Vaticano

Casoria (Na). Nove suore dell’Istituto Brando emettono la professione perpetua

SAM_2710.JPGSarà il Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, sua eccellenza monsignor Marcello Bartolucci, arcivescovo, a presiedere la solenne liturgia eucaristica di domenica 8 settembre 2013, alle ore 17.00, nella Chiesa delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato (Sacramentine) in Casoria, durante la quale nove suore, tutte indonesiane, emetteranno i voti perpetui e si consacreranno definitivamente al Signore, nella Congregazione fondata dalla Beata Maria Cristina Brando, con i voti di povertà, castità ed obbedienza. Ad accogliere questo loro proposito di dedicare tutta la loro vita al servizio di Cristo e della Chiesa, sarà la Madre Generale, Carla Di Meo, che segue con particolare attenzione e cura l’evolversi e lo sviluppo della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato nei Paesi dell’Estremo Oriente, da dove proviene il maggior numero delle religiose che oggi compongono la loro famiglia religiosa. In prospettiva c’è una prossima apertura di una casa religiosa ed una comunità religiosa in Burkina Faso, in Africa, completamente dedita alla contemplazione e all’adorazione eucaristica. Le nove suore sono: Livia dei Sacri Cuori, Graziana del Santissimo Sacramento, Veronica del Crocifisso, Marta di Gesù, Adriana dell’Immacolata, Arianna del Santissimo Nome di Gesù, Maria Mercedes dell’Eucaristia, Ines dei Santi Angeli, Annachiara di San Francesco. Alla professione perpetua le suore si sono preparate con un corso di esercizi spirituali, predicato dal teologo morale, padre Antonio Rungi, missionario passionista, e tenuto nella Casa di spiritualità delle Suore di Gesù Redentore (Stella Maris) in Mondragone da sabato 31 agosto a venerdì 6 settembre 2013 sul tema “Un viaggio spirituale dentro la nostra vocazione e il nostro cuore per un sì definitivo a Dio nella vita consacrata”. La settimana di intensa spiritualità è stata così strutturata: ore 6.00 (Levata); ore 6,30 (Mattutino e Lodi); ore 7,30 (Santa Messa); ore 8,30 (Colazione); ore 9,30 (I Meditazione); ore 11,00 (Adorazione eucaristica); ore 12.00 (Ora Media); ore 13.00 (Pranzo); ore 15,30 (Confessioni o direzione spirituale); ore 17,00 (II Meditazione); ore 19,30 (Vespro); Ore 20,00 (Cena); ore 21,00 (Compieta). Le Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, dette popolarmente Sacramentine. La congregazione venne fondata a Napoli da madre Maria Cristina Brando (1856-1906). Già novizia presso il monastero napoletano delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di San Giuseppe dei Ruffi, nel 1877 la religiosa fu costretta a lasciare il chiostro per problemi di salute. Su consiglio di padre Ludovico da Casoria, nel 1878 la Brando diede vita a un nuovo istituto, con lo stesso carisma dell’ordine delle monache Sacramentine ma dedito all’istruzione delle fanciulle. Le Vittime Espiatrici ottennero dalla Santa Sede il riconoscimento ecclesiastico di istituzione di diritto pontificio con il decreto di lode del 7 luglio 1903. Le loro costituzioni vennero approvate definitivamente il 23 marzo del 1911. Successivamente aggiornate dopo il Concilio Vaticano II, sono state approvate, dopo la revisione fatta durante il Capitolo generale straordinario del dicembre 2012, moderato da padre Antonio Rungi, dalla Santa Sede nel febbraio 2013. La fondatrice è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2003. L’origine l’istituto era diviso in due rami, uno contemplativo (dedito all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento) e uno di vita attiva, poi riuniti. Le suore si dedicano prevalentemente all’insegnamento catechistico e nelle scuole, ma anche all’organizzazione di ritiri spirituali e alla gestione di educandati e orfanotrofi. Oltre che in Italia, le suore Vittime Espiatrici sono presenti in Brasile, Colombia, Filippine e Indonesia. La loro casa madre è a Casoria., mentre la casa generalizia è attualmente a Mugnano di Napoli, presso il Santuario del Sacro Cuore di Gesù, dove ha operato la sorella di Madre Cristina, Suor Maria Pia Brando, che ebbe a cuore soprattutto i bambini orfani. Oggi i due istituti fondati dalle due “sante” sorelle sono uniti in una sola Congregazione sotto il titolo di Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. Attualmente la Congregazione conta circa 400 religiose presenti in 30 case, in Italia, in Indonesia, Filippine e Sud America. Una Congregazione in crescente sviluppo ed aumento con la presenza di suore di origini indonesiane, che sono la parte più consistente dell’Istituto oggi in Italia.

Capriglia. Un corso di esercizi spirituali sul tema della GMG di Rio

1910250798.jpgUn corso di esercizi spirituali sul tema della GMG 2013 di Rio è in fase di svolgimento a Capriglia di Pellezzano in provincia di Salerno, predicato da padre Antonio Rungi, missionario passionista. A partecipare a questo corso di esercizi spirituali sono circa 30 Suore Crocifisse Adoratrici di Gesù Eucaristia, istituto fondato dalla Serva di Dio Maria Pia Notari nel XIX secolo. Presente in questo incontro di preghiera la superiora generale della Congregazione, Suor Floriana (Chiara) De Rosa, e molte suore giovani italiane, filippine ed indonesiane. Il corso iniziato domenica 28 luglio in coincidenza con la conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù, presieduta da Papa Francesco, si concluderà sabato 3 agosto 2013. Al centro della riflessione delle meditazioni dettate da un missionario passionista, c’è tutto il magistero di Papa Francesco, come espresso negli interventi ufficiale durante la settimana in terra carioca. Come pure oggetto di meditazione e riflessione per le suore corsiste è l’enciclica di Papa Francesco “Lumen fidei”. L’inizio del corso è stato caratterizzato dalla preghiera per le vittime, i feriti e loro familiari del tragico incidente stradale nei pressi di Monteforte Irpino sull’A16. La sede degli esercizi spirituali, infatti, è a pochi Km dal tragico incidente e la notizia è arrivata immediata alla sede dove sono riunite in preghiera le religiose. Questa mattina, infatti, messa di suffragio per le vittime e preghiere per i feriti ed i parenti. In un clima di profonda tristezza ed amarezza è iniziato, questo tempo di preghiera, delle Suore Crocifisse Adoratrici di Gesù Eucaristia in Capriglia, valorizzando l’insegnamento di Papa Francesco dei giorni scorsi e puntando decisamente sulla fedeltà alla vocazione alla vita consacrata e alla missione nella chiesa, come persone impegnate a diffondere il Regno di Dio tra gli uomini, con la carità di Martà e la formazione spirituale di Maria, due sante alle quali le religiose si ispirano nel loro cammino di consacrazione a Dio.

MONDRAGONE. TRIDUO DI SPIRITUALITA’ PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

DSC05151.JPGIdealmente e spiritualmente vicini al Santo Padre, Papa Francesco, oggi le Suore di Gesù Redentore di Mondragone, iniziano una tre giorni di cenacolo di preghiera tra la struttura dell’istituto e la spiaggia. L’iniziativa delle Suore della Stella Maris è finalizzata ad incentivare la preghiera all’aperto e a contatto con la natura, ma soprattutto ad evangelizzare attraverso la preghiera durante il periodo estivo, coinvolgendo turisti, villeggianti ed ospiti della stessa struttura della Stella Maris, casa di ospitalità e di spiritualità.
Sono cinque le suore impegnate in questo ministero di evangelizzazione, con il supporto di altre religiose, di altri istituti femminili di vita consacrata e con l’aiuto dei fedeli laici che fanno già esperienza di scuole di preghiera presso parrocchie del territorio o movimenti ecclesiali. La tre giorni inizia questa sera, con l’adorazione eucaristica, alle ore 21.00 e si concluderà domenica, in coincidenza con la chiusura della settimana della Gioventù in corso a Rio De Janeiro in Brasile con Papa Francesco. Guiderà il cenacolo di preghiera e la riflessione sul tema della giornata mondiale della Gioventù, padre Antonio Rungi, missionario passionista, assistente spirituale della Stella Maris e predicatore di esercizi spirituali, che terrà la catechesi alle suore ed ai villeggianti.
Ma l’iniziativa di spiritualità estiva andrà avanti per tutto il mese di agosto, valorizzando le strutture allestite sulla spiaggia da parte delle suore, che sono cabine e gazebi. Si parte dalla Cappella dell’Istituto, che è pochi metri dal mare per l’adorazione eucaristica e poi si scende in spiaggia per la lectio divina, la catechesi ed infine la preghiera del santo Rosaria condiviso tra ospiti della struttura, i villeggianti e i vari fedeli che passeggiano sul lungomare di Mondragone e che sono attratti da questo modo di pregare insieme delle suore e villeggianti in riva al mare, nel raccoglimento della sera. L’appuntamento è, infatti, alle ore 21.00 sia per la tre giorni di spiritualità in spiaggia, dal 26 al 28 luglio, per pregare con Papa Francesco e sia per l’appuntamento settimanale che sarà assicurato al venerdì con la lectio, la catechesi e il rosario in spiaggia. “Un modo questo -afferma la responsabile della struttura – per avvicinare i fedeli alla preghiera e sentirsi chiesa in armonia e in sintonia spirituale anche durante un periodo come quello estivo che potrebbe essere distrattivo. Nella nostra struttura e nello spazio di spiaggia in concessione a noi, ci ritroviamo a pregare puntualmente ogni estate, ma quest’estate 2013 ha un doppio valore, anche perché su un’altra spiaggia molto distante da noi, a Copacabana a Rio De Janeiro, il Papa sta pregando con tutti i giovani del mondo perché la fede possa essere riscoperta e potenziata nella vita di tanti credenti. Noi vogliamo essere vicini al Papa con questi semplici gesti di comunione spirituale e di intenti”.

Il Papa in Brasile. I Passionisti presenti alle varie celebrazioni della GMG

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I Passionisti alla Giornata Mondiale della Gioventù. Anche il Superiore generale dei Passionisti padre Joachim Rego

di Antonio Rungi

Sono un centinaio i passionisti che da ogni parte del mondo sono arrivati a Rio de Janeiro per partecipare alla settimana della Gioventù con Papa Francesco. Tra i tantissimi religiosi, oltre a quelli già presenti in 30 comunità brasiliane, c’è il Superiore generale dei  Passionisti, padre Joachim Rego, con il suo consiglio generale. I religiosi sono stati accolti nella comunità passionista di Ponta Grossa, nel sud del Brasile. Questa comunità è allo stesso tempo sede del noviziato e casa di esercizi spirituali. L’ incontro dei Giovani Religiosi Passionisti a carattere internazionale si sono preparati alla GMG di Rio con  P. Joachim Rego e i membri del Consiglio Generale riflettendo sul tema “Il Carisma passionista  e la Nuova Evangelizzazione”. A relazionare sull’argomento è stato Mons. Luiz Fernando Lisboa, passionista,eletto vescovo di Pemba, in Mozambico. Padre Luiz ha sviluppato il tema partendo dal carisma tipico dei passionisti, che è la missione e l’evangelizzazione orientata verso i poveri, rispondente ai bisogni globali e urgenti del nostro mondo. “Sotto questa luce dobbiamo contemplare il nostro mondo, discernere le nostre priorità e rispondere in modalità nuove e creative. I passionisti come religiosi consacrati hanno molto da offrire in ogni luogo in cui siamo presenti.  Sono chiamati a fare una lettura critica nelle realtà in cui si trovano e agire al loro interno. Il bisogno di questa epoca ci chiede di essere creativi nel offrire il nostro Carisma e spiritualità al mondo (così come S. Paolo della Croce fece ai suoi tempi). Nel vivere la nostra missione non dobbiamo lavorare da soli; siamo chiamati a sostenere le iniziative di gruppi, di organizzazioni e di diocesi che promuovono l’estendersi del servizio al nostro mondo, dal momento che nel contesto moderno. La  ristrutturazione in atto della Congregazione rende i passionisti liberi di agire in modo inter-congregazionale, inter-istituzionale e capaci di lavorare in rete con tutti coloro che si dedicano alla ricerca della giustizia, della pace e dell’integrità del creato”. Questo compito spetta ai passionisti che sono presenti in Brasile e nell’America Latina dagli inizi del XIX secolo, sia nel ramo maschile, che femminile, con alcuni monasteri di Claustrali, tra cui quello di San Paolo.

I passionisti consapevoli che la Passione di Cristo continua in questo mondo fino a che Egli ritorni nella gloria, condividono le gioie e le ansie dell’umanità in cammino verso il Padre. Studiano di prendere parte alle tribolazioni degli uomini, specialmente dei poveri e degli abbandonati, e di confortarli sollevandoli dalle loro sofferenze. Con la potenza della Croce, sapienza di Dio, tendono con ardore ad illuminare e rimuovere le cause dei mali che affliggono gli uomini. Per questo la loro missione è diretta alla evangelízzazione mediante il ministero della parola della Croce perché tutti possano conoscere Cristo e la forza della Sua risurrezione. Ogni uomo, partecipando alle sofferenze di Cristo, può divenire simile a Lui nella morte per conseguire la sua stessa gloria. Tutti i passionisti si dedicano a questo apostolato, ognuno secondo le proprie attitudini, talenti e mansioni. Corrispondono alle pressanti esigenze, poste a ognuno dalla personale chiamata del Padre a seguire Cristo Crocifisso, con l’impegno continuo a fare del Vangelo di Cristo la regola suprema ed il criterio della loro vita; con la costante volontà di vivere e lavorare in comunità fraterne, osservando le loro Costituzioni nello spirito di San Paolo della Croce, con il fermo proposito di far crescere in noi lo spirito di preghiera e insegnando agli altri a pregare; e infine, con la premurosa attenzione alle necessità degli uomini nostri fratelli e con lo zelo di condurli, attraverso il messaggio della Croce, alla pienezza della vocazione cristiana.

Questa vocazione apostolica, i passionisti l’hanno potuto realizzare nelle diverse realtà del Brasile e dell’America Latina. I passionisti sono presenti i vari luoghi del Brasile con una due province religiose e vari vicariati dipendenti dalle province italiane ed europee. In tutto sono circa 200 i passionisti oggi in Brasile presenti in 30 comunità. Sono presenti in vari stati e in diverse città: a San Paolo, a Belo Horizonte, Victoria, Curitiba, Colombo. Curano le attività educative, le parrocchie e soprattutto sono presenti nei progetti sociali a favore dei poveri e dei bisognosi. Operano nelle favelas di Belo Horizonte, di Jardim America, di San Paolo, in Janauba, dove per la prima volta un Vescovo passionista, mons. Mauro Bastos, morto giovanissimo in un incidente stradale, nel 2006, fu messo alla guida della nuova diocesi, istituita da Giovanni Paolo II nel 2002 ed affidato a questo giovane religioso e santo vescovo. Grande attesa quindi nella famiglia passionista per la visita del Papa in Brasile e per la Giornata mondiale della gioventù, alla quale partecipano, provenienti da varie parti del mondo circa 100 religiosi giovani. Così scrivono le claustrali passioniste sul loro sito dando il benvenuto a Papa Francesco.

Seja benvindo Papa Francisco!

Com todo o Povo Brasileiro, rejubilamos com esta Visita tão especial!

Também não temos nem ouro nem prata, mas temos Jesus para oferecer a todos e num só coração em Cristo, acompanhamos vossa Santidade e todos os participantes da Jornada Mundial da Juventude!

Salerno. Un corso di esercizi spirituali sulla prima enciclica di Papa Francesco

imagesCANPNDVD.jpgSALERNO. UN CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI SULLA PRIMA ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO

Sarà il teologo morale, padre Antonio Rungi, missionario passionista, a predicare il primo corso di esercizi spirituali sulla prima enciclica di Papa Francesco “Lumen fidei”, pubblicata oggi, 5 luglio 2013, e già oggetto di approfondimento teologico e spirituale da parte dei credenti.
Il corso di esercizi spirituali, già in programma, verrà predicato alle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, la cui casa generalizia si trova a San Gregorio Armeno in Napoli. Saranno 30 le suore che a Capriglia, in provincia di Salerno, seguiranno le meditazioni dettate dal teologo e missionario padre Antonio Rungi.
Il tema che il teologo, infatti, ha scelto per tale corso di esercizi che inizia domenica sera, 7 luglio 2013 e termina il 13 luglio, sabato, è “Per fede, nell’anno della fede, la riscoperta della vocazione alla vita consacrata alla luce della Lumen Fidei”.
Il corso di esercizi spirituali, oltre ai momenti di preghiera, prevede due meditazioni giornaliere sul tema della fede e alla luce del magistero di Papa Francesco. Il sacerdote esaminerà i quattro capitolo in cui è strutturata l’Enciclica, mettendo in risalto l’aspetto spirituale, pastorale, ecclesiale, apostolico, mariano, comunionale nell’ambito della vita consacrata. La lettera enciclica è infatti anche indirizzata a tutti i religiosi perché ne facciano oggetto di studio, di preghiera, di confronto e soprattutto di impegno personale e comunitario per riscoprire la fede in Gesù Cristo, povero casto ed obbediente, modello, quindi di ogni persona consacrata a Cristo per un profondo motivo di fede in Dio.
La Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia furono fondate dalla serva di Dio Maria Pia Notari.

La Serva di Dio Maria Pia della Croce nacque a Capriglia (SA) il 2 dicembre 1847 da genitori di buoni sentimenti religiosi e con una elevata posizione economica. Essi avrebbero preferito un figlio maschio. Questa accoglienza non gioiosa segnerà la vita della fanciulla, che al battesimo fu chiamata Maddalena, e fu presto affidata ad uno zio paterno, l’avvocato Nicola Notari, che risiedeva a Napoli. Passò per diversi educandati e comunità religiose. A nove anni ricevette l’Eucaristia e poi la Cresima. A dodici anni con il consenso del confessore fece voto di temporanea castità, reso perpetuo a quindici anni, il 2 luglio 1862. Qualche anno dopo, nel 1864 il desiderio della vita consacrata si rese più forte, ma ci fu l’opposizione dei genitori che la richiamarono a Capriglia. Maddalena, tuttavia, non voleva sposarsi.  Un sacerdote napoletano, Don Salvatore Barbara, la guidò lungamente e saggiamente nella scelta religiosa. Infatti, nel 1873, fece un’esperienza tra le Terziarie Servite. Ne vestì l’abito nella Cappella di S. Luciella a Porta S. Gennaro, assumendo il nome di Maria Pia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Professò inoltre privatamente i voti di povertà, obbedienza e castità. Il 20 novembre 1885 diede inizio alla fondazione della Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, cominciando con appena due altre donne in un quartino a Napoli, al numero 19 di Via Maiorana. Come fondatrice assunse definitivamente il nome di Maria Pia della Croce. Da ora provvederà lei stessa alla vita della piccola comunità che si era formata e starà in stretto legame con gli Arcivescovi che si susseguiranno nel tempo, cioè il Card. Sisto Riario Sforza, il Card. Guglielmo Sanfelice e il Card. Giuseppe Prisco, percorrendo così l’iter dell’approvazione canonica, che, iniziato nel 1892, sarà definitivamente sancito dalla Santa Sede nel 1915. 

Cresciuto il numero delle suore, la Serva di Dio nel 1890 aveva trasferito la casa generalizia a San Giorgio a Cremano dove aveva acquistato un intero palazzo con annesso giardino. La crescita dell’Istituto si estese con l’apertura di nuove case tra le quali Castel S. Giorgio, Nocera, Rutigliano, Putignano ed oggi perfino nelle Filippine e Perù. 

La Serva di Dio morì all’età di settantadue anni proprio la sera del 10 luglio di ottantatré anni fa, e cioè nel 1919.


IL CARISMA DI FONDAZIONE

CROCE ED EUCARESTIA – La festa deve essere da noi profondamente sentita e vissuta, perché, se essa è simbolo redentivi di ciascun cristiano, per la Suora Crocifissa Adoratrice dell’Eucaristia, è l’essenza stessa della sua vita di consacrazione. (1984) Infatti è in questo arcano di Croce ed Eucaristia che si ritrova tutta la ricca spiritualità dell’anima umile e semplice di Maddalena Notari che ha saputo il suo dramma della vocazione – missione di Gesù e, spinta dal Suo amore, ha saputo camminare decisamente verso la Croce, sostenuta dallo spogliamento totale di sé all’obbedienza fedelissima alle Sue divine ispirazioni. La Croce, santamente amata, è stata la bussola che ha orientato il suo cammino verso Cristo, verso il Padre, verso i fratelli sin dalla sua più giovane età. L’Eucaristia – nutrimento per una vita incentrata su Cristo e per una missione legata al Vangelo ed alla Chiesa – fu per la nostra Madre Fondatrice modello ed impegno di servizio o di diaconia. (1989) La festa dell’esaltazione della Croce ravviva nel pensiero e nel cuore, particolarmente di noi Crocifisse Adoratrici, la meta culmine di tale volontà e, anche se la nostra vita e la nostra missione si svolge e si deve attuare oggi, in una società in trasformazione, il punto Luce non muta, è e rimane il mirabile esempio della vita di Cristo compiutasi in tutto l’arco dell’esistenza umana, tesa sola a compiere l’adorabile disegno del Padre in pienezza di obbedienza e di sacrificale abbandono.
La diaconia del servizio mio, e di ciascuna di noi, deve avere tale ed unica visione e prospettiva di fede, perché solo allora si è veri diaconi del servizio e si sa «lavare i piedi» «spezzare il pane ai fratelli»; farsi tutto a tutti desiderando esclusivamente il bene delle anime, l’espansione del regno di Dio, il progresso del proprio Istituto che solo in questa ottica si ama di un amore incondizionato. (1996).
Saper passare a considerare Gesù come «il mio Amore»… E questo il compito di tutta la vita che comincia con un deciso e totalizzante «Sì» iniziale alla sua chiamata, alla sua proposta, al suo invito, che si concretizza in offerta ablativa per l’intera esistenza della creatura chiamata. Dico oblativa perché … Vita consacrata n. 23: «È sotto la croce che si comprende il valore ultimo e le conseguenze vere dei consigli evangelici: lì l’amore verginale di Cristo per il Padre e per tutti gli uomini raggiungerà la sua massima espressione. La Sua povertà arriverò allo spogliamento di tutto. La sua obbedienza fino al dono della vita». (1997).SERVIZIO – Non c’è età pensionabile per lo Spirito, se ci fosse sarebbe triste. Purtroppo non pensiamo forse spesso, sorelle, di aver già dato tutto al Signore? … Non abbiamo esclamato tante volte: adesso basta, ho lavorato troppo?… Quando hai detto «basta» – dice S. Bernardo – sei finito. (1985) «Se il chicco di grano non muore resta infruttuoso se muore porta molto frutto …» E Gesù, come il chicco di frumento si è lasciato pestare, schiacciare, morire per generare alla vita della grazia le infinite anime del cosmo umano. (1987) «Evangelizzare» è anche anelito del nostro Santo Padre. Con la preghiera, innanzi tutto, personale e comunitaria, attenta intensa, impetrativa; prostrate in adorazione davanti al santo ciborio non ci stanchiamo di implorare dal Dio vivo e vero accanto a noi le grazie di luce e di sapienza interiore per tutte le sue predilette creature. Gesù era Dio e sapeva che l’uomo era stato creato non per il dolore ma per la felicità, per la gioia piena, per tendere alle realtà più nobili, più belle, più sante. Perciò ha portato e sopportato il dolore, ma non l’ha mai amato. Nella Sua vita terrena non si è mai mostrato impassibile ed insensibile ad esso, si è commosso, ha pianto e tremato di fronte alle devastazioni del dolore, e quando ha creduto opportuno è sempre intervenuto per eliminarlo; non lo ha mai benedetto, non lo ha cancellato dal mondo ma ha fatto una cosa meravigliosa: lo ha riempito d’amore e l’ha reso strumento di redenzione e di salvezza. (1993) Siamo all’inizio di un nuovo sessennio, di itinerario e di impegno di vita ascetica, imploriamo tutte unite in questa festa grande lo Spirito di Dio perché sia l’anima di ogni nostro compito, la sua forza e potenza dirigano e illuminino i nostri passi per compiere ogni opera nella certezza della Sua presenza che è garanzia della volontà divina. (1996). CARISMA – A distanza di un secolo è doveroso ricordare i primissimi anni della fondazione durante i quali, come per miracolo, si moltiplicarono le case e le attività: assicurazione delle Specie Eucaristiche, scuole di pittura, di musica, di ricamo, collegi e orfanotrofi, catechesi parrocchiale e soprattutto il richiamo esercitato su di un numero sempre più grande di anime anelanti a seguire nell’immolazione e nella preghiera ai piedi dell’Eucarestia, una semplice, piccola donna. Quale il fascino? …Quale la forza? …Quale la potenza? … A questi interrogativi c’è una sola risposta «la Croce e l’Eucarestia». Due aspetti dell’unico mistero di Cristo che la nostra Madre Fondatrice sintetizzò con profondità in se proiettabili mirabilmente nella sua Congregazione. E se la Croce, nel mondo di oggi, ci rende portatrici di un messaggio che rivela il valore della sofferenza e la speranza della salvezza, è necessario anche annunziare, con un servizio missione ad ogni livello ed a qualsiasi titolo, il significato profondo dell’Eucarestia che è vita di Cristo perpetuamente e gratuitamente donata per l’elevazione della creatura, per la salvezza dell’uomo. (1985) Per noi tutte uno spazio particolare va riservato ogni anno alla festa del 21 novembre, data di nascita della nostra Congregazione, data di rinascita per ogni crocifissa nel dono che lo Spirito Santo fece ad una creatura, ad una fondatrice, la nostra M. Pia della Croce, un dono che è il «carisma», una parola che racchiude lo spirito, le finalità della nostra famiglia religiosa. Ogni mia consorella è mia madre, mia figlia, mia sorella, non posso metterla da parte, devo con comprensione aiutarla, sostenerla, amarla. Il cuore è un terreno dove bisogna lavorare sempre intensamente perché si liberi dalle scorie umane e diventi casa di Dio, trono regale di Cristo, sede della Trinità, dobbiamo sviluppare la preghiera del cuore che è anche anelito del Signore, veglia intima, colloquio silenzioso e profondo che tiene viva la presenza di Cristo e far emergere questa divina unione, più che dalla mente, ogni pensiero, ogni azione del nostro quotidiano. (1990) Il nostro carisma ci innesta nella Radice viva della Chiesa: Cristo benedetto.… E Cristo è fecondità che, nel rivelare dona ciò che rivela, nell’annunziare opera ciò che annunzia, nell’implorare dal Padre salvezza per i fratelli immola tutto Se stesso in un sacrificio di indicibili dolori per ottenere la redenzione. (1994). CON MARIA – La vita interiore ci fa vivere nell’insicurezza dei mezzi umani, ma nelle certezze soprannaturali: certezza di essere amati da Dio, certezza che Dio ci vuole felici nella sua felicità, certezza che la sua Onnipotenza è al mio servizio, certezza che se io faccio gli interessi di Dio Lui farà i miei, certezza che Lui non si farà mai vincere in generosità, certezza che la forza di Dio non mi lascia mai. A Maria, la vergine del «Sì», affidiamo i nostri desideri di progresso interiore. Ella è mediatrice tra Dio e l’uomo e poiché la vocazione religiosa è un progetto di santità che Dio ha su ciascuno di noi, Maria è la via più breve per realizzare questo progetto. (1986) Maria Santissima, donna di fede, donna di carità, serva umile ed orante del Signore, Madre di sapienza, Madre di amore, ci aiuti a comprendere le insondabili ricchezze dei segreti del Cuore di Dio anche se sono sofferenze e rinunce, mortificazioni, offerte; ci insegni il silenzioso, arduo ma alto cammino delle virtù dei santi, ci guidi per lo stretto sentiero della fede viva per dare ad ogni dolore il nome giusto che è il «Signore Crocifisso». Ci conceda la gioia sublime dell’appartenenza incondizionata al suo Figlio Gesù. (1994). Signore Gesù in piena adesione di fede vuol dire non appartenere più al mondo dei compromessi, della mediocrità, della pigrizia, dei ripiegamenti, dei timori esagerati, dell’ingenerosità, e comporta la necessità di superare se stesso e le proprie posizioni in una ricerca di ciò che è più scomodo più sacrificale, più piccolo ed umile, nascosto e silenzioso, più perfetto, vitale e spiritualmente valido. La preghiera è la forza rigeneratrice e fecondatrice delle azioni umane. L’importanza della preghiera è evidente in tutta la vita di Gesù. È Lui che ci ha insegnato tutte le forme di preghiera: quella liturgica e comunitaria nel Tempio e nella Sinagoga, quella personale nella solitudine e sul monte. E la Sua, è una preghiera che immerge tutto l’essere Padre. (1998).

Airola (Bn). Giubileo sacerdotale di padre Faustino D’Uva

padrefaustino.jpgairola123-600x250.jpgAirola (Bn). Padre Faustino D’Uva, 65 anni di sacerdozio e 72 di vita religiosa

 

di Antonio Rungi

 

E’ sicuramente una delle tappe più importanti e rilevanti per ogni sacerdote: il giubileo dei 65 anni di fedeltà a tale vocazione. A questa tappa ci è arrivato lo scorso 2 maggio 2013, padre Faustino dell’Angelo Custode (al secolo Angelo D’Uva), che ha ricordato i suoi 65 anni di vita sacerdotale.

A festeggiare l’anziano religioso, nato a Santa Croce del Sannio (Bn), nell’Arcidiocesi di Benevento, il 2 dicembre 1924, saranno, sabato prossimo, 6 luglio 2013, durante la festa di Santa Maria Goretti, che è molto venerata nella Valle Caudina, tutti i confratelli passionisti di Airola (Bn), dove il religioso vive da circa 25 anni e della provincia religiosa dell’Addolorata (Basso Lazio e Campania).

Una solenne concelebrazione, presieduta dallo stesso sacerdote si terrà nella Chiesa monumentale dei Passionisti, San Gabriele Arcangelo di Airola,  alle ore 20.00 e a seguire un momento di fraternità tra tutti i partecipanti al rito religioso di ringraziamento al Signore.

Per la fausta ed eccezionale ricorrenza saranno presenti autorità religiose e civili del territorio, essendo il religioso molto conosciuto ed apprezzato per le sue doti umane, per la sua affabilità ed ilarità e per la sua riservatezza.

Padre Fausto D’Uva entra tra i passionisti piccolissimo, chiamato alla vita consacrata da San Paolo della Croce, al quale è profondamente legato da una spiritualità intensa. Professa i consigli evangelici, per la prima volta, a Pontecorvo (Fr) il 16 dicembre 1941, compiendo così, quest’anno 72 anni di vita consacrata.

Dopo gli studi teologici, durante un periodo difficile, come quello della seconda guerra mondiale, fu ordinato sacerdote ad Anagni (Fr) il 2 maggio 1948.

Appena sacerdote fu impegnato nella formazione, nella predicazione e successivamente in vari uffici.

E’ stato lui a curare per oltre 30 anni la pubblicazione, da Calvi Risorta (Ce), della celebre rivista dei passionisti del Sud Italia “L’Araldo del Crocifisso”, impegnando le sue migliori energie spirituali, umane ed intellettuali per la pubblicazione mensile di questo organo di informazione, che manteneva i contatti con le popolazioni evangelizzate, nell’immediato dopo-guerra. Poi i vari uffici, tra cui quello di consultore provinciale, di vicario, di cappellano.

Persona di vasta cultura, dalla battuta facile, padre Faustino in tutte le comunità passioniste in cui è stato ha lasciato un ottimo ricordo di se.

Le sue catechesi dalla profondità teologica e dal senso pastorale sono ben note a quanti lo continuano ad ascoltare durante la celebrazione della santa messa al Convento di Monteoliveto di Airola e fino a qualche mese fa in varie parrocchie della Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Buona parte del suo ministero sacerdotale l’ ha dedicata all’attività di confessore e direttore spirituale.

Confessore di vescovi, sacerdoti, seminaristi, religiosi e religiose, laici e quanti cercano nel sacerdote anche un sicuro punto di riferimento spirituale e consigliere, padre Faustino D’Uva ha ereditato al Convento di Monteoliveto il patrimonio spirituale, apostolico e ministeriale di tanti religiosi passionisti che dal 1882 sono presenti in questo convento, ininterrottamente e qui lavorano per la diffusione del Regno di Dio.

All’anziano sacerdote che festeggia i 65 anni di ministero nella chiesa e nella Congregazione dei passionisti gli auguri sinceri di una lunga vita.

Con padre Faustino D’Uva, nella stessa celebrazione, ricorderanno i loro anniversari sacerdotali, altri due passionisti della stessa comunità di Airola: padre Paolo Viola (45 anni), originario di Castrocielo (Fr), per lunghi anni missionario in Brasile, e padre Francesco Minucci (30 anni), originario di Pietrastornina (Av), anche loro impegnati nell’apostolato tipico dei passionisti, quello della predicazione itinerante e della nuova evangelizzazione.

Capua (Ce). Domani il possesso canonico del nuovo Arcivescovo, mons. Visco

Stemma-Arcivescovo-Salvatore-Visco.jpgCapua (Ce). Monsignor Salvatore Visco, domani si insedia nell’Arcidiocesi di Capua

di Antonio Rungi

In occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, domani 29 giugno 2013, monsignor Salvatore Visco, nuovo arcivescovo di Capua e già vescovo di Isernia, si insedierà ufficialmente nella nuova sede vescovile con una solenne cerimonia di ingresso. Il novello pastore, che succede al defunto e compianto, monsignor Bruno Schettino, verrà accolto dal popolo di Dio, dalle autorità civili, militari, dai movimenti ed associazioni varie, all’ingresso del centro storico di Capua, a Porta Napoli. Di lì il corteo, attraversando le principali vie dell’antica Capua, giungerà in Cattedrale, dove verrà data lettura della bolla di Papa Francesco, in cui è formalizzato il trasferimento di monsignor Visco dalla sede di Isernia a quella di Capua. Tutta la cerimonia, a norma del diritto canonico, verrà verbalizzata dal cancelliere di curia. Si tratta di momenti carichi di attesa e di speranza non solo per la Chiesa di Capua, ma per tutta l’area casertana. Un nuovo vescovo è sempre motivo di speranza ed attese nuove per la chiesa locale e per il territorio. Monsignor Visco, che già nel suo stemma episcopale indica la chiave di lettura del suo ministero, saprà guidare saggiamente il popolo di Dio, che è in Capua, verso i pascoli eterni, valorizzando il tempo e la storia presenti. Monsignor Salvatore Visco è nato a Napoli il 28 luglio 1948. Ha compiuto gli studi ginnasiali e liceali nel Seminario minore di Pozzuoli e quelli filosofici e teologici presso il Seminario Maggiore di Napoli come alunno della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione S. Tommaso (Capodimonte). È stato ordinato sacerdote il 14 aprile 1973. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti uffici e ministeri: Vicario Parrocchiale di Maria SS. Desolata a Bagnoli (1973-1984); Docente di Religione presso la scuola pubblica (1974-1994); Parroco della Chiesa di Mater Domini (1985-1993); Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano (1985-1994); Delegato vescovile per il Diaconato permanente e Responsabile diocesano per i Ministeri (1985-1995); Vicario Generale della diocesi di Pozzuoli e Decano del Capitolo della Chiesa Cattedrale di Pozzuoli (1994-2007). Eletto alla sede vescovile di Isernia-Venafro il 5 aprile 2007, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 2 giugno successivo. In sei anni di ministero episcopale ad Isernia, monsignor Visco ha promosso la vita spirituale, liturgica, pastorale e sociale, puntando molto sui giovani e guardando alla realtà del territorio molisano. A Capua eredita una forte esperienza di chiesa vicina ai poveri ed ai sofferenti, che il compianto monsignor Bruno Schettino ha promosso con il suo carisma di pastore semplice e popolare, che ha saputo guardare alle speranze ed ai drammi del territorio diocesano, a partire dal problema della disoccupazione, dell’emarginazione e degli extra-comunitari, presenti soprattutto sulla fascia domiziana, in particolare a Castel Volturno.

Il programma dettagliato della presa di possesso del nuovo arcivescovo di Capua è indicato sul sito dell’Arcidiocesi. L’accoglienza di Mons. Salvatore Visco, per grazia di Dio e della Sede Apostolica nuovo Arcivescovo di Capua, offre alla nostra Chiesa l’opportunità di raccogliersi intorno al suo Pastore per un momento di preghiera, riflessione e festa. Le sessanta parrocchie con le loro famiglie, i giovani, i fanciulli, gli anziani e gli ammalati; i sacerdoti tutti, i consacrati, i laici impegnati nelle tante aggregazioni desiderano incontrare il loro Arcivescovo, ascoltare la sua parola, stringere le sue mani o incrociare il suo sguardo. Dal 21 settembre, data in cui abbiamo sperimentato il dolore della morte improvvisa ed inaspettata di Sua Eccellenza Mons. Bruno Schettino, la Chiesa di Capua si è messa in preghiera per prepararsi ad accogliere il Pastore che Dio avrebbe voluto concederle. Il Vescovo, infatti, è colui che “guardando dall’alto” e “guardando più lontano” (è questa l’etimologia del nome) offre al suo gregge una via sicura verso il pascoli della vita eterna. E nella accezione di Papa Francesco, è anche colui che è sempre pronto ad uscire alla ricerca delle novantanove pecore che hanno abbandonato l’ovile, senza tuttavia dimenticare la pecorella di casa o perdere tempo a “pettinarla”. Senza il Vescovo non ci può essere Chiesa, da lui e dal suo ministero profetico, sacerdotale e regale, scaturisce la Grazia della Parola, dei Sacramenti e della Carità. Per questo motivo è la Chiesa intera che deve accogliere nel suo Vescovo lo stesso Signore Gesù che in lui viene in mezzo al suo popolo. Fin dal mattino del 29 giugno 2013, la città di Capua si predisporrà all’accoglienza attraverso la chiusura al traffico dell’intero centro storico, la predisposizione della Piazza dei Giudici per il palco delle autorità e il maxi schermo, la disponibilità della Piazza d’Armi per l’accoglienza gratuita delle auto e dei pullman dei fedeli.  Ma anche la Cattedrale si vestirà a festa riempiendosi di sedie e schermi per la celebrazione eucaristica.  L’arrivo dell’Arcivescovo è previsto per le ore 17.30 e, come da tradizione, sarà accolto a Largo Porta Napoli da Clero, consacrati e laici. Si prevede un afflusso di oltre duemila persone che troveranno accoglienza anche lungo Corso Appio e Via Duomo. Un abbraccio del popolo per il suo pastore che percorrerà a piedi le strade della Città scortato dalle Confraternite, nel primo tratto di Corso Appio, e dalle Aggregazioni Laicali (Azione Cattolica, Scout, Rinnovamento dello Spirito, Cammino Neocatecumenale, Movimento dei Focolari…) lungo via Duomo fino alla Cattedrale. Lungo il percorso, farà sosta, verso le 18:00, in Piazza dei Giudici per il Saluto del Sindaco di Capua che per l’occasione donerà all’Arcivescovo una preziosa statuetta in bronzo, copia di quella trafugata dall’altare del Santissimo della Cattedrale. Oltre al Sindaco rivolgerà un saluto di benvenuto al nuovo Pastore anche un fanciullo, a nome di tutti i bambini, prediletti del Signore. Sua Eccellenza giungerà in Cattedrale alle 19:00, lì troverà Sua Eminenza il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e una folta schiera di Arcivescovi e Vescovi campani e non che lo accompagneranno nel solenne Rito di Insediamento; lì riceverà il saluto dell’Amministratore Diocesano Mons. Pietro Piccirillo. Il bacio del Crocifisso, la consegna del Pastorale, la presa di possesso della Sede, l’omaggio del popolo di Dio nelle diverse componenti, saranno parte integrale del rito. Subito dopo avrà inizio la Solenne Eucaristia, presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Vescovi e dagli oltre duecento sacerdoti previsti. Accanto a loro Diaconi, Ministri istituiti e Seminaristi, Lettori e Cantori renderanno visibile sulla terra la bellezza della liturgia del cielo. Una nota particolare la merita il coro e gli orchestrali, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi e raccolti per accompagnare con il canto la solenne liturgia.  Per tutti coloro a cui non sarà possibile accedere in Cattedrale sono stati predisposti dei maxi-schermi sia nell’atrio del Duomo che nella Piazza dei Giudici che trasmetteranno in diretta tutta la cerimonia. Inoltre ci sarà un collegamento web in diretta streaming su www.kairosnet.it e una diretta TV su Tele Luna 2 canale digitale 95 per coloro che seguiranno l’evento da casa.

 

Falciano del Massico (Ce). Arrivano le reliquie di Santa Margherita e San Claudio

Falciano del Massico. Arrivanoreliquiario.jpgreliquiario2.jpg le reliquie di Santa Margherita, l’apostola del Sacro Cuore e di San Claudio

di Antonio Rungi

Arriveranno a Falciano del Massico (Ce),  sabato 15 giugno alle ore 17,30  le reliquie di Santa Margherita Maria Alacoque, l’apostola del Sacro Cuore e di San Claudio de La Colombiere. Il grande reliquiario che contiene un pezzo della costola destra e sinistra della Santa, più un frammento di cranio e del cervello di Santa Margherita. Inoltre, nel reliquiario fatto sono conservate anche frammenti di ossa di San Claudio de La Colombiere.

Il reliquiario sarà accolto dal parroco don Emilio Fusco, in Piazza Limata e da lì in processione sarà trasferito nella Chiesa di San Pietro, dove resterà alla venerazione dei fedeli. La messa con omelia per l’accoglienza del sontuoso reliquiario sarà presieduta da padre Antonio Rungi, ex-superiore provinciale dei passionisti, che a Falciano ha predicato tantissime volte in occasione della festa del Sacro Cuore. E proprio a Falciano nella Chiesa parrocchiale di San Pietro è fattiva l’Apostolato della Preghiera, l’associazione cattolica impegnata nella diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù di cui Santa Margherita è stata la grande ispiratrice e promotrice.

Molto attesa nella comunità dei cristiani per questo fausto e storico avvenimento voluto fortemente dal dinamico sacerdote diocesano, don Emilio Fusco, promotore di tante iniziative sociali, umane e spirituali nella comunità falcianese.

Il culto dei santi espresso anche attraverso la venerazione delle reliquie attinge alla storia stessa della nascita del cristiano, dall’adorazione dei luoghi della vita, morte e risurrezione di Gesù a quelli di Maria Santissima, a quelli dei primi martiri fino ai nostri giorni è un susseguirsi testimonianza di fede semplice  e sincera da parte del popolo di Dio verso i santi mediante la venerazione dei resti o di qualche frammento dei santi, soprattutto martiri.

Per circa duemila anni il culto è rimasto inalterato, modificando solo in parte l’assetto strutturale del modo di conservare, trasmettere e venerale il culto dei santi mediante le reliquie. Quanti resti di santi trafugati o trasportati “legalmente ed ufficialmente” da una parte all’altra dell’allora mondo conosciuto ed oggi patrimonio di questa o quella chiesa o rimasti nel territorio di appartenenza e nei luoghi in cui hanno vissuto e testimoniato la fede in Gesù Cristo. Una bellissima ed edificante storia da raccontare non scevra da fanatismi vari ed esaltazioni e mistificazioni di varia natura che vanno incanalati nella vera ed autentica devozione verso i santi, che è imitazione della vita e fedeltà a Cristo, al Vangelo e alla Chiesa.

A mettere ordine su abusi di ogni genere è intervenuto su questo argomento l’alto magistero del Concilio Vaticano II, nella Costituzione “Sacrosanctum Concilium” sulla Liturgia, (1961), nella quale si legge: “La Chiesa, secondo la sua tradizione, venera i santi e tiene in onore le loro reliquie autentiche e le loro immagini. Le feste dei santi infatti proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi e propongono ai fedeli opportuni esempi da imitare” (SC, 111).

Da parte sua il revisionato  Codice di diritto canonico, pubblicato nel 1984, nel “Libro IV, Titolo IV: Il culto dei santi, delle immagini sacre e delle reliquie”, ha alcuni canone riguardante questo tema (Cann. 1186 – 1190):

Can. 1186 – Per favorire la santificazione del popolo di Dio, la Chiesa affida alla speciale e filiale venerazione dei fedeli la Beata Maria sempre Vergine, la Madre di Dio, che Cristo costituì Madre di tutti gli uomini, e promuove inoltre il vero e autentico culto degli altri Santi, perché i fedeli siano edificati dal loro esempio e sostenuti dalla loro intercessione.

Can. 1187 – E lecito venerare con culto pubblico solo quei servi di Dio che, per l’autorità della Chiesa, sono riportati nel catalogo dei Santi o dei Beati.

Can. 1188 – Sia mantenuta la prassi di esporre nelle chiese le sacre immagini alla venerazione dei fedeli; tuttavia siano esposte in numero moderato e con un conveniente ordine, affinché non suscitino la meraviglia del popolo cristiano e non diano ansa a devozione meno retta.

Can. 1189 – Le immagini preziose, ossia insigni per antichità, arte o culto, che sono esposte alla venerazione dei fedeli nelle chiese o negli oratori, qualora necessitino di riparazione, non siano mai restaurate senza la licenza scritta dell’Ordinario; e questi, prima di concederla, consulti dei periti.

Can. 1190 – §1. È assolutamente illecito vendere le sacre reliquie.

§2. Le reliquie insigni, come pure quelle onorate da grande pietà popolare, non possono essere alienate validamente in nessun modo né essere trasferite in modo definitivo senza la licenza della Sede Apostolica.

§3. Il disposto del §2 vale anche per le immagini che in taluna chiesa sono onorate da grande pietà popolare.

Del valore delle reliquie parla in particolare il canone 1190, che proibisce la vendita e regola il trasferimento delle reliquie. Le sacre reliquie hanno un valore religioso maggiore delle immagini, poiché sono i resti mortali di Martiri e Santi, il cui corpo è stato sulla terra il tempio vivo dello Spirito Santo e lo strumento di virtù eroiche, riconosciute ufficialmente dalla Chiesa.

Il can. 1255 del Codice precedente precisava che il culto religioso prestato alle reliquie e alle immagini dei Santi e dei Martiri non è assoluto, ma relativo, in quanto si riferisce non alla reliquia o alla immagine in sé, ma alla persona del Santo o del Martire, che esse richiamano”

Se il Concilio parla di reliquie ed immagini, se il Codice nel titolo mette prima le immagini sacre e poi le reliquie, il Catechismo della Chiesa Cattolica, (1992) colloca le reliquie non più accanto alle immagini, ma accanto alle varie forme di pietà popolare, alcune delle quali (pellegrinaggi, processioni, santuari, hanno spesso come oggetto le immagini dei santi).

Al n. 1674 dice: “Oltre che della Liturgia dei sacramenti e dei sacramentali, la catechesi deve tener conto delle forme della pietà dei fedeli e della religiosità popolare. Il senso religioso del popolo cristiano, in ogni tempo, ha trovato la sua espressione nelle varie forme di pietà che circondano la vita sacramentale della Chiesa, quali la venerazione delle reliquie, le visite ai santuari, i pellegrinaggi, le processioni, la “via crucis”, le danze religiose, il rosario, le medaglie, ecc ”.

Come dire che è bene favorire la devozione popolare con reliquie, immagini e quanto altro di formativo ed educativo al fine di una vera ed autentica fede che non si fermi all’esteriore e all’immagine, ma vada oltre nel cuore della vera verità di fede che si esprime anche con la venerazione delle reliquie. Infatti tale culto è incoraggiato dalla Chiesa “perché i fedeli siano edificati dall’esempio della Madre di Dio e di Santi e sostenuti dalla loro intercessione”.

Inziativa editoriale. La Stella del Mare di Mondragone

DSC08083.JPGDSC08084.JPGMondragone (Ce). La Stella Maris pubblica un suo bollettino

di Antonio Rungi

Con il primo numero di Domenica 9 giugno 2013, le Suore di Gesù Redentore, Istituto Stella Maris di Mondragone hanno avviato una loro pubblicazione periodica, dal titolo “La Stella Maris di Mondragone”. Si tratta, come si legge nell’editoriale a firma della responsabile della struttura di “un organo di stampa di servizio e di informazione delle Suore di Gesu Redentore che, come è noto, a Mondragone operano da circa 60 anni, prima come convitto e colonia ed oggi come Casa di Ospitalità per tutti, specialmente per quanti, soprattutto d’estate, vogliono rigenerarsi nel corpo e nello spirito”.

Un organo di informazione, semplice ed essenziale. Per ora quattro pagine a colori, con una tiratura limitata, anche per vedere il riscontro che ha a livello di accoglienza. Il bollettino informativo, verrà infatti distribuito gratuitamente, o su libera offerta, a conclusione della messa domenicale delle ore 8,30 a quanti parteciperanno alla celebrazione eucaristica festiva nella chiesa delle Suore della Stella Maris. Il titolo stesso scelto per caratterizzare questo bollettino indica esattamente la finalità: informare sulla vita della Stella Maris di Mondragone, che un’istituzione ben conosciuta sul territorio. Infatti, “questo organo di informazione, stampato in proprio – si legge nell’editoriale- è uno strumento di raccordo settimanale con gli utenti della Stella Maris, che vivono con la comunità delle suore durante i tre mesi estivi e che continuano a mantenere i contatti con loro, dopo la pausa delle ferie”, ma anche di raccordo con chi alla Stella Maris è di casa e la frequenta assiduamente perché di Mondragone o dei comuni limitrofi..

Nel bollettino si trovano, riflessioni, notizie, preghiere, testimonianze, comunicazioni, teologia, etica, turismo, attività varie. “Un po’ di tutto per informare con semplicità su tutto, sia a livello locale che nazionale”. E infatti nel primo numero, distribuito a conclusione della messa delle ore 8,30 di domenica 9 giugno 2013, presieduta dal vicario foraneo di Mondragone, don Roberto Guttoriello e che ha avuto positiva accoglienza ed apprezzamenti vari, riporta, oltre all’editoriale, un riflessione sulla devozione al  Sacro Cuore di Gesù, la parola di Dio della domenica con un breve ma incisivo commento del teologo morale, padre Antonio Rungi, passionista, i pensieri spirituali della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, varie notizie storiche o di attualità e ciò che si fa normalmente o occasionalmente alla Stella Maris, nella pagina d informazione.

“Iniziative del genere – ha detto padre Rungi, già direttore dell’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Sessa ed assistente spirituale delle Suore di Gesù Redentore, ispirato del progetto – vanno promosse, sostenute, incoraggiate ed alimentate in tutti i modi. L’informazione che si caratterizza sempre più come virtuale e globalizzata, trova in queste forme di stampa locale e limitata un modo più diretto e personalizzato nel trasmettere le buone notizie a partire dalla buona notizia per eccellenza che è il vangelo. Auguro alle suore della Stella Maris di portare avanti il progetto anche se costa tempo e denaro. Ma le cose che si fanno con passione e soprattutto per amore a Dio e alla Chiesa sono sempre e comunque benedette dal cielo. Perciò sono sicuro che questa nuova iniziativa editoriale  durerà nel tempo e porterà anche i suoi frutti, specialmente spirituali e interiori.”.

Sessa Aurunca (Ce). Novecento anni di storia della cattedrale.

sessa1.pngsessa2.pngsessa4.jpgSessa Aurunca. IX Centenario della dedicazione della Basilica Cattedrale (1113-2013). Grandi festeggiamenti in tutta la città e nella Diocesi.  

 di Antonio Rungi

Il 14 giugno 2013 ricorreranno i Novecento anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Sessa Aurunca, una delle diocesi più antiche e storiche della Campania. Per la storica ricorrenza sono in programma varie manifestazioni e celebrazioni la cui conoscenza è opportuno far conoscere al grande pubblico. Tra l’altro il Vescovo della Diocesi, monsignor Antonio Napoletano per questa ricorrenza ha invitato ufficialmente il Santo Padre Papa Francesco, che ha dato il suo assenso. Per organizzare la visita di Papa Francesco a Sessa Aurunca ci vorrà del tempo, ma la speranza è forte che il Papa possa venire in questa cittadina e questo territorio, dove da secoli non arriva un pontefice. La cattedrale centro e faro di spiritualità è il cuore della Diocesi.  Questa, secondo le fonti storiche, è stata costruita tra il 1103 ed il 1113. La data della dedicazione è fatta risalire proprio al 14 giugno del 1113. Esattamente 900 anni fa. Comprensibile, quindi, che la Diocesi di Sessa Aurunca voglia, giustamente, mette in risalto questo storico avvenimento per la sua valenza spirituale, pastorale, religiosa, ecclesiale, artistica e civile. Per l’occasione sono state pubblicate varie opere di carattere storico ed ecclesiologico.

Tra queste vi è la pubblicazione di un volume sulla storia delle parrocchie presenti in Diocesi dal titolo: La Parrocchia: luogo di Fede, luogo di storia e ha come curatori S. E. Mons. Antonio Napoletano (vescovo diocesano), Don Carlo Fiorenza (vicario per i Beni Culturali), Don Roberto Guttoriello (direttore dell’Archivio e Biblioteca diocesana) e dott. Roberto Sasso (Polidoro) con prefazione del prof. Sergio Tanzarella, noto studioso e docente di Storia della Chiesa. Gli autori sono, invece, dieci persone che, con la loro competenza e amore per l’arte, hanno effettuato un’accurata ricerca storica sulle parrocchie e le loro pertinenze architettoniche e artistiche. Questa importante rivisitazione della storia della cattedrale di Sessa Aurunca fissata in un libro sarà presentata mercoledì 12 giugno alle ore 19.00 presso la “Sala Pio IX” dell’Episcopio di Sessa Aurunca da S. E. Mons. Antonio Di Donna, vescovo ausiliare di Napoli. 

Alle ore 21.00, all’interno della Basilica Cattedrale, si terrà un musical dal titolo “Sarò con voi sempre”, drammatizzazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo a cura dei giovani della Parrocchia dei Ss. Rocco e Martino in Falciano e di alcune corali della Diocesi. Lo spettacolo rispecchia il tema teologico e iconografico dell’edifico Cattedrale: la Resurrezione.  

Giovedì 13 giugno in ogni Parrocchia della Diocesi dalle 20 alle 21, si celebrerà un’Adorazione Eucaristica avente per tema “Avvicinandovi a Cristo, pietra viva” (1Pt 2, 4). 

Venerdì 14 giugno alle ore 19.00 il programma culminerà con una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. Em.za il Sig. Crescenzio Card. Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, concelebrata da diversi Vescovi Campani e sacerdoti diocesani.