Guerra

P.RUNGI. COMMENTO ALLA XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C- 3 LUGLIO 2022

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Domenica XIV del Tempo ordinario – Anno C

Domenica 3 luglio 2022

Da soli non si evangelizza, insieme si cammina e si realizza il progetto di Dio

Commento di padre Antonio Rungi

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, la prima di questo mese di luglio 2022 ci invita a riflettere su uno dei temi di grande attualità nell’ambito della vita ecclesiale: la mancanza di operai nella messe del Signore. Gli operai sono gli evangelizzatori; papa, vescovi, sacerdoti, religios e religiose e soprattutto i laici, quelli che sono numericamente più consistenti e che possono contribuire enormemente alla diffusione del vangelo, soprattutto oggi, in questo nostro difficile tempo in cui il rapporto personale, familiare e comunitario con il sacro è davvero un problema ed una preoccupazione.

Come fare per far conoscere Cristo, il Vangelo, la Chiesa ed i valori autenticamente cristiani in un mondo globalizzato e massificato come il nostro?

Nel brano del vangelo di questa domenica, tratto da San Luca, Gesù ci indica un possibile percorso da seguire e da attuare. Bisogna scegliere ed inviare coloro che sono disposti ad evangelizzare. Mai come oggi la messe è davvero grande ed estesa, ma gli operai che lavorano nella vigna del Signore si sono ridotti e pochi si rendono disponibili a seguire la chiamata di Dio nella vita sacerdotale, religiosa o missionaria. La scelta degli altri settantadue discepoli ci fa capire al di là del numero simbolico che più siamo e più convinti siamo della nostra fede e più facilmente la diffondiamo senza imposizione o violenza di sorta, ma semplicemente con la nostra testimonianza e santità di vita. Facendo un calcolo in base alla scelta effettuata da Gesù 72 diviso 2, costituiscono 36 gruppi di discepoli che devono andare a due a due e non da soli.

La chiesa è comunione non è singolo, anche se è composta da singole persone, ma da soli non si fa chiesa e non si proclama la verità della comunione ecclesiale che parte proprio dall’esigenza di non essere battitori liberi e singoli, ma di camminare insieme e lavorare insieme. In un tempo come quello che stiamo vivendo del sinodo sulla sinodalità risulta di grande importanza questa scelta operativa fatta da Gesù stesso per indicarci il criterio essenziale per camminare ed evangelizzare come comunità di credenti. Quante volte sentiamo queste espressioni e anche lamentele che da soli non ce la facciamo non solo nel ministero sacerdotale, episcopale o laicale e che abbiamo bisogno di aiuto. Quel due a due e quelle 36 coppie di apostoli esprimono l’intera umanità che necessita dell’incontro con il vangelo di Cristo e con i testimoni di Cristo. Tuttavia Gesù pur sapendo della necessità di diffondere il vangelo in ogni angolo della terra mette in guardia e sull’avviso i suoi ulteriori 72 discepoli, dopo i 12 apostoli, dicendo “Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi”. Quindi state attenti non sarà facile evangelizzare, in quanto la bontà e la dolcezza della parola di Dio si scontrerà con la realtà drammatica e difficile del mondo, dove i lupi rapaci sono sempre in agguato per sbranare gli agnellini deboli e semplici come sono le pecore dell’ovile di Cristo. Gesù non si limita a fare raccomandazioni ma anche ad indicare uno stile di missionario da cui non si può prescindere se si vuole essere credibili nell’annunciare il vangelo.

Quali regole allora osservare per un vero missionario? Non portare borsa, né sacca, né sandali e non fermarsi a salutare nessuno lungo la strada. Cosa voglia dire tutto questo è facile da capire: la povertà, la celerità e l’itineranza devono caratterizzare il missionario del vangelo.

Cosa devono annunciare gli apostoli del Vangelo? E’ Gesù che lo indica espressamente: “In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi”.

Mai come in questi mesi di guerra nel cuore dell’Europa da tutto il mondo cattolico, in primis dalla voce di Papa Francesco, si è alzato il grido della pace, ma nessun figlio delle nazioni in conflitto sembra essere disposto a fare la pace, mentre sembra che ci sia tutto l’interesse a continuare in un’ assurda guerra che rischia in qualsiasi momento di degenerare e di estendersi in altri territori.

Il grido di pace della Chiesa non è ascoltato, non si è trovato un figlio della pace che in Russia a partire da Putin ha accolto questo grido e questa richiesta di tutta la cristianità.

Un altro monito viene da Gesù ai suoi nuovi 72 apostoli, quello di non girovagare perdendo tempo inutilmente. Ecco quindi l’ultima raccomandazione: “Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra”.

Sapersi accontentare e restare in quelle abitazioni dove si possa stabilire anche un contatto preciso con chi vuole incontrare il missionario. Per cui, quando un inviato della Chiesa viene mandato in una città o luogo, quando questi vi entra e sarà chiaramente accolto, deve essere grato di quel poco o molto che gli verrà dato. Non deve pretendere nulla. Anzi, al contrario deve impegnarsi in quell’opera di evangelizzazione che ha una sua credibilità ed efficacia nella misura in cui si traduce in promozione umana.

Non a caso Gesù obbliga, perché è un suo inviato, di guarire i malati che si trovano in quel luogo e soprattutto quello di annunciare la conversione perché il regno di Dio è vicino.

I 72 partirono, andarono e tornarono con grandi risultati missionari, tanto da inorgoglirsi per il successo ottenuto. Ma Gesù li richiama e li riporta alla realtà della vita e della salvezza eterna: “Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

La nostra gioia non sta nel successo che otteniamo anche nella predicazione e nell’evangelizzazione, ma nel fatto che mediante questo nostro impegno missionario potenziamo e rendiamo più visibile e leggile la scrittura del nostro nome che è stato inciso nel Paradiso. Di questo tutti dobbiamo esserne fieri e raggiungere la meta nelle condizioni migliori possibili, per non far sbiadire quel nome nostro che Dio ha scritto nel giardino del suo e nostro cielo.

Fermate la guerra. Appello del teologo Rungi a tutte le donne del mondo.

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GAETA. Appello del teologo passionista a tutte le donne del mondo per fermare la guerra.

In un messaggio in occasione della festa di santa Caterina da Siena, padre Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della Diocesi di Gaeta. scrive a tutte le donne del mondo e chiede a loro di fermare la guerra. Ecco il testo integrale del messaggio di pace rivolto da padre Rungi a tutte le donne del mondo:
“Oggi la chiesa cattolica ricorda nella liturgia santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e dell’Europa. Una donna coraggiosa, capace di portare quella pace in un tempo molto travagliato politicamente e religiosamente, pace che oggi manca nel continente europeo, come in altre parti del mondo. Di fronte a queste donne forti e coraggiose c’è solo da chiedere a loro, che portano nella loro costitiuzione fisica, psicologica, umana e spirituale la vera dimensione della maternità, fermate voi la guerra in Ucraina, nella Russia e in tante altre parti del mondo, visto che gli uomini amano fare la guerra e farsi guerra, perché non sanno cosa significhi portare in grembo un figlio e poi vederlo ucciso sotto i bombardamenti, sotto i missili o affamati perché vigliono resistere per una causa nobile come la libertà. DONNE DI TUTTO IL MONDO BLOCCATE LE GUERRE OVUNQUE CI SONO E RIDATE PACE A QUESTA UMANITÀ. VOI POTETE RIUSCIRCI PIÙ DI TANTE PROMESSE E PROCLAMI MASCHILI. SOLO LE DONNE CHE AMANO LA VITA DIFENDONO FIGLI, MARITI E FIDANZATI E NON LI MANDANO A MORIRE PER UN PEZZO DI TERRA IN PIÙ DA AGGREGARE AL POTERE DEGLI UOMINI METEORE DI QUESTO TEMPO E DI SEMPRE. NOI CONFIDIAMO SULLE DONNE DI TUTTO IL MONDO PERCHÉ SI FERMI LO STERMINIO DI INTERE GENERAZIONI IN UCRAINA, RUSSIA E NEL RESTO DEL MONDO. BASTA CON LE GUERRE. RINASCA OVUNQUE LA PACE COSTRUITA CON PAZIENZA ED AMORE ALLA VITA DA TUTTE LE DONNE UCRAINE, RUSSE O COMUNQUE ESPRESSIONE DEL GENIO FEMMINILE. VOI AVETE IL CUORE BUONO, PERCHÉ IL VOSTRO CUORE BATTE ALL’UNISONO PER NOVE MESI CON IL FIGLIO O I FIGLI CHE PORTATE NEL GREMBO. NESSUNA DONNA AL MONDO POTRÀ ACCETTARE LA MORTE DI UN FIGLIO PER QUALSIASI MOTIVO E SOPRATTUTTO A CAUSA DI UN CONFLITTO COME QUELLO CHE È IN ATTO IN UCRAINA CON MASSACRI DI MILITARI E CIVILI, TRA CUI TANTISSIMI GIOVANI E BAMBINI”.

Itri. I passionisti in preghiera e pellegrinaggio per la pace in Ucraina

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COMUNICATO STAMPA

ITRI (LT). PASSIONISTI IN PREGHIERA PER LA PACE IN UCRAINA. PELLEGRINAGGIO VIRTUALE PER LA PACE.

In occasione della consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, i passionisti di Itri e del Santuario della Madonna della Civita, in sintonia con il santo padre, Papa Francesco, si ritroveranno in preghiera con i fedeli della città e del territorio per partecipare spiritualmente all’atto di consacrazione. “Un articolato programma della giornata per chiedere la pace -informa padre Antonio Rungi – è stato predisposto nella solennità dell’Annunciazione del Signore per far sentire la nostra voce silenziosa per la pace nel mondo, affidandoci alla Madonna di Loreto e alla Madonna della Civita”. Si inizia alle ore 7 nella Chiesa della Madonna di Loreto, in Itri, con il Rosario della pace e con la celebrazione della messa solenne in onore della Beata Vergine Maria. Si prosegue poi al santuario un ideale pellegrinaggio a piedi o in con i mezzi di trasporto al Santuario della Civita per partecipare alla messa delle ore 11 nel celebre santuario mariano, dedicato alla Madonna Immacolata. Si ritorna ad Itri per poi prendere parte ad altri momenti di preghiera in programma nel pomeriggio: Vespri solenni, ore 16 e a seguire la Via Crucis per la pace in Ucraina e nel mondo intero. Conclusa la Via Crucis i religiosi con i fedeli si metteranno in adorazione davanti al santissimo sacramento e pregheranno per la pace, Alle ore 17,30 in collegamento con San Pietro e Papa Francesco reciteranno l’Atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. In contemporanea al Santuario della Civita si celebrerà la messa alle ore 17.00 e a conclusione di essa l’Atto di affidamento. “Abbiamo predisposti i testi della preghiera -precisa padre Rungi – che sarà recitata da tutti i presenti confidando pienamente nell’aiuto materno della Beata Vergine Maria perché conceda al mondo il dono della pace e particolarmente alla terra ucraina, dove da oltre un mese sono in atto bombardamenti da parte della Russia con morti, tra cui diversi bambini e civili, e distruzione di case, abitazioni, ospedali e strutture pubbliche di utilità comune”, I passionisti che pure sono presenti in Ucraina presso Kiev pregheranno anche per la comunità che opera in questo territorio portando aiuto e conforto ed accogliendo presso la loro casa religiosa numerosi profughi. Una raccolta di sostegno economico è in fase di svolgimento presso la Chiesa conventuale dei passionisti di Itri, dedicata alla Madonna di Loreto.

Preghiera per la pace in Ucraina

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Preghiera al Cuore Immacolato di Maria per la Russia e l’Ucraina.
Composta da padre Antonio Rungi

O Cuore immacolato di Maria
ci rivolgiamo a te,
Madre di Dio
e Madre dell’intera umanità,
perché tu possa accogliere
la nostra incessante
e fiduciosa preghiera
per la pace nel mondo intero. .

Ti affidiamo Maria
la Russia e l’Ucraina
di cui tu sei la Regina
e la Madre premurosa
di ogni tuo figlio
di queste martoriate terre
dove oggi si combatte
una sanguinosa guerra.

Come alle nozze di Cana
e lungo la via del Calvario
chiedi a Gesu il dono della pace
per l’intera umanità
e fa che nell’Ucraina
tacciano i rumori della guerra,
si fermi la strage degli innocenti,
si ritorni a vivere in amicizia
tra russi e ucraini.

Maria fa che nulla possa turbare
il consesso civile
dell’intera umanità,
desiderosa più che mai
di pace e fratellanza universale.

Maria ascoltaci.
Maria esaudiscici.
Maria intercedi per noi
presso tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore.
Amen.