Archivi Mensili: agosto 2014

LA NOVENA IN ONORE DELLA MADONNA ASSUNTA

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Novena in onore della Madonna Assunta

Novena in onore della Madonna Assunta

Composta da padre Antonio Rungi, passionista

 

Introduzione (Tutti i giorni all’inizio della celebrazione)

 

C.O Dio, vieni a salvarmi.

T. Signore viene presto in mio aiuto

T. Gloria al Padre e a…

 

C. Preghiamo: Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! Amen.

 

6 AGOSTO – PRIMO GIORNO – MARIA SPERANZA DI SALVEZZA

 

DAL LIBRO DELLA GENESI –CAP.3

[14]Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame  e più di tutte le bestie selvatiche;  sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai  per tutti i giorni della tua vita.[15]Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe  e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa  e tu le insidierai il calcagno».

 

RIFLESSIONE

Dio  annunzia: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (v. 15). L’interpretazione di questo testo non è del tutto chiara perché i due verbi «schiacciare» e «insidiare» derivano in ebraico dalla stessa radice, il cui significato è incerto. Non è escluso che all’origine vi siano due radici imparentate, schiacciare e scattare verso. Sembra comunque che si tratti di un attacco reciproco, con esito incerto, tra il serpente, visto ora come personificazione del male, e la discendenza della donna, cioè tutta l’umanità. Il testo non parla dunque direttamente di una salvezza futura ma lascia intendere che il serpente non può ancora vantare una vittoria definitiva sull’uomo.

Se si legge però nel contesto di tutta la Bibbia, che narra la storia della salvezza, il testo diventa un annunzio di speranza per l’umanità peccatrice (protovangelo). Di questa speranza si è fatta forse interprete la Bibbia greca che traduce il pronome «questa» (la discendenza della donna) con il maschile, insinuando così che il protagonista della lotta sarà un personaggio di sesso maschile, che forse si identifica con il Messia; secondo la traduzione aramaica i figli della donna «sono destinati a fare la pace alla fine, nel giorno del re Messia» (Tg Gen 3,15). Per i primi cristiani è stato facile applicare la frase a Gesù (la discendenza) e a Maria (la madre del messia), o direttamente a Maria (nella Vulgata latina infatti la «discendenza» è al neutro, mentre il pronome «ella» è al femminile).

 

SILENZIO MEDITATIVO (SOTTO FONDO MUSICALE)

 

CANTO MARIANO

 

PRIMO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA MANIFESTAZIONE DI GESU’ ALLE NOZZE DI CANA (SOLO DIECI AVE MARIA)

 

T. Salve Regina

 

PREGHIERA ALLA MADONNA

O Maria, Madre della gioia, donna del sorriso e dell’intima gioia, tu hai lasciato la casa di Nazaret, portando nel cuore il canto del Magnificat. Donaci lo sguardo limpido per vedere i segni del sorriso di Dio nell’alba e nel tramonto, nei fiori e nelle stelle, nella vita del bambino e dell’anziano, per cantare come te la gioia che Dio effonde su tutto e su tutti. Tieni accesa nel nostro cuore una fiammella di contentezza, per benedire il Signore e ringraziarlo per le sue opere di bontà e misericordia nella nostra vita. Fa’, o Madre, che fin da quaggiù la gioia del cielo di cui tu sei Regina, prenda la nostra vita, per portarla a tutti coloro che incontriamo. Liberaci dalla tristezza, per cantare ogni giorno con te: “L’anima mia esulta, perché Dio è gioia, è pace, è festa d’infinito amore”. Amen.

 

CANTO MARIANO FINALE

 

7 AGOSTO – SECONDO GIORNO – UNA DONNA VESTITA DI SOLE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE – CAP.12

[1]Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. [2]Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. [3]Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; [4]la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. [5]Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. [6]La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

 

RIFLESSIONE

Qual è il significato di questa immagine? Essa rappresenta nello stesso tempo la Madonna e la Chiesa. Anzitutto la “donna” dell’Apocalisse è Maria stessa. Ella appare “vestita di sole”, cioè vestita di Dio: la Vergine Maria infatti è tutta circondata dalla luce di Dio e vive in Dio. Questo simbolo della veste luminosa chiaramente esprime una condizione che riguarda tutto l’essere di Maria: Lei è la “piena di grazia”, ricolma dell’amore di Dio. E “Dio è luce”, dice ancora san Giovanni (1 Gv 1,5). Ecco allora che la “piena di grazia”, l’“Immacolata” riflette con tutta la sua persona la luce del “sole” che è Dio. Questa donna tiene sotto i suoi piedi la luna, simbolo della morte e della mortalità. Maria, infatti, è pienamente associata alla vittoria di Gesù Cristo, suo Figlio, sul peccato e sulla morte; è libera da qualsiasi ombra di morte e totalmente ricolma di vita. Come la morte non ha più alcun potere su Gesù risorto (cfr Rm 6,9), così, per una grazia e un privilegio singolare di Dio Onnipotente, Maria l’ha lasciata dietro di sé, l’ha superata. E questo si manifesta nei due grandi misteri della sua esistenza: all’inizio, l’essere stata concepita senza peccato originale, che è il mistero che celebriamo oggi; e, alla fine, l’essere stata assunta in anima e corpo nel Cielo, nella gloria di Dio. Ma anche tutta la sua vita terrena è stata una vittoria sulla morte, perché spesa interamente al servizio di Dio, nell’oblazione piena di sé a Lui e al prossimo. Per questo Maria è in se stessa un inno alla vita: è la creatura in cui si è già realizzata la parola di Cristo: “Io sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). (PAPA BENEDETTO XVI)

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SECONDO MISTERO DA CONTEMPLARE:  L’ASSUNZIONE  DI MARIA AL CIELO (SOLO DIECI AVE MARIA)

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

8 AGOSTO – TERZO GIORNO –  MARIA MADRE DI DIO

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA- CAP.1

[26]Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [30]L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  [34]Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [37]nulla è impossibile a Dio». [38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

 

RIFLESSIONE

Il testo che meditiamo nel vangelo descrive la visita dell’angelo a Maria (Lc 1,26-38). La Parola di Dio giunge a Maria non attraverso un testo biblico, bensì da un’esperienza profonda di Dio, manifestata nella visita dell’angelo. Nel NT, molte volte, l’Angelo di Dio è Dio stesso. Fu grazie alla meditazione fatta sulla Parola scritta di Dio nella Bibbia che Maria fu capace di percepire la Parola viva di Dio nella visita dell’Angelo. Oggi avviene la stessa cosa con la visita di Dio nelle nostre vite. Le visite di Dio sono frequenti. Ma per mancanza di assimilazione e meditazione della Parola scritta di Dio nella Bibbia, non ci rendiamo conto della visita di Dio nelle nostre vite. La visita di Dio è così presente e così continua che, molte volte, non la percepiamo e, per questo, perdiamo una grande occasione di vivere in pace e con gioia.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

TERZO MISTERO DA CONTEMPLARE: L’ANNUNCIAZIONE

 

CONCLSUIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

9 AGOSTO – QUARTO GIORNO – MARIA DONNA DI CARITA’

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA- CAP.1

[39]In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. [40]Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. [41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo [42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! [43]A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? [44]Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. [45]E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».

 

RIFLESSIONE

“Shalom” pace, il saluto religiosamente pregnante con cui gli ebrei si auguravano reciprocamente la benedizione divina, apportatrice di ogni bene, risuona nella casa di Zaccaria. È Maria a recarlo nel varcarne la soglia. Avvisata della prodigiosa gravidanza della cugina, anziana e sterile, si è affrettata a portare il suo aiuto. Un episodio di affettuosa e familiare premura, certamente non raro tra consanguinei. Eppure quella visita ha qualcosa di straordinario: non la benedizione di Dio, ma il Dio delle benedizioni è entrato in quella casa. Non un semplice augurio di pace, ma la Pace, la Pace messianica si è effusa, e il bimbo ancora chiuso nel grembo di Elisabetta ne è raggiunto e santificato. Il suo sussultare di gioia coinvolge la madre, finora ignara di una presenza, oggetto di attesa lungo i secoli. Dinanzi a lei è l’Arca della Nuova Alleanza, la madre del suo Signore. Ed è un’esplosione di esultanza, un comune elevare a Dio l’inno di riconoscenza e di lode.

 “Shalom”: è il saluto che fa cogliere la presenza di Gesù al suo ingresso nella storia. “Shalom” pace è il saluto-consegna del Risorto affidato ai discepoli perché impregni di sé la storia, ridestando alla gioia il cuore spento di un’umanità stanca, che ancora oggi si trascina senza neppure aver più il coraggio di credere che essa sia possibile, proprio come Elisabetta, l’anziana sterile. Ma proprio come allora nella casa di Zaccaria reso muto dalla sua incredulità, io, cristiano, sono chiamato a far risuonare oggi il gioioso saluto, annuncio di una presenza di cui sono portatore e che nel gesto del dono disinteressato e generoso si fa tangibile.

 

PROSEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

QUARTO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA VISITAZIONE

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

10 AGOSTO – QUINTO GIORNO – MARIA DONNA DEL SILENZIO

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

41 I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo l’usanza;

43 ma, trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero.

44 Credendo che egli fosse nella comitiva fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti.

45 Non avendolo trovato tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

46 Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.

47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

48 Al vederlo restarono stupiti e sua Madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo angosciati”.

49 Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”

50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51 Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua Madre custodiva tutti questi fatti nel suo cuore.

52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

RIFLESSIONE

La reazione di Maria e Giuseppe: “Rimasero stupiti” come quando sentirono il canto di Simeone. È uno stupore che non dice solo meraviglia, ma che ha in sé un senso di incomprensione. Il dialogo Maria-Figlio è oltremodo semplice: “Figlio mio, perché ci hai fatto questo”. La voce di Maria ha un senso di rimprovero, ma è anche la voce di una mamma che si accorge di non capire il Figlio. Ciò che poi è strano è che Gesù non risponde alle parola della Madre, ma in senso di rimprovero dice loro: “Non sapevate che io debbo essere nella casa del Padre mio?”. Ma essi non capirono quello che disse loro. Eppure Gesù suppone che dovevano saperlo. Giuseppe sapeva di non essere il padre carnale, e Maria, che lo aveva concepito nella verginità, sapeva che il Figlio era un dono di Dio.

Quello che si dice nel racconto dell’Annunciazione non poteva essere facile per Maria. E forse è probabile che su questo evento non abbiano mai riflettuto. Ora però Maria sa che non riesce a capire e che deve continuare a riflettere su quello che capita e sul fatto enorme che da quel giorno il Figlio, che lei sa di essere destinato a possedere il trono di Davide, scende con loro a Nazaret e rimase loro sottomesso per quasi 20 anni. È comunque probabile che questo testo contenga la prima parola di Gesù e che questo esprima la sua relazione con Dio Padre, ciò che farà in tutta la sua vita. Il Vangelo dell’Infanzia si conclude come il racconto della nascita: “Maria custodiva tutte queste parole-eventi nel suo cuore”. Questo ci insegna a imitarla nell’ascolto dei fatti-evento di Gesù.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

QUINTO MISTERO DA CONTEMPLARE: IL RITROVAMENTO DI GESU’ NEL TEMPIO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

11 AGOSTO – SESTO GIORNO – MARIA MAESTRA DI PREGHIERA

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLO – CAP.I

1Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

 

RIFLESSIONE

Mi piace immaginala come maestra di preghiera tra coloro che hanno seguito Gesù. Ella si prende cura della prima Chiesa ed è tra presente tra i fratelli concordi nella preghiera. Dovremmo sovente avere l’Assunta come punto di riferimento del nostro pregare. Ella è la donna preghiera per eccellenza, è la donna dell’affidamento, è la donna della perseveranza e con suo esempio e la sua intercessione può aiutarci ad essere cristiani fedeli alla preghiera. Ancora oggi, Maria è maestra di preghiera, proprio come è stata per gli apostoli continua ad esserlo per noi Il suo esempio, proveniente dalla lettura del Vangelo, dovrebbe essere per noi un costante punto di riferimento.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SESTO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

12 AGOSTO – SETTIMO GIORNO – MARIA MADRE DEL DOLORE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».

 

RIFLESSIONE

Per la prima volta viene segnalato il duro cammino che il Salvatore dovrà percorrere. Egli sarà un segno di contraddizione; la madre sarà trapassata da una spada. In mezzo alla sua gente Gesù sarà una pietra di scandalo per alcuni e una pietra di fondamento per risorgere a nuova vita per altri. La spada che trafigge l’anima di Maria indica i contrasti cui andrà soggetto il figlio, ma soprattutto la sua morte in croce. La spada che si abbatterà sul Cristo ferirà mortalmente anche la madre. Si tratta di una stessa passione, sopportata simultaneamente, ciascuno per la sua parte, dal figlio e dalla madre. La missione di Maria, cominciata nelle gioia e nell’esultanza (cfr 1,28), si va coprendo di ombre, che si infittiranno sempre di più fino al Calvario.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SETTIMO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

13 AGOSTO – OTTAVO GIORNO – MARIA MADRE DEL REDENTORE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

[1]In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. [2]Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. [3]Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. [4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, [5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. [6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. [7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

 

RIFLESSIONE

Maria da alla luce il suo primogenito. Il termine “primogenito” non indica che Maria abbia avuto altri figli dopo la nascita di Gesù. Il primo figlio – anche se non ne fossero nati altri in seguito – era sempre chiamato primogenito, per designare i diritti e i doveri che lo riguardavano (cfr. Es 13,12: “Riscatterai ogni primogenito dell’uomo tra i tuoi figli”; Es 34,19: “Ogni essere che nasce per primo nel seno materno è mio”).

I movimenti che fa Maria (lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia), sono gli stessi movimenti che si faranno alla morte di Gesù. Gesù sarà segnato fino alla morte da questa estrema povertà. Non si tratta solo dell’indigenza materiale della sua famiglia. C’è molto di più. Gesù, il Verbo fatto carne, “venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11). E la mangiatoia ne è il simbolo: “il bue riconosce il suo proprietario e l’asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende”. (Is 1,3). C’è qui il grande mistero dell’incarnazione. Paolo dirà che “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8, 9).

Anche un alloggio (Katàljma) diviene simbolo di una povertà e di un rifiuto che troverà il suo culmine nel rifiuto assoluto di lui nel processo davanti a Pilato (cfr. Gv 18, 28-19, 16). Più tardi Gesù dirà “il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Katàljma ricorda anche quel luogo ove Gesù mangerá la pasqua con i discepoli (Lc 22,11; Mc 14,14; cfr. anche: Lc 9,12; 19,7; 22,14).

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

OTTAVO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA NASCITA DI GESU’

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

14 AGOSTO – MARIA DONNA GLORIOSA

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DALLA LUMEN GENTIUM, 59

Essendo piaciuto a Dio di non manifestare apertamente il mistero della salvezza umana prima di effondere lo Spirito promesso da Cristo, vediamo gli apostoli prima del giorno della Pentecoste « perseveranti d’un sol cuore nella preghiera con le donne e Maria madre di Gesù e i suoi fratelli» (At 1,14); e vediamo anche Maria implorare con le sue preghiere il dono dello Spirito che all’annunciazione, l’aveva presa sotto la sua ombra. Infine la Vergine immacolata, preservata immune da ogni macchia di colpa originale finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo  e dal Signore esaltata quale regina dell’universo per essere così più pienamente conforme al figlio suo, Signore dei signori (cfr. Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte .

 

RIFLESSIONE

I fedeli hanno sempre guardato a Maria nel suo splendore regale, contemplando la coronata regina del cielo e della terra al di sopra di tutti gli angeli e i santi (come ad esempio nel quinto mistero del rosario).

Il primo motivo per cui Maria è regina degli angeli è il suo ruolo di madre di Dio. Maria ha avuto con il Signore un rapporto di tale unione e intensità come nessun’altra creatura, anche angelica. Già la verginità perpetua la associa agli angeli; ma, di più, il suo corpo è diventato tempio e dimora di Dio stesso fatto uomo e il Signore stesso, nella sua vita terrena, è stato a lei soggetto come figlio. Le grazie donate a Maria per la sua altissima vocazione sono superiori assolutamente alle grazie donate agli angeli.

Inoltre, dobbiamo considerare la straordinaria e incomparabile santità della Madonna. Maria ha avuto da Dio la grazia eccelsa dell’Immacolata Concezione, per cui non è stata soggetta al peccato originale né alle sue conseguenze; nella sua vita, Maria non ha commesso nemmeno il minimo peccato, anche veniale, per cui è sempre stata ricolma di una tale pienezza di santità e di grazia da superare la santità di tutti i santi e angeli. Una santità che è il puro riflesso di quella di Dio. Lo stesso arcangelo Gabriele la saluta come «piena di grazia».

Ma c’è anche un altro motivo per cui Maria è regina universale, e quindi anche degli angeli: il suo ruolo nell’opera della redenzione; come ci insegna il venerabile Pio XII nella sua lettera enciclica Ad coeli Reginam (cap. III), Maria è stata associata in modo unico ed eccezionale all’opera della salvezza, compiuta dal Signore nella sua vita terrena, soprattutto con la sua passione e morte. Maria è stata unita in modo singolare alle sofferenze di Cristo e ora, come è logico, partecipa pienamente della vittoria e della dignità regale del Figlio risorto.

 

PROSEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

NONO MISTERO DA CONTEMPLARE: MARIA REGINA DEGLI ANGELI E DEI SANTI.

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

NOVENA E SOLENNITA’ DELLA MADONNA ASSUNTA

 

6-15 AGOSTO 2014

 

PADRE ANTONIO RUNGI, PASSIONISTA

 

Al Santuario della Civita un pomeriggio di spiritualità guidato da padre Vaccelli

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Itri (Lt). Al Santuario della Civita un pomeriggio di spiritualità con i gruppi ecclesiali

di Antonio Rungi

Circa 100 fedeli laici, con qualche religiosa, hanno partecipato al ritiro spirituale al Santuario della Civita, che si è svolto, oggi pomeriggio, dalle ore 15.00 alle ore 18,30. Al pomeriggio di spiritualità mariana e passionista, vi hanno partecipato i membri di alcuni movimenti presenti sul territorio ed in particolare ad Itri (Rinnovamento dello Spirito, Gruppo di Mediugorie). A guidare la preghiera, a tenere la catechesi e a celebrare la santa messa è stato padre Francesco Vaccelli (per tutti don Franchino, ex-prete diocesano, parroco di Campodimele e sacerdote passionista da 20 anni). A disposizione dei fedeli, che sono arrivati al Santuario puntuali, per le confessioni e la guida spirituale i padri passionisti in servizio al tempio mariano: P.Emiddio Petringa, padre Cherubino De Feo e padre Antonio Rungi, che insieme a padre Francesco Vaccelli costituiscono l’attuale comunità passionista del Santuario della Civita. Il motivo di questo incontro di spiritualità è di dare significato e senso all’estate che appena incomincia a fare capolino da un punto di vista meteo, proprio alla Civita, dove maggiormente si avvertano i cambiamenti repentini del clima, anche in questa non-estate 2014. Dopo la preghiera e la catechesi iniziale, tenuta da padre Francesco si è tenuta la celebrazione della messa. ll sacerdote ha toccato i punti cardini della fede cattolica e della dottrina della chiesa. Ai fedeli laici appartenenti ai vari gruppi ecclesiali si sono aggiunti i devoti della Madonna della Civita che in questi giorni giungono, singolarmente, in gruppo o in pellegrinaggio, per venerare la Vergine Santa. Singolare è stato, infatti, il pellegrinaggio di Pontecorvo, a piedi, nella notte tra sabato e domenica, con circa 50 Km, che si è svolto domenica mattina, 3 agosto 2014, con circa 300 partecipanti all’annuale momento di preghiera davanti all’immagine della Civita da parte dei cittadini pontecorvesi. “E’ significativo che oggi  memoria della Cattedrale romana di Santa Maria Maggiore, dedicata alla Madre di Dio – ha detto padre Antonio Rungi, teologo morale e passionista del santuario – che i fedeli abbiano sentito il desiderio di ritrovarsi a pregare nel santuario dell’arcidiocesi di Gaeta. Pregare la Vergine Santa ogni giorno è un dovere di tutti i veri cristiani, mediante la preghiera del Santo Rosario. Farlo in determinate circostanze e festività assume un valore speciale, in quanto nelle feste della nostra Madre Celeste non può mancare l’atto di culto e di devozione sincera a Colei che da lassù, anzi da quassù, dal Santuario della Civita dispensa grazie benedizioni a tutti i suoi figli e devoti. La preghiera aiuta sempre nel cammino della fede e la preghiera in onore della Madonna è un sostegno maggiore nelle tribolazioni e difficoltà della vita di oggi e di sempre”, ha concluso padre Rungi.

COMMENTO ALLA PAROLA DI DIO DI DOMENICA XIX – 10 AGOSTO 2014

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DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO

 

10 AGOSTO 2014

 

USCIRE DALLA PARALISI SPIRITUALE

 

padre Antonio Rungi, passionista

 

Tutti noi sperimentiamo la paura, soprattutto nei momenti più difficili della nostra vita, quali una malattia, la solitudine, la morte, la privazione di qualcosa, la frattura di un rapporto affettivo o d’amore, la perdita del lavoro, della famiglia, degli affetti, dell’amicizia, della stima. La paura ci prende e a volte ci sovrasta, bloccando di fatto la nostra vita umana, sociale, ecclesiale. Per paura non si esce da casa, non si svolge bene una missione, non si rischia. A ciò si aggiunga quello che oggi è la malattia più diffusa che è l’angoscia esistenziale, la depressione, gli attacchi di panico, per problemi veri o a volte immaginari. Dobbiamo tutti lottare con queste paure che spesso ci bloccano e non ci fanno agire. Io la definisco paralisi psicologia e spirituale. A volte ci proviamo pure ad uscire da certe paure, ataviche, ma basta un nonnulla che ritorniamo ad essere come prima, peggio di prima, più prudenti di prima. E’ vero che viviamo in un mondo che fa paura per i comportamenti strani ed imprevedibili delle persone e della stessa natura, ma fondamentalmente noi non siamo nati per vivere nella paura, ma nella gioia, nella letizia, nella speranza, nella vera felicità che parte dal coraggio ed il coraggio parte dalla fede.

 

Il Vangelo di oggi, quello della XIX domenica del tempo ordinario, ci aiuta ad entrare nel tema della fede e del coraggio che deriva dalla fede. Le persone piene di fede sono state e saranno sempre coraggiose, perché hanno la certezza interiore e spirituale che non sono mai sole, con loro c’è sempre il Signore. Il racconto della tempesta sedata con l’intervento di Gesù, che salva gli apostoli che stavano naufragando, al di là del significato teologico e spirituale che indica (la chiesa in tempesta, salvata da Cristo, la barca simbolo appunta di questa comunità che ha bisogno di guide illuminate e coraggiose) ci fa capire, oggi, alla luce di questo brano quanto cammino dobbiamo ancora fare per entrare nella vera fede, quella fede che parte dal riconoscere Gesù Cristo, il vero ed unico salvatore. Quando ci affidiamo ad altri salvatori, che non possono salvare, rincorriamo false concezioni della vita e della storia. Rincorriamo il mito della salute e della bellezza e basta poco per per perdere l’una e l’altra; il mito del benessere, del denaro e basta una cristi per metterci in crisi e non saperci più orientare e perdere di fiducia e di speranza; il mito del successo e basta poco per essere emarginato ed escluso dalla società, dai vari mercati se non scendi a compromessi o se hai perso quota, consistenza e soprattutto appoggi di ogni genere; il mito del progresso e basta poco per accorgerci che non sappiamo difenderci dalle malattie più banali, quando nel mondo muoiono milioni di persone per la nostra incuria e superficialità nell’affrontare i veri drammi dell’umanità. Ascoltiamo e meditiamo attentamente sul vangelo di oggi che potrebbe essere inteso in modo riduttivo, pensando solo alla mancanza di fede o alla crisi che può interessare la barca di Pietro,cioè la Chiesa, in determinati momenti e periodi storici, come quello che stiamo vivendo e dal quale stiamo tentando di uscire con il coraggio e la forza profetica di papa Francesco, dei vescovi, dei sacerdoti, dei fedeli laici che lottano per il bene e per il vero progresso dell’umanità.

 

Un testo evangelico tra i più importanti ed interessanti per leggere il mondo con gli occhi della fede, della speranza e dell’amore, in poche parole con gli occhi di Cristo.

“[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».  Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!».  Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

 

Vorrei sottolineare di questo vangelo tre importanti dichiarazioni da parte di Gesù e degli apostoli. Da parte di Gesù: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».  E poi “Vieni”. Ed infine: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Da parte di Pietro: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed anche: «Signore, salvami!». Da parte degli apostoli: «È un fantasma!» e «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Volendo riflettere su queste espressioni vediamo un triplice atteggiamento: quello di fiducia e di sicurezza da parte di Gesù; quello dell’incertezza e del dubbio da parte di Pietro, e quello del passaggio dall’immaginazione alla fede degli apostoli che stavano sulla barca insieme a Pietro. Il punto di riferimento di tutto il discorso è Gesù, è lui il centro dell’attenzione. Da fantasma iniziale, come lo vedono gli apostoli all’inizio della tempesto, al riconoscimento del suo essere Figlio di Dio, di fronte alla tempesta sedata. E’ il cammino della fede che richiede tempo, fallimenti, paure, incertezze per approdare alle profonde convinzioni che senza di Dio e senza Gesù non possiamo davvero fare nulla. Questo cammino di fede richiede la docilità allo Spirito Santo. Questa docilità è espressa in modo esemplare da profeta Isaia, che nel brano della prima lettura di oggi si presenta a noi come la persona attenta alla voce di Dio, una voce che non fa rumore o sconquasso, ma che tocca il cuore, penetra nell’anima e modica l’assetto del pensare e dell’agire di chi si lascia toccare da questa voce.

 

Bellissimo il brano della prima lettura sul quale ognuno può abbondantemente riflettere per dare una risposta personale alla voce di Dio e alla voce della coscienza che ci richiama sulla retta vita.

“In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna”.

 

Ripromettiamoci di ascoltare quello che dice il Signore: Egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. Questo ascolto sincero e vissuto produrrà nella vita quello che davvero desideriamo tutti:  Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

 

Essere missionari della fede e della speranza è quanto ci chiede di fare san Paolo Apostolo nel brano della seconda lettura di oggi. Quante pene e tribolazioni nel nostro cuore perché la fede non cresce dentro di noi ed intorno a noi. Forse è davvero tempo di dare una svolta consistente al nostro modo di agire da presunti cristiani e non da veri cristiani, da cristiani all’acqua di rosa come ci ricorda Papa Francesco e non da cristiani che ripongono la loro fiducia totale nel Signore. Scrive, infatti l’Apostolo delle Genti: “Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.  Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen”.

 

Questa bellissima professione di fede in Cristo sia il motivo costante del nostro lottare per la fede, non perché dobbiamo fare dei proseliti, ma semplicemente perché mossi da un amore immenso per il Signore, noi possiamo dare ragione della fede, della speranza e della carità che portiamo nel nostro cuore, convinti più che mai che Gesù è il vero, unico e assoluto salvatore e redentore dell’uomo, della chiesa e della storia.

 

Esprimiamo il nostro forte desidero di pregare in questo giorno del Signore, con le parole della Colletta della liturgia eucaristica di questa domenica: “Onnipotente Signore, che domini tutto il creato, rafforza la nostra fede e fa’ che ti riconosciamo presente in ogni  avvenimento della vita e della storia, per affrontare serenamente ogni prova e camminare con Cristo verso la tua pace. Amen”

Raccolta di novene e preghiere in onore della Madonna Assunta

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NOVENA IN ONORE DI MARIA ASSUNTA

O Dio vieni a salvarmi…

Cielo e terra a te s’inchina,

innocente verginella,

cui Gabriel chiamò regina,

e tu a lui dicesti: “Ancella”

ai tuoi piè vien l’alma mia,

e ripete: Ave Maria.

Ave Maria…, Gloria…

 

Quanta pace col tuo Figlio

nell’avito umile tetto,

nei dolor di questo esiglio,

quanta gioia, quanto affetto!

Nel suo pianto e nel suo riso

tu godevi il paradiso.

Ave Maria…, Gloria…

 

Poi Gesù, vinto l’inferno,

fè ritorno al firmamento,

al suo  regno sempiterno,

e il suo amor si fè tormento,

lui chiamando mane e sera

nell’assidua preghiera.

Ave Maria…, Gloria…

 

Ma chiedean tua difesa

gli altri figli del tuo amore.

Era giovane la Chiesa

e d’inferno aspro il furore.

E il tuo cor parea diviso

tra la terra e il paradiso.

Ave Maria…, Gloria…

 

Giunse alfin l’ora segnata

nei segreti alti di Dio,

tu dicevi: “o patria amata !”

tu dicevi: “ o figlio mio !”

 

 

la tua morte, oh che stupore!

Fu soltanto opra d’amore.

Ave Maria…, Gloria…

 

Giacea il corpo immacolato

bianco, bianco come il giglio.

Gabriel gli stava allato

messaggero alto del Figlio

sparve a un tratto; in canto e riso

fu levato in paradiso.

Ave Maria…, Gloria…

 

Dio t’accolse nella gloria,

e ti fè del ciel regina.

Ogni spirito esulta, applaude;

ogni spirito a te s’inchina

Dio giurò: “Chi il ciel desia,

non l’avrà senza Maria”.

Ave Maria…, Gloria…

 

O Maria, soccorri i misei

nell’esilio della terra.

Madre, o Madre, ah quante insidie!

Dell’inferno che ria guerra!

Ogni dì nuovi perigli…

O Maria, soccorri i figli.

Ave Maria…, Gloria…

 

Noi con te saremo intrepidi;

noi con te saremo forti;

vincerem noi stessi, o Vergine,

piangeremo i nostri torti.

E all’uscir da questo esiglio,

troverem  propizio il Figlio.

Ave Maria…, Gloria…

 

NOVENA DELL’ASSUNTA

In questa sacra Novena, figurandoci d’esser presenti alla gloriosa Assunzio­ne di Maria santissima, ne accompagne­remo con devozione il trionfo; e in me­moria di quella misteriosa corona di do­dici stelle, con la quale fu coronata in cielo, le offriremo questa piccola coro­na di dodici salutazioni angeliche ed al­trettante benedizioni, dicendo:

* I. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella qua­le foste invitata dal vostro Signore al cielo. Ave Maria…

* II. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale foste assunta dagli Angeli santi in cie­lo. Ave Maria…

* III. Sia benedetta, o Maria, l’ora in cui tutta la corte celeste vi venne incontro. Ave Maria…

* IV. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale foste ricevuta con tanto onore in cie­lo. Ave Maria…

* V. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale sedeste alla destra del vostro Figlio in cielo. Ave Maria…

* VI. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale foste coronata con tanta gloria in cie­lo. Ave Maria…

* VII. Sia benedetta, o Maria, l’ora in cui vi fu dato il titolo di Figlia, Madre e Sposa del Re del cielo. Ave Maria…

* VIII. Sia benedetta, MMrria, l’ora nella quale foste riconosciuta Regina suprema di tutto il cielo. Ave Maria…

* IX. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale tutti gli Spiriti e Beati del cielo vi acclamarono. Ave Maria…

* X. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale foste costituita Avvocata nostra in cielo. Ave Maria…

* XI. Sia benedetta, o Maria, l’ora nella quale cominciaste a intercedere per noi in cielo. Ave Maria…

* XII. Sia benedetta. o Maria, l’ora nella quale vi degnerete di ricevere ni tutti in cielo. Ave Maria…

Preghiamo

O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla su­blime dignità di madre del tuo unico Figlio fatto uomo e oggi l’hai coronata di gloria incomparabile, fa’ che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo per sua in­tercessione giungere fino a te nella gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

NOVENA per l’ASSUNZIONE della B.V. MARIA

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella tua Assunzione trionfale in anima e corpo al Cielo, dove sei acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi; ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore che Ti ha esaltata sopra tutte le creature e offrirti il nostro omaggio ed il nostro amore.

Ave Maria…

O Maria assunta in Cielo in corpo ed anima, prega per noi.

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi sappiamo che il tuo sguardo, che maternamente accarezzava l’umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia ora in Cielo alla vista dell’umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell’anima tua, nel contemplare faccia a faccia l’adorabile Trinità, fa sussultare il tuo cuore di beatificante tenerezza; noi, poveri peccatori a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, Ti supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinché apprendiamo fin da questa nostra vita terrena a gustare Iddio, Iddio solo, nell’incanto delle creature.

Ave Maria…

O Maria assunta in Cielo in corpo ed anima, prega per noi.

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi confidiamo che le tue pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le tue labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che tu senta la voce di Gesù dirti di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: «Ecco il tuo figlio»; noi, che Ti invochiamo nostra Madre, Ti prendiamo come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.

Ave Maria…

O Maria assunta in Cielo in corpo ed anima, prega per noi.

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi abbiamo la vivificante certezza che i tuoi occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgano ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, all’oppressione dei giusti e dei deboli; noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal tuo celeste lume e dalla tua dolce pietà, sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra Patria.

Ave Maria…

O Maria assunta in Cielo in corpo ed anima, prega per noi.

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi crediamo infine che nella gloria dove regni vestita di sole e coronata di stelle Tu sia, dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi; da questa terra dove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di Te, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza. Attiraci con la soavità della tua voce per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

Ave Maria…

O Maria assunta in Cielo in corpo ed anima, prega per noi.

Salve, o Regina..

 

NOVENA IN ONORE DELLA MADONNA ASSUNTA

1° giorno

Maria è la Vergine in ascolto, che accoglie la Parola di Dio con fede.

G .Questa fu per lei premessa e via alla maternità divina. Questo è anche ciò che fa la Chiesa, la quale, soprattutto nella Liturgia, con fede ascolta, accoglie, proclama, venera la parola di Dio, la dispensa ai fedeli come pane di vita. (Marialis cultus n 17)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …Non posso un solo momento titubare, confidate nella solita protezione e misericordia di Maria Santissima per noi.

(Epist. II/1 Lett. a Mons. F. M. Zoppi, 13. 4. 1817, p. 261)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Come Maria, rimaniamo aperte all’ascolto della Parola del Signore che genera in noi Gesù.

 

PREGHIAMO :

“Maria, Regina Assunta in Cielo, ottienici assieme al perdono delle nostre colpe, la forza di vivere veramente di fede e d’amore, per essere in grado di portare agli altri la fede di Cristo. Dà forza e sicurezza al nostro cammino sulla terra: sii tu stessa il nostro cammino, perché tu conosci il sentiero più sicuro e diretto che conduce, per amor tuo, all’amore di Gesù Cristo. Amen” (San Josemaria Escrivà).

Canto:

 

2° giorno

Maria è la Vergine in preghiera.

G. Così essa appare a Cana dove manifestando al Figlio con delicata implorazione una necessità temporale, ottiene anche un effetto di grazia: che Gesù, compiendo il primo dei suoi «segni», confermi i discepoli nella fede in lui. (Marialis cultus n 18)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. “… io confido solo in Maria santissima…”(Epist. II/2 Lett. a Mons. F. M. Zoppi, 24. 12. 1825, p. 1072)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Come Maria, rimaniamo in attenta preghiera di intercessione per le necessità di tutti i nostri fratelli e del mondo intero.

PREGHIAMO…..(vedi primo giorno)

Canto:

 

3° giorno

Maria è la Vergine Madre

G. E’ colei che per la sua fede e obbedienza generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre adombrata dallo Spirito Santo. (Marialis cultus n 19)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …Il diavolo non manca di mettere ostacoli da ogni parte, ma Maria Santissima, nostra cara Madre, trionferà di tutto.

(Epist. II/2 Lett. al Sign. C. Manziani, 17. 01. 1834, p. 1000)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria, di intercedere per noi una fede forte per essere come Lei, portatrici di Gesù al mondo.

PREGHIAMO …..(vedi primo giorno)

Canto:

4° giorno

Maria è la Vergine offerente

G. Nell’episodio della presentazione di Gesù al tempio la Chiesa, guidata dallo Spirito, ha scorto, al di là dell’adempimento delle leggi riguardanti l’oblazione del primogenito, la continuità dell’offerta fondamentale che il Verbo incarnato fece al Padre, entrando nel mondo. (Marialis cultus n 20)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. “… ogni affare è di Maria santissima, farà essa, ed io, cercherò di tener dietro alle tracce della materna sua misericordia.

(Lett. a Mons. F.M. Zoppi, 7.3.1834, p. 788)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria, di donarci la gioia di donare tutto ciò che siamo e abbiamo.

PREGHIAMO … (vedi primo giorno)

Canto:

 

5° giorno

Maria é maestra di vita spirituale

G. I fedeli guardano a Maria per fare, come lei, della propria vita un culto a Dio e del loro culto un impegno di vita. (Marialis cultus n 21)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …noi dobbiamo fare il poco che possiamo sperando tutto da Maria…

(a M. F. Maria Ghezzi 7-6- 1817)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Affidiamo a Maria la nostra vita spirituale personale e comunitaria, perché ci guidi alla conoscenza profonda del Figlio suo e ad un amore radicale per Lui solo.

PREGHIAMO (vedi primo giorno)

Canto:

 

6° giorno

Maria è modello di culto

G. Maria ci insegna quel culto che consiste nel fare della propria vita un’offerta a Dio. Insegnamento che ognuno può riascoltare, porgendo l’orecchio alla voce della Vergine, allorché essa, anticipando in sé la stupenda domanda del Signore, rispose al messaggero di Dio: Ecco la serva del Signore: sia fatto di me secondo la tua parola. (Marialis cultus n 21)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. … Ella ben sa che gli affari di Maria Santissima sono sempre cause vinte… Piacendo alla nostra Santissima Madre, essa in un momento cangia tutto… Tutte le speranze nostre sono unicamente appoggiate a Maria, dobbiamo però anche noi, al momento opportuno, fare il poco che possiamo. (Epist. II/2 Lett. a Mons. F. M. Zoppi, 27. 08. 1825, pp. 1069-1070)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria, di poter ripetere ogni giorno con la sua stessa disponibilità: Ecco la serva del Signore: sia fatto di me secondo la tua parola.

PREGHIAMO …..(vedi primo giorno)

Canto:

 

7° giorno

Maria donna del “SI”.

G. Il «sì» di Maria è per tutti i cristiani lezione ed esempio per fare dell’obbedienza alla volontà del Padre la via e il mezzo della propria santificazione. (Marialis cultus n 21)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …Se Maria Santissima non avesse operato per me, niente mi sarebbe mai riuscito. Si appoggi totalmente ad essa e vedrà che otterrà ogni cosa.

(Epist. II/2 Lett. al Sign. A. Schiavoni, p. 1326)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria, che ci aiuti a non avere mai paura di rispondere “SI” alle richieste del Signore

PREGHIAMO …..(vedi primo giorno)

Canto:

 

8° giorno

Maria umile Ancella del Signore e Regina di misericordia

G. Essa è partecipe dei frutti del mistero pasquale, perché totalmente unita al Figlio suo Gesù, da Betlemme al Calvario …(Marialis cultus n 22)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …Vedrà, mia cara figlia, che se rimetterà tutto e sempre nella mani di Maria Santissima, tutto andrà sempre bene.

(Epist. III/1 Lett. a A. Bragato, 16. 12. 1818, p. 213)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria che, come Lei, possiamo avere il coraggio di non deviare mai dal cammino che conduce al Calvario.

PREGHIAMO…..(vedi primo giorno)

Canto:

 

9° giorno

Maria Sposa dello Spirito Santo

G. I santi Padri attribuirono all’opera dello Spirito la santità originale di Maria da lui quasi plasmata e resa nuova creatura. Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell’Altissimo ti ricoprirà… e Maria si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, ciò che in lei si è generato, è opera di Spirito Santo… (Marialis cultus n 26)

Dagli scritti di S. Maddalena

G. …Tutto sarà condotto e benedetto da Maria Santissima, nelle cui mani e possente patrocinio ripor dobbiamo ogni nostra difficoltà.  (Epist III/1 Lett. a D. Faccioli, 7. 5. 1819, p. 287)

G. Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Bella, e tutta gloriosa, la Vergine Maria passa da questo mondo a Cristo

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Godono gli angeli, si rallegrano gli arcangeli per l’esaltazione di Maria

T. splende tra i santi come il sole tra gli astri.

G. Chiediamo a Maria che interceda per noi dal Signore, la fedeltà all’ascolto dello Spirito che opera dentro di noi.

PREGHIAMO …..(vedi primo giorno)

Canto.

 

Le sette allegrezze di Maria SS. in cielo

I. Rallegratevi, o Sposa dello Spirito Santo, per quel contento che ora godete in Paradiso, perché, per la vostra umiltà e verginità, siete esaltata sopra i cori angelici. Ave

II. Rallegratevi, o vera Madre di Dio, per quel piacere che sentite in Paradiso, perché siccome il sole quaggiù in terra illumina tutto il mondo, così Voi col vostro splendore adornate e fate risplendere tutto il Paradiso. Ave

III. Rallegratevi, o Figliuola di Dio, per quel gaudio che ora godete in Paradiso, perché tutte le gerarchie degli Angeli ed Arcangeli, Troni e Dominazioni e tutti gli spiriti beati Vi onorano e Vi riconoscono per Madre del loro Creatore, e ad ogni minimo cenno vi sono obbedientissimi. Ave

IV. Rallegratevi, o Ancella della SS. Trinità, per la tanta allegrezza che sentite e godete in Paradiso, perché tutte le grazie che domandate al Vostro Divin figliuolo vi sono subito concesse, anzi, come dice San Bernardo, non si concede grazia quaggiù in terra che non passi prima per le vostre santissime mani. Ave

V. Rallegratevi, o Serenissima Principessa, perché voi sola meritaste di sedere alla destra del Vostro santissimo Figliuolo, il quale siede alla destra dell’Eterno Padre. Ave

VI. Rallegratevi, o Speranza dei peccatori, rifugio dei tribulati, per la tanta allegrezza che godete in Paradiso, perché tutti quelli che vi lodano e vi riveriscono, il Padre Eterno li premierà in questo mondo colla sua santissima grazia, e nell’altro colla sua santissima gloria. Ave

VII. Rallegratevi, o Madre, Figlia e Sposa di Dio, perché tutte le grazie, tutti i gaudi, le allegrezze e favori che godete in Paradiso non si sminuiranno giammai, anzi si aumenteranno fino al giorno del Giudizio, e dureranno per tutti i secoli dei secoli. Così sia. Ave, Gloria

 

 Preghiera a Maria SS. Assunta

Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,

Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra assunzione trionfale in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi;

e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore, che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l’anelito della nostra devozione e del nostro amore.
Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l’umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia in cielo alla vista della umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell’anima vostra nel contemplare faccia a faccia l’adorabile Trinità fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza;

e noi, poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinché apprendiamo, fin da quaggiù, a gustare Iddio, Iddio solo, nell’incanto delle creature. Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che voi sentiate la voce di Gesù dirvi di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: Ecco il tuo figlio;

e noi, che vi invochiamo nostra Madre, noi Vi prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale. Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgano ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alla oppressione dei giusti e dei deboli;

e noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce pietà sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra patria. Noi crediamo infine che nella gloria, ove voi regnate, vestita di sole e coronata di stelle, voi siete, dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi;

e noi, da questa terra, ove possiamo pellegrini confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attraeteci con la soavità della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
PIO XII.

La Madonna di Fatima pellegrina ad Itri- Città.

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ITRI (LT).  LA MADONNA DI FATIMA PELLEGRINA AD  ITRI

di Antonio Rungi

Una delle 40 copie della statua della Madonna di Fatima che girano il mondo e che sono state benedette ed approvate dai responsabili del Santuario portoghese sarà in pellegrinaggio nella città di Itri a partire da domani, domenica, 3 agosto 2014. Intenso il programma di preghiera e di riflessione che il parroco, don Guerino Piccione, con la collaborazione del Movimento Mariano e il Servizio diocesano mariano, ha stilato per l’intera settimana, dal 3 al 10 agosto 2014, durante la quale l’immagine benedetta della Madonna di Fatina sarà alla venerazione dei  fedeli nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore nel centro cittadino di Itri. Appuntamento alle ore 18,30 nel pazziale Carabinieri d’Italia, quando arriverà la statua e la stessa verrà trasferita, in processione nella Chiesa principale di Itri. Seguiranno altri momenti di preghiera fino alla conclusione delle ore 23.00. Durante i giorni feriali il programma prevede messe, preghiere, confessioni ed altri atti di culto mariano. Ogni giornata è finalizzata ad un’istituzione o un gruppo sociale: lunedì, 4 agosto, giornata della famiglia e dei bambini; martedì, 5 agosto, giornata dei giovani; mercoledì 6 agosto, giornata delle aggregazioni laicali; giovedì 7 agosto, giornata eucaristica e vocazionale; venerdì 8 agosto, giornata dei malati; sabato 9 agosto, giornata dell’affidamento a Maria; domenica 10 agosto, giornata del saluto.

Nell’ambito della settimana mariana oltre ad essere impegnati i sacerdoti della città e dell’arcidiocesi, saranno impegnati anche i religiosi passionisti del vicino Santuario della Madonna della Civita, protettrice di Itri e dell’Arcidiocesi i cui solenni festeggiamenti annuali si sono conclusi il 22 luglio scorso. “La visita della Madonna pellegrina del Santuario di Fatima –scrivono gli organizzatori – è per la città di Itri e per l’intera Arcidiocesi un avvenimento di grazia e benedizione. Maria, la nostra Madre celeste, si fa vicina ai suoi figli, raccoglie ed ascolta le preghiere e i desideri del cuore ed ha qualcosa da dire e suggerire a ciascuno di noi”. Ed aggiunge il teologo morale, padre Antonio Rungi, del Santuario della Civita che “ogni peregrinatio delle sacre immagini della Madonna o dei Santi, oppure dello stesso Gesù, pensiamo al Crocifisso, a Gesù Misericordioso, è sempre un tempo di verifica personale e di conversione del cuore per chi, attraverso queste forme di pietà popolare, vuole rilanciare la propria fede mediante la testimonianza di un culto vero e sentito che parte dai noi stessi e si estende al mondo che ci circonda mediante l’esempio della vita e la fedeltà alle proprie scelte battesimali e cristiane. Ogni processione, ogni pellegrinaggio delle persone verso i santuari o delle immagini sacre nelle chiese o nei paesi dell’Italia e del Mondo è sempre occasione di rinnovamento spirituale, pastorale, ecclesiale, umano e sociale, se effettivamente ci mettiamo alla scuola di Maria, dei Santi e soprattutto dell’unico Salvatore che è Cristo Signore. Nel periodo di estivo, con la solennità dell’Assunta in vista, questa settimana mariana sarà utile a preparare degnamente i prossimi festeggiamenti in onore della Madonna Immacolata ed Assunta in cielo in corpo ed anima”.