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P.Rungi. “Profondamente scossi e addolorati per la strage di Verona”

Rungi-volto-tessera.JPG“Come tutti gli italiani e le persone sensibili, sono profondamente scosso ed addolorato per la strage di Verona”, è quanto ha dichiarato il teologo morale campano, padre Antonio Rungi. “Di fronte ad una simile tragedia poca conta sapere chi, come e perché sia successo tutto questo. Cinque vite umane distrutte, soprattutto i tre bambini, che lasciano nel nostro animo una profonda prostrazione interiore. Non vorremmo mai che capitassero simili cose in nessuna famiglia italiana e nel mondo. Ora -ha detto il teologo- ci resta solo da pregare e soprattutto da essere vicino ai familiari delle vittime che si trovano in un profondo dolore; come pure siamo vicini a tutti i cittadini di Verona, soprattutto della Zona di San Felice Extra. Come sacerdote, soprattutto del Sud ove di morti ammazzati se ne contano a centinaia per altri fatti di sangue, questa strage ha lasciato il segno nel nostro animo, perché è stata un’intera famiglia che, a quanto si lascia intendere, era tranquilla, senza problemi. Non sappiamo con certezza dalle notizie che arrivano se si stratti di omicidio-suicidio o di strage computa da altri, ma rimane il fatto che cinque giovani vite sono state elimnate. Dispiace davvero che simili cose possano succedere ovunque e soprattutto nel nostro Paese, ove il valore della famiglia, soprattutto dei figli rimane inalterarato al Sud come al Nord. Sento il dovere di essere vicino alla comunità cristiana e civile di Verona, ove è successo questo terribile fatto di sangue che ci lascia terribilmente angosciati, al di là dei motivi che l’abbiano potuto ingenerare e che verranno sicuramnte a galla nella fase delle successive indagini, condotte dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine. Certamente -conclude padre Rungi – comunque siano andate le cose, questa è una delle più sanguinari stragi che si sono verificate nell’ambito familiare negli ultimi anni in Italia. Segno evidente che davvero qualcosa non va e che bisogna fare ogni sforzo per mettere al sicuro, anche nell’ambito della famiglia, soprattutto i bambini, vittime sempre più innocenti e ignari dei drammi che a volte vivono i grandi e che, come in questo caso, si è concluso in un modo tragico, lasciando inquiete le coscienze delle persone perbene e l’intera nazione italiana”.

Un decalogo per una degna Commemorazione dei nostri cari

cimitero.jpgIn occasione dell’annuale ricorrenza dei defunti del 2 novembre, padre Antonio Rungi, teologo morale campano, missionario passionista, ha stilato uno speciale decalogo per una degna commemorazione dei propri cari, passati a miglior vita. “Regole di comportamento utili non solo in questi giorni di visita al cimitero, ma sempre, in quanto dei propri cari non ci si può ricordare una volta all’anno, sopratutto se ci hanno fatto del bene e ai quali abbiamo voluto bene”. Ecco il decalogo per la commomorazione dei defunti. 1. Visita almeno una volta il cimitero in questi giorni di particolare espressione di culto verso i defunti e rispetta questo luogo santo. 2. Prega per tutti i tuoi cari e per quanti sono dimenticati ed abbandonati, qualsiasi sia la tua fede e il tuo credo di persona laica. 3. Accendi un lumino, una luce, e porta un fiore sulla tomba dei tuoi cari e di quanti non hanno più nessuno che li pensa in questo mondo. 4. Fai delle opere di bene nel ricordo dei tuoi cari, soprattutto se sei nell’abbondanza e i trapassati ti hanno lasciato beni e proprietà. 5. Fai pace con quanti non ti parli, specie se sono tuoi familiari e si sono allontanati da te per motivo di divisione di beni, di testamento o di eredità non distribuita equamente a tuo o altrui parere. 6. Educa le nuove generazioni al culto ed al rispetto dei morti. La civiltà di un popolo si misura anche da questa sensibilità. 7. Se sei un cattolico praticante non dimenticare di suffragare le anime con la celebrazione della messa e la partecipazione alla mensa eucaristica. 8. Educa al rispetto della vita e della morte, ben sapendo che si passa da una vita all’altra vita o meglio di vita in vita. Ogni vita è sacra ed ogni defunto merita rispetto e il dovuto culto. 9. Ricordati dei tuoi cari sempre e non solo il due novembre e in questi giorni particolari. 10.Apri il cuore alla speranza e alla gioia, ben sapendo che un giorno tutti insieme ci ritroveremo per sempre nell’eternità beata. “Sono consigli pratici ed operativi -afferma padre Rungi- per trasformare l’annuale commemorazione dei defunti in una festa della vita, della speranza, della carità vicendevole e della solidarietà. I nostri cari sono ben felici se facciamo del bene e siamo solidali verso chi soffre ed è abbandonato. La preghiera per i cari è importante, ma le opere di carità contano molto di più di una luce, di un lumino, di un fiore che siamo soliti portare sulle tombe in questi giorni. Riconcilarsi, mettere e portare pace ovunque siamo è il miglior modo per ricordare i nostri cari. Non basta versare lacrime e rimpiangere i nostri cari che non ci sono più, ma è necessario piangere dentro se non siamo in grado di amare, perdonare ed essere solidali”.