Un Natale davvero diverso?

E’ un Natale diverso quello che ci accingiamo a vivere nei prossimi giorni. Un Natale segnato dalla sofferenza di tante persone in Italia e nel mondo e non solo per la recessione economica e per la crisi generale che investe la società. E’ un Natale diverso perché tocchiamo con mano la perdita progressiva di certi fondamentali valori che per un credente sono fondamentali nel quadro generale della propria esistenza: la famiglia, l’onestà, la rettitudine morale, la verità, la sincerità, il rispetto degli altri, specialmente di chi non ha le stesse connotazioni di qualsisi tipologia umana. Evidentemente la crisi economica ha fatto mettere il dito sulla piaga che oggi appare una ferita molto più grande di quanto si pensasse. Non ci preoccupano solo il soldi che in molte famiglie mancano in questo periodo, con il rischio di fare un Natale al lume di candela, ma senza luce e senza cena, rispolverando un vecchio detto popolare che dice: “a Natale sono senza denaro, mi fumo una pipa e poi vado a dormire”. La versione in dialetto napoletano è più efficace per esprime il grave disagio dell’impossibile di far fronte ad un’idea di Natale che pensa esclusivamente nell’orizzonte dei beni materiali da possedere e da consumare in questo giorno o nelle feste natalizie che durano abbastanza se si considera il Capodanno e l’Epifania. Un lungo periodo di vacanze dalle attività, ma di impegno per occupare costantemente la pancia, che sarà alimentata in questo periodo oltre il lecito e il necessario. A conferma che la tradizione e le usanze natalizie si mantengono ovunque, anche in quelle case dove oggi e nei prossimi giorni non si mangerà affatto o si magerà appena. Ma a Natale si fanno anche i miracoli dell’abbondanza sulle mense dei poveri e si attivano anche servizi sociali ed umanitari per non privare a chi è davvero sprovveduto di tutto di almeno un piatto caldo e un calore umano che si può avvertire stando insieme agli altri, magari con pranzo natalizio aperto a tutti. Ecco il tema della solidarietà che obbliga tutti noi a farlo diventare proegetto e stile di vita per quanti la solididarietà non la capiscono, non la vogliono capire e tantomeno si impegnano a capirla in quanto richiede un cambiamento radicale dell’agire umano.

Il Natale solidale è quello che nasce dai cuori generosi, che sanno privarsi di tutto e di più per rendere felici le persone care e quelle lontane che per tante misteriose vie si avvicinano a noi con la speranza di trovare almeno una parola di conforto. Parola che spesso neghiamo, perché non siamo capaci di amare, come Cristo ci ama, ma di fare solo del male e godere anche del male fatto, quasi una catarsi personale di liberazione del male più profondo, quello appunto dell’odio e del risentimento che molti alimentano per varie vie nel proprio cuore ed agire.

Ma noi uomini e donne del XXI secolo siamo uomini e donne del Natale perché in esso troviamo la ragione profonda della nostra identità di credenti.

Un Natale davvero diverso?ultima modifica: 2011-12-23T11:41:00+01:00da pace2005
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