Dieci essenziali regole di santificazione sacerdotale che “si ispirano al Vangelo e agli obblighi sacerdotali che ogni sacerdote si assume liberamente nel momento dell’ordinazione presbiterale”. Ecco il decalogo sacerdotale:
1. Preghi ogni giorno assiduamente, senza distrarsi in cose terrene, avendo speciale attenzione alla sua vita spirituale e interiore. Abbia a cuore lo zelo per la casa del Signore e il bene delle anime.
2. Faccia una vita elevata moralmente ed eticamente, senza dare scandalo di alcun genere.
3. Viva una vita casta, povera ed obbediente e mantenga gli impegni sacerdotali per tutta la vita, essendo egli sacerdote in eterno e per sempre. Sia obbediente al Magistero della Chiesa.
4. Celebri l’eucaristica con lo stesso spirito di Cristo, che si è offerto sulla croce come vittima innocente per i peccati dell’umanità.
5. Amministri il sacramento della riconciliazione con le necessarie disposizioni interiori, con calma e con tutto il tempo necessario.
6. Visiti gli ammalati, gli anziani e i vari sofferenti nel corpo e nello spirito, spesso senza alcun umano conforto o sostegno morale e spirituale.
7. Segua con particolare cura i giovani, le famiglie, il mondo degli adulti e quanti sono nel dubbio e sono alla ricerca dell’assoluto, che vagano nel mondo delle idee senza guide illuminate, senza pastori e senza alcuna indicazione.
8. Non faccia politica, ma si impegni per il bene comune senza prende posizione per qualcuno. Sia sempre dalla parte della verità e dell’assoluta trasparenza nella gestione del bene della gente.
9. Difenda la causa del povero e lotti costantemente per la giustizia e la pace nelle famiglie e nell’umana società, soprattutto dove la pace e la serenità è minata dall’assenza dei beni essenziali.
10. Sia equilibrato nel parlare, convincente nell’insegnamento dottrinale, sereno nell’esprimere giudizi, obiettivo nel valutare la realtà non con i propri schemi mentali, ma con il cuore di Cristo, unico e perfetto sacerdote della nuova ed eterna alleanza.
“Sono questi alcuni dei fondamentali doveri che competono al sacerdote di oggi e di sempre. Di fronte ad una crisi evidente di vocazioni alla vita sacerdotale specialmente in Occidente, in Europa ed in Italia, ritornare ad uno stile di sacerdote più contemplativo e meno attivista o impegnato nel sociale, sicuramente potrà contribuire a far crescere l’interesse nei giovani per la vita sacerdotale”, afferma padre Rungi. “Essere sacerdote non è la stessa cosa che svolgere un lavoro o mestiere qualsiasi, per quanto nobile esso sia. Essere sacerdote è una vocazione, una missione, un impegno di vita per servire, anima e corpo, la causa di Cristo, della Chiesa e del Vangelo. Quel Vangelo che è la nuova ed eterna buona notizia, che ogni uomo in Cristo, mediante la vita sacramentale, possa accedere alla felicità eterna, vivendo in questo mondo santamente”.