PADRE ANTONIO RUNGI PASSIONISTA GIORNALISTA

P.RUNGI. UN DECACOLO PER COMBATTERE LA FAME NEL MONDO

Gli ultimi dati diffusi dalla Fao sul problema della fame nel mondo ha suggerito a padre Antonio Rungi, teologo morale campano di stilare uno “speciale decaologo per fronteggiare questa emrgenza planetaria, che interpella tutti e alla quale ognuno, come singolo, ma anche come comunità umana deve dare un’adeguata risposta. La prossimità delle feste natalizie, poi, per noi cristiani e cattolici dovrebbe maggiormente sensibilizzarci per dare concrete risposte, nelle possibilità di ciascuno, ai tanti bisogni di aiuto alimentare che ci sono nel mondo e soprattutto nelle terre di missioni. Non si può restare inermi di fronte a questa tragedia e tutti dobbiamo attivarci per fare davvero qualcosa e farlo anche subito”.
Ecco il decalogo antifame stilato da padre Rungi.
1. Destinare il 10% delle tue entrare personali per la lotta alla fame nel mondo, impegnandoci a vivere in modo piu’ parsimonioso e testimoniando una solidarita’ individuale e familiare.
2. Fare beneficenza con gli utili e gli interessi che come ditte, fabbriche, attivita’ imprenditoriali si accumulano nell’anno. Il 20% degli utili dovrebbe andare a questo scopo, considerato che molti dei guadagni si dissipano in cose inutili e non strettamente necessarie.
3. Produrre beni essenziali, farmaci e quanto altro utile alla salute delle persone  a prezzi modici, accessibili e concorrenziali.
4. Realizzare le infrastrutture indispensabili per coltivare e rendere produttivo il terreno nelle aree depresse del terzo e quarto mondo.
5. Impegnare professionalità, esperienze per migliorare l’agricoltura e l’attivita’ industriale nel terzo e quarto mondo, anche con un servizio di volontariato a lungo termine.
6. Limitare i consumi nel mondo occidentale e destinare al terzo e quarto mondo almeno il superfluo di quello che abbiamo.
7. Incoraggiare e sostenere l’iniziativa in loco, aiutando governi, popoli e zone a produrre per il bene di tutti e a formare e istruire le nuove generazioni di cittadini, non producendo armi di nessun genere, soprattutto nucleari, ma solo cibo e bevande necessarie alla salute di quanti non hanno nulla.
  8. Testimoniare concretamente l’amore verso i bambini, le donne, gli affamati e i diseredati del terzo e quarto mondo.
  9. Favorire democrazia e progresso civile dove stentano a decollare il senso della libertà, giustizia e solidarietà. Far terminare tutte le guerre civili in atto.
  10. Destinare, in caso di morte, fatto salvo i diritti di terzi, i propri beni per scopi e progetti umanitari nel terzo e quarto mondo.
“Sono questi alcuni consigli pratici che si possono facilmente mettere in pratica – conclude padre Rungi -, forti dell’insegnamento che viene da Cristo e dal Vangelo in base al quale saremo giudicati se abbiamo dato da mangiare agli affamati e dato da bere agli assetati, vestito gli ignudi e tutto il resto che riguarda le opere di misericordia corporale come sono conosciute. La vera religiosità ed umanità di un popolo, e non solo cristiano, passa attraverso segnali di amore e solidarietà verso i poveri e gli affamati del mondo. Il resto sono solo parole e spesso la politica ed i poltici predicano bene e razzolano male”.
P.RUNGI. UN DECACOLO PER COMBATTERE LA FAME NEL MONDOultima modifica: 2008-12-10T09:41:44+01:00da
Reposta per primo quest’articolo