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P.Rungi. Una catena di preghiera per la guarigione di Eluana

eluana1.jpgHa lanciato ufficialmente “una catena di preghiera per Eluana Englaro”, dopo la sentenza della Cassazione, “affinché questa giovane donna, cara a tutti noi, come i tantissimi ammalati delle nostre case e degli ospedali, possa continuare a vivere e soprattutto guarire”, è quanto comunica in una Nota personale, padre Antonio Rungi, teologo morale campano. “La mia iniziativa è sensibilizzare tutti i cristiani, le persone credenti di ogni religione a pregare per Eluana. Questa iniziativa è lanciata attraverso Internet e quanti vogliono aderire possono farlo mediante l’invio di una risposta al seguente indirizzo di posta elettronica: antonio.rungi@tin.it  a questo messaggio: “Io prego per Eluana e tu cosa fai e speri per Lei?”.
La catena di preghiera, non solo virtuale, ma reale, è stata lanciata questa mattina durante la messa delle ore 7,30 celebrata da padre Antonio Rungi, nella Chiesa delle Suore di Gesù Redentore in Mondragone ed estesa agli studenti di ogni ordine e grado delle scuole di Mondragone. “Sono tantissimi i giovani particolarmente sensibili al tema della vita e alla difesa della vita -scrive il teologo- che la maggioranza di loro non vede di buon occhio la sentenza che aurtorizza la morte di Eluana. I giovani sono più sensibili di quanto si pensi su questi tempi e sono più facilmente portati al sacrificio, perciò bisogna anche ascoltare la voce di quanti come Eluana possono manifestare il loro pensiero libero e indicare anche un possibile percorso umano in questi e in altri casi”. Intanto da mezzogiorno padre Rungi fa circolare sul web il semplice messaggio di adesione all’iniziativa di preghiera e al momento sono già molte le e-mail giunte al suo indirizzo di posta elettronica per la sua iniziativa spirituale.
“Vogliamo pregare non solo perché Eluana continui a vivere, ma soprattutto che possa guarire con un intervento divino. Vorremmo che Eluana diventasse il simbolo del diritto a vivere e non del diritto a morire, soprattutto quando la vita è affidata alla cura degli altri, nell’impossibilità di esprimere la propria volontà e di attuare la propria autodeterminazione qui ed ora come è nel caso di Eluana. Faccio appello a tutti i sacerdoti, i religiosi e i fedeli laici che in questi giorni si preghi molto di più rispetto al passato per la cara Eluana”.
Ecco il testo della preghiera composta da padre Rungi.
Preghiera per la guarigione di Eluana Englaro
Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
guarda con amore la nostra sorella Eluana Englaro,
da 16 anni immobilizzata in un letto di ospedale,
in uno stato di vita vegetativa ed in coma irreversibile,
che non permettono di sperare nella ripresa
di una vita normale per sé e per i suoi cari.
Tu che tutto puoi e  risani,
fa che questa nostra giovane sorella,
con un tuo intervento straordinario,
superi la malattia e riacquisti la salute di prima,
per continuare a vivere nella pienezza
delle sue facoltà di intendere, volere ed operare
per il  suo bene, per quello dei suoi cari
e per quanti l’amano con cuore sincero,
soprattutto dopo il tragico incidente
che l’ha immobilizzata a letto.

Solo un miracolo d’amore può salvare Eluana

eluana.jpg“Il caso Englaro non è questione di diritto, ma è questione di cuore e di amore. Ora solo un miracolo d’amore ed un vero miracolo potrà salvare Eluana”, è quanto ha dichiarato il teologo morale campano, padre Antonio Rungi, in merito al caso Englaro. “La vita di Eluana non può dipendere da una sentenza, nè da una legge, ma dalla coscienza, dall’amore alla vita, comunque e sempre. Come credenti ci affidiamo anche alla preghiera e all’intervento di Dio perché doni la guarigione a questa giovane donna, in stato vegetativo da circa 17 anni, ma comunque una persona viva.Tutti coloro che sono a favore della vita si augurano, non da ora, ma da quando il caso Englaro è diventato di dominio pubblico e un fatto mediatico, oltre che di diritto, che ora più che mai chi ha la responsablità ed ha dalla sua parte la legge, faccia prevalere l’amore, il cuore, la tenerezza, la capacità di andare oltre la legge e far emergere la carità, il servizio alla vita, anche quando questa apparentemente non è più vita agli occhi degli altri. Non vorremmo vai vedere ed assistere -ha detto il teologo- ad un intervento medico finalizzato comunque ad interrompere una vita umana, anche se legata a delle macchine. Chi fa una cosa del genere si assume una grande responsabilità davanti a Dio e non potrà trovare mai una giustificazione o legittimazione del proprio operato moralmente inaccettabile. Se una sentezza autorizza un simile intervento non vuol dire che ciò è moralmente giusto e di conseguenza da farsi a tutti i costi. Ora avendo nelle mani gli strumenti legali chi è chiamato a questo compito prenda tra le mani non gli strumenti di morte, ma quelli della vita, indirizzandosi verso un possibile ed atteso ripensamento. Nessuna faccia ciò che è permesso da una sentenza di un tribunale, che non è neppure una legge dello stato, anche se richiesto direttamente dagli interessati, ma faccia prevalere solo gesti di amore, comprensione, vicinanza a chi deve lasciare questo mondo e a chi è deputato questo compito ingrato, anche se medicamente rispettoso di alcuni procedimenti in questi e simili casi. Chiediamo a tutti quanti finora hanno lottato per ottenere il permesso di staccare la spina ad Eluana non lo facciano più e che lascino vivere Eluana fino a morte naturale. Noi pregheremo in questo tempo di triste ed angosciante attesa, nella speranza che sia una mano divina ad intervenire in questi e in tanti altri casi a favore della morte, bloccando mani che comunque si macchieranno di un crimine orrendo, in quanto si lascerà morire tra gli stenti, senza cibo e senza acqua un essere umano già provato da tante sofferenze e che in questa situazione estrema avrebbe solo bisogno di mani amorose e salvatrici e non da mani assassine. In questo nostro tempo -conclude il teologo- non fa meraviglia che prevalga la cultura della morte rispetto a quella della vita e della difesa dei più deboli”.