Mondragone

Mondragone (Ce). Seminario di studi su Victorine Le Dieu

DSC07165.JPG150120132147.jpgDSC07159.JPG150120132139.jpgSi svolgerà giovedì 16 maggio 2013, per l’intera giornata, un seminario di studi sulla figura e l’opera della serva di Dio Victorine Le Dieu, Fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, che a Mondragone hanno una rinomata ed affermata struttura finalizzata all’accoglienza e all’ospitalità. E, infatti, presso la Stella Maris di Mondragone a pochi metri dal mare che giovedì prossimo si svolgerà questo importante convegno nell’anno della fede, voluto espressamente dalle suore della comunità e dall’assistente spirituale, padre Antonio Rungi, che sarà il moderatore del seminario di Studi. Importanti personalità del mondo ecclesiastico nazionale e locale prenderanno parte al seminario di studi. L’aspetto storico del tempo in cui visse ed operò Victorine Le Dieu verrà trattato, nella mattinata del 16 maggio 2013, dal passionista, Giuseppe Comparelli, uno studioso ed esperto dell’Ottocento. L’aspetto teologico e carismatico della figura della Serva di Dio Victorine Le Dieu verrà trattato, nella mattinata di giovedì prossimo, dall’arcivescovo di Potenza, mons. Agostino Superbo, già assistente nazionale dell’Azione Cattolica e Vice-presidente per l’Italia Meridionale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei). La presenza delle suore a Mondragone, le loro attività svolte e che continuano a svolgere veranno presentate da due comunicazioni nel pomeriggio, curate rispettivamente dal frate francescano, padre Berardo Buonanno, autore di numerose pubblicazioni di carattere storico e religioso su Mondragone e dal vicario foraneo, don Roberto Guttoriello. La giornata verrà aperta dal saluto del vicario episcopale per la vita consacrata della Diocesi di Sessa Aurunca, don Paolo Marotta e sarà conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo di Sessa Aurunca, alle ore 19.00, nella Chiesa delle Suore della Stella Maris. Il seminario di studio è aperto a tutti, specialmente ai fedeli laici e a quanti vogliono sviluppare un approfondimento della loro fede sull’esempio della Serva di Dio, Victorine Le Dieu, avviata verso la beatificazione. Il seminario di studi promosso dalla comunità delle Suore di Gesù Redentore ha un significato particolare, in quanto l’Istituto fondato da Victorine Le Dieu celebra quest’anno i suoi 150 anni di riconoscimento dell’opera, approvata il 15 gennaio 1863 da Pio IX. L’Istituto che fina dalla sua nascita e nel corso degli anni si è incentrato soprattutto nel curare le ferite del corpo e dello spirito, specialmente dei bambini e dei sofferenti, oggi è presente in varie parti d’Italia e del mondo, continuando con rinnovato vigore l’opera della fondatrice. Al seminario di studio è attesa anche la nuova madre generale delle Suore di Gesù Redentore, Marilena Russo, con i vertici della Congregazione, che ha la sua sede generale a Fonte Nuova in Roma. Lì sono conservati le spoglie mortali di Victorine Le Dieu, considerata da tutti nella chiesa del suo tempo e del nostro tempo una donna straordinaria oer generosità e sacrifio per servire la causa degli ultimi e dei sofferenti nella Francia post-rivoluzionaria e nell’Europa del periodo napoleonico e post-napoleonico. Dalla Francia all’Italia il suo cammino di carità, di fede e speranza mai si interruppe, forte come era della grazia e della potenza che le venivano da Cristo, unico Redentore del mondo, sotto la cui protezione aveva messo la sua opera e la sua missione nella Chiesa.

Il Seminario di studi parlerà di questa singolare donna francese in un anno speciale come quello della fede che la cristianità sta vivendo a cavallo di due pontificati: quello del Papa emerito, Benedetto XVI, che ha indetto questo anno in occasione dei 50 anni dell’inizio del Concilio Vaticano II e continuato con particolare fervore da nuovo pontefice, Papa Francesco, che ha ripreso le catechesi sull’anno della fede in occasione delle udienze generali del mercoledì, sempre più affollate da credenti e non in una Piazza san Pietro che incomincia ad essere stretta e limitata per accogliere tutti i pellegrini che giungono a Roma per vedere il Papa e celebrare l’anno della fede, nella sede di Pietro.

MONDRAGONE. RITIRO SPIRITUALE DELLE SUORE DI GESU’ REDENTORE

Foto-0342.jpgSi ritroveranno insieme, giovedì 25 aprile 2013, festa di San Marco, per un ritiro spirituale particolare, nella casa di spiritualità e di accoglienza della Stella Maris di Mondragone, le Suore di Gesù Redentore della Campania e del Lazio Sud, insieme ai laici che fanno riferimento al carisma di fondazione della Serva di Dio Victorine Le Dieu, di adorazione, riparazione e riconciliazione. Tema dell’incontro che vedrà riunite diverse comunità delle Suore di Gesù Redentore è “La fede e la speranza nella vita di Victorine Le Dieu”. La giornata di studio e di spiritualità si svolgerà con una duplice meditazione sul tema, dettate dall’assistente spirituale delle Suore, padre Antonio Rungi, religioso passionista e teologo morale, con vari momenti di preghiera, con la celebrazione eucaristica e con lo svolgimento della pratica della Via Lucis, sulle 14 stazioni riguardanti il mistero della risurrezione di Cristo. Le Suore di Gesù Redentore, celebrano in tutto il mondo i 150 anni di riconoscimento del loro istituto, approvato formalmente da Pio IX il 15 gennaio 1863 e tra le comunità più antiche in cui si continua l’opera di Victorine Le Dieu è la Stella Maris di Mondragone, con 70 anni di storia, durante i quali l’istituto è stato convitto, scuola e casa famiglia per accogliere i bambini in disagio sociale. In tale istituto sono passati oltre 5.000 bambini educati ai sani principi morali e spirituali e accolti con amorevolezza e tenerezza dalle Suore che in 70 anni di attività apostolica hanno curato l’infanzia abbandonata secondo gli insegnamenti della fondatrice, Victorine Le Dieu. Da cinque anni la casa religiosa svolge un importante ruolo nel campo della spiritualità e dell’accoglienza dei gruppi parrocchiali, convegno e seminari di studi. Il prossimo appuntamento in tale direzione è in programma per il 16 maggio 2013, con la partecipazione dell’Arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo e del Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano, con altri interventi sulla figura della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, da un punto di vista storico, spirituale, pastorale e teologico.

Mondragone (Ce). Festa della Madonna Incaldana 2013

smi.jpgS%20Maria%20Incaldana.jpgMondragone (Ce) Festa Maria SS. Incaldana 2013

 

di Antonio Rungi

 

Sono in corso a Mondragone i solenni festeggiamenti in onore della Madonna Incaldana, protettrice della città. Iniziati domenica di Pasqua, alle ore 20.00, con la “discesa della Madonna” dalla Cappella laterale, dove viene conservata la sacra e prodigiosa immagine, nella basilica minore cittadina, dedicata alla Vergine Maria, all’altare maggiore, ove troneggia ed è esposta al culto, i festeggiamenti sono vissuti soprattutto come un momento di verifica del proprio cammino di fede. Mondragone con oltre 30.000 abitanti e 8 parrocchie, di cui due alla periferia Sud e Nord del territorio, è una della città della provincia di Caserta con maggior numero di abitanti, che d’estate raggiunge anche le 100.000 presenze, con i suoi 15 Km di spiaggia e strutture turistiche. La festa della protettrice è un momento di verifica e progettazione non solo della vita religiosa del popolo, ma anche delle attività. Anche in quest’anno 2013 si sono ridotte le spese per la festa patronale, in considerazione della grave crisi economica che attraversa l’Italia e anche questa area, dove il problema della disoccupazione giovanile è un fatto endemico, come pure la mancanza di imprenditoria locale. La sofferenza a livello economico e sociale è grande, tanto che la gioventù deve necessariamente trasferirsi altrove per trovare lavoro. Naturale quindi che la festa è celebrata nel segno della speranza  e della rinascita spirituale, morale, sociale ed economica del territorio. Ieri lunedì in Albis, uno de momenti più belli e rilevanti, con il tradizionale corteo storico del trasferimento della Madonna Incaldana dal luogo del rinvenimento del Quadro, in località Belvedere o Incaldana, fino alla basilica Minore. Circa 5,00 Km di percorso per rivivere nei simboli quanto accadde secoli fa, quando, secondo la tradizione, la Madonna avrebbe scelto di indirizzarsi verso Mondragone, dopo che un contadino aveva caricato il quadro su un carro tirato da buoi. Il corteo iniziato alle 17.00 si è concluso alle 19.00 con la messa celebrata nel Santuario. Oggi, festa patronale,  Martedì 2 aprile, questo il programma religioso: Ore 7:00 –  8:00 –  9:00 Sante Messe; Ore 10:45 Solenne Celebrazione, presieduta dal Vescovo di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano e concelebrata da tutti i sacerdoti della Forania di Mondragone; Ore 16:00 Accoglienza del pellegrinaggio delle Parrocchie Falciano, Casanova e Carinola; Ore 19:00 S. Messa. I festeggiamenti continuano anche domani, Mercoledì 3 aprile 2013, con il seguente programma religioso: Ore 7:00 –  8:00 Sante Messe; Ore 9:00 S. Messa con Prime Comunioni; 11:00 S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima a diversi giovani della città. Sarà il Vescovo di Sessa a presiedere il rito solenne; Ore 19:00 S.Messa. Le celebrazioni continueranno per l’intera settimana e settimana e si concluderanno domenica in Albis, quando l’immagine della Madonna verrà riportata nella sua cappella laterale. Il giorno 4 aprile 2013, giovedì, si celebra la giornata della vita consacrata ai piedi della Madonna Incaldana. Sarà padre Antonio Rungi, missionario passionista e predicatore dei ritiri mensili delle Suore della Diocesi di Sessa Aurunca, nonché assistente spirituale delle Suore di Gesù Redentore della Stella Maris, a presiedere la solenne eucaristia che si terrà alle ore 18,30. Saranno le suore di Mondragone ad animare la liturgia con la preghiera e il servizio liturgico.

L’origine storica della devozione della Vergine, venerata con il titolo di “Incaldana” si perde nella notte dei secoli; rompe il silenzio della storia la tradizione e la testimonianza tramandata da generazioni e generazioni di devoti al Maria Ss. Incaldana. Molti studiosi autorevoli hanno vagliato la corrispondenza dei fatti narrati, accogliendo i tratti significativi delle vicende di questa Sacra Icona. Essa risale al 1300, quando i monaci benedettini posero la loro dimora alle pendici del monte Petrino. Sicuramente qualcuno di questi valenti monaci, dediti alla preghiera e alla contemplazione, impresse sul legno i li-neamenti della bella e mistica icona bizantina. Il nome della immagine, molto venerata in tutto l’ Ager Falernus, fu, in un primo momento, “La Prodigiosa”, poi “Madonna del Belvedere”, per la posizione incantevole in cui si trovava il convento e la chiesetta; con il tempo invece prevalse l’appellativo Madonna Incaldana, con riferimento a quel luogo, ricco di acque termali, note per le cure dermatologiche e l’estetica al tempo delle matrone romane. La tavola preziosa con l’effige della Vergine fu conservata al convento del Belvedere sin dopo la prima decade del 1600, quando per paura di altre incursioni barbariche fu solennemente portata nel centro fortificato di Mondragone e precisamente nella Chiesa Madre e Collegiata di S. Giovanni Battista (dove ancora oggi è custodita), venendo nello stesso tempo dichiarata protettrice della città. Un episodio leggendario sembra essere connesso al trasloco: l’Icona della Vergine venne posta su un carro tirato da due giovenchi, senza guida, per la contesa invocata dai paesi limitrofi. A seguito di tale evento il popolo pensò che si trattasse di un segno con il quale la Madonna aveva voluto indicare il tempio dove avrebbe preferito dimorare. Gli eventi prodigiosi che si sono susseguiti nel corso dei secoli sono tantissimi e che hanno testimoniato l’indulgenza della Madonna nei confronti di questo popolo. Tra i tanti meritano un cenno particolare la peste del 1656, che coinvolse molti paesi del Mezzogiorno d’Italia, ma che non sfiorò neanche Mondragone, le piogge del 1791 (dopo settimane di pioggia , uno sparuto raggio di sole si irradiò sulla cappella della Madonna, e subitaneamente tornò il sereno consentendo ai contadini di ritornare al loro lavoro nei campi) e l’incendio appiccato dai turchi al tempio durante il quale il quadro rimase illeso.  I mondragonesi sono molto grati a questa Madonna è per questo che ogni anno, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, viene riproposta la storica processione con un corteo in costume d’epoca tra canti, preghiere, applausi, invocazioni di fedeli e di pellegrini, che dal Belvedere scendono lungo la via Appia (attuale strada comunale Santa Maria Incaldana) per giungere al Santuario. Il Santuario, alla presenza di S. Em.za Baggio, è stato elevato a Basilica minore nell’aprile del 1990.

La Madonna, rappresentata seduta su di un trono ornato, con il braccio destro cinge il bambino benedicente. La tavola è impreziosita da una cornice decorata da motivi a voluta ai lati, due putti posti in alto reggono una corona mentre in basso è un motivo a conchiglia con fiori. Ai lati della Madonna c’è un’iscrizione: MP. OY (MATER DEI). Ed è a Maria Madre di Dio che è dedicata la festa della Protettrice di Mondragone, che va sotto il titolo di Incaldana e che è una immagine di origine bizantina, risalente al tempo dell’iconoclastia.

 

ITRI (LT). LA CELEBRAZIONE DELLA SETTIMANA SANTA DAI PASSIONISTI

SETTIMANASANTA2013.jpgPADRI PASSIONISTI

 CONVENTO DI ITRI-CITTA’ (LT)

 

FUNZIONI RELIGIOSE

DELLA SETTIMANA SANTA

ANNO 2013

 

DOMENICA DELLE PALME – 24 MARZO 2013

ORE 8.00: NEL PIAZZALE BENEDIZIONE DELLE PALME

PROCESSIONE E SANTA MESSA CON LETTURA DEL PASSIO

ORE 17.00: MESSA DELLA DOMENICA DELLE PALME

 

LUNEDI’ SANTO – 25 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

 

MARTEDI’ SANTO  – 26 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

 

MERCOLEDI’ SANTO – 27 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

ORE 18,30: MESSA CRISMALE A GAETA CON IL VESCOVO

 

GIOVEDI’ SANTO – 28 MARZO 2013

ORE 9,00-12,00: CONFESSIONI

ORE 18.00: MESSA IN COENA DOMINI

ORE 20,00-24.00: ADORAZIONE EUCARISTICA

 

VENERDI’ SANTO – 29 MARZO 2013

ORE 9,00- 12,00: CONFESSIONI

ORE 17,00: COMMEMORAZIONE DELLA PASSIONE DI GESU’

 

SABATO SANTO – 30 MARZO 2013

ORE 9,00-12,00; 16,00-19,00: CONFESSIONI

ORE 20,00: VEGLIA PASQUALE

CELEBRAZIONE EUCARISTICA DELLA RISURREZIONE

 

DOMENICA DI PASQUA – 31 MARZO 2013

ORE 8.00: MESSA SOLENNE DI PASQUA

ORE 18.00: MESSA DI PASQUA

 

LUNEDI’ IN ALBIS – 1 APRILE 2013

ORE 7,00: SANTO ROSARIO- ORE 7,30: MESSA DELL’ANGELO

 

Mondragone (Ce). Quinto incontro degli ex-allievi della Stella Maris

VINCONTROEX-ALLIEVI-pag1frontespizio.jpgIn occasione dei 150 anni della nascita delle Suore di Gesù Redentore, istituto fondato dalla Serva di Dio, Victorine Le Dieu, la comunità della Stella Maris di Mondragone, in coincidenza con la solennità di San Giuseppe, ha organizzato per il 19 marzo 2013 il quinto incontro annuale degli ex-allievi della struttura di accoglienza. La Stella Maris negli anni 1955-2007 ha ospitato circa 5.000 bambini e ragazzi in disagio sociale o per altre necessità. Dopo la chiusura definitiva della Casa Famiglia, la Stella Maris continua a svolgere la sua azione sul territorio di Mondragone e della Campania con altra finalità: quella di centro di spiritualità e di casa di ospitalità aperta a tutti, specialmente ai gruppi giovanili e parrocchiali. Le cinque religiose che attualmente compongono la comunità assicurano il servizio spirituale e religioso a quanti fanno riferimento alla Stella Maris, specialmente nel periodo estivo. Per non dimenticare il passato e quanto ha realizzato la Stella Maris sul versante della formazione dei ragazzi, dei bambini e dei giovani, ogni anno in coincidenza con la festa del papà e della festa di San Giuseppe, patrono principale delle Suore di Gesù Redentore (una volta si chiamavano del Patrocinio San Giuseppe) organizzano questo incontro al quale partecipano doversi ex-allievi dell’Istituto, molti dei quali ormai avviati alla carriera, con famiglia e impegni vari nel campo sociale. Tra gli ex-allievi ed allieve della Stella Maris ci sono stati negli alcuni giovani che hanno intrapreso la strada del sacerdozio, mentre alcune delle ragazze la via della consacrazione religiosa.

L’incontro di questo anno è particolarmente sentito sia per la recente elezione del nuovo Papa, Francesco Bergoglio, e sia per il giubileo dei 150 anni di storia dell’Istituto, le cui solenni celebrazioni hanno avuto inizio ufficialmente il 15 gennaio 2013, in ricordo del riconoscimento dell’opera di Victorine Le Dieu avuto da Papa Pio IX il 15 gennaio 1863. Programma dell’incontro dell’incontro è stato allestito dalle religiose, dall’assistente spirituale della Stella Maris, padre Antonio Rungi, e dal presidente dell’associazione Aseasm (Associazione EX-allievi Stella Maris Mondragone):Ore 16.00 (Accoglienza);Ore 16,30 (Celebrazione dei Vespri -in cappella);Ore 17.00 (Proiezione video sulla vita di Victorine Le Dieu; Tavola Rotonda; Interventi degli Ex-allievi; Testimonianze, in sala Le Dieu);Ore 18.00 (Adorazione eucaristica in cappella); Ore 19.00 (Celebrazione eucaristica in cappella). La solenne eucaristia sarà presieduta da padre Antonio Rungi, assistente spirituale della Stella Maris dal 1978 a tuttoggi. Ore 20.00 (Festa insieme).

Il testo della meditazione di questa mattina al Gruppo di Pagani

CENACOLO DI PREGHIERA “TOMMASO M. FUSCO” – PAGANI

RITIRO SPIRITUALE 3 MARZO 2013 – STELLA MARIS – MONDRAGONE

Fede e santità della vita

Tutti siamo chiamati ad essere santi, ognuno secondo il proprio stato di vita. E per aspirare alla santità è necessario avere una carica spirituale fortissima ed una fede convinta e matura, coraggiosa e speranzosa. Partiamo da un dato concreto: non è possibile testimoniare Gesù Cristo, non è possibile educare alla vita bella del Vangelo, come ci ricordano i vescovi italiani nel progetto nazionale che ci sta accompagnando negli ultimi anni, se noi non facciamo un’esperienza concreta di Gesù Cristo nella nostra vita. E questo perché la santità è anche un racconto… il racconto della mia esperienza viva di Gesù Cristo.

Qualche premessa. 

Che cos’è la santità? E’ la vita nello Spirito di Dio: niente di più, niente di meno.

E che cos’è la spiritualità? E’ la mia esperienza concreta davanti a Dio.

La santità è solo questo, e niente di eccezionale… la vita nello Spirito di Dio. È la vita nuova nello Spirito del Cristo risorto. E la spiritualità è la mia esistenza concreta davanti a Dio: sono quello che sono davanti a Dio, non quello che vorrei essere. In questa ottica la santità è accessibile a tutti. La santità, infatti, è la vita, la crescita nella grazia come ci indica lo Spirito del Cristo risorto; è la grazia battesimale che ci trasforma sin dal nostro primo istante della esistenza. 

Domande di fondo

E’ possibile educare alla santità, parlare di santità in questo tempo di crisi? Ma quando della forza del Vangelo viene meno attraverso il nostro stile di vita? Le nostre chiese, i nostri conventi, le nostre parrocchie hanno ancora qualcosa da dire al mondo e alla società? Si può ancora parlare di santità, di pretesa cristiana, di identità cristiana? Si può essere santi in questo tempo di crisi?

Parto da un’affermazione di Papa Benedetto XVI, che giovedì 28 marzo, alle 20,00 conclude il suo ministero petrino, in seguito alle libere dimissioni date il 11 febbraio 2013, al quale va tutta la nostra gratitudine, che nella sua Lettera Apostolica “La porta della fede”, pubblicata in forma di Motu Proprio l’11 Ottobre 2011, al n. 2 afferma: “capita ormai, non di rado, che i cristiani si diano maggiore preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali, politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come a un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene persino negato. Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente accolto, nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori del Vangelo, oggi non sembra essere più così nei grandi settori della società, a motivo della grande crisi di fede che ha toccato molte persone”. Questo grande dono della fede non rappresenta più un valore di unità nelle nostre comunità e nella stessa società: quindi questa crisi è sicuramente una crisi di fede. Quindi parlare della santità significa certamente andare a rivedere il nostro percorso di fede, il nostro percorso di incontro con Gesù Cristo. Ogni racconto, anche spirituale, nasce da un’esperienza! Se io faccio un’esperienza concreta di Gesù Cristo nella mia vita, allora lo posso anche io raccontare. Se Gesù Cristo diventa una dottrina, un rito, una tradizione, anche, se volete, un’identità culturale … e spesso nelle nostre parrocchie si è cristiani per identità culturale, la santità, invece, intesa come via della crescita nello Spirito, richiede un’esperienza concreta di Gesù Cristo nella propria vita. Quindi annunciare Cristo Redentore non significa parlare di una dottrina, né di un contenuto di una sapienza da meditare. Annunciare significa testimoniare Cristo nella propria vita. Potremo dire che la santità è la testimonianza di Cristo nella propria vita.

Santità e conversione

Tempo di Quaresima, tempo di conversione e di maggiore impegno nella santità. La metanoia, la conversione non è uno sforzo etico, non è una questione di buona volontà, ma come ci ha detto il grande profeta Gioele, nella Prima Lettura della Messa del Mercoledì delle Ceneri, convertirsi è ritornare a Dio con tutto il cuore. Ora si tratta di capire che cosa è il cuore.

Nella Scrittura il cuore è la sede della volontà , della conoscenza, dell’intelligenza, della nostra razionalità. Si pensa con il cuore, si ragiona con il cuore. Nella Scrittura non c’è questa separazione tra fede e ragione, intelligenza e volontà, come nella nostra società moderna.

Nella Scrittura il cuore è la sede dei sentimenti, ma soprattutto della volontà. “Ritornare a Dio con tutto il cuore” significa recuperare unità nel nostro essere ‘persona’.

La santità è esperienza di unità, di comunione con Dio e i fratelli. Il peccato, invece, è un’esperienza di divisione e di separazione da Dio e, ovviamente, anche dai fratelli, dal corpo della Chiesa. “Ritornare a Dio con tutto il cuore” è un cambiamento del modo di agire e di essere, e cambiamento anche del nostro modo di pensare, perché noi non siamo convertiti e, per l’appunto, innanzitutto nel modo di pensare la fede, la parrocchia, il nostro rapporto con Gesù Cristo.

Nel termine “metanoia”, “santità” metteteci quanto più c’è di carnale, di umano, ed eliminate tutto ciò che sa di spiritualità disincarnata.

Nel termine spiritualità, nel termine conversione, mettete tutto ciò che è carnale, perché il cristianesimo è una religione carnale. 

Qual è il proprium della fede cristiana? E’ la Risurrezione … ma la risurrezione di che cosa? La risurrezione della carne, perché oggi molti credono nella risurrezione non si sa di che cosa… dell’anima, dello spirito.

La fede, la mia esperienza con Gesù Cristo passa sempre attraverso delle relazioni. San Francesco, ad esempio, riprendeva sempre qualche frate orante che si infastidiva se qualche altro frate si avvicinava per chiedergli qualcosa, perché non voleva essere disturbato nella preghiera. Noi cristiani non professiamo la salvezza delle anime, ma della persona: non si salvano le anime, ma le persone. Con il tema della conversione occorre recuperare tutta la dimensione antropologica e quindi far cadere tanti idoli nel nostro cammino di fede, nel nostro cammino di santità: l’individualismo esasperante nelle nostre comunità, il carrierismo anche dei fedeli laici nella parrocchia, le gelosie presenti anche nelle comunità cristiane. Se non curiamo queste ferite, cioè se non recuperiamo l’uomo, non ci possiamo presentare da nessuna parte a parlare di Gesù Cristo, proprio perché, in questo caso, non siamo delle persone credibili.

La santità del Beato Tommaso Maria Fusco passa attraverso scelte coraggiose di vita, attraverso la croce, la sofferenza, l’incomprensione.

Santità e missione

La missione è l’annuncio del Vangelo oggi, in ogni contesto, in un mondo che è già cambiato! Il mondo è cambiato, e noi, come Chiesa ce ne siamo accorti in ritardo. La proposta cristiana è sempre più ai margini della nostra società. Quindi non esiste più alcuna pretesa. Noi annunciamo, parliamo di Gesù Cristo, ma sempre con la pretesa di essere riconosciuti, che gli altri ci dicano bravo!. Noi pretendiamo che gli altri ci ascoltino, che gli altri riconoscano che Gesù Cristo è la Verità.

Noi pretendiamo, come religiosi o fedeli laici di essere una fiaccola o una luce, ma sul cammino di chi? C’è chi la luce non la vuole vedere, come c’è chi non vuole nessuno annuncio, chi non vuole essere salvato. Nel concetto di missione, evidentemente, dobbiamo mettere in cantiere una possibile esperienza di fallimento, che non ci deve abbattere, ma che rientra anche nel nostro cammino di santità, di vissuto, di annuncio del Vangelo. Quindi un tema serio da trattare nelle nostre comunità, come anche nelle nostre famiglie, è il tema della marginalità. I cristiani sono ai margini della società. Il servizio socio-caritativo di molte nostre Chiese, di parrocchie, di diocesi, per i poveri, il lavoro delle Caritas, per il mondo laico, non credente, è visto come un’affermazione di potere della Chiesa. La società ci vede come Chiesa ai margini e non riconosce nel nostro impegno per il Vangelo il servizio, ma una forma di potere. Educare, formarsi alla vita bella del Vangelo significa anche mettere in cantiere questa esperienza di fallimento.

Nel concetto di missione mettiamoci anche la parrocchia, che non è la panacea per tutti i mali: parocia significa casa in esilio tra le case in esilio. Non è la casa tra le case: nelle nostre parrocchie la percentuale dei fedeli che partecipano alla vita parrocchiale è il 2-3% in generale nei grossi centri urbani, anche se in varie città si raggiunge, per fortuna, ancora un numero più elevato.

Nell’intuizione del compianto vescovo pugliese, don Tonino Bello, la parrocchia è la fontana della piazza, dove ci deve stare sempre l’acqua: quando incontriamo una fontana senza l’acqua restiamo delusi. La parrocchia è la fontana ove c’è sempre l’acqua fresca che sgorga: c’è chi la usa per rinfrescarsi, per dissetarsi, chi ci gioca un po’… chi la sciupa … chi la guarda e se ne va …

In una parrocchia ci deve stare sempre l’acqua viva. Dobbiamo anche accettare che non tutti verranno alla fontana ad attingere.

In questa esperienza di conversione, dunque, cambiamo anche il nostro modo di pensare, di essere Chiesa, di essere sempre giusti al servizio degli altri.

La santità, dunque, come l’annuncio, la conversione, come la testimonianza, è un problema di fede e di libertà: di fede perché se la fede è dare il cuore, se la fede è camminare dietro il Cristo crocifisso e risorto, allora essa è la santità, la crescita nello Spirito; di libertà perché è una questione di scelta. Mi piace ricordare, al proposito, un teologo del secolo scorso, Karl Rahner, il quale già negli anni ’70 parlava di una sorta di ateismo preoccupato.

Rahner diceva che i cristiani, perché si sentono in minoranza, si sentono emarginati, praticano un ateismo “preoccupato”, cioè la vergogna di testimoniare, di parlare di Gesù Cristo. Ma… noi … a dire il vero, nelle nostre parrocchie parliamo di Gesù, raccontiamo la nostra esperienza di Gesù quando preghiamo, partecipiamo all’eucaristia, insegniamo? Nelle nostre comunità religiose parliamo di Gesù tra di noi, raccontiamo l’esperienza spirituale?

Il nostro approccio alla fede è sempre ancora dottrinale, ci vergogniamo ancora di raccontare la nostra esperienza concreta di Gesù Cristo. Questa vergogna esiste tra i preti, tra i frati, tra i fedeli laici … Noi dobbiamo raccontare la nostra esperienza di Gesù Cristo nella nostra vita: quindi è una questione di fede e di libertà. Il Papa ci dice che viviamo in una società in cui i valori cristiani sono stati messi da parte e, quindi, ognuno pratica una verità, ognuno pratica un percorso di fede di liberazione. Quindi nessuno più si ente obbligato a confrontarsi con la proposta cristiana. Se tu oggi vuoi essere santo vuoi essere un profeta, vuoi essere luce, la prima cosa che devi fare ci devi credere, devi praticare quel percorso e devi andare contro corrente: ecco perché è una questione di libertà. Mi convinco nel tempo che il cammino di conversione che dobbiamo fare come Chiesa è proprio un cammino di libertà, andando contro i luoghi comuni, contro i pregiudizi, i giudizi superficiali, contro il plauso che cerchiamo dalla folla. L’insegnamento di Papa Benedetto XVI con le sue dimissioni dal soglio pontificio ci dicono molto su questo versante.

Spesso valutiamo le nostre parrocchie, il nostro successo pastorale dal fatto che le chiese sono piene o sono vuote: questo è un falso valore. La santità è questione di fede: nella vita bisogna fidarsi di qualcuno: se ci fidiamo di Dio e vogliamo essere dei discepoli, allora saremo anche dei credenti.

Dice Dio in Geremia, capitolo 1, 8: “Io sono con te”, cioè sono sempre dalla tua parte, sono sempre vicino a te, sono presente alla tua vita. Quindi se  ci fidiamo di Dio, allora la nostra vita cambierà di significato.

Due sono le malattie che colpiscono la vita spirituale nostra: la sclerocardia (indurimento del cuore) e l’indifferenza.

Innanzi ai segni dei tempi, ai segni della storia, un cristiano che non si lascia interpellare da certi cambiamenti epocali, da certi segni della società è un ammalato di porosis, di indifferenza, al punto da non essere neanche più un profeta.

Ecco due immagini che possono aiutarci  come cristiani, nel cammino della santità.

La prima immagine è la metafora del vetro: dobbiamo essere persone trasparenti.

Se sono trasparente come il vetro, rifletto la luce, splendo di questa luce, allora sarò significativo nel mondo di oggi, allora potrò educare alla vita bella del Vangelo. Ma se sono opaco non avrò niente da dire.

Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, parla del volto di Cristo nella Chiesa e la Chiesa come volto di Cristo. La Chiesa attraverso il peccato opacizza il volto di Cristo. Il falso moralismo non ci rende credibili, e questo è vero anche per chi esercita autorità.

L’altra immagine è quella del giardino. I Padri della Chiesa hanno riletto il fatto che Adamo è collocato nel Giardino dell’Eden con l’idea che quel Giardino è Cristo. Adamo, anche dopo il peccato non viene scacciato dal Giardino, ma viene ricollocato nel Giardino che è Cristo. Questo significa che dobbiamo veicolare attorno all’uomo una santità, un cammino spirituale, un cammino di annuncio. Un cammino di annuncio che non gira attorno all’uomo non è vero ed autentico. Quindi l’immagine del Giardino significa che noi dobbiamo prenderci cura dell’uomo. Al riguardo, nella Lettera agli Ebrei si parla del Figlio di Dio sacerdote eterno, Gesù Cristo, che si è preso cura della stirpe di Abramo.

Girare attorno all’uomo: la santità passa sempre per un discorso che è antropologico. Adamo non è cacciato dal giardino, ma è messo nella storia della salvezza. La Chiesa deve prendersi cura di Adamo, cioè orbitare attorno all’uomo, alle nuove esigenze antropologiche. Evangelizzare, formarsi, convertirsi, essere santi è imparare a girare intorno all’uomo, conoscere le nuove frontiere antropologiche dell’umanità.

La metafora del giardino e del vetro denunciano, forse, un problema di crisi di fede, alcuni mali del nostro agire da cristiani, l’individualismo, il trionfalismo, il fideismo. Non è possibile che in una comunità cristiana ci sia un vuoto di formazione spirituale e dottrinale.  Questo è un problema di fede, perché se non so cosa mi dà la mia religione, posso aderire facilmente ad un’altra religione. Se non conosco il proprium della mia fede… Quale prodotto mi offre il cristianesimo?, ci chiediamo quasi in termini commerciali. Quali risposte mi offre. Se non so cosa è la risurrezione della carne allora posso cadere in una sorta di relativismo, in qualsiasi momento della nostra vita.

Allora cosa dobbiamo fare?

Dobbiamo tentare di essere anti-segno: questo è il nostro impegno. I Greci cercavano la sapienza, gli Ebrei i segni della sapienza. Noi invece predichiamo Cristo crocifisso e risorto. Quindi non dobbiamo convincere nessuno. Dobbiamo essere anti-segno, ripartire da questa esperienza di marginalità. Ma voi credete veramente che Paolo ad Efeso aveva fondato delle Chiese? Le Chiese di Paolo era quattro case, tre famiglie … Ad Efeso, nell’esempio, chi ascoltava Paolo? Poche persone. Però Paolo annunciava Gesù Cristo, questa proposta di vita nuova, alla persone di buona volontà. Quindi non ci dobbiamo vergognare di Gesù Cristo, né sentirci inferiori a chicchessia, o cercare carrierismo o trionfalismo. Noi siamo essere umani, abbiamo bisogno a volte di certezze: se la chiesa è piena, se ad un incontro vi sono tante persone il parroco è contento … ma non è quello che ci deve dare sicurezza. Anche se ci sono solo tre persone di buona volontà nella nostra parrocchia, noi vogliamo essere anti-segno, andare contro-corrente. Questa è l’unica risposta che noi abbiamo. Ci vergogniamo di annunciare il Vangelo, di predicare la parola della fede, in ogni occasione, dice Paolo a Timoteo, opportuna e inopportuna (2 Tim 1,2). Quindi dobbiamo raccontarci la nostra esperienza vera di Gesù Cristo; dobbiamo fare scelte impopolari e poco seducenti per la società, allontanandoci dalla mentalità di questo secolo. Ad esempio, se una coppia non è preparata, consigliatele di non sposarsi in chiesa; se una coppia viene a ricevere il sacramento della Cresima solo perché si deve sposare, ma ditegli che si possono sposare anche senza il Sacramento della Cresima: essere anti-segno!

Interroghiamoci frequentemente su questa possibilità di essere anti-segno, impopolari, senza avere la pretesa di sedurre le persone.

L’esempio di Tommaso Maria Fusco

Tommaso Maria Fusco, settimo di otto figli, nacque a Pagani (SA), in diocesi di Nocera-Sarno, il 1° dicembre 1831, dal farmacista dott. Antonio, e dalla nobildonna Stella Giordano, genitori di integra condotta morale e religiosa che seppero formarlo alla pietà cristiana e alla carità verso i poveri.

Fu battezzato lo stesso giorno della nascita nella Parrocchia di San Felice e Corpo di Cristo.

Ben presto rimase orfano della madre, vittima dell’epidemia colerica nel 1837 e, pochi anni dopo, nel 1841, perdette anche il padre. D’allora si occupò della sua formazione don Giuseppe, lo zio paterno, il quale gli fu maestro negli studi primari.

Fin dal 1839, anno della canonizzazione di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il piccolo Tommaso aveva sognato la chiesa e l’altare e finalmente nel 1847 entrò nel Seminario diocesano di Nocera, dal quale nel 1849 uscirà consacrato sacerdote il fratello Raffaele.

Il 1° aprile 1851 Tommaso Maria ricevette il Sacramento della Cresima e il 22 dicembre 1855, dopo la formazione seminaristica, fu ordinato sacerdote dal Vescovo Agnello Giuseppe D’Auria.

In questi anni di esperienze dolorose, per la perdita di persone care alle quali si aggiungeva quella dello zio (1847) e del giovane fratello Raffaele (1852), si sviluppa in Tommaso Maria una devozione già cara a tutta la famiglia Fusco: quella al Cristo paziente e alla sua SS. Madre Addolorata, come viene ricordato dai biografi: «Era devotissimo del Crocifisso e tale rimase sempre».

Fin dall’inizio del ministero curò la formazione dei fanciulli, per i quali in casa sua, aprì una Scuola mattinale, e ripristinò la Cappella serotina, per i giovani e gli adulti presso la chiesa parrocchiale di San Felice e Corpo di Cristo con lo scopo di promuovere la loro formazione umana e cristiana. Essa fu un autentico luogo di conversioni e di preghiera, come lo era stata nell’esperienza di Sant’Alfonso, venerato e onorato a Pagani per il suo apostolato.

Nel 1857 fu ammesso alla Congregazione dei Missionari Nocerini, sotto il titolo di San Vincenzo de’ Paoli, con la immissione in una itineranza missionaria estesa specialmente alle regioni dell’Italia meridionale.

Nel 1860 fu nominato cappellano del Santuario della Madonna del Carmine, detta delle Galline, in Pagani, dove incrementò le associazioni cattoliche maschili e femminili, e vi eresse l’altare del Crocifisso e la Pia Unione per il culto al Preziosissimo Sangue di Gesù.

Per l’abilitazione al ministero del confessionale, nel 1862 aprì nella sua casa una Scuola di Teologia morale per i Sacerdoti, infiammandoli all’amore del Sangue di Cristo: nello stesso anno istituì la «Compagnia (sacerdotale) dell’Apostolato Cattolico» per le missioni popolari; nel 1874 ebbe l’approvazione dal Papa Pio IX, oggi beato. Profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, il 6 gennaio giorno dell’Epifania del 1873, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa.

Don Tommaso Maria continuò a dedicarsi al ministero sacerdotale con predicazione di esercizi spirituali e di missioni popolari; e su questa itineranza apostolica nacquero le numerose fondazioni di case e orfanotrofi che segnarono la sua eroica carità, ancora più intensa specialmente nell’ultimo ventennio della sua vita (1870-1891).

Agli impegni di Fondatore e Missionario Apostolico associò anche quelli di Parroco (1874-1887) presso la Chiesa Matrice di San Felice e Corpo di Cristo, in Pagani, di confessore straordinario delle monache di clausura in Pagani e Nocera, e, negli ultimi anni di vita, di padre spirituale della Congrega laicale nel Santuario della Madonna del Carmine. Ben presto don Tommaso Maria, divenuto oggetto d’invidia per il bene operato col suo ministero e per la vita di sacerdote esemplare, affronterà umiliazioni, persecuzioni fino all’infamante calunnia nel 1880, da un confratello nel sacerdozio. Ma egli sostenuto dal Signore, portò con amore quella croce che il suo Vescovo Ammirante, al momento della fondazione, gli aveva preconizzato: «Hai scelto il titolo del Preziosissimo Sangue? Ebbene, preparati a bere il calice amaro». Nei momenti della durissima prova sostenuta in silenzio, ripeteva: «L’operare e il patire per Dio sia sempre la vostra gloria e delle opere e patimenti che sostenete sia Dio la vostra consolazione in terra e la vostra mercede in cielo. La pazienza è come la salvaguardia e il sostegno di tutte le virtù».

Consumato da una patologia epatica, don Tommaso Maria chiuse piamente la sua esistenza terrena il 24 febbraio 1891.

Mondragone. Ritiro spirituale alla Stella Maris con fedeli di Pagani (Sa)

pagani-marzo2013.jpg Domani, domenica 3 marzo 2013, circa 50 pellegrini dalle ore 9,30 alle 17,30 saranno ospiti presso la casa di spiritualità delle Suore di Gesù Redentore in Mondragone (Ce), per riflettere sul tema della fede nella vita del Beato Tommaso Maria Fusco. I gruppo di preghiera composta da bambini, giovani, adulti ed anziani proviene da Pagani (Sa), ove ogni giorno si riuniscono in orazione nel Cenacolo di preghiera, sorto presso la casa del Beato Tommaso Maria Fusco e gestito dalle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue. A guidare la giornata di preghiera e riflessione sarà padre Antonio Rungi,  religioso passionista, che segue il gruppo da alcuni anni e ne ha curato la formazione spirituale con ritiri in loco, nella stessa struttura del cenacolo di preghiera. Ogni anno il gruppo si riunisce, in occasione della preparazione alla Pasqua in altri luoghi per un ritiro spirituale più intensivo. Ed è il caso di quello che si svolgerà domani, presso la Stella Maris di Mondragone. Alle 9,30 l’accoglienza; alle 10.00 la celebrazione delle Lodi del Mattino della III Domenica di Quaresima; alle 10,30 la meditazione sul tema della fede e conversione dettata da Padre Rungi. Alle 11,30 l’adorazione eucaristica con le confessioni. Alle 12,30 la celebrazione della santa messa domenicale con omelia. Alle 13,15 il pranzo a sacco; alle 15,00 la Via Crucis per gli spazi interni dell’Istituto. Alle 16.00 la tavola rotonda sulla vita di fede del Beato Tommaso Maria Fusco e alle 17.00 il rientro del gruppo a Pagani.

La figura del Beato Tommaso Maria Fusco è ben conosciuta a Mondragone, ove da 50 anni operano nel campo della formazione della scuola primaria le Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue e una strada è intitolata proprio al grande sacerdote paganese che dedicò la sua vita a servizio degli ultimi e dell’evangelizzazione. Infatti, in un momento storico difficile dell’Italia e del Meridione in particolare, quando le idee di libertà dalla dominazione straniera avevano fatto breccia anche negli Italiani, insorgendo con rivoluzioni e disordini, il 1° dicembre del 1831 nacque a Pagani, Tommaso Fusco. Fu ordinato Sacerdote il 22 dicembre 1855 e, fin dai primi giorni del suo sacerdozio si dedicò alla formazione dei piccoli e alla carità operosa. Parroco, direttore spirituale, predicatore, fondatore delle Suore della carità del Preziosissimo Sangue, don Tommaso Maria Fusco di dedicò soprattutto alla formazione umana, spirituale e teologica dei giovani e di quanti erano incamminati al sacerdozio. Dopo una breve vita spesa tutta per servire la causa nel Vangelo, moriva il 24 febbraio 1891, all’età di 60 anni. Fu beatificato da Giovanni Paolo il 7 ottobre 2001. Oggi le Suore delle Carità del Preziosissimo sangue continuano la sua opera in varie parti d’Italia e del mondo, compreso Mondragone, dove hanno una loro casa in Via Tommaso Maria Fusco, scuola dell’infanzia.

MONDRAGONE. RITIRO SPIRITUALE QUARESIMALE

 RITIROFEBBRAIO2013.jpg“Non voglio che la carità La carità che nasce dalla fede”, è una delle espressioni che ha scritto la Serva di Dio Victorine le Dieu, fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, che a Mondragone hanno una loro storica presenza alla Colonia permanente della Stella Maris. Domani 21 febbraio 2013 si svolgerà in questa struttura di accoglienza e di spiritualità il quinto incontro di spiritualità nell’anno della fede e in preparazione alla Pasqua 2013. Si tratta del primo ritiro di questa Quaresima 2013 che assume uno speciale significato sia per la ricorrenza dei 150 anni della nascita delle Suore di Gesù Redentore e sia per la rinuncia del Papa, Benedetto XVI, al ministero petrino. Il tema che padre Antonio Rungi, missionario passionista e teologo morale presenterà nella giornata di ritiro sarà: “La  fragilità della nostra fede. L’esperienza della Serva di Dio Madre Victorine Le Dieu”. Il ritiro spirituale aperto a tutti (sacerdoti, religiosi e laici) è così programmato: Ore 9.00: Accoglienza; Ore 9,25: celebrazione delle lodi (in cappella); Ore 10,00: Prima meditazione dettata da padre Rungi, sulla fragilità della nostra fede (in sala Le Dieu); Ore 11,00: Pausa (in silenzio); Ore 11,15: Adorazione eucaristica e confessioni (in cappella); Ore 12,00: celebrazione eucaristica, presieduta da padre Rungi  (in cappella); Ore 13,00: Pranzo; Ore 14,00: Deserto (passeggio solitario nel giardino); Ore 15.00: Via crucis (in giardino se il tempo e’ buono), su testi di Papa Ratzinger; Ore 16,00: Seconda meditazione dettata da padre Rungi sull’esperienza di fede vissuta dalla Serva di Dio (in sala Le Dieu); Ore 17.00: celebrazione dei Vepri (in sala Le Dieu), Ore 17,30: saluti.

 

A seguire il corso di formazione spirituale sono diversi laici di Mondragone e dintorni che da tre anni vengono accompagnati nel loro itinerario di fede da padre Antonio Rungi, passionista. Si tratta di persone giovani e meno giovani che fanno parte di un cammino spirituale avviato dal otto anni dalle Suore della Stella Maris, mediante i cenacoli di preghiera, la via crucis, il rosario settimanale, le varie celebrazioni in occasione di ricorrenze particolari per l’istituto e d’estate anche il rosario in spiaggia. Guidate dal loro assistente spirituale, padre Antonio Rungi, le Suore della Stella Maris rappresentano uno degli istituti più dinamici da un punto di vista spirituale e di iniziative varie in tutta la Diocesi di Sessa Aurunca. Le sei religiose che compongono attualmente la comunità della Stella Maris, guidate dalla responsabile, Suor Maria Paola Leone, sono molto impegnate nel campo spirituale, apostolico e pastorale. In occasione poi dei 150 anni della nascita del loro istituto, le Suore della Stella Maris stanno portando avanti un progetto pastorale di ampio respiro, compreso quello di un Recital sulla vita della loro fondatrice, Madre Victorine Le Dieu che verrà rappresentato a Maggio 2013. Comune pure le Suore stanno predisponendo un seminario di studi sulla figura della fondatrice, che si svolgerà alla Stella Maris nel mese di maggio.

 

 

 

 

 

Nocelleto di Carinola (Ce). Settimana eucaristica predicata da P.Rungi

DSC06003.JPGSarà padre Antonio Rungi, missionario passionista, da lunedì 18 a sabato 23 febbraio 2013 a predicare la settimana eucaristica nella chiesa parrocchiale di San Sisto, in Nocelleto di Carinola (Ce), parrocchia guidata da don Osvaldo Morelli. Padre Rungi detterà la meditazione durante la messa serotina delle ore 18.00 nella chiesa parrocchiale. La tradizione di dedicare durante la Quaresima una settimana al culto eucaristico fuori della messa, che vanno sotto il nome di Qurantore, parte da lontano e soprattutto nelle parrocchie del Sud si è consolidata con particolare solennità esteriore. Quest’anno poi la settimana assume uno speciale significato sia per l’anno della fede e sia per la notizia della rinuncia del Santo Padre, Benedetto XVI, al ministero petrino. Sarà una settimana di preghiera intensissima sia per riportare al centro della vita di ogni cristiano la santa messa e il sacramento dell’eucaristia e soprattutto per riflettere sul dono della fede, che deve essere a cuore per tutti noi credenti. Certamente in questi giorni pregheremo in modo speciale per il Santo Padre, Benedetto XVI, che come lui stesso ha annunciato, lascerà il ministero petrino il giorno 28 febbraio e parimenti davanti al santissimo sacramento pregheremo per il nuovo Papa. L’eucaristia o comunione è il sacramento dell’unità, della pace, della serenità. Possa il Signore donare serenità, pace e comunione a tutta la chiesa cattolica in questo momento storico di grande sofferenza, ma anche di grande attesa per quello che lo Spirito Santo opererà nella comunità ei credenti e specialmente nella gerarchia ecclesiastica con l’uscita di scena di Papa Benedetto XVI e l’arrivo del nuovo Pontefice al quale presteremo, come a tutti i Papi, filiale obbedienza e ci porremmo in ascolto del suo magistero e del suo insegnamento. In questi giorni eucaristici noi faremo sentire la nostra preghiera quasi fisicamente a Papa Benedetto, al quale va tutto il nostro infinito grazie per il servizio che ha svolto nella Chiesa come pastore universale e maestro di vita e di spiritualità.

Mondragone. Iniziate le celebrazioni giubilari per le Suore di Gesù Redentore

150120132146.jpg150120132152.jpg150120132139.jpgCon la solenne concelebrazione eucaristica di martedì 15 gennaio 2013, alle ore 19.00, nella Chiesa delle Suore della Stella Maris di Mondragone, sono iniziate le manifestazioni religiose, culturali, sociali e civili per i 150 anni della nascita dell’Istituto delle Suore di Gesù Redentore, fondato dalla Serva di Dio, Madre Victorine Le Dieu, il 15 gennaio del 1863. Risale infatti a tale data l’approvazione pontificia, ricevuta dalla Le Dieu direttamente dal Papa, Pio IX, durante l’udienza avuta in Vaticano il 15 gennaio del 1863. Per ricordare questo fausto avvenimento storico, le Suore di Gesù Redentore che sono presenti a Mondragone da circa 70 anni alla Stella Maris, hanno allestito un programma di iniziative religiose, culturali e civili per dare giusto risalto all’avvenimento, che riguarda tutte le Suore di tale istituzione ecclesiale.

 

A Mondragone l’inizio ufficiale di tali manifestazioni giubilari è stato il giorno 15 gennaio con un intero pomeriggio, dedicato alla figura di Victorine Le Dieu. Alle ore 17.00 i circa 50 fedeli sono stati accolti dalle suore per un momento di preghiera nella loro cappella.

 

Alle ore 17,15 il gruppo si è trasferito nella sala conferenze per vedere alcuni filmati sulla vita della Serva di Dio e sulle attività delle Suore della Stella Maris. I video sono stati realizzati dalle stesse suore. Gli spettatori hanno apprezzato la produzione di questi strumenti di comunicazione multimediali, anche perché frutto del lavoro delle stesse religiose.

 

Alle ore 18,15 il gruppo delle persone si è trasferito nella chiesa delle Suore per partecipare all’ora di adorazione eucaristica programmata per il pomeriggio. E’ stato padre Antonio Rungi, passionista, assistente spirituale delle Suore della Stella Maris, da un trentennio, ad esporre solennemente Gesù Eucaristia e a rendersi disponibile per le confessioni sacramentali.

 

Alle ore 19.00, l’adorazione eucaristica si è conclusa con la benedizione con il santissimo sacramento dell’altare, impartita da padre Aimè Talimbini, passionista della parrocchia di San Giuseppe, cappellano da un anno delle Suore della Stella Maris.

 

Alle ore 19.05 è iniziata la messa solenne presieduta da padre Antonio Rungi e concelebrata da padre Aimè. La celebrazione si è svolta in un clima di grande emozione, raccoglimento e gioia, animata dai canti e dalla musica. Padre Antonio Rungi nella sua puntuale omelia ha messo in risalto la figura della Serva di Dio, Victorine Le Dieu, sottolineando soprattutto la sua fede, ma anche facendo memoria dell’inizio dell’opera fondata dalla Le Dieu e che ha nell’Eucaristia il centro della spiritualità e nella carità verso gli ultimi la concreta attuazione di questo speciale carisma riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, 150 anni fa.

 

Molto espressiva la processione offertoriale curata dalle Suore della Stella Maris e commentata dalla superiora, suor Maria Paola Leone. Le suore, infatti, hanno portato all’altare il pane e il vino, la lampada, la bisaccia con la quale la loro fondatrice viaggiava e nella quale era la bolla pontificia dell’approvazione della loro congregazione, e un quadro della fondatrice, nel quale si evidenziava lo stato di necessità e di povertà della Serva di Dio. Lei che proveniva da una famiglia ricca si fece povera per servire la causa dei poveri e dei diseredati.

 

Poi la preghiera dei fedeli incentrata sulla fausta ricorrenza dei 150 anni di vita delle suore di Gesù Redentore.

 

Infine la partecipazione alla santa comunione di quasi tutti i fedeli presenti in chiesa, tra cui diversi amici ed estimatori delle Suore, i membri del cenacolo di preghiera, il personale della Stella Maris, fedeli e cittadini del territorio.

 

La messa si concludeva con la preghiera per la glorificazione della Serva di Dio e la benedizione solenne impartita da padre Antonio Rungi a tutti i presenti. Lo stesso celebrante informava i presenti delle varie iniziative che le Suore della Stella Maris porteranno avanti nel corso dell’anno giubilare che si concluderà il 15 gennaio 2014, tra cui un recital sulla vita della loro fondatrice, un convegno di studi, celebrazioni parrocchiali, cittadine e diocesane, manifestazioni culturali e incontri di preghiera.

 

Il primo impegno del genere è stato fissato con il gruppo dei giovani, guidato da Don Paolo Marotta, vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Sessa Aurunca e parroco di San Donato e Ventaroli di Carinola, che con la preghiera della gioia, aggrega giovani di varie parti del territorio, sostenendo gli stessi nel loro cammino di formazione umana, cristiana e spirituale. L’incontro dei giovani si terrà alla Stella Maris, questa sera, 16 gennaio 2013, alle ore 21.00 nella sala predisposta al piano terra per il numeroso gruppo di giovani, che ogni settimana, il mercoledì sera, partecipa normalmente e con grande interesse e beneficio spirituale alla preghiera della gioia.

 

Con loro anche diversi adulti e fedeli delle varie comunità parrocchiali della Diocesi di Sessa Aurunca e di altre Diocesi. Tale incontro si svolge di regola presso le Suore dell’Immacolata di Genova a Carinola. Solo eccezionalmente, questo incontro di preghiera si svolgerà questa sera alla Stella Maris di Mondragone e si prevede una massiccia partecipazione dei giovani a questo appuntamento con lo spirito, che tanta gioia porta nel loro giovane cuore. Quei giovani di cui la Serva di Dio si prese cura in Francia e a Roma, prima e dopo l’approvazione pontificia della sua opera.