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P.Rungi. Campagna di prevenzione contro i botti di Campodanno

04062008(008).jpgA pochi giorni dalla fine dell’anno, il teologo campano, padre Antonio Rungi, torna sulla questione dei botti di Natale e Capodanno. E lo fa con una campagna pubblicitaria di prevenzione lanciata su Internet, su Facebook e Youtube. Nei siti personali il teologo morale oltre a scrive ha lasciato anche un video-appello. Padre Rungi ribadisce il suo “No” forte e deciso contro “questa modalità assurda e pericolosa per ricordare le feste natalizie e soprattutto il passaggio al nuovo anno”. I motivi sono maggiori rispetto agli anni precedenti, come sottolinea il teologo, campano. “L’aumento nella fame nel mondo con circa un miliardo di persone che non hanno cibo; la crisi economica mondiale impone scelte di vita più consapevoli -afferma padre Rungi- e spese meno avventate. I soldi buttati all’aria per i fuochi artificiali, soprattutto quelli pericoli debbono assolutamente essere impegnati per cose più utili. Si tratta di una questione morale, oltre che di coscienza. Di fronte alla recessione economica mondiale e con le prospettive non certamente rosee per le famiglie, fare spese inutili è davvero contro ogni logica umana, economica e di responsabilità soggettiva e collettiva”. E conclude con un appello preciso a quanti sentono il problema dei botti delle feste natalizie come “non il problema dei problemi, ma uno di quelli che vanno affrontati con serietà soprattutto in questi tempi di crisi e di difficoltà economica. Non vorremmo agli inizi del nuovo anno piangere non solo per i soldi che mancano, ma soprattutto per le mutilazioni, le ferite e i morti a causa dei botti. Abbiamo almeno il coraggio di quest’anno di vivere il Natale e tutte le feste comandate con un stile familiare e fraterno, meno chiassoso e caotico, recuperando il silenzio e la vera festa, che è del cuore e della famiglia e non del botto e delle bottiglie. Se qualcosa dobbiamo e possiamo spendere sia per cose utili ai bambini, ai giovani e agli adulti, non facendo mancare, per quanto è possibile e nelle forze economiche dei singoli e delle famiglie, un buon cenone di Natale e Capodanno in un clima di vera fraternità e amore, magari aprendo le porte di casa ai bisognosi della città o del rione. Questo Natale 2008 e Capodanno 2009 – conclude padre Rungi – sia davvero un’occasione per cambiare rotta sul versante dei botti e delle spese folli per queste armi micidiali che provocano ogni anno tanto dolore, sofferenza e morte nelle famiglie italiane sia del Sud che del Centro e del Nord. Certamente il fenomeno è più vistoso proprio al Sud, dove in modo paradossale, più mancano i soldi e si è in difficoltà economica e più si spende per le cose voluttuose e che non sono necessarie. Questo mese che ci separa dal Natale e da Capodanno sarà un mese di sensibilizzazione non solo per noi sacerdoti, forze dell’ordine, famiglie, ma soprattutto per gli educatori a tutti i livelli perché dissuadano con discorsi seri i piccoli, i giovani e i grandi ad acquistare i botti di Natale e Capodanno, ma i soldi risparmiati per simili assurde cose vengano investiti per necessità personali, familiari e collettive più urgenti e importanti, magari pensando anche a qualche gesto di generosità che a Natale non può né deve mancare in nessuna casa e famiglia degli Italiani. Contiamo sulla sensibilità di quanti hanno non solo a cuore il problema della mancanza di soldi, ma soprattutto quello della salute e della difesa della vita che passa anche attraverso il rifiuto dell’insensato uso dei botti di Natale e Capodanno per festeggiare nel caos e nel rumore. Non abbiamo bisogno di altri morti e feriti a Natale e Capodanno, dopo i tanti morti per le molteplici comportamenti contro la vita, la sua integrità e sacralità”. Parte così la campagna di prevenzione e di educazione annuale del teologo campano, padre Antonio Rungi, che ne farà il suo campo di civile battaglia in questi giorni che verranno, soprattutto tra i giovani ai quali normalmente si rivolge nella sua duplice veste di sacerdote e docente.