Archivi Mensili: ottobre 2008

Mondragone. Iniziata la settimana eucaristica in preparazione alla Festa di San Paolo della Croce

956538852.jpgLa comunità parrocchiale e passionista di San Giuseppe Artigiano in Mondragone si prepara alla festa di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che si celebra domenica prossima, 19 ottobre in tutte le comunità ove sono presenti i figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso del XVIII secolo. La casa religiosa dei passionisti di Mondragone fu iniziata negli anni 50 e completata nella parte più consistente negli anni 70, compresa la chiesa con lo splendido mosaico di Gesù Redentore. Nel luglio 1964 fu istituita la parrocchia dall’allora vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, mons. Vittorio Maria Costantini, di venerata memoria. La festa di san Paolo della Croce è stata sempre adeguatamente celebrata nella comunità passionista e parrocchiale. La settimana eucaristica che è iniziata domenica scorsa e si conclude sabato prossimo, è una valida occasione per riscoprire la centralità dell’eucaristia nella vita cristiana. San Paolo della Croce diceva: “Fate in modo che il vostro cuore sia un tabernacolo vivente di Gesù sacramentato:Lui vuole stare in compagnia dell’amore. Amate Dio e i fratelli”. Durante le serate saranno tenute apposite catechesi sulla santa messa, per una più consapevole partecipazione al sacrificio eucaristico. Sarà il parroco, padre Luigi Donati a guidare la comunità e i presenti alla comprensione del rito della santa messa. Sabato 18 ottobre, giorno che ricorda la morte di san Paolo della Croce, avvenuta nella Casa religiosa dei Santi Giovanni e Paolo in Roma (sul colle Celio), nel 1775, alle ore 18.00 nella chiesa dei passionisti di Mondragone si celebrerà il vespro solenne e a seguire la commemorazione del transito del Fondatore dei Passionisti e la santa messa prefestiva. Domenica 19 ottobre, festa liturgica di San Paolo della Croce tutta la giornata è dedicata al grande apostolo del Crocifisso e a conclusine di essa la celebrazione eucaristica con la presenza delle coppie che hanno celebrato il sacramento del matrimonio nell’anno 2008. San Paolo della Croce, nel suo ministero e apostolato itinerante e soprattutto nella direzione spirituale ebbe particolarmente a cuore la famiglia e la crescita spirituale, umana e sociale della stessa. Nelle sue lettere scritte ai fedeli laici del suo tempo, molti sposati con figli, dava saggi consigli e per vivere in pace nella famiglia ed educare cristianamente i figli.

Mondragone. Un successo il primo convegno diocesano dell’Adp

1093856616.jpgE’ stato un successo il primo convegno dell’Associazione cattolica Apostolato della preghiera della Diocesi di Sessa Aurunca. Circa 200 iscritti delle varie associazioni parrocchiali delle 42 parrocchie della diocesi sessana hanno partecipato oggi, domenica 12 ottobre, per l’intera giornata, dalle 9 alle 18,30, alle conferenze e alle celebrazioni previste dal programma del convegno. A tenere le conferenze sono stati don Emilio Fusco, nella mattinata, e padre Antonio Rungi, missionario passionista della comunità di Mondragone, teologo morale campano, nel pomeriggio. Ed è stato lo stesso padre Rungi a concludere il convegno presiedendo l’eucaristia nella Chiesa di san Rufino in Mondragone. Tutto il convegno si è svolto nei locali della parrocchia di San Rufino in Mondragone, utilizzando gli spazi interni ed esterni della efficiente struttura parrocchiale. Gli associati dell’Adp sono arrivati dalle varie comunità parrocchiali ove l’associazione è presente da molti anni o da poco. Interessanti gli argomenti affrontati dai relatori, tutti incentrati sulla spiritualità e sull’apostolato di questa associazione nata nel 1844 in Francia per opera dei Gesuiti e dai Gesuiti diffusa in tutto il mondo. Oggi sono circa 50 milioni i cristiani aderenti a questa associazione di fedeli laici, riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa e dai Pontefici. Nella Diocesi di Sessa Aurunca l’Adp è presente da molti decenni e si è diffusa capillarmente. Oggi coinvolge non solo persone di una certa età, ma anche giovani e bambini sostituendo in alcune comunità il ruolo e la funzione dell’Azione Cattolica, come ha sottolineato uno dei responsabili dell’Adp, don Emilio Fusco. Interessantissime le conferenze dettate da padre Rungi ed apprezzate dal vasto ed attento uditorio che riempiva la sala teatro della Parrocchia San Rufino. Un’esperienza che gli associati vedono di buon occhio e che intendono ripetere ogni anno nella stessa struttura che li ha ospitati oggi. Intanto per il 2 giugno del 2009 è previsto ol raduno dell’Adp a Nocelleto di Carinola, ove è presente una folta associazione dell’Apostolato della Preghiera, come d’altronde a Falciano del Massico, a Cellole, a Mondragone e in varie località del Comune di Sessa Aurunca e di Carinola. Dopo questa positiva esperienza si è auspicato padre Rungi durante l’omelia tenuta a conclusione del convegno che” nel cuore di ognuno di voi si avverta un grande amore a Cristo e ai fratelli, mettendo in pratica le cose che avete ascoltato e maturato nello studio e soprattutto nella preghiera, oggi durante questo convegno che segna l’inizio di un nuovo e più impegnativo cammino di vita cristiana”. Presenti al convegno il responsabile diocesano, don Lorenzo Albano e le responsabili laiche a livello diocesano e parrocchiale che sono state presentate all’assemblea e ai convegnisti che nelle decisioni assunte ha deliberato il potenziamento dell’associazione e la migliore funzionalità della stessa nelle singole parrocchie e sul territorio diocesano.

Mondragone. Verso la festa di San Paolo della Croce

1299863838.jpgLa comunità parrocchiale e passionista di San Giuseppe Artigiano in Mondragone si prepara alla festa di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che si celebra domenica prossima, 19 ottobre in tutte le comunità ove sono presenti i figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso del XVIII secolo. La festa quest’anno coincide con un particolare avvenimento che interessa i fedeli della Campania. Il giorno 19 sarà in visita pastorale al Santuario di Pompei il Papa, Benedetto XVI che per la prima volta da Pontefice si reca in questo santuario caro a tutti. Per la ricorrenza saranno vicino al Papa tutti i vescovi della Campania e moltissimi fedeli per partecipare alla messa del Sommo Pontefice e alla Recita della Supplica in onore della Madonna, prevista nella tarda mattinata; mentre nel pomeriggio il Papa reciterà il Santo Rosario per poi fare ritorno in Vaticano. Intanto, da domani, domenica 12 ottobre inizia, infatti, una settimana eucaristica strutturata in questo modo: ore 11, celebrazione eucaristica solenne con la partecipazione dei fanciulli e dei ragazzi con i loro genitori in occasione dell’avvio dell’anno catechistico parrocchiale; da lunedì 13 a sabato 10 ottobre: ore 16,30, esposizione di Gesù Eucaristia, adorazione e preghiera personale; ore 17,30, adorazione eucaristica e preghiera comunitaria, vespro solenne e benedizione eucaristica, ore 18,30 celebrazione eucaristica. Durante le serate saranno tenute apposite catechesi sulla santa messa, per una più consapevole partecipazione al sacrificio eucaristico. Sarà il parroco, padre Luigi Donati a guidare la comunità e i presenti alla comprensione del rito della santa messa. Sabato 18 ottobre, giorno che ricorda la morte di san Paolo della Croce, avvenuta nella Casa religiosa dei Santi Giovanni e Paolo in Roma (sul colle Celio), nel 1775, alle ore 18.00 nella chiesa dei passionisti di Mondragone si celebrerà il vespro solenne e a seguire la commemorazione del transito del Fondatore dei Passionisti e la santa messa prefestiva. Domenica 19 ottobre, festa liturgica di San Paolo della Croce, alle solite messe domenicali (7,30; 9,30 e 11.00) ci sarà la celebrazione eucaristica, alle ore 18,30 in onore di san Paolo della Croce, presieduta dal novello sacerdote della Provincia religiosa dell’Addolorata (Lazio Sud e Campania), istituita dallo stesso San Paolo il 9 maggio 1769, padre Benedetto Manco, alla quale sono già invitati a partecipare le coppie di sposi che hanno celebrato il sacramento del matrimonio nell’anno 2008. La comunità passionista di Mondragone è composta da quattro religiosi, padre Luigi Donati, superiore-parroco, proveniente a Itri, ove ha svolto l’ufficio di vice-superiore e di Vicario parrocchiale; padre Antonio Rungi, vice-superiore ed ex-Superiore provinciale (2003-2007), padre Sebastiano Cerrone direttore spirituale e confessore, ex-Superiore provinciale (1959-1968),  padre Giuseppe Polselli, missionario passionista, ex-superiore di Airola (Bn). La casa religiosa dei passionisti di Mondragone fu iniziata negli anni 50 e completata nella parte più consistente negli anni 70, compresa la chiesa con lo splendido mosaico di Gesù Redentore, con il fattivo impegno di padre Sebastiano Cerrone e di altri religiosi, soprattutto di padre Emilio Vicini, di v.m. Nel luglio 1964 fu istituita la parrocchia dall’allora vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, mons. Vittorio Maria Costantini, di venerata memoria. La festa di san Paolo della Croce è stata sempre adeguatamente celebrata nella comunità, avendo un maggiore risalto nel bicentenario della sua nascita nel 1994, quando era vescovo della Diocesi mons. Agostino Superbo, attuale arcivescovo di Potenza e vice-presidente della Cei. In quella circostanza furono stampate anche le immagini sacre che riproducono il bellissimo ed espressivo quadro di San Paolo della Croce, che si conserva nella comunità passionista di Mondragone e furono diffuse tra i fedeli per una maggiore conoscenza del grande apostolo della Passione di Cristo. La settimana eucaristica che inizia domani 12 ottobre 2008 in preparazione alla festa di San Paolo della Croce è una valida occasione per riscoprire la centralità dell’eucaristia nella vita cristiana. San Paolo della Croce diceva: “Fate in modo che il vostro cuore sia un tabernacolo vivente di Gesù sacramentato:Lui vuole stare in compagnia dell’amore. Amate Dio e i fratelli”.

Preghiamo per la soluzione della crisi economica mondiale

1476039653.JPGInvita i fedeli ad “una speciale preghiera per domani durante le messe domenicali per far fronte con l’affidamento a Dio alla crisi mondiale che ha investito i mercati e le borse internazionali”. Così padre Antonio Rungi, teologo morale campano, coinvolge spiritualmente i fedeli intorno al grave problema economico mondiale. “Certo non si è esce dalla crisi –afferma il teologo- con la  sola preghiera, ma la preghiera è uno mezzo importante per chi crede in Dio di ottenere ciò di cui ha bisogno. Il denaro non è nulla, anche se senza di questo non è possibile fare niente oggi, in quanto tutta l’economia mondiale è fondata sui soldi e sui liberi mercati. La preghiera che intendiamo rivolgere al Signore in questi giorni e soprattutto nelle nostre comunità cristiane e che illumini governanti, economisti, banchieri e quanti altri sono impegnati nel settore commercio mondiale a risolvere il problema della crisi con decisione coraggiose a favore di chi rischia di più in questo momento e sono i risparmiatori”. Forte dell’insegnamento del Magistero della Chiesa nel campo dell’etica sociale ed economica, padre Rungi ricorda quanto scriveva Giovanni Paolo II, 21 anni fa, nella Lettera Enciclica Sollicitudo rei socialis  e che  “oggi potrebbe essere una pista da seguire per risolvere il problema della crisi dei marcati mondiali”. “Desidero ricordare in particolare: la riforma del sistema internazionale di commercio, ipotecato dal protezionismo e dal crescente bilateralismo; la riforma del sistema monetario e finanziario mondiale, oggi riconosciuto insufficiente..  Il sistema monetario e finanziario mondiale si caratterizza per l’eccessiva fluttuazione dei metodi di scambio e di interesse, a detrimento della bilancia dei pagamenti e della situazione di indebitamento dei Paesi poveri”… Evidentemente, un processo così delicato non si potrà ottenere senza la collaborazione di tutti. Esso suppone il superamento delle rivalità politiche e la rinuncia ad ogni volontà di strumentalizzare le stesse Organizzazioni, che hanno per unica ragion d’essere il bene comune. Tuttavia l’umanità, di fronte a una fase nuova e più difficile del suo autentico sviluppo, ha oggi bisogno di un grado superiore di ordinamento internazionale, a servizio delle società, delle economie e delle culture del mondo intero”. Noi ci aspettiamo dai potenti del mondo scelte coraggiose a sostegno delle economie nazionali e internazionali, in modo che nessuno debba soffrire –ha detto padre Rungi- per gli sbagli di chi gestisce l’economia oggi nel mondo o per una cattiva gestione dei depositi, del credito, degli investimenti e più in generale della politica economica dei singoli Paesi e dell’intera umanità. Alla fine a rimetterci in una crisi o in un recessione economica sono sempre i più deboli e i più poveri. E questo è contro ogni giustizia e contro ogni etica di rispetto della persona umana e nel caso specifico dei risparmiatori”. 

Gli impegni apostolici e culturali di padre Rungi

91192748.jpgNei prossimi giorni padre Antonio Rungi, religioso passionista della comunità di Mondragone, è impegnato in vari ministeri ed attività apostoliche e culturali. Domenica 12 ottobre, alle ore 10,30 predicherà a Casale di Carinola (Ce) per la festa della Madonna del Rosario, invitato dal don Luciano Marotta, che in serata, alla presenza del vescovo diocesano assumerà la guida della parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo in Casale di Carinola con l’ufficio di amministratore parrocchiale. La Santa Messa solenne è prevista alle ore 10,30. Nel pomeriggio terrà due conferenze al convegno diocesano dell’Apostolato della preghiera che si svolgerà nella parrocchia di San Rufino in Mondragone (Ce) su “Pratiche della spiritualità del Sacro Cuore” (ore 15.00) e “Fondamenti biblici della spiritualità del Sacro Cuore” (ore 16,45), e chiuderà la giornata di riflessione con la celebrazione eucaristica, alle ore 17,30 nella Chiesa di San Rufino per i convegnisti della Diocesi di Sessa Aurunca, iscritti all’Associazione dell’Apostolato della preghiera, alla presenza dei responsabili don Lorenzo Albano e Don Emilio Fusco e della presidente Maria Cristina Gallo. Mercoledì 15 ottobre nel pomeriggio, alle ore 16,30 animerà la giornata di ritiro spirituale delle Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani (Sa), fondate dal Beato Tommaso Maria Fusco. Domenica 19 ottobre alle ore 7.00 celebrerà la santa messa e terrà il panegirico in onore del sacro Cuore a Mugnano di Napoli dalle Suore Vittime Espitarici del Santissimo Sacramentato (Sacramentine), fondate dalla Beata Cristina Brando, ove si svolge la festa del Sacro Cuore; alle ore 11.00 di domenica presiederà la santa messa e terrà il panegirico in onore di San Pietro a Pastorano (Ce), nella Chiesa madre. Nei giorni 20-22 ottobre parteciperà alla scuola di Alta Formazione che è stata promossa dal Liceo Scientifico e dal Comune di Mondragone presso la struttura del museo civico cittadino. Giovedì 23 ottobre alle ore 20 animerà il cenacolo di preghiera presso le Suore di Gesù Redentore (Stella Maris) di Mondragone, fondate dalla Serva di Dio Madre Victorine Le Dieu. In serata concelebrerà nella chiesa di San Giuseppe Artigiano in Mondragone con i confratelli della sua comunità religiosa per la festa di San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti che capita nella giornata festiva. Domenica 26 ottobre sarà interamente impegnato nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano dei padri Passionisti di Mondragone, in quanto un centinaio di fedeli della comunità, insieme con il parroco, padre Luigi Donati sarà in pellegrinaggio alla tomba di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, con sosta alla Madonna Incoronata di Foggia.

Crisi dei mercati richiede urgente revisione dell’etica economica mondiale

1729837779.JPG“L’attuale crisi dei mercati mondiali che ogni giorno fanno registrare cali pensantissimi e mettono in seria agitazione i risparmiatori di tutto il mondo richiede una profonda e urgente revisione dell’etica economica”, è quanto afferma il teologo campano padre Antonio Rungi. “Come cittadini italiani vogliamo aver fiducia in quanti questi giorni si sono attivati per portare serenità negli ambienti economici del nostro Paese, dal presidente della Repubblica al Premier, al Ministro delle Finanze italiane e non vogliamo assolutamente entrare in un atteggiamento di allarmismo, ma una certa preoccupazione e prudenza in questa situazione di grave recessione mondiale non può che farci riflettere tutti e con la coscienza che i risparmi della gente, soprattutto di chi ha lavorato una vita intera, sacrificando ogni cosa, devono essere garantiti in assoluto. Il denaro non è tutto è i soldi sono un nulla ha detto il santo Padre Benedetto XVI, giustamente preoccupato per quanto sta succedendo in questo campo, all’apertura del sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano a Roma; ma quanti hanno l’ufficio di gestire nelle banche e nelle finanze pubbliche i soldi dei cittadini hanno una grave responsabilità morale davanti al mondo e davanti a Dio. E chi commette gravi reati o superficialità, peggio ancora agisce per interessi personali o di gruppo economico o bancario deve rispondere non solo davanti alla coscienza e davanti a Dio, ma anche davanti alle leggi che devono essere severe. Gli speculatori, quanti cercano di far affossare l’economia di un paese, chi costruisce sulla sabbia e sulla cartastraccia le montagne di presunti affari e di una economia ipotetica, virtuale, ma non reale e corrispondente alla realtà opera a danno del popolo e dei poveri e si rende responsabile di crimini gravissimi, in quanto mette in serio pericolo la vita di quanti con i pochi o molti risparmi accumulati e depositati presso le banche pensano di poter vivere serenamente e di realizzare i propri ed altrui sogni, specie se si tratta di curarsi, alimentarsi, avere una casa, mettere su una famiglia, assicurare gli studi e un discreto benessere ai propri figli. Far crollare queste attese e certezze è mettere in crisi non solo l’economia, ma la dignità della persona del risparmiatore e de creditore. Da qui la necessità -conclude padre Rungi- di un controllo ferreo e serrato da parte delle istituzioni statali del nostro Paese e degli altri Paesi Europei e di altri Continenti di chi gestisce l’economia nazionale e mondiale, dei responsabili delle banche, del credito e del prestito, mettendo in simili posti di grande responsabilità, ma anche di grande professionalità, persone serie, qualificate e soprattutto rette e coscienziose. I disastri economici come quelli a cui stiamo andando incontro si possono evitare se per il dio denaro si è capace di falsificare carte e bilanci e di mettere su un’economia che non ha un corrispettivo nella realtà e nella vita di un popolo o di una nazione. Vogliamo aver fiducia in quanti ci governano, ma questa fiducia venga ripagata con urgenti misure non solo economiche, ma anche legislative nel campo degli affari e delle borse nazionali e mondiali. Ben vengano tutte le riunioni, che i capi di Stato vogliono e debbono fare in una situazione di grave emergenza economica mondiale, ma si faccia ogni sforzo per non far perdere nulla ai risparmiatori, specialmente ai più piccoli, agli anziani o a quanti hanno messo il poco da parte per una questione di sicurezza sulla propria vita e di alimentare giustamente quelle poche o molte prospettive per se stessi e per le proprie famiglie”.

Un banchetto succulente per chi vuole salvarsi

1396602524.JPGCelebriamo oggi la XXVIII Domenica del T.O. e la parola di Dio ci invita ad accogliere il regno di Dio nella nostra vita nel modo migliore possibile, con semplicità, purezza di sentimenti, autenticità, purificati nel corpo e nella mente in un atteggiamento di conversione permanente. E’ soprattutto il testo del Vangelo di Matteo a proporsi un cammino di adesione progressiva e responsabile del regno di Dio, dal qual nessuno è escluso, in quanto la salvezza e per tutti. C’è il rischio di autoescludersi da questo regno, ma da parte di Chi questo regno è venuto ad istituirlo in questo mondo non c’è nessuna preclusione per alcuno; anzi tutti sono inviati al banchetto e tutti possono parteciparvi nella misura in cui si parte dall’accettazione del regno stesso, di quella fede in Gesù Cristo che è il fondamento stesso della religione cristiana nella quale crediamo. Non possiamo aderire a questo regno solo per formalità o tradizione familiare, solo perché si è fatto sempre così nelle nostre famiglie e nei nostri ambienti, ma perché questo regno lo sento che mi appartiene e al quale liberamente aderisco. Vi entro con quella veste della purificazione, del battesimo di penitenza o del battesimo sacramento che mi introduce in modo degno e responsabile all’interno della famiglia di Dio, invitata a partecipare al banchetto dell’amore e della misericordia in questo tempo e soprattutto in vista dell’eternità. In questo regno ognuno ha un ruolo ed una missione, tutti dobbiamo lavorare per l’unico scopo che ci unisce che è quello di far conoscere,amare e servire Dio e gli uomini quali figli del Figlio suo che ha redento il mondo con la croce e la risurrezione.  In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». Il monito finale del testo del Vangelo dei tanti chiamati e dei pochi eletti dovrebbe far scattare l’attenzione di ognuno di noi sull’operato in vista della nostra salvezza eterna. Il rischio di aver accolto il regno e non di non aver vissuto in esso e con esso esiste di fatto soprattutto ai nostri giorni. Tanti i cristiani battezzati, pochissimi i praticanti e i convinti che la via maestra per la felicità in questo mondo è solo Cristo e la sua Parola. Molti pensano che la felicità sia altrove e disertato il banchetto della vera felicità, in cerca di illusorie felicità del mondo, che piena e duratura felicità non può dare adesso e neppure per sempre. I fatti di questi giorni con la recessione mondiale in atto con la crisi delle banche, del denaro ci fa ripetere con il Papa, Benedetto XVI e con i santi di sempre, che il soldi ed il denaro sono un nulla, mentre Dio è tutto. Chi si mette nella prospettiva di Dio e segue la via di Cristo non può che essere che una persona felice. E’ necessario accogliere l’invito, non dilazionare il tempo di partecipazione al banchetto della parola e dell’eucaristia al quale il Signore ci invita e rispondere subito e generosamente, lasciando da parte anche altri impegni e convinzioni. Ci rammenta tutto questo anche il brano della prima lettura di oggi, tratto dal libro del profeta Isaìa: “Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte». Gustare il sapore di questo regno, sperimentare la dolcezza dei cibi succulenti e di bevande speciali che questo regno particolare ci offre non è andare ad un ristorante qualsiasi dei nostri giorni, ma ad un albergo a cinque stelle, il massimo possibile e proponibile, dove non conta il lusso esterno, ma la nobiltà dell’anima, la signorilità del cuore e della mente e soprattutto la bontà d’animo. Come non rispondere a questo invito pressante che il Signore ci rivolge indirizzando i nostri pensieri ai luoghi di preghiera, di raccoglimento, di ascolto della sua parola, alla mensa eucaristica che si celebra ogni giorno nelle nostre comunità parrocchiali. Quanti assenti ingiustificati, quanti che trovano scusa per non partecipare, quanti che preferiscono altri banchetti meno impegnativi e apparentemente più sazianti e gratificanti, lasciando davvero a pochi eletti quotidianamente il potersi gustare la parola di Dio e partecipare al banchetto eucaristico. La crisi di fede e di religiosità praticata oggi soprattutto in alcune realtà del mondo ci dà la chiave di lettura di questa parabola e ce ne fa capire i risvolti pratici. La conclusione di questa nostra riflessione sulla parola di Dio ed in particolare su testo del Vangelo non può che essere il sintetico ma ricco testo della seconda lettura di oggi, tratto dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési: Tutto posso in Colui che mi da forza. “Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”. Davvero Cristo è la nostra forza e la nostra gioia, la nostra speranza, la nostra certezza, la nostra pasqua nel tempo e la nostra pasqua eterna. Su questa forza che viene dal cielo fondiamo la nostra vita e la nostra felicità. Egli non ci deluderà, perché saprà ricompensarci nel tempo e nell’eternità facendoci assaporare le dolcezze che solo Dio può dare ad un cuore che ama. 

Mondragone (Ce). Convegno diocesano dell’Apostolato della preghiera

520080787.jpgSi terrà domenica 12 ottobre p.v., per l’intera giornata festiva, il Convegno  dell’Apostolato della preghiera della Diocesi di Sessa Aurunca. Sede del Convegno è la Parrocchia San Rufino in Mondragone (Ce). Convegno organizzato dai direttor diocesani don Lorenzo Albano, parroco della parrocchia Santi Marco e Vito in Cellole (Ce) e don Emilio Fusco, parroco della Parrocchia San Pietro di Falciano del Massico (Ce), d’intesa con a presidente diocesana Maria Cristina Gallo. Tema dell’annuale incontro di formazione è “I fondamenti biblici teologici della spiritualità del Sacro Cuore”. Quattro le conferenze previste per l’intera giornata del forum spirituale, al quale partecipano gli associati dell’Apostolato della preghiera che sono numerosi nella Diocesi di Sessa Aurunca, avendo molte comunità parrocchiali avuto a cuore di sostenere questa associazione dei fedeli laici. Il programma della giornata è intenso: arrivo alle ore 9,30; alle 10.00 preghiera iniziale e prima conferenza dal titolo “Il linguaggio simbolico della spiritualità del Sacro Cuore”; ore 10,45: intervallo; alle ore 11,15 seconda conferenza su “Il lessico della spiritualità del Sacro Cuore”; ore 12.00: pranzo; ore 15.00 terza conferenza su “Pratiche della spiritualità del Sacro Cuore”; ore 15,45 intervallo; ore 16.00: presentazione delle associazioni parrocchiali e relazione delle attività di ogni associazione; ore 16,45 quarta ed ultima conferenza su “I fondamenti biblici della spiritualità del Sacro Cuore”. Alle ore 17,30 celebrazione eucaristica conclusiva della giornata. “L’intento di questo convegno –ha detto don Emilio Fusco- è quello di riportare al centro della nostra vita Gesù Cristo e la devozione al suo Cuore amabilissimo. Nella nostra Diocesi operano con buoni frutti spirituali le varie associazioni parrocchiali dell’Apostolato della preghiera con diversi associati. Andare alle origini di questa nuova forma di stare insieme per pregare significa riscoprire le ragioni stesse dell’essere nella chiesa e con la chiesa. Bisogna dire che c’è un appoggio incondizionato ed un sostegno incondizionato da parte del pastore della nostra chiesa locale, monsignor Antonio Napoletano, che vede nell’Apostolato della preghiera una delle associazioni più vive e vitali nelle comunità parrocchiali ove esiste e si è potenziata nel tempo con l’adesione di nuovi membri soprattutto giovani. Il convegno di domenica sarà una valida occasione per pregare e riflettere insieme e fare il punto della situazione sulle attività delle singole associazioni parrocchiali. Insieme a don Lorenzo Albano e alla presidente abbiamo pensato di organizzare questo annuale appuntamento valorizzando quello che ci viene indicato dal Magistero del Papa, Benedetto XVI e del nostro Vescovo, monsignor Napoletano. L’Adp si muove all’interno della chiesa e con la chiesa e promuove l’unità dei cristiani con la preghiera e la testimonianza della vita, imparando da Cristo mite ed umile di cuore. In questa giornata ci accompagneranno esperti e specialisti della materia, in quanto il tema proposto richiede competenza, ma soprattutto condivisione di un progetto di vita cristiana che può passare anche attraverso la personale adesione all’Apostolato della preghiera vivendo nella quotidianità i cinque punti cardini di questa associazione: apostolato, preghiera, consacrazione, riparazione, spiritualità. Sarà particolarmente gradita la presenza, al pomeriggio, con una doppia conferenza, di padre Antonio Rungi, teologo morale campano, ex-superiore provinciale dei passionisti e noto predicatore, che negli anni passati spesso ha predicato il Sacro Cuore nella mia Parrocchia di Falciano del Massico in occasione dell’annuale festa o nella Chiesa parrocchiale di don Lorenzo Albano, per la stessa ricorrenza. Un esperto non solo su piano teologico e biblico, ma soprattutto di devoto del Sacro Cuore di Cristo. Lo stemma distintivo dei passionisti è appunto il cuore, forte richiamo alla devozione al Sacro Cuore che è devozione al Crocifisso e al Redentore. Inizialmente doveva essere Suor Marisa Bisi della Congregazione della Croce di Roma a tenere le conferenze, ed ora impossibilitata per sopraggiunti motivi di salute”.

I Passionisti del Meridione e l’Anno Paolino

916349394.2.jpgIn occasione del bimillenario della nascita di san Paolo Apostolo, i padri passionisti di Calvi Risorta (Ce), diocesi di Teano- Calvi, hanno organizzato un corso di formazione annuale per far conoscere Paolo di Tarso, nell’anno giubilare a lui dedicato. “Accostarsi all’Apostolo delle Genti per conoscere la sua vita, le sue avventure apostoliche, il fondamento della sua predicazione, la sua ansia per le anime”, è questo il programma e progetto per l’intero anno iniziato con il primo incontro, tenuto presso il Convento dei Padri Passionisti di Calvi Risorta (una volta scuola apostolica, nella quale si sono formati alla missionarietà migliaia di passionisti o ex-alunni passionisti) il giorno lunedì 6 ottobre, nella sala del Seminario, alle ore 19.00, sul tema “Da Tarso a Damasco: cambiamento di rotta”. A guidare la riflessione è padre Pierluigi Mirra, ex-consultore all’ Apostolato della Provincia dell’Addolorata ed attuale superiore della comunità passionista di Calvi Risorta, apprezzato e stimato scrittore, collaboratore della Rivista Presenza Missionaria Passionista ed autore di numerosi opuscoli a carattere divulgativo, un esperto nel campo della comunicazione e della missione. “Crediamo – afferma padre Pierluigi- che sia una necessità, un dovere, un’esigenza dello spirito per ogni cristiano in questo Anno Paolino studiare la figura di Paolo di Tarso per arricchirci nello spirito missionario del grande ed instancabile Apostolo della Genti”. Pertanto ogni lunedì del mese a partire da ottobre e fino a giugno 2009, nella sala del Seminario ci sarà questo forum promosso dalla comunità passionista di Calvi Risorta ed animato da padre Pierluigi Mirra. I prossimi incontri e tematiche: 3 novembre (L’incompreso alla ricerca di Cristo e dei fratelli); 1 dicembre (Un Apostolo senza barriere); 12 gennaio 2009 (Dal fallimento di Atene al terreno fertile di Corinto); 2 febbraio (Io, Paolo, scrivo a voi); 2 marzo (Cristo, centro e fondamento del Vangelo di Paolo); 6 aprile (L’Inno alla Carità e il Comandamento di Gesù); 4 maggio (Da Cesarea a Roma: l’iter verso il martirio); 1 giugno (Linee ascetiche per un cammino paolino nella comunità cristiana). Contestualmente al forum di Calvi Risorta, i Passionisti della Provincia religiosa del Lazio Sud e Campania stanno dedicando molto spazio alla predicazione sulla figura di Paolo di Tarso e contemporaneamente stanno pubblicando vari articoli sulla Rivista Presenza Missionaria Passionista, a firma di vari autori, sulla figura e l’opera dell’Apostolo delle Genti, che ha ispirato, nel secolo XVIII, nella vita e nella missione il grande apostolo del Crocifisso, San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti. Ll’importanza di una simile iniziativa culturale, pastorale e spirituale è più che evidente in un territorio segnato dalla presenza dell’Apostolo delle Genti, essendo passato per queste terre, nel suo viaggio da Pozzuoli verso Roma, lasciando l’impronta della sua santità e del suo messaggio nelle comunità cristiane già operanti lungo l’Appia e le altre strade imperiali secondarie che portavano a Roma dal Sud d’Italia. Territorio che purtroppo ha smarrito il senso di quella fede e quella ansia missionaria di Paolo di Tarso visto i gravi problemi sociali e morali e le tante emergenze che si trova oggi ad affrontare l’intero territorio della provincia di Caserta e di Napoli. L’opera della Chiesa che pure è costante ed incisiva sembra trovare dei grandi ostacoli in una cultura atea e materialistica, idolatrica e attaccata ai beni della terra rispetto alla quale ogni messaggio cristiano ed evangelico, soprattutto attinto dall’epistolario paolino sembra cadere nel vuoto. Ma la forza della parola e soprattutto della fede che Paolo di Tarso ha lasciato in eredità alle comunità cristiane campane motiva e ci sostiene l’impegno missionario ed apostolico dei passionisti valorizzando tutti i mezzi, le occasioni e le opportunità apostoliche odierne e dagli strumenti della tecnica sempre più potenti ed invasivi a tutti i livelli.