Domenica delle Palme 2022

DOMENICA DELLE PALME-AUGURI-cp

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Domenica 10 aprile 2022

Con la palma della pace, invochiamo la pace

Commento di padre Antonio Rungi

Mai come questa domenica delle Palme 2022, dalla fine della seconda guerra mondiale si eleva forte il grido di pace e giustizia in Ucraina e nel mondo intero. Domenica delle Palme per noi cristiani è la domenica del perdono, della riconciliazione e del superamento dei conflitti e divisioni.
La liturgia oggi ci fa celebrare due momenti strettamente congiunti l’uno all’altro della vita di Gesù. Il primo ci ricorda il suo ingresso solenne e festoso in Gerusalemme accolto dalla gente semplice e buona, come Messia e liberatore.
Il secondo ci rimanda alla prossima ed imminente Pasqua che Gesù celebrerà in modo definitivo attraverso il suo sacrificio sulla croce per la salvezza dell’umanità.
La lettura del racconto della passione secondo san Luca è un motivo in più per meditare sulla Passione e morte in croce del Signore per capire la sofferenza e le morti degli ucraini sotto i bombardamenti dei russi. E c’è chi nell’ambito del cristianesimo afferma che la guerra è giusta, inventandosi motivi che non esistono per legittimare i loro crimini contro l’umanità che vanno perseguiti in tutte le sedi, senza fare politica o ostruzionismo.
Non possiamo tacere il grido di pace che oggi anche attraverso lo scambio del ramoscello d’ulivo benedetto ci porta a riflettere più di ieri sulla guerra e sulla pace, sui crimini contro persone inermi e sull’accoglienza dei profughi che sono scappati, quando è stato loro permesso, dai massacri che hanno perpretato e continuano a farlo le milizie russe in Ucraina. Altro che false notizie ed immagini costruite per denigrare le forze militari di una potenza nucleare come quella della federazione russa che si è costruita non per difendersi dagli altri, ma per aggredire ed espandersi in Europa e nel mondo.
Oggi non si sfugge facilmente alla verità della storia e della cronaca, della realtà ripresa dal vivo e diffusa in tempo reale senza manipolazione attraverso le rete telematica e i network sociali. Sta di fatto che i russi hanno compiuto un genocidio in Ucraina, altro che operazione militare per difendersi senza che alcuno li abbia aggrediti o attaccati da ogni punto di vista. Siamo sconcertati, angoscianti, angustiati per quello che sta capitando in Ucraina senza che si possa fare qualcosa per fermare queste mani assassine che uccidono bambini, donne, civili e gli militari. Non sarà Pasqua per noi cristiani se non si ferma la guerra, tacciano le armi e ritorni la pace in Europa e in altre parti del mondo.
La palma della pace e della vittoria spetta oggi al popolo ucraino che si è dimostrato forte e coraggioso, per non farsi schiacciare dagli invasori e da persone spietate, senza Dio, senza cuore e senza un briciolo di umanità. Vorremo anche noi come Gesù avviarci verso la nuova Gerusalemme di questo 2022 che è Kiev e come lui recare speranza e pace ad un popolo che dal 24 febbraio scorso, dopo quasi due mesi di guerra e di bombardamenti resiste con la forza delle idee, delle armi e della fede. Sostare anche noi alla nostra Bètfage Mariupol e a Betània, la nostra Odessa, presso il monte detto degli Ulivi, per pregare per la pace.
Da qui Gesù inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”». Gesù ci invia oggi ad essere testimoni di pace, non solo in questa nazione martoriata, ma anche in altre parti del mondo dove si soffre e non solo per la guerra e le violenze, ma per la fame, le ingiustizie, le divisioni e le contrapposizioni create appositamente per mantenere l’umanità divisa e non far sentire tutti gli uomini e donne della terra veri fratelli.
Portiamo a Gesù ciò che ci chiede in questa Pasqua, simboleggiato dal puledro che gli fu prestate per salirci sopra non con le armi ma con la palma della pace. Anche noi come la gente di Gerusalemme facciamo avanzare la pace con l’arma dell’umiltà e della semplicità, come quel puledro su cui sale Gesù per fare il suo ingresso in Gerusalemme. Blocchiamo gli ingressi di carrarmati, missili e strumenti di uccisione di massa nell’attuale Ucraina, spianando le strade agli aiuti umanitari e facendo rientrare nei confini della Russia tutto armamentario bellico messo in campo per distruggere l’Ucraina.
Non possiamo silenziare il nostro grido di pace in questo tempo di guerra sacrilega ed assurda come l’ha definita Papa Francesco e dobbiamo fare ogni sforzo perché si raggiunga la pace per sempre e non per un limitato e contingente. Ance noi discendiamo dal monte degli Ulivi, e incontrando la gente ucraina nella sua nazione o nei paesi dove è stata accolta, pieni di gioia, perché la pace è tornata in questi territori. Cominciamo a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che farà in questa Pasqua 2022 e cantiamo «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». E se qualcuno vuole continuare a fare la guerra sia considerato anatema, sacrilego e senza Dio, come tentarono di fare con Gesù alcuni farisei che tra la folla dicevano a Gesù di fare tacere i suoi discepoli che lo acclamavano come Re di giustizia e di pace. Facciamo parlare anche alle pietre il linguaggio della pace e della fraternità universale.

 

Domenica delle Palme 2022ultima modifica: 2022-04-08T01:33:44+02:00da pace2005
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