L’ottava meditazione degli esercizi spirituali on-line

Corso di esercizi spirituali-programma.jpg8. Maria Regina,  Madre della divina misericordia

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini2, 4-10

 

“Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati, Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

Regina e Madre della misericordia: due titoli di frequente attribuiti alla beata Vergine, ambedue pieni di dolcezza e carissimi ai fedeli.

 

Il titolo di «Regina di misericordia» celebra la benignità, la magnanimità, la dignità della beata Vergine esaltata nei cieli. Maria «interviene incessantemente per noi presso il Figlio»  per la salvezza del popolo, che ricorre a lei fiducioso nelle tribolazioni e nei pericoli.

 

La Liturgia,, nel corso dei secoli, ha innalzato a Maria Regina dolcissime preghiere: «Salve, Regina», «Ave, o Regina dei cieli», «Regina del cielo, rallegrati, alleluia».

 

Qual è stato l’insegnamento della Chiesa sulla dottrina della Regalità di Maria Santissima?

I Sommi Pontefici approvarono e incoraggiarono sempre la devozione del popolo cristiano verso la celeste Madre e Regina.

Già nel secolo VII San Martino I chiamò la Madonna «nostra Signora gloriosa » e Gregorio II: «Signora di tutti i cristiani ». Sisto IV cominciò la sua Lettera Apostolica «Cum praexcelsa» dichiarando che la Vergine Maria «Regina intercede presso il Re, che ha generato».

Parimenti Benedetto XIV chiama Maria «Regina del cielo e della terra».
Spinto dalle numerose testimonianze dei Santi Padri, dei Teologi, dei Papi e dalla devozione del popolo cristiano, Pio XII istituì, in forma solenne, «la festa di Maria Regina, da celebrarsi in tutto il mondo» (Enc. «Ad coeli Reginam »).

 

Come esercita la Madonna la sua regalità sugli uomini?

San Tommaso d’Aquino afferma che «la Madre di Dio ottenne per sè, la maestà del Regno, affinché sia Regina di misericordia là dove il Figlio è Re di giustizia». La Vergine Maria dunque non è Regina di giustizia, ma di misericordia, anzi la Madre della misericordia, una Mamma dolcissima, come nessun’altra al mondo.

La celeste Regina esercita il suo potere regale sugli uomini perdonando e beneficando i suoi sudditi, placando la giustizia divina col suo intervento materno e misericordioso.

 

Dice San Massimiliano M. Kolbe: «Immacolata deve essere, e questo al più presto possibile, la Regina di tutte le genti… Chi si opporrà e non crederà al suo amore, perirà; chi invece la riconoscerà Regina e si muoverà, quale suo milite, per la conquista del mondo a Lei, vivrà, fiorirà e si svilupperà sempre rigogliosamente ». 

La Madre del Signore, la «regina clemente», l’«esperta della benevolenza (di Dio), il «conforto dei penitenti e speranza dei miseri».  accoglie quanti nella tribolazione ricorrono a lei».

 

Il titolo di «Madre di misericordia», risale a sant’Oddone († 942), abate di Cluny: e Maria si dice tale  perché ha generato Gesù Cristo, che e la misericordia visibile dell’invisibile Dio misericordioso.

La Madre di Gesù, che ora è in cielo, presenta le necessità dei fedeli al Figlio suo, che, quando era in terra, supplicò per gli sposi a Cana.

 

Nel cantico del «Magnificat» troviamo due volte il termine misericordia: «Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono»; «ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia» Per questo i fedeli desiderano vivamente «magnificare con Maria la bontà infinita» di Dio; – donna che ha fatto un ‘esperienza della misericordia di Dio: «la regina clemente, esperta della benevolenza (di Dio), accoglie quanti nella tribolazione ricorrono a lei.

 

MARIA MADRE DI MISERICORDIA

“Salve regina, Madre di misericordia”.  In questo titolo “c’è un profondo significato teologico, poiché [esso esprime] la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell’umanità intera poi, quella misericordia di cui “di generazione in generazione” si diviene partecipi secondo l’eterno disegno della Ss. Trinità” (DIM, 9).

 

La parola “misericordia” è composta da due termini: “miseria” e “cuore”. Col termine “cuore” noi indichiamo la capacità di amare di una persona; per cui “misericordia” ha questo significato fondamentale: amore che guarda alla miseria della persona umana.

In poche parole si ha compassione, si prende cura della miseria della persona umana per liberarla.

 

La “misericordia” sta al centro della Rivelazione che Dio ha voluto fare di Se stesso, e che – come ha detto Maria – “si stende di generazione in generazione”.

 

La Rivelazione attribuisce al Signore Iddio la misericordia; anzi, se essa afferma che Dio è “ricco di misericordia” [cfr. Ef 2,4], ciò significa che Egli prova per l’uomo, per ciascuno di noi, un amore che sente compassione delle nostre miserie, che se ne prende cura, che intende liberarcene.

L’amore di Dio per l’uomo non è un amore qualsiasi: è un amore misericordioso. Un amore che “sente” la nostra miseria come fosse la Sua propria miseria ed opera per toglierla. “

La prima manifestazione è stato l’invio del Figlio nel mondo: è stata l’incarnazione del Verbo. “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo perché noi avessimo la vita per Lui” [1Gv 4,9-10].

 

Ma la perfetta rivelazione che Dio è “ricco di misericordia” è stata la morte e la risurrezione di Gesù.

 

La morte sulla croce è la più profonda condivisione di ciò che l’uomo specialmente nei momenti più difficili della vita chiama il suo “destino infelice”: “la Croce è come un tocco dell’eterno amore sulle ferite più dolorose dell’esistenza dell’uomo”(DIM, 8). E nello stesso tempo essa di questa ferite rivela la più profonda radice: il peccato inteso come scelta di fare da solo, senza il Padre.

 

– Il fatto che Cristo “è risuscitato il terzo giorno” [1Cor 15,4] corona l’intera rivelazione della misericordia. Nella risurrezione infatti l’umanità di Cristo viene definitivamente riportata nello splendore e nella vita cui ogni uomo, ognuno di noi è pre-destinato. Nella risurrezione la misericordia ha vinto definitivamente la nostra miseria: in Cristo questa vittoria è già accaduta e noi possiamo prendervi parte mediante la fede e i sacramenti.

 

Le motivazioni teologiche del titolo “Madre di misericordia”.

 

-Maria è “Madre di misericordia” perché ha avuto la comprensione più profonda di quell’abisso di misericordia che è il cuore di Dio, avendone avuto e vissuto un’esperienza unica ed irripetibile.

-Madre di misericordia perché nessuno al pari di Lei ha accolto nella sua mente e nel suo cuore il mistero della misericordia di Dio verso la sua miseria e verso la miseria di ogni uomo: “ha guardato all’umiltà della sua serva”.

-L’incarnazione del Verbo, prima manifestazione dell’amore misericordioso, è accaduta nel suo grembo.

– Ma soprattutto Maria ha vissuto in sé il mistero della morte e risurrezione di Cristo, e quindi è stata penetrata fino alla radice del suo essere dalla rivelazione della misericordia del Padre.

“Soffrendo profondamente col suo unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata” (LG, 58), ella ha capito fino a quale limite si spingeva la misericordia del Padre nel donare il suo Figlio.

-Madre di misericordia, perché della misericordia di Dio ella ha fatto un’esperienza unica.

 

Le conseguenze per l’intera umanità redenta dal sangue di Cristo.

 

Maria, avendo sperimentato la misericordia in modo eccezionale, diventa “madre di misericordia” perché sa compatire come nessuna persona umana la nostra miseria.

E’ la sua intercessione che ci ottiene quella grazia che ci salva. Un’intercessione particolarmente perseverante, “perché si fonda, nella Madre di Dio, sul singolare tatto del suo cuore materno, sulla sua particolare sensibilità, sulla sua particolare idoneità a raggiungere tutti coloro che accettano più facilmente l’amore misericordioso da parte di una Madre”(DIM, 9). A motivo del mistero della redenzione ogni persona umana, nella sua unica e irripetibile realtà è affidata alla sollecitudine della “Madre di Misericordia”

 

Giovanni Paolo II – Lettera Enciclica Dives in misericordia

Nella pienezza del loro contenuto profetico, le parole pronunciate da Maria durante la visita fatta a Elisabetta, moglie di Zaccaria: «Di generazione in generazione la sua misericordia». Esse, già dal momento dell’incarnazione, aprono una nuova prospettiva della storia della salvezza. Dopo la risurrezione di Cristo questa prospettiva è nuova sul piano storico e, al tempo stesso, lo è sul piano escatologico. Da allora si susseguono sempre nuove generazioni di uomini nell’immensa famiglia umana, in dimensioni sempre crescenti; si susseguono anche nuove generazioni del Popolo di Dio, segnate dallo stigma della croce e della risurrezione, e «sigillate» con il segno del mistero pasquale di Cristo, rivelazione assoluta di quella misericordia che Maria proclamò sulla soglia di casa della sua parente: «Di generazione in generazione la sua misericordia».

 

Sant’Alfonso de’ Liguori. Le Glorie di Maria

-Maria è la Regina di Misericordia: quanto deve essere grande la nostra fiducia in Lei!

-Il Regno della misericordia Gesù lo ha ceduto a Maria, ordinando che tutte le misericordie dispensate agli uomini passino per le mani di Maria e che vengano elargite secondo l’arbitrio della Vergine.

Come potrà Dio non esaudire Maria, visto che l’ama immensamente, nel momento in cui Lei Lo prega per i miseri peccatori che Le si raccomandano. 

 

Dal discorso di Giovanni Paolo a Potenza – Domenica 28 aprile 1991

 

Madre misericordiosa è la Vergine, sostegno dei credenti e consolatrice degli afflitti. Madre soprattutto di chi soffre, degli ammalati, dei non vedenti, dei disabili e degli anziani.

Noi Ti invochiamo fiduciosi, Maria, per i popoli oppressi e per le vittime dell’umana ingiustizia; per chi muore di fame e per chi è privato della libertà, o impedito nella pratica della propria fede. Ti invochiamo per la pace nel mondo. Ti invochiamo per questa Città  che da sempre ha conosciuto la fatica e il dolore, ma fidando in Dio non ha smarrito mai il coraggio e la speranza.

Maria, discepola fedele del tuo Figlio Gesù, insegnaci a portare la Croce; insegnaci ad amare quella Croce che dalla carne e dal mondo viene messa sulle spalle di chi cerca la pace e la giustizia. Maria, Madre di misericordia, veglia su tutti perché non venga resa vana la croce di Cristo, perché l’uomo non smarrisca la via del bene, non perda la coscienza del peccato, cresca nella speranza in Dio «ricco di misericordia», compia liberamente le opere buone da Lui predisposte e sia così con tutta la vita «a lode della sua gloria»

Maria, Regina e Madre di Misericordia, dischiudi a quanti sentono venir meno le forze sotto il peso della croce l’orizzonte dell’Alleluia pasquale.

L’ottava meditazione degli esercizi spirituali on-lineultima modifica: 2009-08-06T17:20:03+02:00da pace2005
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