Santa Maria Goretti, una santa giovane per i giovani

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Santi Passionisti. Santa Maria Goretti, vergine e martire 

di Antonio Rungi 

Santa Maria Goretti, martire della purezza, elevata agli onori degli altari, con il titolo di santa e martire, da Pio XII, il 24 giugno 1950, canonizzazione avvenuta in Piazza San Pietro a Roma, davanti a migliaia di suoi devoti, è una giovane santa di grande attualità, sia perché il martirio dei cristiani prosegue in varie parti del mondo per la violenza assassina di persone senza Dio e sia per i valori morali che trasmette alle giovani generazioni del XXI secolo dell’era cristiana. Il riconoscimento del martirio di Santa Maria Goretti avvenne da parte della chiesa  il 25 marzo 1945, quando si ritenne per autentico l’eroico gesto della piccola Maria, allora dodicenne di preservare il suo corpo da ogni impurità. Maria Goretti morì nell’Ospedale di Nettuno il 6 luglio 1902, dopo essere stata ferita mortalmente, con 14 coltellate, dal giovane Alessandro Serenelli, coabitante nella Cascina Antica di Ferriere di Conca, presso Nettuno, alle ore 15,30 del giorno precedente, 5 luglio 1902, nel tentativo di abusare di lei sessualmente. Oggi parleremo di violenza sui minori, di pedofilia o di atti criminali che necessitano la massima condanna a livello religioso, morale e penale.

Il prossimo 6 luglio 2015, ricorrono 113 anni dalla morte di Maria Goretti. Ogni ricorrenza è un forte appello a chi commemora l’avvenimento per recuperare quel necessario ed indispensabile rapporto con la propria chiamata alla santità. Si manifesta, così, anche quella naturale stima verso chi ha raggiunto obiettivi importanti, da un punto di vista spirituale, come quello della santità. Stimare un santo, cogliere il messaggio della sua testimonianza di vita cristiana significa rivivere sulla propria persona e nella propria esperienza di fede i valori trasmessi. E Maria Goretti è una santa che va stimata ed amata per la sua eroica testimonianza di fede e di coraggio nella prova più dura della sua breve esistenza terrena

Maria Goretti, in appena 11 anni, 6 mesi e 21 giorni ha raggiunto il massimo grado della santità, perché il dono della sua vita a Dio è stato totale in un momento, come quello della violenza perpetrata nei suoi riguardi, da un uomo accecato, in quell’istante, dalla passione carnale, nel quale seppe scegliere il Signore, offrendo a lui la sua purezza, verginità, pur di non commettere peccato. Solo la grazia dello Spirito Santo così incisivamente operante in Marietta poté trasformare questa piccola fanciulla in una martire della purezza e perciò stesso in una piccola grande santa degli inizi del XX secolo. Il motivo di fondo in questa sua santità quasi “naturale” sta nei sacramenti dell’iniziazione cristiana ricevuti da bambina. In particolare è stato il sacramento dell’Eucaristia, ricevuto per la prima volta il 16 giugno 1901 nella Chiesa di Conca, oggi Borgo Montello, la sua energia interiore, capace di fronteggiare qualsiasi evento espressione del male. E’ la forza della fede che Marietta acquista e potenzia alla scuola del divino Maestro e alla sorgente della comunione con Dio nel sacramento dell’Eucaristia.

Le tappe di una santità straordinaria e eccezionale sono racchiuse in alcuni significativi momenti della breve esistenza di Marietta e in date e giorni ben precisi della sua vita.

Nasce il 16 ottobre 1890 a Corinaldo (Ancona) da Luigi Goretti ed Assunta Carlini: una famiglia di agricoltori. Il giorno successivo viene battezzata, con i nomi di Maria e Teresa, nella Chiesa di San Francesco in Corinaldo. Per esigenze di lavoro, il 12 dicembre 1896, la famiglia Goretti lascia Corinaldo e si trasferisce a Colle Granturco, presso Paliano, alle dipendenze del Senatore Scelsi. Qui conoscono i Serenelli e rimangono in questi luoghi fino al febbraio 1899, quando nuovamente l’intera famiglia Goretti trasloca, insieme ai Serenelli, in alta zona d’Italia. Giunge a Ferriere di Conca, presso Nettuno, per lavorare i campi alle dipendenze del Conte Mazzoleni e dove si stabilisce definitivamente.

Qui avvengono i fatti più dolori della vita di Marietta. Il 6 maggio 1900, all’età di 41, muore il papà Luigi per malaria, essendo la zona paludosa.

Qui avviene il mortale ferimento per opera di Alessandro Serenelli, un giovane, più grande della piccola Marietta, che si era invaghito di lei e cercava in tutti i modi di indurla al peccato, fino al giorno della brutale violenza del 5 luglio 1902.

La tragedia si consuma in una situazione di grave povertà morale da parte dell’aggressore e di grande dignità spirituale ed etica non solo di Marietta, ma di tutta la famiglia Goretti.

Mamma Assunta doveva pensare a portare avanti la famiglia, una volta che il marito era morto ed i bambini avevano bisogno del necessario. Senza presenza di una persona adulta in casa, la famiglia Goretti era più a rischio. Ma i sani principi morali, la profonda fede che accompagnava l’esperienza di tutti i componenti della famiglia Goretti erano garanzie certe per andare avanti anche nelle difficoltà più gravi.

La solitudine delle famiglie, l’isolamento ambientale, il duro lavoro dei campi creavano le condizioni psicologiche e sociali perché qualche persona andasse di testa e non riuscisse più a dominare istinti e tendenze bestiali.

Capitò proprio al giovane Alessandro Serenelli che coabitava a Cascina Antica con la famiglia Goretti ed aveva tutti gli accessi in casa per i buoni rapporti di vicinato e di collaborazione nel lavoro dei campi.

La fiducia di mamma Assunta non fu ripagata in modo retto ed onesto da parte del giovane, il quale pensò di poter approfittare della situazione, particolarmente favorevole a lui di poter abusare sessualmente di una giovane e attraente ragazzina, qual era Marietta Goretti.

Quando decise di attuare il piano non si attendeva il grande e coraggioso rifiuto della ragazzina.

Da qui il gesto assassino di sferrare sul corpo puro e fragile di Marietta colpi micidiali, assassini, espressione di una furia diabolica, che non si poteva assolutamente preventivare, né controllare.

Il dopo di questa tragica vicenda di cronaca nera è ben conosciuto. Fu riportato non solo negli atti giudiziari, ma anche nella storia di questo luogo.

Alessandro viene arrestato, processato e condannato all’ergastolo. Poi il pentimento, poi la grazia, ed infine una scelta di vita diversa, quella della consacrazione a Dio, con diventare frate.

Per Marietta la corsa in Ospedale nel tentativo estremo di poterla salvare. Non fu possibile. Le ferite erano profonde e mortali. Solo un giorno di agonia, ma prima di morire nelle piene facoltà di intendere e di volere, con il sostegno della grazia divina, Marietta perdonò di cuore il suo assassino e promise che avrebbe pregato per lui dal Paradiso.

La vita di questa ragazzina, assunta inizialmente a fatto di cronaca nera, subito diventò oggetto di studio da un punto di vista di fede.

Dopo la sepoltura nel cimitero di Nettuno, un continuo pellegrinaggio alla tomba della piccola martire incominciò ad avviare una profonda riflessione sul coraggio dimostrato da questa bambina in una situazione di grave imbarazzo.

Molti incominciavano a vedere in questo gesto un atto eroico, guidato dalla fede. Dopo 33 anni di attesa, di reperimento di testimonianze, comprese quelle della madre di Marietta e del suo assassino, il 31 maggio 1935 iniziò il processo informativo nella Diocesi di Albano, che si concluse con la canonizzazione di Marietta, alla quale parteciparono la madre e i fratelli, nonché Alessandro Serenelli, ormai pentito e incamminato su altra via.

Per tutti Maria Goretti è un forte appello a riscoprire il coraggio della fede e di essere cristiani oggi in un mondo segnato dalla tiepidezza e dell’indifferenza verso la fede, soprattutto oggi, anche davanti a tanti drammatici fatti di cronaca nera e di violenza che si sentono in Italia e nel mondo intero, di fronte al fenomeno terroristico di radice religiosa  e davanti ai tanti fatti di sangue che registriamo ogni giorno nello smarrimento generale e nell’angoscia e paura che prende piccoli e grandi.

Una ragazzina di 12 anni, Maria Goretti, oggi viene a ribadirci che l’amore di Dio prevale su tutto, quando è profondo e sincero ed è maturato al punto tale da  testimoniare la fede fino al martirio, pur di mantenersi pura e casta davanti a Dio ed alla propria coscienza. Maria Goretti è un costante richiamo ai giovani e agli adulti a seguire con coraggio la via del Vangelo abbandonandosi fiduciosamente in Dio.

 

Santa Maria Goretti, una santa giovane per i giovaniultima modifica: 2015-06-29T01:30:09+02:00da pace2005
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