La mia preghiera di Natale 2008

Rungi-Bambino.JPGGesù, noi ci abbandonare.

Gesù, non ci abbandonare nell’ora della prova e dell’angoscia,
la tua venuta tra noi ci sia di aiuto e di conforto.
Dalla grotta di Betlemme vogliamo ripartire con la gioia e la speranza nel cuore.

Davanti alla tua grotta, colti dal freddo e dal gelo del corpo,
del cuore e della mente,
comprendiamo il significato più vero
del soffrire e del patire,
alla scuola di quella povertà di un Dio,
fatto uomo nel grembo verginale di Maria.

Gesù, non abbandonare le nostre famiglie
e soprattutto i tanti bambini senza madre e senza padre,
lasciati morire per strada o in tanti campi
ove la dignità umana è calpestata, massacrata e vilipesa
dal grembo materno fino all’ultimo istante della sua esistenza.

Gesù, non abbandonare i giovani di tutto il mondo,
sempre più affitti dai mille problemi
della loro e nostra vita moderna,
contrassegnata da tante emergenze umane,
spirituali, sociali, materiali e morali
in un cocktail di sofferenza, morte ed alienazione perenni.

Gesù non abbandonare gli ammalati, i moribondi,
le tante persone che si trovano in stato vegetativo
e che necessitano delle molteplici cure,
frutto di un autentico amore ed attaccamento alla vita.

Gesù, sii particolarmente vicino a chi non ha nulla
e teme per la sua sorte in ogni momento della sua difficile vita.
PrendiTi cura di loro, considerato che non siamo in grado
o non vogliamo affatto aiutarli e incontrarli
nell’amore che è generosità e servizio disinteressato.

Gesù, illumina i governanti delle singole città,
delle regioni e di tutte le nazioni del mondo,
perché alla tua scuola assaporino quanto è grande
il sapersi sacrificare, senza alcun utile personale
per i bene degli altri.

Il tuo annuale ritorno tra noi ci allieti di gioia,
ci dia profonda fiducia nel domani,
perché senza speranza cristiana
non possiamo né vivere
né aspettare più di tanto.

(Preghiera di padre Antonio Rungi)

La mia preghiera di Natale 2008ultima modifica: 2008-12-19T00:52:00+01:00da pace2005
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