Commento alla parola di Dio di domenica 16 febbraio 2014- Sesta Domenica del T.O.

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SESTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 

La legge dell’amore che guida le sagge decisioni dell’uomo 

Commento di Padre Antonio Rungi 

E’ la legge dell’amore che guida le sagge decisioni dell’uomo. Quando manca l’amore tutto diventa intollerabile, impossibile, inaccettabile e non c’è regola umana, civile che possa reggere di fronte a chi non ama e non sente nel cuore la voce di Dio, che è amore. Possiamo dire che in queste poche significative parole è la sintesi di tutta la parola di Dio di questa domenica sesta del tempo ordinario. Partiamo dal vangelo di oggi, ben noto, come il vangelo delle varie prescrizioni o precetti da osservare e che costituiscono l’ossatura morale di ogni buon cristiano. Gesù, infatti, sottolinea la sua missione, che non è stata di abrogare ciò che Dio aveva già manifestato in precedenza attraverso i profeti e gli eventi del popolo eletto, ma viene a portare a compimento quella legge, fatta di molte prescrizioni, e che oggi, includendo le stesse, le migliora in una visione di carità e di amore verso Dio e verso gli uomini. I dieci comandamenti sono richiamati direttamente o indirettamente nel brano del Vangelo, che riporta il discorso di Gesù Cristo: Non uccidere, il rispetto della dignità degli altri, la carità e la riconciliazione, non commettere adulterio, non dare scandalo, non giurare, essere sinceri e coerenti. Un forte richiamo sta nel vangelo di oggi al discorso del matrimonio e del rispetto reciproco di coloro che sono chiamati a vivere in questo stato. Potremmo dire che Gesù mette in guardia quanti non vivono la fedeltà coniugale dal rischio della separazione, del divorzio e dell’adulterio. Emerge chiara la volontà di Cristo di ribadire la sacralità del matrimonio e la reciproca fedeltà e l’indissolubilità dello stesso atto, con cui due persone si consacrano a vivere nell’amore. Proprio nel giorno della festa degli innamorati, il 14 febbraio 2014, Papa Francesco parlando ai 20.000 giovani in cammino verso il matrimonio ha ribadito che il matrimonio che è durevole se è basato sull’amore e sul rispetto reciproco. Non si tratta di salvare un matrimonio se poi non ci si ama. La qualità dell’amore determina anche la bellezza di una coppia di vivere per sempre insieme. Come dire che sulla famiglia unità e amorevole è strutturata un’esistenza autenticamente cristiana per i coniugi e per i figli. Leggiamo il brano del Vangelo di Matteo nella sua forma integrale per comprendere meglio i vari richiami alla normativa della legge mosaica ed ebraica e a quella cristiana: “ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.  Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.  Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

 Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Giustamente la chiesa ci fa pregare oggi all’inizio della santa messa con questa orazione di forte richiamo ai testi biblici ed in particolare al vangelo: “O Dio, che riveli la pienezza della legge  nella giustizia nuova fondata sull’amore,  fa’ che il popolo cristiano, radunato per offrirti il sacrificio perfetto,  sia coerente con le esigenze del Vangelo,  e diventi per ogni uomo segno di riconciliazione e di pace.

Sul tema dell’osservanza della legge di Dio e sulla rettitudine morale è incentrato il testo della prima lettura di oggi, tratto dal libro del Siracide. Evitare il peccato, vivere nella giustizia e nella pace, essere persone coerenti con i principi religiosi a cui uno ispira la propria esistenza terrena. Leggiamo, infatti, “Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;  se hai fiducia in lui, anche tu vivrai. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:  là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:  a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.

 Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa.  I suoi occhi sono su coloro che lo temono,  egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare”. A questo brano risponde, in forma di vera e propria preghiera, il salmo responsoriale, con esplicito richiamo alla beatitudine che deriva all’uomo in base all’osservanza della legge del Signore. Chi vive nella norma dettata da Dio è la persona più saggia e felice che ci possa esistere: “Beato chi è integro nella sua via

 e cammina nella legge del Signore. Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.  Tu hai promulgato i tuoi precetti perché siano osservati interamente. Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti.  Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, osserverò la tua parola. Aprimi gli occhi perché io consideri  le meraviglie della tua legge. Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti  e la custodirò sino alla fine. Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore.

Paolo apostolo nel brano della prima lettera ai Corinti che ci accompagna oggi nel nostro itinerario spirituale sulle orme di Cristo e della sua parola proclamata nella chiesa, con l’autorevolezza e la sapienza di chi, cosciente della sua missione, parla nel nome di Dio agli uomini del suo tempo, come del nostro tempo. La sapienza a cui fa ricorso Paolo e dovrebbero far riscorso tutti i cristiani viene dal cielo e non viene dai libri o dall’esperienza concreta. Non è un discorso razionale, ma è un discorso di Dio e sul suo grande amore verso l’umanità, fino ad inviare il suo Figlio sulla terra, come parola che realizza ciò che è e dice. L’azione santificatrice di Dio, continua con la presenza dello Spirito Santo che opera il grande miracolo quotidiano di predisporre il cuore e la mente di ogni credente verso l’amore e la carità senza limiti, in Cristo. “Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.  Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.  Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio”.

In conclusione sono se la nostra vita si basa sulla legge dell’amore che anche le leggi più superficiali ed esteriori, che possono modificarsi nel tempo ed essere adattate alle nuove situazioni di vita, assumono valore e vengono osservate con precisione, come quella fondamentale del rispetto reciproco delle persone, soprattutto nel matrimonio e nella famiglia, fondata sul vincolo santo dell’uonione coniugale.

 

Commento alla parola di Dio di domenica 16 febbraio 2014- Sesta Domenica del T.O.ultima modifica: 2014-02-15T00:44:03+01:00da pace2005
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