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Itri (Lt). Novena del Santo Natale, di prima mattina, al Convento dei Passionisti

DSC09415E’ iniziata ieri 16 dicembre nel Convento dei Passionisti di Itri la novena predicata in preparazione al santo Natale 2013. I fedeli, un buon gruppo, come per antica tradizione si recano a messa al mattino, alle ore 7,30 e a conclusione della quale, padre Cherubino De Feo fa le preghiere di rito previsto per la novena. Il testo utilizzato dal sacerdote è quello scritto da padre Antonio Rungi, passionista della comunità del Santuario della Civita e che è pubblicato on-line da vari siti cattolici. La novena è improntata sui vari titoli biblici attribuiti a Gesù Cristo: Figlio di Davide, Figlio di Dio, Messia, Salvatore, Redentore, Figlio di Maria, l’Emmanuele, Figlio dell’uomo, Gesù Bambino. Il Convento dei Passionisti da circa 500 anni, prima con i cappuccini, e da 70 anni con i passionisti costituisce un punto di riferimento spirituale importante per la città di Itri e per il territorio. I religiosi passionisti della comunità della Civita che stanno curando la struttura conventuale cittadina, stanno organizzando per il Santo Natale 2013 le varie celebrazioni per dare degno risalto all’annuale festa del Redentore. Predisposto il bellissimo presepe artistico nella cappella di San Paolo della Croce è meta d visitatori non solo durante le messe feriali e festive ma anche durante il giorno. Per domenica 22 le messe previste del mattino alle ore 8.00 e della sera alle ore 17.00. Tutti i giorni al mattino alle 7,30 messa e novena del Natale fino al 24 mattino. Al 24 notte la messa di mezzanotte per attendere e celebrare nella preghiera la nascita di Gesù. L’orario d’inizio della celebrazione è alle ore 23,30. Per Natale poi le messe festive delle ore 8.00 e delle ore 17.00. Intanto già si respira l’aria del Natale spirituale che la comunità passionista presente ad Itri tra la Civita e il convento cittadino intende vivere insieme ai fedeli che frequentano il convento per partecipare alla messa e alle varie funzioni religiosi. La popolazione è in costante aumento quella che da alcuni mesi sta frequentando il convento, anche per l’accessibilità della struttura religiosa da ogni parte della città e del territorio e per la comodità degli orari delle celebrazioni. Tutto sommato i passionisti continuano a svolgere il loro servizio spirituale e pastorale alla città, prima di tutto e più pienamente ed intensamente al Santuario e in aggiunta anche al convento di Itri, dove sono assicurate le celebrazioni più importanti e partecipate, come il Natale, il Capodanno, l’Epifania e tutte le domeniche e feste comandate.

Pagani (Sa). Una storia da raccontare, ma anche un avvenire da costruire

Foto0931.jpgBeato_Tommaso_Maria_Fusco.jpgDomani 6 gennaio 2013, le Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue celebrano il loro 140 anniversario dellla fondazione. Era, infatti, il 6 gennaio 1783, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si ritrovate nelle sere dal 3 al 5 gennaio per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio. A predicare il triduo è stato padre Antonio Rungi, missionario passionista, teologo morale, che ha trattato delle tre virtù teologali (fede, carità e speranza) nella vita del Beato Tommaso Maria Fusco. Domani solennità dell’Epifania, in tutte le comunità religiose in Italia e all’estero si commemora solennemente questo avvenimento di portata storica per l’Istituto, soprattutto nella città natale del Beato Tommaso Maria Fusco,definito da tutti il “Don Bosco del Sud”, proprio mentre San Giovanni Bosco operava in campo pastorale al Nord.“Ricordare questo importante evento per la nostra Congregazione – afferma l’ex-madre Generale della Congregazione, Madre Ofelia, responsabile della Casa Madre delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue- non è solo una storia da raccontare, ma un presente da vivere e sentire profondamente nel nostro cuore e nel nostro apostolato della carità, come il nostro Fondatore, guardano al futuro con la speranza di un domani migliore per tutta la vita consacrata in Italia e nel mondo. La fede profonda del nostro Fondatore ci spinga a noi religiose, figlie sipirituali di una sacerdote pieno di amore verso Dio e verso i fratelli a vivere concretamente la carità, attingendo la forza ed il coraggio al Preziosissimo Sangue di Gesù, che è nostro maestro e guida nella vita interiore e nelle attività apostoliche. Messe di commenorazione di questo storico evento in tutte le parrocchie e i luoghi dove le religiose sono presenti ed impegnate, particolarmente a Pagani, con quattro comunità religiose in varie parti della città e con finaità diversificate.

Casoria (Na). Concluso il capitolo generale delle Suore

gruppo1.jpgSi è concluso ieri pomeriggio, 29 dicembre 2012, alle ore 14,30 il Capitolo generale straordinario delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, indetto dalla Madre Generale, Suor Carla Di Meo, per la verifica triennale e per la revisione delle Costituzioni e dei Regolamenti generali dell’Istituto, fondato dalla Beata Maria Cristina Brando (prossima alla canonizzazione)  7 luglio del 1903, quando ebbe l’approvazione pontificia. In 110 anni di storia, l’Istituto si è sviluppato ed ampliato, raggiungendo paesi lontani, come le Filippine e l’Indonesia, ma anche la Colombia e il Brasile. Prossima apertura in Africa e in Messico. L’Istituto è presente in tre continenti, attualmente e si espande in modo considerevole per la straordinaria incisività del carisma dell’adorazione eucaristica, molto apprezzato nelle chiese locali e dai giovani. E sono soprattutto giovani le religiose che chiedono di entrare nell’Istituto di Madre Cristina Brando, le cui spoglie mortali riposano nella Casa Madre della Congregazione in Casoria e rappresentano un punto di riferimento spirituale per sacerdoti, religiose e laici. E sono soprattutto i laici a curare nel corso della giornata l’adorazione perpetua davanti a Gesù Sacramentato con la presenza in Chiesa, davanti al SS. Sacramento solennemente esposto nella Casa Madre della Congregazione Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato.

Nel corso della tre giorni di capitolo straordinario sono state approvate all’unanimità le nuove costituzioni dell’Istituto, rivedute alla luce dei documenti post-conciliari. Un’apposita commissione, coordinata dal passionista padre Leonello Leidi, officiale della Congregazione vaticana dei religiosi ha predisposto il nuovo testo, che è stato attentamente letto, commentato, valutato e poi approvato dalle 20 capitolari che hanno partecipato al capitolo generale straordinario. Stessa sorte in positivo è toccato ai Regolamenti generali dell’Istituto che sono stati approvati all’unanimità dalle religiose, soddisfatte del lavoro svolto in fase di preparazione al Capitolo generale.

L’importante assise è stata anche una valida occasione per verificare il cammino fatto dalle Suore Vittime Espiatrici in questo primo triennio del sessennio, che va dall’ultimo capitolo generale, il XVIII, celebrato a Casoria nel 2009 e il prossimo che si celebrerà nel 2015.

Le religiose accompagnate nel lavoro dall’esperienza di padre Antonio Rungi, passionista, in questo campo e già superiore provinciale dei Passionisti della Campania e del Basso Lazio, hanno valutato positivamente il lavoro fatto in questo triennio e si augurano di migliorare e potenziale i vari settori della vita consacrata da quello comunitario e spirituale a quello apostolico, formativo, governativo ed economico.

Molte le nuove proposte approvate dal Capitolo generale sia in ordine alla vista spirituale che alla missione, all’apostolato e alla formazione dei membri dell’istituto che vivono la loro esperienza di consacrate da poco o da molti anni. Formazione iniziale e permanente camminano di pari passo.

Il lavoro è stato svolto nella massima serenità e fattività. Le 20 capitolari provenienti da varie parti d’Italia e dall’Indonesia e Filippine hanno lavorato bene ed hanno prodotto un documento finale molto iinteressante per i suoi contenuti. Le capitolari hanno ritenuto opportuno di inviare a tutte le religiose un messaggio di incoraggiamento e sostegno per accettare di buon grado le nuove costituzioni ed i nuovi regolamenti dell’Istituto che rispondono meglio ai cambiamenti in atto nella Chiesa, nella vita consacrata, nella società e nel mondo.

Il nuovo testo delle Costituzioni, approvato all’unanimità in tutte le sue parti, composto da un’Introduzione e dai 10 capitoli, ben articolati e rispettosi delle norme della Chiesa, è di una straordinaria ricchezza spirituale ed evangelica e sarà oggetto di studio e di approfondimento per tutte le religiose, una volta approvato dalla Santa Sede, nel corso dei prossimi anni, come hanno deciso le stesse capitolari.

E’ stato un capitolo molto sereno e che ha vissuto momenti spirituali e di condivisione bellissimi: dalla preghiera, alle varie celebrazioni liturgiche previste nel corso della tre giorni ed organizzate dall’apposita commissione liturgica che si è incentrata sul tema del Capitolo: “Al pozzo di Gacobbe per attingere energie nuove”.

Le decisioni assunte sono state tutte o quasi all’unanimità. Il consenso sui testi, sulle proposte, sulle raccondazioni e sui consigli si è potuto raggiungere mediante il dialogo fraterno, sincero ed aperto in aula e nei gruppi di lavoro o commissioni (quattro in base ai vari settori in cui è organizzata la Congregazione).

E’ stata un’esperienza bellissima e ricca soprattutto per le giovani religiose che partecipavano per la prima volta ad un capitolo generale, che è stato condotto e guidato con sapienza, equlibrio ed esperienza da padre Rungi, come ha sottolienato la Madre Generale nel suo saluto di ringraziamento finale.

I lavori sono proseguiti dopo la chiusura ufficiale del capitolo con l’attività di segreteria per ultimare tutto il lavoro, molto oneroso, che la segreteria del capitolo, aiutata dal moderatore padre Rungi, ha svolto mollto bene e con grande efficacia e tempestività, valorizzato ed utilizzato tutti dli strumenti multimediali in dotazione della segreteria capitolare.

Anche le altre commissioni di supporto al capitolo come quella logistica ha permesso a tutte le religiose coinvolte direttamente o indirettamente nel capitolo generale straordinario di lavorare serenamente e di produrre al massimo, assicurando l’assistenza a tutte le capitolari e agli esperti. In tutto oltre 40 religiose impegnate nel capitolo e che hanno reso possibile un buon lavoro, visto la gratificazione generale e la soddisfazione sincera di tutte le capitolari e di quanti hanno collaborato per la buona riuscita di esso.

Casoria. Capitolo generale straordinario delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato

antonio9.jpgantonio7.jpgantonio10.jpgSi svolgerà dal 27 al 29 dicembre 2012 il Capitolo generale straordinario delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, istituto religioso femminile, fondato dalla Beata Maria Cristina Brando, a Casoria (Napoli). E sarà proprio nella casa generalizia di Casoria, Istituto Brando, dove si svolgerà la tre giorni dell’assise della Congregazione, per revisionare il testo delle Costituzioni, a distanza di 30 anni dall’ultima approvazione pontificia, dopo la riforma conciliare. Al Capitolo generale partecipano 25 religiose in rappresentanza delle circa 400 suore che oggi compongono l’Istituto e che sono presenti in Italia, in varie parti, e all’estero, soprattutto in Indonesia e Filippine. Il capitolo generale straordinario sarà moderato da padre Antonio Rungi, passionista. L’Istituto, guidato da tre anni dalla Superiora Generale, Madre Carla Di Meo, è chiamato a revisionare la sua vita interna e il suo apostolato non solo adattando le costituzioni e i regolamenti alle nuove indicazioni che vengono dalla Sacra Congregazione vaticana dei religiosi, ma anche a verificare il cammino fatto in questo primo triennio, tappa intermedia, del sessennio 2009-2015, quando si svolgerà il Capitolo generale ordinario ed elettivo. Nel Capitolo generale che si svolgerà nel periodo natalizio, le suore membri di diritto o delegate, esaminaranno i testi elaborati da un’apposita commissione dell’Istituto e coordinata da padre Lionello Leidi, passionista, ufficiale della Sacra Congregazione vaticana dei religiosi. Il tema su cui si esamineranno le religiose è “Al pozzo di Giacobbe, per recuperare energie nuove”. Nell’anno della fede, infatti, le religiose, sull’esempio della loro fondatrice, Madre Cristina Brando, vogliono sentirsi protagoniste della loro stessa rinascita spirituale e di quella dell’intero istituto religioso. La revisione delle regole è sempre un momento di grazia e costituisce una nuova primavera spirituale per l’istituto, la cui spiritualità è l’adorazione eucaristica, che diventa servizio e diaconia verso gli ultimi e i bisognosi della terra. Le Suore Vittime Espitarici di Gesù Sacramentato, sono, infatti impegnate nel campo dell’educazione e della formazione dei piccoli, dei giovani, ma anche in tante opere di carità e di misercordia corporale e spirituale, soprattutto nei Paesi del terzo e quarto mondo. Lo sviluppo consistente dell’Istituto nei paesi dell’estremo oriente, dove è in crescita il numero delle religiose che vogliono seguire e vivere il carisma di Madre Cristina (prossima alla canonizzazione) è un dato importante ed incoraggiante per il futuro stesso della famiglia religios, data la giovane età di tutte le religiose. La fedeltà di queste religiose alle promesse fatte è consistente e dura nel tempo. Segno evidente di una buona formazione umana, spirituale ed apostolica dell’intero gruppo delle religiose giovani, perfettamente integrate, in Italia, nelle varie case religiose, ove il numero delle suore italiane va riducendosi con l’avanzare degli anni. Prossima apertura di una casa religiosa sarà in Africa. In tal modo l’istituto sarà presente in tutti i cinque continenti, con un’azione apostolica di grande respiro missionario.
L’agenda del capitolo generale straordinario è fitta e incalzante negli impegni che attendono le capitolari nella tre giorni di studio, approfondimeno e soprattutto di approvazione e votazione del lavoro già fatto e che si farà durante il Capitolo generale.

Meditazione sul Natale 2012, anno della fede

Foto0888.jpgLa luce che emana Gesù Bambino

di padre Antonio Rungi

E’ Natale anche quest’anno  2012, anno della fede, anno di straordinaria grazia e benedizione dal cielo. Ringraziamo il Signore che ci dona la possibilità e la gioia di celebrarlo in questo anno 2012 che volge al termine, che ci ha riservato tanta gioia, ma anche tante prove. Natale si sa ti prende tutto e prende tutti, nonostante che sembra andare in pensione un modo di celebrare e vivere il Natale come qualche anno fa. Il fascino e la tenerezza di questa festa rimangono intatti anche per gli uomini supertecnologici del terzo millennio dell’era cristiana. La grotta di Betlemme o la casa di Nazareth con il Bambino Gesù non possono essere clonati e raddoppiati, né riprodotti in forma virtuale.

Natale è e rimane unico come festa e come contenuti ed è a questi contenuti religiosi che ci rifacciamo per celebrare anche quest’anno degnamente il Natale del Redentore dell’umanità.

E non c’è modo più bello per celebrarlo che riportarsi davanti al Bambino Gesù e dialogare con lui.

Egli ha dato tutto per noi, Egli si aspetta qualcosa da noi.

Il Natale non è solo ricevere è soprattutto dare, e dare una cosa più importante rispetto a tutto il resto: dare amore e darlo nel modo più pieno ed autentico possibile, senza calcolare pesi e misure, ma facendo spaziare i nostri pensieri, sentimenti ed azioni nel grande mare della bontà e generosità. Come ai tempi del profeta Isaia che guarda alla venuta del Messia come tempo di luce, pace e gioia, così ai nostri giorni vorremo che il Natale, ovunque si celebri, possa portare tanta luce, tanta gioia, tanta serenità nella vita delle persone. Ci sono tanti problemi, da quelli spirituali, religiosi, umani ed economici, che riportano alla nostra attenzione, in questi giorni di festa, il dramma di tante persone e di interi popoli.

Questa umanità deve riscoprire la grande luce che viene da Cristo, unico salvatore del mondo. Se non si riappropria del messaggio che viene da Betlemme difficilmente questa umanità ritroverà le ragioni della speranza e della pace.

Si sa che dove c’è Dio, davvero c’è tanta pace e serenità. Dove Egli manca del tutto o è stato accantonato per rincorrere idoli di varia natura c’è solo tristezza, malinconia e assenza di prospettiva.

Oggi dobbiamo rallegrarci tutti nel Signore perché è nato nel mondo il Salvatore.

Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo. E’ questa la verità delle verità, la notizia delle notizie, la novità delle novità che a distanza di 2012 anni ha tutta la sua validità, autenticità e verità.

Di questa grande verità di fede ci parla l’Apostolo Paolo in questa giornata di vera festa per tutti i cristiani.

La sua parola assume più rilevanza perché stiamo celebrando l’anno della fede.

Il programma di vita e risurrezione che reca con se il Natale del Signore sta tutto fissato in questi pochi, ma densi versi di etica personale e sociale. Disattendere ad un simile impegno significa non celebrare degnamente il Natale di quest’anno.

Bisogna ripartire dalla moralità personale per auspicare e attendere la moralità di tutti gli altri. E siamo in un tempo che di moralità in senso stretto solo pochi possono parlarne con cognizione di causa e corrispondenza di vita. 

Nel racconto della nascita di Gesù così come viene presentata dall’evangelista Luca troviamo il modo più immediato e concreto per rispondere alla chiamata del Signore che viene della Grotta di Betlemme. Questo modo è l’atteggiamento di quanti vanno alla grotta del Signore a partire dai pastori lì presenti a vegliare il loro gregge, fino a giungere ai tre sapienti dell’Oriente, i Re Magi, di cui si farà memoria liturgica nella solennità dell’Epifania. Vi consiglio per un vostro personale approfondimento l’attenta lettura dell’ulltimo libro di Papa Benedetto XVI, L’infanzia di Gesù, un capolavoro di esegesi, spiritualità, pastoralità ed ecclesialità. 

Dopo essere arrivati al Natale 2012 e aver ascoltato nuovamente il canto degli angeli che riconoscono a Dio la Gloria e la pace agli uomini della terra purché essi vivono in sintonia con questo piccolo, grande Dio che nasce a Betlemme nel grembo purissimo di Maria Santissima.  

L’atteggiamento migliore è non aver paura di incontrare il Signore nella confessione dei nostri peccati, nell’ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio e nella partecipazione all’Eucaristia.  

Bisogna rimuovere tutti gli ostacoli di natura individuale e comunitaria affinché Cristo entri davvero nella storia di ognuno di noi, come dentro nella vita della sua e nostra dolcissima madre Maria Santissima.  

Non possiamo assolutamente sbarrare la porta al Signore che viene, mettendo gli ostacoli della nostra presunzione, del nostro egoismo, dell’indifferenza, dell’assenza di un barlume di fede. Quella luce che brillò nella notte di Betlemme deve rifulgere con la stessa intensità nella grotta aperta del nostro cuore e della nostra intelligenza. In questo anno della fede ripartiamo da Gesù bambino per camminare nella luce della fede autentica. 

L’effetto immediato di questa luce accecante e potente sono bene espressi ed indicati dal profeta Isaia che anche oggi, solennità del Natale, ci sostiene spiritualmente con la parola che sgorga dal cuore di un vero uomo di Dio.  

La luce di Cristo moltiplica la gioia ed aumenta la letizia, vengono interrotti i vari pesi che opprimono l’uomo, subentra la pace tra le nazioni e tutto acquista un nuovo senso e si dirige verso un nuovo orizzonte, quello di Cristo unico salvatore. Gesù è, infatti, il consigliere mirabile, è il Dio potente, è il Padre per sempre, è il Principe della pace. Il suo potere e la pace non avranno fine. Nel mistero del Verbo incarnato, infatti, è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del fulgore di Cristo, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili. 

In quel natale di 2012 anni fa non eravamo fisicamente presenti all’evento, ma da quell’evento, unico e irripetibile della storia della salvezza siamo nati noi, nuove creature redente dal Salvatore, nato nella piccola e gelida grotta. Non resti freddo il nostro cuore davanti a simile grande mistero della salvezza, ma ognuno viva questo Natale con la consapevolezza che Dio è con noi sempre e non ci abbandona mai, soprattutto nell’ora della prova e del dolore.  

Buon Natale a tutti nella gioia di questo Gesù che tanta tenerezza ci dona ogni anno in questa santa ed attesa festa dell’amore, della speranza, del perdono e della riconciliazione.  

Sia il Natale davvero il Natale della festa della fede, una festa a cui tutti avvertiamo il bisogno di partecipare e dare il nostro contributo per la sua positiva riuscita in ogni luogo e situazione.

Natale non è…………….

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Natale non è..

Natale non è chiedere un sorriso,
quando il sorriso non ce l’hai e non vuoi donarlo.

Natale non è chiedere l’amicizia,
se l’amicizia non sai valorizzarla.

Natale non è chiedere soccorso,
se non sei abituato a dare aiuto

a chi aiuto non riceve mai…

Natale non è chiedere amore,
in un mondo, in cui l’amore

è ben altra cosa
che amare con il cuore.

Natale non è chiedere perdono

solo in questo giorno,
ma vivere nel perenne ricordo
di come riparare il male fatto.

Natale non è solo famiglia

il 25 dicembre di ogni anno,
ma è sempre e gioiamente famiglia
tutti i giorni dell’anno.

Natale non è preghiera e messa

solo nella notte santa,
ma è preghiera costante
e vigilanza continua
sul tuo modo di comportarti.

Natale non è tante altre ed infinite cose

che pensiamo essere importanti
quando importanti non lo sono.

Natale è solo grande una grande cosa 

è Amore e  gioia, che Cristo Signore
ci porta nella notte più luminosa
della storia del mondo.

Natale sei Tu Gesù,

unico e infinito amore del cuore dell’uomo
che guidi il tempo e la storia
verso la felicità eterna.
Padre Antonio Rungi