La seconda meditazione del corso di esercizi spirituali on-line

2. Maria Vergine,  Madre e Maestra spirituale

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-37)

 

In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala”.

 

Il titolo di Maria Madre e Maestra spirituale si rifà alla spiritualità carmelitana, maschile e femminile. In particolare alla devozione della Madonna del Carmine.

Maria è Maestra perché, custodendo nel suo cuore le parole di Gesù, ci «insegna con il suo esempio» «il timore di Dio»; impariamo ad amare Dio «sopra ogni cosa con il suo cuore», a «contemplare con il suo spirito il Verbo», a dedicarci «con la stessa sollecitudine» ai fratelli sofferenti – E’ Madre spirituale perché ci invita soavemente a salire «sul monte del Signore» che e il Cristo stesso; madre, per mezzo della quale la sapienza dice: «Chi trova me, trova la vita»; madre che, avendoci ricevuti come figli presso la croce del Signore  ci «protegge con il suo aiuto».

 

Esortazione apostolica “Marialis cultus” di Paolo VI

Modello di tutta la Chiesa nell’esercizio del culto divino, Maria è anche, evidentemente, maestra di vita spirituale per i singoli cristiani. Maria è soprattutto modello di quel culto che consiste nel fare della propria vita un’offerta a Dio.

 

Maria in campo spirituale svolge una triplice funzione materna: l’essere garante della vera fede, del vero culto e del più autentico comportamento cristiano.

 

Messaggio del Servo di Dio Giovanni Paolo II per la III Giornata Mondiale della Gioventù. 13 dicembre 1987 di circa 22 anni fa.

«Fate quello che egli vi dirà…». In questa breve frase si racchiude tutto il programma di vita che Maria maestra realizzò come prima discepola del Signore, e che oggi insegna anche a noi. E’ un progetto di vita basata sul solido e sicuro fondamento che si chiama Gesù Cristo.

Parlando ai giovani il Papa dice: “Ed ecco dinanzi a voi Maria, Vergine di Nazareth, l’umile ancella del Signore, che mostrando suo Figlio dice: «Fate quello che egli vi dirà», cioè ascoltate Gesù, ubbidite a Gesù, ai suoi comandamenti, abbiate fiducia in lui. Questo è l’unico progetto di una vita veramente riuscita e felice. Questa è anche l’unica fonte del più profondo senso della vita”.

Sempre il Papa: Non solo imparare le cose che Cristo ci ha insegnato, ma dobbiamo «imparare Lui». Ma quale maestra, in questo, è più esperta di Maria? Tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero.

 

Paolo VI scriveva: “Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a lui conduce. Una duplice via: quella dell’esempio e quella dell’intercessione”.

 

L’esemplarità di Maria: scuola per “imparare” Cristo

Mettersi alla scuola di Maria significa imitarla. E questa imitazione consiste, innanzitutto, nel far risuonare nella nostro cuore, ogni giorno della nostra vita, l’“Eccomi” che ella rivolse a Dio nell’Annunciazione. Dice Sant’Ambrogio: “deve essere in ciascuno l’anima di Maria per magnificare il Signore, deve essere in ciascuno il suo spirito per esultare in Dio” .

 

Quali atteggiamenti spirituali assumere per imitare Maria?

Il primo è il suo essere in ascolto. Maria è la credente che accoglie la Parola di Dio con fede. Scrive S. Agostino, “essa piena di fede e concependo il Cristo prima nella sua mente che nel suo grembo, ecco – disse – sono l’ancella del Signore, avvenga di me quello che hai detto” .

 

Il secondo atteggiamento è il suo essere in preghiera. Ce lo rivela il canto del Magnificat: la preghiera per eccellenza di Maria. “L’anima mia magnifica il Signore  e il mio spirito esulta di Dio mio salvatore”.

 

Maria Vergine ci è ancora maestra attraverso la sua maternità. Maria ci insegna che essere cristiani significa diventare anche noi “madre”,  cioè concepire nel nostro cuore l’amore di Dio, accogliendo la sua Parola, e dandolo alla luce attraverso le opere di carità.

 

Maria ci è la maestra con la sua offerta.  Nella Presentazione al Tempio, offrendo il Figlio a Dio, offre se stessa, affinché si compia nella sua vita il progetto d’amore del Padre. Imitando Maria, impariamo ad offrire la nostra vita a Dio, diventiamo come Maria.

 

Due i pilastri su cui fondare l’imitazione: l’amore  e l’umiltà.

L’amore è ciò che cambia la persona, l’abbassa o l’innalza come diceva il grande Agostino. Amare è essere umili. E’ nell’umiltà che si costruisce il vero percorso di santificazione.

 

L’umiltà fa  grande Maria nella sua piccolezza.

Ma l’umiltà fa grande ogni vero devoto di Maria.

Un mistico belga del XIV, l’Ammirabile Ruysbroeck così si esprime al riguardo: L’uomo umile non porrà mai Dio abbastanza in alto, né se stesso abbastanza in basso. Ma ecco la cosa meravigliosa: la sua incapacità si trasformerà in saggezza e il diletto del suo atto sempre insufficiente, sarà, ai suoi occhi, il più gran piacere della vita. Di fronte a Dio, che è troppo immenso per essere da noi degnamente onorato, dobbiamo provare nell’atto di adorazione la gioia dell’impotenza”.

 

La Madonna ha sperimentato questa impotenza nell’Annunciazione, nella vita e soprattutto nella morte di Gesù.

 

Quale la risposta dei fedeli agli insegnamenti di simile Madre e Maestra nello spirito e nella vita?

 

– La venerazione profonda: bandire dalla nostra vita un culto superficiale ed occasionale.

 

– L’amore ardente: far palpitare il cuore di santo amore e timore di Dio.

 

– La fiduciosa invocazione: rivolgersi a Dio e alla Madonna con la certezza di essere ascoltati.

 

– Il servizio della carità: tradurre in stile di vita caritativa ciò che professiamo con la fede.

 

– Il commosso stupore: di fronte alle meraviglie della creazione e della redenzione, sapere dire grazie Signore.

 

– L’attento studio: approfondire con la catechesi, la teologia i contenuti essenziali della fede e del culto.

 

Preghiera conclusiva

dell’Enciclica Evangelium vitae

di Giovanni Paolo II

 

O Maria,

aurora del mondo nuovo,

Madre dei viventi,

affidiamo a Te la causa della vita:

guarda, o Madre, al numero sconfinato

di bimbi cui viene impedito di nascere,

di poveri cui è reso difficile vivere,

di uomini e donne vittime di disumana violenza,

di anziani e malati uccisi dall’indifferenza

o da una presunta pietà.

Fà che quanti credono nel tuo Figlio

sappiano annunciare con franchezza e amore

agli uomini del nostro tempo

il Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlo

come dono sempre nuovo,

la gioia di celebrarlo con gratitudine

in tutta la loro esistenza

e il coraggio di testimoniarlo

con tenacia operosa, per costruire,

insieme con tutti gli uomini di buona volontà,

la civiltà della verità e dell’amore

a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Amen

 

La seconda meditazione del corso di esercizi spirituali on-lineultima modifica: 2009-08-03T17:31:00+02:00da pace2005
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