Caserta. Il Cardinale Bertone, domenica, nel capoluogo casertano

Rua2.jpgBertone.jpgLa_Chiesa1.jpgIn occasione del primo centenario dell’ultima visita a Caserta del beato Michele Rua, risalente all’11 dicembre 1908, successore di don Bosco, al quale è dedicata una cappella, ove pregano al mattino gli studenti prima di iniziare la scuola, domenica, 14 dicembre, sarà a Caserta, all’Opera Salesiana, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Ristretta nei tempi e contenuta nelle manifestazioni è questa speciale visita pastorale che il Cardinale Bertone farà ai suoi confratelli di Caserta. Alle ore 10.00 è prevista la celebrazione dell’Eucaristia, nella Chiesa annessa all’Opera, presieduta dallo stesso Bertone e alla quale parteciperanno numerosi sacerdoti, fedeli, allievi ed ex-alunni salesiani, autorità civili. Subito dopo la messa, seguirà la benedizione di una lapide ricordo dedicata a due grandi benefattrici dell’Opera salesiana di Caserta, che, con la loro generosità, permisero la realizzazione dell’intera struttura. La  costruzione di tutta l’Opera fu finanziata, infatti, dalla signorina francese M.lle Marie Lassere, che volle onorare la principessa Maria Immacolata di Borbone, figlia di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, alla quale era legata da affetto materno. Un’opera fortemente voluta in favore dei giovani di Caserta, dove la Principessa era nata. Centro e cuore dell’Opera Salesiana di Caserta è la Chiesa intitolata al Cuore Immacolato di Maria, molto frequentata soprattutto nei giorni festivi. Questa fu inaugurata il 15 dicembre 1898 dal Vescovo di Caserta Mons. Gennaro Cosenza, alla presenza del Beato Michele Rua. La Chiesa fu elevata a  Santuario con decreto della Santa Sede del 18 luglio 1922. L’opera salesiana è punto di riferimento culturale, spirituale e giovanile dell’intera città e provincia di Caserta. In questa struttura educativa sono passati negli anni migliaia di studenti e giovani, che nel tempo hanno assunto incarichi importanti a livello locale e nazionale, sia nella professione che nella politica e nel campo sociale. La presenza del Cardinale Bertone, primo Segretario di Stato, appartenente alla famiglia salesiana, a far visita a Caserta è uno motivo di speranza per una Terra, quella casertana, segnata da tante emergenze, soprattutto tra i giovani, con mancanza di prospettive per il domani e senza lavoro. L’opera educativa e formativa promossa dai Salesiani di Caserta in oltre 100 anni di presenza nel capoluogo di Terra di Lavoro è stata indispensabile per il passato e lo è altrettanto per il presente ed il futuro. Da qui, la grande accoglienza che Caserta riserverà al Cardinale Bertone, domenica prossima, nella sua breve ma importante visita per tutti i casertani e soprattutto per i Salesiani, gli allievi ed ex-allievi.

Il Beato Michele Rua, salesiano.

Michele Rua nacque a Torino il 9 giugno 1837, nel popolare quartiere di Borgo Dora. Rimasto orfano di padre dovette pensare a lavorare, ma frequentando le scuole dei Fratelli delle Scuole cristiane conobbe don Bosco. Fu don Bosco a convincere la madre di Michelino a fargli continuare gli studi. Entrò come convittore a Valdocco, già “popolato” da oltre cinquecento ragazzi. Era il 1853, un anno speciale perché si celebrava il 4° centenario del Miracolo Eucaristico. Intanto nacque nel cuore di Michele la vocazione sacerdotale e il 3 ottobre ricevette dal santo l’abito clericale ai Becchi di Castelnuovo. Il 26 gennaio 1854, don Bosco radunò nella sua camera quattro giovani compagni, dando vita, forse inconsapevolmente, alla congregazione salesiana. Alla riunione erano presenti Giovanni Cagliero e Michele Rua che fu incaricato di stenderne il “verbale”. Il 25 marzo, nella stanza di don Bosco, Michele fece la sua “professione” semplice: era il primo salesiano. Il 28 luglio 1860 Michele Rua venne finalmente ordinato sacerdote. Tre anni dopo fu mandato ad aprire la prima casa salesiana fuori Torino: un piccolo seminario a Mirabello Monferrato. Don Rua divenne il riferimento di molteplici attività, rispondendo persino alle lettere indirizzate a don Bosco. Lavorava senza soste e nel luglio 1868 sfiorò persino la morte a causa di una peritonite. Il 7 novembre 1887 fu nominato, dal pontefice, vicario con diritto di successione. Nel gennaio del 1888, nella notte tra il 30 e il 31, alla presenza di molti sacerdoti, accompagnò la mano di Don Bosco, nel dare l’ultima benedizione. Alla morte del santo i salesiani erano settecento, in sessantaquattro case, presenti in sei nazioni, con don Rua divennero quattromila religiosi, in trecentoquarantuno case di trenta nazioni, tra cui Brasile, Messico, Ecuador, Cina, India, Egitto, Sudafrica. Il beato Michele fu un missionario instancabile, fedele interprete del sistema educativo preventivo. Fu un grande innovatore in campo educativo: oltre alle scuole, in cui introdusse corsi professionali, organizzò ostelli e circoli sociali. Non mancarono gioie e dolori nella sua vita e soprattutto nella sua funzione di responsabile dei Salesiani. Per questi motivi la salute del beato ne rimase seriamente compromessa. Sotto il peso degli anni, fu costretto a letto. Morì nella notte tra il 5 e il 6 aprile 1910, mormorando una giaculatoria insegnatagli da don Bosco quando era un ragazzino: “Cara Madre, Vegine Maria, fate ch’io salvi l’anima mia”. Il “secondo padre della famiglia salesiana” fu sepolto a fianco del maestro. Paolo VI lo beatificò il 29 ottobre 1972.

Caserta. Il Cardinale Bertone, domenica, nel capoluogo casertanoultima modifica: 2008-12-12T00:22:00+01:00da pace2005
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