La festa del Battesimo di Gesù

Festa del Battesimo di Gesù

11 Gennaio 2009

Battesimo di Gesù, mistero di luce e di speranza.

di padre Antonio Rungi

Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù, uno dei tanti misteri della vita del Cristo che è entrato a far parte anche del patrimonio spirituale mariano, tanto che il Santo Padre, il Servo di Dio, Giovanni Paolo II, ha inserito il Battesimo di Gesù tra i misteri della luce. Che il Battesimo di Gesù alle acque del Giordano per opera di Giovanni Battista, il suo parente e precursore lo si comprende riflettendo sulla parola di Dio che ci riporta proprio a questo momento di ulteriore manifestazione pubblica di Cristo, come Figlio di Dio e Salvatore del mondo. A pochi giorni dall’Epifania, quando Cristo, allora Bambino o si rivela ai sapienti del tempo e fa comprende l’universalità della salvezza per cui si è incarnato nella storia dell’umanità, in questa Festa del Battesimo, ci ritroviamo verso i 30 anni della vita di Gesù. Quindi ad un tempo molto anagrafico distante rispetto al mistero della natività. Ci troviamo di fronte a Gesù giovane che inizia il suo ministero pubblico e anche in questa circostanza, una nuova teofania, ovvero manifestazione di Dio, si registra proprio mentre Gesù sta ricevendo il battesimo dalle mani di Giovanni. Il testo del Vangelo di Marco che ascoltiamo oggi ci descrive non solo l’evento, ma anche il senso dello stesso evento: “In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Gesù è il Figlio amato dal Padre, nel quale Dio ha riposto ogni progetto di salvezza, speranza per l’umanità. E’ evidente il forte richiamo al tema della fede e della speranza cristiana che trovano in Gesù Cristo il punto di convergenza. Mistero di luce lo  perciò il Battesimo di Cristo perché ci offre in Lui la via maestra per la nostra personale santificazione. E il punto di partenza è proprio il sacramento del Battesimo che accende in noi il fuoco dell’amore e della carità, ovvero il nostro riconoscere Cristo Colui che è Vita, Speranza e Risurrezione nostra. Tutto questo lo comprendiamo meglio se diamo ascolto a quanto ci dice il Profeta Isaia nel brano della prima lettura della parola di Dio di questa festa: “Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate;  venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». L’efficacia della presenza di Dio nella storia dell’umanità è rapportata alla presenza di Cristo. Egli è il Verbo incarnato del padre, che scende dal cielo e mette tenda su questa terra, perché la terra riabbia la vista della fede e riprenda il cammino della speranza nel segno della carità e dell’amore verso Dio e verso ogni uomo. Bisogna mettersi alla ricerca di questa luce, che pure esistendo è spesso nascosta o ostacolata perché rifulga davvero nella nostra vita e in tempo nostro tempo. Una luce affievolita dall’orgoglio, dall’ira, dalla superbia della vita, che non rischiara e non riscalda più né il cuore e né la mente per bene agire al presente ed in vista della salvezza. Ecco perché diventa difficile la conversione, il ritorno a Dio, anche quando questo Dio invia segni e messaggi precisi perché l’uomo abbandono la via del male e segua la via del bene; faccia decadere i progetti della cattiveria, dell’odio e della violenza, per far emergere quelli di amore, pace e riconciliazione. Un Dio vicino ad ogni uomo, anzi dentro ogni uomo non può che generare comportamenti di misericordia e perdono. Se questo non avviene significa che Dio è distante dalla nostra vita, perché siamo noi a collocarlo in un angolo nascosto e ad emarginarlo come un qualsiasi entità che ci riguarda e che non ha peso e valore per noi. E purtroppo nella classifica della nostra vita, in base a come agiamo ed ai frutti della nostra azione , Dio davvero deve occupare un posto molto, ma molto secondario. La guerra, l’’odio, le ingiustizie, le violenze, le offese di ogni genere non vengono da Dio, ma dal maligno. San Giovanni apostolo ed evangelista nel su prima lettera  ci lascia un messaggio preciso per capire dove stiamo, con chi stiamo, dove stiamo andando, cosa davvero siamo oggi. Questo testo è un esame di coscienza costante che possa utilizzare per verificare il nostro cammino spirituale, avendo fisso lo sguardo in Cristo: “Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio”. L’essenza del cristianesimo sta in questo: Dio è amore e se Dio amore per dire che amiamo Dio e rendere evidente questo amore nei nostri comportamenti è necessario osservare i comandamenti, che apparentemente sono pesanti e gravosi, ma sostanzialmente sono liberanti e aprono alla vera gioia e alla vera felicità, perché chi sta nell’amore è una persona veramente felice. Il dono del Battesimo che abbiamo ricevuto all’inizio della nostra vita terrena e che ci identifica come figli di Dio, perché fatti a sua immagine e somiglianza, perché elevati allo stato di grazia soprannaturale è il sacramento della fede, ma soprattutto dell’amore, è il sacramentum caritatis, perché un vincolo più profondo d’amore si è instaurato con il nostro Salvatore. Il Lui siamo stati consacrati, attraverso il crisma, come sacerdoti, re e profeti, chiamati a rendere visibile con il nostro agire lo stato di grazia che ci deriva dalla condizione di essere battezzati. Possiamo allora pregare con la stessa orazione della festa di oggi: “Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio,  mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati all’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore”.

La festa del Battesimo di Gesùultima modifica: 2009-01-10T15:48:00+01:00da pace2005
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