LA PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO PER LA PENTECOSTE 2023

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PENTECOSTE 2023. UNA SPECIALE PREGHIERA PER LA SOLENNITA’ DI QUEST’ANNO.

Accogliendo l’invito di Papa Francesco, che nell’Udienza generale di oggi, mercoledì 24 maggio 2023, ha parlato dello zelo apostolico, padre Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta. ha composto una speciale preghiera per la Pentecoste 2023, che si celebra domenica 28 maggio. Il testo dell’orazione sarà oggetto di meditazione nella veglia di Pentecoste che si terrà nelle chiese e nelle parrocchie e che padre Rungi pone a disposizione dei sacerdoti, religiosi, religiose e laici, sui vari siti cattolici. Ecco il testo della preghiera allo Spirito Santo improntata sulla catechesi di Papa Francesco e sulla valorizzazione attualizzazione dei sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Preghiera allo Spirito Santo
Composta da padre Antonio Rungi.
Vieni Spirito Santo
e discendi su di noi,
poveri mortali,
come nel giorno di Pentecoste,
quando hai infiammato
il cuore degli apostoli
rendendoli zelanti annunciatori
del Vangelo del Signore.
Oggi come allora
fa che il nostro zelo apostolico
si trasformi in azioni concrete
e non resti solo parole
per testimoniare al mondo
l’amore verso il Signore
e verso ogni fratello
in cerca di luce e di conforto.
Donaci la sapienza del cuore,
perché alla scuola
della Croce di Cristo
sappiamo donare
la nostra vita
per il bene dell’umanità intera.
Potenzia in noi
il sano intelletto
che tutto possa interpretare
alla luce del Santo Vangelo.
Illuminaci con il tuo consiglio
che ci faccia superare
ogni visione riduttiva della vita
e della storia dell’umana società.
Rendici forti nell’affrontare
il duro combattimento
della vita di ogni giorno
e la difficile battaglia
della difesa della morale cristiana, 
contro la deriva etica
del mondo moderno.
Guidaci nella ricerca della verità 
con le due ali della scienza
e della fede, per toccare
con le nostre mani
la carne di Cristo
Redentore dell’umanità.
Alimenta in noi la pietà cristiana, 
che è preghiera, contemplazione
e adorazione del mistero 
del Dio Uno e Trino, 
fonte di eterno amore.
Fa crescere in noi
quel santo timore di Dio,
che non è paura e terrore
per il giudizio divino,
ma solo misericordia e perdono
per tutte le nostre umane debolezze 
e fragilità.
Luce di eterna luce
illumina il nostro cammino
di battezzati, cresimati
e di veri cristiani
che desiderano ardentemente
di raggiungere il cielo
per contemplare in eterno
Te Dio. Uno è Trino,
Padre Figlio è Spirito Santo.
Amen.

La preghiera per gli alluvionati dell’Emilia Romagna

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Comunicato stampa

ITRI (LT). DAL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CIVITA DOMENICA UNA SPECIALE PREGHIERA PER GLI ALLUVIONATI DELL’EMILIA ROMAGNA

Domenica, 21 maggio, in occasione della solennità dell’Ascensione al cielo del Signore, dal Santuario mariano della Civita, in Itri (LT), diocesi di Gaeta, si innalzerà, attraverso la voce dei pellegrini, una forte preghiera di sostegno spirituale alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dai recenti alluvioni.
A mezzogiorno, come è tradizione, la preghiera sarà elevata al Signore, per intercessione della Beata Vergine Maria, in comunione spirituale con il santuario della Madonna di San Luca in Bologna.
Il testo dell’orazione è stato composto dal teologo passionista, padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata della Diocesi di Gaeta, responsabile delle comunicazioni sociali del santuario mariano.
Nella preghiera, padre Rungi, richiama all’attenzione di tutti i credenti la necessità di essere vicini spiritualmente e umanamente ai fratelli e sorelle dell’Emila Romagna.
Ecco il testo completo della preghiera che sarà recitata in tutte le chiese che vorranno associarsi a questo corale appello dei cristiani affinché il Signore salvi l’Italia da altre catastrofi naturali.

“O Dio, creatore del cielo e della terra, guarda le popolazioni dell’Emilia Romagna, toccate dai disastrosi alluvioni dei giorni scorsi e che hanno perso i propri cari, le proprie case e le proprie attività e fa che con l’aiuto di tutti possano riprendere vita, speranza e sperimentare una concreta rinascita nell’immediato.

O Madre santissima, venerata con tanti titoli, nella terra emiliana e romagnola, intercedi presso il Signore, perché la prova che stanno affrontando i tuoi amati figli di questa regione italiana, nostri fratelli e connazionali, possano sperimentare la tua concreta vicinanza in questa immane tragedia ambientale.

Noi credenti dell’Italia intera siamo addolorati per quanto è successo in Emilia Romagna, ma siamo fiduciosi che Tu, o Signore, fermerai le abbondanti e eccezionali piogge su questa zona, essendo in tuo potere intervenire sul creato e portare a soluzione i nostri problemi umani ed ambientali.

Fa o Gesù che i nostri fratelli e sorelle dell’Emilia Romagna non versino più lacrime, ma recuperino il sorriso insieme al riapparire del sole e del sereno, dopo il disastroso diluvio, che si è


abbattuto su questo fragile territorio del nostro Paese. Amen (Padre Antonio Rungi, passionista)

La preghiera per il decennale di pontificato di Papa Francesco

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Preghiera per il decennale di pontificato di Papa Francesco.
Composta da padre Antonio Rungi

O Gesù maestro e buon pastore che dieci anni fa hai indicato in Papa Francesco il successore di San Pietro e tuo dolce vicario in terra, ti ringraziamo di questo singolare dono che hai fatto alla Chiesa in questo difficile momento storico per l’umanità intera.

Ti affidiamo Gesù il servizio del pastore della chiesa universale perché sia sempre più incisivo, coerente secondo gli insegnamenti del Vangelo, della dottrina e della tradizione della chiesa da te fondata e protetta in due millenni di alterne vicende.

O buon Gesù, per l’intercessione della beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, dona lunga vita al nostro amatissimo pastore, papa Francesco e nonostante gli attuali problemi di salute e le tante difficoltà nella e fuori la comunità dei credenti, fa che possa continuare, per tanti anni ancora, il suo ministero apostolico, confidando sul tuo aiuto, sulla nostra costante preghiera e sul nostro affetto sincero.

Grati per il bene che sempre ha compiuto in questi primi dieci anni di coraggioso e innovativo pontificato eleviamo a te Gesù e a lui il nostro infinito grazie per il progresso spirituale registrato nella Chiesa e nell’intera umanità. Amen.

LA VIA CRUCIS PER I MORTI IN MARE IN CALABRIA

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Via Crucis per i morti in mare in Calabria
VENERDI’ 3 MARZO 2023

Testo di padre Antonio Rungi, passionista
Citazioni tratte dal Magistero di Papa Francesco

Introduzione

C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.
C. Il Signore sia con voi. T.E con il tuo spirito.

L.1. Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati (Gal 6,14)

“Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo”

L.2.La Via della croce, è una via difficile da percorrere. Una via che richiede il coraggio di salire con Cristo al Calvario, accettando, con fede, tutto quello che tale cammino ci chiede di fare. Nel silenzio, nella sofferenza, nel totale abbandono alla volontà di Dio, che ci chiede di essere vicini al suo Figlio, Gesù Cristo, almeno nel momento culminante della sua vita, sforziamoci di accogliere questo invito e condividere con Cristo il momento della croce e della sua donazione per tutti noi. In questo cammino spirituale con Gesù verso il Calvario, ci accompagni il pensiero di tanti morti del naufragio davanti alle coste calabre e quanto ci insegna Papa Francesco in merito a simili tragedie.

C. Preghiamo: Signore insegnaci a seguirti sulla via della Croce per essere tuoi veri discepoli, senza porre ostacoli di nessun genere al cammino che ci porta a vivere totalmente in Te. Amen

PRIMA STAZIONE: GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE.

L.1. Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 10-15)

[Pilato] sapeva che i sommi sacerdoti gli avevano consegnato [Gesù] per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei”;. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo”. Ma Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”;. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”;. E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso”.

L.2. “Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna! Preghiamo per questi fratelli e sorelle e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare, ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio per loro”. (Papa Francesco).

C. Preghiamo: Signore, Tu l’innocente, noi i rei e i peccatori. Tu in croce e noi liberi di continuare a fare il male e a rincorrere verità e giustizia per tutti noi, incapaci di uscire dal buio e dalle tenebre dell’errore. Amen.

SECONDA STAZIONE: GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE.

L.1.Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,16-20)

“Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli
sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo”.

L.2. “Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo: tanti migranti sono morti in mare. Sono persone, sono vite umane che per giorni hanno attraversato un mare che poi è diventato la tomba per molti di loro, diversi dei quali bambini”.

C. Preghiamo: Gesù, donaci la forza di saper accettare le nostre croci e di guardare con grande rispetto ed attenzione alle croci dei nostri fratelli, che, molto frequentemente, sono più dure e pesanti delle nostre. Amen.

TERZA STAZIONE: GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA SOTTO LA CROCE.

L.1. Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 4-5)

“Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità”.

L.2. “Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”.
C. Preghiamo: Gesù donaci la grazia di non peccare più e di pentirci dal profondo del nostro cuore dei nostri piccoli o grandi errori, ripetuti senza la minima consapevolezza che ogni peccato da noi commesso è un’offesa a Te, a noi stessi e alla Chiesa. Amen.

QUARTA STAZIONE: GESU’ INCONTRA LA SUA SANTISSIMA MADRE.

L.1.Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 34-35. 51)

“Simeone parlò a Maria, sua madre: “;Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”; …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore”.

L.2. “Gesù ci insegna a vivere il dolore accettando la realtà della vita con fiducia e speranza, mettendo l’amore di Dio e del prossimo anche nella sofferenza: è l’amore che trasforma ogni cosa.”

C. Preghiamo: Gesù nell’incontro con la tua Santissima Madre, lungo la via del Calvario, ci aiuti a comprendere quanti sia importante camminare insieme, nell’unità della famiglia naturale e nella famiglia ecclesiale, sulle strade della vita, non sempre facili da percorrere, soprattutto se sono in salita ed hanno una meta ben precisa: quella della risurrezione e della vita. Amen

QUINTA STAZIONE: GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE.

L.1.Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15, 21)

Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce”.

L.2. “La sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. ”

C. Preghiamo: Gesù, lungo la via del Calvario hai incontrato una persona che ti ha aiutato, forse contro la sua stessa volontà, a portare, per un tratto, la tua croce. Donaci la forza di prendere sulle nostre spalle le croci di quanti sono nelle molteplici situazioni di dolore di questo nostro mondo. Vogliamo essere, anche noi, per tutto il tempo necessario, a sollevare le sofferenze degli altri, i Cirenei del XXI secolo, che con Cristo salgono il Calvario di questa umanità. Amen.

SESTA STAZIONE: GESU’ E’ ASCIUGATO IN VOLTO DALLA VERONICA.

L.1.Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 2-3)

“Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia”.

L.2. “Anche nella sofferenza nessuno è mai solo, perché Dio nel suo amore misericordioso per l’uomo e per il mondo abbraccia anche le situazioni più disumane, nelle quali l’immagine del Creatore presente in ogni persona appare offuscata o sfigurata. ”

C. Preghiamo: Grazie Gesù che ci dai l’opportunità, mentre vai a Calvario, di apprezzare il gesto di questa straordinaria donna coraggiosa che va incontro a Te per donarti un temporaneo sollievo e per pulire il tuo volto e i tuoi occhi perché Tu veda meglio le debolezze e le cattiverie del genere umano e sappi apprezzare l’operato di quanti, nel tuo nome, si fanno Veroniche lungo le strade tortuose di questo mondo. Amen.

SETTIMA STAZIONE: GESU’ CADE LA SECONDA VOLTA SOTTO LA CROCE.

L.1.Dal libro delle Lamentazioni (Lam 3, 1-2. 9. 16)

“Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce… Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri… Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere”
.
L.2. “Noi attendiamo che Dio nella sua onnipotenza sconfigga l’ingiustizia, il male, il peccato e la sofferenza con una vittoria divina trionfante. Dio ci mostra invece una vittoria umile che umanamente sembra un fallimento.”

C. Preghiamo: Signore converti il nostro cuore all’amore. Facci comprendere che vivere nella tua santa grazia, lontani da ogni caduta di ordine morale e spirituale, ci aiuta nel cammino della santità, il cui centro è la tua e nostra Pasqua. Amen.

OTTAVA STAZIONE: GESU’ INCONTRA LE PIE DONNE DI GERUSALEMME.

L.1.Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 23, 28-30)

“Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.

L.2 Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere! Nel Vangelo abbiamo ascoltato il grido, il pianto, il grande lamento: «Rachele piange i suoi figli… perché non sono più». Erode ha seminato morte per difendere il proprio benessere, la propria bolla di sapone. E questo continua a ripetersi… Domandiamo al Signore che cancelli ciò che di Erode è rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, anche in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi come questo. «Chi ha pianto?». Chi ha pianto oggi nel mondo?
C. Preghiamo: Signore dona conforto e speranza a tutte le madri di questa valle di lacrime, nella quale è più frequente l’esperienza della sofferenza e meno quella della gioia. Sii vicino alle madri che sperano in un mondo migliore per i loro giovani figli. Amen.

NONA STAZIONE: GESU’ CADE LA TERZA VOLTA SOTTO LA CROCE.

L.1.Dal libro delle Lamentazioni (Lam. 3, 27-32)

“È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia”

L.2 “Bisogna scoprire il senso, forse del dolore e della sofferenza. Le disgrazie ci permettono di scoprirlo; proprio mentre cadiamo nell’abisso del dolore, scopriamo che il vero senso non era dove lo cercavamo, ma è nell’amore, e che nell’amore c’è anche il dolore”
C. Preghiamo: Donaci o Gesù la forza di combattere i dubbi che attanagliano la nostra mente e non ci fanno credere fermamente in Te. Aumenta la nostra fede con la forza della preghiera e dell’ascolto di Te, che sei la Parola di Dio vivente. Amen.

DECIMA STAZIONE: GESU’ È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI.

L.1. Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 24)
“I soldati si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere”.

L.2. “In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza”, “ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro”! Ci è stata tolta “la capacità di piangere. Chiediamo al Signore perdono per l’indifferenza verso tanti fratelli e sorelle”, “perdono per chi si è accomodato e si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore”, “perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi”, affinché il mondo abbia “il coraggio di accogliere quelli che cercano una vita migliore”.

C. Preghiamo: Signore fa che nulla anteponiamo al tuo amore e alla tua amicizia. I beni della terra non ci distraggano dal possesso pieno e duraturo dei beni del cielo, quelli che ci danno la vera gioia e la felicità autentica. Amen.

UNDICESIMA STAZIONE: GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE.

L.1. Dal Vangelo secondo Marco (Mc.15, 25-27)

“Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra”.

L.2 Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo dei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza. E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore.

C. Preghiamo: Signore dall’albero della croce volgi il tuo sguardo misericordioso sulle sofferenze di quanti sono costretti all’immobilismo totale a causa di malattie rare, non ben curate o ereditate o che sono rimasti inabili in incidenti di ogni genere. Dona a tutti Gesù il conforto nelle loro invalidità
fisiche e mentali. Amen.

DODICESIMA STAZIONE: GESU’ MUORE IN CROCE

L.1.Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 33-34. 37. 39)

“;Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?… Ed egli, dando un forte grido, spirò …Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “;Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”.

L.2. Tanti di noi, mi includo anch’io, siamo disorientati, non siamo più attenti al mondo in cui viviamo, non curiamo, non custodiamo quello che Dio ha creato per tutti e non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli altri. E quando questo disorientamento assume le dimensioni del mondo, si giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito.

C. Preghiamo: O Gesù volgo il mio povero sguardo a Te che sei morto in croce, divenuta con Te il segno più evidente di un amore immenso e condiviso. Fa che dall’albero della croce sorgano tempi di vita e risurrezione per tutti gli uomini di questo mondo, in cui la croce non continui ad essere
simbolo di morte e di violenza, a causa di un cuore senza amore. Amen.

TREDICESIMA STAZIONE: GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE

L.1. Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 42-43. 46)

“Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’;Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce”.

L.2. «Dov’è il tuo fratello?», la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio!

C. Preghiamo: O Gesù, tra le braccia e sulle ginocchia della tua amatissima Madre sei l’immagine della pietà che genera amore e conforto, nonostante la conclusione cruenta del tuo tempo cronologico tra di noi. Dal grembo di Maria Santissima fa sorgere, soprattutto oggi, un’umanità capace di andare oltre il tempo, la morte e il dolore, per aprirsi alla certezza dell’eternità, della vita,
oltre la vita, e della gioia oltre i confini del soffrire. Amen.

QUATTORDICESIMA STAZIONE: GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO.

L.1.Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 46-47)

“Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto”.

L.2. Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue del tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!

C. Preghiamo: Gesù vederti morto e deposto in una tomba, per quanto nuova ed accogliente, lascia dentro i nostri sguardi un po’ di tristezza, velata, ma vera. Sai, non sempre siamo in grado di pensare alla vita oltre la morte, soprattutto di fronte alla perdita di persone care. Donaci la grazia di essere forti di fronte alla perdita dei propri cari e di pensare alla risurrezione finale. Amen.

CONCLUSIONE

Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e per lucrare le indulgenze,

Preghiamo: O Padre che hai dato come modello agli uomini Gesù Cristo nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, concedi a noi, che abbiamo percorso la Via Crucis, in ricordo della Passione di Cristo, di avere sempre presente questa suprema prova di amore, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

R. Il Signore sia con voi.
V. E con il tuo spirito.
R. Vi benedica Dio onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo.
V. Amen
R. Benediciamo il Signore.



 

La preghiera per i terremotati della Turchia e della Siria

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Preghiera per i terremotati della Turchia e della Siria.
Composta da padre Antonio Rungi

Signore,
creatore del cielo e della terra
in questi ultimi giorni
i nostri fratelli turchi e siriani sono stati investiti
dal un tremendo terremoto
che ha causato migliaia di morti
e distrutte intere città,
noi ti preghiamo
ferma questa immane tragedia
e allevia le lacrime e le sofferenze di tanta semplice gente.
Illumina chi guida
le sorti dell’umanità
a soccorrere tempestivamente
e generosanente
chi ha perso tutto
parenti, case
e quei pochi beni
di cui erano in possesso.
Risolleva, o Signore,
queste popolazioni
dallo stato di abbattimento
fisico, morale ed economico
in cui versano dopo il sisma
dei giorni scorsi,
con iniezioni di fiducia e speranza nel tuo potente aiuto celeste.
Ricostruisci
nelle loro menti
e nei loro cuori
la speranza di rinascere
con la loro forza spirituale
e con gli aiuti internazionali.
Come membri
della stessa ed unica famiglia umana fa sentire in noi
l’urgenza di un aiuto sincero, generoso per ricostruire ciò che è andato perduto.
Nel nostro cuore
e nelle nostre preghiere abbiamo posto tutte le migliaia di vittime, tra cui molti bambini.
Signore aiutaci,
proteggici
e non lasciarci in balia
delle forze distruttive della natura ma mettici al sicuro
da ogni catastrofe ambientale. Amen.

La preghiera per l’Epifania 2023

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Preghiera per l’Epifania 2023
Composta da padre Antonio Rungi

Gesù nel silenzio della grotta di Betlemme tu continui a parlare agli uomini della terra di ogni tempo.
Nei Magi venuti dall’Oriente ritroviamo noi, bisogni di Te, in cerca di Te e non sempre capaci di raggiungerti in tempo utile, in ritardo come sempre ad ascoltare la voce del Tuo silenzio.
Aiutaci Gesù Bambino a riscoprire il tuo parlare a noi esseri mortali nei segni che Tu ci hai donato.
Donaci la forza di quella fede che spesso viene meno di fronte ai problemi di ogni genere che riguardano la nostra ed altrui esistenza.
Donaci la speranza che parte da Betlemme e si estende sino a Gerusalemme, quando sei morto per noi sulla croce.
Donaci, o Gesù, un poco del Tuo amore, nel desiderio profondo del nostro cuore di contribuire al bene del mondo.
Gesù continua a parlarci, nonostante la nostra sordità ad ascoltarTi, soprattutto con la voce della vita che Tu ci hai donato o Dio. Amen

La preghiera per i funerali del papa emerito Benedetto XVI

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Preghiera per Papa Benedetto XVI
Composta da padre Antonio Rungi

Dio Amore infinito
Ti ringraziamo per aver donato
alla Chiesa e all’umanità
il santo padre Papa Benedetto XVI che hai associato a te nella gloria del cielo.

Concedi o Signore che l’esempio mirabile di bontà, tenerezza, dolcezza e umiltà di papa Benedetto XVI possa segnare per noi un nuovo cammino di essere e fare chiesa, una nuova esperienza di fede fondata sulla ricerca della verità e della luce che solo una mente immersa totalmente nel vangelo può assaporare in terra e poi godere eternamente in cielo.

Ti chiediamo con profonda convinzione interiore glorifica il Sommo Pontefice Benedetto XVI con l’aureola di padre della Chiesa e di dottore della gentilezza e della verità sempre amate e testimoniate nel suo lungo e santo pellegrinaggio terreno. Amen316.0.1143998459-kK6E-U32401864506487d1E-656x492@Corriere-Web-Sezioni

Una mia riflessione sulla morte del Papa emerito, Benedetto XVI

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Una mia riflessione sulla morte del Papa Emerito, Benedetto XVI
di padre Antonio Rungi
Di fronte alla morte del Papa emerito, Benedetto XVI, come davanti alla morte di ogni persona, piccola o grande, nota o sconosciuta, potente o debole, a mio modesto avviso sono necessari il silenzio e la preghiera, come stanno facendo tanti fedeli, da tutto il mondo, che stanno sfilando davanti alla salma del Papa emerito per l’ultimo saluto e per pregare per lui.
Da tre giorni continuativamente e ovunque ci rivolgiamo per vedere qualcosa o sentire oppure leggere una notizia sono scesi in campo gli esperti per analizzare la figura del Papa emerito. I cosiddetti analisti, studiosi, coloro che sanno di tutto e di più, che leggono dove non c’è niente da leggere, interpretando dove tutto è invece chiaro, sospettano quando tutto è evidente, dovrebbero fare silenzio e solo pregare questo santo, come tanti santi che nella chiesa si sono sacrificati per il bene della barca di Pietro e per la stessa umanità.
Lo sappiano tutti chi era Papa Benedetto, della sua statura ed elevatura culturale, e morale, ma forse una cosa che non tutti sanno e che è il caso di approfondire: quella della sua santità, come ricerca continua di Dio e della verità. Una santità fatta di semplicità, umiltà, essenzialità, riservatezza, delicatezza, capacità di ascolto di tutti, di rispetto di tutti, del suo coraggio nell’affrontare i tanti problemi che c’erano nella Chiesa, in quanto costituita da persone umane, con le loro fragilità, le loro debolezze e i loro peccati. Una Chiesa non diversa da altre istituzioni dove sono in gioco persone con i propri limiti e che ogni giorno sono sotto la lente dell’opinione pubblica con i vari scandali, che poi si mettono a tacere per evidenti interessi di parte. Ma parliamo anche di una chiesa fatta di santi, che ogni giorno continuano a testimoniare l’amore a Cristo e ai fratelli nel sacrificio totale della propria vita, nella generosità, nella carità senza limiti, molte volte uccisi, derisi, calunniati e diffamati per buttare fango sulla Chiesa di Cristo. Se vogliamo fare un servizio di verità sulla figura di Papa Benedetto, più che prendere libri e scritti di filosofia, teologia ed altro che ha pubblicato, prendiamo in mano ciò che ha offerto alla Chiesa come Pontefice nel corso di otto anni di ministero petrino e leggiamo attentamente ciò che è l’insegnamento di un Papa dei nostri giorni. Un Papa che non può essere ingabbiato in schemi precostituiti, quasi a collocarlo in opposizione a qualcuno, tra i tradizionalisti e progressisti. Un insegnamento ci è venuto da lui su cui c’è poco da discutere e fare analisi: il suo pensionamento. Si tratta di una decisione non di dimettersi, come si dice, ma di prendere atto che ad una certa età, con la salute precaria, con difficoltà di muoversi facilmente nel contesto di una nuova figura di pontefice adatta ai nostri tempi, la cosa più saggia è quella di farsi da parte e lasciare il campo a persone che lo Spirito Santo indica di volta in volta alla guida della Chiesa in tutti i momenti della sua storia.
La Chiesa non è del Papa dei momenti, dei Vescovi, dei preti, dei religiosi o dei fedeli laici, la Chiesa è di Cristo e Lui provvede a mettere al posto giusto la persona giusta per guidare il popolo di Dio verso i pascoli eterni e la salvezza.
Papa Benedetto XVI è stato il Papa che il Signore ha posto sul soglio di Pietro negli anni 2005-2013, come oggi mantiene su questo stesso soglio Papa Francesco , al quale va tutto il nostro affetto, apprezzamento ed incoraggiamento e soprattutto la nostra preghiera. Papi eletti regolarmente, come regolare è l’atto di dimissione dal suo mandato, firmato da Papa Benedetto e andato in vigore dalle ore 20 del 28 febbraio 2013. Si tratta di un precedente che potrà essere seriamente preso in considerazione di qualsiasi altro Pontefice in futuro, in quanto nessuno è eterno su questa terra e nessuno potere deve essere considerato per sempre, anche quando non ci sono le condizioni fisiche e psichiche per portare avanti il proprio ufficio.
Ora Papa Benedetto dal cielo aiuterà meglio il cammino del popolo santo di Dio verso la gioia e la pace del Paradiso.
Sono convinto che tra qualche anno, non meno di 5 previsti, tranne dispense che sempre si possono concedere, papa Benedetto sarà riconosciuto ufficialmente santo, non della santità della porta accanto, ma di quella santità che sta dentro ad un cuore grande, gentile e semplice come quello del nostro amato e venerato pontefice emerito.
Ora sono necessari il silenzio e la preghiera più che interminabili discorsi e personali interpretazioni di una vita così straordinariamente ricca, che solo Dio, Amore e Misericordia infinita, conosce profondamente, come quella di Papa Benedetto e di tutti noi uomini della Terra.

LITURGIA DI FINE ANNO 2022 A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI

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CHIESA MADONNA DI LORETO – PADRI PASSIONISTI ITRI

Sabato 31 dicembre 2022 – Ore 17.00

MARIA SS. MADRE DI DIO – SOLENNITA’ – LITURGIA PROPRIA 

ESPOSIZIONE DI GESU’ SACRAMENTATO

Primi Vespri

  1. O Dio, vieni a salvarmi
  2. Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

 

INNO

O Gesù salvatore,

immagine del Padre,

re immortale dei secoli,

 

luce d’eterna luce,

speranza inestinguibile,

ascolta la preghiera.

 

Tu che da Maria vergine

prendi forma mortale,

ricordati di noi!

 

Nel gaudio del Natale

ti salutiamo, Cristo,

redentore del mondo.

 

La terra, il cielo, il mare

acclamano il tuo avvento,

o Figlio dell’Altissimo.

 

Redenti dal tuo sangue,

adoriamo il tuo nome,

cantiamo un canto nuovo.

 

A te sia gloria, o Cristo,

al Padre e al Santo Spirito

nei secoli dei secoli. Amen.

 

1 ant. Meraviglioso scambio!

           Il Creatore ha preso un’anima e un corpo,

           è nato da una vergine;

           fatto uomo senza opera d’uomo,

           ci dona la sua divinità.

 

SALMO 112

 

Lodate, servi del Signore, *

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore, *

ora e sempre.

 

Dal sorgere del sole al suo tramonto *

sia lodato il nome del Signore.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *

più alta dei cieli è la sua gloria.

 

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto *

e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

 

Solleva l’indigente dalla polvere, *

dall’immondizia rialza il povero,

per farlo sedere tra i principi, *

tra i principi del suo popolo.

 

Fa abitare la sterile nella sua casa *

quale madre gioiosa di figli.

 

1 ant. Meraviglioso scambio! Il Creatore ha preso un’anima e un corpo, è nato da una vergine;

           fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità.

 

2 ant. Hai compiuto le Scritture, quando in modo unico sei nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare l’uomo. Lode a te, nostro Dio!

 

SALMO 147

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *

loda, Sion, il tuo Dio.

 

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

 

Egli ha messo pace nei tuoi confini *

e ti sazia con fior di frumento.

 

Manda sulla terra la sua parola, *

il suo messaggio corre veloce.

 

Fa scendere la neve come lana, *

come polvere sparge la brina.

 

Getta come briciole la grandine, *

di fronte al suo gelo chi resiste?

 

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *

fa soffiare il vento e scorrono le acque.

 

Annunzia a Giacobbe la sua parola, *

le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

 

Così non ha fatto

con nessun altro popolo, *

non ha manifestato ad altri

i suoi precetti.

 

2 ant. Hai compiuto le Scritture, quando in modo unico sei nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare l’uomo. Lode a te, nostro Dio!

 

3 ant. Come il roveto che Mosè vide ardere intatto, integra è la tua verginità, Madre di Dio:

           noi ti lodiamo, tu prega per noi.

 

CANTICO    Cfr. Ef 1, 3-10

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *

che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 

In lui ci ha scelti *

prima della creazione del mondo,

per trovarci, al suo cospetto, *

santi e immacolati nell’amore.

 

Ci ha predestinati *

a essere suoi figli adottivi

per opera di Gesù Cristo, *

secondo il beneplacito del suo volere,

 

a lode e gloria

della sua grazia, *

che ci ha dato

nel suo Figlio diletto.

 

In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *

la remissione dei peccati

secondo la ricchezza della sua grazia.

 

Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi

con ogni  sapienza e intelligenza, *

poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

il disegno di ricapitolare in Cristo

tutte le cose, *

quelle del cielo

come quelle della terra.

 

Nella sua benevolenza

lo aveva in lui prestabilito *

per realizzarlo

nella pienezza dei tempi.

 

3 ant. Come il roveto che Mosè vide ardere intatto, integra è la tua verginità, Madre di Dio:

           noi ti lodiamo, tu prega per noi.

 

LETTURA BREVE Gal 4, 4-5

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

OMELIA

RESPONSORIO BREVE

  1. Il Verbo di Dio si è fatto carne * alleluia, alleluia.

Il Verbo di Dio si è fatto carne, alleluia, alleluia.

  1. È venuto ad abitare in mezzo a noi.

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Verbo di Dio si è fatto carne, alleluia, alleluia.

 

Ant. al Magn. Per il grande amore con il quale ci ha amati, Dio mandò il suo Figlio in una carne di peccato: nato da donna, nato sotto la legge, alleluia.

 

CANTICO DELLA BEATA VERGINE                         Lc 1, 46-55

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

 

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *

D’ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *

e Santo è il suo nome:

 

di generazione in generazione la sua misericordia *

si stende su quelli che lo temono.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

 

ha rovesciato i potenti dai troni, *

ha innalzato gli umili;

 

ha ricolmato di beni gli affamati, *

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, *

ricordandosi della sua misericordia,

 

come aveva promesso ai nostri padri, *

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

 

Gloria al Padre e al Figlio *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

 

Ant. al Magn. Per il grande amore con il quale ci ha amati, Dio mandò il suo Figlio in una carne di peccato: nato da donna, nato sotto la legge, alleluia.

 

INTERCESSIONI

Invochiamo il Cristo, nostra pace, che è venuto a

unire in un solo popolo gli uomini di ogni lingua

e nazione: Dona a tutti la tua pace, Signore.

 

Tu, che venendo fra noi hai rivelato l’amore del

Padre,

— fa’ che lo ringraziamo sempre per i suoi benefici.

 

Tu, che hai voluto piena di grazia Maria, tua Madre,

— effondi su tutti gli uomini l’abbondanza dei tuoi

    doni.

 

Hai portato al mondo il lieto annunzio della salvezza,

— moltiplica gli araldi e i discepoli della tua parola.

 

Hai voluto nascere da Maria Vergine, come nostro

fratello,

— insegna a tutti gli uomini la vera fraternità.

 

Sole di giustizia, apparso all’orizzonte dell’umanità,

— risplendi ai nostri fratelli defunti nella beatitudine

    eterna.

 

  1. Chiudiamo la nostra preghiera della sera chiedendo l’avvento del Regno di Dio

Padre nostro.

ORAZIONE

O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa’ che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita, Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

CANTO DEL TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio,

ti proclamiamo Signore.

 

O eterno Padre,

tutta la terra ti adora.

 

A te cantano gli angeli

e tutte le potenze dei cieli:

 

Santo, Santo, Santo

il Signore Dio dell’universo.

 

I cieli e la terra sono pieni

della tua gloria.

 

Ti acclama

il coro degli apostoli

e la candida schiera dei martiri;

 

le voci dei profeti si uniscono

nella tua lode;

 

la santa Chiesa proclama

la tua gloria,

 

adora il tuo unico Figlio,

e lo Spirito Santo Paraclito.

 

O Cristo, re della gloria,

eterno Figlio del Padre,

 

tu nascesti

dalla Vergine Madre

per la salvezza dell’uomo.

 

Vincitore della morte,

hai aperto

ai credenti

il regno dei cieli.

 

Tu siedi alla destra di Dio,

nella gloria del Padre.

 

Verrai a giudicare il mondo

alla fine dei tempi.

 

Soccorri i tuoi figli, Signore,

che hai redento

col tuo sangue prezioso.

 

Accoglici nella tua gloria

nell’assemblea dei santi.

 

Salva il tuo popolo, Signore,

guida e proteggi i tuoi figli.

 

Ogni giorno

ti benediciamo,

lodiamo il tuo nome

per sempre.

 

Degnati oggi, Signore,

di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi

la tua misericordia: in te abbiamo sperato.

 

Pietà di noi,

Signore,

pietà di noi.

 

Tu sei la nostra speranza,

non saremo confusi in eterno.

 

Preghiera di ringraziamento di fine anno 2022

 

Signore del tempo e della storia, nonostante le tante sofferenze che hanno contrassegnato quest‘anno 2022 che volge al termine, Ti rendiamo grazie ugualmente per tutto quello che in questi mesi e giorni ci hai donato con abbondanza e generosità, anche se a volte toccati dal pianto e dalle lagrime.

Grazie per ogni attimo della nostra vita che abbiamo respirato rendendo lode a Te Dio e amando i nostri fratelli con cuore sincero.

Grazie per i benefici che abbiamo ottenuto con larghezza dalle tue mani, mediante i sacramenti della vita cristiana, della preghiera, della parola di Dio che ci ha sostenuto nel difficile cammino di ogni giorno. Grazie per il papa, Francesco, grazie per il papa emerito, Benedetto XVI, molto ammalato, grazie per i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i laici impegnati, per le persone rette ed oneste a servizio della gente.

Grazie Signore per il cibo quotidiano, per il lavoro, per le cure non sempre possibili e facili per la difesa della nostra salute.

Grazie per i nostri cari, vicini e lontani e grazie per quelli che in questo anno 2022 hai voluto portare con Te in cielo, dove non c’è più morte, lacrime e dolori. Gesù Ti chiediamo per il nuovo anno 2023 che si sta affacciando nella nostra vita e in quella dell’intera umanità, ferma il flagello della guerra in Ucraina in altre parti del mondo, blocca la nuova ondata della pandemia da coronavirus, togli la fame nel mondo e dona ai bambini di tutta la terra una lunga e serena vita nelle loro famiglie, nella loro patria, tra le persone care. Dona un cuore nuovo a noi che professiamo la fede in Te unico Dio e Signore, perché fraternamente e pacificamente possiamo vivere su questa terra in attesa della venuta definitiva del tuo Regno.

Maria, Madre di Dio e Madre nostra interceda per noi e ci ottenga le grazie che dal profondo del nostro cuore rivolgiamo a Te, Signore del tempo e della storia, a conclusione di questo anno 2022 e nell’attesa dell’anno nuovo. Amen. (Padre Antonio Rungi)

 

Benedizione eucaristica

 

Tantum ergo

 

Questo grande sacramento veneriamo supplici; è il supremo compimento degli antichi simboli. Viva fede ci sorregga quando i sensi tacciono.

 

All’eterno sommo Dio, Padre, Figlio e Spirito: gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi. Il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen.

 

Hai dato loro un pane disceso dal cielo.

Che porta in sé ogni dolcezza

 

  1. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
  2. Amen.

 

Benedizione con Gesù Sacramentato

 

Preci

Dio sia benedetto

Benedetto il Suo Santo Nome

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo

Benedetto il nome di Gesù

Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore

Benedetto il Suo preziosissimo Sangue

Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito

Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima

Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione

Benedetta la Sua gloriosa Assunzione

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre

Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo

Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi

 

Reposizione del SS. Sacramento

 

Canto finale

LA PREGHIERA PER IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI, AMMALATO

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La preghiera per papa Benedetto XVI ammalato

Scritta dal teologo passionista padre Antonio Rungi

Recitata da ieri nelle comunità cristiane e pubblicata sui social

Signore della vita, Ti preghiamo per il Papa emerito, Benedetto XVI, in questo momento di grande sofferenza per lui e per la chiesa intera.

Dona a questo santo pastore della chiesa universale salute e forza per affrontare la malattia, dovuta all’avanzare degli anni e all’aggravamento delle condizioni generali.

Ti chiediamo o Signore di consolarlo e di sostenerlo in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine.

Sii vicino, o Signore, al nostro amato pastore e concedi a lui il sollievo da tante sofferenze causate dai malanni fisici tipici della sua veneranda età.

Noi speriamo fermamente che Tu o Signore lo conservi ancora per lungo tempo tra noi, perché è un faro di sapienza, saggezza e santità nelle parole e nelle sue opere per quanti confidano in Te, o buon Samaritano e medico delle nostre anime. Amen