festa patronale

Alcune preghiere mariane scritte dal Beato Giovanni Paolo II

00017.jpgFoto-0440.jpgLE PREGHIERE MARIANE DEL BEATO GIOVANNI PAOLO II
A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI, PASSIONISTA

PREGHIERA PER LA GIORNATA DEL MALATO 11 FEBBRAIO 2005
Maria, Vergine Immacolata,
Donna del dolore e della speranza,
sii benigna verso ogni persona che soffre
e ottieni a ciascuno pienezza di vita.

Volgi il tuo sguardo materno
specialmente su coloro che in Africa
sono nell’estremo bisogno,
perché colpiti dall’AIDS o da altra malattia mortale.

Guarda le mamme che piangono i loro figli;
guarda i nonni privi di risorse sufficienti
per sostenere i nipoti rimasti orfani.

Stringi tutti al tuo cuore di Madre.

Regina dell’Africa e del mondo intero,
Vergine Santissima, prega per noi!       

PREGHIERA A CONCLUSIONE DEL ROSARIO
Ave Maria, Donna povera ed umile,
benedetta dall’Altissimo!
Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode
per celebrare le misericordie del Signore,
per annunciare la venuta del Regno
e la piena liberazione dell’uomo.

Ave Maria, umile serva del Signore,
gloriosa Madre di Cristo!
Vergine fedele, dimora santa del Verbo,
insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,
ad essere docili alla voce dello Spirito,
attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza
e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.

Ave Maria, Donna del dolore,
Madre dei viventi!
Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,
sii nostra guida sulle strade del mondo,
insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,
a sostare con Te presso le innumerevoli croci
sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.

Ave Maria, Donna della fede,
prima dei discepoli!
Vergine Madre della Chiesa, aiutaci a rendere sempre
ragione della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell’uomo e nell’amore del Padre.
Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell’orazione,
nella gioia dell’amore fraterno,
nella fecondità insostituibile della Croce.

Santa Maria, Madre dei credenti,
Nostra Signora di Lourdes,
prega per noi.
Amen.

PREGHIERA MARIANA PER L’EUROPA
Maria, Madre della speranza,
cammina con noi!
Insegnaci a proclamare il Dio vivente;
aiutaci a testimoniare Gesù, l’unico Salvatore;
rendici servizievoli verso il prossimo,
accoglienti verso i bisognosi,
operatori di giustizia,
costruttori appassionati
di un mondo più giusto;
intercedi per noi che operiamo nella storia
certi che il disegno del Padre si compirà.

Aurora di un mondo nuovo,
mostrati Madre della speranza e veglia su di noi!
Veglia sulla Chiesa in Europa:
sia essa trasparente al Vangelo;
sia autentico luogo di comunione;
viva la sua missione
di annunciare, celebrare e servire
il Vangelo della speranza
per la pace e la gioia di tutti.

Regina della pace
Proteggi l’umanità del terzo millennio!
Veglia su tutti i cristiani:
proseguano fiduciosi sulla via dell’unità,
quale fermento
per la concordia del Continente.
Veglia sui giovani,
speranza del futuro,
rispondano generosamente
alla chiamata di Gesù.
Veglia sui responsabili delle nazioni:
si impegnino a costruire una casa comune,
nella quale siano rispettati
la dignità e i diritti di ciascuno.

Maria, donaci Gesù!
Fa’ che lo seguiamo e lo amiamo!
Lui è la speranza della Chiesa,
dell’Europa e dell’umanità.
Lui vive con noi, in mezzo a noi,
nella sua Chiesa.
Con Te diciamo
« Vieni, Signore Gesù » (Ap 22, 20):
Che la speranza della gloria
infusa da Lui nei nostri cuori
porti frutti di giustizia e di pace!

PREGHIERA SOLENNITA’ DELLA MADRE DI DIO 2011
Vergine Santissima, Alba dei tempi nuovi,
aiutaci a guardare con fede
la storia passata e l’anno che inizia.
Stella del terzo millennio,
guida i nostri passi verso Cristo,
il Vivente “ieri, oggi e sempre”,
e rendi la nostra umanità,
che trepidante avanza nel nuovo millennio,
sempre più fraterna e solidale.

PREGHIERA ALLA MADRE DI CRISTO
O Madre Santa, Figlia dell’Altissimo,
Vergine Madre del Salvatore e Madre nostra,
volgi il tuo tenero sguardo sulla Chiesa
che il tuo Figlio ha piantato sul suolo d’Asia.
Siile guida e modello, mentre continua la missione
di amore e di servizio del Figlio tuo in Asia.

Tu hai accettato pienamente e liberamente
l’invito del Padre ad essere Madre di Dio;
insegnaci a svuotare
il cuore da tutto ciò che non è di Dio,
sì da essere riempiti anche noi
di Spirito Santo dall’alto.
Tu hai contemplato i misteri della volontà di Dio
nel silenzio del tuo cuore;
aiutaci nel cammino di discernere
i segni della potente mano di Dio.
Tu ti sei prontamente recata a visitare Elisabetta
per aiutarla nei giorni dell’attesa;
ottieni per noi lo stesso spirito zelante e servizievole
nel compito dell’evangelizzazione.
Tu hai levato la voce
per cantare le lodi del Signore;
guidaci nel gioioso annuncio della fede
in Cristo Salvatore.
Tu hai avuto compassione
di quanti erano nel bisogno
ed hai implorato a loro nome il Figlio tuo;
insegnaci a non temere di parlare
del mondo a Gesù
e di Gesù al mondo.
Tu eri ai piedi della Croce,
quando tuo Figlio esalò l’ultimo respiro;
sii al nostro fianco mentre cerchiamo di essere uniti
nello spirito e nel servizio con quanti soffrono.
Tu hai pregato con i discepoli nel Cenacolo;
aiutaci ad attendere il dono dello Spirito,
per andare ovunque Egli ci conduce.

Proteggi la Chiesa da ogni potere che la minaccia.
Aiutala ad essere immagine vera
della Trinità Santissima.
Prega affinché,
mediante il servizio reso con amore dalla Chiesa,
tutti i popoli dell’Asia possano giungere a conoscere
il Figlio tuo Gesù Cristo,
unico Salvatore del mondo,
ed assaporare così la gioia della vita
nella sua pienezza.
O Maria, Madre della nuova creazione
e Madre dell’Asia
prega per noi, figli tuoi, ora e sempre. AMEN

Invocazione alla Vergine Maria per le persone consacrate
Maria, figura della Chiesa,
Sposa senza ruga e senza macchia,
che imitandoti «conserva verginalmente integra la fede,
salda la speranza, sincera la carità»,
sostieni le persone consacrate
nel loro tendere all’eterna e unica Beatitudine.
A Te,
Vergine della Visitazione,
le affidiamo,
perché sappiano correre incontro
alle necessità umane,
per portare aiuto, ma soprattutto per portare Gesù.
Insegna loro a proclamare le meraviglie
che il Signore compie nel mondo,
perché i popoli tutti magnifichino il suo nome.
Sostienile nella loro opera a favore dei poveri,
degli affamati, dei senza speranza,
degli ultimi e di tutti coloro
che cercano il Figlio tuo con cuore sincero.
A te, Madre,
che vuoi il rinnovamento spirituale e apostolico
dei tuoi figli e figlie nella risposta d’amore.
e di dedizione totale a Cristo,
rivolgiamo fiduciosi la nostra preghiera.
Tu che hai fatto la volontà del Padre,
pronta nell’obbedienza, coraggiosa nella povertà,
accogliente nella verginità feconda,
ottieni dal tuo divin Figlio
che quanti hanno ricevuto il dono
di seguirlo nella vita consacrata
lo sappiano testimoniare
con una esistenza trasfigurata,
camminando gioiosamente,
con tutti gli altri fratelli e sorelle,
verso la patria celeste
e la luce che non conosce tramonto.
Te lo chiediamo,
perché in tutti e in tutto sia glorificato,
benedetto e amato il Sommo Signore
di tutte le cose
che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

PREGHIERA ALLA MADONNA PER LA DIFESA DELLA VITA UMANA
O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

MARIA REGINA DEI MARTIRI
Maria, Regina dei martiri,
associata al Figlio in un unico martirio,
accompagni ciascuno di noi
nelle piccole e grandi occasioni
in cui è richiesta
la nostra fedele testimonianza evangelica.
Ci conforti con il suo amore di Madre
nel quotidiano impegno a seguire Cristo,
specialmente nelle situazioni complesse e difficili.

L’amore per Cristo,
che animò il martire Stefano,
alimenti come linfa vitale
la nostra esistenza di ogni giorno.

PREGHIERA MARIANA DEL PAPA A LORETO
O Maria, ci rivolgiamo a Te,
nella tua Santa Casa di Loreto,
memoria del mistero
di Dio fatto uomo
nel tuo seno purissimo
per opera dello Spirito Santo.
Adoriamo il prodigioso evento,
segno stupendo dell’amore di Dio per noi:
il tuo esempio ci incoraggia
ad affidarci al tuo amato Figlio nell’edificare la nostra vita
sulla parola del Vangelo.
Madre di misericordia,
ottienici da Gesù
il perdono e la liberazione dal male;
ottieni per l’intera umanità,
ancora dominata dall’odio e dall’egoismo,
la salvezza e la pace.
Sulle orme degli innumerevoli pellegrini,
che da sette secoli accorrono in questa Casa,
veniamo a deporre nelle tue mani
il nostro impegno di vera e profonda conversione.
Possa la tua Casa di Nazaret
diventare per le nostre case
modello di fede vissuta
e di intrepida speranza, affinché,
nelle chiese domestiche cresca la Santa Chiesa
e dappertutto si diffonda l’amore di Cristo.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

ALLA MADONNA DELLE LACRIME
O Madonna delle Lacrime,
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.

Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante dell’amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto la profonda tenerezza del tuo cuore.
 

VERGINE DELLA CONSOLAZIONE
Vergine Santissima,
ci consola il saperti al nostro fianco.
Tu con mano sicura
ci guidi a Cristo tuo Figlio.
A Te, in questa provvidenziale circostanza,
la Chiesa che è in Lecce
affida i suoi progetti di bene,
le fatiche apostoliche
e l’impegno della testimonianza evangelica
in mezzo a queste genti laboriose e fedeli.

Ti salutiamo, Vergine benedetta,
nei Santuari che la pietà popolare
Ti ha elevato in terra salentina:
quello della Madonna di Roca, in riva al mare;
quello della Madonna della cultura, di Paràbita;
e, in particolare, tra i molti altri
quello di Santa Maria “de finibus terrae”, di Leuca.

Ti preghiamo, Vergine fedele,
da questa terra,
che ama invocarti
anche come Odigitria,
assisti i credenti nel quotidiano sforzo
di trovare vie d’incontro
e di mutua comprensione.
Qui, dove l’Oriente e l’Occidente
si sono scambiati preziosi doni
di fede e di civiltà,
Ti sentiamo vicina, Madre dell’unità.

Alimenta in tutti i cristiani
il desiderio di giungere presto
a proclamare in piena sintonia la fede degli Apostoli,
per poter celebrare all’unica mensa
il sacrificio del Corpo e del Sangue del Signore.
Apri il loro cuore
alla fiducia e al dialogo,
perché possano essere nel mondo
testimoni credibili del Vangelo di salvezza.

La nostra preghiera si innalza fervente
per tutte le famiglie,
in quest’anno particolarmente a loro dedicato.
Tu conosci le difficoltà
a cui sono esposte,
le insidie che ne minacciano la stabilità,
le proposte che ne stravolgono
la fisionomia voluta dal Creatore.

Tu sai quanto abbiamo insistito,
unendo gli sforzi dei credenti
a quelli di tutti gli uomini di buona volontà,
perché la recente Conferenza Internazionale del Cairo
riconoscesse nella famiglia
il santuario della comunione
e della vita e ne assicurasse la tutela
contro ogni tentativo
di sconvolgerne la struttura naturale. Ci rivolgiamo a Te,
che hai dato al mondo il Redentore,
perché non sia ulteriormente indebolita
questa primordiale cellula della società,
culla della vita dell’essere umano
e “via” della Chiesa.

Ti raccomandiamo i giovani,
specialmente quelli delle Puglie,
proiettati verso un avvenire di speranza;
le donne, chiamate ad offrire un grande contributo
all’edificazione di una società più accogliente per tutti;
i deboli, gli anziani, gli ammalati e i sofferenti,
bisognosi di più attenta solidarietà.

Veglia su ciascuno con assidua premura,
e su tutti effondi l’abbondanza dei tuoi doni,
o Regina senza macchia di peccato,
o Madre di tutte le grazie, o Vergine Maria!

PREGHIERA A CONCLUSIONE DEL SINODO DEI VESCOVI
Maria, Madre e Vergine,
umile ancella del Signore
e Regina di tutti i Santi,
i frutti dei lavori del Sinodo.
Li affidiamo a Te,
Regina del santo Rosario,
Regina di questa bella preghiera
che ci ha sostenuto
di giorno in giorno
nell’arco di tutto il mese.

Ottienici che questi frutti,
per un singolare scambio di doni,
giovino anche alla causa della famiglia,
assecondando il disegno della divina Provvidenza,
che ha voluto si celebrasse il Sinodo
sulla vita consacrata durante l’Anno della Famiglia.
Ti lodano, Signore, le persone consacrate.
Ti lodano le famiglie cristiane del mondo intero.
Ti loda la Chiesa per il dono del Sinodo.
“Magnificat anima mea Dominum” (Lc 1, 46).

PREGHIERA ALLA MADONNA ASSUNTA
Oggi, nella solennità della tua Assunzione, o Maria,
volgiamo lo sguardo verso Te,
“Piena di grazia”,
Vergine che ci indichi il cielo,
la meta a cui siamo tutti incamminati.

Ti presenti in questo giorno
come “nuova creatura”,
che, ai piedi della Croce,
quando sembrava che trionfasse la morte,
hai “creduto nell’adempimento
delle parole del Signore” (Lc 1, 45)
ed hai raccolto la promessa della resurrezione.

Ti sentiamo vicina,
Madre dei redenti,
che insegni a superare ogni turbamento;
che conforti il popolo di Dio
nella quotidiana lotta
contro il “principe di questo mondo” (Gv 12, 31),
pronto a sradicare dai cuori
il senso di gratitudine e di rispetto
per l’originale e straordinario dono divino
che è la vita dell’uomo.

Tu ci precedi, Vergine celeste,
nel nostro pellegrinaggio di fede.
Sostieni, o Maria,
la nostra speranza;
incoraggia la Chiesa
a proseguire sulla via della fedeltà al suo Signore,
fidando unicamente
nella potenza redentrice della santa Croce.

PREGHIERA MARIANA PER UN AMORE FECONDO
Vergine Santa,
tu hai vissuto come nessun’altra donna al mondo
il mistero sublime della maternità.
Mentre la fede
ti rendeva accogliente alla Parola del Signore,
il tuo corpo si faceva spazio fecondo
per la sua incarnazione.

Accompagnaci, o Madre,
verso una percezione sempre più profonda
della dignità di ogni essere umano.
Fa’ che ne abbiano lucida coscienza
specialmente gli uomini e le donne
chiamati all’eccelsa vocazione
della paternità e della maternità,
perché siano sempre
“santuario della vita”
mediante il prodigio della generazione,
da Dio affidato
all’autenticità del loro amore fedele
e alla loro vigile responsabilità.

MARIA REGINA DEI MARTIRI
Madre dei Martiri –
Madre della Chiesa.
Da ambo le parti di quel sentiero mariano
si trova il Popolo di Dio,
vive la Chiesa.
Da una parte,
nei nostri fratelli e sorelle ortodossi
del Patriarcato di Mosca e di tutta la Russia;
dall’altra, nei figli e nelle figlie
delle Confessioni cristiane
nate dalla Riforma. Non è forse eloquente il fatto
che durante il pellegrinaggio attraverso i Paesi baltici
siamo stati spesso insieme?
Abbiamo pregato insieme.
Abbiamo guardato insieme
il nostro passato
alla luce della preghiera di Cristo per l’unità.
Questa preghiera ci indica la strada
per l’avvenire e non possiamo non seguirla.

A chi la preghiera di Cristo per l’unità
è stata più vicina se non a Te,
Madre di Dio: Theotokos?
Questa è la preghiera
per il Corpo del tuo Figlio!
La Chiesa è Corpo di Cristo.
In quanto Corpo deve costituire unità.

Madre dei Santuari del Baltico!
Madre dei Santuari in terra russa,
in terra rutena!
Madre dei Santuari oltre gli Urali!
Prega con noi ai piedi della Croce di Cristo,
prega con noi,
memori del sangue dei Martiri!
Prega con noi per l’unità!
Da questa unità
Cristo ha fatto dipendere
la fede del mondo intero:
“Siano anch’essi in noi una cosa sola,
perché il mondo creda che tu (Padre) mi hai mandato” (Gv 17, 21).

Madre di tutti i Santuari
sparsi nel mondo, prega con noi per l’unità:
perché il mondo creda!

PREGHIERA MARIANA PER LA GIORNATA DELLA GIOVENTU’
Maria, tu sei la “figura della Chiesa,
…nell’ ordine cioè della fede, della carità
e della perfetta unione con Cristo”
(Lumen Gentium, 63). Hai accettato liberamente la volontà di Dio,
che ti è stata rivelata nell’Annunciazione.
Hai portato in grembo
il Verbo fatto carne,
che ha dimorato tra di noi
come tuo Figlio.
L’hai visto crescere
“in sapienza, età e grazia” (Lc 2, 52)
 nella casa di Nazareth.
La tua via nel seguirlo
ti ha portato perfino ai piedi della croce,
dove Gesù ti ha reso Madre
di tutti i suoi seguaci (cfr. Gv 19, 27).

Maria tu sei la Madre del Signore della vita,
Colei che stava sotto l’Albero della vita.
Presso la Croce sei diventata
nostra Madre spirituale
e, dal cielo, continui a intercedere per noi
che stiamo ancora percorrendo
la via presso la casa del Padre (cfr. Lumen Gentium, 62).

Maria, Madre della Chiesa,
in unione con te
ringraziamo la Santissima Trinità
per tutto ciò che questa Giornata Mondiale della Gioventù
ha portato nella vita dei giovani
che hanno seguito la Croce dell’Anno Santo a Denver.

Maria, Vergine Immacolata,
prega per questi giovani
affinché “abbiano la vita
e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10).
Accompagnali mentre si preparano
ad essere messaggeri di quella Vita divina
che sola può soddisfare
la fame del cuore umano!
Come te, possano vedere
nella Croce di Cristo
la chiamata dell’Amore Divino
che trasforma la morte in vita,
 la disperazione in speranza,
la tristezza in gioia senza fine.

Madre Benedetta,
assisti tutti i giovani
che si stanno sforzando di dare
un “Sì” definitivo e responsabile
alla chiamata del Signore al sacerdozio,
alla vita religiosa,
o a una consacrazione speciale nella Chiesa.
Ottieni per loro il coraggio e la speranza
di cui hanno bisogno
per superare tutti gli ostacoli
e seguire da vicino il cammino del tuo Figlio Divino.

Ti chiediamo di vegliare su tutti noi
qui riuniti mentre continuiamo il nostro pellegrinaggio
verso la vera fonte di vita.
Perché questo pellegrinaggio deve continuare!
Deve continuare nelle nostre vite.
Deve continuare nella vita della Chiesa
mentre guarda al Terzo Millennio Cristiano.
Deve continuare come “un nuovo Avvento”,
un momento di speranza e di attesa,
fino al ritorno del Signore nella gloria.
La nostra celebrazione
di questa Giornata Mondiale della Gioventù
è stata una sosta lungo il cammino,
un momento di preghiera e di ristoro,
ma il nostro viaggio deve condurci ancora avanti.

Oggi desidero annunciare
che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù
avrà luogo all’inizio del 1995 a Manila nelle Filippine.
In questo modo il nostro pellegrinaggio
ci porterà nel vasto e vitale continente asiatico.
La Croce dell’Anno Santo
ci condurrà a un incontro
con il popolo generoso e pieno di fede delle Filippine.

Maria del Nuovo Avvento,
imploriamo la tua protezione
per i preparativi del prossimo Incontro
che cominceranno adesso.

Maria, “piena di grazia”,
ti affidiamo la prossima Giornata Mondiale della Gioventù!

Maria, Assunta in cielo,
ti affidiamo i giovani di tutto il mondo!

ATTO DI AFFIDAMENTO – FATIMA 13 MAGGIO 1991
 “Santa Madre del Redentore,
Porta del cielo, Stella del mare,
soccorri il tuo Popolo che anela a risorgere”.
Ancora una volta ci rivolgiamo a Te,
Madre di Cristo e della Chiesa,
raccolti ai tuoi piedi nella Cova da Iria,
per ringraziarti di quanto Tu hai fatto in
questi anni difficili
per la Chiesa, per ciascuno di noi e per l’intera umanità.

“Monstra te esse Matrem!”,
quante volte Ti abbiamo invocato!
Ed oggi siamo qui a ringraziarti,
perché sempre ci hai ascoltato.
Tu ti sei mostrata Madre:
Madre della Chiesa, missionaria sulle vie della terra
verso l’atteso terzo Millennio cristiano;
Madre degli uomini, per la costante protezione
che ci ha evitato sciagure e distruzioni irreparabili,
e ha favorito il progresso e le moderne conquiste sociali.
Madre delle Nazioni, per i mutamenti insperati che hanno ridato fiducia a popoli troppo a lungo oppressi e umiliati;
Madre della vita, per i molteplici segni con cui ci hai accompagnati difendendoci dal male e dal potere della morte;
Madre mia da sempre,
e in particolare in quel 13 maggio del 1981,
in cui ho avvertito accanto a me la tua presenza soccorritrice;
Madre di ogni uomo, che lotta per la vita che non muore.
Madre dell’umanità riscattata dal sangue di Cristo.
Madre dell’amore perfetto, della speranza e della pace, Santa Madre del Redentore.

 “Monstra te esse Matrem!”
Sì, continua a mostrarti Madre per tutti,
perché il mondo ha bisogno di Te.
Le nuove situazioni dei popoli e della Chiesa
sono ancora precarie ed instabili.
Esiste il pericolo di sostituire il marxismo
con un’altra forma di ateismo,
che adulando la libertà tende a distruggere
le radici dell’umana e cristiana morale.
Madre della speranza, cammina con noi!
Cammina con l’uomo di quest’ultimo scorcio del secolo ventesimo,
con l’uomo di ogni razza e cultura, d’ogni età e condizione.
Cammina con i popoli verso la solidarietà e l’amore,
cammina con i giovani, protagonisti di futuri giorni di pace.
Hanno bisogno di Te le Nazioni che di recente
hanno riacquistato spazi di libertà
ed ora sono impegnate a costruire il loro avvenire.
Ha bisogno di Te l’Europa che dall’Est all’Ovest
non può ritrovare la sua vera identità
senza riscoprire le comuni radici cristiane.
Ha bisogno di Te il mondo per risolvere
i tanti e violenti conflitti che ancora lo minacciano.

“Monstra te esse Matrem!”
Mostrati Madre dei Poveri,
di chi muore di fame e di malattia,
di chi patisce torti e soprusi,
di chi non trova lavoro, casa e rifugio,
di chi è oppresso e sfruttato,
di chi dispera o invano ricerca la quiete lontano da Dio.
Aiutaci a difendere la vita, riflesso dell’amore divino,
aiutaci a difenderla sempre, dall’alba al suo naturale tramonto.
Mostrati Madre di unità e di pace.
Cessino ovunque la violenza e l’ingiustizia,
crescano nelle famiglie la concordia e l’unità,
e tra i popoli il rispetto e l’intesa;
regni sulla terra la pace, la pace vera!
Maria, dona al mondo Cristo, nostra pace.
Non riaprano i popoli nuovi fossati di odio e di vendetta,
non ceda il mondo alle lusinghe di un falso benessere
che mortifica la dignità della persona
e compromette per sempre le risorse del creato.
Mostrati Madre della speranza!
Veglia sulla strada che ancora ci attende.
Veglia sugli uomini e sulle nuove situazioni dei popoli
ancora minacciati da rischi di guerra.
Veglia sui responsabili delle Nazioni
e su quanti reggono le sorti dell’umanità.
Veglia sulla Chiesa
sempre insidiata dallo spirito del mondo.
Veglia, in particolare, sulla prossima Assemblea speciale
del Sinodo dei Vescovi, tappa importante del cammino
della nuova evangelizzazione in Europa.
Veglia sul mio ministero petrino,
al servizio del Vangelo e dell’uomo
verso i nuovi traguardi dell’azione missionaria della Chiesa.
Totus tuus!

5. In collegiale unità con i Pastori
in comunione con l’intero Popolo di Dio,
sparso in ogni angolo della terra,
anche oggi rinnovo a Te
l’affidamento filiale del genere umano.
A Te con fiducia tutti ci affidiamo.
Con Te intendiamo seguire Cristo, Redentore dell’uomo:
la stanchezza non ci appesantisca,
né la fatica ci rallenti, le difficoltà non spengano il coraggio,
né la tristezza la gioia nel cuore.
Tu, Maria, Madre del Redentore,
continua a mostrarti Madre per tutti,
veglia sul nostro cammino,
fa’ che pieni di gioia vediamo il tuo Figlio nel Cielo.
Amen.

 

 

Atto di affidamento alla Madonna a conclusione del mese di maggio

DSCN3379_JPG.jpgATTO DI AFFIDAMENTO ALLA MADONNA
DEL BEATO GIOVANNI PAOLO II

(parzialmente rivisto da padre Antonio Rungi, passionista e adattato alla circostanza)

Santa Madre del Redentore, Porta del cielo, Stella del mare,  soccorri il tuo Popolo che anela a risorgere.
Ancora una volta ci rivolgiamo a Te, Madre di Cristo e della Chiesa, raccolti ai tuoi piedi  in questo luogo santo, per ringraziarti di quanto Tu hai fatto in questi giorni per la Chiesa, per ciascuno di noi e per l’intera umanità.

Vergine purissima, quante volte Ti abbiamo invocato!  Ed oggi siamo qui a ringraziarti, perché sempre ci hai ascoltato.
Tu ti sei mostrata Madre: Madre della Chiesa, missionaria sulle strade del mondo, in cammino verso il  secondo e definitivo avvento di Cristo sulla terra.
Madre degli uomini, per la tua costante protezione  ci hai evitato sciagure e distruzioni irreparabili e hai favorito il progresso e le moderne conquiste sociali.
Madre delle Nazioni, tanti mutamenti insperati hanno ridato fiducia a popoli troppo a lungo oppressi e umiliati. Madre della vita, per i molteplici segni con cui ci hai accompagnati difendendoci dal male e dal potere della morte. Madre nostra da sempre, e in particolare in questo momento, in cui ti sentiamo nostra soccorritrice. Madre di ogni uomo, che lotta per la vita che non muore.
Madre dell’umanità riscattata dal sangue di Cristo. Madre dell’amore perfetto, della speranza e della pace, Santa Madre del Redentore.

Vergine Santa, continua a mostrarti Madre per tutti, perché il mondo ha bisogno di Te. Le nuove situazioni dei popoli e della Chiesa sono ancora precarie ed instabili. Esiste il pericolo di nuove forme di ateismo, che in nome di una falsa libertà tendono a distruggere le radici dell’umana e cristiana morale.
Madre della speranza, cammina con noi! Cammina con l’uomo del terzo millennio dell’era cristiana, con l’uomo di ogni razza e cultura, d’ogni età e condizione. Cammina con i popoli verso la solidarietà e l’amore, cammina con i giovani, protagonisti di futuri giorni di pace. Di Te hanno bisogno le Nazioni di tutto il mondo in perenne conflitto tra loro. Umile ancella del Signore, mostrati Madre dei poveri, di chi muore di fame e di malattia, di chi patisce torti e soprusi, di chi non trova lavoro, casa e rifugio, di chi è oppresso e sfruttato, di chi soffre per tanti problemi quotidiani, di chi dispera o invano ricerca la quiete lontano da Dio.

Aiutaci a difendere la vita, riflesso dell’amore divino, aiutaci a difenderla sempre, dall’alba al suo naturale tramonto.
Mostrati Madre di unità e di pace.
Cessino ovunque la violenza e l’ingiustizia, crescano nelle famiglie la concordia e l’unità, e tra i popoli il rispetto e l’intesa; regni sulla terra la pace, la pace vera!
Maria, dona al mondo Cristo, nostra pace.
Non riaprano i popoli nuovi fossati di odio e di vendetta, non ceda il mondo alle lusinghe di un falso benessere che mortifica la dignità della persona e compromette per sempre le risorse del creato.

Mostrati Madre della speranza! Veglia sulla strada che ancora ci attende. Veglia sugli uomini e sulle nuove situazioni dei popoli ancora minacciati da rischi di guerra.
Veglia sui responsabili delle Nazioni e su quanti reggono le sorti dell’umanità.
Veglia sulla Chiesa, sempre insidiata dallo spirito del mondo e dal male che si annida in tante situazioni.
Veglia sul Papa, i vescovi, i sacerdoti, sulle anime consacrate e sui fedeli laici. Veglia in modo speciale su quanti ti venerano e ti onorano con speciale devozione. Per tutti mostrati quale sei, Madre di bontà e misericordia.

Madre dolcissima, affidiamo a te tutti noi stessi, le nostre famiglie, i nostri cari, i nostri amici ed anche i nostri nemici. Affidiamo a te tutto quello che è nostro, le nostre attività e quello che possediamo, perché tu possa renderlo utile per il bene di tutti. 
Con Te intendiamo seguire Cristo, Redentore dell’uomo: la stanchezza non ci appesantisca,
né la fatica ci rallenti, le difficoltà non spengano il coraggio, né la tristezza la gioia nel cuore, né la delusione la voglia di vivere.
Tu, Maria, Madre del Redentore, continua a mostrarti Madre per tutti. Veglia sul nostro cammino, fa’ che pieni di gioia vediamo il tuo Figlio nel Cielo, dove sei ad attenderci, per una felicità eterna. Amen.

I discorsi del Papa per la solennità della Pentecoste. Diffidenza, sospetto ci rendono pericolosi l’uno verso l’altro!

11.jpgCAPPELLA PAPALE NELLA SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Basilica Vaticana
Domenica, 27 maggio 2012

 

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di celebrare con voi questa Santa Messa, animata oggi anche dal Coro dell’Accademia di Santa Cecilia e dall’Orchestra giovanile – che ringrazio -, nella Solennità di Pentecoste. Questo mistero costituisce il battesimo della Chiesa, è un evento che le ha dato, per così dire, la forma iniziale e la spinta per la sua missione. E questa «forma» e questa «spinta» sono sempre valide, sempre attuali, e si rinnovano in modo particolare mediante le azioni liturgiche. Stamani vorrei soffermarmi su un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai nostri giorni conserva tutta la sua importanza. La Pentecoste è la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, e le distanze geografiche sembrano sparire, la comprensione e la comunione tra le persone sia spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso e a volte prevale la contrapposizione; assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi. In questa situazione, possiamo trovare veramente e vivere quell’unità di cui abbiamo bisogno?

La narrazione della Pentecoste negli Atti degli Apostoli, che abbiamo ascoltato nella prima lettura (cfr At 2,1-11), contiene sullo sfondo uno degli ultimi grandi affreschi che troviamo all’inizio dell’Antico Testamento: l’antica storia della costruzione della Torre di Babele (cfr Gen 11,1-9). Ma che cos’è Babele? E’ la descrizione di un regno in cui gli uomini hanno concentrato tanto potere da pensare di non dover fare più riferimento a un Dio lontano e di essere così forti da poter costruire da soli una via che porti al cielo per aprirne le porte e mettersi al posto di Dio. Ma proprio in questa situazione si verifica qualcosa di strano e di singolare. Mentre gli uomini stavano lavorando insieme per costruire la torre, improvvisamente si resero conto che stavano costruendo l’uno contro l’altro. Mentre tentavano di essere come Dio, correvano il pericolo di non essere più neppure uomini, perché avevano perduto un elemento fondamentale dell’essere persone umane: la capacità di accordarsi, di capirsi e di operare insieme.

Questo racconto biblico contiene una sua perenne verità; lo possiamo vedere lungo la storia, ma anche nel nostro mondo.  Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo. Ma non ci accorgiamo che stiamo rivivendo la stessa esperienza di Babele. E’ vero, abbiamo moltiplicato le possibilità di comunicare, di avere informazioni, di trasmettere notizie, ma possiamo dire che è cresciuta la capacità di capirci o forse, paradossalmente, ci capiamo sempre meno? Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?

La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura: l’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino, cinquanta giorni dopo la Pasqua, un vento impetuoso soffiò su Gerusalemme e la fiamma dello Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione.

Ma guardiamo al Vangelo di oggi, nel quale Gesù afferma: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13). Qui Gesù, parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio «io», ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. Allora, quando io parlo, penso, agisco come cristiano, non lo faccio chiudendomi nel mio io, ma lo faccio sempre nel tutto e a partire dal tutto: così lo Spirito Santo, Spirito  di unità e di verità, può continuare a risuonare nei nostri cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi e ad accogliersi a vicenda. Lo Spirito, proprio per il fatto che agisce così, ci introduce in tutta la verità, che è Gesù, ci guida nell’approfondirla, nel comprenderla: noi non cresciamo nella conoscenza chiudendoci nel nostro io, ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel «noi» della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. E così diventa più chiaro perché Babele è Babele e la Pentecoste è la Pentecoste. Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce.

La contrapposizione tra Babele e Pentecoste riecheggia anche nella seconda lettura, dove l’Apostolo dice: “Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne” (Gal 5,16). San Paolo ci spiega che la nostra vita personale è segnata da un conflitto interiore, da una divisione, tra gli impulsi che provengono dalla carne e quelli che provengono dallo Spirito; e noi non possiamo seguirli tutti.  Non possiamo, infatti, essere contemporaneamente egoisti e generosi, seguire la tendenza a dominare sugli altri e provare la gioia del servizio disinteressato. Dobbiamo sempre scegliere quale impulso seguire e lo possiamo fare in modo autentico solo con l’aiuto dello Spirito di Cristo. San Paolo elenca – come abbiamo sentito – le opere della carne, sono i peccati di egoismo e di violenza, come inimicizia, discordia, gelosia, dissensi; sono pensieri e azioni che non fanno vivere in modo veramente umano e cristiano, nell’amore. E’ una  direzione che porta a perdere la propria vita. Invece lo Spirito Santo ci guida verso le altezze di Dio, perché possiamo vivere già in questa terra il germe di vita divina che è in noi. Afferma, infatti, san Paolo: «Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace» (Gal 5,22).  E notiamo che l’Apostolo usa il plurale per descrivere le opere della carne, che provocano la dispersione dell’essere umano, mentre usa il singolare per definire l’azione dello Spirito, parla di «frutto», proprio come alla dispersione di Babele si contrappone l’unità di Pentecoste.

Cari amici, dobbiamo vivere secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa. Il racconto lucano della Pentecoste ci dice che Gesù prima di salire al cielo chiese agli Apostoli di rimanere insieme per prepararsi a ricevere il dono dello Spirito Santo. Ed essi si riunirono in preghiera con Maria nel Cenacolo nell’attesa dell’evento promesso (cfr At 1,14). Raccolta con Maria, come al suo nascere, la Chiesa anche quest’oggi prega: «Veni Sancte Spiritus! – Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore!». Amen.

 

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

BENEDETTO XVI REGINA CÆLI

Piazza San Pietro
Domenica, 27 maggio 2012

Cari fratelli e sorelle!

Celebriamo oggi la grande festa di Pentecoste, che porta a compimento il Tempo di Pasqua, cinquanta giorni dopo la Domenica della Risurrezione. Questa solennità ci fa ricordare e rivivere l’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli e gli altri discepoli, riuniti in preghiera con la Vergine Maria nel Cenacolo (cfr At 2,1-11). Gesù, risorto e asceso al cielo, invia alla Chiesa il suo Spirito, affinché ogni cristiano possa partecipare alla sua stessa vita divina e diventare suo valido testimone nel mondo. Lo Spirito Santo, irrompendo nella storia, ne sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza, stimola e favorisce in noi la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo.

Lo Spirito, che «ha parlato per mezzo dei profeti», con i doni della sapienza e della scienza continua ad ispirare donne e uomini che si impegnano nella ricerca della verità, proponendo vie originali di conoscenza e di approfondimento del mistero di Dio, dell’uomo e del mondo. In questo contesto, sono lieto di annunciare che il prossimo 7 ottobre, all’inizio dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerò san Giovanni d’Avila e santa Ildegarda di Bingen Dottori della Chiesa universale. Questi due grandi testimoni della fede vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità. Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali: la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell’esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l’orizzonte permanente della vita e dell’azione della Chiesa.

Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione, alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei Vescovi, e alla vigilia dell’Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita.

Pregando ora insieme il Regina Caeli, invochiamo l’intercessione della Vergine Maria affinché ottenga alla Chiesa di essere potentemente animata dallo Spirito Santo, per testimoniare Cristo con franchezza evangelica e aprirsi sempre più alla pienezza della verità.

 

Formia (Lt). Molta partecipazione alla novena di Sant’Erasmo

884268250.jpgDa mercoledì scorso, 23 maggio, è in corso la predicazione della Novena in onore di Sant’Erasmo nell’omonima chiesa parrocchiale al Castellone di Formia, dove da secoli si venera il santo vescovo e martire, patrono della città e dell’arcidiocesi di Gaeta. Tantissimi i fedeli che stanno frequentando la chiesa in questi giorni per seguire le prediche di padre Antonio Rungi, missionario passionista, che è ritornato a predicare la novena di Sant’Erasmo dopo 15 anni. Sono circa 300 i fedeli che ogni sera riempiono la bellissima ed artistica chiesa, nella cui cripta sono state rinvenute le spoglie mortali del vescovo martire. Oggi sono in corso lavori di sistemazione per presentare tutto il percordo del martirio che hanno subito i santi confessori della fede sotto la persecuzione di Diocleziano. Sant’Erasmo secondo fondi attendibile fu martirizzato il 2 giugno del 303 a Formia e per secoli sono state conservate le spoglie nella chiesa di Sant’Erasmo per poi essere traslate nella cattedrale di Gaeta.

In questi giorni di preparazione alla festa, orginazzata dal comitato sotto la guida del parroco don Alfredo Micalusi, padre Rungi sta sviluppando importanti tematiche di ordine teologico, spirituale e pastorale. Nella giornata del 24 maggio ha parlato dell’educazione alla fede nella famiglia, ieri 25 maggio ha parlato del gioia cristiana, stasera, 26 maggio ha parlato della chiamata alla santità. Il tutto riferito sempre al grande martire e santo, patrono della città di Formia.

Dopo alcuni anni si regista in chiesa a detta dei piàù una buona partecipazione dei fedeli alla novena in onore del santo. Segno evidente di una rinnovata fede e devozione verso il santo patrono di Formia e dei naviganti.

Certo vedere la chiesa piena di fedeli è una soddisfazione sia per chi predica e sia per chi ha fatto tanti sforzi per preparare degnamente il percorso liturgico e spirituale per la festa di Sant’Erasmo. Domani sera, domenica della Pentecoste presiede la messa delle 19, don Gianni, parrocco di San Giovanni, il compatrono della città di Formia, la cui festa è imminente, celebrandosi il 24 giugno. Il 2 giugno invece festa grande per sant’Erasmo con la processione e il panegirico conclusivo di padre Rungi, predicatore ufficiale della novena, che già riscuotendo grandi successi a gloria di Dio e ad onore del santo Patrono, da tutti i formiani onorato con grande devozione ed amore.