SOLENNITA’ DELLA PENTECOSTE 2015 – COMMENTO DI P.RUNGI

BUOMPASTORE3

DOMENICA DI PENTECOSTE – MESSA DEL GIORNO (ANNO B)

Domenica 24 maggio 2015 

NOI TEMPIO DELL’AMORE DI DIO MEDIANTE IL SUO SPIRITO

Commento di padre Antonio Rungi 

L’annuale solennità della Pentecoste, che, come sappiamo e leggiamo oggi nella parola di Dio, ci ricorda la discesa dello Spirito Santo, la Terza Persona della Santissima Trinità, sugli apostoli riuniti in preghiera nel cenacolo, insieme alla Madre di Gesù, ci riporta al mistero del Dio amore che nel piano della creazione del mondo e della redenzione del genere umano ci dimostra la sua grande benevolenza, soprattutto nel mistero dell’invio del suo Spirito di amore, santità e verità su di noi. Oggi, in questa solennità ci sentiamo rivitalizzati nella mente, nello spirito e nel corpo, perché nuovamente scende su di noi lo Spirito del Signore. Infatti, ci ricorda l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani che “l’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori”. Oggi, quindi è in modo del tutto speciale la festa dell’amore cristiano. Di un amore che si infiamma e si accende davanti alle sfide del mondo e della storia, perché col dono dello Spirito Santo, ricevuto in modo del tutto particolare nel sacramento della confermazione, noi siamo stati inviati per portare a tutto il mondo l’annuncio della salvezza che solo in Cristo l’uomo può raggiungere pienamente e completamente. Quello Spirito d’amore che deve produrre in noi effetti di grazia devastanti in senso positivo e propositivi, nella direzione dello scongelamento delle nostre freddezze ed autosufficienze, che deve rompere la rigidità di cerchi schemi di pensare e modi di viver, che raddrizzi i nostri ed altrui comportamenti che vanno chiaramente nella direzione opposta del vangelo dell’amore e della misericordia. E’ quanto chiediamo oggi con umiltà al Signore, perché, nella preghiera e nei sacramenti della rivitalizzazione dell’animo, possiamo sperimentare un nuova ed autentica Pentecoste della nostra vita. Solo il linguaggio dell’amore può rendere comprensivi i rapporti umani. Un amore che trova la sua sorgente in Dio, passa attraverso i fratelli e le realtà umane e terrene e ritorna alla sede della sua naturale fonte che è il Dio dell’amore e della misericordia.

Davanti al male assoluto che spesso incrociamo nella storia di ieri e di oggi, nel comportamento di singole persone o di gruppi anche nell’ambito della vita della Chiesa, nasce spontanea la domanda: ma i sacramenti ricevuti, del battesimo e della cresima, quale effetto di cambiamento radicale nella vita del credente hanno provato e continuano a provocare? Ad analizzare la cattiveria umana, le guerre, le ingiustizie, l’odio sconfinato di certe persone che amano fare il male e godono del male c’è davvero da chiedersi: Signore dove sei? Ecco davanti ad una Pentecoste che mai è stata celebrata e vissuta nella vita di persone, noi Gesù, ci rivolgiamo a te e ti preghiamo: manda il tuo spirito e ricreaci nell’amore; manda il tuo spirito e rinnova la faccia della terra. Per rinnovare questa faccia triste della terra, è necessario che tu metta le cuore dei tuoi messaggi di speranza, la gioia di annunciare la buona novella del regno, rivolgendosi a tutti i popoli e agganciando tutte le culture del mondo, come ci ricorda il brano della prima lettura di oggi, tratto dagli Atti degli Apostoli che descrive il momento della discesa dello Spirito Santo sul gruppo dei discepoli di Gesù e che avviene un modo fragoroso, quasi come un vento che si abbatte impetuoso e modifica l’assetto mentale delle persone e ambientale in cui esse vivono. Con le conseguenze che ben conosciamo in quella circostanza: “Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”. Con il dono dello Spirito Santo, con l’effusione di Lui su ognuno di noi, se siamo docili alla sua azione egli ci trasformerà in creature nuove, capaci soli di amare e non di odiare, capaci di fare il bene e non il male, capaci di rischiare la vita per il Signore e non richiudersi nelle proprie paure. Lo evidenzia con termini di grande impatto sociale e morale il brano della seconda lettura di oggi, ricavata dalla lettera di san Paolo Apostolo ai Galati:Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere”. E conclude con un forte appello alla conversione e alla testimonianza di una vita retta e limpida nello spirito: “Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito”.

Chiediamo al Signore, in questa Pentecoste 2015, mentre la Chiesa guarda al mondo con grande senso di rispetto e di preoccupazione, che mandi il suo Spirito su tutti noi: dal Papa, ai vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici. Mandi lo Spirito di illuminazione nel cuore di chi è lontano da Dio, non crede ed è nella sincera ricerca della verità e dalla bontà, convinti più che mai che “quando verrà lui, lo Spirito della verità, ci guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e ci annuncerà le cose future”.

Sia questa la nostra preghiera conclusiva, mediante l’intercessione della Madonna, che stiamo ricordando ogni giorno, in questo mese di maggio, a lei dedicato e che volge al termine: “O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo”. Opera o Signore il grande prodigio di trasformare i cuori di pietra di tanti uomini e donne di questa terra in cui capaci di tenerezza, misericordia e perdono. Amen.

SOLENNITA’ DELLA PENTECOSTE 2015 – COMMENTO DI P.RUNGIultima modifica: 2015-05-20T00:42:26+02:00da pace2005
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