Immacolata Concezione

NOVENA DELL’IMMACOLATA 2023 – TESTO DI PADRE ANTONIO RUNGI

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NOVENA DELL’IMMACOLATA 2023

DA TENERSI A CONCLUSIONE

DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA

A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI

 

29 dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Fin dai primi secoli del cristianesimo, il sentire dei fedeli aveva intuito che il peccato era incompatibile con Colei che aveva concepito il Figlio di Dio, Gesù di Nazareth. Il primo che in certo qual modo ha parlato di questa purezza originale fu Theotecno di Livias, un vescovo della Palestina, vissuto nel VI secolo. Riferendosi a Maria usa espressioni come “santa e tutta bella”, “pura e senza macchia” e alludendo alla sua nascita afferma: “Nasce come i cherubini, colei che è di un’argilla pura e immacolata”.

 

Pensiero mariano del primo giorno

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore. Stella del mattino, parlaci di Lui e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede. Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.

 

Impegno mariano del primo giorno: Sii docile e disponibile verso tutti coloro che ti chiedono aiuto.

 

Canto del Tota pulcra

Tota pulchra es, María!

Tota pulchra es, María !

Et mácula originális non est in te.

Et mácula originális non est in te.

Tu glória Jerúsalem,

tu laetítia Israël,

tu honorificéntia pópuli nostri,

tu advocáta peccátorum.

O María, o María!

Virgo prudentíssima,

mater clementíssima,

ora pro nobis,

intercéde pro nobis

ad Dóminum Jesum Christum !

 

  1. Preghiamo: Signore nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua lode, per intercessione della Beata Vergine Maria donaci un cuore semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per divenire discepoli della sapienza e compiere solo e tutto ciò che ti piace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

30 Novembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Il primo che vide nella natività di Maria una nuova creazione fu Andrea da Creta scrisse che: “Oggi l’umanità in tutto il fulgore della sua nobiltà immacolata, riceve la sua antica bellezza. Le vergogne del peccato avevano oscurato lo splendore ed il fascino della natura umana; ma quando nasce la Madre del Bello per eccellenza, questa natura recupera, nella sua persona, i suoi antichi privilegi ed è plasmata secondo un modello perfetto e veramente degno di Dio… Oggi la riforma della nostra natura comincia e il mondo invecchiato, sottomesso a una trasformazione tutta divina, riceve le primizie della seconda creazione”.

 

Pensiero mariano del secondo giorno

Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra, come Tu hai fatto visitando Elisabetta che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.

 

Impegno mariano del secondo giorno: Fai una visita ad una persona anziana o ammalata, se ti è possibile.

 

(Come il primo giorno)

 

1 Dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Sofronio di Gerusalemme dichiara Maria «…pura, santa, senza macchia, risplendente, dai sentimenti divini, santificata, libera da tutte le lordure del corpo, del pensiero, dell’anima.»

 

Pensiero mariano del terzo giorno

Maria, Vergine del Magnificat, aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana, spingi, ognuno di noi, a fare sempre e solo quello che Gesù dirà. Maria, porta del cielo, aiutaci a levare in alto lo sguardo. Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui e annunciare a tutti I Suo amore.

 

Impegno mariano del terzo giorno: Sii strumento di comunicazione di gioia e speranza.

 

(Come il primo giorno)

 

2 Dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Sant’Agostino parlando della condizione creaturale di Maria, Madre del Figlio dell’Altissimo, affermò: “Escludiamo dunque la santa vergine Maria, nei riguardi della quale per l’onore del Signore non voglio si faccia questione alcuna di peccato. Infatti da che sappiamo noi quanto più di grazia, per vincere il peccato sotto ogni aspetto, sia stato concesso alla Donna che meritò di concepire e partorire colui che certissimamente non ebbe nessun peccato? Quanto a Maria, non la consegniamo affatto in potere al diavolo in conseguenza della sua nascita; tutt’altro, perché sosteniamo che questa conseguenza viene cancellata dalla grazia della rinascita”.

 

Pensiero mariano del quarto giorno

Maria, vergine del nascondimento, mistica aurora, irradiazione della divina presenza.  Donna di silenzio, dimora per la Parola dell’Altissimo. Adombrata dallo Spirito Santo, grembo della Luce del mondo. Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te. Maria, umile donna, sei stata chiamata a diventare la benedetta tra le donne. Serva del Signore diventata madre del Servo del Signore.

 

Impegno mariano del quarto giorno: Sii attento a non parlare troppo e a valorizzare il silenzio della lingua e del facile giudizio.

 

(Come il primo giorno)

 

3 dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

  1. Anselmo di Canterbury scrisse testualmente “Occorre certamente che la redenzione operata da Cristo non sia di vantaggio solamente a coloro che vivevano in quel tempo, ma… non potendo tutti gli uomini che dovevano salvarsi essere presenti quando Cristo compì la redenzione, venne data alla sua morte tanta potenza che i suoi effetti si possano estendere nel tempo e nello spazio anche a coloro che non vi erano presenti. La Vergine poi, dalla qual è stato assunto l’uomo di cui parliamo, fu del numero di coloro che vennero da lui purificati dal peccato prima della sua nascita; ed egli fu assunto dalla Vergine già purificata. Sua madre divenne pura per la futura morte di Cristo”.

 

Pensiero mariano del quinto giorno

Maria, Madre santa del Redentore, donna dell’Eccomi pronto e fiducioso insegna, anche a noi, a saper dir di Sì a Dio. Tu sei speranza per ogni vocazione per quel “Sia fatta la tua volontà” pronunciato senza reticenze al messaggero d’antiche profezie giunto dall’Oltre di quel Dio Altissimo, che su te chinava il suo sguardo d’amore, e a te chiedeva in dono un “Sì” rinnovatore dell’umano destino.

 

Impegno mariano del quinto giorno: Nelle avversità di questa giornata ripeti sempre  “Signore  sia fatta la tua volontà”.

 

(Come il primo giorno)

 

4 Dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Il primo a porsi intenzionalmente la questione teologica dell’esenzione della Vergine dal peccato originale fu il monaco Eadmero, discepolo di S. Anselmo. Egli affermò: “Certamente Dio poteva e voleva farlo; e se lo ha voluto, lo ha pure fatto”. L’assenza totale del peccato originale che conveniva alla singolare dignità di Maria veniva abbinata con l’onnipotenza di Dio.

 

Pensiero mariano del sesto giorno

Donaci, o Madre Santa, quell’obbedienza che ti ha resa attenta alla voce della divina Parola; quell’obbedienza necessaria perché ogni risposta alla chiamata di Dio sia autentica e generosa.

 

Impegno mariano del sesto giorno: Sii obbedente alla voce dello Spirito che ti suggerisce sempre il bene da farsi e il male da evitare.

 

(Come il primo giorno)

 

5 Dicembre 2023

 

Il pensiero dei padri della Chiesa e dei teologi

Duns Scoto, chiamato il “dottore dell’Immacolata” ebbe il grande merito di sostenere che in Maria si è realizzata una “redenzione preventiva”, cosicché la Vergine non è stata sottratta alla legge universale della redenzione, ma vi ha beneficiato in modo ancor più sublime, in quanto Cristo, unico mediatore, ha esercitato proprio in lei l’atto di mediazione più eccelso, preservandola fin dal suo concepimento dal peccato. Scrive: “Maria ebbe massimo bisogno di Cristo redentore; ella infatti avrebbe contratto il peccato originale a causa della propagazione comune e universale, se non fosse stata prevenuta dalla grazia del Mediatore; e come gli altri ebbero bisogno di Cristo, perché a loro fosse rimesso per i suoi meriti il peccato già contratto, così ella molto di più ebbe bisogno del Mediatore che la preservasse dal peccato, affinché non lo dovesse contrarre e non lo contraesse”.

Pensiero mariano settimo giorno

Maria, tu sei la giovane dal passo veloce, della sollecitudine preveniente, della disponibilità gioiosa. Con te al fianco, o Vergine della visitazione, Elisabetta non ebbe timori, il grembo suo di gioia esultò perché con te la Carità giungeva in casa sua.

 

Impegno mariano del settimo giorno: Sii caritatevole verso tutti, specialmente verso i poveri e i bisognosi.

 

(Come il primo giorno)

 

6 Dicembre 2023

 

Il Magistero dei Papi

Papa Sisto IV inaugurò, di fatto, la serie di interventi pontifici a favore della dottrina dell’Immacolata Concezione che condurranno alla proclamazione del dogma.  Il Papa con la Bolla “Grave nimis” del 1482 dichiarava “false, erronee e aliene dalla verità” le affermazioni di quanti sostenevano che la festa dell’Immacolata si riferisse alla sola santificazione di Maria, e che accusavano di eresia quanti diffondevano questa pia pratica. E così colpiva con scomunica ipso facto quanti osavano sostenere, nella predicazione o negli scritti, tali ragionamenti. Con questi documenti pontifici, la Chiesa Romana non solo approvava, ma formalmente accettava la festa della Immacolata e prendeva la difesa della pia credenza, non permettendo che fosse tacciata come eretica o peccaminosa.

 

Pensiero mariano dell’ottavo giorno

Dona, o Madre Santa, ai giovani d’oggi, il coraggio delle scelte audaci, la volontà di compiere in avanti i passi del discernimento per un futuro a servizio dell’Amore per la Chiesa e per il mondo.

 

Impegno mariano dell’ottavo giorno: Sii di consiglio e di guida ai giovani smarriti e bisognosi del parere di persone sagge, mature ed equilibrate.

 

(Come il primo giorno)

 

7 Dicembre 2023

 

Dal Magistero della Chiesa

Papa Alessandro VII nella Costituzione “Sollecitudo omnium Ecclesiarum”, dell’ 8 dicembre 1661 ricordava che: “il sentimento di devozione già antico, di cui i fedeli danno prova verso la Beata Vergine Maria, credendo che la sua anima dal primo istante della sua creazione e della sua infusione nel corpo, è stata per una grazia e un privilegio speciale di Dio, in virtù dei meriti di Gesù Cristo suo Figlio, redentore del genere umano, pienamente preservata dalla macchia del peccato originale e celebrandone in questo senso, con molta solennità, la festa della Concezione”.

Pensiero mariano del nono giorno

O Maria, madre in contemplazione del mistero della Vita di Dio: Tu sei la donna di fede, fatta madre dei credenti, splendida immagine della Chiesa. Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te.

 

Impegno mariano del nono giorno: Sii coraggioso difensore della vita dal suo concepimento fino al naturale termine. Difendi le donne e proteggile da ogni violenza.

 

(Come il primo giorno)

 

8 Dicembre 2023- Solennità dell’Immacolata

 

Dal Magistero della Chiesa

La proclamazione del dogma si ebbe l’8 dicembre 1854 con la Bolla Ineffabilis Deus di Pio IX, dopo una vasta consultazione dei vescovi, ai quali da Gaeta nel 1849, dove si era rifugiato, scrisse una lettera per avere il loro parere, che fu unanimemente favorevole. In sintesi questa verifica di fede afferma che Maria è stata preservata dal peccato originale e quindi da ogni altro peccato per i meriti di Gesù e in vista della sua missione di Madre del Redentore.  Il peccato, retaggio di ogni nato da donna, si arresta davanti a Maria. Se Gesù Cristo è il tutto santo perché la sua umanità viene interamente santificata dalla sua persona divina, Maria è la tutta santa in virtù della grazia proveniente dal Padre, dalla carità dello Spirito e dai meriti del suo divin Figlio. Se Gesù è il redentore, Maria è la sua prima redenta. La redenzione di Maria non fu per liberazione dal peccato, ma per preservazione. Ella cioè non fu per nulla segnata dal peccato, ma ne fu preservata, per singolare privilegio divino. Secondo la dottrina cattolica, Gesù Cristo ha esercitato in lei l’atto di mediazione più eccelso, preservandola dal peccato originale.

 

Pensiero mariano della Solennità dell’Immacolata

“A Maria, prima redenta da Cristo, che ha avuto il privilegio di non essere sottoposta neppure per un istante al potere del male e del peccato, guardano i cristiani, come al perfetto modello ed all’icona di quella santità, che sono chiamati a raggiungere, con l’aiuto della grazia del Signore, nella loro vita”. Maria Immacolata ricorda a tutti i battezzati la perfezione della santità. La tutta santa è stata e continua a essere nella Chiesa la guida sicura che conduce alle alte vette della perfezione evangelica. (San Giovanni Paolo II)

 

Impegno mariano del giorno di festa: Sii oggi esempio di vita mariana con un atteggiamento di preghiera umile e sentita partecipando alle celebrazioni odierne.

 

(Come il primo giorno)

 

Preghiera all’Immacolata di padre Antonio Rungi

 

Vergine Immacolata, in te aspira a rispecchiarsi ogni umana creatura che cerca con cuore sincero la beatitudine. Vergine Immacolata, che sei stata preservata da ogni macchia di peccato, proteggi noi che lottiamo contro le forze del male perché non prevalgono nel nostro operare quotidiano. Tu che per i meriti di Gesù Cristo hai contemplato sempre il Paradiso, assistici nel duro combattimento della vita, perché possiamo fortificarci con la grazia divina. Aiutaci o Vergine Maria, tutta pura, bella e santa a percorrere le strade delle beatitudini evangeliche, sicuro percorso che conduce al cielo, dove tu ci attendi quale Madre dolcissima di tutti noi, tuoi deboli figli. Amen.

La preghiera alla Madonna Annunziata.

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O Maria il tuo è il nostro si a Dio.
Preghiera di padre Antonio Rungi

Ave gratia plena,
è il saluto che rivolgiamo
a te, Maria, Madre di Dio,
con l’Angelo Gabriele,
quando venne da te
per chiederti
il tuo consenso
a che Dio si facesse carne
nel tuo grembo verginale.

Non senza esitazione
e dubbio umano
hai chiesto al messaggero divino
come era stato possibile
se tu non conoscevi uomo
e quindi non potevi concepire?

Nulla è impossibile a Dio,
Ti rispose Gabriele,
assicurandoti che tutto
è possibile a Dio,
quando il cuore è libero
e la mente è capace di interagire
con l’Autore di ogni vita.

Fu allora forte e convincente
la tua risposta all’Eterno,
che ti intepellava sul suo ingresso nel tuo e nostro tempo.

Il tuo si o Maria è diventato
la vera rivoluzione
della storia dell’umanità,
quando hai permesso a Dio
di farsi carne
nel tuo grembo verginale.

Inizia allora la nuova creazione
perché il Redentore
assunse su di sé la natura umana,
elevando l’uomo a pari dignità.

Ora Maria difendici
dagli assalti del nemico
di Tuo Figlio,
che è sempre in agguato
e come leone ruggente
si aggira sulla terra,
per portare con sé
nel fuoco eterno dell’inferno,
uomini e donne
di ogni popolo e nazione.

Maria allontana da noi
questo pericolo vero
e fa che Cristo vinca,
regni e imperi
nei secoli eterni.
Amen. Continua la lettura

P.RUNGI. COMMENTO ALLA SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA

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La purezza e la bellezza della Beata Vergine Maria

di padre Antonio Rungi

La solennità dell’Immacolata Concezione che ogni anno celebriamo l’8 dicembre riporta alla nostra riflessione la bellezza e la purezza di Maria, la Madre di Dio e Madre nostra, alla quale dobbiamo ispirarci per essere in sintonia con quanto abbiamo riacquistato nel giorno del battesimo, sacramento che ha rimosso da noi il peccato originale, ridonandoci quella innocenza che dobbiamo difendere ogni giorno per non entrare in tentazione.
Maria è annunciata come soggetto indispensabile nel progetto di Dio fin dal Protovangelo, dopo la caduta di Adamo ed Eva, nel paradiso terrestre e la promessa da parte di Dio di salvare l’umanità dalla sua condizione di peccato.
Una donna sarà la co-protagonista di questo progetto di salvezza del genere umano: “Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Genesi 3,14-15). In questa “Donna singolare”, la spiritualità mariana hanno visto l’immagine della Madonna Immacolata, simbolicamente espressa in questo modo anche nell’ iconografia cristiana.

Maria, nel momento dell’Annunciazione, all’Arcangelo Gabriele dice il suo generoso Sì a Dio che la vuole Madre del suo Figlio, Gesù Cristo, l’atteso redentore e salvatore dell’uomo. Lei la piena di grazia come la chiama l’Arcangelo è nella condizione ottimale di accogliere nel suo grembo purissimo il salvatore del mondo.
Infatti, con il concepimento verginale, per opera dello Spirito santo, il grembo di Maria Immacolata diventa il tabernacolo dell’Altissimo, dove giorno, dopo giorno, per nove mesi, Maria è in stretto contatto con Gesù. Lo coccola come giovane Madre e lo cura con amore già dal primo istante in cui conosce il mistero che si è manifestato in Lei. Accoglie Gesù nel suo purissimo grembo e vive con Lui un’esperienza di comunione che solo Lei può assaporare profondamente nel suo cuore. Con Gesù Maria compie il suo cammino di fede, speranza ed amore. Lei è la donna del cammino in Cristo, con Cristo e per Cristo, dal primo momento in cui ha avuto l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele. Maria è donna del cammino, soprattutto lungo la Via Crucis ed ai piedi del Crocifisso. Il cuore immacolato di Maria, diventa il cuore trafitto della Madre Addolorata. Non a caso, la devozione popolare mariana ha voluto esprimere il dolore immenso della Madre di Dio mediante le sette più dolorose spade che hanno trafitto il suo cuore. E lei proprio perché piena di grazia, preservata dal peccato originale, in vista e per i meriti di Gesù Cristo, unico salvatore del mondo, per costituzione personale è stata ed è madre della vita e della risurrezione in tutti i sensi. Pensata dall’eternità, come Madre del futuro redentore, è stata preservata dal peccato originale e come tale è stata ed è la donna della vita, perché è la piena di grazia, come la chiama l’Arcangelo Gabriele nel momento dell’annuncio della nascita di Gesù. E’ donna della vita, perché ha accolto nel suo grembo l’autore della vita, Gesù Cristo il Figlio di Dio, il Dio della vita e non della morte.

Maria è stata presente in tutti momenti più belli della vita di Gesù, condividendo in pienezza la vita umana del suo Figlio ed essendo presente nel momento in cui Cristo risorge dai morti, primizia di una umanità nuova.
Maria è stata associata alla vita eterna, in corpo ed anima, in quanto è stata assunta al cielo, nella pienezza della vita umana e spirituale, come Madre del Redentore.
Tutto quello che Maria ha vissuto come donna è stato segnato dall’amore vita, ma anche dal dolore, e mai, assolutamente mai, dalla morte e pochezza d’animo. Ella è modello di autentica vita per ogni donna e uomo di questa terra.

In questo Avvento di preparazione al Natale 2017, Maria è anche modello esemplare dell’attesa cristiana, nel vero senso, in quanto è la donna del primo avvento, anzi lei stessa è stata l’unica ad accogliere in pienezza il Messia atteso dai secoli.
In questo giorno di festa, in cui ritroviamo in Maria, la dignità di ogni persona umana, la nostra innocenza, purtroppo perduta per le tante nostre debolezze e fragilità umane, ci rivolgiamo a lei con queste umili parole, motivo di speranza e di gioia per ciascuno di noi suoi diletti figli, per apprendere da Lei come seguire davvero e costantemente Gesù Cristo:
Vergine Santissima Immacolata,
in questo tempo di speranza e di attesa,
proteggi il popolo santo di Dio,
soprattutto quanti vivono da cristiani
in questa valle di lacrime, ma anche di gioia e di speranza.

Tendi la tua mano materna
verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito,
ovunque essi siano e si rivolgono a te
per ricevere conforto e consolazione nelle pene di ogni giorno.

Maria accoglici tra le tue braccia materne
e noi certamente vivremo da santi e da immacolati
al cospetto di Dio, nella carità. Amen.

P.RUNGI. I DIECI COMANDAMENTI GIUBILARI

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ITRI (LT). P. RUNGI. I DIECI COMANDAMENTI GIUBILARI

Ad un mese dall’apertura del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco e che avrà inizio l’8 dicembre 2015 a Roma, padre Antonio Rungi, religioso passionista, ha composto un decalogo giubilare, nel quale, indicando dieci regole di comportamento, fissa l’attenzione sui contenuti essenziali per una degna celebrazione dell’anno santo.
I dieci comandamenti giubilari sono fissati in questi suggerimenti ed inviti ad agire a livello personale e comunitario.

 

1. Non avrai altro scopo nella vita che quello di servire Dio.

2. Ricordati che sei un peccatore e devi convertiti a Cristo Salvatore.

3. Non offendere nessuno con le parole e le azioni.

4. Ricordati di perdonare a chi ti ha offeso e di chiedere perdono se hai offeso tu.

5. Non pensare solo a te stesso, ma anche ai fratelli che sono in necessità.

6. Ricordati di fare il bene sempre, anche quando non sei ricambiato su questa terra e dai tuoi parenti.

7. Non essere arrogante, presuntuoso e altezzoso, ma sii umile, disponibile e amorevole verso tutti.

8. Ricordati che il Paradiso lo si conquista facendo il bene ed amando Dio e i fratelli.

9. Non essere, ipocrita, falso e infedele, ma sii coerente con te stesso.

10. Ricordati che la verità viene sempre a galla e che in Dio tutto sarà luce e trasparenza assoluta nell’eternità futura.

“Sono convinto -scrive padre Rungi in una Nota personale – che il prossimo giubileo che è prima di tutto per la Chiesa e per i membri tutti della Chiesa è un forte invito alla conversione personale, alla fedeltà alla propria vocazione battesimale, alla pulizia morale e alla trasparenza nei nostri atti e comportamenti. Questo tempo propizio e di grazia deve far riflettere tutti nella Chiesa di Cristo in questo tempo di forti scossoni, ma sempre pronti a rendere ragione della gioia, della speranza, della fede e dell’amore verso Dio e verso i fratelli in ogni situazione, anche dolorosissima, della nostra vita e di quella della comunità dei credenti. Nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio e dalla sincera volontà di convertirci e fare sempre il bene, nonostante le piccole debolezze dell’esistenza”.

 

IL ROSARIO SACERDOTALE COMPOSTO DA PADRE ANTONIO RUNGI

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IL ROSARIO SACERDOTALE

a cura di padre Antonio Rungi, passionista

 

In occasione del 40° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, il 6 ottobre 2015, padre Antonio Rungi, passionista ha composto questo speciale Rosario sacerdotale da recitare ogni primo giovedì del mese, con la corona del Rosario benedetta per tale scopo.

Con la preghiera di questo santo Rosario riviviamo i momenti più significativi della vita, morte e risurrezione di Gesù Cristo, quale Sommo ed eterno sacerdote, e modello di vita per ogni sacerdote.

I misteri non seguono una struttura cronologica, ma ascetica e pastorale.

 

Introduzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Com’era in principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

 

Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

DONA SANTI E ZELANTI SACERDOTI ALLA TUA CHIESA

1.Nel primo mistero sacerdotale meditiamo l’istituzione della Santissima Eucaristia e del sacerdozio cattolico, durante l’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli.

«Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”» (Mt 26, 26).

«Celebrando l’ultima Cena con i suoi Apostoli durante un banchetto pasquale, Gesù ha dato alla Pasqua ebraica il suo significato definitivo. Infatti, la nuova Pasqua, il passaggio di Gesù al Padre attraverso la sua morte e la sua risurrezione, è anticipata nella Cena e celebrata nell’Eucaristia, che porta a compimento la Pasqua ebraica e anticipa la Pasqua finale della Chiesa nella gloria del Regno» (CCC, 1.341).

“I presbiteri, in virtù della sacra ordinazione e della missione che ricevono dai vescovi, sono promossi al servizio di Cristo maestro, sacerdote e re; essi partecipano al suo ministero, per il quale la Chiesa qui in terra è incessantemente edificata in popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo” (PO, 1).

PREGHIAMO PER TUTTI I SACERDOTI DEL MONDO A SERVIZIO DELLA CHIESA E NELLA PIENA COMUNIONE CON IL PAPA ED I VESCOVI.

Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.

2.Nel secondo mistero sacerdotale meditiamo la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, riuniti in preghiera con Maria nel Cenacolo.

«Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro cinque lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 1-4).

 

«Spirito Santo”, tale è il nome proprio di colui che noi adoriamo e glorifichiamo con il Padre e il Figlio. La Chiesa lo ha ricevuto dal Signore e lo professa nel Battesimo dei suoi figli» (CCC, 691).

“I presbiteri, in virtù dell’unzione dello Spirito Santo, sono segnati da uno speciale carattere che li configura a Cristo sacerdote, in modo da poter agire in nome di Cristo, capo della Chiesa” (PO,2).

 PREGHIAMO PER TUTTI  SACERDOTI NOVELLI ED ANZIANI E PARTICOLARMENTE PER QUANTI CELEBRANO IL LORO GIUBILEO SACERDOTALE

Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.

3.Nel terzo mistero sacerdotale meditiamo l’Annuncio del Regno di Dio.

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. (Mc 1, 15)

“Tutti gli uomini sono chiamati ad entrare nel Regno. Annunziato dapprima ai figli di Israele, questo regno messianico è destinato ad accogliere gli uomini di tutte le nazioni” (CCC, 543).

 “I presbiteri sono stati presi fra gli uomini e costituiti in favore degli uomini stessi nelle cose che si riferiscono a Dio, per offrire doni e sacrifici in remissione dei peccati vivono quindi in mezzo agli altri uomini come fratelli in mezzo ai fratelli”(PO,3).

PREGHIAMO PER TUTTI I SACERDOTI IMPEGNATI NELLA NUOVA EVAGELIZZAZIONE E NELLA MISSIONE AD GENTES.

Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.

4.Nel quarto mistero sacerdotale meditiamo Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce.

«Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio» (Mc 15, 21-22).

«Accettando nella sua volontà umana che sia fatta la volontà del Padre, Gesù accetta la sua morte in quanto redentrice, per “portare i nostri peccati nel suo corpo sul segno della croce” (1Pt 2, 24)» (CCC, 612).

“Spetta ai sacerdoti, nella loro qualità di educatori nella fede, di curare, per proprio conto o per mezzo di altri, che ciascuno dei fedeli sia condotto nello Spirito Santo a sviluppare la propria vocazione personale secondo il Vangelo, a praticare una carità sincera e attiva, ad esercitare quella libertà con cui Cristo ci ha liberati” (PO,6).

PREGHIAMO PER TUTTI I SACERDOTI CHE QUOTIDIANAMENTE PORTANO CON DIGNITA’ E SILENZIO LE LORO CROCI, COMPLETANDO IN LORO CIO’ CHE MANCA ALLA PASSIONE DI CRISTO.

Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.

5.Nel quinto mistero sacerdotale meditiamo Gesù è crocifisso e muore in croce.

«Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”… Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò» (Lc  23, 33-46).

«Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture” (1Cor 15, 3)» (CCC, 619).

«Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture” (1Cor 15, 3)» (CCC, 619).

“Nella loro qualità di ministri della liturgia, e soprattutto nel sacrificio della messa, i presbiteri rappresentano in modo speciale Cristo in persona, il quale si è offerto come vittima per santificare gli uomini; sono pertanto invitati a imitare ciò che compiono, nel senso che, celebrando il mistero della morte del Signore, devono cercare di mortificare le proprie membra dai vizi e dalle concupiscenze” (PO,13)

PREGHIAMO PER TUTTI I SACERDOTI OFFESI, DERISI, CALUNNIATI E UCCISI, E CHE SUL MODELLO DI CRISTO CROCIFISSO DONANO LA LORO VITA PER LE ANIME AFFIDATE ALLA LORO CURA PASTORALE.

 

Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.

 

SALVE REGINA

 

Signore pietà

Signore pietà

 

Cristo pietà

Cristo pietà

 

Signore pietà

Signore pietà

 

Padre celeste, Dio.

Abbi pietà di noi

 

Figlio Redentore del mondo, Dio.

Abbi pietà di noi

 

Spirito Santo, Dio

Abbi pietà di noi

 

Santa Trinità, unico Dio.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Sacerdote e Vittima.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Sacerdote mandato da Dio per annunziare ai poveri la buona novella.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Sacerdote che nell’ultima cena hai istituito il Sacrificio perenne.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Sacerdote sempre vivo per intercedere in nostro favore.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice consacrato dal Padre in Spirito Santo e verità.

Abbi pietà di noi .

 

Gesù Pontefice scelto fra gli uomini.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice costituito per gli uomini.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice della nostra fede.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice di maggior gloria davanti a Mosè.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice del vero Tabernacolo.

Abbi pietà di noi .

 

Gesù Pontefice dei beni futuri

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice santo, innocente e senza macchia.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice fedele e misericordioso.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice acceso dallo zelo per Dio e per le anime.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice perfetto in eterno.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice che hai penetrato il cielo con il tuo sangue.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice che ci hai aperto una nuova via.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice che ci hai amato ed hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Pontefice che hai consegnato te stesso a Dio come offerta e vittima.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Vittima per Dio e per gli uomini.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Vittima santa ed immacolata.

Abbi pietà di noi.

 

Gesù Vittima benigna.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Vittima pacifica.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Vittima di propiziazione e di lode.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Vittima di riconciliazione e di pace.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Vittima nella quale abbiamo certezza ed accesso a Dio.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Vittima vivente nei secoli dei secoli.

Abbi pietà di noi

 

Gesù Sacerdote.

Perdonaci

 

Gesù Sacerdote.

Esaudiscici

 

Gesù Sacerdote.

Abbi pietà di noi

 

Signore ascolta la nostra preghiera.

E il mio grido giunga a Te.

 

Preghiamo: O Dio custode e santificatore della tua Chiesa, suscita per mezzo del tuo Santo Spirito validi e fedeli dispensatori dei tuoi Santi Misteri, affinché per il loro ministero ed il loro esempio il popolo cristiano sia guidato, sotto la tua protezione, sulla strada della salvezza. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

 

Preghiera dei sacerdoti

Composta da padre Antonio Rungi

 

Signore Gesù Cristo,

Sommo ed eterno sacerdote,

tu che hai chiamato  alcuni tuoi figli a servire

la causa del vangelo

mediante il ministero presbiterale,

fa che la loro vita sia una risposta d’amore

fedele, pura e convinta alla loro vocazione sacerdotale.

 

Ti chiediamo umilmente, o Gesù,

di far svolgere ai nostri presbiteri

il ministero sacerdotale con la gioia nel cuore,

portando letizia a chi vive nel dolore

e amministrando con fervore e passione

il sacramento del perdono.

 

Nella celebrazione quotidiana

della santissima eucaristia,

siano immersi completamente nel mistero che celebrano,

quale memoriale della tua Pasqua

di morte e risurrezione,

e quale strada maestra di liberazione.

 

Nella preghiera costante

possano assaporare la gioia

di una profonda comunione spirituale,

elevando la loro mente e il loro cuore

ai gradi più alti della santità sacerdotale.

 

Nell’ascolto della tua parola di vita,

possano portare vita a chi non ha più speranza di vivere,

con l’essere vicino ai giovani, agli adulti e ai bambini,

agli anziani, agli ammalati

e a quanti sono prossimi all’eternità.

 

Ogni loro gesto e comportamento

sia un inno perenne alla bellezza e alla grandezza

dell’eterno e sommo Dio,

Padre di infinito amore e compassione,

che ha riposto il suo sguardo misericordioso su di loro,

povere e fragili creature.

 

Maria, la Madre di tutti i sacerdoti,

sia il modello di coraggio, fedeltà,

purezza a santità di vita per quanti hai chiamato, Gesù,

ad essere tuoi fedeli ministri nella sacra liturgia

e nella pastorale quotidiana. Amen

 

AIROLA (BN). DOMANI CONCLUSIONE DELLA FESTA DELL’IMMACOLATA NELLA CHIESA DELLA CONCEZIONE

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AIROLA (BN). DOMANI LA CHIUSURA DEL NOVENARIO IN ONORE DELL’IMMACOLATA NELLA CHIESA DELLA CONCEZIONE

Si chiude domani con un doppio appuntamento religioso, il solenne novenario in onore della Madonna Immacolata, che, quest’anno,  per la prima volta, è stato predicato, dal 29 novembre all’8 dicembre 2014, dal noto missionario passionista, padre Antonio Rungi, già superiore provinciale dei passionisti della Campania, teologo morale, docente nei licei e giornalista. Un doppio appuntamento liturgico domani, solennità dell’Immacolata: alle ore 8,30 solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da padre Antonio Rungi e concelebrata da don Liberato Maglione, parroco dell’Annunziata ed assistente spirituale della Congrega della Concezione, insieme a padre Pasquale Gravante, parroco di San Michele Arcangelo e Superiore dei Passionisti di Monteoliveto. Padre Rungi concluderà la predicazione che lo ha visto impegnato per 10 giorni nella sua città natia, tenendo le riflessioni alla  sera, durante la messa serale delle ore 18.30. Quest’anno c’è stata un’ampia partecipazione dei fedeli alla novena, nonostante il tempo inclemente, tra cui diversi giovani della città. La partecipazione più consistente è stata in occasione della messa presieduta dal Vescovo, monsignor Michele De Rosa, giovedì 3 dicembre 2014 e negli ultimo tre giorni della novena, durante i quali, come tutte le sere è stato padre Rungi a dettare la meditazione per i presenti che hanno seguito con vivo interesse e partecipazione alla celebrazione. Diversi gli iscritti della Congrega della Concezione, che sono 220 al momento, che hanno preso parte alla novena, animata dai canti delle scholae cantorum delle parrocchie di Airola e dei Convento dei Passionisti. A conferma che è ancora viva e sentita la devozione alla Madonna Immacolata che è stata ricordata e onorata, in questi 10 giorni, anche nelle altre chiese di Airola. Altro momento importantissimo della giornata di festa di domani, 8 dicembre 2014, è la processione che si svolgerà alle ore 15.00 circa, con la statua della Madonna Immacolata, per la zona del Borgo di Airola e che sarà guidata dal parroco don Liberato Maglione. Un’ora circa di peregrinatio della venerata immagine della Madonna Immacolata, che sarà portata in processione nei luoghi vicini alla Chiesa della Concezione, che, oggi, a distanza di 300 anni circa, costituisce il cardine della devozione mariana all’Immacolata nella cittadina della Valle Caudina. Merito soprattutto della Congrega della Concezione che ha conservato, in sintonia con i parroci dell’Annunziata, che si sono succeduti nel tempo, questo speciale culto alla Madre di Dio, esentata per singolare privilegio dal peccato originale, per cui Maria è stata proclamata, con un dogma di fede specifico, Immacolata. A conclusione della processione, sarà don Liberato a presiedere la messa di ringraziamento per il dono di questi giorni di spiritualità mariana che ha vissuto la cittadina di Airola, sotto la guida di padre Antonio Rungi, passionista, sacerdote nato in questa città e poi chiamato a seguire san Paolo della Croce, tra i passionisti, in varie parti d’Italia, come missionario e superiore provinciale. Ed è stato proprio padre Rungi “a volere ringraziare, nella persona del priore della Congrega, Pasquale Meccariello, tutto il sodalizio religioso e quanti si adoperano ogni anno per la buona riuscita della festa della Madonna Immacolata nella Chiesa della Concezione”.

 

Questa sera dalle 21,30 alle 22,30, la Veglia di preghiera in preparazione alla solennità dell’Immacolata, nella Chiesa della Concezione, guidata da padre Antonio Rungi, che ha concluso la veglia con la benedizione eucaristica.

 

SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA 2014

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SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA 

LUNEDI’ 8 DICEMBRE 2014

MARIA, SORRISO DI DIO 

Commento di padre Antonio Rungi 

Quando si rivolge lo sguardo ad un’opera d’arte, bellissima, ti viene spontaneo il sorriso di gratitudine e di gioia. In questo giorno della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria è legittimo pensare che quando Maria è stata concepita, il sorriso di Dio si è acceso su quella meravigliosa creatura, perché Dio l’ha riservata tutta a se, preservandola dal peccato originale, in vista di una missione unica ed irripetibile nella storia dell’umanità e della salvezza, quella di essere la Madre di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, l’Emmanuele il Dio con Dio, come ricordiamo oggi nella preghiera iniziale della celebrazione eucaristica: “O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito”. Non è tanto importante oggi soffermarci su come si è arrivato alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione ad opera di Pio IX nel 1854, ma come da sempre questa verità di fede era sentita e vissuta nella comunità dei credenti, fin dai primi secoli. Una verità che attinge il suo contenuto più importante proprio nei testi sacri, quei testi che nella liturgia della parola di Dio di questa giornata sono alla nostra attenzione e meditazione, a partire dalla prima lettura, tratta dal Libro della Genesi, dove è raccontato e descritto il peccato originale, ma anche il primo annuncio del vangelo della salvezza e della redenzione del genere umano. Leggiamo infatti il momento culmine di questa promessa di redenzione uscita dalla bocca stessa di Dio nel condannare l’operato dell’uomo e soprattutto del serpente, simbolo del principe del male che attacca continuamente l’agire dei figli di Dio: Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». E’ qui tratteggiata la figura della Madonna Immacolata, come di fatto l’iconografia di millenni ci attesta con immagini di straordinaria bellezza e significato biblico e religioso. Maria, la donna forte, la donna della vita e della gioia, che azzera le attese del demonio di vedere l’umanità distrutta dal peccato e sotto la legge dell’infelicità. Maria non permette questo e Dio, nel preservarla dal peccato originale, ha questo compito fondamentale da assolvere nei confronti dell’intera umanità. Maria scelta da Dio per sostenerci nel cammino della nostra riscoperta di essere figli suoi, partendo dal sacramento del battesimo che il sacramento della rinascita, in quanto ci toglie il peccato originale contratto con la nascita, per proseguire sulla via della grazia e della santificazione con l’accesso agli altri sacramenti della fede e della comunione con Dio, quali la confessione e la santa eucaristia. Sono questi i due pilastri cardini che riaccendono nel nostro spirito e nella nostra vita il sorriso di Dio e il sorriso di Maria, la Madre della gioia, quella vera che nasce, cresce e si potenzia stando vicino all’Onnipotente.

San Paolo Apostolo nel brano della seconda lettura di oggi, tratto dalla sua lettera agli Efesini ci impegna ad una riflessione sul senso della nostra vita e sul cammino che siamo chiamati a fare per riscoprire la nostra identità di cristiani che consiste nel fatto che noi siamo figli di Dio e lo siamo realmente. Figli nel Figlio suo Gesù Cristo, redentore dell’umanità, nato, per opera dello Spirito santo, nel grembo purissimo ed immacolato della Vergine Santa. Dal sorriso di Dio che si accende sul volto di Maria nel suo immacolato concepimento, al sorriso di Maria che si accende sul volto di Gesù, nel momento in cui dice il suo si a Dio nell’annunciazione e quando vede venire alla luce dal suo grembo il Redentore dell’umanità, nella notte di Natale dell’anno zero, quando Gesù entra nella storia mediante la santissima sua Madre, cuore immacolato, donna perfetta totalmente consacrata a Dio Amore e Trinità. Sono le parole del vangelo di Luca di oggi che ci danno lo spessore meraviglioso della festa odierna dell’Immacolata concezione che non è disgiunta o slegata dall’Annunciazione e dalla nascita del Redentore. L’arcangelo Gabriele infatti si rivolge personalmente a Lei: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». Aggiungendo: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Il resto non è cronaca di un fatto, ma è storia della salvezza che diviene realtà, nella pienezza dei tempi quando Dio, mediante suo Figlio, venne ad abitare in mezzo a noi, portando a tutti la gioia della redenzione, in cui Maria costituisce un pilastro fondamentale per l’intero progetto di Dio portato a compimento mediante la venuta di Cristo sulla terra.

La solennità dell’Immacolata è la festa delle gioie ed allegrezze di Maria, ma anche ed è soprattutto la festa della gioia di Cristo redentore, che Maria accetta di portare nel suo grembo verginale per essere strumento di salvezza nelle mani di Dio.

Perciò Maria è Immacolata, senza macchia ed ombra di peccato, perché si è fatta serva dell’Onnipotente ed ha vissuto in intima comunione con Dio Altissimo prima, durante, dopo il suo concepimento, restando vergine e donna purissima per sempre. In lei ombra di peccato non poteva essere né per un breve tempo e né per un attimo, perché esente dal peccato originale per singolare privilegio donato da Dio alla sua e alla nostra Madre castissima, la Tutta pura e Tutta bella davanti a Dio onnipotente e davanti al cielo e alla terra.

Itri (Lt). Al via i solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Civita

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ITRI (LT). SOLENNI FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA MADONNA DELLA CIVITA, COMPATRONA DELL’ARCIDIOCESI DI GAETA  

di Antonio Rungi 

Dopo l’importante convegno di domenica scorsa, 6 luglio 2014, sulle figure dei due Papi Santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al quale ha partecipato il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, Sgarbi, Roncalli e Girotti, entrano nel vivo i solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Civita, che si svolgono dall’11 luglio al 22 luglio di ogni anno nella città di Itri e al Santuario Mariano, che distanza dal centro cittadino 13 Km a 700 metri sul livello del mare, dove da oltre 1000 anni  si venera la Madonna sotto questo titolo.

Venerdì prossimo, 11 luglio, prende il via il solenne novenario in preparazione alla festa, che ricorre liturgicamente  il 21 luglio. Sarà padre Antonio Rungi, passionista della Comunità del Santuario della Civita, ex superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, a tenere la prima meditazione su Maria della Civita e San Paolo della Croce. Il fondatore dei Passionisti fu al Santuario della Civita dal maggio al settembre 1726, con il suo fratello Giovanni Battista.

Nove giorni di preghiera e predicazione sul tema “Maria nella vita dei santi”, che saranno animati da nove diversi sacerdoti che tratteranno questo tema durante l’omelia della messa serotina delle ore 19.00. Nel programma dei festeggiamenti tutti i nomi dei sacerdoti che interverranno.

Sabato 12 luglio in occasione dei 165 anni  della venuta del Beato Pio IX a Gaeta e al Santuario della Civita, si svolgerà un pellegrinaggio in bici da Itri a Gaeta nel Santuario della Madonna Annunziata per venerare la Madonna Immacolata, davanti alla quale pregò il beato Pio IX, prima di proclamare il dogma. I momenti più significativi di questa annuale ricorrenza sono la collocazione del busto argenteo della Madonna della Civita sull’altare Maggiore, sabato 19 luglio alle ore 20,30 con il tradizionale canto delle “Dodici Rose” e omaggio floreale delle donne itrane in dolce attesa; poi le varie processioni programmate nei giorni di sabato sera dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore fino a San Michele Arcangelo, dove la sacra icona della Madonna resterà per la veglia di preghiera della comunità per l’intera nottata. Domenica la processione da San Michele per le vie della città, con inizio alle ore 10.00 e lunedì 21 luglio, alle ore 9.00 per tutta la città di Itri. Giornate speciali per gli ammalati con la presenza dell’arcivescovo emerito de L’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari,  che celebrerà venerdì 18 luglio nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove da sempre si festeggia la Madonna della Civita, essendo la chiesa parrocchiale principale e centrale della cittadina. L’arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio sarà presente nella giornata di festa con la celebrazione della messa solenne il giorno 21, alle ore 11.00  al Santuario della Civita e il giorno 22, alle ore 9.00 nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, che guiderà la processione conclusiva e con l’atto di affidamento alla Madonna della Civita della città di Itri e dell’Arcidiocesi.  I solenni festeggiamenti si concludono il giorno 22 dopo la messa dell’Emigrante, presieduta da padre Augusto Matrullo, passionista, originario di Itri, rettore della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Roma, e la riposizione del busto argenteo della Madonna nella cappella laterale della Chiesa di Santa Maria Maggiore, a mezzanotte del 22 luglio.

Nei vari momenti di preghiera e di animazione liturgica e pastorale saranno coinvolti i sacerdoti della diocesi, il comitato Santa Maria della Civita, Seminaristi, diaconi, ministranti, schola cantorum, Caritas, volontari. Per la festa annuale della Civita arrivano i devoti della Madonna da ogni parte della Diocesi, dal Lazio, dalla Campania, essendo la Madonna molto venerata in queste regioni. Un movimento di fede e di spiritualità mariana. Molto significativa è l’iniziativa annuale di ospitare gli extracomunitari nelle strutture locali e assicurare loro vitto ed alloggio, soprattutto nei quattro giorni più importanti della festa patronale della Madonna della Civita. A proposito del significato di questa festa religiosa, scrive il parroco, don Guerino Piccione, che la Madonna è modello sublime per tutti i suoi figli. Ella è la donna delle relazioni autentiche con Dio e con i fratelli. Nella visita a Santa Elisabetta, la Madonna si presenta come donna capace di mettersi accanto agli altri con gioia, generosità, con tempi lunghi e non con frugalità e in modo occasionale. Impariamo dalla Madonna come nella quotidianità è possibile vivere in modo stabile il nostro rapporto con Dio, per vivere in modo altrettanto solido le nostre relazioni interpersonali”.

Saranno giorni, come si  legge dal vasto ed articolato programma dei festeggiamenti, giorni di impegno spirituale e pastorale serio nel nome della Beata Vergine Maria, Madre e Regina della Civita, ovvero della città di Dio e degli uomini.

ITRI (LT). PROSEGUONO I LAVORI PER L’ASCENSORE AL SANTUARIO DELLA CIVITA

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Itri (Lt). Lavori al Santuario della Madonna della Civita per l’abbattimento delle barriere architettoniche

di Antonio Rungi 

Proseguono speditamente i lavori al Santuario della Madonna della Civita, in Itri (Lt), per la costruzione di un ascensore per i fedeli, in modo da favorire l’accesso al santuario da parte dei diversamente abili ed anziane e persone inabili. I lavori sono iniziati venerdì 21 marzo, alle ore 17:00, con la posa e benedizione della prima pietra, alla presenza dell’arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio e di autorità civili del territorio. L’opera che costerà 150.000 euro è stata finanziata dall’Arcidiocesi e della Provincia di Latina, ed è finalizzata all’abbattimento delle barriere architettoniche che ostacolano l’accesso al tempio mariano, situato nel Comune di Itri (Lt) a quota 700 metri sul livello del mare ed uno dei santuari dedicato alla Vergine Santa, tra i più antichi e più frequentati d’Italia. Ad oggi, l’accesso al santuario della Madonna della Civita, da sempre considerato l’emblema della devozione dei tanti fedeli pontini e non solo, è consentito solo per mezzo di una impervia scalinata che rende difficile ai fedeli affetti da diverse disabilità, soprattutto motorie, il raggiungimento del luogo di culto, in autonomia e sicurezza, impedendo cosi la possibilità di godere appieno dell’esperienza spirituale e religiosa cui i pellegrini aspirano con la visita ai luoghi sacri. Nel raccogliere l’esigenza di abbattere ogni ostacolo architettonico e consentire l’accesso ai tanti fedeli che ogni anno si recano in visita al venerato santuario, la Provincia di Latina, attraverso un’attenta pianificazione ed il sostegno ai tanti progetti connessi allo sviluppo della personalità umana, ha inteso rivolgere il proprio interesse verso tutte quelle azioni ed interventi utili ad un innalzamento della qualità della vita dei propri cittadini sia come singolo che come collettività, destinando il proprio contributo finanziario all’esecuzione di un elevatore verticale che dal piede dell’ascensore conduce sul sagrato del Santuario. La mancanza di elevatori costituisce senza alcun dubbio un vero e proprio ostacolo per i tanti  pellegrini che, diversamente abili, si vedono limitata la loro personalità ed impossibilitati ad accedere al venerato santuario. L’intervento oltre a mostrare sensibilità verso chi è meno fortunato, assicura a tutti i fedeli un maggior grado di sicurezza e di fruibilità anche per i più piccini. Dal prossimo mese di Giugno, tutti i fedeli potranno accedere in assoluta autonomia  e visitare lo splendido Santuario, apprezzarne il valore architettonico oltre che sacro, godere della sua spiritualità senza più incappare in barriere architettoniche insensibili alle disabilità ed ostacoli alla libera crescita umana e spirituale, diritto di ogni individuo. Difficoltà che registrano quotidianamente e soprattutto nelle domeniche e grandi feste, i padri passionisti a cui è affidato la cura spirituale e l’organizzazione del santuario dal 1985. Cinque i padri attualmente impegnati, soprattutto di domenica per assicurare l’assistenza spirituale ai pellegrini, con le confessioni, la celebrazione delle messe, con le benedizioni, con la direzione spirituale, con varie iniziative culturali ed editoriali, tra cui il Bollettino del Santuario e Radio Civita, che copre il territorio del Sud Pontino, del Frusinate e dell’Alto Casertano. I lavori dovranno essere ultimati entro luglio e l’ascensore deve entrare in funzione in occasione della festa della Madonna della Civita, che ricorre il 21 luglio. Nel frattempo di resta in attesa dei contribuiti per la conclusione di altri lavori, quelli più ad uso pastorale, con sale conferenze, sala accoglienza pellegrini e struttura logistica del santuario, iniziati sette anni fa e mai conclusi, per mancanza di fondi e varie crisi in seno al consiglio regionale del Lazio. Lavori richiesti a suo tempo dall’Ente Parco Aurunci e solo in parte sponsorizzati, al punto tale che restano incompiute diverse infrastrutture e strutture essenziali per il santuario. C’è chi, soprattutto i fedeli e gli stessi religiosi passionisti e l’arcidiocesi di Gaeta, sollecitano la conclusione dei lavori, al fine di rendere fruibile l’intero complesso del santuario, oggi utilizzato solo in parte. Campeggia infatti il simbolo di questi lavori interminabili, che è l’enorme gru collocata nel piazzale antistante il santuario. E c’è chi invoca l’intervento di Papa Francesco e la sua venuta al Santuario per sollecitare la conclusione dei lavori, che non finiscono mai, come gli esami. Al momento manca una sala accoglienza pellegrini, tutti i servizi igienici in grado di coprire il grande afflusso dei fedeli, specie di domenica, locali per ristorazione, per acquisto di articoli religiosi, spazi all’aperto o al coperto per consumare pasti. In poche parole, un’emergenza che dura da anni e che, al momento vede solo un fatto positivo e molto utile al santuario, che è la realizzazione del sollevatore, in grado di portare davanti alla chiesa 8 persone alla volta. Un primo segnale di speranza che fa ben sperare per il futuro del santuario, dove, una volta conclusi i lavori, possono riprendere appieno le varie attività spirituali, culturali e pastorali.

Preghiera alla Madonna, composta da padre Antonio Rungi

2014-01-06 11.10.00
Ai tuoi piedi, Vergine santa,
per chiedere grazie e benedizioni

Vergine Maria,
qui ai tuoi piedi al Santuario della Civita,
mi rivolgo a Te, Madre di Dio e Madre nostra,
affinché possa presentare al tuo divino Figlio,
Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo,
le mie umili suppliche e quelle di tanti fratelli
e sorelle che sono in pena per tanti problemi …
e difficoltà personali e del mondo odierno.

Tu che tutto puoi presso il tuo amato Gesù,
ottienici di vivere in pace con tutti gli uomini della terra,
a partire da quelli che sono nella nostra casa
e fanno parte della nostra vita.
Dove c’è pace, o Maria, c’è lo stesso Gesù,
che conforta e dona gioia a quanti lo cercano
con cuore sincero.

Vergine Santa, la prima pellegrina della speranza,
apri il nostro cuore ad avere sempre più fiducia
in Gesù, nostra, vita, nostra speranza, nostra Pasqua,
nostra risurrezione e consolazione.

Guarda con amore e proteggi i bambini, le donne,
le persone disperate e senza alcun conforto
umano, materiale e spirituale.
Non permettere, Madre della gioia, che nel cuore
di tante persone alberghi continuamente il dolore,
mentre dai loro volti sgorgano continuamente le lacrime della sofferenza.

Ridona fiducia a quanti sono sfiduciati
e guardano il futuro con gli occhi della delusione,
dell’amarezza e dell’asprezza.
Tu, Madre della speranza, puoi fare molto
per ciascuno di noi.
Gesù stesso ci ha affidati alla tua custodia e protezione materna,
mentre versava per noi, sulla croce, il suo sangue prezioso,
che ci purifica da ogni colpa
e rende puro e limpido il cuore
di chi cerca sinceramente il Signore.

Madre della santa montagna, che ci inviti
a salire il monte della santità,
aiutaci in questo cammino non facile.
E come i discepoli di Emmaus,
accompagnati da Gesù,
sulla via che porta al villaggio eucaristico,
facci riconoscere, nello spezzare il pane,
alla mensa del corpo e sangue di Gesù,
come fratelli e sorelle in Cristo,
e condividere il pane e il sangue
con le membra piagate del corpo del Risorto,
che è la Chiesa e l’intera umanità.

Madre del silenzio e della preghiera
aiutaci ad amare il silenzio interiore
e la preghiera profonda e sincera del cuore. Amen

(Preghiera, composta da padre Antonio Rungi, passionista)
Santuario della Civita, 4 maggio 2014