COMMENTO ALLA PAROLA DI DIO DELLA XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
DOMENICA 5 LUGLIO 2015

RICONOSCERE I VERI PROFETI

Commento di padre Antonio Rungi

La storia del popolo d’Israele è contrassegnata dal fatto che spesso le persone di definiva profeti, si auto-classificavano come portatori del Dio altissimo. Dai veri ai falsi profeti il passo fu breve. Infatti molti falsi profeti nacquero e si accreditarono presso il popolo santo di Dio, al solo fine di affermare se stessi e per personali interessi, senza assolutamente essere i portavoce scelti dal Signore per tale missione. Come dire che ieri, come oggi, di queste falsità e menzogne, di questi falsi di identità e di missioni sono piene le cronache quotidiane dei giornali e delle televisioni e dei nuovi mezzi di comunicazione. Il profeta Ezechiele, che è un vero ed autentico messaggero di Dio, parla della sua missione e si pone di fronte al problema della accettazione della sua persona da parte della gente. “In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro». Il Signore manda Ezechiele per convertire la mente e il cuore dei figli di Israele, classificati come una razza di ribelli, un popolo dalla testa dura, che non accetta la correzione di Dio e cammina per la sua strada, deviando dal retto comportamento morale. Tra persone del genere diventa difficile ogni missione evangelizzatrice, in quanto manca la disponibilità ad accogliere il messaggero di Dio e la sua parola, annunciata senza timore e franchezza. Potremmo scoprire oggi in questa figura del profeta Ezechiele, la missione di Papa Francesco. Un vero profeta dei nostri giorni che parla con il cuore, ma soprattutto parla con sincerità alla chiesa ed al mondo. Non ha paura di dire le cose come stanno ed indicare i correttivi necessari per poter affrontare le varie questione che si presentano di volta in volta. Sapranno i tanti orgogliosi, testardi e arroganti dei nostri giorni accogliere questo profeta nel nome del Signore e prestare attenzione a quanto dice e soprattutto a mettere in pratica quanto suggerisce? Io penso che sia molto difficile accettare quanto viene indicato come via di autentica liberazione e libertà. Ma bisogna crederci e sperare che il mondo testardo di questo nostro tempo cambi atteggiamento in ogni cosa ed anche nel rispetto della casa comune, che è la Terra, di cui Papa Francesco parla nella sua recente enciclica Laudato si.

San Paolo Apostolo cosciente dei propri limiti e dei propri peccati, fa una esatta diagnosi del comportamento che ogni vero apostolo deve avere per poter diffondere con autenticità la parola di Dio: è la virtù dell’umiltà, che contrasta nettamente con la superbia. Egli scrive che, “affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”. Chi sia questo inviato di satana e cosa abbia provocato nella vita dell’Apostolo delle genti è facile capirlo. Si tratta di una persona che ha agito per il danno e il male dell’Apostolo e non certamente per il suo bene. Ma l’Apostolo con la grazia di Dio e il suo totale abbandono a Lui ha potuto superare la tentazione e a vincere  le negatività che pure furono presenti nella sua vita. Come dire, che anche nei santi e nelle persone consacrate alla missione e scelti per una speciale missione, non mancano le debolezze, le fragilità e a volte anche il peccato più grave, dal quale si risorge e si rinasce con una vera conversione e rinnovamento personale. La misericordia di Dio è grande ed infinita; per cui non bisogna mai perdere fiducia in questo Padre che attende il nostro ritorno per ridonarci la sua gioia e la sua pace. In questo contesto di evangelizzazione, si comprende il brano della vangelo di oggi, tratto da San Marco, in cui si parla di Gesù che svolge la sua missione tra la gente della sua città e che non è bene accettato. La ben nota affermazione di Cristo, la conosciamo anche noi e spesso riguarda il nostro atteggiamento verso gli altri o degli altri nei nostri confronti. Come a dire che è proprio difficile evangelizzare nei propri ambienti nativi o in quei luoghi a noi troppo familiari che, proprio perché familiari, danno poca importanza a quanto si dice e si fa. Diceva Gesù: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». Nonostante le difficoltà di essere accettato Gesù continua la sua missione. Certo, è facile capire, che vista una certa indifferenza della gente della sua zona d’origine, Egli prosegue altrove la sua missione. Non si ferma, passa di villaggio in villaggio. La sua missione itinerante la porta a compimento con le parole e soprattutto con la sua vita, finita sull’albero della croce e con una condanna a morte, perché aveva osato di chiamarsi Figlio di Dio, di accreditarsi come il vero messia e il vero profeta dell’Altissimo. Il suo modo di agire e fare era motivo di scandalo per quanti non volevano entrare nella dinamica della vera fede e del riconoscimento dell’identità di Cristo, come vero messia, vero Dio e vero uomo.

La nostra preghiera, oggi, prima domenica di luglio, con le vacanze estive appena iniziate per tante persone, sia questa: Laudato si, Dio creatore e padre.

Laudato si, Signore mio,

perché ci ha creato e redento,

Tu Padre di immensa tenerezza e bontà.

 

Laudato si, Signore mio,

per il dono del creato

che hai affidato alla nostra custodia

e messo nelle nostre mani,

non sempre attente ed oculate

nel conservare i beni

che ci hai lasciato

a nostra gioia e felicità.

 

Laudato si, Signore mio

per ogni uomo e donna

di questa martoriata terra,

afflitta da tanti mali incurabili

del corpo e dello spirito.

 

Fa che nessuno di questi nostri fratelli

possano assaporare la freddezza

del nostro cuore e l’indifferenza

della nostra mente

presa da tanti personali problemi,

incapace di leggere il dolore

e la sofferenza sul volto

di chi non conta in questo mondo.

 

Laudato si, Signore mio,

per tutte le croci che ci doni ogni giorno

e ci inviti a portare con dignità

senza scaricarle sulle spalle degli altri,

ma felici di salire con te sul calvario

e donare la nostra vita,

come vittime espiatrici

per la conversione e la santificazione

del genere umano.

 

Laudato si, Signore mio

per le tante umiliazioni

che ci hai fatto sperimentare

attraverso quanti non sanno

e non vogliono amare sinceramente gli altri

e si fanno giudici severi degli altri

e molto tolleranti con se stessi.

 

Laudato si, Signore mio

per ogni cosa e per tutto quello

che guardiamo con i nostri occhi,

gustiamo con il nostro palato,

tocchiamo con le nostre mani,

odoriamo con il nostro naso,

ascoltiamo con le nostre orecchie,

soprattutto se sei Tu Signore a parlare

direttamente al nostro cuore,

perché ci vuoi totalmente consacrati

al tuo amore e alla tua lode,

nella cristiana speranza di lodarti 

per sempre nella gioia del tuo Regno,

dove ci attendi per donarci

la pace e la felicità che non ha fine,

insieme a Maria, la tua e la nostra Madre,

Regina del cielo e della terra. Amen.

 

Preghiera composta da padre Antonio Rungi.

 

 

COMMENTO ALLA PAROLA DI DIO DELLA XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIOultima modifica: 2015-07-04T16:21:45+02:00da pace2005
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