RIFLESSIONI DI PADRE ANTONIO RUNGI PER L’INIZIO DEL NUOVO ANNO

FESTA DELLA MAMMA 2016-pagi1

PRIMO GENNAIO 2017

 

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

 

Messaggeri di pace, con l’aiuto della Madre di Dio

 

Commento di padre Antonio Rungi

 

Dopo i ringraziamenti al Signore per il dono di un anno che è ormai alle spalle, dopo i festeggiamenti per il passaggio al nuovo anno 2017,  ci ritroviamo, insieme a pregare, all’inizio del nuovo anno solare 2017, confidando nell’aiuto di Dio, fidandoci di Lui e affidandoci completamente alla sua guida e direzione di marcia.

 

Nulla è impossibile a Dio e nulla è impossibile perché questo nuovo anno possa essere carico di belle aspettative e di sogni di cristiana speranza. Con Maria, la Madre di Dio, di cui oggi ricorre la solennità e portiamo al battesimo questo  anno del Signore 2017 e che ci auguriamo possa trascorrere serenamente e in pace.

 

Nell’antifona di ingresso di questa solennità, comprendiamo il senso di questa celebrazione di apertura del nuovo anno: “Oggi su di noi splenderà la luce, perché è nato per noi il Signore;  Dio onnipotente sarà il suo nome, Principe della pace, Padre dell’eternità: il suo regno non avrà fine”. (cf. Is 9,2.6; Lc 1,33).

A sette giorni dalla solennità della nascita di Gesù, la Chiesa ci invita ad assumere come modello di riferimento per tutto l’anno, Maria, la Madre del Signore e Madre nostra. D’altronde se vogliamo incontrare Gesù, in modo più certo ed immediato è quello di incontrare Maria, che ci porta direttamente a Lui, che è la nostra vita e la nostra luce.

 

La nostra preghiera all’inizio di questo anno è, infatti, dedicata a Maria, Regina della Pace e Madre del Principe della Pace, visto che oggi celebriamo anche la giornata mondiale della pace: “Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono”.

 

Iniziamo il nuovo anno con la speciale benedizione del Signore, il cui testo, ricco di significato religioso, spirituale ed umano, troviamo nel testo del libro dei Numeri  che è la prima lettura di questa solennità della Madre di Dio: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.

 

Penso che altra richiesta al Signore all’inizio del 2017 non può essere quella che abbiamo rivolto a Lui, nella preghiera, con queste espressioni: Dio ci benedica, ci custodisca, ci faccia vedere il suo volto di luce, di gioia e di pace. Non abbiamo bisogno che di questo. Il resto è davvero spazzatura, come quella che si usa buttare via alla fine dell’anno, per esprimere simbolicamente ciò che non ha valore e ciò che ha costituito motivo di sofferenza nell’anno che è passato.

 

Ogni anno nuovo è benedizione di Dio ed arrivarci è sempre un dono di cui dobbiamo essere riconoscenti al Signore. Perché senza alcun nostro merito siamo arrivati a questo nuovo appuntamento che segna l’inizio di un nuovo cammino nel tempo e in vista dell’eternità. Se il tempo passa, l’eternità resta. Se le parole dell’uomo hanno una scadenza, quella di Dio rimangono per sempre e come tali sono certezze e sostegni nel nostro itinerario terreno. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, ci ricorda Gesù. Ecco, perciò, oggi con il Salmo 66, possiamo rivolgerci al Signore con queste parole di speranza e di futuro: Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.

Nel brano della lettera di San Paolo Apostolo ai Galati veniamo trasportati idealmente e spiritualmente alla nascita di Gesù, definito questo periodo come pienezza dei tempi, come tempi maturi per accogliere la venuta di Cristo atteso da sempre. Anche questo testo ci parla della figura di Maria, essendo Gesù nato da donna, sotto la legge, per salvare quanti erano in attesa della redenzione. E che Cristo ci ha redento mediante la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione, lo comprendiamo meglio nei versetti seguenti: E che noi siamo figli  lo prova il fatto che Dio mandò lo spirito del suo figlio, mediante il quale noi possiamo rivolgerci a Dio con il nome di Padre; per cui siamo figli liberi e non schiavi di nessuno, ed essendo figli siamo anche eredi, per grazia, del paradiso. Aver questa sicurezza ci aiuta a vivere nel mondo con lo sguardo fisso nell’eternità. E il tempo che il Signore ci concede serve proprio per questo.

La buona notizia del vangelo, quello della nascita del redentore, ci fa capire il testo di oggi, non va custodita gelosamente tutta per se stessi, ma va annunciata e diffusa mediante gli strumenti della comunicazione odierna con urgenza, forti dell’esperienza dei pastori che andarono senza indugio alla grotta di Gesù. E noi affrettiamoci a portare a tutti il messaggio di pace, a partire dai nostri vicini. Noi dobbiamo essere trasmettitori, non freddi e distaccati, ma con cuore e passione del vangelo della gioia e della pace.

RIFLESSIONI DI PADRE ANTONIO RUNGI PER L’INIZIO DEL NUOVO ANNOultima modifica: 2016-12-24T00:50:02+01:00da pace2005
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