P.Rungi. “Accogliamo gli immigrati con la carità di Cristo”

“Accogliamo gli immigrati con la carità di Cristo. Un dovere morale per ogni cristiano aprire le porte, nella legalità, ai fratelli extracomunitari”, è quanto ha detto padre Antonio Rungi, teologo morale campano, celebrando la messa, a Mondragone, in occasione della giornata mondiale delle migrazioni. Alla presenza di vari immigrati che vivono sul litorale domizio padre Rungi ha ribadito “la necessità di non chiudere porte, frontiere, centri, case e strutture agli immigrati di fare una vera politica di accoglienza che passa attraverso il rispetto della legge dello Stato Italiano e delle leggi della comunità europea in questo settore, senza discriminare nessuno, né privilegiare qualcuno. La vera accoglienza necessita di integrazione e condivisione. Pur nel rispetto delle culture, della religiosità, dei modi di vivere e di organizzarsi il quotidiano, verso i fratelli che provengono dalle nazioni più povere e bisognose non possiamo assolutamente -ha detto con forza padre Rungi- rimandare nei luoghi d’origine questi fratelli che arrivano da noi soprattutto per motivi economici, politici, din cerca di lavoro e di dignità personale e familiare; ma è necessario operare all’origine per ridurre il fenomeno dell’immigrazione, specie se non si è in grado come in molti casi e in molti Paesi di gestire al meglio di afflussi, più o meno controllati e regolamentati degli immigrati. La libertà di muoversi da un capo all’altro della terra nessun la può limitare, ma regolamentare. L’uomo è cittadino del mondo ed è soggetti di diritti e di doveri ovunque si trovi. Non è uno stato o una legge locale o nazionale a privare l’essere umano della sua dignità di persona, del diritto a vivere, alla famiglia, all’istruzione, al lavoro, alla casa e ad un vita serena e tranquilla. Si può e si deve regolamentare il tutto -ha concluso padre Rungi- senza pregiudizio alcuno, senza finalità politiche ed economiche, ma con evidenti scopi umanitari che non possono essere sottaciuti di fronte alla fame, alla miseria, alla guerra, alle violenze alle quali sono soggetti milioni di bambini, donne, uomini in varie parti del mondo, determinando quel fenomeno globale che è l’immigrazione e che potrà essere risolto se ci sono accordi internazionali, ma soprattutto se c’è disponibilità del cuore e della mente di considerare l’uomo come vero e proprio fratello, dovunque stia e qualsiasi cosa faccia, purché non delinqua e non abusi del suo stato di immigrato per agire a danno della comunità e della nazione che lo ospita temporaneamente o lo accoglie definiti18012009(001).jpgvamente come cittadino e membro della comunità locale e nazionale. Nella logica del vangelo della carità il tendere la mano all”immigrato oltre ad essere un gesto simbolico -ha concluso padre Rungi- è un atto di autentico amore e di accoglienza che si deve tradurre in progetti sociali ed opere di misercordia corporale, tra le quali domina proprio questa: ero forestiero e mi avete accolto e ospitato”.

P.Rungi. “Accogliamo gli immigrati con la carità di Cristo”ultima modifica: 2009-01-18T11:54:00+01:00da pace2005
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