Archivi Mensili: marzo 2021

P.RUNGI. LA PREGHIERA PER LA PASQUA 2021 DEDICATA ALLA PANDEMIA

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Preghiera per la Pasqua 2021

di padre Antonio Rungi

 

All’alba di questo giorno speciale,

come le donne e i tuoi  discepoli

corriamo al tuo sepolcro

o Gesù benedetto,

per rinnovare  la nostra fede

nella tua risurrezione.

 

È bello e gioioso constatare, Gesù, la tua tomba vuota,

dalla quale, non mani sacrileghe ti hanno portato via,

ma da essa Tu sei uscito vivo per potenza divina,

vincendo per sempre il duello con quella morte

che contrassegna da sempre la storia dell’umanità intera.

 

Gesù maestro, risorto dai morti,

come avevi promesso ai tuoi apostoli,

donaci la grazia, in questa Pasqua 2021,

segnata, ancora una volta dalla pandemia,

di riscoprire la gioia della vita, in questa vita e oltre la vita.

Tu vincitore della morte, donaci il coraggio e la forza

di vincere ogni germe di morte, abbattimento e scoraggiamento

che può annidarsi nella nostra mente e nel nostro cuore,

offuscando in noi la luce della tua risurrezione

e non scorgendo i segnali di vita e di rinascita

che accompagnano il nostro cammino quotidiano.

 

Signore, ascolta le nostre umili preghiere, in questa Pasqua 2021,

e rendi feconde e luminose le nostre vite,

per intercessione di Maria, tua e nostra Madre amatissima.

Amen.

DOMENICA DELLE PALME 2021 – CON LA SPERANZA NEL CUORE

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Domenica delle Palme

Domenica 28 marzo 2021

Accogliere Cristo nella gioia e nella prova

Commento di padre Antonio Rungi

Con la domenica delle Palme o di Passione inizia la settimana santa, quella che nella liturgia cattolica è definita la settimana maggiore, la più grande, non per estensione temporale o spaziale, ma per i suoi aspetti spirituali, liturgici e religiosi. Grande della proposta di vita interiore che essa mette a nostra disposizione con i riti di questo giorno e con il triduo pasquale, molto intenso e stimolante per chi vuole approfondire la propria fede e viverla con sentimenti veri.

In questa settimana maggiore, infatti, ripercorriamo gli ultimi giorni della vita del Signore, partendo proprio dal suo ingresso trionfale in Gerusalemme, non con la violenza delle armi o del potere economico o militare, ma con il potere della croce e con la forza dell’amore che si fa dono.

E, infatti, il suo ingresso accolto con gioia dai semplici e dagli umili ed è avversato e contrastato dai potenti del tempo, al punto tale che lo condannano a morte, lui l’innocente per eccellenza.

Tale ingresso in Gerusalemme, la città santa, la città della pace, ma anche che uccide i profeti, avviene su un puledro come ci narra il Vangelo di Marco che spiega la liturgia della benedizione delle palme e introduce alla celebrazione eucaristica della Domenica di Passione.

Quest’anno, nonostante la pandemia, possiamo svolgere tutte le cerimonie religiose previste dal rituale, ma il tutto adeguandolo all’emergenza sanitaria e nel rispetto delle norme anti-covid-19.

Dopo la totale chiusura dello scorso anno delle chiese, quest’anno possiamo festeggiare, solo spiritualmente, l’ingresso di Gesù in Gerusalemme e scambiarci anche se simbolicamente e a distanza la palma benedetta.

E’ noto a tutti il significato di questo ingresso del Messia nella città santa, dove egli arriva nella massima semplicità e con la consapevolezza di quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

Questa celebrazione è strettamente agganciata al Venerdì santo, quando si riprenderà il tema della passione di Cristo, che oggi viene introdotto con la proclamazione del testo specifico che narra gli ultimi momenti della vita di Cristo, che è condannato a morte e fatto morire sul legno della croce.

La lettura della “Passio” ovvero il racconto dettagliato e dialogato della Passione di Cristo, ci fa meditare sulla misericordia e sul perdono che Dio ha concesso a noi, mediante l’opera salvifica del suo Figlio.

La morte in croce di Gesù ci dona quella della pace, che dovrebbe essere preoccupazione costante di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà, non solo nel giorno delle palme o in specifiche giornate ed iniziative mondiali, ma sempre e specialmente in questi tempi di conflitti a vario livello, compreso quello della scienza e della politica per contrastare il coronavirus.

Lo scambio del ramoscello di ulivo benedetto, che non possiamo effettuare in presenza, anche in questo anno 2021, assume un significato più vero ed autentico da un punto di vista spirituale, se quello che esso rappresenta lo avvertiamo profondamente nel nostro essere di uomini e credenti ed agiamo di conseguenza.

Solo nella croce di Cristo l’umanità ritrova la pace ogni volta che essa è minacciata in tante parti del mondo e in tutte le situazioni del vivere quotidiano: nelle famiglie, nelle società civili, nella politica, tra gli stati, nell’economia e in ogni altro settore, in cui la guerra si fa quotidianamente per opprimere il più debole e il meno protetto.

L’anno della pandemia ci ha insegnato tante cose anche sul versante della sofferenza, della solidarietà, della ricerca di una pace sociale che non si traduce solo in pace fiscale e benefici economici elargiti per venire incontro a chi soffre per la mancanza del lavoro e di conseguenza per la privazione di beni essenziali, ma soprattutto in quella pace umanitaria che si manifesta nella solidarietà l’uno nei confronti degli altri.

L’arrivo della Pasqua e la liberazione da ogni forma di coercizione e di limitazioni delle libertà personali, soggettive e comunitarie imposte dalla pandemia non è questione solo di maggior libertà di movimento, di azione e di integrazione sociale, ma anche se, in tono difficilmente comprensibile oggi, è liberazione da ogni forma di schiavitù morale, che si identifica con il peccato. Per cui anche la Pasqua di quest’anno e questo giorno santo delle Palme assumono un valore spirituale enorme per ciascuno di noi ed hanno un peso specifico per quella ricerca di pace e di quella serenità della mente e del corpo, che manca, molte volte, nelle nostre famiglie e in tanti altri luoghi, perché ci agitiamo per troppe cose e non alziamo al cielo la palma vera, quella benedetta, della nostra fede, della nostra speranza e della nostra fiducia in colui che può tutto.

Perciò la Pasqua, la si deve preparare bene, iniziando proprio da questo speciale giorno che è la Domenica delle Palme o di Passione comprendo esattamente quali cambiamenti deve apportare in noi la celebrazione di questo particolare giorno, in passato, molto più sentito e vissuto rispetto allo stesso giorno di Pasqua.

D’altra parte simboli e segni hanno una validità per la trasmissione della fede e la testimonianza del proprio credo e della propria volontà di rinascere e risorgere, per ricominciare davvero un nuovo cammino pasquale, dopo aver completato il percorso quaresimale. E questi simboli sono la palma, la colomba, la gente che affluisce per incontrare Gesù che viene a noi, nonostante tutto, anche in questa Pasqua 2021. Assaporiamo la gioia di questo incontro e comprenderemo il perché di tante attese e speranze in quelle persone di Gerusalemme che andarono incontro a Gesù accogliendolo non solo con un gesto di rispetto e venerazione, ma come Messia, Salvatore e Redentore. E tra la gente festante per l’ingresso di Gesù c’era anche Maria, la sua e nostra Madre, che ha certamente seguito Gesù soprattutto in questo periodo ultimo della vita del suo Figlio. Maria, infatti, è citata da Giovanni ai piedi della croce, mentre Gesù muore su quel patibolo infamante e in quel momento consegna a noi la sua Madre, perché ci protegga in vita e in morte, come leggiamo nel racconto della passione di Cristo in questa domenica di gioia e di dolore.

IL DECALOGO MARIANO IN TEMPO DI PANDEMIA SCRITTO DA PADRE RUNGI

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Comunicato stampa

Il teologo passionista, padre Antonio Rungi, stila il decalogo mariano

In occasione della solennità dell’Annunciazione, 25 marzo 2021, in pieno tempo di pandemia, il teologo passionista, padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Gaeta, quale sintesi del pensiero teologico e dottrinale sulla Beata Vergine Maria, ha stilato questo decalogo mariano:

Io sono la tua Madre dolcissima.

1.Non avrai altra Madre che quella che Dio ha scelto in Maria sua Santissima Madre.

2.Non nominare il nome Maria, se non per pregare, rivolgerti a Dio chiedere aiuto a Lui.

3.Rcordati di santificare le solennità, le feste e le memorie mariane.

4..Onora Dio tuo Padre e onora Maria tua Madre, donata a te da Gesù Cristo sul Calvario.

  1. Rispetta la vita di ogni creatura umana, in quanto figlio di Dio e di Maria.
  2. Vivi nella purezza che la vita di Maria ti insegna.
  3. Non ritenerti padrone di niente e di nessuno, ma sii umile come Maria, ancella del Signore.
  4. Sii sincero e leale nella risposta da dare a Dio e agli altri, nell’obbedienza mariana.
  5. Non desiderare di avere altra Madre se non quella che Dio ti ha donato.
  6. Il desiderare e il possedere beni della terra non è la strada mariana per arrivare al cielo.

“Si tratta di una sintesi teologica, biblica, pastorale e morale per ogni devoto della Beata Vergine Maria –afferma padre Rungi – che è il caso di approfondire e fare nostra nella vita di ogni giorno. Forte anche dell’insegnamento di Papa Francesco abbiamo tutti il dovere, attraverso Maria che indica la vera ed unica via, che è Gesù Cristo, di riscoprire la centralità dell’unico mediatore tra Dio e noi, che è nostro Signore. Nella solennità dell’Annunciazione, Maria ci indica il punto di partenza e di arrivo di ogni vita umana e cristiana, che è appunto il suo Figlio, concepito nel suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo. Queste regole di spiritualità e morale mariana ci accompagnino nella devozione alla Madonna, ma soprattutto nell’essere degni figli del suo Figlio. E con Dante Alighieri che nel Canto XXXIII del Paradiso riporta la preghiera a Maria di San Bernardo, anche noi ci rivolgiamo a lei con queste parole che sgorgano dal nostro cuore in un tempo segnato da tanto dolore e sofferenza per l’umanità intera: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,/ umile ed altra più che creatura,/ termine fisso d’eterno consiglio”, a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.

FESTA DELLA DONNA 2021. SPECIALE ORAZIONE DEL TEOLOGO RUNGI

festa della donna 2021
P.Rungi (Teologo passionista). Nella festa della donna 2021. Una speciale preghiera per tutte le donne del mondo. No a violenze, abusi e soprusi.
In occasione dell’annuale festa civile della donna, che si ricorda l’8 marzo, padre Antonio Rungi, teologo passionista della comunità del santuario della Madonna della Civita, in Itri (Lt), delegato arcivescovile per la vita consacrata della Diocesi di Gaeta, ha scritto un’articolata preghiera a sostegno delle donne di tutto il mondo.
L’orazione assume un particolare significato in quest’anno 2021 segnato ancora dalla pandemia. Padre Rungi fa riferimento nel suo testo alle varie problematiche attinenti alle donne di tutto il mondo: violenza, soprusi, abusi, mancanza di cibo, di lavoro, istruzione preoccupazione per il loro futuro e di quello dei lori figli e delle loro famiglie.
Padre Rungi apprezza lo stile di vita delle donne per quelle che sono e fanno e per il coraggio che dimostrano in tutte le circostanze.
Una forte denuncia arriva dal teologo passionista in merito a quanti fanno del male alle donne e restano impuniti. Persone che vanno condannate in quanto “senza amore e senza onore” che tante volte pensano di difendere rispetto ad una cultura atavica di possesso della donna a loro piacimento.
“Nessun Ciano -scrive padre Rungi – possa continuare a circolare impunemente sulla faccia della terra, specialmente se distrugge la vita di donne oneste e rette”.
Sempre nell’orazione rivolta al Signore, attraverso il modello perfetto di ogni donna, da un punto di vista cattolico; che è la Beata Vergine Maria, padre Rungi chiede a Maria che sia il baluardo e la difesa contro “le tempeste dell’odio e della violenza che si scatena in questi soggetti malati nella mente e nel cuore”, che poi uccidono ed abusano delle donne in qualsiasi età.
Sempre nella preghiera il sacerdote chiede al Signore che si superare quella cultura di ieri e di oggi che non sa “coniugare al femminile” i sostantivi della vita.
Ecco il testo competo dell’orazione che padre Rungi ha pubblicato e ha diffuso sui sociali “nella speranza -scrive – che possa essere un piccolo contributo non solo di preghiera, ma anche di riflessione e di impegno in questo giorno ricordevole dedicato alle donne definite dal teologo passionista “straordinarie persone che stanno segnando nel silenzio, nella santità, nella generosità, nel sacrifico quotidiano e nell’amore verso i propri cari la storia di questa umanità”. E a conclusione dell’orazione non poteva mancare il riferimento alle donne sante della Chiesa cattolica, molto venerate tra le donne cristiane.
Preghiera per la festa della donna 2021
di padre Antonio Rungi
Ci rivolgiamo a Te
Signore della tenerezza
e della bontà infinta,
in questo giorno di festa
per le donne di tutta la terra,
perché tu dia conforto, gioia e speranza
a queste straordinarie persone,
che stanno segnando,
nel silenzio, nella santità,
nella generosità, nel sacrificio quotidiano
e nell’amore verso i propri cari,
la storia di questa umanità.
In un tempo difficile
come questo segnato dalla pandemia,
molte donne soffrono
per i ben noti motivi
della mancanza del cibo,
del lavoro, della salute
e soprattutto per il futuro dei loro figli
e delle loro famiglie.
Signore Gesù accogli le preghiere
di tutte le donne del mondo,
di quelle che credono in Te
e di quelle che, per varie ragioni,
professano altre fedi e religioni.
Per tutte, Signore, abbi uno sguardo
d’amore e di accoglienza
di ogni legittima loro attesa e desiderio.
Allontana da questo mondo
ogni forma di offesa, violenza,
sopruso ed abuso verso le donne
di qualsiasi razza, nazione, cultura e religione.
Nessun Caino possa
continuare a circolare impunemente
sulla faccia della terra, specialmente
se distrugge la vita di donne rette ed oneste,
che hanno un cuore buono,
incapaci come sono di fare del male
ai propri carnefici e uccisori.
Maria, la Donna perfetta
che tu hai scelto
come Madre tenera e prediletta,
sia lo scudo sicuro per ogni donna della Terra,
e il baluardo certo contro le tempeste
dell’odio e della violenza
che si scatena, diabolicamente,
nel cuore di soggetti malati,
nel cuore e nella mente,
perché sono senza amore e senza onore.
Signore,
per intercessione di tutte le donne sante,
che hanno segnato la storia della cattolicità,
libera il mondo dal flagello della violenza contro le donne
e dall’abuso di ogni genere verso di loro,
siano esse in tenera età , o avanti negli anni
oppure avanzate per sapienza ed esperienza
nella vita, non facile da coniugare al femminile
sia nei tempi passati che quelli odierni. Amen.