LA SERVA DI DIO CONCETTA PANTUSA, PROSSIMA ALLA VENERABILITA’

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La testimonianza di Padre Antonio Rungi, vice postulatore della causa di beatificazione della Serva di Dio, Madre Concetta Pantusa.

“Sono grato al Signore, alla Madonna e alla Congregazione vaticana per le cause dei santi che il 21 aprile scorso, con proprio decreto ha riconosciuto la validità dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione di Concetta Pantusa, madre di famiglia, che da anni è stata assunta come impegno prioritario della Pia Unione del Volto Santo di Airola”, è quanto dichiara padre Antonio Rungi, passionista, vice-postulatore della causa di beatificazione di Concetta Pantusa, attuale vicario episcopale per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Gaeta, di comunità a Itri-Civita.

“Questo è un ulteriore passo verso la dichiarazione dell’eroicità delle virtù della nostra Serva di Dio, Concetta Pantusa, che rende particolarmente felici tutti noi airolani –ha detto padre Rungi – e particolarmente quelli che come me, anche se in tenera età, ho conosciuto Concetta Pantusa e sono stato accolto tra le sue braccia, alla mia nascita il 7 luglio 1951. La mia vita si è incrociata, per tanti aspetti, con la Serva di Dio, in quanto la nostra famiglia, insieme a papà Giovanni Rungi, mamma Tommasina Ricciardi, mia sorella Cira (tutti  e tre passati a miglior vita) e mio fratello Pompeo abitavamo con la Serva di Dio nello stesso stabile di Via Monteoliveto, oggi divenuta la celebre casa del Volto Santo di Airola, nella quale sono custodite le spoglie mortali di Concetta Pantusa. Bisogna ricordare che Airola ha considerata Concetta Pantusa “santa” durante la vita e dopo la morte. Basta dire che i passionisti, in particolare, subito hanno preso a cuore la testimonianza di vita santa di Concetta Pantusa. La serva di Dio per anni è stata sepolta nella cappella cimiteriale dei passionisti. Per questa ragione, visto anche la devozione della gente che visitavano la sua tomba, iniziarono un lavoro certosino, portato avanti da padre Tommaso Tatangelo, passionista. Fu lui a stilare, in modo preciso e circostanziato, una documentazione rigorosamente storica, avallata da giuramento, degli avvenimenti più rilevanti, circa la vita, le virtù e le opere della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, morta in concetto di santità in Airola (BN) il 27 marzo 1953. Documentazione, ad uso esclusivo dei processi diocesani, che fu consegnata l’8 settembre 1974 a monsignor Ilario Roatta, allora il vescovo di Sant’Agata dei Goti. Da questa prima documentazione si è partiti per portare avanti, poi, con l’opera di padre Stefano Pompilio (vice postulatore, passato a miglior vita) e dei Frati Minori della Provincia del Sannio, dietro incoraggiamento continuo della Pia Unione del Volto Santo di Airola, l’attuale fase del processo per la beatificazione della Serva di Dio, Concetta Pantusa.

Ricordo benissimo che il processo per la causa di beatificazione fu aperto ufficialmente il 10 febbraio 2007, alla presenza del Vescovo diocesano di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Michele De Rosa, nella Chiesa della SS.Annunziata di Airola (Bn) e dopo 9 anni e mezzo chiuso la sera del 22 agosto 2016, dallo stesso Vescovo De Rosa. Fu sigillata tutta la documentazione prodotta sotto giuramento da parte dei testimoni e verbalizzato dal tribunale diocesano. Tale documentazione fu immediatamente portata a Roma ed ora dopo quasi 5 anni di attesa, di studio e lettura degli esperti, è arrivato questo decreto sulla validità degli atti processuali, che permetterà al Postulatore generale, padre Giovangiuseppe Califano, Frate Minore, di stilare la positio per la dichiarazione della venerabilità, che sarà decretata da Papa Francesco, dopo l’approvazione della commissione teologica e dei cardinali.

In questi 5 anni abbiamo lavorato nel silenzio e fatta conoscere la Serva di Dio, attraverso la diffusione della sua biografia, con video, immagini, preghiere, interventi per radio, televisione, sui social e abbiamo e continuiamo a far pregare tante persone che hanno avuto modo di conoscere Concetta Pantusa durante la sua vita e dopo la sua morte. Nel mio ministero di predicatore itinerante passionista, dal momento che faccio riferimento spesso alla Serva di Dio,  incontro di frequente persone che da sempre si rivolgono, con la preghiera, alla Serva di Dio per ottenere grazie e vengono esaudite. Certo dobbiamo insistere per ottenere, per sua intercessione, un vero miracolo dal Signore, per poterla vedere prima beata e poi, dopo un altro miracolo, anche canonizzata.  A Mondragone, a Frattamaggiore, nel napoletano, casertano e beneventano, Concetta Pantusa  e Casa del Volto Santo sono un riferimento importante per tanti devoti della prossima venerabile. Siamo solo all’inizio di un cammino – precisa padre Antonio Rungi – che speriamo possa, in pochi mesi, giungere alla dichiarazione della venerabilità o meglio dell’eroicità delle virtù esercitate da questa straordinaria mamma di famiglia, con il cuore di consacrata laica, che a mio avviso può essere definita la santa Rita del Sud. Nubile, sposata, vedova, con l’unica figlia monaca delle clarisse di Airola e lei con il desiderio di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Cosa che non le fu possibile, ma visse da vera consacrata alla passione di Cristo, prendendo molto dalla spiritualità passionista del vicino convento di Monteoliveto e parimenti moltissimo dalla spiritualità francescana, avendo una figlia monaca clarissa e un riferimento importantissimo nel convento di San Pasquale in Airola, con i frati Minori che la seguirono in vita e dopo la morte si sono assunti l’onere di portare avanti il processo di beatificazione, avviato a nome e per conto della Pia Unione del Volto Santo che grandissimo merito ha in tutto questo”.

 

Nella foto in bianco e nero: padre Antonio Rungi tra le braccia della Serva di Dio Concetta Pantusa, Madre di famiglia, con la sua sorella Cira (morta l’11 agosto 2016) e il fratello Pompeo Pasqualino di Airola

LA SERVA DI DIO CONCETTA PANTUSA, PROSSIMA ALLA VENERABILITA’ultima modifica: 2021-06-28T01:08:11+02:00da pace2005
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