Archivi Mensili: novembre 2008

Solo un miracolo d’amore può salvare Eluana

eluana.jpg“Il caso Englaro non è questione di diritto, ma è questione di cuore e di amore. Ora solo un miracolo d’amore ed un vero miracolo potrà salvare Eluana”, è quanto ha dichiarato il teologo morale campano, padre Antonio Rungi, in merito al caso Englaro. “La vita di Eluana non può dipendere da una sentenza, nè da una legge, ma dalla coscienza, dall’amore alla vita, comunque e sempre. Come credenti ci affidiamo anche alla preghiera e all’intervento di Dio perché doni la guarigione a questa giovane donna, in stato vegetativo da circa 17 anni, ma comunque una persona viva.Tutti coloro che sono a favore della vita si augurano, non da ora, ma da quando il caso Englaro è diventato di dominio pubblico e un fatto mediatico, oltre che di diritto, che ora più che mai chi ha la responsablità ed ha dalla sua parte la legge, faccia prevalere l’amore, il cuore, la tenerezza, la capacità di andare oltre la legge e far emergere la carità, il servizio alla vita, anche quando questa apparentemente non è più vita agli occhi degli altri. Non vorremmo vai vedere ed assistere -ha detto il teologo- ad un intervento medico finalizzato comunque ad interrompere una vita umana, anche se legata a delle macchine. Chi fa una cosa del genere si assume una grande responsabilità davanti a Dio e non potrà trovare mai una giustificazione o legittimazione del proprio operato moralmente inaccettabile. Se una sentezza autorizza un simile intervento non vuol dire che ciò è moralmente giusto e di conseguenza da farsi a tutti i costi. Ora avendo nelle mani gli strumenti legali chi è chiamato a questo compito prenda tra le mani non gli strumenti di morte, ma quelli della vita, indirizzandosi verso un possibile ed atteso ripensamento. Nessuna faccia ciò che è permesso da una sentenza di un tribunale, che non è neppure una legge dello stato, anche se richiesto direttamente dagli interessati, ma faccia prevalere solo gesti di amore, comprensione, vicinanza a chi deve lasciare questo mondo e a chi è deputato questo compito ingrato, anche se medicamente rispettoso di alcuni procedimenti in questi e simili casi. Chiediamo a tutti quanti finora hanno lottato per ottenere il permesso di staccare la spina ad Eluana non lo facciano più e che lascino vivere Eluana fino a morte naturale. Noi pregheremo in questo tempo di triste ed angosciante attesa, nella speranza che sia una mano divina ad intervenire in questi e in tanti altri casi a favore della morte, bloccando mani che comunque si macchieranno di un crimine orrendo, in quanto si lascerà morire tra gli stenti, senza cibo e senza acqua un essere umano già provato da tante sofferenze e che in questa situazione estrema avrebbe solo bisogno di mani amorose e salvatrici e non da mani assassine. In questo nostro tempo -conclude il teologo- non fa meraviglia che prevalga la cultura della morte rispetto a quella della vita e della difesa dei più deboli”.

Airola (Bn). In città le reliquie di padre Pio

PadrePio.jpgUna consistente reliquia di San Pio da Pietrelcina arriva domani, 14 novembre, alle ore 16,30, in Piazza Mercato, ad Airola (Bn) nella Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata de’ Goti, proveniente direttamente da San Giovanni Rotondo (Fg). Le sacre reliquie portate personalmente da padre Paolino Cilenti, cappuccino, attraverseranno le principali vie della città per essere esposte alla venerazione dei fedeli, nella Chiesa di San Carlo Borromeo della Parrocchia di San Michele a Serpentara a partire da domani sera e per i successivi due giorni. Ripartiranno alla sera del 16 di novembre, domenica, dopo la messa di ringraziamento delle ore 18.00. La presenza di una consistente reliquia del Santo di Pietrelcina nella Città Airola è diventata occasione non solo per alimentare ulteriormente la preghiera della comunità cristiana intorno alle reliquie di Padre Pio, tra cui una veglia notturna, un incontro con le scuole di Airola, ma soprattutto per un approfondimento della santità e dell’opera del frate delle stimmate. Un importante convegno è previsto, infatti, nella giornata del 15 novembre alle ore 17,30, nella Chiesa di San Carlo, sul tema: “Giovanni Paolo II e Padre Pio, due giganti di santità del terzo millennio per un rinnovato cammino di fede e di speranza”. Al convegno interverranno importanti personalità del mondo ecclesiastico, scientifico ed universitario: Giulio Tarro, ricercatore di fama internazionale; Mario D’Antino, pres. sez. Corte dei Conti Roma, prof. Francesco D’Episcopo della Federico II di Napoli, prof.sa Teresa Sorrentino, dell’Università di Fisciano (Sa), mons. Leon Iwanowicz, Delegato nazionale Madonna di Fatima, il dott. Vincenzo Pascucci della Sanità militare- Roma. Moderatore sarà il giornalista Gianni Mozzillo, Direttore della Rivista “Padre Pio e il mondo contemporaneo”. Al convegno porterà il saluto il sindaco della città avv. Biagio Supino e l’intera manifestazione culturale sarà animata dai musicisti del San Carlo di Napoli, diretti dal Maestro Sabatino Cante. A felicitarsi per queasta iniziativa è il parroco padre Stefano Pompilio, passionista e il Gruppo di preghiera Padre Pio da Pietrelcina di Airola.

Antonio Rungi

Da Mondragone pellegrini a Roma

DSC06350.JPG12112008(003).jpgE’ stata una giornata interamente dedicata alla spiritualità quella che hanno vissuto oggi, 12 novembre 2008, 55 fedeli di Mondragone che sono andati in Udienza dal Papa e poi hanno visitato i luoghi della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, Madre Victorine Le Dieu. Guidati da padre Antonio Rungi, missionario passionista e cappellano delle Suore della Stella Maris, questa mattina alle ore 5,30 i fedeli si soo mossi, in pullman alla volta di Roma, dove sono arrivati alle 10.00, giusto in tempo per partecipare all’Udienza di Benedetto XVI in Piazza San Pietro. Udienza alla quale hanno partecipato migliaia di credenti da ogni parte del mondo, come sono stati citati durante l’incontro con il Papa. Tra questi gruppi citati anche quello del Cenacolo di preghiera di Mondragone. Alle ore 12.00 in punto si è conclusa l’Udienza ed il gruppo dei 55 si mosso alla volta della casa generalizia delle Suore di Gesù Redentore, che è situata sulla Nomentana. Qui i fedeli sono arrivati alle ore 14.00. Dopo il pranzo al saco consumato nell’accogliente struttura delle suore, alle ore 15,30 è iniziato il lungo periodo di oltre 3 ore di preghiera: prina davanti alla tomba della serva di Dio, Madre Victorine Le Dieu, poi per vedere un Dvd sulla vita della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, a seguire la visita a “Diorama”, ovvera una mostra permanente sulla vita di questa apostola della carità e subito dopo la visita alle memorie storiche della Serva Dio. Alle ore 16,30, nella Chiesa delle Suore padre Antonio Rugi ha officiato la santa messa, alla quale hanno partecipato tutti i fedeli e buona parte della comunità delle suore. Durante l’omelia, padre Rungi ha messo il risalto il significato più vero di un pellegrinaggio, che è un cammino di fede, come fu un cammino di fede tutta la vita della Le Dieu che si smosse in Francia e in Italia per portare il vangelo della carità, ma anche per adorare Cristo nell’Eucaristia e pregare per la riparazione e la riconciliazione. Alle ore 17,30 si conclude la celebrazione, animata dai fedeli presenti, che hanno proclamata la parola di Dio, ha letto le intenzioni della preghiera, hanno poratato all’altare i doni ed i segni dell’eucaristia, anno animato la liturgia con appositi canti. Alle ore 18.00 sono partiti alla volta di Mondragone, dove sono giunti intorno alle 21.00. Un viaggio tranquillo ed una giornata davvero ricca di stimoli spirituali, anche in considerazione dei diversi tempi dedicati alla preghiera in pullman o nei luoghi della memoria storica della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore. Al mattino in pullman sono state recitate le Lodi del giorno, mentre alla sera è stata pregato il santo Rosario e svolta la devozione al Divina Misericordia. Canti, riflessioni non sono mnacati durante il viaggio di andato e quello di ritorno, sia da parte del padre spirituale, che di Suor Paola Leone, superiora della Stella Maris di Mondragone che ha organizzato questa visita speciale a Roma, con udienza dal Papa. La gioia immensa per questa giornata si evinceva sul volto di tutti i presenti che hanno espresso la volntà di svolgere più frequnetemente questi pellegrinaggi, incentrati esclusivamente sull’aspetto spirituale e sul raccoglimento, come più volte ha tenuto a sottolineare padre Rungi nel guidare il pellegrinaggio e durante l’omelia tennuta nella messa serotina di oggi a Roma nell’accogliente e funzionale chiesa delle Suore di Gesù Redentore.

Pubblicato il n.6 di Pmp e Calendario 2009

RivistaDefinitivaPassionista-def.pdf RivistaDefinitivaPassionista-def_Page_01.jpgCalendarioVerticale_Page_1.jpgE’ in distribuzione il n.6 (Novembre-Dicembre 2008) della Rivista Presenza Missionaria Passionista, diretta da padre Antonio Rungi, teologo morale, giornalista pubblicista. La rivista stampata dalle Arti Grafiche Cernia di Casoria e spedita attraverso la Ditta Cotena di Marcianise, giungerà nei prossimi giorni alle case dei lettori e dei sostenitori di questro strumento di informazione della Provincia Religiosa dei Passionisti del Lazio Sud e Campania. Quale supplemento al n.6 verrà inviato anche il Calendario 2009, dedicato, questa volta, al significato ed al valore del “tempo”. Sia la Rivista che il Calendario si presentano molto interessanti. L’editoriale è dedicato agli ultimi due vizi capitali: l’invidia e l’accidia. Segue un ampio articolo a firma di Giuseppe Comparelli (quattro pagine) dedicate al Papa Pio XII e il suo rapporto con gli Ebrei. Un articolo di attualità e soprattutto di grande spessore culturale e storico. Seguono poi gli articoli sulla giornata del ringraziamento, sulla celebrazione del recente sinodo dei vescovi a Roma, sull’importanza della Parola di Dio. Continuano gli articoli su San Paolo Apostolo a firma di Stefano Pompilio. Un ampio spazio di riflessione è dato poi al significato ed al valore del Natale oggi e soprattutto tra i giovani. Sono presenti gli articoli su i testimoni di oggi, le storie di tutti i giorni, i racconti del missionario, la lezione di vita di padre Cipriani, la cronaca dei fatti salienti della vita della Provincia religiosa dell’Addolorata. Oltre al direttore responsabile, padre Antonio Rungi, che ha firmato alcuni articoli, hanno collaborato alla pubblicazione di questo numero, padre Pierluigi Mirra (addetto alla segreteria e alla diffusione della Rivista), Giuseppe Comparelli, Giovanni Cipriani, Carmine Manzi, Stefano Pompilio, Valentino Orefice. Una Rivista da leggere per la pluralità di argomenti che tratta, aggiornata nei contenuti e nel lingiaggio, molto apprezzata da vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici, nonché uomini e donne di cultura o semplici persone. La sua caratterizzazione come rivista divulgativa, diretta soprattutto a quanti hanno conosciuto o conoscono i passionisti, permette di raggiungere una pluralità di persone, offrendo valide riflessioni e aggiornate alla situazione, diremo, in tempo reale. Pur essendo bimestrale, riesce a compensare la cronaca, l’attualità, le cose più importanti, commentando i fatti più che raccontarli semplicemente. Un discorso a parte merita l’annesso Calendario 2009, molto bello ed espressivo, posto in essere dalla creatività di padre Pierluigi Mirra che ha voluto dedicare le sue breve riflessioni, didascalie e immagini al tempo che scorre, ma che, per un cristiano, non scorre invano. Coloro che vogliono ricevere la Rivista in omaggio o saggio, possono richiederla direttamente a padre Pierluigi Mirra, scrivendo al seguente indirizzo: P.Pierluigi Mirra – Padri Passionisti-Piazza San Paolo della Croce – Calvi Risorta (Ce); oppure telefonare allo stesso sacerdote ai seguenti numeri: 0823.651121, 0823.652217, oppure inviare un e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: pierluigimirra@virgilio.it. La rivista può anche essere richiesta direttamente al direttore responsabile, ai seguenti indirizzi: P.Antonio Rungi- Padri Passionisti- Via Domiziana, 656- 81034 Mondragone (Ce), oppure telefonando ai seguenti numeri: 0823.978314, 0823. 607410 (numero voip), o al seguente indirizzo di posta elettronica: antonio.rungi@tin.it  Si rassicura quanti vogliono comunque leggere la Rivista che nei prossimi giorni la stessa, insieme al Calendario 2009 verrà pubblicata on-line sul sito www.passionisti.org  (sito ufficiale della Provincia dell’Addolorata) e sul sito www.passiochristi.org (sito ufficiale della Congregazione della Passione – Passionisti).

Sessa Aurunca si prepara alla Festa religiosa della Madonna del Popolo

Madonnadelpopolo.jpgDomenica, 16 novembre, sarà il vescovo diocesano, monsignor Antonio Napoletano, a presiedere le solenni celebrazioni in onore della Madonna Avvocata del Popolo, protettrice della città e della Diocesi di Sessa Aurunca. La prima solenne celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Napoletano, è in programma per le ore 5,30 di domenica; mentre sarà lo stesso Ordinario diocesano a chiudere con la giornata festiva con un’altra celebrazione eucaristica, sempre nella cattedrale di Sessa Aurunca, alle ore 18.00. Alla festa della Madonna del Popolo la comunità cristiana di Sessa Aurunca e dell’intera Diocesi si sta preparando, come tutti gli anni, con un solenne novenario, predicato dal passionista, padre Giuseppe Polselli e che ogni giorno, nella celebrazione eucaristica della sera, vede la partecipazione delle varie confraternite della città o di altre associazioni cattoliche. Tematica unificante della preparazione alla festa della Madonna del Popolo, è “Maria, Madre e Maestra del nostro vivere da cristiani, oggi”. Il predicatore ha scelto  le seguenti tematiche per le singole celebrazioni serali, presiedute dal Vescovo,  tratte dal messale in onore della Madonna: Alla scuola di Maria; Non hanno più vino; Donna del servizio (Diaconia); Donna della gioia; Donna, salda sotto la croce; Donna della pace; Donna della misericordia e del perdono; Donna che vive intensamente l’attimo presente; Donna, immagine e madre della Chiesa. La festa in onore della Madonna del Popolo è molto sentita e partecipata dai fedeli della città e del territorio. La devozione verso la Madre del Signore parte da molto lontano, anche se l’immagine della Madonna del Popolo può dirsi abbastanza recente. Partendo dall’opera di Mons. Giovanni M. Diamare, vescovo di Sessa dal 1888 al 1914, sulla storia della Diocesi sessana, grande appassionato e ardente devoto della Beata Vergine Maria, che riporta gli studi di altri studiosi, la pala (cm. 125X92), opera di un artista sconosciuto, sulla quale si trova dipinta l’immagine della Madonna del Popolo fu rinvenuta, insieme con altri dipinti, “chiusa tra le mura di un’antica chiesetta, data ad uso delle Religiose Francescane di San’Anna, che presentemente costituiscono uno dei tre Monasteri esistenti in questa Città”. Il tempo del ritrovamento è molto incerto per la mancanza di documenti attestanti tale evento; sembra che si debba ricercarlo dopo il 1500. Il dipinto fu esposto nella Chiesa di Sant’Anna alla venerazione popolare, che crebbe di giorno in giorno, non solo perchè a lei erano attribuiti molti prodigi, ma ancor più perchè la città rimase indenne dagli assalti e dalle devastazioni dei Saraceni. Per proteggere la sacra immagine fu deciso di traslare, dopo il 1605, la pala dalla chiesa delle religiose alla Basilica Cattedrale. La solenne incoronazione della sacra immagine di Maria SS. Avvocata del Popolo, secondo il Decreto emesso dalla Santa Sede in data 7 febbraio 1904, avvenne solennemente l’1 settembre 1904. Gli ultimi restauri della pala hanno riportato l’immagine della Madonna Avvocata del popolo al suo antico splendore. L’immagine è collocata sull’altare centrale della cattedrale di Sessa Aurunca, esposta al culto e alla venerazione di tanti devoti di questa prodigiosa icona della Madre di Dio che tante benedizioni ha riservato al popolo e alla Diocesi di Sessa Aurunca in oltre cinque secoli di ininterrotto ed intensa devozione popolare, tradotta in stile di vita cristiana.

Mondragone. Un gruppo di fedeli in udienza dal Papa

1_2(2).jpgUn gruppo di fedeli del Cenacolo di preghiera delle Suore di Gesù Redentore in Mondragone, domani parteciperà all’Udienza generale del Santo Padre Benedetto XVI. I circa 60 partecipanti saranno guidati dal cappellano delle Suore ed animatore del Cenacolo di Preghiera, padre Antonio Rungi, missionario passionista della comunità di Mondragone. Con padre Rungi saranno presenti all’Udienza anche le Suore di Gesù Redentore della comunità di Mondragone (Stella Maris), guidate dalla Superiora, Suor Maria Paola Leone. Occasione questa anche per visitare, a Roma, i luoghi della serva di Dio, Madre Victorine Le Dieu, fondatrice delle Suore di Gesù Redentore. Il programma dettagliato prevede la partenza dalla Stella Maris, domani, mercoledì 12 novembre, alle ore 5.00. Alle ore 7.00 in pullman saranno recitate le Lodi. Si proseguirà per la città del Vaticano, dopo una breve sosta per la colazione, ad un Autogrill, per giungere intorno alel 9,30 a San Pietro. L’inizio dell’Udienza generale è previsto per le ore 10,30. Ai fedeli di Mondragone è stato riservato un apposito settore per avere maggiore possibilità di salutare personalmente il Papa. Dopo l’Udienza, la cui conclusione è prevista alle ore 12,30 (con la recita dell’Angelus), il gruppo dei fedeli si trasferirà alla Casa generalizia delle Suore di Gesù Redentore per consumare il pasto al sacco e nel pomeriggio visitare la casa religiosa, ove sono conservate le spoglie mortali di Madre Victorine Le Dieu. Alle ore 16,30, padre Rungi celebrerà la santa messa nella Chiesa delle Suore di Gesù Redentore in Roma e alle ore 18.00 è prevista la partenza per il rientro a Mondragone. L’arrivo è previsto, dopo una sosta per la cena, alle ore 21.30. “Si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio -ha detto padre Rungi-per ascoltare la voce del Papa e ricevere da lui la benedizione apostolica; parimenti è una occasione per visitare i luoghi ove è vissuta e morta la fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, madre Victorine Le Dieu, la cui vita è stata un continuo pleggrinaggio tra la Francia e Roma e in altri parti ove lei avviò la sua famiglia religiosa che, oggi, contunuando la sua opera e vivendo il suo carisma è presente in varie parti del mondo. Noi possiamo ritenerci ancora fortunati se le figlie spirituali di Madre Victorine Le Dieu sono presenti a Mondragone, ma anche in altre città della Campania e del Lazio, impegnate cme sono in varie attività apostoliche, soprattutto a favore dei bambini e dei poveri, ma anche nella pastorale parrocchiale e nella animazione spirituale”.

P.Rungi. Un decalogo anti-recessione di ispirazione cristiana

DSC06285.JPG Ha colto l’occasione dal testo del Vangelo di questa domenica, in cui si celebra la Dedicazione della Basilica Lateranense, nel quale Gesù scaccia dal tempio di Gerusalemme i cambiavalute, i commercianti, i venditori e quanti abusavano della generosità degli altri, per elaborare “un decalogo anti-recessione di ispirazione cristiana, finalizzato a fronteggiare la situazione economica di crisi mondiale in cui si trovano soprattutto i Paesi più sviluppati, tra cui l’Italia”.

Così padre Antonio Rungi, teologo morale campano, offre iò suo contributo di idee sul grave problema dell’economia mondiale alla luce dell’insegnamento sociale della Chiesa cattolica. “L’aumento costante dei poveri nel nostro Paese, la crisi delle borse e la perdita costante di denaro in Italia e nel Mondo stanno mettendo a rischio l’economia e il risparmio degli italiani, ma anche –sottolinea padre Rungi- la possibilità di accedere al credito per poter sopravvivere o comunque svolgere le attività produttive. Bisogna dare a questo gravissimo problema una risposta condivisa da tutti, escogitando un sistema di difesa che deve guardare non solo all’immediato, ma anche al futuro. Il rischi di una recessione mondiale sono reali, anzi già siamo in questa situazione di disastro economico mondiale. Da qui il recupero di alcuni criteri etici fondamentali e di alcuni comportamenti individuali, collettivi e internazionali che possono ridurre o azzerare i rischi della recessione in atto e che potrebbe ulteriormente aggravarsi”.

Uno specifico codice di comportamento morale in campo economico viene pertanto richiamato all’attenzione di tutti “nella speranza –scrive padre Rungi- che anche idee e proposte come queste senza alcuna pretesa di essere esaustive e di rispondere a pieno a tutte le sfide possano contribuire alla risurrezione e rivitalizzazione dell’economia italiana e mondiale”.

 

1. Far sviluppare il senso di Dio e la trascendenza, nel rispetto di ogni persona umana e delle identità culturali e religiose.

 

 

2. Intervenire direttamente come fedeli laici nell’azione politica e nell’organizzazione della vita sociale, animando le realtà temporali di spirito cristiano ed umanitario.

 

 

3. Ridurre la miseria e lo sfruttamento economico, soprattutto dei più deboli ed indifesi

 

4. Superare il divario economico mondiale, tra nazioni ricche e povere. Non ci può essere alcuna divisione per motivi economici.

 

 

5. Rivedere i sistemi bancari, creditizi e di gestione del denaro privato e pubblico a livello nazionale e mondiale. No a qualsiasi speculazione, usura legalizzata ed aumenti di prezzi ingiustificati.

 

 

6. Attuare una vera e concreta solidarietà tra tutte le nazioni sia nel benessere che nel momento del bisogno, come quello che stiamo vivendo.

 

 

7. Bloccare i meccanismi perversi che ostacolano lo sviluppo dei paesi meno progrediti e che aspirano legittimamente al miglioramento.

 

 

8. Fare ogni sforzo per mobilitare le risorse verso obiettivi di sviluppo morale, culturale ed economico, ridefinendo le priorità e le scale di valori, a partire dai più poveri.

 

 

9. Riformare le istituzioni economiche e finanziarie internazionali perché possano promuovere rapporti equi con i paesi meno sviluppati. Nessuna supremazia in campo economico, ma collaborazione e condivisione tra tutte le economie del mondo.

 

 

10.  Sostenere lo sforzo dei paesi poveri che sono alla ricerca del loro sviluppo, della loro autonomia e della loro autodeterminazione. In un mondo globalizzato o ci salviamo insieme o anneghiamo insieme nel mare della recessione  mondiale.

La festa della Dedicazione del Chiesa del Laterano

san-giovanni-in-laterano.jpgLa XXXII Domenica del T.O. coincide con la Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense. Una festa che ci richiama all’unità del popolo di Dio. Un popolo che nel corso dei secoli per circostanze e fatti particolari si è diviso ed ancora oggi, nonostante gli sforzi ecumenici in atto, rimane in questa divisione che è un motivo di controtestimonianza. Cristo ha voluto la sua Chiesa una, sotto la guida di un solo Pastore e di una sola guida spirituale,  Pietro, al quale aveva il compito di pascere il gregge e di confermarlo nella fede. Storicamente questa festa ci riporta all’origine del cristianesimo, dopo la durissima prova delle persecuzioni. L’imperatore Costantino, una volta convertito al cristianesimo diede a papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Da allora il Laterano è stata ed è ritenuta la madre di tutte le chiese di Roma e di tutti i cattolici del mondo. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. L’anniversario della sua dedicazione, celebrato originariamente solo a Roma, oggi si commemora in tutte le comunità cristiane cattoliche del mondo ed ha un particolare significato simbolico, ma anche religioso e spirituale, come evidenziano le letture bibliche poste alla nostra meditazione e riflessione in questa domenica.  Partendo da testo del Vangelo di Giovanni si comprende la grande dignità che Gesù stesso attribuisce al luogo sacro, al tempio, al suo tempo, ad ogni chiesa consacrata nel nostro tempo. Gesù angustiato per lo spettacolo che registra nel tempio di Gerusalemme, caccia fuori da quel luogo sacro, caro ad ogni autentico israelita e credente i venditori di pecore, buoi, colombe e i cambiavalute. Il motivo verso queste persone è forte ed incisivo da un punto di vista religioso: “non fate della casa del Padre mio un mercato!”. Effettivamente allora come oggi, la chiesa e le singole strutture ecclesiali rischiano per colpa di qualcuno di essere trasformate in un mercato. Bisogna scongiurare questo facendo proprio quanto il Signore dice nel brano del Vangelo: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. Bisogna farsi divorare dalla causa del vangelo e della chiesa, di ciò che è e rappresenta la Chiesa, una realtà spirituale che necessita di essere accolta, vissuta e difesa in un mondo, come il nostro, che valuta tutto o quasi nell’orizzonte del dio denaro e dell’economia. Come al tempo di Gesù che avevano trasformato il tempio in mercato, c’è anche per noi il rischio di fare altrettanto. Leggiamo il testo completo del Vangelo: Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Sempre al tempio di Gerusalemme è dedicata la prima lettura di oggi, tratta dal libro del profeta Ezechièle. Un testo molto interessante, in cui viene presentata una particolare visione proprio del tempio, con evidenti riferimenti al rapporto spirituale che lega la persona al tempio. “In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina». E’ evidente il riferimento, attraverso l’acqua, alla grazia santificante e sanatrice che ci dona Cristo. C’è una chiara allusione al battesimo, al sacramento della rinascita dalla nostra condizione di peccato d’origine. Dio ha affidato la grazia alla missione della Chiesa, il nuovo popolo eletto. E’ Gesù che costituisce Pietro come riferimento spirituale e visibile della sua continua azione santificante nell’uomo e nel mondo. Dove arriva quest’acqua tutto si rinnova e si rivitalizza. Su questo tema della grazia e della Chiesa come edificio spirituale è incentrata la seconda lettura della festa odierna, tratta dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Cristo, Chiesa, fedeli è il trinomio strettamente congiunto l’uno all’altro, che non si può parlare dell’uno escludendo l’altro. Gesù Cristo rimane il fondamento del suo corpo mistico della sua sposa, che è la Chiesa e la Chiesa siamo tutti noi battezzati che abbiamo avuto il dono della fede e a questa fede abbiamo aderito liberamente e responsabilmente. Entrando a far parte del popolo di Dio dobbiamo prestare ogni attenzione di realizzare i nostri progetti religiosi, umani e sociali partendo da Cristo e mai al di fuori di Cristo. Gesù è il centro dell’unità e in questa scia che deve camminare il popolo cristiano: “Fratelli, voi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi”.  Il significato della festa di oggi sta proprio in questo bisogno di ritrovare l’unità nella Chiesa e su Cristo, unico salvatore del mondo. Sia questa la preghiera che rivolgiamo al Signore dal profondo del nostro cuore in questo giorno di festa: “O Dio, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa’ che il popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, di segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi”. Amen.

P.Rungi. Preghiere e sostegno a neo Presidente dell’America

Obama.jpg“Preghiamo per il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama, che è stato eletto alla guida dell’America ieri sera. Il Signore lo illumini nel guidare l’America e nel collaborare alla pace ed al benessere mondiali”, è quanto ha detto padre Antonio Rungi, teologo morale campano, religioso passionista, celebrando questa mattina la santa messa delle ore 7,30, nella Chiesa delle Suore di Gesù Redentore a Mondragone. “Il Presidente degli Stati Uniti ha un ruolo importantissimo nello scenario mondiale –ha proseguito padre Rungi- e le sorti del mondo dipendono in buona parte anche dalla politica, dall’economia, dai valori democratici che l’America promuove attraverso il suo Presidente. Siamo lieti che il popolo americano ha scelto liberamente e democraticamente il suo 44° Presidente che è di colore, a conferma di una cultura e di un modo di rapportarsi tra gli esseri umani basati sul superamento del razzismo, della diversità del colore della pelle, perché tutti siamo fratelli e figli di Dio e tutti hanno diritto, come esseri umani, di fare lo stesso percorso e la stessa carriera degli altri. Il compito del nuovo e giovane presidente degli Stati Uniti d’America non è facile e non sarà facile. Per questo come credenti e cattolici affidiamo il cammino politico di questo giovane e dinamico Presidente degli Stati Uniti alla protezione della Madonna, perché attraverso il suo bene operare possa essere di aiuto alle classi deboli del suo Paese e del Mondo intero. Il suo programma elettorale possa davvero concretizzarsi in quanto non è semplice tradurre in azioni ciò che si proclama con le labbra e si dice durante la campagna elettorale. I cambiamenti legittimi ed auspicabili in questi ed altri casi non sempre si traducono a lungo termine, soprattutto se si è troppo giovani ed inesperti, in bene per un popolo e per una nazione o per una comunità umana. Noi abbiamo fiducia e diamo fiducia a questo giovane presidente di colore degli Stati Uniti d’America, il primo nella gloriosa storia di questo grande e progredito Paese del Mondo, ad entrare alla Casa Bianca.. Auspichiamo che l’ottimo rapporto che intercorre tra l’America e l’Italia, tra gli Americani e gli Italiani possa accrescersi per il reciproco bene e per una collaborazione effettiva per superare le gravi difficoltà in cui si trova il mondo attuale, dall’economia, alla pace, alla fame, alle ingiustizie, alle malattie, all’istruzione, alla privazione dei diritti fondamentali della persona umana, in varie parti del mondo, alla libertà religiosa, al terrorismo e quanto altro mette in ansia l’umanità in questo terzo millennio dell’era cristiana. A nome di questa piccola comunità cristiana –ha concluso padre Rungi- che vanta la presenza di diversi americani in zona, con il sito di Gricignano di Aversa giunga al neo presidente degli Stati Uniti d’America il nostro più sincero augurio di operare bene per tutta l’America, per tutti gli Americani e nelle sue possibilità per il bene dell’intera umanità nel consesso delle nazioni e della politica mondiale. Se tutto è possibile in America, nulla è impossibile a Dio, a cui affidiamo il cammino del Presidente degli Stati Uniti.”.

Calvi Risorta (Ce). Secondo incontro di formazione su Paolo di Tarso

Mirra.jpgSi è svolto ieri sera, lunedì 3 novembre 2008, alle ore 19, nella sala della Scuola Apostolica dei padri passionisti di Calvi Risorta il secondo incontro di formazione sulla figura e l’opera dell’Apostolo delle Genti in questo anno bimillenario della sua nascita. Ad organizzare l’iniziativa è stato padre Pierluigi Mirra, attuale superiore locale della comunità passionista ed ex-consultore all’Apostolato durante il provincialato di padre Antonio Rungi (2003-2007)  e di padre Stanislao Renzi (1998-2003), che, ogni primo lunedì del mese, tiene la conferenza. La comunità passionista di Calvi Risorta ha fatto sua la proposta di padre Pierluigi come pure la comunità parrocchiale di Zuni, guidata dal parroco padre Vincendo Correale, passionista. Ieri sera al secondo incontro, incentrato sul tema “L’incompreso alla ricerca di Cristo e dei fratelli”, erano presenti alla conferenza circa 60 persone, che stanno seguendo con interesse l’iniziativa promossa da padre Pierluigi Mirra e che rientra tra le tante in questo anni dedicato a Paolo di Tarso. “Sono particolarmente soddisfatto –ha detto padre Mirra – dell’interesse suscitata da questa mia iniziativa, che è diventata un periodico incontro di formazione per i religiosi della comunità e per la comunità cristiana di Calvi Risorta  e dintorni. La presenza anche del parroco di Visciano, altra frazione e parrocchia di Calvi Risorta attesta la bontà della nostra iniziativa che abbiamo assunto come comunità passionista che qui a Calvi Risorta è presente dal 1930 ed è stata la scuola di formazione umana, culturale e religiosi di tanti passionisti che sono passati a miglior vita o che continuano nel loro apostolato, ma anche di tanti fedeli laici, ex-alunni passionisti, ora padri di famiglia e professionisti affermati. La scuola apostolica di Calvi Risorta, ora occupata solo dai sacerdoti passionisti, è e continuerà ad essere un punto di riferimento spirituale e culturale per tutto l’agro caleno, nella certezza che possa essere ulterimente qualificata e rivalutata la grande ed efficiente struttura che necessita di pochi interventi. Qui andrebbe bene un centro di animazione  e di promozione vocazionale sul modello del grande Apostolo delle Genti e dell’altrettanto grande apostolo del Crocifisso, il nostro santo Fondatore, San Paolo della Croce”. I prossimi incontri e tematiche:  1 dicembre (Un Apostolo senza barriere); 12 gennaio 2009 (Dal fallimento di Atene al terreno fertile di Corinto); 2 febbraio (Io, Paolo, scrivo a voi); 2 marzo (Cristo, centro e fondamento del Vangelo di Paolo); 6 aprile (L’Inno alla Carità e il Comandamento di Gesù); 4 maggio (Da Cesarea a Roma: l’iter verso il martirio); 1 giugno (Linee ascetiche per un cammino paolino nella comunità cristiana).