passionisti

Mondragone (Ce). Dopo nubifragi Statale Domiziana più pericolosa

29102008(006).jpgIl maltempo di ieri notte ha causato varie buche lungo la Statale Domiziana. La più pericolosa messa sotto controllo è quella che si è creata, in seguito, all’abbondante pioggia della serata del 28 ottobre davanti alla Chiesa di San Giuseppe Artigiano dei Padri Passionisti. La buca è stata centrata più volte da auto e Tir che sono passati sulla Statale tra ieri ed oggi, determinando seri problemi alle auto e facendo rischiare la vita ai conducenti. Al di là del fatto che la buca, abbastanza profonda e larga, è motivo per far vibrare le auto e i tir e di conseguenza far oscillare le case e lo stesso convento dei Passionisti con annessa Chiesa, rimane la questione che è pericolosa per l’incolumità dei viaggiatori. La buca per un bel po di tempo, nel pomeriggio di oggi è stata sotto controllo della Polizia municipale che per evitare incidenti pericolosi si è sistemata in stato di emergenza con apposita auto proprio nei pressi della buca, in attesa che si effettuassero, pensiamo, i lavori di riparazione e riempimento del pericoloso avallamento. Fino al calar della sera non c’è stato nessun intervento, lasciando praticamente la situazione come era nella serata del 28 ottobre. Sicuramente qualche provvedimento per delimitare la zona a rischio sarà preso, magari mettendo un’apposita segnaletica; ma fino a questa sera nulla. Alle 17,30, già a sera inoltrata la buca si presentava in tutta la sua evidenza e pericolosità, soprattutto osservandola dall’alto o da vicino. Va rilevato che tutta la Statale Domiziana è sconnessa nel tratto cittadino che va dall’incrocio di via Padule fino a quello di Via Venezia, all’altezza della stazione dei Carabinieri. Da anni sono stati promessi l’esecuzione dei lavori, con sistemi antirumori e antioscillazioni, ma finora nulla è stato fatto. Si attende l’ultimazione dei lavori di metanizzazione a quanto risulta sapere per poi procedere alla sistemazione del manto stradale della Domiziana. Il tratto più pericoloso è proprio quello davanti alla Chiesa di San Giuseppe Artigiano dei Passionisti. Una pericolosità aggravata anche da fatto che nei pressi della Chiesa a soli 5 metri  sono stati collocati da anni i bidoni dell’immondizia (da rimuovere urgentemente), che ostacolano la visuale per chi deve uscire dal convento, dalla Chiesa (e sono molti i fedeli, soprattutto di domenica che devono uscire dal parcheggio), dal Centro Laila ospitato presso la struttura dei Passionisti e che rischiano incidenti stradali anche pesanti ogni giorno, anche perché in zona le auto corrono molto e i Tir altrettanto, soprattutto quando mancano i controlli. Inoltre la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che le strisce pedonali nei pressi della Chiesa, frequentata dai bambini del catechismo ogni giorno sono del tutto scomparse e per nulla visibili. Anche l’illuminazione difetta soprattutto in quegli angoli oscuri e zone d’ombra non coperte dai lampioni. I Passionisti hanno più volte evidenziato lo stato di disagio in cui si trovano loro stessi e i cittadini di questa zona mare di Mondragone, sia d’estate che d’inverno; ma per ora nessuna risposta concreta è giunta. Intanto i rischi di nuovi e più gravi incidenti esistono davvero e ci si augura che si intervenga quanto prima anche con misure tampone e provvisorie, per evitare gravi e drammatici eventi, in quanto la Domiziana fa paura sempre, soprattutto per chi è costretto ad imboccarla quotidianamente per il lavoro per  le altre necessità personali, familiari e di vita sociale o religiosa.

Grazzanise (Ce). Festa grande per Pasquale Gravante e Aurelio Miranda

1617200583.jpgOltre 500 persone, sia della città che da varie parti della Regione e d’Italia, 20 sacerdoti concelebranti, molti giovani della città di Grazzanise, ieri pomeriggio, sabato 25 ottobre 2008, hanno gremito la Chiesa della Madonna di Montevergine di Grazzanise per partecipare alla cerimonia della professione perpetua di Pasquale Gravante e Aurelio Miranda, due studenti teologi passionisti, che si sono consacrati definitivamente al Signore nella Congregazione della Passione (Passionisti) fondata da San Paolo della Croce nel secolo XVIII e che ha come finalità principale la memoria e la predicazione di Gesù Crocifisso, mediante le missioni popolari e l’attività apostolica itinerante. Pasquale Gravante che è originario di Grazzanise ha voluto vivere questo momento importantissimo della sua vita (40 anni di età) nella sua città, attorniato da parenti (il papà e la mamma sono morti) da amici, conoscenti e concittadini; Aurelio, originario di Belo Horizonte si è associato al suo confratello per celebrare insieme la festa della loro consacrazione definitiva a Dio in un Paese lontano dalle sue origini. La madre, infatti, e gli altri parenti sono in Brasile (il papà è morto), ma intorno a lui si sono stretti i confratelli della Provincia dell’Addolorata, tanti suoi amici italiani che ha conosciuto in questo anno che è stato in Italia ed ha studiato a Roma presso la Casa generalizia dei Passionisti, ai Santi Giovanni e Paolo insieme a Pasquale. La cerimonia è stata presieduta dal superiore provinciale attuale dei passionisti della Provincia dell’Addolorata, padre Enzo Salvatore del Brocco, nelle cui mani i due religiosi hanno emesso i voti perpetui. Presenti tra i religiosi due ex-Superiori provinciali, padre Antonio Rungi (Pasquale Gravante è stato accolto da padre Rungi nella Congregazione ed ha emesso i voti temporei nelle sue mani il 13 settembre 2003) e padre Ludovico Izzo, attuale superiore della comunità passionista di Airola ed altre autorità religiose della Provincia dell’Addolorata. Con il superiore provinciale hanno concelebrato oltre i sacerdoti presenti, il parroco della città, padre Francesco Monticelli, e padre Roberto Fella, superiore della comunità passionista di Ceccano-Badia (Fr), attuale casa di residenza dei due novelli professi. La cerimonia durata circa tre ore, iniziata alle re 17,15 ha fatto registrare alcuni significativi momenti e si è conclusa con i vari interventi finali, tra cui quello del Sindaco di Grazzanise, che, tra l’altro, ha annunziato di voler assegnare la cittadinanza onoraria ad Aurelio Miranda, l’ex-Presidente dell’Azione cattolica nella quale Pasquale Gravante ha militato prima di entrare tra i passionisti. Sono stati letti i messaggi del Superiore generale dei Passionisti, padre Ottaviano d’Egidio e soprattutto la benedizione papale di Benedetto XVI per i due neo-professi e per l’intera comunità cristiana che ha partecipato al rito. La liturgia è stata animata dalla schola cantorum parrocchiale; mentre il servizio liturgico è stato assicurato dagli studenti passionisti teologi che vivono a Roma, nella casa generalizia dei passionisti. La festa non si è conclusa in chiesa, ma ha avuto un supplemento nell’agape fraterna tra tutti i convenuti, consumata nella vicina scuola elementare di Grazzanise.

Grazzanise (Ce). Professioni perpetue di Gravante Pasquale e Aurelio Miranda, passionisti

2099462762.jpg

Domani sabato 25 ottobre 2008, alle ore 17.00, nella Chiesa della Madonna di Montevergine di Grazzanise (Ce) nelle mani dell’attuale superiore provinciale della Provincia dell’Addolorata, Lazio-Sud e Campania, padre Salvatore Enzo Del Brocco, emetteranno la professione perpetua confratel Pasquale Gravante, originario di Grazzanise e confratel Aurelio Miranda, originario di Belo Horizonte – Brasile. Attese molte persone, da diversi luoghi (Roma-Ceccano-Airola, Mondragone, Sicilia, ecc.) conoscenti dei due giovani studenti passionisti. Nella città natia di Pasquale Gravante, la comunità cristiana si stringerà intorno al loro concittadino in questo fausto e decisivo avvenimento della sua vita. Pasquale dopo il Noviziato al Monte Argentario e la professione, emessa il 13 settembre 2003, nelle mani dell’allora Superiore provinciale, padre Antonio Rungi, ha continuato gli studi presso la Casa generalizia dei Santi Giovanni e Paolo in Roma e sta in fase di ultimazione del curriculum scolastico in vista del sacerdozio. Altrettante persone si stringeranno, provenienti da varie parti d’Italia, al giovane studente passionista Aurelio Miranda, i cui familiari vivono a Belo Horizonte in Brasile. Aurelio è stato per un periodo in Terra Santa, nella Casa Passionista di Betania, dove ha studiato teologia ed avendo concluso in Belo Horizonte la filosofia. Attualmente vive nella comunità passionista di Ceccano (Fr), mentre prosegue gli studi teologici in vista del sacerdozio, presso le università della capitale. Entrambi i giovani sono entrati abbastanza grandi tra i passionisti, ed entrambi sono stati ammessi alla prima professione dall’ex-superiore provinciale dei passionisti, padre Antonio Rungi, attuale vice-superiore della comunità di Mondragone. E da Mondragone circa 50 persone della Parrocchia San Giuseppe Artigiano, guidate dal superiore-parroco, padre Luigi Donati, si aggregheranno agli altri fedeli per prendere parte al rito della professione perpetua dei due studenti passionisti, uno casertano e l’altro brasiliano. E’ la prima volta nella storia della Provincia religiosa dell’Addolorata che un religioso brasiliano emette la professione perpetua in terra italiana. Primi segnali di quella ristrutturazione che la Congregazione dei Passionisti vuole realizzare e concretizzare nei prossimi anni fino al 2012 quando ci sarà il Capitolo generale che concluderà il cammino di rinnovamento dell’intera famiglia passionista, che oggi conta nel mondo circa 2200 religiosi, tra sacerdoti, professi perpetui, professi temporanei e novizi, come risulta dai dati ufficiali dell’ultimo Sinodo, il XIII, della Congregazione dei Passionisti che si è svolto a Cuernavaca in Messico dal 6 al 17 settembre 2008. La cerimonia della professione dei due giovani studenti passionisti è stata preceduta da una settimana missionaria, iniziata il 19 scorso ed ancora in corso, predicata da padre Aniello Migliaccio e padre Antonio Coppola, entrambi religiosi della comunità passionista del Santuario della Civita.

Mondragone (Ce). Bicentenario della nascita di Suor Victorine Le Dieu dai Passionisti

314973949.jpgLa vita, l’opera e la missione della Serva di Dio, Suor Victorine Le Dieu, verranno presentate nella parrocchia San Giuseppe Artigiano dei Passionisti in Mondragone, domenica prossima, 26 ottobre 2008, a 124 anni dalla sua morte, avvenuta il 26 ottobre 1884 a 75 anni a Roma.  A moderare i lavori e a presiedere le celebrazioni sarà padre Antonio Rungi, teologo morale campano, attuale cappellano delle Suore della Stella Maris in Mondragone.

L’occasione è data dall’inizio delle celebrazioni in onore della Serva di Dio, avviata agli onori degli altari, per il bicentenario della sua nascita avvenuta il 22 maggio 1809 a Avranches in Francia. Saranno le suore dell’Istituto Stella Maris, una volta convitto per minori in disagio sociale ed oggi casa di accoglienza, ospitalità e spiritualità, situata a pochi metri dal lungomare Nord di Mondragone, a presentare la figura della fondatrice, attraverso riflessioni, testimonianze e immagini, di questa singolare donna francese tutta presa dalla carità verso Dio e verso i fratelli più abbandonati. Nel suo diario spirituale concluso prima di morire così scriveva: “L’amore di Dio può rinnovare la terra. Credo con una nuova fede, spero con una più forte speranza, voglio con una sincera carità, lavorare all’opera così giusta e necessaria della ‘Riconciliazione’ che Dio, nella Sua misericordia, ha riservato ai nostri tempi”. Fu il programma della sua vita, ed è il programma della vita delle sue figlie spirituali: riparare, riconciliare e adorare.

La vita vissuta da Victorine Le Dieu non può che definirsi da santa. A 12 anni riceve la Prima Comunione, sentendo sin da allora di essere chiamata alla vita religiosa, contrastata in questa scelta dalla sua famiglia. A 18 anni, coerente con le sue decisioni, emette privatamente i voti di castità e ubbidienza, che poi, a 24 anni, divennero pubblici e perpetui. Ebbe  una prima esperienza religiosa fra le Agostiniane di Parigi, alle quali si era rivolta di nascosto; ma sotto le pressioni dell’influente famiglia fu estromessa dall’Istituto. A circa 27 anni  entra nelle Suore di Santa Clotilde che non erano di clausura e dedite solo all’Istruzione Superiore, il 2 luglio 1836 avvenne la cerimonia della vestizione, senza la presenza dei genitori, contraria apertamente alla sua decisione. Morta la madre e rimasto solo il padre è costretta a lasciare il convento. Si ammala gravemente forse di nostalgia e su consiglio dei medici, viene condotta in montagna a La Salette, dove il 19 settembre del 1846 la Vergine era apparsa a due pastorelli, dove guarisce miracolosamente. L’anno seguente passando per Ars, incontra anche s. Giovanni Maria Vianney. Morto il padre,  il 15 gennaio 1863 si reca da papa Pio IX, il quale dopo aver ascoltato le sue richieste di poter avere l’Eucaristia nell’Oratorio e di poter istituire la sua Opera di carità dovunque fosse possibile, le concede tali privilegi. Prima di ritornare ad Avranches, Victorine riceve l’abito religioso da padre Regis, procuratore dei Trappisti, inizia così la Congregazione. Si alternano opposizioni e difficoltà all’inizio dell’opera, tanto che solo il 2 febbraio 1864 suor Victorine e la sua prima compagna, fanno insieme la prima meditazione comunitaria; il nuovo vescovo Bravard ottenne dal Governo Francese la celebre Abbazia di Monte San Michele, che era stata trasformata in un orribile carcere e intenzionato a trasformarla nell’antico splendore, incontra in ciò lo stesso desiderio in madre Victorine e seppur titubante, visto l’esiguità del nuovo Istituto, le affida il gravoso compito. Con le prime quattro compagne si mette all’opera per eliminare il diffuso squallore; il 19 marzo 1866 la fondatrice e una compagna emettono i voti e altre due giovani fanno la vestizione religiosa. Victorine prenderà il nome di suor Marie Joseph de Jesus.  Inizia l’opera di carità e di servizio verso gli ultimi, soprattutto i bambini.

La Congregazione si diffonde e si amplia. Contestualmente nascono le prime difficoltà e le tante sofferenze della fondatrice. Tra calunnie, contestazioni e sofferenze di ogni genere va avanti per la sua strada. Ritorna a Roma e ottiene dal Papa la residenza romana e con l’aiuto della marchesa Serlupi ha dei locali a disposizione; una suora dalla Francia la raggiunge, arriva qualche novizia. L’Opera si trasferisce in una Casa di via Tasso e affluiscono molti bambini, nel contempo anche le offerte e gli aiuti in vivande arrivano più frequentemente; il cardinale Vicario di Roma segue con ammirazione e stima sia lei, che l’opera e alla fine acconsente a celebrare la Prima Messa nella nuova Cappella, dove resterà esposta l’Eucaristia per l’adorazione riparatrice.  

Il 26 ottobre 1884 a 75 anni, madre Victorine muore con il nome di Gesù sulle labbra, perdonando tutti e raccomandando la cura dei bambini.

Mondragone. Festa di san Paolo della Croce con Benedetto Manco

334575365.JPGE’ stato padre Benedetto Manco, novello sacerdote passionista ischitano, a presiedere la solenne eucaristia in onore di San Paolo della Croce, domenica 19 ottobre 2008, alle ore 18,30 nella Chiesa dei passionisti di Mondragone. Con padre Benedetto hanno concelebrato il superiore-parroco, padre Luigi Donati e il Vice-superiore, padre Antonio Rungi. Presenti molti fedeli della comunità parrocchiale, tra i quali le coppie dei giovani sposi che hanno celebrato il loro matrimonio in questo anno 2008 nella Chiesa dei passionisti. La messa è stata animata dai canti della schola cantorum parrocchiale. La celebrazione molto sentita e partecipata ha vissuto vari momenti di profonda emozione per avere il novello sacerdote (una persona nota ai fedeli della comunità di Mondragone) per la prima volta a celebrare l’eucaristia. È stato il superiore padre Luigi a presentare ufficialmente alla comunità il novello sacerdote all’inizio della messa. L’omelia di padre Benedetto è stata incentrata sul vangelo della parola di Dio della XXIX domenica del tempo ordinario, mettendo in risalto i doveri che ogni cristiano ha nei confronti di Dio e della comunità sociale. A conclusione della messa il novello sacerdote ha voluto ringraziare tutti ed un pensiero speciale ha rivolto in segno di gratitudine a “padre Antonio Rungi, Ex-Superiore provinciale, che mi ha accolto nella Congregazione con la mia prima professione religiosa nel settembre del 2003 a Monte Argentario e con la professione perpetua a Casamicciola a dicembre del 2006. Dopo la messa il novello sacerdote è stato festeggiato nel salone della parrocchia da tutti i fedeli presenti al rito religioso, circa 200 persone. La giornata di festa in onore di San Paolo della Croce ha fatto registrare altri significativi momenti, iniziati nella mattinata con la celebrazione in onore del santo fondatore dei passionisti, officiata da padre Sebastiano Cerrone alle ore 7,30; alle ore 9,30 nella parrocchia dei passionisti ha celebrato padre Antonio Rungi e alle ore 11.00 ha officiata la messa il superiore-parroco. Convito fraterno a mezzogiorno con tutti i religiosi della comunità ed i sacerdoti della Forania di Mondragone. Erano presenti Don Riccardo Luberto, don Franco Alfieri, don Roberto Gutturiello, padre Massimo dei frati francescani. Con i religiosi della comunità hanno condiviso l’agape fraterna anche gli studenti passionisti, Pasquale Gravante e Aurelio Miranda che il prossimo 25 ottobre, a Grazzanise, nella Chiesa della Madonna di Montevergine emetteranno la professione perpetua nella Congregazione della Passione, fondata da San Paolo della Croce, del quale oggi la liturgia ha celebrato la festa religiosa. Una giornata densa di momenti spirituali e di fraternità.

Mondragone. Iniziata la settimana eucaristica in preparazione alla Festa di San Paolo della Croce

956538852.jpgLa comunità parrocchiale e passionista di San Giuseppe Artigiano in Mondragone si prepara alla festa di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che si celebra domenica prossima, 19 ottobre in tutte le comunità ove sono presenti i figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso del XVIII secolo. La casa religiosa dei passionisti di Mondragone fu iniziata negli anni 50 e completata nella parte più consistente negli anni 70, compresa la chiesa con lo splendido mosaico di Gesù Redentore. Nel luglio 1964 fu istituita la parrocchia dall’allora vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, mons. Vittorio Maria Costantini, di venerata memoria. La festa di san Paolo della Croce è stata sempre adeguatamente celebrata nella comunità passionista e parrocchiale. La settimana eucaristica che è iniziata domenica scorsa e si conclude sabato prossimo, è una valida occasione per riscoprire la centralità dell’eucaristia nella vita cristiana. San Paolo della Croce diceva: “Fate in modo che il vostro cuore sia un tabernacolo vivente di Gesù sacramentato:Lui vuole stare in compagnia dell’amore. Amate Dio e i fratelli”. Durante le serate saranno tenute apposite catechesi sulla santa messa, per una più consapevole partecipazione al sacrificio eucaristico. Sarà il parroco, padre Luigi Donati a guidare la comunità e i presenti alla comprensione del rito della santa messa. Sabato 18 ottobre, giorno che ricorda la morte di san Paolo della Croce, avvenuta nella Casa religiosa dei Santi Giovanni e Paolo in Roma (sul colle Celio), nel 1775, alle ore 18.00 nella chiesa dei passionisti di Mondragone si celebrerà il vespro solenne e a seguire la commemorazione del transito del Fondatore dei Passionisti e la santa messa prefestiva. Domenica 19 ottobre, festa liturgica di San Paolo della Croce tutta la giornata è dedicata al grande apostolo del Crocifisso e a conclusine di essa la celebrazione eucaristica con la presenza delle coppie che hanno celebrato il sacramento del matrimonio nell’anno 2008. San Paolo della Croce, nel suo ministero e apostolato itinerante e soprattutto nella direzione spirituale ebbe particolarmente a cuore la famiglia e la crescita spirituale, umana e sociale della stessa. Nelle sue lettere scritte ai fedeli laici del suo tempo, molti sposati con figli, dava saggi consigli e per vivere in pace nella famiglia ed educare cristianamente i figli.

Mondragone. Verso la festa di San Paolo della Croce

1299863838.jpgLa comunità parrocchiale e passionista di San Giuseppe Artigiano in Mondragone si prepara alla festa di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che si celebra domenica prossima, 19 ottobre in tutte le comunità ove sono presenti i figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso del XVIII secolo. La festa quest’anno coincide con un particolare avvenimento che interessa i fedeli della Campania. Il giorno 19 sarà in visita pastorale al Santuario di Pompei il Papa, Benedetto XVI che per la prima volta da Pontefice si reca in questo santuario caro a tutti. Per la ricorrenza saranno vicino al Papa tutti i vescovi della Campania e moltissimi fedeli per partecipare alla messa del Sommo Pontefice e alla Recita della Supplica in onore della Madonna, prevista nella tarda mattinata; mentre nel pomeriggio il Papa reciterà il Santo Rosario per poi fare ritorno in Vaticano. Intanto, da domani, domenica 12 ottobre inizia, infatti, una settimana eucaristica strutturata in questo modo: ore 11, celebrazione eucaristica solenne con la partecipazione dei fanciulli e dei ragazzi con i loro genitori in occasione dell’avvio dell’anno catechistico parrocchiale; da lunedì 13 a sabato 10 ottobre: ore 16,30, esposizione di Gesù Eucaristia, adorazione e preghiera personale; ore 17,30, adorazione eucaristica e preghiera comunitaria, vespro solenne e benedizione eucaristica, ore 18,30 celebrazione eucaristica. Durante le serate saranno tenute apposite catechesi sulla santa messa, per una più consapevole partecipazione al sacrificio eucaristico. Sarà il parroco, padre Luigi Donati a guidare la comunità e i presenti alla comprensione del rito della santa messa. Sabato 18 ottobre, giorno che ricorda la morte di san Paolo della Croce, avvenuta nella Casa religiosa dei Santi Giovanni e Paolo in Roma (sul colle Celio), nel 1775, alle ore 18.00 nella chiesa dei passionisti di Mondragone si celebrerà il vespro solenne e a seguire la commemorazione del transito del Fondatore dei Passionisti e la santa messa prefestiva. Domenica 19 ottobre, festa liturgica di San Paolo della Croce, alle solite messe domenicali (7,30; 9,30 e 11.00) ci sarà la celebrazione eucaristica, alle ore 18,30 in onore di san Paolo della Croce, presieduta dal novello sacerdote della Provincia religiosa dell’Addolorata (Lazio Sud e Campania), istituita dallo stesso San Paolo il 9 maggio 1769, padre Benedetto Manco, alla quale sono già invitati a partecipare le coppie di sposi che hanno celebrato il sacramento del matrimonio nell’anno 2008. La comunità passionista di Mondragone è composta da quattro religiosi, padre Luigi Donati, superiore-parroco, proveniente a Itri, ove ha svolto l’ufficio di vice-superiore e di Vicario parrocchiale; padre Antonio Rungi, vice-superiore ed ex-Superiore provinciale (2003-2007), padre Sebastiano Cerrone direttore spirituale e confessore, ex-Superiore provinciale (1959-1968),  padre Giuseppe Polselli, missionario passionista, ex-superiore di Airola (Bn). La casa religiosa dei passionisti di Mondragone fu iniziata negli anni 50 e completata nella parte più consistente negli anni 70, compresa la chiesa con lo splendido mosaico di Gesù Redentore, con il fattivo impegno di padre Sebastiano Cerrone e di altri religiosi, soprattutto di padre Emilio Vicini, di v.m. Nel luglio 1964 fu istituita la parrocchia dall’allora vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, mons. Vittorio Maria Costantini, di venerata memoria. La festa di san Paolo della Croce è stata sempre adeguatamente celebrata nella comunità, avendo un maggiore risalto nel bicentenario della sua nascita nel 1994, quando era vescovo della Diocesi mons. Agostino Superbo, attuale arcivescovo di Potenza e vice-presidente della Cei. In quella circostanza furono stampate anche le immagini sacre che riproducono il bellissimo ed espressivo quadro di San Paolo della Croce, che si conserva nella comunità passionista di Mondragone e furono diffuse tra i fedeli per una maggiore conoscenza del grande apostolo della Passione di Cristo. La settimana eucaristica che inizia domani 12 ottobre 2008 in preparazione alla festa di San Paolo della Croce è una valida occasione per riscoprire la centralità dell’eucaristia nella vita cristiana. San Paolo della Croce diceva: “Fate in modo che il vostro cuore sia un tabernacolo vivente di Gesù sacramentato:Lui vuole stare in compagnia dell’amore. Amate Dio e i fratelli”.

I Passionisti del Meridione e l’Anno Paolino

916349394.2.jpgIn occasione del bimillenario della nascita di san Paolo Apostolo, i padri passionisti di Calvi Risorta (Ce), diocesi di Teano- Calvi, hanno organizzato un corso di formazione annuale per far conoscere Paolo di Tarso, nell’anno giubilare a lui dedicato. “Accostarsi all’Apostolo delle Genti per conoscere la sua vita, le sue avventure apostoliche, il fondamento della sua predicazione, la sua ansia per le anime”, è questo il programma e progetto per l’intero anno iniziato con il primo incontro, tenuto presso il Convento dei Padri Passionisti di Calvi Risorta (una volta scuola apostolica, nella quale si sono formati alla missionarietà migliaia di passionisti o ex-alunni passionisti) il giorno lunedì 6 ottobre, nella sala del Seminario, alle ore 19.00, sul tema “Da Tarso a Damasco: cambiamento di rotta”. A guidare la riflessione è padre Pierluigi Mirra, ex-consultore all’ Apostolato della Provincia dell’Addolorata ed attuale superiore della comunità passionista di Calvi Risorta, apprezzato e stimato scrittore, collaboratore della Rivista Presenza Missionaria Passionista ed autore di numerosi opuscoli a carattere divulgativo, un esperto nel campo della comunicazione e della missione. “Crediamo – afferma padre Pierluigi- che sia una necessità, un dovere, un’esigenza dello spirito per ogni cristiano in questo Anno Paolino studiare la figura di Paolo di Tarso per arricchirci nello spirito missionario del grande ed instancabile Apostolo della Genti”. Pertanto ogni lunedì del mese a partire da ottobre e fino a giugno 2009, nella sala del Seminario ci sarà questo forum promosso dalla comunità passionista di Calvi Risorta ed animato da padre Pierluigi Mirra. I prossimi incontri e tematiche: 3 novembre (L’incompreso alla ricerca di Cristo e dei fratelli); 1 dicembre (Un Apostolo senza barriere); 12 gennaio 2009 (Dal fallimento di Atene al terreno fertile di Corinto); 2 febbraio (Io, Paolo, scrivo a voi); 2 marzo (Cristo, centro e fondamento del Vangelo di Paolo); 6 aprile (L’Inno alla Carità e il Comandamento di Gesù); 4 maggio (Da Cesarea a Roma: l’iter verso il martirio); 1 giugno (Linee ascetiche per un cammino paolino nella comunità cristiana). Contestualmente al forum di Calvi Risorta, i Passionisti della Provincia religiosa del Lazio Sud e Campania stanno dedicando molto spazio alla predicazione sulla figura di Paolo di Tarso e contemporaneamente stanno pubblicando vari articoli sulla Rivista Presenza Missionaria Passionista, a firma di vari autori, sulla figura e l’opera dell’Apostolo delle Genti, che ha ispirato, nel secolo XVIII, nella vita e nella missione il grande apostolo del Crocifisso, San Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti. Ll’importanza di una simile iniziativa culturale, pastorale e spirituale è più che evidente in un territorio segnato dalla presenza dell’Apostolo delle Genti, essendo passato per queste terre, nel suo viaggio da Pozzuoli verso Roma, lasciando l’impronta della sua santità e del suo messaggio nelle comunità cristiane già operanti lungo l’Appia e le altre strade imperiali secondarie che portavano a Roma dal Sud d’Italia. Territorio che purtroppo ha smarrito il senso di quella fede e quella ansia missionaria di Paolo di Tarso visto i gravi problemi sociali e morali e le tante emergenze che si trova oggi ad affrontare l’intero territorio della provincia di Caserta e di Napoli. L’opera della Chiesa che pure è costante ed incisiva sembra trovare dei grandi ostacoli in una cultura atea e materialistica, idolatrica e attaccata ai beni della terra rispetto alla quale ogni messaggio cristiano ed evangelico, soprattutto attinto dall’epistolario paolino sembra cadere nel vuoto. Ma la forza della parola e soprattutto della fede che Paolo di Tarso ha lasciato in eredità alle comunità cristiane campane motiva e ci sostiene l’impegno missionario ed apostolico dei passionisti valorizzando tutti i mezzi, le occasioni e le opportunità apostoliche odierne e dagli strumenti della tecnica sempre più potenti ed invasivi a tutti i livelli.