Fatima. Un profondo desiderio di pace.

IDSC03504.JPGDSC03489.JPGl 13 maggio del 1917, nel pieno svolgimento della prima guerra mondiale, la Madonna appare a tre pastorelli nella Cova di Iria in Portogallo, per inviare, attraverso questi semplici fanciulli messaggi di pace ad un mondo in guerra. Preghiera, conversione e perdono furono le parole che la Madre del Signore comunicò in modo misterioso all’umanità di allora.

Furono comunicati a Francesco, Giacinta (oggi Beati in Paradiso) e a Lucia, morta da pochi anni, tre importanti segreti per le sorti dell’umanità intera. Due di essi furono svelati dagli stessi tragici eventi del tempo; il terzo, quello che ha fatto preoccupare intere generazioni di uomini e credenti, fu svelato proprio su disposizione dell’oggi Beato Giovanni Paolo II. La Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, in un documento ufficiale ne ha dato l’esatta interpretazione. Per cui, non c’è da attendere altra spiegazione del terzo segreto. Anche questo è stato svelato dagli avvenimenti degli ultimi decenni.
E qual è stato lo svelamento del terzo segreto: l’attentato al Papa Giovanni Paolo II, che come tutti ricordano fu perpetrato ai suoi danni il 13 maggio 1981. Secondo quanto lo stesso Sommo Pontefice ha interpretato, da quell’attentato egli fu salvato dalla mano potente della Madre di Gesù, venerata sotto il titolo della Madonna di Fatima, proprio nel giorno dedicato a Lei. Tanto è vero che il proiettile, che deviò, per intervento divino e che non colpì a morte il Santo Padre, è stato incastonato tra le pietre preziose della corona della statua originale della Madonna di Fatima. Corona che lo scorso hanno ho potuto personalmente vedere incastonato nella corona della Madonna che si conserva nel Museo Mariano di Fatima, che sorge di fronte alla cappella delle apparizioni.
Circostanze casuali o disegni di Dio? Sicuramente un disegno di Dio manifestato nel corso degli anni con eventi e fatti, non privi di espressione della cattiveria umana e dell’azione del Maligno.

A Fatima ci ero stato in ritiro spirituale in occasione del primo incontro internazionale di tutti i sacerdoti del mondo in preparazione all’anno santo del 2000. Fu un’esperienza spirituale bellissima ed intensissima per un’intera settimana. Quei luoghi della memoria storica dell’apparizione della Madonna, quella piccola-grande cappella che conserva gelosamente il posto dell’apparizione, segnato dalla presenza della bellissima icona della Vergine Santa, erano costanti inviti alla preghiera per la pace nel mondo, un appello continuo alla conversione, un forte richiamo a guardare avanti nel segno della speranza.

Oggi il mio pensiero va allo scorso anno quando con un gruppo di amici di Marcianise, insieme al carissimo maresciallo Davide Morrono sono ritornato, guidando un pellegrinaggio dell’Opera Romana Pellegrinaggi. Il momento più bello che conservo nel mio cuore di sacerdote è stato la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal sottoscritto con la partecipazione di circa 50 sacerdoti e 5.000 fedeli alla Grotta delle Apparizioni. Lì ho pregato per me, per i miei cari, per la pace e soprattutto per quanti nel mondo semina odio, menzogna, falsità, calunniano e fanno del male positivamente agli altri. Per loro ho chiesto la conversione del cuore, dopo aver valutato attentamente la mia vita. Maria mi ha confermato nel proposito che di fronte alle cattiverie la vera via di liberazione è il perdono e la misericordia.

E’ vero che in ogni luogo della terra è possibile adorare Dio e venerare Maria. Ma ci sono luoghi in cui tocchi con mano “il miracolo della fede”. Quella fede che riesce a trasformare piccoli sobborghi in centri di spiritualità mondiale. In questi luoghi i pellegrini di tutto il mondo giungono con il segreto desiderio di attingere forza e coraggio nella dura battaglia dell’esistenza.
Fatina è tra questi luoghi mariani, centri di spiritualità profonda, che costituiscono su un piano esperienziale mezzi per andare avanti con più carica spirituale verso Dio.
Non voglio “mitizzare” questo luogo né tanti altri nel mondo. Ma i santuari hanno un loro valore ed hanno un loro significato spirituale. Il pensiero di Fatima, con tutta la carica interiore e spirituale che esso rappresenta per noi cattolici, ci sollecita a rivedere la nostra vita nell’ottica della pace, della riconciliazione, della preghiera e del perdono.
Fatima, città della pace, dove da circa un secolo si prega la Vergine Santa soprattutto per la Pace.

In ogni angolo del Globo terrestre, ancora oggi segnato da tanti focolai di guerra si combattono guerre ideologiche, guerre di religione, guerre soprattutto per motivi economici e di presunta superiorità di un popolo o di una civiltà rispetto ad un’altra. Ed oggi in una crisi economica mondiale c’è il rischio di aggravamento della situazione a livello generale e nei singoli stati.

In un mondo reso di fatto un villaggio globale non c’è più spazio per coltivare progetti limitati di pace. E’ necessario tendersi una mano e gettare ponti di solidarietà, gli unici che possono assicurare un vero periodo di pace e di stabilità per tutta l’umanità.

Non solo nei nostri occhi rimangono scolpite le immagini dell’attentato del Papa in Piazza San Pietro in quel tragico 13 maggio 1981, ma anche le immagini di tante guerre locali o zonali che si sono combattute e si combattono in ragione di farneticanti discorsi, di tanti efferati crimini, di tante violenze soprattutto su persone innocenti. Restano ugualmente nitide nella nostra mente le immagini terribili ed angoscianti delle Torri gemelle di New York dell’11 settembre scorso, ma anche quelle della Guerra in Afghanistan, della morte per fame di milioni di persone in ogni angolo del mondo. Ma anche le tante guerre dimenticate. I tanti attentati degli ultimi mesi contro i cristiani o comunque lo spargimento del sangue innocente in varie parti della Terra.

Terrorismo, guerre civili, lotte politiche all’interno ed all’esterno degli Stati sono continui richiami ad una realtà che stenta a decollare nella direzione della pace, della reciproca tolleranza e della solidarietà.

Unire oggi tre nomi: Fatima, Giovanni Paolo II e la Pace è un modo immediato per dire a noi stessi che insieme è possibile lavorare per la pace, anche mediante la rete telematica “Internet”, che nata nell’ambito militare può essere uno strumento di pace a livello globale. Basta curare anche qui, attraverso la reti infinite, messaggi  eprogetti di pace, ma anche di autentica solidarietà.

Affidiamo alla Madonna di Fatima, la cui festa ricorre domani, domenica, 13 maggio 2012, questo anelito di pace di quanti hanno a cuore davvero le sorti di questa umanità in evidente difficoltà, smarrita da tanti falsi ideali. Affidiamo alla Regina della Pace, mediante la preghiera la nostra incessante domanda di Pace per il mondo intero.

 

Fatima. Un profondo desiderio di pace.ultima modifica: 2012-05-12T14:42:00+02:00da pace2005
Reposta per primo quest’articolo