Archivi Mensili: giugno 2013

Capua (Ce). Domani il possesso canonico del nuovo Arcivescovo, mons. Visco

Stemma-Arcivescovo-Salvatore-Visco.jpgCapua (Ce). Monsignor Salvatore Visco, domani si insedia nell’Arcidiocesi di Capua

di Antonio Rungi

In occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, domani 29 giugno 2013, monsignor Salvatore Visco, nuovo arcivescovo di Capua e già vescovo di Isernia, si insedierà ufficialmente nella nuova sede vescovile con una solenne cerimonia di ingresso. Il novello pastore, che succede al defunto e compianto, monsignor Bruno Schettino, verrà accolto dal popolo di Dio, dalle autorità civili, militari, dai movimenti ed associazioni varie, all’ingresso del centro storico di Capua, a Porta Napoli. Di lì il corteo, attraversando le principali vie dell’antica Capua, giungerà in Cattedrale, dove verrà data lettura della bolla di Papa Francesco, in cui è formalizzato il trasferimento di monsignor Visco dalla sede di Isernia a quella di Capua. Tutta la cerimonia, a norma del diritto canonico, verrà verbalizzata dal cancelliere di curia. Si tratta di momenti carichi di attesa e di speranza non solo per la Chiesa di Capua, ma per tutta l’area casertana. Un nuovo vescovo è sempre motivo di speranza ed attese nuove per la chiesa locale e per il territorio. Monsignor Visco, che già nel suo stemma episcopale indica la chiave di lettura del suo ministero, saprà guidare saggiamente il popolo di Dio, che è in Capua, verso i pascoli eterni, valorizzando il tempo e la storia presenti. Monsignor Salvatore Visco è nato a Napoli il 28 luglio 1948. Ha compiuto gli studi ginnasiali e liceali nel Seminario minore di Pozzuoli e quelli filosofici e teologici presso il Seminario Maggiore di Napoli come alunno della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione S. Tommaso (Capodimonte). È stato ordinato sacerdote il 14 aprile 1973. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti uffici e ministeri: Vicario Parrocchiale di Maria SS. Desolata a Bagnoli (1973-1984); Docente di Religione presso la scuola pubblica (1974-1994); Parroco della Chiesa di Mater Domini (1985-1993); Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano (1985-1994); Delegato vescovile per il Diaconato permanente e Responsabile diocesano per i Ministeri (1985-1995); Vicario Generale della diocesi di Pozzuoli e Decano del Capitolo della Chiesa Cattedrale di Pozzuoli (1994-2007). Eletto alla sede vescovile di Isernia-Venafro il 5 aprile 2007, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 2 giugno successivo. In sei anni di ministero episcopale ad Isernia, monsignor Visco ha promosso la vita spirituale, liturgica, pastorale e sociale, puntando molto sui giovani e guardando alla realtà del territorio molisano. A Capua eredita una forte esperienza di chiesa vicina ai poveri ed ai sofferenti, che il compianto monsignor Bruno Schettino ha promosso con il suo carisma di pastore semplice e popolare, che ha saputo guardare alle speranze ed ai drammi del territorio diocesano, a partire dal problema della disoccupazione, dell’emarginazione e degli extra-comunitari, presenti soprattutto sulla fascia domiziana, in particolare a Castel Volturno.

Il programma dettagliato della presa di possesso del nuovo arcivescovo di Capua è indicato sul sito dell’Arcidiocesi. L’accoglienza di Mons. Salvatore Visco, per grazia di Dio e della Sede Apostolica nuovo Arcivescovo di Capua, offre alla nostra Chiesa l’opportunità di raccogliersi intorno al suo Pastore per un momento di preghiera, riflessione e festa. Le sessanta parrocchie con le loro famiglie, i giovani, i fanciulli, gli anziani e gli ammalati; i sacerdoti tutti, i consacrati, i laici impegnati nelle tante aggregazioni desiderano incontrare il loro Arcivescovo, ascoltare la sua parola, stringere le sue mani o incrociare il suo sguardo. Dal 21 settembre, data in cui abbiamo sperimentato il dolore della morte improvvisa ed inaspettata di Sua Eccellenza Mons. Bruno Schettino, la Chiesa di Capua si è messa in preghiera per prepararsi ad accogliere il Pastore che Dio avrebbe voluto concederle. Il Vescovo, infatti, è colui che “guardando dall’alto” e “guardando più lontano” (è questa l’etimologia del nome) offre al suo gregge una via sicura verso il pascoli della vita eterna. E nella accezione di Papa Francesco, è anche colui che è sempre pronto ad uscire alla ricerca delle novantanove pecore che hanno abbandonato l’ovile, senza tuttavia dimenticare la pecorella di casa o perdere tempo a “pettinarla”. Senza il Vescovo non ci può essere Chiesa, da lui e dal suo ministero profetico, sacerdotale e regale, scaturisce la Grazia della Parola, dei Sacramenti e della Carità. Per questo motivo è la Chiesa intera che deve accogliere nel suo Vescovo lo stesso Signore Gesù che in lui viene in mezzo al suo popolo. Fin dal mattino del 29 giugno 2013, la città di Capua si predisporrà all’accoglienza attraverso la chiusura al traffico dell’intero centro storico, la predisposizione della Piazza dei Giudici per il palco delle autorità e il maxi schermo, la disponibilità della Piazza d’Armi per l’accoglienza gratuita delle auto e dei pullman dei fedeli.  Ma anche la Cattedrale si vestirà a festa riempiendosi di sedie e schermi per la celebrazione eucaristica.  L’arrivo dell’Arcivescovo è previsto per le ore 17.30 e, come da tradizione, sarà accolto a Largo Porta Napoli da Clero, consacrati e laici. Si prevede un afflusso di oltre duemila persone che troveranno accoglienza anche lungo Corso Appio e Via Duomo. Un abbraccio del popolo per il suo pastore che percorrerà a piedi le strade della Città scortato dalle Confraternite, nel primo tratto di Corso Appio, e dalle Aggregazioni Laicali (Azione Cattolica, Scout, Rinnovamento dello Spirito, Cammino Neocatecumenale, Movimento dei Focolari…) lungo via Duomo fino alla Cattedrale. Lungo il percorso, farà sosta, verso le 18:00, in Piazza dei Giudici per il Saluto del Sindaco di Capua che per l’occasione donerà all’Arcivescovo una preziosa statuetta in bronzo, copia di quella trafugata dall’altare del Santissimo della Cattedrale. Oltre al Sindaco rivolgerà un saluto di benvenuto al nuovo Pastore anche un fanciullo, a nome di tutti i bambini, prediletti del Signore. Sua Eccellenza giungerà in Cattedrale alle 19:00, lì troverà Sua Eminenza il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e una folta schiera di Arcivescovi e Vescovi campani e non che lo accompagneranno nel solenne Rito di Insediamento; lì riceverà il saluto dell’Amministratore Diocesano Mons. Pietro Piccirillo. Il bacio del Crocifisso, la consegna del Pastorale, la presa di possesso della Sede, l’omaggio del popolo di Dio nelle diverse componenti, saranno parte integrale del rito. Subito dopo avrà inizio la Solenne Eucaristia, presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Vescovi e dagli oltre duecento sacerdoti previsti. Accanto a loro Diaconi, Ministri istituiti e Seminaristi, Lettori e Cantori renderanno visibile sulla terra la bellezza della liturgia del cielo. Una nota particolare la merita il coro e gli orchestrali, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi e raccolti per accompagnare con il canto la solenne liturgia.  Per tutti coloro a cui non sarà possibile accedere in Cattedrale sono stati predisposti dei maxi-schermi sia nell’atrio del Duomo che nella Piazza dei Giudici che trasmetteranno in diretta tutta la cerimonia. Inoltre ci sarà un collegamento web in diretta streaming su www.kairosnet.it e una diretta TV su Tele Luna 2 canale digitale 95 per coloro che seguiranno l’evento da casa.

 

Un sannita il nuovo vescovo di Sessa Aurunca, mons. Orazio Francesco Piazza

piazza.jpgsessa3.pngSessa Aurunca. E’ mons. Orazio Francesco Piazza il nuovo Vescovo di Sessa Aurunca

 

di Antonio Rungi

 

E’ mons. Orazio Francesco Piazza il nuovo Vescovo di Sessa Aurunca, che succede nel governo pastorale della diocesi aurunca, una delle più antiche della Campania, a monsignor Antonio Napoletano, che lo scorso anno aveva rassegnato le dimissioni, per raggiunti limiti di età. Un anno in più anche per dare la possibilità a monsignor Napoletano di ultimare la visita pastorale che stava svolgendo in Diocesi e di celebrare il 900 anni della edificazione della Chiesa cattedrale di Sessa Aurunca.

Il Santo Padre, Francesco, ha scelto alla guida di questa storica diocesi campana, ai confini del Lazio, un sacerdote del clero della Diocesi di Cerreto-Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, guidata pastoralmente da monsignor Michele De Rosa. Il Rev.do Orazio Francesco Piazza è nato a Solopaca, in provincia di Benevento e diocesi di Cerreto Sannita-Telese-S. Agata de’ Goti, il 4 ottobre 1953. Ha frequentato la scuola media e il ginnasio presso il Seminario minore di Cerreto Sannita. Ha concluso gli studi liceali al Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Benevento e seguito i corsi di filosofia e teologia alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione S. Luigi di Napoli, ospite del Pontificio Seminario interregionale campano. Ha poi ottenuto presso la medesima Facoltà i gradi accademici di Licenza e di Dottorato in Teologia Dogmatica.

È stato ordinato presbitero il 25 giugno 1978 ed è incardinato nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-S.Agata de’ Goti. Dopo l’ordinazione presbiterale ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario parrocchiale di Telese Terme (1978-1981); Rettore della chiesa del SS. Corpo di Cristo a Solopaca (1981-1992); Rettore del Santuario Maria SS. del Roseto a Solopaca (1988-1992); Assistente unitario diocesano di Azione Cattolica (dal 1989); Vicario Episcopale per il settore Evangelizzazione e Testimonianza (dal 2002); Docente di Etica Sociale presso la Facoltà di Economia dell’Università del Sannio di Benevento (dal 1997); Assistente unitario regionale di Azione Cattolica (dal 1998).

Nel 2004 ha fondato il Centro Studi Sociali Bachelet, che attualmente dirige. È Professore ordinario di Ecclesiologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Luigi di Napoli, Membro del Collegio dei Consultori e del Consiglio Presbiterale, Canonico Teologo della Cattedrale, Cappellano magistrale del Militare Ordine di Malta e Cavaliere con funzione di Priore dell’Ordine del Santo Sepolcro.

La Diocesi di Sessa Aurunca comprende 42 parrocchie, distribuite in cinque comuni: Sessa Aurunca, Mondragone, Carinola, Cellole e Falciano del Massico, con circa 40 sacerdoti, tra diocesani, regolari e di altre nazionalità. Quattro foranie: Sessa Aurunca, Mondragone, Carinola e Cellole. E’ una Diocesi a sfondo agricolo e turistico, con vari problemi di vivibilità, anche per la presenza della disoccupazione, dell’immigrazione clandestina, della prostituzione. Circa 70.000 abitanti nel tempo ordinario, oltre 150.000 nel periodo estivo per i grandi insediamenti turistici, come Baia Domizia, Baia Felice, Baia Azzurra, Pescopagano e soprattutto Mondragone. Gravi sono i problemi ambientalistici con la Centrale Nucleare del Garigliano, ormai dismessa, con le discariche abusive e tanti altri problemi di ordine sociale ed economica.

La vita ecclesiale è molto dinamica in diverse zone della diocesi e presenta il volto del rinnovamento e dell’attenzione ai problemi del territorio, mentre buona parte di cristiani vivono una fede ancorata alle tradizioni.

Mons. Piazza un sannita e un campano, conosce bene la realtà di questa gente, in quanto più volte presente in queste zone per interventi di carattere teologico in convegni e congressi che negli anni sono stati portati a termine dal dopo-concilio, con ben quattro vescovi che hanno guidato la chiesa sessana negli ultimi 50 anni.

Grane studioso, ha pubblicato vari volumi, saggi. Un uomo di cultura ben conosciuto nell’ambiente accademico, nonché saggio ed oculato pastore.

 

Santuario della Civita. Compleanno di Teodoro, il custode

Teodoro.jpgSantuario della Civita. Festeggiati 85 anni del custode, Teodoro Frasca

di Antonio Rungi

Dire “ Santuario della Civita” è parlare del simbolo e dell’immagine per eccellenza di esso, che il suo custode, Teodoro Frasca, nato il 23/06/1928 a Città della Pieve (Pg) e da 60 anni sempre in questo luogo di preghiera, con varie mansioni ed uffici. Il santuario della Civita e lui sono una sola cosa. In questo luogo sono passati Papi, Vescovi, Sacerdoti, diaconi, seminaristi, fedeli laici, gruppi, singole persone, suore, frati, pellegrinaggi da ogni parte del mondo e Teodoro è lì ad accogliere tutti. Prima con i padri Guanelliani e da 1985 con i Padri Passionisti, Teodoro è parte integrante del personale stabile ed occasionale della Civita. Oggi che l’anziano custode compie 85 anni, la comunità passionista della Civita lo festeggia con particolare enfasi e gioia. I padri Emiddio Petringa, Cherubino De Feo, Francesco Vaccelli, Mario Caccavale, Antonio Rungi e da qualche giorno anche Anthony Masciantonio, insieme ai collaboratori del Santuario festeggeranno il custode per antonomasia della Civita, in un clima di amicizia e gioia autentica.

Tutti coloro che frequentano la Civita conoscono Teodoro, perché negli anni passati era il responsabile del traffico al Santuario. Una sorta di vigile che metteva ordine, con buone o forti maniere, quando arrivavano pullman da ogni parte d’Italia o auto e volevano trovare posto nello spiazzale. Lui da buon comandante con fischietto, cappello e paletta disponeva le cose al meglio. Gli anni passano per tutti e la salute diventa sempre più precaria. Anche per Teodoro quello che faceva prima non lo fa più, ma è sempre attivo e presente e nonostante i suoi 85 anni che compie in questa domenica, 23 giugno 2013, rimane una persona vispa, dinamica e profondamente legata al Santuario ed ai Padri Passionisti che lo hanno accolto come un fratello maggiore, un esperto conoscitore della realtà del Santuario, soprattutto a livello esterno e operativo.

La Madonna della Civita rimane il suo grande amore spirituale, lui che di formazione spirituale ne ha ricevuto tanta sia nel periodo giovanile quando vedeva in prospettiva una precisa vocazione alla vita consacrata e sia in età adulta, quando ha fatto una chiara opzione di vivere, d’intesa con i responsabili del santuario e con i suoi familiari, ai piedi della Madonna, nel Santuario a lui caro, tanto da diventare l’unica ed esclusiva casa della sua vita. Uomo preparato, capace a dialogo anche su temi importanti, sempre aggiornato, rimane fondamentale l’uomo dei tempi passati, ancora nella semplicità, nell’onestà e nella laboriosità, ai sani principi di vita cristiana.

A lui gli auguri di tutti i passionisti della Provincia dell’Addolorata a cui è affidato il Santuario della Civita da parte dell’Arcidiocesi di Gaeta, di tutte le persone, soprattutto i pellegrini che, specialmente di domenica e d’estate, salgono al Santuario per pregare ai piedi di Maria e salutare l’anziano, ma sempre simpaticissimo, custode Teodoro Frasca, una vera istituzione per questo luogo mariano di preghiera conosciuto in tutto il mondo.

Falciano del Massico (Ce). Arrivano le reliquie di Santa Margherita e San Claudio

Falciano del Massico. Arrivanoreliquiario.jpgreliquiario2.jpg le reliquie di Santa Margherita, l’apostola del Sacro Cuore e di San Claudio

di Antonio Rungi

Arriveranno a Falciano del Massico (Ce),  sabato 15 giugno alle ore 17,30  le reliquie di Santa Margherita Maria Alacoque, l’apostola del Sacro Cuore e di San Claudio de La Colombiere. Il grande reliquiario che contiene un pezzo della costola destra e sinistra della Santa, più un frammento di cranio e del cervello di Santa Margherita. Inoltre, nel reliquiario fatto sono conservate anche frammenti di ossa di San Claudio de La Colombiere.

Il reliquiario sarà accolto dal parroco don Emilio Fusco, in Piazza Limata e da lì in processione sarà trasferito nella Chiesa di San Pietro, dove resterà alla venerazione dei fedeli. La messa con omelia per l’accoglienza del sontuoso reliquiario sarà presieduta da padre Antonio Rungi, ex-superiore provinciale dei passionisti, che a Falciano ha predicato tantissime volte in occasione della festa del Sacro Cuore. E proprio a Falciano nella Chiesa parrocchiale di San Pietro è fattiva l’Apostolato della Preghiera, l’associazione cattolica impegnata nella diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù di cui Santa Margherita è stata la grande ispiratrice e promotrice.

Molto attesa nella comunità dei cristiani per questo fausto e storico avvenimento voluto fortemente dal dinamico sacerdote diocesano, don Emilio Fusco, promotore di tante iniziative sociali, umane e spirituali nella comunità falcianese.

Il culto dei santi espresso anche attraverso la venerazione delle reliquie attinge alla storia stessa della nascita del cristiano, dall’adorazione dei luoghi della vita, morte e risurrezione di Gesù a quelli di Maria Santissima, a quelli dei primi martiri fino ai nostri giorni è un susseguirsi testimonianza di fede semplice  e sincera da parte del popolo di Dio verso i santi mediante la venerazione dei resti o di qualche frammento dei santi, soprattutto martiri.

Per circa duemila anni il culto è rimasto inalterato, modificando solo in parte l’assetto strutturale del modo di conservare, trasmettere e venerale il culto dei santi mediante le reliquie. Quanti resti di santi trafugati o trasportati “legalmente ed ufficialmente” da una parte all’altra dell’allora mondo conosciuto ed oggi patrimonio di questa o quella chiesa o rimasti nel territorio di appartenenza e nei luoghi in cui hanno vissuto e testimoniato la fede in Gesù Cristo. Una bellissima ed edificante storia da raccontare non scevra da fanatismi vari ed esaltazioni e mistificazioni di varia natura che vanno incanalati nella vera ed autentica devozione verso i santi, che è imitazione della vita e fedeltà a Cristo, al Vangelo e alla Chiesa.

A mettere ordine su abusi di ogni genere è intervenuto su questo argomento l’alto magistero del Concilio Vaticano II, nella Costituzione “Sacrosanctum Concilium” sulla Liturgia, (1961), nella quale si legge: “La Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini. Le feste dei santi infatti proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi e propongono ai fedeli opportuni esempi da imitare” (SC, 111).

Da parte sua il revisionato  Codice di diritto canonico, pubblicato nel 1984, nel “Libro IV, Titolo IV: Il culto dei santi, delle immagini sacre e delle reliquie”, ha alcuni canone riguardante questo tema (Cann. 1186 – 1190):

Can. 1186 – Per favorire la santificazione del popolo di Dio, la Chiesa affida alla speciale e filiale venerazione dei fedeli la Beata Maria sempre Vergine, la Madre di Dio, che Cristo costituì Madre di tutti gli uomini, e promuove inoltre il vero e autentico culto degli altri Santi, perché i fedeli siano edificati dal loro esempio e sostenuti dalla loro intercessione.

Can. 1187 – E lecito venerare con culto pubblico solo quei servi di Dio che, per l’autorità della Chiesa, sono riportati nel catalogo dei Santi o dei Beati.

Can. 1188 – Sia mantenuta la prassi di esporre nelle chiese le sacre immagini alla venerazione dei fedeli; tuttavia siano esposte in numero moderato e con un conveniente ordine, affinché non suscitino la meraviglia del popolo cristiano e non diano ansa a devozione meno retta.

Can. 1189 – Le immagini preziose, ossia insigni per antichità, arte o culto, che sono esposte alla venerazione dei fedeli nelle chiese o negli oratori, qualora necessitino di riparazione, non siano mai restaurate senza la licenza scritta dell’Ordinario; e questi, prima di concederla, consulti dei periti.

Can. 1190 – §1. È assolutamente illecito vendere le sacre reliquie.

§2. Le reliquie insigni, come pure quelle onorate da grande pietà popolare, non possono essere alienate validamente in nessun modo né essere trasferite in modo definitivo senza la licenza della Sede Apostolica.

§3. Il disposto del §2 vale anche per le immagini che in taluna chiesa sono onorate da grande pietà popolare.

Del valore delle reliquie parla in particolare il canone 1190, che proibisce la vendita e regola il trasferimento delle reliquie. Le sacre reliquie hanno un valore religioso maggiore delle immagini, poiché sono i resti mortali di Martiri e Santi, il cui corpo è stato sulla terra il tempio vivo dello Spirito Santo e lo strumento di virtù eroiche, riconosciute ufficialmente dalla Chiesa.

Il can. 1255 del Codice precedente precisava che il culto religioso prestato alle reliquie e alle immagini dei Santi e dei Martiri non è assoluto, ma relativo, in quanto si riferisce non alla reliquia o alla immagine in sé, ma alla persona del Santo o del Martire, che esse richiamano”

Se il Concilio parla di reliquie ed immagini, se il Codice nel titolo mette prima le immagini sacre e poi le reliquie, il Catechismo della Chiesa Cattolica, (1992) colloca le reliquie non più accanto alle immagini, ma accanto alle varie forme di pietà popolare, alcune delle quali (pellegrinaggi, processioni, santuari, hanno spesso come oggetto le immagini dei santi).

Al n. 1674 dice: “Oltre che della Liturgia dei sacramenti e dei sacramentali, la catechesi deve tener conto delle forme della pietà dei fedeli e della religiosità popolare. Il senso religioso del popolo cristiano, in ogni tempo, ha trovato la sua espressione nelle varie forme di pietà che circondano la vita sacramentale della Chiesa, quali la venerazione delle reliquie, le visite ai santuari, i pellegrinaggi, le processioni, la “via crucis”, le danze religiose, il rosario, le medaglie, ecc ”.

Come dire che è bene favorire la devozione popolare con reliquie, immagini e quanto altro di formativo ed educativo al fine di una vera ed autentica fede che non si fermi all’esteriore e all’immagine, ma vada oltre nel cuore della vera verità di fede che si esprime anche con la venerazione delle reliquie. Infatti tale culto è incoraggiato dalla Chiesa “perché i fedeli siano edificati dall’esempio della Madre di Dio e di Santi e sostenuti dalla loro intercessione”.

Inziativa editoriale. La Stella del Mare di Mondragone

DSC08083.JPGDSC08084.JPGMondragone (Ce). La Stella Maris pubblica un suo bollettino

di Antonio Rungi

Con il primo numero di Domenica 9 giugno 2013, le Suore di Gesù Redentore, Istituto Stella Maris di Mondragone hanno avviato una loro pubblicazione periodica, dal titolo “La Stella Maris di Mondragone”. Si tratta, come si legge nell’editoriale a firma della responsabile della struttura di “un organo di stampa di servizio e di informazione delle Suore di Gesu Redentore che, come è noto, a Mondragone operano da circa 60 anni, prima come convitto e colonia ed oggi come Casa di Ospitalità per tutti, specialmente per quanti, soprattutto d’estate, vogliono rigenerarsi nel corpo e nello spirito”.

Un organo di informazione, semplice ed essenziale. Per ora quattro pagine a colori, con una tiratura limitata, anche per vedere il riscontro che ha a livello di accoglienza. Il bollettino informativo, verrà infatti distribuito gratuitamente, o su libera offerta, a conclusione della messa domenicale delle ore 8,30 a quanti parteciperanno alla celebrazione eucaristica festiva nella chiesa delle Suore della Stella Maris. Il titolo stesso scelto per caratterizzare questo bollettino indica esattamente la finalità: informare sulla vita della Stella Maris di Mondragone, che un’istituzione ben conosciuta sul territorio. Infatti, “questo organo di informazione, stampato in proprio – si legge nell’editoriale- è uno strumento di raccordo settimanale con gli utenti della Stella Maris, che vivono con la comunità delle suore durante i tre mesi estivi e che continuano a mantenere i contatti con loro, dopo la pausa delle ferie”, ma anche di raccordo con chi alla Stella Maris è di casa e la frequenta assiduamente perché di Mondragone o dei comuni limitrofi..

Nel bollettino si trovano, riflessioni, notizie, preghiere, testimonianze, comunicazioni, teologia, etica, turismo, attività varie. “Un po’ di tutto per informare con semplicità su tutto, sia a livello locale che nazionale”. E infatti nel primo numero, distribuito a conclusione della messa delle ore 8,30 di domenica 9 giugno 2013, presieduta dal vicario foraneo di Mondragone, don Roberto Guttoriello e che ha avuto positiva accoglienza ed apprezzamenti vari, riporta, oltre all’editoriale, un riflessione sulla devozione al  Sacro Cuore di Gesù, la parola di Dio della domenica con un breve ma incisivo commento del teologo morale, padre Antonio Rungi, passionista, i pensieri spirituali della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, varie notizie storiche o di attualità e ciò che si fa normalmente o occasionalmente alla Stella Maris, nella pagina d informazione.

“Iniziative del genere – ha detto padre Rungi, già direttore dell’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Sessa ed assistente spirituale delle Suore di Gesù Redentore, ispirato del progetto – vanno promosse, sostenute, incoraggiate ed alimentate in tutti i modi. L’informazione che si caratterizza sempre più come virtuale e globalizzata, trova in queste forme di stampa locale e limitata un modo più diretto e personalizzato nel trasmettere le buone notizie a partire dalla buona notizia per eccellenza che è il vangelo. Auguro alle suore della Stella Maris di portare avanti il progetto anche se costa tempo e denaro. Ma le cose che si fanno con passione e soprattutto per amore a Dio e alla Chiesa sono sempre e comunque benedette dal cielo. Perciò sono sicuro che questa nuova iniziativa editoriale  durerà nel tempo e porterà anche i suoi frutti, specialmente spirituali e interiori.”.

Sessa Aurunca (Ce). Novecento anni di storia della cattedrale.

sessa1.pngsessa2.pngsessa4.jpgSessa Aurunca. IX Centenario della dedicazione della Basilica Cattedrale (1113-2013). Grandi festeggiamenti in tutta la città e nella Diocesi.  

 di Antonio Rungi

Il 14 giugno 2013 ricorreranno i Novecento anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Sessa Aurunca, una delle diocesi più antiche e storiche della Campania. Per la storica ricorrenza sono in programma varie manifestazioni e celebrazioni la cui conoscenza è opportuno far conoscere al grande pubblico. Tra l’altro il Vescovo della Diocesi, monsignor Antonio Napoletano per questa ricorrenza ha invitato ufficialmente il Santo Padre Papa Francesco, che ha dato il suo assenso. Per organizzare la visita di Papa Francesco a Sessa Aurunca ci vorrà del tempo, ma la speranza è forte che il Papa possa venire in questa cittadina e questo territorio, dove da secoli non arriva un pontefice. La cattedrale centro e faro di spiritualità è il cuore della Diocesi.  Questa, secondo le fonti storiche, è stata costruita tra il 1103 ed il 1113. La data della dedicazione è fatta risalire proprio al 14 giugno del 1113. Esattamente 900 anni fa. Comprensibile, quindi, che la Diocesi di Sessa Aurunca voglia, giustamente, mette in risalto questo storico avvenimento per la sua valenza spirituale, pastorale, religiosa, ecclesiale, artistica e civile. Per l’occasione sono state pubblicate varie opere di carattere storico ed ecclesiologico.

Tra queste vi è la pubblicazione di un volume sulla storia delle parrocchie presenti in Diocesi dal titolo: La Parrocchia: luogo di Fede, luogo di storia e ha come curatori S. E. Mons. Antonio Napoletano (vescovo diocesano), Don Carlo Fiorenza (vicario per i Beni Culturali), Don Roberto Guttoriello (direttore dell’Archivio e Biblioteca diocesana) e dott. Roberto Sasso (Polidoro) con prefazione del prof. Sergio Tanzarella, noto studioso e docente di Storia della Chiesa. Gli autori sono, invece, dieci persone che, con la loro competenza e amore per l’arte, hanno effettuato un’accurata ricerca storica sulle parrocchie e le loro pertinenze architettoniche e artistiche. Questa importante rivisitazione della storia della cattedrale di Sessa Aurunca fissata in un libro sarà presentata mercoledì 12 giugno alle ore 19.00 presso la “Sala Pio IX” dell’Episcopio di Sessa Aurunca da S. E. Mons. Antonio Di Donna, vescovo ausiliare di Napoli. 

Alle ore 21.00, all’interno della Basilica Cattedrale, si terrà un musical dal titolo “Sarò con voi sempre”, drammatizzazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo a cura dei giovani della Parrocchia dei Ss. Rocco e Martino in Falciano e di alcune corali della Diocesi. Lo spettacolo rispecchia il tema teologico e iconografico dell’edifico Cattedrale: la Resurrezione.  

Giovedì 13 giugno in ogni Parrocchia della Diocesi dalle 20 alle 21, si celebrerà un’Adorazione Eucaristica avente per tema “Avvicinandovi a Cristo, pietra viva” (1Pt 2, 4). 

Venerdì 14 giugno alle ore 19.00 il programma culminerà con una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. Em.za il Sig. Crescenzio Card. Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, concelebrata da diversi Vescovi Campani e sacerdoti diocesani. 

Esami di stato 2013. Una raccolta di preghiere ad hoc

PREGHIERESTUDENTI2013.jpgP.Rungi. Una raccolta di preghiere per gli studenti che si apprestano a sostenere l’esame di stato 2013. Un nuovo e-book telematico

Dopo il successo dello scorso anno del primo e-book di preghiere per gli studenti, padre Antonio Rungi, sacerdote e docente nelle scuole statali, replica con una nuova edizione di preghiere, utili per studenti, docenti e genitori e che ha sistemato in un e-book di facile consultazione sui siti internet.
Nella prefazione alla seconda edizione, riveduta e corretta, padre Rungi scrive ai diretti interessati agli esami di stato 2013, con queste parole:

Carissimi, studenti, cari colleghi, signori genitori degli studenti che si apprestano a sostenere gli esami di stato in questo anno 2012-2013, vi presento e vi offro questa nuova raccolta di preghiera, perché tutti, in vista di questo annuale appuntamento, possano usufruirne per scopi diversi.

Dopo il positivo riscontro dello scorso anno per la pubblicazione di un e-book di preghiere per gli esami di Stato, ho ritenuto opportuno aggiornare ed ampliare la precedente raccolta, per offrire più preghiere ed occasione di preghiera per gli studenti, per i docenti e i presidenti impegnati negli esami di Stato e per le famiglie che seguono come sempre, con particolare interesse, le prove conclusive del percorso formativo dei loro figli.

 

Anche il mio personale e diretto impegno in queste prove di esami, mi obbligano, come sacerdote e docente, a fissare il mio sguardo sulla preghiera, perché tutti gli adempimenti previsti per questa annuale “festa della cultura” possano svolgersi serenamente, con ottimi risultati per tutti.

 

Per uno studente credente, per un docente credente, per le famiglie cristiane si sa che la preghiera è uno strumento potentissimo per ottenere i risultati che si sperano, soprattutto quando si è fatto il proprio dovere, si è studiato seriamente e si è preparato a questa importante verifica con la coscienza di aver fatto il proprio meglio.

 

In Gesù, nella Madonna, in San Giuseppe, in San Gabriele, in San Luigi, in Sant’Antonio di Padova, in San Tommaso d’Aquino, in San Pio da Pietrelcina, nel Beato Giovanni Paolo II, altri e soprattutto in San Giuseppe da Copertino, protettore per antonomasia per tutti gli esaminandi, affidiamo gli esami di Stato per l’anno 2013, con la speranza che siano un banco di prova di serietà, cultura, umanità, reciproco ascolto, specie per i primi e fondamentali protagonisti di questa tornata di esami annuale, che sono gli studenti.

 

A ciascuno di loro, come sacerdote e professore, invio i miei più sentiti auguri di un’ottima riuscita non solo durante gli esami, ma soprattutto nella vita e nelle professioni o attività che svolgeranno un domani con la preparazione adeguata, che hanno acquisita in tanti anni di sacrificio e di studio sui banchi delle varie scuole, non sempre attrezzate per dare il meglio ai propri studenti”.

 

PREGHIERESTUDENTI2013-def.pdf

 

Mondragone. Consacrata la nuova Chiesa di San Giustino Martire

2013-06-01 20.51.26.jpgMondragone (Ce). Consacrata dal Vescovo Napoletano la nuova chiesa di San Giustino Martire.

di Antonio Rungi

Sono quegli eventi che segnano la storia di un popolo e di un paese. Mondragone, sabato 1 giugno 2013, alle ore 20.00, ha vissuto uno dei momenti più belli della sua recente storica cittadina e di vita cristiana. Alla presenza del Vescovo di Sessa Aurunca, monsignor  Antonio Napoletano, che ha presieduto il solenne rito, è stata consacrata la nuova Chiesa di San Giustino Martine, a Le Vagnole, una delle  creature, volute dai religiosi  passionisti della comunità di San Giuseppe Artigiano, negli anni 60-70, e dalla Diocesi di Sessa Aurunca. Ha animato la liturgia la schola cantorum interparrochiale di Sant’Angelo. Dalla nascita fino al 2008 sono stati i passionisti a curare pastoralmente questa parrocchia, sorta dallo scorporo della Parrocchia San Giuseppe Artigiano, istituita presso il Convento dei Passionisti nel 1964. La parrocchia San Giustino sorge negli anni settanta con decreto del Vescovo del tempo, monsignor Vittorio Maria Costantini.

Oggi la parrocchia è guidata pastoralmente dai sacerdoti diocesani: Don Angelo Polito (parroco) e don Roberto Guttoriello (parroco in solido). Intorno a questo progetto vi hanno lavorato quattro vescovi: Vittorio Maria Costantini, Raffaele Nogaro, Agostino Superbo ed Antonio Napoletano. Molti i sacerdoti  diocesani e passionisti che si sono impegnati per la realizzazione dell’opera: monsignor  Giovanni Battista Di Majo, don Riccardo Luberto, P. Sebastiano Sebastiano Cerrone, P.Emilio Vicini, P.Antonio Rungi, P. Emidio Romano ed altri passionisti di passaggio.

Oggi il sogno è divenuto realtà e dal paradiso sono contente tre persone in particolare: Mons. Vittorio Costantini, P.Emilio Vicini e P.Sebastiano Cerrone che hanno sempre incoraggiato quest’opera. Ma sono, altresì, contentissimi soprattutto quanti, sabato sera, erano presenti alla commovente cerimonia, durata oltre 2 ore, diversi dei quali hanno visto sorgere questa creatura, la nuova chiesa, oggi diventata una realtà spirituale pastorale da completarsi e perfezionarsi. Nell’omelia Il Vescovo ha sottolineato che la chiesa non è soltanto la struttura muraria, ma soprattutto una realtà spirituale, fatta di pietre vive e di persone.

La cerimonia iniziata all’aperto si è svolta così: riti iniziali, apertura della porta principale della chiesa, a via via i vari riti di consacrazione, fino alla consacrazione dell’altare con il crisma, fatta dal vescovo e le pareti, fatta dai due parroci, con l’accensione delle braciere dell’incenso, delle candele, e delle luci di chiesa.

Circa 1000 persone hanno partecipato al rito, diverse autorità tra cui i sindaci delle precedenti amministrazioni comunali di Mondragone e l’attuale sindaco, dottor Giovanni Schiappa, con la consigliera regionale, dott.sa Daniela Nugnes.

I sacerdoti presenti: don Carlo Fiorenza, don Angelo Polito, don Roberto Guttoriello, don Franco Alfieri, don Riccardo Luberto, don Emilio Fusco, don Luciano Marotta, don Paolo Marotta, don Osvaldo Morelli, don Oscar, don Lorenzo Langella, don Michelangelo, don Valentino, don Luigi Manica, P.Massimo,  P.Bernard, P.Aime, don Giampiero, P.Giuseppe ed altri, i diaconi Salvatore e Vincenzo, vari ministranti, seminaristi, le Suore della Stella Maris che molto hanno lavorato in questa parrocchia quando era all’inizio della sua attività sia con padre Emilio Vocini che con P.Antonio Rungi, quando si celebravano le maggiori solennità senza nessun supporto logistico, in una struttura provvisoria.

Chi maggiormente ha donato a questa comunità di fedeli è stato padre Emilio Vicini e padre Antonio Rungi, anche con il servizio estivo al Parco Le Vagnole Mare, assicurato dal sacerdote per 25 anni. Negli anni ottanta sono state avviate tante iniziative, compresa quella della festa liturgica e religiosa di San Giustino Martire, patrono della parrocchia, con la relativa processione e festa civile, con la sagra degli gnocchetti e fagioli.  Per quanti in questi  30 anni di vita parrocchiale hanno seguito passo passo il cammino della chiesa San Giustino è stato una gioia vedere questa opera portata a termine e che ora può e deve essere un punto di riferimento spirituale per Le Vagnole, ma anche per tutta Mondragone. Concetti che sono stati espressi dal Vescovo nelle preghiere e nella riflessione, dal responsabile delle opere ecclesiali della diocesi, don Carlo Fiorenza, dal Sindaco della città, Schiappa, che sono intervenuti a conclusione della santa messa. Sempre alla fine della cerimonia c’è stato lo scoprimento della lapide ricordo di questo fausto e storico avvenimento, lapide muraria collocata su lato sinistro dell’ingresso principale della Chiesa.

Un excursus storico sulla nascita e la crescita della parrocchia San Giustino Martire è opportuno fissarlo in uno scritto, anche perché negli annali resti una traccia di quanti hanno creduto in questo sogno e vi hanno lavorato seriamente, a partire dal coraggioso e battagliero popolo di Dio di Le Vagnole, che oggi può dire come tante altre realtà parrocchiali di avere la sua chiesa, dove vivere la propria fede e potenziarla con una frequenza assidua ai sacramenti, alle liturgie all’ascolto della parola di Dio.

L’opera è stata finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana, con l’aiuto della Diocesi, dei benefattori, delle ditte che hanno lavorato e con quanti hanno contribuito concretamente a portare a termine questo progetto, prima che il Vescovo Napoletano, per raggiunti limiti di età, si ritiri dal ministero attivo dell’episcopato.