Calendario Maya

P.RUNGI PREGHIERA PER I TERREMOTATI

preghiera-per i terremotati

La mia preghiera per i nostri fratelli terremotati.
Preghiera composta da padre Antonio Rungi

Signore della speranza,
noi ti affidiamo tutti i nostri fratelli terremotati
dell’Italia centrale,
in questo momento difficile per tutti loro,
in seguito ad un nuovo sciame sismico
che sta interessando le loro zone.

La nostra umile preghiera
la innalziamo a Te, Padre di ogni consolazione,
perché nessuno dei tuoi figli,
specialmente se piccoli, anziani ed ammalati
continui a soffrire per il terremoto
e per gli altri disagi naturali ed ambientali
di questi giorni tristi e senza via di uscita.

Conforta Signore le loro persone,
sii vicino ad ognuno di loro
con il tuo sguardo rassicurante ed amoroso
perché sappiano superare
questa dura prova del terremoto.

O Dio che hai in mano
le sorti del mondo e dei tutti i popoli,
ferma con la tua mano potente
questo nuovo sciame sismico
che interessa il nostro amato paese,
in questo momento difficile della sua vita
e della sua millenaria storia di fede cattolica.

Te lo chiediamo per l’intercessione
di Maria, Madre di ogni consolazione,
di tutti i santi, nostri protettori
e soprattutto ti chiediamo un pò di sollievo
e di conforto per questi nostri fratelli
che portiamo tutti nel nostro cuore,
nei nostri pensieri e per i quali
ci attiviamo per dare il nostro aiuto
spirituale e materiale secondo le nostre possibilità.

Gesù, vera consolazione per ogni persona,
ascolta la nostra umile preghiera
ed esaudiscila, venendo incontro
ai nostri fratelli che sono in ansia
e provati per il disastroso sisma
nella Tua e nostra Amata Italia.
Amen

Pagani (Sa). Festa delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue

tommasomariafusco.jpgCon un solenne triduo di preparazione spirituale, predicato da padre Antonio Rungi, passionista, che si tiene dal 3 al 5 gennaio 2013 nella casa madre di Pagani (Sa), in Via San Francesco, dove riposano le spoglie mortali del Beato, le Suore della Carità del Preziosissimo Sangue, ricordano il loro Fondatore, Tommaso Maria Fusco, prossimo alla canonizzazione, in  questo anno della fede. Era, infatti il 6 gennaio del 1873, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si ritroveranno in queste sere per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio. Particolarmente seguito è quello che si tiene presso l’antica abitazione del Beato, ora trasformata in casa religiosa, cenacolo di preghiera e di apostolato con i bambini, secondo il carisma dello stesso Tommaso Maria Fusco, di cui il Beato Giovanni Paolo II, disse, nel giorno della beatificazione, avvenuta in San Pietro, il 7 ottobre del 2001: “La singolare vitalità della fede, attestata dal Vangelo nel brano di Luca, emerge anche nella vita e nell’attività di don Tommaso Maria Fusco, fondatore dell’Istituto delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue. In virtù della fede egli seppe vivere, nel mondo, la realtà del Regno di Dio in modo del tutto speciale. Tra le sue giaculatorie, una ve n’era a lui particolarmente cara: “Credo in te, mio Dio; aumenta la mia fede”. E’ proprio questa la domanda che gli Apostoli rivolgono a Gesù nel Vangelo (cfr Lc 17,6). Il beato Tommaso Maria aveva infatti capito che la fede è prima di tutto un dono, una grazia. Nessuno può conquistarla o guadagnarla da solo. Si può soltanto chiederla, implorarla dall’Alto. Perciò, illuminati dal prezioso insegnamento del nuovo Beato, non stanchiamoci mai di invocare il dono della fede, perché “il giusto vivrà per la sua fede” (Ab 1,4)” (Omelia di Giovanni Paolo II, Beatificazione di T.M. Fusco, 7 ottobre, 2001).Le Suore della carità del preziosissimo Sangue, forti dell’insegnamento del loro fondatore, avvertono in questo anno della fede la necessità di presentare lo spirito di fede, animato da una profonda carità e da una sicura speranza di Tommaso Maria Fusco, in questo tempo in cui, come chiesa, tutti i cristiano sono chiamati a rivitalizzare il dono e la grazia della fede, ricevuta nel Battesimo, come fu impegno fondamentale di Tommaso Maria Fusco da semplice battezzato, poi cresimato e soprattutto da pastore delle anime, come sacerdote zelante e mosso da un grande spirito di servizio e di amore verso Dio, la Chiesa e le anime affidate alla sua cura pastorale. Fin dall’inizio del ministero curò la formazione dei fanciulli, per i quali in casa sua, aprì una Scuola mattinale, e ripristinò la Cappella serotina, per i giovani e gli adulti presso la chiesa parrocchiale di San Felice e Corpo di Cristo con lo scopo di promuovere la loro formazione umana e cristiana. Essa fu un autentico luogo di conversioni e di preghiera, come lo era stata nell’esperienza di Sant’Alfonso, venerato e onorato a Pagani per il suo apostolato. Nel 1857 fu ammesso alla Congregazione dei Missionari Nocerini, sotto il titolo di San Vincenzo de’ Paoli, con la immissione in una itineranza missionaria estesa specialmente alle regioni dell’Italia meridionale. Nel 1860 fu nominato cappellano del Santuario della Madonna del Carmine, detta delle Galline, in Pagani, dove incrementò le associazioni cattoliche maschili e femminili, e vi eresse l’altare del Crocifisso e la Pia Unione per il culto al Preziosissimo Sangue. Don Tommaso Maria continuò a dedicarsi al ministero sacerdotale con predicazione di esercizi spirituali e di missioni popolari; e su questa itineranza apostolica nacquero le numerose fondazioni di case e orfanotrofi che segnarono la sua eroica carità, ancora più intensa specialmente nell’ultimo ventennio della sua vita (1870-1891). Agli impegni di Fondatore e Missionario Apostolico associò anche quelli di Parroco (1874-1887) presso la Chiesa Matrice di San Felice e Corpo di Cristo, in Pagani, di confessore straordinario delle monache di clausura in Pagani e Nocera, e, negli ultimi anni di vita, di padre spirituale della Congrega laicale nel Santuario della Madonna del Carmine. Ben presto don Tommaso Maria, divenuto oggetto d’invidia per il bene operato col suo ministero e per la vita di sacerdote esemplare, affronterà umiliazioni, persecuzioni fino all’infamante calunnia nel 1880, da un confratello nel sacerdozio. Ma egli sostenuto dal Signore, portò con amore quella croce che il suo Vescovo Ammirante, al momento della fondazione, gli aveva preconizzato: «Hai scelto il titolo del Preziosissimo Sangue? Ebbene, preparati a bere il calice amaro». Nei momenti della durissima prova sostenuta in silenzio, ripeteva: «L’operare e il patire per Dio sia sempre la vostra gloria e delle opere e patimenti che sostenete sia Dio la vostra consolazione in terra e la vostra mercede in cielo. La pazienza è come la salvaguardia e il sostegno di tutte le virtù». Consumato da una patologia epatica, don Tommaso Maria chiuse piamente la sua esistenza terrena il 24 febbraio 1891, pregando col vecchio Simeone:  «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». (Lc 2, 29-32).e di Gesù. Aveva appena 59 anni quando celebrò il suo transito per l’eternità. Era nato, infatti, 1 dicembre 1831 a Pagani, in diocesi di Nocera- Sarno, settimo di otto figli, del farmacista dott. Antonio, e della nobildonna Stella Giordano, genitori di integra condotta morale e religiosa che seppero formarlo alla pietà cristiana e alla carità verso i poveri. Fu battezzato lo stesso giorno della nascita nella Parrocchia di San Felice e Corpo di Cristo. Ben presto rimase orfano della madre, vittima dell’epidemia colerica nel 1837 e, pochi anni dopo, nel 1841, perdette anche il padre. D’allora si occupò della sua formazione don Giuseppe, lo zio paterno, il quale gli fu maestro negli studi primari. Fin dal 1839, anno della canonizzazione di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il piccolo Tommaso aveva sognato la chiesa e l’altare e finalmente nel 1847 entrò nel Seminario diocesano di Nocera, dal quale nel 1849 uscirà consacrato sacerdote il fratello Raffaele. Il 1° aprile 1851 Tommaso Maria ricevette il Sacramento della Cresima e il 22 dicembre 1855, dopo la formazione seminaristica, fu ordinato sacerdote dal Vescovo Agnello Giuseppe D’Auria. In questi anni di esperienze dolorose, per la perdita di persone care alle quali si aggiungeva quella dello zio (1847) e del giovane fratello Raffaele (1852), si sviluppa in Tommaso Maria una devozione già cara a tutta la famiglia Fusco: quella al Cristo paziente e alla sua SS. Madre Addolorata, come viene ricordato dai biografi: «Era devotissimo del Crocifisso e tale rimase sempre».

 

Natale non è…………….

Foto0842.jpg
 
 
 
 
 
 
Natale non è..

Natale non è chiedere un sorriso,
quando il sorriso non ce l’hai e non vuoi donarlo.

Natale non è chiedere l’amicizia,
se l’amicizia non sai valorizzarla.

Natale non è chiedere soccorso,
se non sei abituato a dare aiuto

a chi aiuto non riceve mai…

Natale non è chiedere amore,
in un mondo, in cui l’amore

è ben altra cosa
che amare con il cuore.

Natale non è chiedere perdono

solo in questo giorno,
ma vivere nel perenne ricordo
di come riparare il male fatto.

Natale non è solo famiglia

il 25 dicembre di ogni anno,
ma è sempre e gioiamente famiglia
tutti i giorni dell’anno.

Natale non è preghiera e messa

solo nella notte santa,
ma è preghiera costante
e vigilanza continua
sul tuo modo di comportarti.

Natale non è tante altre ed infinite cose

che pensiamo essere importanti
quando importanti non lo sono.

Natale è solo grande una grande cosa 

è Amore e  gioia, che Cristo Signore
ci porta nella notte più luminosa
della storia del mondo.

Natale sei Tu Gesù,

unico e infinito amore del cuore dell’uomo
che guidi il tempo e la storia
verso la felicità eterna.
Padre Antonio Rungi

La fine del mondo nella visione cristiana e in forma di preghiera

2211200982656.jpgcristopantacratore.jpgluce1.jpg                                                                La fine del mondo

 

Signore, sono molti a credere che sta finendo il mondo,

perché una profezia dell’antico popolo Maya,

secondo il loro calendario, sostiene che sarà il prossimo 21 dicembre 2012

la conclusione della storia di questo nostro pazzo, ma bellissimo mondo.

 

Non sono tra coloro che vedono in date e avvenimenti particolari

la conclusione di una storia e di una vita i cui confini sono Tu hai definito e fissato

e che solo Tu conosci il momento in cui tutto avverrà,

neppure al Tuo Figlio, Gesù Cristo, venuto sulla terra 2012 anni fa

hai rivelato il giorno e l’ora in cui tutto questo avverrà.

 

Chi siamo noi esseri mortali, limitati in tanti pensieri e in tante azioni,

a fissare la fine di una cosa e la fine della stessa creazione?

Siamo un nulla davanti ai grandi misteri della vita e della storia dell’uomo e del pianeta.

Noi esseri mortali, presi dalla superbia, che vogliamo fissare ogni cosa in date e ricorrenze

fino a determinare lo stop definitivo all’esistenza della Terra.

 

Signore, insegnaci solo a capire il tuo disegno di vita

e il tuo tempo dato alla creazione,

senza lasciare alle nostre presunte scienze,

di fissare date e ricorrenze frutto di fantasia

e di allucinante tendenza all’autodistruzione.

 

Profezie, previsioni, veggenze, prove e dimostrazioni scientifiche di vario genere

passano solo ed attraverso la lente della tua Provvidenza,

che tutto scrive e tutto decifra, vagliandole  alla luce della tua sapienza,

della tua bontà e della tua generosità.

 

Davanti a te mille giorni sono come il giorno di ieri appena trascorso

e un giorno come mille anni che ancora ci auguriamo di vivere

in santità e bontà, quale risposta d’amore al dono della vita,

nella quale ci conservi ogni giorno, nonostante le pene e le afflizioni.

 

Se fine del mondo ci sarà, solo a Te è data conoscerla con certezza,

perché come all’origine del mondo c’è la tua azione creatrice,

espressione del tuo infinito amore per l’uomo, che l’hai fatto poco meno degli angeli,

così alla fine del mondo, quando arriverà, sarà solo e soltanto il tuo amor

a purificare la storia dell’uomo e del mondo, per giungere al resoconto finale.

 

Da questo giudizio universale, che è giudizio di amore e verità,

nessuno potrà scampare e nessuno si salverà,

perché Cristo Tuo Figlio, verrà a giudicare i vivi e morti,

con il giudizio di carità e di verità.

 

Ora nell’attesa di quell’ultimo atto del mondo,

non tu Signore, ma noi uomini di questa martoriata terra,

abbiamo posto le premesse per l’autodistruzione del pianeta.

 

Tu che sai e conosci tutto, vedi quanto male l’uomo fa ad un altro uomo,

quanta cattiveria e malvagità il cuore dell’uomo coltiva quando non sa amare.

Quante armi distruttive dell’intero pianeta, quest’uomo ha realizzato con le sue mani

per tendere non verso un futuro di pace e benessere per tutti,

ma di dominio e prepotenza di alcuni uomini nei confronti di altri uomini

di determinate nazioni rispetto ad altri  popoli della terra.

 

Certo, Signore, a leggere attentamente la tua parola,

a interpretare  i segni di un’apocalisse globale ed imminente,

qualche preoccupazione che tutto possa accadere anche adesso,

non lo nascondiamo  c’è anche nel nostro sistema di pensiero,

ma non è basato sulle verità di fede e sulla certezza di quanto Tu  ci hai detto,

ma sulle nostre agosce e paure esistenziali,

che non trovano ragione d’esserci

in persone credenti e intelligenti nella fede,

ma che sono il frutto del pensiero dominante dell’attualità,

delle varie concetture e interpretazioni varie.

 

Ora siamo in attesa e vigilanti

e più che pensare al 21 dicembre 2012, che è imminente,

o tra qualche giorno ad un’altra data fissata da non so quale profeta e scienziato,

veggente del nostro tempo,

siamo certi che passerà come tante altre date fissate dall’uomo,

supportato da visioni apocalittiche soprattutto di tendenza pseudo-religiosa,

per far scrivere la parola “fine” alla storia del nostro pazzo, ma bellissimo mondo,

una storia iniziata da Te e che Tu concluderai quando vorrai,

ben sapendo che arriverà solo come segno di amore e di rigenerazione,

sotto forma e modalità che solo Tu conosci,

Signore del Tempo, della Storia e dell’Eternità.

Amen

 

Padre Antonio Rungi, passionista

12/12/2012