Airola

Airola (BN). Il Convegno sulla Serva di Dio Maria Concetta Pantusa

DSC09626Si è svolto come previsto, sabato 21 dicembre 2013 ad Airola (Bn), con inizio alle ore 17.00 il Convegno sulla Serva di Dio Maria Concetta Pantusa nella città di Airola (Bn). Il teatro comunale che ha ospitato la manifestazione era pieno e le persone hanno seguito con vivo interesse quanti sono intervenuti per la circostanza. Interessanti le relazioni del prof. Parente e del professore di teologia don Francesco Asti. Il primo si è soffermato sul periodo storico in cui ha vissuto Conetta Pantusa; il secondo ha analizzato la vita spirituale e carismatica della Serva di Dio, mettendo in evidenza la sua spiritualità passionista e francescana, che ha un punto di riferimento comune nel mistero del Cristo Crocifisso. Il saluto iniziale del ministro provinciale dei francescani di Benevento, Fr. Sabino Iannuzzi è servito a fare il punto della situazione circa la causa di beatificazione in atto per la Pantusa e i cui oneri maggiori si sono assunti i francescani e la Pia Unione del Volto Santo di Airola. Molto chiara la posizione del Vescovo De Rosa circa la causa: è suo forte desiderio che s concluda positivamente quanto prima, anche perché il tempo del suo pensionamento si avvicina e suo desiderio è quello di vedere agli onori degli altari la Serva di Dio Maria Concetta Pantusa. Ha chiesto espressamente che ci di dovere si muova e faccia quanto deve fare per poter concludere l’iter del processo diocesano. Il convegno è stato moderato dal giornalista Luca Maio. A seguire, dopo la parte spirituale, è venuta la stipula del protocollo di intesa tra i sindaci di Airola e Celico circa la diffuso del culto della Serva di Dio. Idea positiva per far conoscere bene la figura di questa donna e madre eccezionale che ha lasciato il segno nella città di Airola e nella sua città natia, come hanno sottolineato il Sindaco Napoletano (Airola) e Corrado (Celico). La manifestazione si concludeva intorno alle ore 19.00 dopo un signorile bouffet offerto a tutti i presenti al convegno. Tra la gente anche la rappresentanza del Comune di Celino e di Polignano a Mare (Ba) con in primis i primi cittadini di tali località. Ora ci si augura che davvero si possa concludere quanto prima il processo diocesano ascoltando gli ultimi testimoni che dovranno depositare davanti al tribunale diocesano per la causa dei santi. Tra i presenti al convegno, anche padre Antonio Rungi, passionista (vice-postulatore), padre Vittorio Balzarano (Moderatore della Pia Unione), padre Luciano, padre Pasquale, don Liberato, altri sacerdoti ed autorità civili del territorio e della Provincia

Airola (BN). Convegno-dibattito sulla Serva di Dio, Maria Concetta Pantusa

DSC09622Airola (Bn). Una nuova biografia della Serva di Dio, Concetta Pantusa. Domani la presentazione ufficiale alla presenza del Vescovo Diocesano.

di Antonio Rungi

Una nuova e più aggiornata biografia sulla Serva di Dio, Maria Concetta Pantusa verrà presentata ufficialmente, domani 21 dicembre 2013, ad Airola (Bn), alle ore 17.00, nel Teatro Comunale,  alla presenza del Vescovo Diocesano di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Michele De Rosa. La nuova biografia è stata scritta da Ulderico Parente per l’Edizioni ELLEDICI e VELAR e reca il significativo titolo, sintesi della vita e delle opere di Maria Concetta Pantusa, definita “Una madre di famiglia, testimone del Vangelo”. Si tratta di una rilettura della vita di questa mamma di famiglia alla luce dei nuovi documenti emersi sulla sua straordinaria avventura umana e spirituale, all’esame della Chiesa, che ha avviato a livello diocesano il relativo processo di beatificazione che, al momento, si trova a un buon punto. Il libro verrà presentato nel corso di un Convegno dibattito, organizzato dalla Pia Unione del Volto Santo di Airola, che ha promosso la causa di beatificazione di Maria Concetta Pantusa, e dal Comune di Airola. I lavori verranno introdotti dal Ministro Provinciale dei Frati Minori della Provincia Sannito-Irpina, padre Sabino Iannuzzi. Interverranno il professore Ulderico Parente, docente di Storia Contemporanea all’Università Internazionale di Roma, con una relazione su “Maria Concetta Pantusa nel contesto del suo tempo”; il professore Don Francesco Asti, sacerdote, ordinario di Teologia presso la Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale, di Napoli, con una relazione su “La vita mistica di Maria Concetta Pantusa”. Concluderà i lavori il Vescovo Michele De Rosa. I lavori saranno moderati dal giornalista Luca Maio. A conclusione dei lavori sarà sottoscritta la stipula del Protocollo d’intesa per favorire la conoscenza e la devozione della Serva di Dio tra il Comune di Airola (Bn) rappresentato dal Sindaco, Signor Michele Napoletano e il Comune di Celico (Cs), paese natio della Serva di Dio, rappresentato dal Sindaco, Signor Luigi Corrado. Alla manifestazione parteciperà anche il Sindaco di Polignano a Mare (Ba), Rag. Domenico Vitto, dove la Serva di Dio visse dopo aver contratto matrimonio in Brasile con Vito De Marco nel 1914, dopo la nascita della figlia Maria Carmela, sempre nata in Brasile, e il rientro in Italia nella primavera del 1916.
L’opuscolo è composto di circa 50 pagine, con varie immagini a colori, relativi alla vita della Serva di Dio dalla nascita fino alla morte, avvenuta il 27 marzo 1953, alla ore 15.00, Venerdì di Passione, e la traslazione delle sue spoglie mortali, nell’attuale Casa del Volto Santo di Airola, avvenuta nel 1981. La Serva di Dio era nata a Celico, in provincia di Cosenza il 3 febbraio 1894. Dopo una vita di stenti con il padre molto severo, si trasferì in Brasile per motivo di lavoro, dove conobbe il marito. La causa di Beatificazione fu avviata dal monsignor Michele De Rosa, durante la solenne concelebrazione del 10 febbraio 2007 nella Chiesa della SS.Annunziata di Airola, alla presenza della figlia Maria Carmela, monaca clarissa, morta il 12 luglio 2008.

Recensione del libro di poesia di Elena Teresa Morrone

DSC09351.JPGRecensione.

a cura di Antonio Rungi

“Sentimenti…” è il titolo della prima raccolta poetica della neo dottoressa in Lettere Moderne, con la tesi “Il mito della bellezza nelle opere poetiche di Foscolo”, difesa presso la Facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli, Elena Teresa Morrone, pubblicata da Aletti Editore, nella Collana “Gli Emersi-Poesia”, nel settembre 2013, in formato cartaceo e su Internet come e-book.

Si tratta di un’opera prima di questa giovane poetessa casertana incentrata sui vari sentimenti che attraversano l’esistenza e la vita di un’adolescente, poi giovane e poi donna.

In tutto 30 poesie,  raccolte in 42 pagine (formato cm 21×14), che in modalità short message (sms) o di veri e propri aforismi, vanno al cuore dei problemi esistenziali di ogni persona che è in cerca della verità su se stessa e sugli altri.

Alcuni dei testi poetici pubblicati dalla giovane artista sono meglio espressivi di una ricerca di senso da dare ai propri intimi, ma anche evidenti, sentimenti della persona umana.

Non hanno titolo i testi che variano da appena due versi fino ad un massimo di undici, nei quali sono condensati i valori e le sensazioni interiori di una donna che guarda al presente dentro di se, ma che si proietta già nel futuro con alcune poesie molto ricche di visione prospettica.

Nell’introduzione alla raccolta si legge infatti: “E’ molto difficile ripiegarsi su se stessi e leggere tra le pieghe del proprio animo; ma quando si incontra la poesia l’introspezione non si inventa, si scopre, perché la poesia ci scopre e ci consola”.

Parte da lontano la vocazione poetica della Morrone, che si cimentava nei versi sia nelle scuole medie e poi nel liceo socio-psico-pedagogico, da lei frequentato a Mondragone (Ce) e che ha inciso profondamente nella sua cultura umanistica e psicologica.

“L’autrice scopre la sua passione – si legge nell’introduzione-  in modo spontaneo e inconsapevole, la sua indole a poetare affiora ancor prima che ella abbia preso coscienza della sua vocazione letteraria”.

Ci troviamo, senza dubbio, di fronte ad una nuova poetessa dei nostri giorni, con il linguaggio dei nostri giorni, data la giovane età, appena 23 anni, che sicuramente farà strada, perché mossa da quella vena poetica e da quella virtù fondamentale dell’umiltà, che fa grandi le persone semplici e che si concentrano sull’essenziale.

Tutto questo lo si deduce e si intuisce  nella breve presentazione alla raccolta delle poesie, in cui è scritto: “Solo nel confronto con la grande poesia, capisce che l’esaltazione dell’amore si conserva nel tempo senza fine, gli atteggiamenti verso la poesia non sono passeggeri, e che cantando all’amore si sconfigge la solitudine, il tormento dell’esistenza, la paura della morte”.

Lo si comprende, inoltre, alla luce di quanto viene scritto, per sintetizzare la raccolta, sulla controcopertina: “Semplici versi di chi, inesperta della vita, nel fiorire dell’adolescenza, si affida a sogni non ancora sperimentati ma solo frutto di una fervida immaginazione, e di chi spera un giorno di salire la scala su cui ora ha solo poggiato i primi passi”.

Su questi temi si concentra una delle poesie più belle, a mio modesto avviso, scritte dalla Morrone: “Vivi la tua vita al meglio e maschera la tua/ malinconia sotto un soave sorriso…/ lascia che i tuoi pensieri e i tuoi desideri si realizzino/ nella notte, quando, / la mente libera da ogni preoccupazione/ si compiace di sognare ciò che in realtà non può avere./ Sii sempre forte e/ anche se l’inverno dovesse congelare i frutti dell’estate/ così/ come la foglia che ingiallisce in autunno/ sarà triste lasciarsi portare via dal vento.

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Elena Teresa Morrone, Sentimenti…, Aletti Editore, Villanova di Guidonia (Rm), settembre 2013, pagine 42. Formato cartaceo cm.21×14. Prezzo al pubblico Euro 12,00 (cartaceo); E-book, Euro 5.49.

Passionisti. 38 anni di sacerdozio di padre Antonio Rungi, missionario passionista

150120132141.jpgantonio1.jpgPadre Antonio Rungi, passionista, domenica 6 ottobre 2013 celebra il 38° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta a Napoli il 6 ottobre 1975 per la preghiera e l’imposizione delle mani di mons.Antonio Zama, nella Chiesa dei padri passionisti di Napoli, dedicata a Santa Maria ai Monti, ai Ponti Rossi. Una tappa importantissima per noto religioso passionista della Provincia dell’Addolorata, che ha guidato come superiore provinciale nel quadriennio 2003-2007. Padre Antonio Rungi, padre Antonio dell’Addolorata, religioso e sacerdote passionista  è nato ad Airola (BN) 62 anni fa. Entra tra i Passionisti, all’età di 13 anni, nella Scuola Apostolica di Calvi Risorta (CE) il 4 ottobre 1964. A settembre del 1966, dopo il ginnasio, fa il suo ingresso nel Noviziato passionista di Falvaterra (FR), dove svolge il suo anno di prova, prima della professione religiosa, emessa il 1 ottobre del 1967 nel Ritiro di San Sosio Martire in Falvaterra (Fr). Completati gli studi filosofici a Ceccano (Fr) nel Ritiro della Badia, viene trasferito a Napoli per seguire gli studi di Teologia, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. San Tommaso d’Aquino-Capodimonte.

Il 21 novembre del 1974 emette la professione perpetua. Ultimato il quinquennio teologico consegue il Baccellierato in Teologia nel 1975. Il 23 luglio 1975 è ordinato Diacono nella Chiesa S. Maria ai Monti dei Padri Passionisti di Napoli. Il 6 ottobre 1975 nella medesima Chiesa dei Passionisti di Napoli viene ordinato sacerdote dall’allora vescovo ausiliare di Napoli, mons. Antonio Zama, poi diventato arcivescovo di Sorrento-Castellammare.

Negli anni accademici dal 19775/76 al 1977/78 prosegue gli studi per la Licenza specializzata in Teologia, che consegue, nel 1979, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale con una tesi in Teologia pastorale, indirizzo etico, sul “Verbum Crucis e rinnovamento pastorale” (relatore: prof. Settimio Cipriani, biblista).

I primi anni del suo ministero sacerdotale li svolge nella città di Napoli e nella vicina città di Casoria, come collaboratore del parroco di San Paolo Apostolo. Promuove una serie di iniziative culturali, ricreative e religiose e svolge un’intensa azione pastorale nelle famiglie, tra i giovani, con gli anziani e nella scuola. Memorabile è la sacra rappresentazione della Passione di Gesù nella settimana santa del 1977 nella Piazza di Casoria con circa 200 attori e 10.000 spettatori.

Nel settembre del 1978 è trasferito alla comunità passionista di Mondragone, con l’incarico di collaboratore del parroco. Inizia, così, la lunga ed ininterrotta presenza di Padre Antonio Rungi nella comunità di Mondragone, che durerà fino al 2003, quando fu eletto dal capitolo provinciale, tenuto a Formia (Lt), superiore provinciale della provincia religiosa dell’Addolorata (Basso Lazio e Campania). Mandato ultimato nell’aprile 2007. In questo periodo è stato assistente spirituale del Monastero delle Monache Passioniste di Napoli e Vice-presidente della Cism Campania.

Padre Rungi nel 1982 consegue anche la Laurea in Filosofia all’Università di Napoli, con una tesi in Filosofia della Storia, e, nel 1986, la Laurea in Lettere classiche presso l’Università di Cassino (FR), con una tesi in Storia della Scuola.

Docente di ruolo nelle scuole statali di varie discipline (Lettere, Filosofia, Pedagogia, Psicologia, Scienze umane e sociali), ha insegnato ininterrottamente dal 1978 a tutt’oggi 2013.

Impegno didattico anche nel campo religioso, con l’insegnamento della Teologia Morale  ed altre discipline teologiche ed umanistiche negli Istituti di Scienze religiose di Sessa Aurunca e Teano e nel Magistero di Capua.

Dal 1973 a tutt’oggi ha collaborato, in qualità di giornalista pubblicista, con diverse riviste e giornali, quali l’Osservatore Romano e Avvenire. Dal 1990 al 2011 è stato direttore responsabile della rivista Presenza Missionaria Passionista.

Tra i passionisti ha ricoperto alcuni uffici: vicario, direttore,, membro delle commissioni provinciali apostolato, delegato al Capitolo provinciale, delegato della Cipi, Superiore provinciale. 

Nella diocesi di Sessa Aurunca è stato chiamato a vari uffici e mansioni: membro del consiglio presbiterale, del consiglio pastorale diocesano, vice-segretario del Sinodo Diocesano, presidente della commissione comunicazioni sociali, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, incaricato diocesano della pastorale del tempo libero, turismo, sport e spettacolo.

Autore di oltre 13.000 articoli di prevalente contenuto religioso, molti sulla vita consacrata, pubblicati su giornali, riviste, siti e blog internet è autore anche di alcuni opuscoli (Chiesa locale e mass-media; Il Servo di Dio Padre Giuseppe Pesci, il Nuovo Rosario Meditato, la Via Crucis, ecc,), Il Rosario di Padre Pio da Pietrecina..

La sua maggiore attività l’ha svolta nel campo missionario: panegirici, tridui, settenari, novenari, collaborazione alle missioni popolari, conferenze, esercizi spirituali al popolo, ritiri spirituali alle Suore, settimane sante, prediche di circostanze, esercizi spirituali ai religiosi e alle religiose, Ritiri mensili al clero diocesano. Assistente spirituale e confessore ordinario e straordinario di vari istituti religiosi femminili. Negli anni 1978-2011 è stato cappellano delle Suore Stimmatine e di Gesù Redentore di Mondragone. Ha predicato gli esercizi spirituali a vari istituti religiosi, ha tenuto il ritiro mensile a tutte le religiose della Diocesi di Sessa Aurunca e dall’arcidiocesi di Gaeta. Continua questo suo specifico ministero nell’attuale comunità di residenza del Santuario della Civita in Itri (Lt).

Nel 2006 è’ stato eletto Vice-presidente della Cism-Campania.

Oggi continua la sua missione nella Chiesa e nella Congregazione dei Passionisti offrendo il suo pieno servizio per la diffusione della Parola della Croce e del Vangelo della Passione, sull’esempio del fondatore dei Passionisti, San Paolo della Croce, con la predicazione itinerante, l’amministrazione del sacramento della riconciliazione, con la direzione spirituale e la predicazione di corsi di esercizi spirituali alle Suore di vari istituti femminili.

Attualmente è confessore ordinario di vari istituti religiosi femminili della Campania e del Lazio. Predica ritiri spirituali mensili o periodici a vari istituti religiosi. Cura la formazione di Suore, di Laici e soprattutto dei giovani con l’insegnamento nella scuola statale.

Un sincero augurio da parte della comunità web a padre Antonio Rungi, anche per il suo impegno nella comunicazione sociale.

 

Gaeta (Lt). Ordinazione sacerdotale di don Gennaro Petruccelli, sabato 5 ottobre

gennaro-diacono.jpggennaro-diacono1.jpgGaeta (Lt). Mons. D’Onorio, arcivescovo di Gaeta, ordina presbitero, Gennaro Petruccelli, diacono del clero diocesano

 

di Antonio Rungi

 

Sabato 5 ottobre 2013 alle ore 19.00 nella Chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo in Gaeta  S. E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, arcivescovo di Gaeta  (Lt) presiederà la solenne concelebrazione eucaristica durante la quale il diacono Gennaro Petruccelli del clero diocesano riceverà l’Ordine Sacro del Presbiterato, per la preghiera e l’imposizione delle mani del suo vescovo, che lo ha ritenuto degno di questo ministero, dove averlo ordinato diacono  il 12 aprile scorso nella stessa chiesa parrocchiale, ove verrà ordinato presbitero.

Don Gennaro Petruccelli, 26 anni, nativo di Gaeta, ha avvertito la vocazione sacerdotale ben presto, svolgendo il servizio di ministrante e di giovane di Azione Cattolica nella sua parrocchia di San Paolo in Gaeta e nella comunità dell’Oratorio San Giovanni Bosco, sotto la guida del parroco don Stefano Castaldi. Dopo la maturità scientifica, il 25 ottobre del 2006 è entrato nel Seminario Maggiore Regionale, Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, ove ha ultimato, nel maggio 2013, gli studi teologici in preparazione al sacerdozio. Negli anni di formazione ha svolto il ministero pastorale  presso le parrocchie “San Pio X a Salto di Fondi, “Santa Maria Maggiore” a Lenola, “Cuore Eucaristico di Penitro. Dall’ottobre 2012 svolge il suo servizio presso le parrocchie di Itri sotto la guida del parroco don Guerino Piccione. E’ iscritto alla Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana. Dall’inizio di settembre 2013 è stato nominato Assistente del Settore Giovani di Azione Cattolica diocesana. Il Presbiterato è il secondo grado del Sacramento dell’Ordine e inserisce l’eletto nel presbiterio diocesano in stretta obbedienza e unione col Vescovo. Il presbitero a immagine di Cristo sommo ed eterno sacerdote, sono consacrati per annunciare la buona novella del Regno di Dio, pascere i fedeli e celebrare il culto divino. Segnati da uno speciale carattere che lo configura a Cristo sacerdote, egli agiscono ‘in persona’ di Cristo capo, soprattutto nella celebrazione dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione. Parte essenziale del rito sarà l’Imposizione delle mani dell’Arcivescovo sul capo dell’eletto assieme alla preghiera consacratoria. Come è prassi liturgica imporranno le mani sul novello consacrato tutti i sacerdoti presenti e concelebranti. Questa nuova ordinazione sacerdotale è un dono straordinario di grazia del Signore per la diocesi di Gaeta, in mancanza di sacerdoti. Un’occasione questa per pregare il Signore perché mandi santi sacerdoti alla Chiesa di Gaeta. Sono, infatti,  dodici i seminaristi che studiano nel Seminario di Anagni e si stanno preparando spiritualmente e culturalmente al ministero del presbiterato.

Grave lutto per la Diocesi di Caserta e nell’episcopato italiano: è morto il Vescovo mons. Farina

pietro_farina.jpgIsernia. E’ morto mons. Pietro Farina, Vescovo di Caserta

 

di Antonio Rungi

 

In un anno è il terzo vescovo della Regione ecclesiastica della Campania a volare al cielo. Dopo mons. Bruno Schettino e mons. Filippo Strofaldi, oggi è stata la volta di mons. Pietro Farina, attuale Vescovo di Caserta. Lo stimatissimo pastore della città capoluogo di Terra di Lavoro si è spento presso una clinica per la riabilitazione, dopo aver subito un’operazione  nei giorni scorsi.  E’ spirato, infatti, oggi alle 12.00 circa presso la struttura sanitaria “Neuromed” di Pozzilli in provincia di Isernia, dove era stato ricoverato il 7 settembre scorso. La notizia ha sconvolto l’intera comunità diocesana, ma anche le persone che hanno conosciuto don Pietro, così lo si chiamava, nel suo lungo servizio nella Diocesi di Caserta e prima ancora in quella di Alife-Caiazzo.

Le esequie saranno celebrate giovedì 26 settembre alle 17,00 nella Cattedrale di Caserta e alle quali parteciperanno migliaia di fedeli della Diocesi, vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose ed autorità civili e militari.

Nato a Maddaloni,  diocesi di Caserta, il 7 maggio 1942, mons. Farina studia nel seminario minore di Caserta, in quello regionale di Benevento e nel Pontificio Seminario Francese di Roma, arrivando infine alla Pontificia Università Gregoriana, dove consegue la licenza in Teologia e il baccellierato in Scienze Sociali.

Viene ordinato sacerdote per la diocesi di Caserta il 26 giugno 1966 ed entra a far parte dell’Istituto secolare dei Missionari della Regalità di Cristo. Svolge il servizio di parroco della parrocchia “Santa Maria Assunta” di Mezzano di Caserta, assistente diocesano dell’Azione Cattolica, rettore del seminario minore, docente dell’Istituto di Scienze Religiose, e diviene infine vicario generale.

In questi anni ricopre inoltre il ruolo di presidente dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia (ANSPI) e assistente del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), oltre ad operare attivamente presso la Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, fondata nel 1947 da don Salvatore D’Angelo.

Il 16 febbraio 1999 viene elevato alla dignità episcopale, divenendo vescovo della diocesi campana di Alife-Caiazzo, succedendo in quella sede al defunto vescovo Nicola Comparone. Riceve l’ordinazione episcopale il 17 aprile 1999 dal cardinale Lucas Moreira Neves (coconsacranti il cardinale Michele Giordano e il vescovo Raffaele Nogaro) e, dopo qualche giorno, prende possesso nella cattedrale di Alife.

Il 25 aprile 2009 viene nominato vescovo di Caserta, succedendo a Raffaele Nogaro, dimissionario per raggiunti limiti di età. È membro del Consiglio per gli Affari Economici e del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, due organismi della Conferenza Episcopale Italiana.

Dal 15 gennaio al 19 febbraio 2011 ha ricoperto l’ufficio di amministratore apostolico di Aversa fino all’insediamento del nuovo vescovo Angelo Spinillo.

Il 31 agosto 2013 viene ricoverato nel reparto subintensivo di Medicina d’urgenza dell’ospedale “San Sabastiano e Sant’Anna” di Caserta per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il 5 settembre viene trasferito nell’ospedale neurologico di Pozzilli, in provincia di Isernia, dove si è spento questa mattina.

Mons. Farina si è impegnato per una chiesa “viva”, Cristo è il centro di ogni esperienza di fede. “Gli occhi della fede, questo è il titolo della sua ultima lettera pastorale scritta in occasione dell’apertura e dello svolgimento dell’anno della fede: “La realtà della fede è una realtà in movimento che ha come fondamento e come fine Dio stesso”. Aggiunge: “L’uomo esce da sé per ricongiungersi a Colui dal quale proviene”. Monsignor Farina si è ricongiunto definitivamente con Colui che lo chiamò a servire la Chiesa nel sacerdozio e nell’episcopato. Una messa di suffragio sarà celebrata questa sera nella sua ex-parrocchia ed una veglia di preghiera si svolgerà nella chiesa cattedrale di Caserta, questa sera a partire dalle 20.00.

Telese (Bn). Ieri l’ordinazione episcopale di mons. Piazza

1236249_427184337391152_536767385_n.jpg15347_427184727391113_1022458379_n.jpg Ieri, sabato 21 settembre 20013, monsignor Orazio Francesco Piazza, nominato dal Santo Padre vescovo di Sessa Aurunca, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nello stadio comunale di Telese, trasformato in una vera e propria cattedrale a cielo aperto. A presiedere la concelebrazione eucaristica, alle ore 16.30, è stato il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza episcopale campana. Vescovi con-consacranti monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant‘Agata de‘ Goti, e monsignor Antonio Franco, arcivescovo titolare di Gallese. Monsignor Piazza, teologo, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e assistente regionale dell’azione cattolica, è nato a Solopaca il 4 ottobre 1953. E proprio a Solopaca, nella parrocchia di San Mauro Martire, venerdì sera si è svolta l‘adorazione eucaristica diocesana in preparazione all‘inizio del ministero episcopale nella Chiesa di Sessa Aurunca di monsignor Piazza. “Christus Lumen Gentium” è il motto episcopale scelto da monsignor Piazza: le parole sono tratte dall‘inizio della Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II, “Lumen gentium”, promulgata da Paolo VI nel 1964: “Lumen gentium cum sit Christus… Cristo è la luce delle genti”.  Presenti al rito i vescovi della Campania, circa 300 sacerdoti, religiosi e religiose e diverse migliaia fedeli delle due diocesi interessate da questo storico evento, autorità civili e militari
Monsignor Orazio Francesco Piazza è il 70° vescovo, che la storia ricordi, a guidare pastoralmente la Diocesi di Sessa Aurunca e succede in questo ministero a monsignor Antonio Napoletano, religioso redentorista, che ha guidato la diocesi sessana nell’ultimo ventennio. 
L’ingresso nella Diocesi di Sessa Aurunca di monsignor Piazza è in programma per il 4 ottobre 2013, alle ore 16.30, giorno onomastico del novello vescovo. Settantamila abitanti, durante il periodo settembre-giugno, quasi 200 mila durante il periodo estivo per la presenza di numerose località turistiche che caratterizzano il territorio diocesano che si estende lungo la fascia del litorale domiziano dalla foce del Fiume Garigliano a quella del Volturno, con oltre 30 Km di costa. Cinque i comuni che costituiscono la Diocesi. Sessa Aurunca, Mondragone, Carinola, Cellole e Falciano del Massico. Un territorio segnato da tante emergenze sociali ed ambientali, con la consistente presenza di immigrati.

Una chiesa viva quella che troverà il Vescovo per l’impegno costante di sacerdoti, diaconi, fedeli laici che sono assidui collaboratori di parroci in tutte le comunità dove più forte si avverte la necessità di una nuova evangelizzazione.

Nel saluto che il nuovo vescovo ha voluto rivolgere all’intera comunità diocesana in occasione della sua nomina  a pastore di questa storica diocesi della Campania ai confini con il Lazio ha voluto sottolineare la sua missione e ha chiesto la collaborazione di tutti: “Rivolgo il mio pensiero carico di affetto e di speranza a tutti voi, soprattutto ai sacerdoti, chiedendo generosa disponibilità nell’accogliermi e nell’aiutarmi a rendere sempre più feconda la nostra Chiesa locale; a voi Religiosi e Religiose segno quotidiano della comune aspirazione alla pienezza del Regno di Dio; a voi laici tutti, presenza viva e operosa nella difficile realtà dell’uomo”. Una realtà citata quando scrive: “Desidero manifestare la speciale ed affettuosa attenzione per i malati, gli anziani, e per chi i assiste; per le famiglie, attraversate da singolari problemi, ma primo ambito vitale per una nuova formazione umana e cristiana; per quanti oggi sono senza lavoro, in un momento così critico, e per chi è costretto a vivere lontano, con la nostalgia di questa nostra casa; per i bambini, speranza del domani e, in particolare, per i giovani, perché abbiano coraggio, vitalità e rinnovato entusiasmo”.

Comunione, condivisione e collaborazione sono i tre termini che l’eletto vescovo di Sessa Aurunca porta all’attenzione della comunità diocesana nel suo messaggio iniziale e saluto. Concetti sintetizzati anche nel motto e nello stella del suo episcopato: “Christus lumen gentium”, Cristo luce delle genti, con forti ed accentuati richiami spirituali e pastorali, nonché localistici: “D’azzurro, alla città delle tre torri d’oro, sormontata da un’ombra di sole dello stesso, caricata da un chrismon, con le lettere alpha e omega poste sotto il braccio di traverso, il tutto di rosso”.

Padre Antonio Rungi cp

MONDRAGONE. TRIDUO DI SPIRITUALITA’ PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

DSC05151.JPGIdealmente e spiritualmente vicini al Santo Padre, Papa Francesco, oggi le Suore di Gesù Redentore di Mondragone, iniziano una tre giorni di cenacolo di preghiera tra la struttura dell’istituto e la spiaggia. L’iniziativa delle Suore della Stella Maris è finalizzata ad incentivare la preghiera all’aperto e a contatto con la natura, ma soprattutto ad evangelizzare attraverso la preghiera durante il periodo estivo, coinvolgendo turisti, villeggianti ed ospiti della stessa struttura della Stella Maris, casa di ospitalità e di spiritualità.
Sono cinque le suore impegnate in questo ministero di evangelizzazione, con il supporto di altre religiose, di altri istituti femminili di vita consacrata e con l’aiuto dei fedeli laici che fanno già esperienza di scuole di preghiera presso parrocchie del territorio o movimenti ecclesiali. La tre giorni inizia questa sera, con l’adorazione eucaristica, alle ore 21.00 e si concluderà domenica, in coincidenza con la chiusura della settimana della Gioventù in corso a Rio De Janeiro in Brasile con Papa Francesco. Guiderà il cenacolo di preghiera e la riflessione sul tema della giornata mondiale della Gioventù, padre Antonio Rungi, missionario passionista, assistente spirituale della Stella Maris e predicatore di esercizi spirituali, che terrà la catechesi alle suore ed ai villeggianti.
Ma l’iniziativa di spiritualità estiva andrà avanti per tutto il mese di agosto, valorizzando le strutture allestite sulla spiaggia da parte delle suore, che sono cabine e gazebi. Si parte dalla Cappella dell’Istituto, che è pochi metri dal mare per l’adorazione eucaristica e poi si scende in spiaggia per la lectio divina, la catechesi ed infine la preghiera del santo Rosaria condiviso tra ospiti della struttura, i villeggianti e i vari fedeli che passeggiano sul lungomare di Mondragone e che sono attratti da questo modo di pregare insieme delle suore e villeggianti in riva al mare, nel raccoglimento della sera. L’appuntamento è, infatti, alle ore 21.00 sia per la tre giorni di spiritualità in spiaggia, dal 26 al 28 luglio, per pregare con Papa Francesco e sia per l’appuntamento settimanale che sarà assicurato al venerdì con la lectio, la catechesi e il rosario in spiaggia. “Un modo questo -afferma la responsabile della struttura – per avvicinare i fedeli alla preghiera e sentirsi chiesa in armonia e in sintonia spirituale anche durante un periodo come quello estivo che potrebbe essere distrattivo. Nella nostra struttura e nello spazio di spiaggia in concessione a noi, ci ritroviamo a pregare puntualmente ogni estate, ma quest’estate 2013 ha un doppio valore, anche perché su un’altra spiaggia molto distante da noi, a Copacabana a Rio De Janeiro, il Papa sta pregando con tutti i giovani del mondo perché la fede possa essere riscoperta e potenziata nella vita di tanti credenti. Noi vogliamo essere vicini al Papa con questi semplici gesti di comunione spirituale e di intenti”.

Il Papa in Brasile. I Passionisti presenti alle varie celebrazioni della GMG

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I Passionisti alla Giornata Mondiale della Gioventù. Anche il Superiore generale dei Passionisti padre Joachim Rego

di Antonio Rungi

Sono un centinaio i passionisti che da ogni parte del mondo sono arrivati a Rio de Janeiro per partecipare alla settimana della Gioventù con Papa Francesco. Tra i tantissimi religiosi, oltre a quelli già presenti in 30 comunità brasiliane, c’è il Superiore generale dei  Passionisti, padre Joachim Rego, con il suo consiglio generale. I religiosi sono stati accolti nella comunità passionista di Ponta Grossa, nel sud del Brasile. Questa comunità è allo stesso tempo sede del noviziato e casa di esercizi spirituali. L’ incontro dei Giovani Religiosi Passionisti a carattere internazionale si sono preparati alla GMG di Rio con  P. Joachim Rego e i membri del Consiglio Generale riflettendo sul tema “Il Carisma passionista  e la Nuova Evangelizzazione”. A relazionare sull’argomento è stato Mons. Luiz Fernando Lisboa, passionista,eletto vescovo di Pemba, in Mozambico. Padre Luiz ha sviluppato il tema partendo dal carisma tipico dei passionisti, che è la missione e l’evangelizzazione orientata verso i poveri, rispondente ai bisogni globali e urgenti del nostro mondo. “Sotto questa luce dobbiamo contemplare il nostro mondo, discernere le nostre priorità e rispondere in modalità nuove e creative. I passionisti come religiosi consacrati hanno molto da offrire in ogni luogo in cui siamo presenti.  Sono chiamati a fare una lettura critica nelle realtà in cui si trovano e agire al loro interno. Il bisogno di questa epoca ci chiede di essere creativi nel offrire il nostro Carisma e spiritualità al mondo (così come S. Paolo della Croce fece ai suoi tempi). Nel vivere la nostra missione non dobbiamo lavorare da soli; siamo chiamati a sostenere le iniziative di gruppi, di organizzazioni e di diocesi che promuovono l’estendersi del servizio al nostro mondo, dal momento che nel contesto moderno. La  ristrutturazione in atto della Congregazione rende i passionisti liberi di agire in modo inter-congregazionale, inter-istituzionale e capaci di lavorare in rete con tutti coloro che si dedicano alla ricerca della giustizia, della pace e dell’integrità del creato”. Questo compito spetta ai passionisti che sono presenti in Brasile e nell’America Latina dagli inizi del XIX secolo, sia nel ramo maschile, che femminile, con alcuni monasteri di Claustrali, tra cui quello di San Paolo.

I passionisti consapevoli che la Passione di Cristo continua in questo mondo fino a che Egli ritorni nella gloria, condividono le gioie e le ansie dell’umanità in cammino verso il Padre. Studiano di prendere parte alle tribolazioni degli uomini, specialmente dei poveri e degli abbandonati, e di confortarli sollevandoli dalle loro sofferenze. Con la potenza della Croce, sapienza di Dio, tendono con ardore ad illuminare e rimuovere le cause dei mali che affliggono gli uomini. Per questo la loro missione è diretta alla evangelízzazione mediante il ministero della parola della Croce perché tutti possano conoscere Cristo e la forza della Sua risurrezione. Ogni uomo, partecipando alle sofferenze di Cristo, può divenire simile a Lui nella morte per conseguire la sua stessa gloria. Tutti i passionisti si dedicano a questo apostolato, ognuno secondo le proprie attitudini, talenti e mansioni. Corrispondono alle pressanti esigenze, poste a ognuno dalla personale chiamata del Padre a seguire Cristo Crocifisso, con l’impegno continuo a fare del Vangelo di Cristo la regola suprema ed il criterio della loro vita; con la costante volontà di vivere e lavorare in comunità fraterne, osservando le loro Costituzioni nello spirito di San Paolo della Croce, con il fermo proposito di far crescere in noi lo spirito di preghiera e insegnando agli altri a pregare; e infine, con la premurosa attenzione alle necessità degli uomini nostri fratelli e con lo zelo di condurli, attraverso il messaggio della Croce, alla pienezza della vocazione cristiana.

Questa vocazione apostolica, i passionisti l’hanno potuto realizzare nelle diverse realtà del Brasile e dell’America Latina. I passionisti sono presenti i vari luoghi del Brasile con una due province religiose e vari vicariati dipendenti dalle province italiane ed europee. In tutto sono circa 200 i passionisti oggi in Brasile presenti in 30 comunità. Sono presenti in vari stati e in diverse città: a San Paolo, a Belo Horizonte, Victoria, Curitiba, Colombo. Curano le attività educative, le parrocchie e soprattutto sono presenti nei progetti sociali a favore dei poveri e dei bisognosi. Operano nelle favelas di Belo Horizonte, di Jardim America, di San Paolo, in Janauba, dove per la prima volta un Vescovo passionista, mons. Mauro Bastos, morto giovanissimo in un incidente stradale, nel 2006, fu messo alla guida della nuova diocesi, istituita da Giovanni Paolo II nel 2002 ed affidato a questo giovane religioso e santo vescovo. Grande attesa quindi nella famiglia passionista per la visita del Papa in Brasile e per la Giornata mondiale della gioventù, alla quale partecipano, provenienti da varie parti del mondo circa 100 religiosi giovani. Così scrivono le claustrali passioniste sul loro sito dando il benvenuto a Papa Francesco.

Seja benvindo Papa Francisco!

Com todo o Povo Brasileiro, rejubilamos com esta Visita tão especial!

Também não temos nem ouro nem prata, mas temos Jesus para oferecer a todos e num só coração em Cristo, acompanhamos vossa Santidade e todos os participantes da Jornada Mundial da Juventude!

Airola (Bn). Giubileo sacerdotale di padre Faustino D’Uva

padrefaustino.jpgairola123-600x250.jpgAirola (Bn). Padre Faustino D’Uva, 65 anni di sacerdozio e 72 di vita religiosa

 

di Antonio Rungi

 

E’ sicuramente una delle tappe più importanti e rilevanti per ogni sacerdote: il giubileo dei 65 anni di fedeltà a tale vocazione. A questa tappa ci è arrivato lo scorso 2 maggio 2013, padre Faustino dell’Angelo Custode (al secolo Angelo D’Uva), che ha ricordato i suoi 65 anni di vita sacerdotale.

A festeggiare l’anziano religioso, nato a Santa Croce del Sannio (Bn), nell’Arcidiocesi di Benevento, il 2 dicembre 1924, saranno, sabato prossimo, 6 luglio 2013, durante la festa di Santa Maria Goretti, che è molto venerata nella Valle Caudina, tutti i confratelli passionisti di Airola (Bn), dove il religioso vive da circa 25 anni e della provincia religiosa dell’Addolorata (Basso Lazio e Campania).

Una solenne concelebrazione, presieduta dallo stesso sacerdote si terrà nella Chiesa monumentale dei Passionisti, San Gabriele Arcangelo di Airola,  alle ore 20.00 e a seguire un momento di fraternità tra tutti i partecipanti al rito religioso di ringraziamento al Signore.

Per la fausta ed eccezionale ricorrenza saranno presenti autorità religiose e civili del territorio, essendo il religioso molto conosciuto ed apprezzato per le sue doti umane, per la sua affabilità ed ilarità e per la sua riservatezza.

Padre Fausto D’Uva entra tra i passionisti piccolissimo, chiamato alla vita consacrata da San Paolo della Croce, al quale è profondamente legato da una spiritualità intensa. Professa i consigli evangelici, per la prima volta, a Pontecorvo (Fr) il 16 dicembre 1941, compiendo così, quest’anno 72 anni di vita consacrata.

Dopo gli studi teologici, durante un periodo difficile, come quello della seconda guerra mondiale, fu ordinato sacerdote ad Anagni (Fr) il 2 maggio 1948.

Appena sacerdote fu impegnato nella formazione, nella predicazione e successivamente in vari uffici.

E’ stato lui a curare per oltre 30 anni la pubblicazione, da Calvi Risorta (Ce), della celebre rivista dei passionisti del Sud Italia “L’Araldo del Crocifisso”, impegnando le sue migliori energie spirituali, umane ed intellettuali per la pubblicazione mensile di questo organo di informazione, che manteneva i contatti con le popolazioni evangelizzate, nell’immediato dopo-guerra. Poi i vari uffici, tra cui quello di consultore provinciale, di vicario, di cappellano.

Persona di vasta cultura, dalla battuta facile, padre Faustino in tutte le comunità passioniste in cui è stato ha lasciato un ottimo ricordo di se.

Le sue catechesi dalla profondità teologica e dal senso pastorale sono ben note a quanti lo continuano ad ascoltare durante la celebrazione della santa messa al Convento di Monteoliveto di Airola e fino a qualche mese fa in varie parrocchie della Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Buona parte del suo ministero sacerdotale l’ ha dedicata all’attività di confessore e direttore spirituale.

Confessore di vescovi, sacerdoti, seminaristi, religiosi e religiose, laici e quanti cercano nel sacerdote anche un sicuro punto di riferimento spirituale e consigliere, padre Faustino D’Uva ha ereditato al Convento di Monteoliveto il patrimonio spirituale, apostolico e ministeriale di tanti religiosi passionisti che dal 1882 sono presenti in questo convento, ininterrottamente e qui lavorano per la diffusione del Regno di Dio.

All’anziano sacerdote che festeggia i 65 anni di ministero nella chiesa e nella Congregazione dei passionisti gli auguri sinceri di una lunga vita.

Con padre Faustino D’Uva, nella stessa celebrazione, ricorderanno i loro anniversari sacerdotali, altri due passionisti della stessa comunità di Airola: padre Paolo Viola (45 anni), originario di Castrocielo (Fr), per lunghi anni missionario in Brasile, e padre Francesco Minucci (30 anni), originario di Pietrastornina (Av), anche loro impegnati nell’apostolato tipico dei passionisti, quello della predicazione itinerante e della nuova evangelizzazione.