Luzzano

Pagani (Sa). Festa delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue

tommasomariafusco.jpgCon un solenne triduo di preparazione spirituale, predicato da padre Antonio Rungi, passionista, che si tiene dal 3 al 5 gennaio 2013 nella casa madre di Pagani (Sa), in Via San Francesco, dove riposano le spoglie mortali del Beato, le Suore della Carità del Preziosissimo Sangue, ricordano il loro Fondatore, Tommaso Maria Fusco, prossimo alla canonizzazione, in  questo anno della fede. Era, infatti il 6 gennaio del 1873, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si ritroveranno in queste sere per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio. Particolarmente seguito è quello che si tiene presso l’antica abitazione del Beato, ora trasformata in casa religiosa, cenacolo di preghiera e di apostolato con i bambini, secondo il carisma dello stesso Tommaso Maria Fusco, di cui il Beato Giovanni Paolo II, disse, nel giorno della beatificazione, avvenuta in San Pietro, il 7 ottobre del 2001: “La singolare vitalità della fede, attestata dal Vangelo nel brano di Luca, emerge anche nella vita e nell’attività di don Tommaso Maria Fusco, fondatore dell’Istituto delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue. In virtù della fede egli seppe vivere, nel mondo, la realtà del Regno di Dio in modo del tutto speciale. Tra le sue giaculatorie, una ve n’era a lui particolarmente cara: “Credo in te, mio Dio; aumenta la mia fede”. E’ proprio questa la domanda che gli Apostoli rivolgono a Gesù nel Vangelo (cfr Lc 17,6). Il beato Tommaso Maria aveva infatti capito che la fede è prima di tutto un dono, una grazia. Nessuno può conquistarla o guadagnarla da solo. Si può soltanto chiederla, implorarla dall’Alto. Perciò, illuminati dal prezioso insegnamento del nuovo Beato, non stanchiamoci mai di invocare il dono della fede, perché “il giusto vivrà per la sua fede” (Ab 1,4)” (Omelia di Giovanni Paolo II, Beatificazione di T.M. Fusco, 7 ottobre, 2001).Le Suore della carità del preziosissimo Sangue, forti dell’insegnamento del loro fondatore, avvertono in questo anno della fede la necessità di presentare lo spirito di fede, animato da una profonda carità e da una sicura speranza di Tommaso Maria Fusco, in questo tempo in cui, come chiesa, tutti i cristiano sono chiamati a rivitalizzare il dono e la grazia della fede, ricevuta nel Battesimo, come fu impegno fondamentale di Tommaso Maria Fusco da semplice battezzato, poi cresimato e soprattutto da pastore delle anime, come sacerdote zelante e mosso da un grande spirito di servizio e di amore verso Dio, la Chiesa e le anime affidate alla sua cura pastorale. Fin dall’inizio del ministero curò la formazione dei fanciulli, per i quali in casa sua, aprì una Scuola mattinale, e ripristinò la Cappella serotina, per i giovani e gli adulti presso la chiesa parrocchiale di San Felice e Corpo di Cristo con lo scopo di promuovere la loro formazione umana e cristiana. Essa fu un autentico luogo di conversioni e di preghiera, come lo era stata nell’esperienza di Sant’Alfonso, venerato e onorato a Pagani per il suo apostolato. Nel 1857 fu ammesso alla Congregazione dei Missionari Nocerini, sotto il titolo di San Vincenzo de’ Paoli, con la immissione in una itineranza missionaria estesa specialmente alle regioni dell’Italia meridionale. Nel 1860 fu nominato cappellano del Santuario della Madonna del Carmine, detta delle Galline, in Pagani, dove incrementò le associazioni cattoliche maschili e femminili, e vi eresse l’altare del Crocifisso e la Pia Unione per il culto al Preziosissimo Sangue. Don Tommaso Maria continuò a dedicarsi al ministero sacerdotale con predicazione di esercizi spirituali e di missioni popolari; e su questa itineranza apostolica nacquero le numerose fondazioni di case e orfanotrofi che segnarono la sua eroica carità, ancora più intensa specialmente nell’ultimo ventennio della sua vita (1870-1891). Agli impegni di Fondatore e Missionario Apostolico associò anche quelli di Parroco (1874-1887) presso la Chiesa Matrice di San Felice e Corpo di Cristo, in Pagani, di confessore straordinario delle monache di clausura in Pagani e Nocera, e, negli ultimi anni di vita, di padre spirituale della Congrega laicale nel Santuario della Madonna del Carmine. Ben presto don Tommaso Maria, divenuto oggetto d’invidia per il bene operato col suo ministero e per la vita di sacerdote esemplare, affronterà umiliazioni, persecuzioni fino all’infamante calunnia nel 1880, da un confratello nel sacerdozio. Ma egli sostenuto dal Signore, portò con amore quella croce che il suo Vescovo Ammirante, al momento della fondazione, gli aveva preconizzato: «Hai scelto il titolo del Preziosissimo Sangue? Ebbene, preparati a bere il calice amaro». Nei momenti della durissima prova sostenuta in silenzio, ripeteva: «L’operare e il patire per Dio sia sempre la vostra gloria e delle opere e patimenti che sostenete sia Dio la vostra consolazione in terra e la vostra mercede in cielo. La pazienza è come la salvaguardia e il sostegno di tutte le virtù». Consumato da una patologia epatica, don Tommaso Maria chiuse piamente la sua esistenza terrena il 24 febbraio 1891, pregando col vecchio Simeone:  «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». (Lc 2, 29-32).e di Gesù. Aveva appena 59 anni quando celebrò il suo transito per l’eternità. Era nato, infatti, 1 dicembre 1831 a Pagani, in diocesi di Nocera- Sarno, settimo di otto figli, del farmacista dott. Antonio, e della nobildonna Stella Giordano, genitori di integra condotta morale e religiosa che seppero formarlo alla pietà cristiana e alla carità verso i poveri. Fu battezzato lo stesso giorno della nascita nella Parrocchia di San Felice e Corpo di Cristo. Ben presto rimase orfano della madre, vittima dell’epidemia colerica nel 1837 e, pochi anni dopo, nel 1841, perdette anche il padre. D’allora si occupò della sua formazione don Giuseppe, lo zio paterno, il quale gli fu maestro negli studi primari. Fin dal 1839, anno della canonizzazione di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il piccolo Tommaso aveva sognato la chiesa e l’altare e finalmente nel 1847 entrò nel Seminario diocesano di Nocera, dal quale nel 1849 uscirà consacrato sacerdote il fratello Raffaele. Il 1° aprile 1851 Tommaso Maria ricevette il Sacramento della Cresima e il 22 dicembre 1855, dopo la formazione seminaristica, fu ordinato sacerdote dal Vescovo Agnello Giuseppe D’Auria. In questi anni di esperienze dolorose, per la perdita di persone care alle quali si aggiungeva quella dello zio (1847) e del giovane fratello Raffaele (1852), si sviluppa in Tommaso Maria una devozione già cara a tutta la famiglia Fusco: quella al Cristo paziente e alla sua SS. Madre Addolorata, come viene ricordato dai biografi: «Era devotissimo del Crocifisso e tale rimase sempre».

 

Carinola (Ce). Conclusa la festa religiosa dell’Immacolata

Foto0744.jpgFoto0745.jpgFoto0748.jpgNonostante il tempo inclemente di questi giorni, la festa in onore della Madonna dell’Immacolata si è svolta regolarmente. La tanto attesa e sentita processione si è svolta regolarmente il giorno 8 dicembre con inizio alle ore 12,30 e conclusione alle 14,00 dopo la preghiera di affidamento alla Madonna letta da padre Antonio Rungi, missionario passionista, che ha predicato in questi giorni di preparazione della festa dell’Immacolata a Carinola. Nove giorni di preparazione spirituale con la novena, di cui gli ultimi tre con la predicazione di padre Antonio Rungi, religioso passionista, noto ed apprezzato missionario della Congregazione della Passione, che come tutti gli anni è risciuto ad entrare con i suoi discorsi nel cuore di tutti i carinolesi che hanno partecipato al triduo e soprattutto alle messe di oggi, solennità dell’Immacolata. Si è iniziato con la messa delle ore 6.00 presieduta da don Michelangelo, durante la quale, padre Rungi ha tenuto una vibrante omelia mariana che ha scosso spiritualmente tutti presenti. Si è proseguito con la messa delle 8,00 e con la celebrazione della messa solenne delle ore 11,30, presieduta dal don Amato Brodella, parroco della cattedrale e animata dai canti, come nella messa dell’aurora, della schola cantorum parrocchiale. Nuova intensa omelia di padre Rungi rivolta specialmente ai tanti giovani e ragzzi presenti, che poi hanno preso parte anche alla processione, nonostante il tempo minaccioso. Tutto è andato bene e si è concluso nel migliore dei modi. Il comitato della festa religiosa insieme alla Congrega dell’Immacolata hanno organizzato anche quest’anno una bellissima novena e una festa religiosa che sempre più si configura come un appuntamento importantissimo nella vita spirituale e mariana di ogni carinolese. Nelle omelie della solennità, padre Antonio Rungi ha sottilneato più volte che la festa in onore della Madonna Immacolata deve essere un motivo serio e sincero per rallegrarsi: “Carinola, rallegrati, gioisci, perché hai la Madre di Gesù in cielo che ti benedice e ti protegge in tutti i momenti della tua vita, specialmente in quelli più tristi e difficili. Tu sei la cittadella dell’Immacolata e come tale imita la Vergine Beata in tutto ciò che è amore, carità, purezza, servizio umile e disinteressato”. L’entusiasmo che riesce a trasmettere padre Antonio Rungi con le sue accese omelie, rende la festa dell’Immacolata particolarmente sentita da tutto il popolo di Dio. La presenza a Carinola di una chiesa in fase di ultimazione dedicata all’Annunziata, ma in realtà dell’Immacolata, la presenza della Congrega dell’Immacolata e delle Suore dell’Immacolata di Genova, fondate da Sant’Agostino Roscelli, rende più viva questa esperienza di fede che parte da lontano, subito dopo la proclamazione ufficiale del dogma dell’Immacolata a firma del Beato Pio IX, Papa, nel 1854. La storia e gli avvenimenti più importanti di Carinola negli ultimi 160 anni sono contrassegnati dalla presenza operosa nella Madonna Immacolata nella vita dei singoli fedeli e dell’intera comunità carinolese. La Madonna Immacolata per ogni carinolese, vicino o lontano, è il punto di riferimento della propria devozione e dello speciale culto che nutrono verso la Madre del Salvatore da generazione in generazione.

Trentasettesimo anniversario di sacerdozio di P.Antonio Rungi

Grazie Gesùmessapadreantonio.jpg

 

Ti rendo grazie Signore,

per tutti questi anni

che mi hai chiamato a seguirti

e a serviti nella vita religiosa e sacerdotale.

Hai pensato alla mia persona fin dall’eternità

Ed un giorno mi hai fatto intendere chiara la tua voce

Che mi diceva “Seguimi”.

Forte dell’entusiasmo e convinto che eri Tu Gesù, ho lasciato

I miei genitori, mia sorella, mio fratello, i miei parenti, i miei amici

I miei compagni di scuola, avendo appena 13 anni.

Da allora ho camminato sulle tue vie, quelle che Tu, Signore,

mi hai indicato di volta in volta, per arrivare al grande appuntamento della mia storia personale, a quel 6 ottobre 1975, a Napoli, quando il Vescovo imponendo sulla mia testa le sue mani mi consacrò sacerdote.

I pianti di sofferenza dei miei parenti alla mia partenza per un paese lontano, quando lasciai casa per farmi passionista e sacerdote, in quel giorno si trasformarono in lacrime di gioia, in lacrime di infinita gratitudine.

In questi 37 anni di vita sacerdotale è stato un susseguirsi di soli infiniti ed immensi doni che Tu, Signore, hai concesso a questa mia umile e povera persona.

Ho cercato di essere fedele alla tua chiamata sempre, nonostante le umane debolezze che sono insite in ogni persona umana e che la tua grazia e la tua benevolenza e vicinanza mi hanno aiutato a superare di volta in volta, facendomi scorgere quando sei buono e grande nell’amore.

Le anime che hai affidato alla mia cura pastorale e sacerdotale le ho considerato un dono immenso da rispettare, aiutare, amare, proteggere dalle forze del male. Ognuna di essa sta nel mio cuore e nelle mie preghiere, perché sono figli tuoi e frutto del Tuo Sangue prezioso versato per noi sulla croce.

Cosa dirti Gesù, attraverso la mia mamma celeste, la Vergine Maria, Regina di tutti i sacerdoti? Proteggimi e guidami nel difficile compito di essere un tuo discepolo secondo il tuo amabilissimo cuore e secondo i tuoi insegnamenti.

Che sia un pastore che vada a cercare la pecorella smarrita, e la riporti all’ovile della tua chiesa e alla vita della chiesa.

Che mi preoccupi di tanti che sono nel dolore e nella sofferenza, soprattutto in questi giorni tristi e difficili per l’umanità.

Che sia vicino ai bambini, perché possano sperimentale attraverso la mia umile persona quanto sei grande e quanto sei davvero dalla parte dei più piccoli, ben sapendo che scandalizzare anche uno solo di essi, significa non essere perdonato da Te in eterno.

Che sia vicino ai tanti giovani che ho avuto la gioia di incontrare nella mia vita di sacerdote e di insegnante, nel cuore dei quali vorrei che ci fosse anche un posto certo per Te.

Che mi preoccupi per quanti sono tristi, angosciati, soli e delusi dalla vita, dai propri cari, dagli affetti più naturali e che spesso si rivoltano contro di Te, perché non sanno quello che dicono e fanno, perchè grande è la sofferenza nel loro animo. 

Che sia tutto per tutti, senza fare preferenze a nessuno.

Che sappia amare ogni persona con la semplicità e la rettitudine del Tuo cuore.

Che sia sempre riconoscente a chi mi ha guidato sapientemente alla meta sacerdotale, in particolare i miei due speciali angeli del cielo, che sono mamma e papà, ma anche quanti nella formazione in convento hanno avuto un cuore di padre e mi hanno fatto amare la vita sacerdotale e missionaria, ieri come oggi.

Dirti grazie è il minimo indispensabile in questo giorno anniversario dei miei 37 anni di vita sacerdotale, che mi auguro possano essere ancora tantissimi altri per servire la Tua causa, Gesù, in questo anno della fede, che tutti richiama a credere fermamente in Te, sommo ed eterno sacerdote della nuova ed eterna alleanza di Dio con l’umanità. Amen.

 

Padre Antonio Rungi

Sacerdote passionista

6 ottobre 2012

LUZZANO (BN). ENTRANO NEL VIVO I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANT’ANTONIO DI PADOVA

DSC06735.JPGEntrano nel vivo i solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova in fase di svolgimento a Luzzano. Tre giorni intensi, a partire da domani 22 agosto, di impegni religiosi e civili con la giornata conclusiva di sabato 25 agosto con il concerto del complesso bandistico Città di Francavilla Fontana che in mattinata e in serata eseguirà un vasto repertorio di musica classica e sinfonica e con l’attesa gara dei fuochi pirotecnici (ancora in dubbio la loro esecuzione per i vasti incendi dei giorni scorsi nella zona dove dovrebbero essere fatti brillare e per la siccità che dura da mesi). Questa sera si conclude il tradizionale Canta Bimbi, giunto alla sua XXII Edizione e che ha visto esibirsi sul palco costruito davanti alla Chiesa parrocchiale diversi bambini di Luzzano, di Moiano, Airola ed altre località della Valle Caudina. Manifestazione che ha avuto finora grande successo di pubblico e di risultati canori. Ieri i sacerdot, padre Antonio passionista e padre Gabriele de Servi di Maria hanno portato la comunione ai tanti anziani ed ammalati di Luzzano, raggiungendo circa 50 persone impossibilitate a muoversi. Si inizia domani mercoledì, 22 agosto, alle ore 17.00 con la liturgia penitenziale per i giovani che devono ricevere la cresima giovedì dalle mani del Vescovo di Cerreto, mons. Michele De Rosa. A seguire alle ore 20.00 il corteo dalla chiesa fino al monumento dei caduti per la deposizione della corona d’alloro alla memoria e per la celebrazione della santa messa per i caduti di tutte le guerre. Come per l’intero novenario sarà padre Antonio Rungi, passionista della comunità di Itri (Lt), originario di Airola e Ex-Ministro provinciale dei passionisti della Campania e del Lazio Sud a presiedere la santa messa e a tenere il discorso di circostanza. Il novenario predicato dal noto ed apprezzato oratore sta coinvolgendo giovani, ragazzi, persone adulte e anziani che puntualmente in questi giorni hanno seguito le prediche in chiesa o in altri luoghi dove si sono svolte le celebrazioni. Grande partecipazione di fedeli alla messa di domenica scorsa, al cimitero di Moiano-Luzzano, con circa mille persone che hanno partecipato alla messa ed hanno seguito con attenzione l’omelia, forte e sentita dia padre Rungi che ha parlato del senso della vita e della morte alla luce della fede cattolica. La fede in sant’Antonio e predicata da sant’Antonio è tema unificante di tutta la predicazione del novenario in onore del Santo e che sta coinvolgendo sempre più fedeli e cittadini. Le manifestazioni civili previste per domani 22 agosto sono diverse. Nel pomeriggio la raccolta dei doni per la città, accompagnati dalla Banda Città di Airola. In serata il concerto della Fanfara dei Bersaglieri Sanniti, che eseguirà alle ore 18,30 un rinomato repertorio di musiche d’intrattenimento in Piazza San Nicola. Alle 21,30 serata musicale con Luzzano Folk Fest, II Edizione. Giovedì, 23 agosto, sarà il Vescovo di Cerreto, monsignor Michele De Rosa a presiedere alle ore 10,30 la solenne eucaristia in onore di Sant’Antonio, durante la quale diversi giovani della cittadina e del territorio riceveranno il sacramento della Cresima, come impegno personale ed ecclesiale a testimoniare la fede nel mondo d’oggi sull’esempio di Sant’Antonio di Padova. In serata la santa messa con predica di padre Rungi. A seguire concerto del complesso bandistico “Città di Lecce” che eseguirà un vasto repertorio di musica classica e lirica. Altri significativi momenti dell’intero ciclo di festeggiamenti in questo triduo saranno animati dall’Unitalsi, in particolare la santa messa per tutti gli ammalati e sofferenti del territorio, in programma venerdì 24 agosto alle ore 11.00. La solenne processione con l’artistica e pregiata statua in onore del Santo di Padova si svolgerà in serata di venerdì 24 agosto con inizio alle ore 17.00 e interesserà tutto il Paese. A conclusione della stessa, messa in Piazza e discorso del predicatore. Il parroco, don Rocco Abbatiello, da circa 50 anni alla guida della comunità, il consiglio pastorale e i Comitato dei festeggiamenti sono stati impegnati nei mesi scorsi per allestire tutto il programma religioso e civile, con particolari segni di devozione al Santo. Molto significativa è stata l’iniziativa di portare all’altare ogni sera un giglio a Sant’Antonio e rivolgere a lui una preghiera speciale a seconda della tematica della giornata sulla quale il predicatore, padre Antonio Rungi, articolava la sua omelia e la sua catechesi serale. Da queste riflessioni di padre Rungi sono uscite fuori una serie di proposte per il prossimo anno, come quello di fare il novenario itinerante per nove zone di Luzzano con la statua di Sant’Antonio, in modo da permettere una più consistente partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche, anche se la partecipazione è stata buona, se non ottima quest’anno, con circa 200 fedeli ogni sera in chiesa, su una popolazione di 650 abitanti della sola parrocchia di San Nicola Magno dove si svolge la festa in onore di Sant’Antonio. La festa in onore di Sant’Antonio di Padova è anche occasione per tantissimi luzzanesi sparsi in Italia e all’estero per motivi di lavoro di fare rientro nella città d’origine e rivivere la propria fede, ricevuta dai genitori e che è stata poi curata personalmente nella vita.

 

 

Luzzano (Bn). Nel nome della fede i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio

COMUNICATO STAMPA

Luzzano (Bn). Festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova per preparare l’anno della fede

E’ dedicata alla preparazione all’apertura dell’anno della fede il solenne novenario di predicazione in onore di Sant’Antonio di Padova, in svolgimento a Luzzano (Bn), nella Diocesi di Cerreto – Telese-Sant’Agata dei Goti. Come è tradizione la festa in onore del Santo Protettore di Luzzano è celebrata dal 15 al 25 agosto di ogni anno nella Parrocchia San Nicola Magno, con una preparazione spirituale e pastorale specifica. Il parroco, don Rocco Abbatiello, insieme al consiglio pastorale parrocchiale ed al comitato dei festeggiamenti ha voluto dedicare la preparazione alla festa patronale all’anno della fede, scegliendo come tematica della catechesi il “Credo”, quale simbolo apostolico per riflettere sui contenuti essenziali della fede, da accogliere, conservare e trasmettere con fedeltà. A tenere le riflessioni e le meditazioni serali alle ore 20,30 durante la celebrazione eucaristica è padre Antonio Rungi, religioso passionista, originario di Airola (Bn).

La fede come è trasmessa dalla Chiesa e la fede come è stata presentata dal grande santo e predicatore, dottore della Chiesa, Sant’Antonio di Padova. Temi portanti delle catechesi sono: la fede biblica, la fede liturgica, la dogmatica, la cristologia, l’ ecclesiologia, la mistica e la spiritualità, la morale, la carità e le virtù teologali nel santo di Padova. Un corso completo e intensivo di catechesi sulla fede e sulla presentazione della fede, in un contesto diverso, ma sostanzialmente uguale, sulla predicazione, gli scritti e gli insegnamenti del grande figlio spirituale di Francesco d’Assisi, definito dallo stesso Poverello “mio Vescovo” per la sapienza che portava in sé e comunicava agli altri con la vita, la predicazione e l’insegnamento dottrinale, difendendo la fede dagli attacchi degli eretici del tempo.

Molto sentita e partecipata è la celebrazione eucaristica che normalmente si tiene nel cimitero della città e alla quale partecipa praticamente l’intero paese. Tale celebrazione è in programma per domani sera, domenica 19 agosto, con pellegrinaggio a piedi di tutti i fedeli dalla chiesa parrocchiale al camposanto, con inizio alle ore 18.00, quale espressione del cammino di fede di ogni credente verso l’eternità.

Nei prossimi giorni, padre Rungi, visiterà gli ammalati, portando loro il conforto dei sacramenti della vita cristiana.

Giovedì, 23 agosto, sarà il Vescovo di Cerreto, monsignor Michele De Rosa a presiedere alle ore 10,30 la solenne eucaristia in onore di Sant’Antonio, durante la quale diversi giovani della cittadina e del territorio riceveranno il sacramento della Cresima, come impegno personale ed ecclesiale a testimoniare la fede nel mondo d’oggi sull’esempio di Sant’Antonio di Padova.

Altri significativi momenti dell’intero ciclo di festeggiamenti saranno animati dall’Unitalsi, in particolare la santa messa per tutti gli ammalati e sofferenti del territorio, in programma venerdì 24 agosto alle ore 11.00.

La solenne processione con l’artistica e pregiata statua in onore del Santo di Padova si svolgerà venerdì 24 agosto con inizio alle ore 17.00 e interesserà tutto il Paese.

La festa in onore di Sant’Antonio di Padova è anche occasione per tantissimi luzzanesi sparsi in Italia e all’estero per motivi di lavoro di fare rientro nella città d’origine e rivivere la propria fede, ricevuta dai genitori e che è stata poi curata personalmente nella vita. In questa formazione alla vita di fede un ruolo importante per tutti i luzzanesi è la devozione a Sant’Antonio, molto venerato e rispettato in questa cittadina. Per l’intero anno, il comitato prepara la festa in onore del Santo che oltre all’aspetto religioso ha altri significativi momenti di gioia, fraternità, animazione umana e sociale.

Nei giorni 19-21 agosto si svolgerà il “Canta Bambini”, un mini-festival, tipo Zecchino d’Oro promosso dall’Antoniano di Bologna, che vede esibirsi sul palco i bambini del territorio con regolare premiazione dei più dotati vocalmente. E, infatti, l’Azione cattolica parrocchiale insieme al comitato festeggiamenti ad organizzare la Manifestazione canora che quest’anno ha raggiunto la XXII Edizione.

Musica lirica, musica leggera e spettacoli pirotecnici (tre fuochisti in gara quest’anno, sabato 25 agosto alle ore 0,30) di rara bellezza coronano la festa in onore del Santo Patrono di Luzzano, cuore e centro della vita cristiana di ogni luzzanese che vive in paese o sta lontano dai luoghi natii, forti del motto antoniano “Ama Dio, ama il prossimo: sarai sereno”.