guerriero

Marcianise (Ce). Festa della Virgo Fidelis, oggi.

DSC02755.JPGCirca 200 fedeli hanno partecipato alla messa per la festa della Virgo Fidelis, protettrice dell’Arma dei Carabineri, che padre Antonio Rungi, teologo morale campano, ex-superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, ha celebrato questa mattina, alle ore 11,30 nella Chiesa di Maria SS.Assunta de’ Pagani in Marcianise (Ce). Una celebrazione degna dell’annuale ricorrenza. Grande partecipazione dei Carabineri, Ex-Carabinieri e soprattutto dei componenti dall’Associazione nazionale dei Carabinieri, sezione di Marcianise, presieduta dall’ex-maresciallo Davide Morrone. Ad animare la santa messa è stata la corale parrocchiale che ha eseguito brani scelti e ben congeniati al momento che si celebrava. Intensissima l’omelia che padre Rungi ha tenuto davanti ad un attento e motivato uditorio. L’oratore si è soffermato sul significato della festa della Virgo Fidelis, nell’attuale società italiana, facendo riferimento soprattuto al brano del Vangelo della Slennità di Cristo Re, che si ricorda oggi nella liturgia cattolica a conclusione dell’anno liturgico. “Solo la carità concretamente vissuta ed esplicitata attraverso le opere di muisercordia corporale possono garantire il nostro futuro destino eterno di felicità. Alla scuola dell’amore di Dio e alla scuola dell’amore verso il prossimo come ci insegna la Vergine Santissiam dobbiamo metterci per costruire giorno per giorno nella carità la nostra eterna feleicità”, ha detto padre Rungi. La Messa ha registrato momenti molto belli e sentiti, come la preghiera recitata da Davide Morrone sia nell’ambito della preghiera dei fedeli e sia a conclusione della messa, quando ha elevato alla Madonna la preghiera del Carabiniere. L’inno alla Virgo Fidelis magistramente eseguito da Coro parrocchiale ha dato un ulteriore tocco alla bellezza della celebrazione, con evidente emozione per tutti. La giornata di festa non era solo destinata a ricordare la dipluce festività di Cristo Re e della Virgo Fidelis, ma anche a svolgere la giornata della vedova e dell’orfano dei Carabanieri, come è prassi che si faccia ogni anno in ocasione della Protettrice dell’Arma, la cui festa ricorre in data fissa il 21 novembre. Anche i doni portati all’altare dalle associate all’Arma benemerita, hanno avuto il sapore di questa condivisione e solidarietà, come ha tenuto a mettere in risalto padre Rungi nell’omelia, tutta incentrata su servizio disinteressato e generoso verso gli ultimi e gli emarginati. Un riferimento particolare alle tante tragedie che si sono registrate in questi giorni in Italia, specie la strage di Verona e la morte del giovane studente liceale di Rivoli (To). Una festa religiosa profondamente sentita specie dai diretti interessati, circa un centinaio di associati alla Benemerita, che erano presenti alla celebrazione di questa mattina, nella Chiesa di Maria SS.Assunta de’ Pagani in Marcianise, il cui parroco è don Alfonso Marotta, anche testimone di cerimonia religiosa molto apprezzata dai suoi parrocchiani, convenuti numerosi anche loro all’annuale appuntamento della festa della Virgo Fidelis. A conclusione della messa padre Rungi ha ricordato l’inizitiva in atto a Marcianise, mediante adesione on-line, finalizzata all’intitolazione del locale ospedale civico alla nota ricercatrice medica in campo internazionale, Anastasia Guerriero, morta nel mese di agosto scorso, originaria della stessa Marcianise e stimata professionista in America, Italia e nel Mondo.

Marcianise (Ce). Una sottoscrizione per Anastasia Guerriero, ricercatrice di fama internazionale

Mirra-lutto 001.jpgE’ attiva sul sito www.firmiamo.it/anastasiaguerriero  la sottoscrizione on-line per far intitolare l’Ospedale di Marcianise (Ce) alla dott. Anastasia Guerriero, ricercatrice di fama internazionale nel campo medico. Di lei tracciamo una breve scheda biografica al fine di farla conoscere per quello che ha fatto per il progresso scientifico nel campo della medicina, ma anche per far sostenere l’iniziativa della titolazione dell’ospedale di Marcianise. Alla dottoressa la rivista Presenza Missionaria Passionista di novembre-dicembre 2008 le ha dedicato una pagina speciale, a firma di padre Pierluigi Mirra, il cui testo completo riportiamo qui di seguito. “Quante domande ci facciamo, quando qualcuno che ci cammina accanto, quasi all’improvviso, ci lascia e si imbarca con Dio, abbandonando la riva del tempo per approdare a quella dell’eternità. Nascono spesso dentro di noi sentimenti di angoscia, di sgomento e di profonda solitudine. Però quando la fede ci dice che a condurre il viaggio è Dio, ecco che nel nostro cuore nascono sentimenti di speranza e di fondata certezza che è iniziata per colui o colei che è partita una vita beata. Ed è in questa ottica che vogliamo leggere la dipartita dal tempo della nostra cara Anastasia, la dottoressa Guerriero, all’età di 57 anni.  In un messaggio, tra i tanti arrivati, ho letto: “Solo adesso abbiamo saputo dell’esistenza di questa donna straordinaria!..”. Straordinaria perché?.. La risposta è contenuta in altro messaggio: “Straordinaria non solo per la scienza, ma anche per la sua dolcezza che incantava chi le stava accanto, e per i suoi altissimi valori umani, donna unica, persona che si porta nel cuore per tutto la vita. La immagino negli spazi celesti, dove Nostro Signore le ha certo destinato un posto speciale per la sua bontà e per ciò che su questa terra ha rappresentato!. Chi scrive non ha conosciuto direttamente Anastasia, ma ha appreso di lei attraverso le parole e l’amore dello zio passionista, P. Giulio Mezzacapo che gli narrava di lei, della sua umanità, delle sue ricerche scientifiche, della sua carriera, e, ultimamente, della sua malattia. E, guardando la foto scelta per il “ricordino”, io non posso non condividere le parole dello zio, e dire che nel suo volto si legge una grande serenità, una pace interiore, e nei suoi occhi uno scrutare con rispetto e amore il cuore di chi l’avvicinava. Anastasia è stata davvero una protagonista della propria vita, ritrovandosi, alla fine della vita, “madre” del piccolo Kevin, che ha soltanto assaggiato l’amore di quel cuore grande di donna. Giovanissima, laureata in medicina, il suo amore per i bambini la porta a specializzarsi in pediatria. Approdata poi al Gemelli, si specializza in ematologia e in oncologia. Già professionista affermata, la notizia della sua professionalità arriva oltre i confini italiani, e le piovano proposte di lavoro dalla Germania e dall’America. Opta per l’ospedale pediatrico di Filadelfia, poi passa ricercatrice dell’Università di Atalanta, sempre negli USA e poi all’Università di Pennsylvania. Alcune sue pubblicazioni sull’oncologia pediatrica mettono in luce le sue grandi capacità, e arriva la proposta da parte di una multinazionale che la nomina responsabile dei centri di ricerca oncologica. Il suo è uno spessore scientifico di talento, tanto che le autorità degli USA le conferiscono la cittadinanza onoraria. Ma il male che lei cercava in tutti i modi di combattere, sembra essersi vendicato proprio su di lei. E così, a 57 anni, la cara Anastasia ha dovuto porre fine alla sua ricerca, anche se siamo certi che il suo lavoro fatto con tanta passione rimarrà eredità di coloro che vorranno continuare il suo cammino.

La dottoressa Guerriero è stata ancora una donna che ha saputo coniugare insieme scienza e fede! La sua religiosità “semplice e profonda, alieno da ogni forma di esibizionismo”  animava il suo lavoro e la rendeva “samaritana di speranza” nell’offrire a larghe mani la sua disponibilità professionale, cercando di vincere con la forza dell’amore le sfide della sofferenza umana. E la sua sofferenza?…. Ella l’ha vissuta con dignità, come si addice a donne forti come lei, sentendo forse l’unica preoccupazione per il piccolo Kevin, da lei adottato da qualche anno, e a cui voleva dare tutto il suo amore di “madre!”.

Mi piace chiudere con alcune parole poste sul “ricordino”, parole messe in bocca ad Anastasia, arrivata all’altra riva: “Prega, sorridi, pensami….Ritroverai il mio cuore e ne ritroverai la tenerezza purificata. Rassicurati, va tutto bene!.. Asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami; il tuo sorriso è la mia pace.

Carissima dottoressa Guerriero, Dio ti accolga tra i suoi santi, tra i samaritani che, nel tempo, si sono chinati sulle ferite umane…. E, da lassù, il tuo sorriso, ci sia di conforto!