LA NOVENA IN ONORE DELLA MADONNA ASSUNTA

ASSUNTA4

Novena in onore della Madonna Assunta

Novena in onore della Madonna Assunta

Composta da padre Antonio Rungi, passionista

 

Introduzione (Tutti i giorni all’inizio della celebrazione)

 

C.O Dio, vieni a salvarmi.

T. Signore viene presto in mio aiuto

T. Gloria al Padre e a…

 

C. Preghiamo: Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! Amen.

 

6 AGOSTO – PRIMO GIORNO – MARIA SPERANZA DI SALVEZZA

 

DAL LIBRO DELLA GENESI –CAP.3

[14]Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame  e più di tutte le bestie selvatiche;  sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai  per tutti i giorni della tua vita.[15]Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe  e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa  e tu le insidierai il calcagno».

 

RIFLESSIONE

Dio  annunzia: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (v. 15). L’interpretazione di questo testo non è del tutto chiara perché i due verbi «schiacciare» e «insidiare» derivano in ebraico dalla stessa radice, il cui significato è incerto. Non è escluso che all’origine vi siano due radici imparentate, schiacciare e scattare verso. Sembra comunque che si tratti di un attacco reciproco, con esito incerto, tra il serpente, visto ora come personificazione del male, e la discendenza della donna, cioè tutta l’umanità. Il testo non parla dunque direttamente di una salvezza futura ma lascia intendere che il serpente non può ancora vantare una vittoria definitiva sull’uomo.

Se si legge però nel contesto di tutta la Bibbia, che narra la storia della salvezza, il testo diventa un annunzio di speranza per l’umanità peccatrice (protovangelo). Di questa speranza si è fatta forse interprete la Bibbia greca che traduce il pronome «questa» (la discendenza della donna) con il maschile, insinuando così che il protagonista della lotta sarà un personaggio di sesso maschile, che forse si identifica con il Messia; secondo la traduzione aramaica i figli della donna «sono destinati a fare la pace alla fine, nel giorno del re Messia» (Tg Gen 3,15). Per i primi cristiani è stato facile applicare la frase a Gesù (la discendenza) e a Maria (la madre del messia), o direttamente a Maria (nella Vulgata latina infatti la «discendenza» è al neutro, mentre il pronome «ella» è al femminile).

 

SILENZIO MEDITATIVO (SOTTO FONDO MUSICALE)

 

CANTO MARIANO

 

PRIMO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA MANIFESTAZIONE DI GESU’ ALLE NOZZE DI CANA (SOLO DIECI AVE MARIA)

 

T. Salve Regina

 

PREGHIERA ALLA MADONNA

O Maria, Madre della gioia, donna del sorriso e dell’intima gioia, tu hai lasciato la casa di Nazaret, portando nel cuore il canto del Magnificat. Donaci lo sguardo limpido per vedere i segni del sorriso di Dio nell’alba e nel tramonto, nei fiori e nelle stelle, nella vita del bambino e dell’anziano, per cantare come te la gioia che Dio effonde su tutto e su tutti. Tieni accesa nel nostro cuore una fiammella di contentezza, per benedire il Signore e ringraziarlo per le sue opere di bontà e misericordia nella nostra vita. Fa’, o Madre, che fin da quaggiù la gioia del cielo di cui tu sei Regina, prenda la nostra vita, per portarla a tutti coloro che incontriamo. Liberaci dalla tristezza, per cantare ogni giorno con te: “L’anima mia esulta, perché Dio è gioia, è pace, è festa d’infinito amore”. Amen.

 

CANTO MARIANO FINALE

 

7 AGOSTO – SECONDO GIORNO – UNA DONNA VESTITA DI SOLE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL LIBRO DELL’APOCALISSE – CAP.12

[1]Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. [2]Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. [3]Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; [4]la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. [5]Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. [6]La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

 

RIFLESSIONE

Qual è il significato di questa immagine? Essa rappresenta nello stesso tempo la Madonna e la Chiesa. Anzitutto la “donna” dell’Apocalisse è Maria stessa. Ella appare “vestita di sole”, cioè vestita di Dio: la Vergine Maria infatti è tutta circondata dalla luce di Dio e vive in Dio. Questo simbolo della veste luminosa chiaramente esprime una condizione che riguarda tutto l’essere di Maria: Lei è la “piena di grazia”, ricolma dell’amore di Dio. E “Dio è luce”, dice ancora san Giovanni (1 Gv 1,5). Ecco allora che la “piena di grazia”, l’“Immacolata” riflette con tutta la sua persona la luce del “sole” che è Dio. Questa donna tiene sotto i suoi piedi la luna, simbolo della morte e della mortalità. Maria, infatti, è pienamente associata alla vittoria di Gesù Cristo, suo Figlio, sul peccato e sulla morte; è libera da qualsiasi ombra di morte e totalmente ricolma di vita. Come la morte non ha più alcun potere su Gesù risorto (cfr Rm 6,9), così, per una grazia e un privilegio singolare di Dio Onnipotente, Maria l’ha lasciata dietro di sé, l’ha superata. E questo si manifesta nei due grandi misteri della sua esistenza: all’inizio, l’essere stata concepita senza peccato originale, che è il mistero che celebriamo oggi; e, alla fine, l’essere stata assunta in anima e corpo nel Cielo, nella gloria di Dio. Ma anche tutta la sua vita terrena è stata una vittoria sulla morte, perché spesa interamente al servizio di Dio, nell’oblazione piena di sé a Lui e al prossimo. Per questo Maria è in se stessa un inno alla vita: è la creatura in cui si è già realizzata la parola di Cristo: “Io sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). (PAPA BENEDETTO XVI)

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SECONDO MISTERO DA CONTEMPLARE:  L’ASSUNZIONE  DI MARIA AL CIELO (SOLO DIECI AVE MARIA)

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

8 AGOSTO – TERZO GIORNO –  MARIA MADRE DI DIO

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA- CAP.1

[26]Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [30]L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  [34]Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [37]nulla è impossibile a Dio». [38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

 

RIFLESSIONE

Il testo che meditiamo nel vangelo descrive la visita dell’angelo a Maria (Lc 1,26-38). La Parola di Dio giunge a Maria non attraverso un testo biblico, bensì da un’esperienza profonda di Dio, manifestata nella visita dell’angelo. Nel NT, molte volte, l’Angelo di Dio è Dio stesso. Fu grazie alla meditazione fatta sulla Parola scritta di Dio nella Bibbia che Maria fu capace di percepire la Parola viva di Dio nella visita dell’Angelo. Oggi avviene la stessa cosa con la visita di Dio nelle nostre vite. Le visite di Dio sono frequenti. Ma per mancanza di assimilazione e meditazione della Parola scritta di Dio nella Bibbia, non ci rendiamo conto della visita di Dio nelle nostre vite. La visita di Dio è così presente e così continua che, molte volte, non la percepiamo e, per questo, perdiamo una grande occasione di vivere in pace e con gioia.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

TERZO MISTERO DA CONTEMPLARE: L’ANNUNCIAZIONE

 

CONCLSUIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

9 AGOSTO – QUARTO GIORNO – MARIA DONNA DI CARITA’

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA- CAP.1

[39]In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. [40]Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. [41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo [42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! [43]A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? [44]Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. [45]E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».

 

RIFLESSIONE

“Shalom” pace, il saluto religiosamente pregnante con cui gli ebrei si auguravano reciprocamente la benedizione divina, apportatrice di ogni bene, risuona nella casa di Zaccaria. È Maria a recarlo nel varcarne la soglia. Avvisata della prodigiosa gravidanza della cugina, anziana e sterile, si è affrettata a portare il suo aiuto. Un episodio di affettuosa e familiare premura, certamente non raro tra consanguinei. Eppure quella visita ha qualcosa di straordinario: non la benedizione di Dio, ma il Dio delle benedizioni è entrato in quella casa. Non un semplice augurio di pace, ma la Pace, la Pace messianica si è effusa, e il bimbo ancora chiuso nel grembo di Elisabetta ne è raggiunto e santificato. Il suo sussultare di gioia coinvolge la madre, finora ignara di una presenza, oggetto di attesa lungo i secoli. Dinanzi a lei è l’Arca della Nuova Alleanza, la madre del suo Signore. Ed è un’esplosione di esultanza, un comune elevare a Dio l’inno di riconoscenza e di lode.

 “Shalom”: è il saluto che fa cogliere la presenza di Gesù al suo ingresso nella storia. “Shalom” pace è il saluto-consegna del Risorto affidato ai discepoli perché impregni di sé la storia, ridestando alla gioia il cuore spento di un’umanità stanca, che ancora oggi si trascina senza neppure aver più il coraggio di credere che essa sia possibile, proprio come Elisabetta, l’anziana sterile. Ma proprio come allora nella casa di Zaccaria reso muto dalla sua incredulità, io, cristiano, sono chiamato a far risuonare oggi il gioioso saluto, annuncio di una presenza di cui sono portatore e che nel gesto del dono disinteressato e generoso si fa tangibile.

 

PROSEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

QUARTO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA VISITAZIONE

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

10 AGOSTO – QUINTO GIORNO – MARIA DONNA DEL SILENZIO

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

41 I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo l’usanza;

43 ma, trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero.

44 Credendo che egli fosse nella comitiva fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti.

45 Non avendolo trovato tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

46 Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.

47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

48 Al vederlo restarono stupiti e sua Madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo angosciati”.

49 Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”

50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51 Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua Madre custodiva tutti questi fatti nel suo cuore.

52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

RIFLESSIONE

La reazione di Maria e Giuseppe: “Rimasero stupiti” come quando sentirono il canto di Simeone. È uno stupore che non dice solo meraviglia, ma che ha in sé un senso di incomprensione. Il dialogo Maria-Figlio è oltremodo semplice: “Figlio mio, perché ci hai fatto questo”. La voce di Maria ha un senso di rimprovero, ma è anche la voce di una mamma che si accorge di non capire il Figlio. Ciò che poi è strano è che Gesù non risponde alle parola della Madre, ma in senso di rimprovero dice loro: “Non sapevate che io debbo essere nella casa del Padre mio?”. Ma essi non capirono quello che disse loro. Eppure Gesù suppone che dovevano saperlo. Giuseppe sapeva di non essere il padre carnale, e Maria, che lo aveva concepito nella verginità, sapeva che il Figlio era un dono di Dio.

Quello che si dice nel racconto dell’Annunciazione non poteva essere facile per Maria. E forse è probabile che su questo evento non abbiano mai riflettuto. Ora però Maria sa che non riesce a capire e che deve continuare a riflettere su quello che capita e sul fatto enorme che da quel giorno il Figlio, che lei sa di essere destinato a possedere il trono di Davide, scende con loro a Nazaret e rimase loro sottomesso per quasi 20 anni. È comunque probabile che questo testo contenga la prima parola di Gesù e che questo esprima la sua relazione con Dio Padre, ciò che farà in tutta la sua vita. Il Vangelo dell’Infanzia si conclude come il racconto della nascita: “Maria custodiva tutte queste parole-eventi nel suo cuore”. Questo ci insegna a imitarla nell’ascolto dei fatti-evento di Gesù.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

QUINTO MISTERO DA CONTEMPLARE: IL RITROVAMENTO DI GESU’ NEL TEMPIO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

11 AGOSTO – SESTO GIORNO – MARIA MAESTRA DI PREGHIERA

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLO – CAP.I

1Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

 

RIFLESSIONE

Mi piace immaginala come maestra di preghiera tra coloro che hanno seguito Gesù. Ella si prende cura della prima Chiesa ed è tra presente tra i fratelli concordi nella preghiera. Dovremmo sovente avere l’Assunta come punto di riferimento del nostro pregare. Ella è la donna preghiera per eccellenza, è la donna dell’affidamento, è la donna della perseveranza e con suo esempio e la sua intercessione può aiutarci ad essere cristiani fedeli alla preghiera. Ancora oggi, Maria è maestra di preghiera, proprio come è stata per gli apostoli continua ad esserlo per noi Il suo esempio, proveniente dalla lettura del Vangelo, dovrebbe essere per noi un costante punto di riferimento.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SESTO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

12 AGOSTO – SETTIMO GIORNO – MARIA MADRE DEL DOLORE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».

 

RIFLESSIONE

Per la prima volta viene segnalato il duro cammino che il Salvatore dovrà percorrere. Egli sarà un segno di contraddizione; la madre sarà trapassata da una spada. In mezzo alla sua gente Gesù sarà una pietra di scandalo per alcuni e una pietra di fondamento per risorgere a nuova vita per altri. La spada che trafigge l’anima di Maria indica i contrasti cui andrà soggetto il figlio, ma soprattutto la sua morte in croce. La spada che si abbatterà sul Cristo ferirà mortalmente anche la madre. Si tratta di una stessa passione, sopportata simultaneamente, ciascuno per la sua parte, dal figlio e dalla madre. La missione di Maria, cominciata nelle gioia e nell’esultanza (cfr 1,28), si va coprendo di ombre, che si infittiranno sempre di più fino al Calvario.

 

SEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

SETTIMO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

13 AGOSTO – OTTAVO GIORNO – MARIA MADRE DEL REDENTORE

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DAL VANGELO DI LUCA – CAP.2

[1]In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. [2]Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. [3]Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. [4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, [5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. [6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. [7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

 

RIFLESSIONE

Maria da alla luce il suo primogenito. Il termine “primogenito” non indica che Maria abbia avuto altri figli dopo la nascita di Gesù. Il primo figlio – anche se non ne fossero nati altri in seguito – era sempre chiamato primogenito, per designare i diritti e i doveri che lo riguardavano (cfr. Es 13,12: “Riscatterai ogni primogenito dell’uomo tra i tuoi figli”; Es 34,19: “Ogni essere che nasce per primo nel seno materno è mio”).

I movimenti che fa Maria (lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia), sono gli stessi movimenti che si faranno alla morte di Gesù. Gesù sarà segnato fino alla morte da questa estrema povertà. Non si tratta solo dell’indigenza materiale della sua famiglia. C’è molto di più. Gesù, il Verbo fatto carne, “venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11). E la mangiatoia ne è il simbolo: “il bue riconosce il suo proprietario e l’asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende”. (Is 1,3). C’è qui il grande mistero dell’incarnazione. Paolo dirà che “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8, 9).

Anche un alloggio (Katàljma) diviene simbolo di una povertà e di un rifiuto che troverà il suo culmine nel rifiuto assoluto di lui nel processo davanti a Pilato (cfr. Gv 18, 28-19, 16). Più tardi Gesù dirà “il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Katàljma ricorda anche quel luogo ove Gesù mangerá la pasqua con i discepoli (Lc 22,11; Mc 14,14; cfr. anche: Lc 9,12; 19,7; 22,14).

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

OTTAVO MISTERO DA CONTEMPLARE: LA NASCITA DI GESU’

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

 

14 AGOSTO – MARIA DONNA GLORIOSA

 

INTRODUZIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

DALLA LUMEN GENTIUM, 59

Essendo piaciuto a Dio di non manifestare apertamente il mistero della salvezza umana prima di effondere lo Spirito promesso da Cristo, vediamo gli apostoli prima del giorno della Pentecoste « perseveranti d’un sol cuore nella preghiera con le donne e Maria madre di Gesù e i suoi fratelli» (At 1,14); e vediamo anche Maria implorare con le sue preghiere il dono dello Spirito che all’annunciazione, l’aveva presa sotto la sua ombra. Infine la Vergine immacolata, preservata immune da ogni macchia di colpa originale finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo  e dal Signore esaltata quale regina dell’universo per essere così più pienamente conforme al figlio suo, Signore dei signori (cfr. Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte .

 

RIFLESSIONE

I fedeli hanno sempre guardato a Maria nel suo splendore regale, contemplando la coronata regina del cielo e della terra al di sopra di tutti gli angeli e i santi (come ad esempio nel quinto mistero del rosario).

Il primo motivo per cui Maria è regina degli angeli è il suo ruolo di madre di Dio. Maria ha avuto con il Signore un rapporto di tale unione e intensità come nessun’altra creatura, anche angelica. Già la verginità perpetua la associa agli angeli; ma, di più, il suo corpo è diventato tempio e dimora di Dio stesso fatto uomo e il Signore stesso, nella sua vita terrena, è stato a lei soggetto come figlio. Le grazie donate a Maria per la sua altissima vocazione sono superiori assolutamente alle grazie donate agli angeli.

Inoltre, dobbiamo considerare la straordinaria e incomparabile santità della Madonna. Maria ha avuto da Dio la grazia eccelsa dell’Immacolata Concezione, per cui non è stata soggetta al peccato originale né alle sue conseguenze; nella sua vita, Maria non ha commesso nemmeno il minimo peccato, anche veniale, per cui è sempre stata ricolma di una tale pienezza di santità e di grazia da superare la santità di tutti i santi e angeli. Una santità che è il puro riflesso di quella di Dio. Lo stesso arcangelo Gabriele la saluta come «piena di grazia».

Ma c’è anche un altro motivo per cui Maria è regina universale, e quindi anche degli angeli: il suo ruolo nell’opera della redenzione; come ci insegna il venerabile Pio XII nella sua lettera enciclica Ad coeli Reginam (cap. III), Maria è stata associata in modo unico ed eccezionale all’opera della salvezza, compiuta dal Signore nella sua vita terrena, soprattutto con la sua passione e morte. Maria è stata unita in modo singolare alle sofferenze di Cristo e ora, come è logico, partecipa pienamente della vittoria e della dignità regale del Figlio risorto.

 

PROSEGUE COME IL PRIMO GIORNO

 

NONO MISTERO DA CONTEMPLARE: MARIA REGINA DEGLI ANGELI E DEI SANTI.

 

CONCLUSIONE COME IL PRIMO GIORNO

 

NOVENA E SOLENNITA’ DELLA MADONNA ASSUNTA

 

6-15 AGOSTO 2014

 

PADRE ANTONIO RUNGI, PASSIONISTA

 

LA NOVENA IN ONORE DELLA MADONNA ASSUNTAultima modifica: 2014-08-05T20:17:42+02:00da pace2005
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