati usano del loro diritto di coercizione e mettono la croce addosso a lui, robusto uomo di campagna.  Accompagnando Gesù e condividendo il peso della croce, il Cireneo ha capito che era una grazia poter camminare assieme a questo Crocifisso e assisterlo. Ogni volta che con bontà ci facciamo incontro a qualcuno che soffre, qualcuno che è perseguitato e inerme, condividendo la sua sofferenza, aiutiamo a portare la croce stessa di Gesù.

PREGHIERA

Signore, a Simone di Cirene hai aperto gli occhi e il cuore, donandogli, nella condivisione della croce, la grazia della fede. Aiutaci ad assistere il nostro prossimo che soffre, anche se questa chiamata dovesse essere in contraddizione con i nostri progetti e le nostre simpatie. Amen.

 

6.STAZIONE: Gesù è asciugato in volto dalla Veronica. Preghiamo perché le sofferenze e le lagrime dei bambini ucraini si trasformino in gioia e sorriso.

Dal libro dei Salmi. 27, 8-9

Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

MEDITAZIONE

Veronica incarna l’anelito che accomuna tutti gli uomini pii dell’Antico Testamento, quello di cercare e vedere il volto di Dio. Sulla strada di Gesù, all’inizio, Veronica non rende altro che un servizio di bontà femminile: offre un sudario a Gesù. Non si fa né contagiare dalla brutalità dei soldati, né immobilizzare dalla paura dei discepoli. È l’immagine della donna buona, che, nel turbamento e nell’oscurità dei cuori, mantiene il coraggio della bontà, non permette che il suo cuore si ottenebri. Nel volto umano, pieno di sangue e di ferite di Gesù, ella vede il Volto di Dio e della sua bontà, che ci segue anche nel più profondo dolore. Soltanto con il cuore possiamo vedere Gesù. Soltanto l’amore ci rende capaci di vedere e ci rende puri. Soltanto l’amore ci fa riconoscere Dio che è l’amore stesso.

ORAZIONE

Signore, donaci l’inquietudine del cuore che cerca il tuo volto. Donaci quella schiettezza e purezza che ci rendono capaci di vedere la tua presenza nel mondo. Imprimi il tuo volto nei nostri cuori, così che possiamo incontrarti e mostrare al mondo la tua immagine. Amen.

 

7.STAZIONE: Gesù cade per seconda volta sotto la croce. Preghiamo per i vari centri piccoli e grandi dell’Ucraina libera e democratica distrutti dai bombardamenti russi.

Dal libro della Lamentazioni. 3, 1-2.9.16

Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri. Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.

MEDITAZIONE

La tradizione della triplice caduta di Gesù e del peso della croce richiama la caduta di Adamo – il nostro essere umani caduti – e il mistero della partecipazione di Gesù alla nostra caduta. San Giovanni parla di una triplice caduta dell’uomo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita. Stancatasi della fede, l’uomo ha abbandonato il Signore: le grandi ideologie hanno costruito un nuovo paganesimo, che volendo accantonare definitivamente Dio, è finito per sbarazzarsi dell’uomo. L’uomo giace così nella polvere. Il Signore cade per rialzare ognuno di noi.

PREGHIERA

Signore Gesù Cristo distruggi il potere delle ideologie, che sono intessute di menzogne. Rendici sobri e attenti per poter resistere alle forze del male e aiutaci a riconoscere i bisogni interiori ed esteriori degli altri, Donaci speranza in mezzo a tutta questa oscurità, perché possiamo diventare portatori di pace e di speranza per il mondo. Amen.

 

8.STAZIONE: Gesù consola le pie donne di Gerusalemme. Preghiamo perché la sofferenza delle madri e padri ucraini si trasformi nella gioia di ritornare nelle proprie case e ricongiungere le loro famiglie.

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 28-31

Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco? ”.

MEDITAZIONE

Sentire Gesù, mentre rimprovera le donne di Gerusalemme che lo seguono e piangono su di lui, ci fa riflettere. Non serve compiangere a parole, e sentimentalmente, le sofferenze di questo mondo, mentre la nostra vita continua come sempre. Per questo il Signore ci avverte del pericolo in cui noi stessi siamo.  Il male non può continuare a essere banalizzato di fronte all’immagine del Signore che soffre. Anche a noi egli dice: Non piangete su di me, piangete su voi stessi”.

PREGHIERA

Signore, fa che non ci limitiamo a camminare accanto a te, offrendo soltanto parole di compassione. Convertici e donaci una nuova vita; non permettere che, alla fine, rimaniamo lì come un legno secco, ma fa’ che diventiamo tralci viventi in te, la vera vite, e che portiamo frutto per la vita eterna. Amen.

 

9.STAZIONE: Gesù cade per la terza volta sotto la croce. Preghiamo perché nel mondo si affermi la democrazia e il libero pensiero di ogni cittadino.

Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32

È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai. . . Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.

MEDITAZIONE

Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio.  Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore.

PREGHIERA

Signore, con le nostre continue cadute ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarci dall’abisso in cui siamo sprofondati. Tu, però, ci rialzerai, come Tu Ti sei rialzato, sei risorto e quindi puoi rialzare anche noi. Salva e santifica tutti noi. Amen.

 

10.STAZIONE: Gesù è spogliato delle sue vesti. Preghiamo per l’integrità delle nazioni e per la loro autodeterminazione, Nessuna spartizione dei territori dell’Ucraina venga legittimata con la forza delle armi.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 33-36

Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia.

MEDITAZIONE

Gesù viene spogliato delle sue vesti. Il vestito conferisce all’uomo la sua posizione sociale; gli dà il suo posto nella società, lo fa essere qualcuno. Essere spogliato in pubblico significa che Gesù non è più nessuno, non è nient’altro che un emarginato, disprezzato da tutti. Il Signore sperimenta tutti gli stadi e i gradi della perdizione degli uomini, e ognuno di questi gradi è, in tutta la sua amarezza, un passo della redenzione: è proprio così che egli riporta a casa la pecorella smarrita.

 

ORAZIONE

Signore Gesù, sei stato spogliato delle tue vesti, esposto al disonore, espulso dalla società. Ti sei caricato delle sofferenze e dei bisogni dei poveri, coloro che sono espulsi dal mondo. Donaci un profondo rispetto dell’uomo in tutte le fasi della sua esistenza e in tutte le situazioni nelle quali lo incontriamo. Amen.

 

11.STAZIONE: Gesù è inchiodato alla croce. Preghiamo per tutti i civili bloccati nelle città ucraine occupate dalle milizie russe.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 37-42

Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “ Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!”. Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: “Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo”.

MEDITAZIONE

Gesù è inchiodato sulla croce. Tutto il suo corpo è martoriato. Fermiamoci davanti a questa immagine di dolore, davanti al Figlio di Dio sofferente. Guardiamo a lui nei momenti della presunzione e del godimento, in modo da imparare a rispettare i limiti e a vedere la superficialità di tutti i beni puramente materiali. Guardiamo a lui nei momenti di calamità ed angustia, per riconoscere che proprio così siamo vicini a Dio. Lasciamoci inchiodare a lui, non cedendo a nessuna tentazione di staccarci e di cedere alle beffe che vorrebbero indurci a farlo.

PREGHIERA

Signore Gesù Cristo, ti sei fatto inchiodare sulla croce, accettando la terribile crudeltà di questo dolore, la distruzione del tuo corpo e della tua dignità. Aiutaci a farci legare strettamente a te. Aiutaci a smascherare quella falsa libertà che ci vuole allontanare da te. Amen.

 

12.STAZIONE: Gesù muore in croce. Preghiamo per morte dei soldati ucraini, russi e di tutti i civili a causa di questo assurdo conflitto.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 45-50

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!”.E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

 

MEDITAZIONE

Con la sua morte in croce, Gesù assume in sé l’intera umanità sofferente, il dramma dell’oscurità di Dio, e fa sì che Dio si manifesti proprio laddove sembra essere definitivamente sconfitto e assente. La croce di Gesù è un avvenimento cosmico. Il mondo si oscura, quando il Figlio di Dio subisce la morte. La terra trema. E presso la croce ha inizio la Chiesa una nuova umanità. Dalla croce egli trionfa, sempre di nuovo.

 

PREGHIERA

Signore Gesù Cristo, aiutaci a riconoscere, in quest’ora di oscurità e di turbamento, il tuo volto. Aiutaci a credere in te e a seguirti proprio nell’ora del bisogno e della prova. Mostrati di nuovo al mondo in quest’ora terribile della guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. Fa’ che la tua salvezza si manifesti a tutti gli uomini della terra. Amen.

 

13.STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce. Preghiamo perché si fermi la deportazione di bambini e civili dal territorio ucraino.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 54-55

Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: “Davvero costui era Figlio di Dio!”. C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.

MEDITAZIONE

Gesù è morto, il suo cuore viene trafitto dalla lancia del soldato romano e ne escono sangue e acqua. E ora che tutto è stato sopportato, si vede che egli, nonostante tutto il turbamento dei cuori, nonostante il potere dell’odio e della vigliaccheria, non è rimasto solo. I fedeli ci sono. Sotto la croce c’erano Maria, sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria, Maria di Màgdala e il discepolo che egli amava. Sopra l’ora del grande lutto, del grande ottenebramento e della disperazione, sta misteriosamente la luce della speranza. Il Dio nascosto rimane comunque il Dio vivente e vicino. Il Signore morto rimane comunque il Signore e nostro Salvatore, anche nella notte della morte.

ORAZIONE

Signore, fà che nell’ora dell’oscurità riconosciamo che tu sei sempre vicino a noi. Donaci una fedeltà che resista nello smarrimento e un amore che ti accolga nel momento più estremo del tuo bisogno. Aiuta i poveri e i ricchi, i semplici e i dotti, a superare le loro paure e i loro pregiudizi, e a offrirti la nostra capacità, il nostro cuore, il nostro tempo, preparando così il giardino nel quale può avvenire la risurrezione. Amen.

 

14.STAZIONE: Gesù è deposto nel sepolcro. 14. Per tutti i civili e militari sepolti nelle fosse comune durante questi giorni di conflitto in Ucraina.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 59-61

Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.

MEDITAZIONE

Nel momento della deposizione comincia a realizzarsi la parola di Gesù: “In verità, in verità, vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). Gesù è il chicco di grano che muore. Dal chicco di grano morto comincia la grande moltiplicazione del pane che dura fino alla fine del mondo: egli è il pane di vita capace di sfamare in misura sovrabbondante l’umanità intera e di donarle il nutrimento vitale: il Verbo eterno di Dio, che è diventato carne e anche pane, per noi, attraverso la croce e la risurrezione. Sopra la sepoltura di Gesù risplende il mistero della luce della pace, della vita e della risurrezione finale anche nelle nostri poveri corpi morali.

PREGHIERA

Signore Gesù Cristo, come il chicco di grano si rialza dalla terra come stelo e spiga, così anche tu non potevi rimanere nel sepolcro e sperimentare la corruzione. Sei, invece, risorto e hai dato spazio alla carne trasformata nel cuore di Dio. Fa’ che possiamo rallegrarci di questa speranza e possiamo portarla gioiosamente nel mondo per essere testimoni della tua risurrezione, della tua pace e della comunione tra tutti i popoli del mondo. Amen.

Santa Madre deh voi fate …

Conclusione

Secondo le intenzioni di Papa Francesco.

Padre, Ave e Gloria

Orazione conclusiva

O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste.  Per Cristo nostro Signore.

Benedizione finale del sacerdote.

Canto conclusivo

La preghiera alla Madonna Annunziata.

CALENDARIO 2015-RUNGI-PAG40

O Maria il tuo è il nostro si a Dio.
Preghiera di padre Antonio Rungi

Ave gratia plena,
è il saluto che rivolgiamo
a te, Maria, Madre di Dio,
con l’Angelo Gabriele,
quando venne da te
per chiederti
il tuo consenso
a che Dio si facesse carne
nel tuo grembo verginale.

Non senza esitazione
e dubbio umano
hai chiesto al messaggero divino
come era stato possibile
se tu non conoscevi uomo
e quindi non potevi concepire?

Nulla è impossibile a Dio,
Ti rispose Gabriele,
assicurandoti che tutto
è possibile a Dio,
quando il cuore è libero
e la mente è capace di interagire
con l’Autore di ogni vita.

Fu allora forte e convincente
la tua risposta all’Eterno,
che ti intepellava sul suo ingresso nel tuo e nostro tempo.

Il tuo si o Maria è diventato
la vera rivoluzione
della storia dell’umanità,
quando hai permesso a Dio
di farsi carne
nel tuo grembo verginale.

Inizia allora la nuova creazione
perché il Redentore
assunse su di sé la natura umana,
elevando l’uomo a pari dignità.

Ora Maria difendici
dagli assalti del nemico
di Tuo Figlio,
che è sempre in agguato
e come leone ruggente
si aggira sulla terra,
per portare con sé
nel fuoco eterno dell’inferno,
uomini e donne
di ogni popolo e nazione.

Maria allontana da noi
questo pericolo vero
e fa che Cristo vinca,
regni e imperi
nei secoli eterni.
Amen. Continua la lettura