Benevento

MONDRAGONE. RITIRO SPIRITUALE DELLE SUORE DI GESU’ REDENTORE

Foto-0342.jpgSi ritroveranno insieme, giovedì 25 aprile 2013, festa di San Marco, per un ritiro spirituale particolare, nella casa di spiritualità e di accoglienza della Stella Maris di Mondragone, le Suore di Gesù Redentore della Campania e del Lazio Sud, insieme ai laici che fanno riferimento al carisma di fondazione della Serva di Dio Victorine Le Dieu, di adorazione, riparazione e riconciliazione. Tema dell’incontro che vedrà riunite diverse comunità delle Suore di Gesù Redentore è “La fede e la speranza nella vita di Victorine Le Dieu”. La giornata di studio e di spiritualità si svolgerà con una duplice meditazione sul tema, dettate dall’assistente spirituale delle Suore, padre Antonio Rungi, religioso passionista e teologo morale, con vari momenti di preghiera, con la celebrazione eucaristica e con lo svolgimento della pratica della Via Lucis, sulle 14 stazioni riguardanti il mistero della risurrezione di Cristo. Le Suore di Gesù Redentore, celebrano in tutto il mondo i 150 anni di riconoscimento del loro istituto, approvato formalmente da Pio IX il 15 gennaio 1863 e tra le comunità più antiche in cui si continua l’opera di Victorine Le Dieu è la Stella Maris di Mondragone, con 70 anni di storia, durante i quali l’istituto è stato convitto, scuola e casa famiglia per accogliere i bambini in disagio sociale. In tale istituto sono passati oltre 5.000 bambini educati ai sani principi morali e spirituali e accolti con amorevolezza e tenerezza dalle Suore che in 70 anni di attività apostolica hanno curato l’infanzia abbandonata secondo gli insegnamenti della fondatrice, Victorine Le Dieu. Da cinque anni la casa religiosa svolge un importante ruolo nel campo della spiritualità e dell’accoglienza dei gruppi parrocchiali, convegno e seminari di studi. Il prossimo appuntamento in tale direzione è in programma per il 16 maggio 2013, con la partecipazione dell’Arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo e del Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano, con altri interventi sulla figura della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, da un punto di vista storico, spirituale, pastorale e teologico.

Roma. In Udienza da Papa Francesco, ieri mercoledì 10 aprile 2013

DSC07861.JPGUn gruppo di 50 fedeli, soci dell’Associazione nazionale dei Carabinieri, Sezione di Marcianise (Ce), mercoledì 10 aprile 2013, è stata in Udienza generale da Papa Francesco, in Piazza San Pietro ed ha visitato i Musei Vaticani, il maggior centro mondiale di cultura ed arte, per l’eccezionale patrimonio artistico che conserva in una vasta area, che giustamente viene definiti come “Musei”  e non Museo, in quanto è un insieme di tante espressioni artistiche.Il gruppo era accompagnato dall’assistente spirituale, padre Antonio Rungi, religioso passionista  e dal Luogotenente in pensione, Davide Morrone, presidente della sezione locale di detta affermata amata associazione di volontariato. Partenza da Marcianise alle ore 7,30 ed arrivo a Roma alle ore 11.00. Il gruppo ha fatto in tempo, data la distanza e il traffico, a partecipare all’Udienza generale in Piazza San Pietro, dove migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo ha seguito la catechesi di Papa Francesco, incentrata sulla paternità di Dio e sul tema della speranza cristiana che nasce dalla Pasqua di morte e risurrezione di Cristo. Conclusa l’Udienza generale un gruppetto dell’Associazione è stato intervistato in diretta da TV2000, la Tv dei Vescovi italiani. A nome di tutti ha parlato padre Antonio Rungi, assistente spirituale, sul tema della catechesi del Papa, e il maresciallo Davide Morrone che ha sottolineato alcuni aspetti importanti della figura di Papa Francesco. Subito dopo, il gruppo, accompagnata da Elisabetta, si è trasferito presso i vicini Musei Vaticani e tutto unito ha visitato, con la guida di Gabriele, un esperto del settore, che ci ha illustrato buona parte del patrimonio artistico conservato nei Musei Vaticani. In particolare ci ha presentato tutto ciò che è stato realizzato negli anni nella Cappella Sistina dai vari artisti che vi hanno messo mano ed hanno realizzato l’opera più bella ed espressiva del mistero di Dio, Creatore, Salvatore, Redentore del genere. Le varie immagini sono state presentate e commentate, calate nel contesto biblico, teologico e storico. Una grande lezione di fede e di catechesi per un cristiano che è particolarmente attento ai suoi bisogni spirituali. La visita ai musei vaticani e alla Cappella Sistina iniziata alle 12,30 si è conclusa alle 14,30. Dopo di ciò il gruppo percorrendo a piedi altri tratti della zona del Vaticano ha raggiunto un locale, in Borgo Pio, dove in fraternità è stato consumato il pranzo, impegnato circa un’ora e mezzo. Alle 16,30 concluso il pranzo, ognuno dei componenti ha avuto la possibilità di muoversi liberamente nella zona del Vaticano. Chi ha visitato la Basilica, chi ha fatto acquisto di ricordini, chi è rimasto in Piazza San Pietro e chi si è ritagliato uno spazio personale per la preghiera, raggiungendo la Chiesa di Sant’Anna, appena si entra nel Vaticano. Il gruppo si è ritrovato alle 17,15 in Piazza San Pietro per poi trasferirsi, accompagnato da Elisabetta, al Terminal del Gianicolo, per prendere l’Autobus e fare ritorno a casa. Da Roma, il gruppo è partito alle ore 18,00 circa ed è arrivato a Marcianise alle 22,15. La giornata bellissima da un punto di vista spirituale, culturale e sociale è stata anche bella da un punto di vista meteo. Il sole primaverile che ha accompagnato lo svolgersi della giornata romana ha fatto sì che tutti i componenti del Gruppo potesse godersi i vari momenti programmati e rispettati al millesimo. La grande folla presente in Piazza San Pietro non ha permesso di vedere da vicino il Papa, ma si è visto benissimo da lontano e sui maxi-schermi che inquadravano la persona di Papa Francesco in tutti i momenti più belli del suo percorso in mezzo alla gente, con la papamobile, abbracciando numerosi bambini e salutando tantissime persone presenti in Piazza San Pietro per la sua terza udienza generale del mercoledì, alla quale partecipano sistematicamente migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo. L’elezione di Papa Francesco ha determinato un entusiasmo nuovo che è percepibile stando in mezzo alla gente, soprattutto durante le Udienze generali e la partecipazione alla preghiera domenicale della Regina coeli, che si recita in questo tempo di Pasqua, tempo di gioia, risurrezione, vita e speranza come ha ricordato Papa Francesco, nuovamente, mercoledì 10 aprile 2013, nella sua terza udienza generale, davanti ad oltre 50.000 fedeli che si sono radunati intorno al Santo Padre, per ascoltare parole di speranza, che trovano la loro sorgente nel mistero di Dio Padre e di Cristo Salvatore dell’umanità.
E il Gruppo si prepara, come ogni anno, a travalicare i confini nazionali, con il pellegrinaggio internazionale, che quest’anno si svolgerà a Medijugorie a fine agosto 2013.
 

ITRI (LT). LA CELEBRAZIONE DELLA SETTIMANA SANTA DAI PASSIONISTI

SETTIMANASANTA2013.jpgPADRI PASSIONISTI

 CONVENTO DI ITRI-CITTA’ (LT)

 

FUNZIONI RELIGIOSE

DELLA SETTIMANA SANTA

ANNO 2013

 

DOMENICA DELLE PALME – 24 MARZO 2013

ORE 8.00: NEL PIAZZALE BENEDIZIONE DELLE PALME

PROCESSIONE E SANTA MESSA CON LETTURA DEL PASSIO

ORE 17.00: MESSA DELLA DOMENICA DELLE PALME

 

LUNEDI’ SANTO – 25 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

 

MARTEDI’ SANTO  – 26 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

 

MERCOLEDI’ SANTO – 27 MARZO 2013

ORE 7,00 ROSARIO- ORE 7,30 MESSA FERIALE

ORE 18,30: MESSA CRISMALE A GAETA CON IL VESCOVO

 

GIOVEDI’ SANTO – 28 MARZO 2013

ORE 9,00-12,00: CONFESSIONI

ORE 18.00: MESSA IN COENA DOMINI

ORE 20,00-24.00: ADORAZIONE EUCARISTICA

 

VENERDI’ SANTO – 29 MARZO 2013

ORE 9,00- 12,00: CONFESSIONI

ORE 17,00: COMMEMORAZIONE DELLA PASSIONE DI GESU’

 

SABATO SANTO – 30 MARZO 2013

ORE 9,00-12,00; 16,00-19,00: CONFESSIONI

ORE 20,00: VEGLIA PASQUALE

CELEBRAZIONE EUCARISTICA DELLA RISURREZIONE

 

DOMENICA DI PASQUA – 31 MARZO 2013

ORE 8.00: MESSA SOLENNE DI PASQUA

ORE 18.00: MESSA DI PASQUA

 

LUNEDI’ IN ALBIS – 1 APRILE 2013

ORE 7,00: SANTO ROSARIO- ORE 7,30: MESSA DELL’ANGELO

 

In preghiera per 24 ore per l’elezione del nuovo Papa

cardinali20.jpgP.Rungi. Ventiquattro ore di preghiera per l’elezione del nuovo Pontefice

E’ inziata alle ore 19.00 di questa sera la giornata di preghiera “24 Ore Pro erigendo Romano Pontifice” promossa su Facebook e Twitter da padre Antonio Rungi, in attesa della elezione del nuovo papa. A tutti fruitori di Fb padre Rungi ha chiesto di pregare a turno liberamente fino a quando, domani sera, alle ore 19.00 è prevista la prima fumata per l’elezione del nuovo Papa. “Tutti ci auguriamo che possa essere bianca -scrive nel suo profilo di Fb padre Rungi – e che i cardinali abbiano raggiunto già un’intesa su chi eleggere per portare avanti il peso non leggero della barca di Pietro, in questo momento storico difficile, ma anche carico di attesa, che riguarda la chiesa con l’elezione del nuovo pontefice”. Già dai primi minuti di lancio della iniziativa, padre Antonio Rungi ha ricevuto vasta adesione da parte dei credenti che usano internet anche per uno scambio di intenzioni di preghiera e di sostegno spirituale reciproco. Qualora domani sera non ci sarà il nuovo Papa, l’iniziativa continuerà in modo ininterrotto fino alla proclamazione dell’Habemes Papam che non dovrebbe arrivare molto tardi, è quando si augura il mondo cattolico in questo momento importante per la Chiesa. “La nostra preghiera è anche per il Papa emerito, Benedetto XVI, che sicuramente in queste ore di vigilia sarà particolarmente impegnato nella preghiera personale, perché si giunga ad un’intesa ed unione all’interno del collegio cardinalizio”. Il sacerdote ha anche composto una preghiera per l’elezione del nuovo pontefice, che quanti aderiscono all’iniziativa recitano personalmente o in gruppo ogni 15 minuti in successione temporale, senza soluzione di continuità. Una speciale catena di preghiera per arrivare al fatidico “Habemus Papam” già forse tra 24 ore esatte.

Ecco il testo dell’orazione:

Signore, che doni la tua grazia  a quanti confidano in Te, 

ti preghiamo umilmente, 

donaci quanto prima il nuovo Romano Pontefice. 

 

Dona al nuovo pastore universale della chiesa, 

una lunga e salutare vita apostolica, 

per il bene del popolo di Dio e dell’intera umanità. 

 

Nel costante servizio alla verità, alla vita,  

alla giustizia e alla pace universale, 

fa che ogni sua parola, proclamata nel Tuo nome, 

possa raggiungere il cuore di quanti credono, 

e di quanti non credono,  

di quanti sono artefici delle sorti delle nazioni  

e di quanti sono operatori di violenza di ogni genere. 

 

Non permettere, Signore della vita e della storia, 

che il nuovo successore di Pietro,  

in questo inizio del suo ministero petrino, 

soffra a causa della poca fede nella chiesa e nel mondo, 

della scarsa carità non vissuta dai piccoli e dai grandi, 

dell’assenza della speranza che più non alberga 

nel cuore del genere umano. 

 

In questa tappa importantissima  

della storia della chiesa e dell’umanità 

dona al nuovo Papa la serenità, la pace, 

il sorriso e la gioia di vivere da uomo di Dio,  

quale pastore universale della chiesa santa e peccatrice, 

sparsa su tutta la terra e in cammino verso i pascoli eterni. 

 

Conservalo nelle energie fisiche, umane e spirituali,  

perché possa svolgere al meglio 

il suo alto magistero in mezzo all’umanità, 

segnata da tanti dubbi, incertezze e smarrimenti, 

perché la sua parola, pronunciata nel Tuo nome, Dio di verità, 

ne possa illuminare la strada e indicarne la direzione finale. 

 

Dona, o Signore, al Nuovo Papa,  

che portiamo già nel nostro cuore 

e già vogliamo bene profondamente, 

la tua santa benedizione dal cielo,  

e per intercessione della Vergine benedetta, 

concedi a lui il vigore spirituale 

per far camminare secondo il tuo cuore 

l’immenso popolo cristiano tra le vicende del mondo. 

 

Possa il suo cuore e la sua mente,  

di sapiente ed oculato Maestro e Pastore, 

godere di una lunga e serena vita, 

come semplice e umile dispensatore della Parola del Signore. 

Amen.

Padre Antonio Rungi, passionista

Ritiro spirituale – Suore Diocesi di Sessa Aurunca

RITIRO SPIRITUALE MENSILE

SUORE DELLA DIOCESI DI SESSA AURUNCA

CARINOLA –DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013

 

LA VITA CONSACRATA UN CAMMINO DI LUCE

E DI TRASFIGURAZIONE

 

Negli ultimi anni del XX secolo si è avvertita la necessità di descrivere più accuratamente l’identità dei vari stati di vita nella Chiesa: “in questi ultimi anni si è avvertita la necessità di esplicitare meglio l’identità dei vari stati di vita, la loro vocazione e la loro missione specifica nella Chiesa” (VC 4b). La risposta a tale necessità è avvenuta mediante il lavoro di tre Sinodi, i cui frutti sono stati raccolti da Giovanni Paolo II in tre Esortazioni postsinodali. Il 30 dicembre 1988 venne pubblicata l’Esortazione postsinodale sui laici “Christifideles laici”. Il 25 marzo 1992 apparve l’Esortazione postsinodale sulla formazione dei sacerdoti “Pastores dabo vobis”. Il 25 marzo 1996 è stata firmata l’Esortazione postsinodale sulle persone consacrate “Vita consecrata”. Consapevole dei deplorevoli attacchi all’identità della vita consacrata, mossi a volte persino mediante l’uso di frasi del Concilio, nell’ultima Esortazione il Papa ha voluto soprattutto illustrare la peculiare e positiva identità della vita consacrata nella Chiesa. Le riflessioni del Papa infatti si incentrano sull’identità biblica e teologica della vita consacrata.

Nel suo luminoso testo, il Papa non prende un atteggiamento di rottura con il passato. Segue, invece, una linea di continuità e di sviluppo. Segue una linea di continuità, perché presenta una identità in armonia con il Magistero del Concilio. Il Papa dichiara esplicitamente che, tanto nelle sue catechesi sistematiche sulla vita consacrata, tenute durante e dopo il Sinodo, come nella sua Esortazione, il Concilio “è stato luminoso punto di riferimento” (VC 13d). Segue anche una linea di sviluppo, perché esplicita meglio gli elementi positivi dell’identità della vita consacrata e perché intende offrire, con piena consapevolezza, una interpretazione autentica dei testi del Concilio. Ad esempio, il Papa ripropone (cfr VC 29b) l’affermazione del Concilio, secondo la quale la professione dei consigli evangelici appartiene indiscutibilmente alla vita e alla santità della Chiesa (cfr LG 44) e, respingendo le false interpretazioni, la spiega con autorità in questo modo: “Questo significa che la vita consacrata, presente fin dagli inizi, non potrà mai mancare alla Chiesa come un suo elemento irrinunciabile e qualificante, in quanto espressivo della sua stessa natura” (VC 29b).

Nella sua lettera “Novo Millennio ineunte” (6 gennaio 2001), il Papa invita i religiosi e le religiose a coltivare con cura i valori positivi della loro “speciale consacrazione” (NMI 46), attuando con rinnovato slancio il programma di “ripartire da Cristo” (NMI 29), supremo consacrato e missionario del Padre.

 

1. I più importanti documenti con cui confrontarsi

 

1) Orientamenti della costituzione dogmatica “Lumen gentium” (1964).

2) Orientamenti del decreto “Perfectae caritatis”(1965).

3) Orientamenti del motu proprio “Ecclesiae Sanctae” (1966).

4) Orientamenti dell’istruzione “Renovationis causam” (1969).

5) Orientamenti del nuovo “Messale Romano” (1970).

6) Orientamenti del “Rito della professione religiosa” (1970).

7) Orientamenti dell’Esortazione “Evangelica testificatio” (1971).

8) Orientamenti dell’Esortazione “Evangelii nuntiandi”.(1975).

9) Orientamenti del documento “Mutuae relationes” (1978).

10) Orientamenti di Giovanni Paolo II nei primi anni del suo pontificato (1978-1980).

11) Orientamenti del documento “Religiosi e Promozione umana” (1980).

12) Orientamenti del documento “Dimensione contemplativa della vita religiosa” (1980).

13) Orientamenti del documento sulla pastorale delle vocazioni (1982).

14) Orientamenti del nuovo “Codice di Diritto Canonico” (1983).

15) Orientamenti dell’istruzione “Elementi essenziali” (1983).

16) Orientamenti dell.’Esortazione “Redemptionis donum” (1984).

17) Orientamenti del messaggio di Giovanni Paolo II ai Religiosi e alle Religiose del Brasile (1986).

18) Orientamenti di Giovanni Paolo II nel discorso all’USMI (1988)

19) Orientamenti della lettera a tutte le persone consacrate (1988)

20) Orientamenti dell’istruzione “Potissimum institutioni” (1990).

21) Orientamenti della lettera di Giovanni Paolo Il ai Religiosi e alle Religiose dell’America Latina (1990).

22) Orientamenti dell’Enciclica “Redemptoris missio” (1990).

23) Orientamenti del documento sulla pastorale delle vocazioni (1992).

24) Orientamenti del nuovo “Catechismo della Chiesa Cattolica” (1992).

25) Orientamenti dell’istruzione “La vita fraterna in comunità” (1994).

26) Orientamenti di Giovanni Paolo II delle catechesi in occasione del Sinodo sulla vita consacrata (1994-1995).

27) Orientamenti dell’Esortazione “Vita consecrata” (1996).

28) Orientamenti del messaggio di Giovanni Paolo II per la celebrazione della Giornata della vita consacrata (1997).

29) Orientamenti dell’istruzione “La collaborazione inter-Istituti per la formazione” (1998).

30) Orientamenti di Giovanni Paolo II nel Giubileo della vita consacrata (2000).

31) Orientamenti della lettera “Novo millennio ineunte” (2001).

 

 

 

2. Vita di speciale configurazione a Cristo

 

La vita consacrata deve essere innanzitutto una presenza viva di Cristo nel mondo: “Veramente la vita consacrata costituisce memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù come Verbo incarnato” (n. 22c). Questa è la nota più caratteristica, sia tra i cristiani sia tra i non cristiani: “Le persone consacrate, infatti, hanno il compito di rendere presente anche tra i non cristiani (cfr LG 46; EN 69) il Cristo casto, povero, obbediente, orante e missionario” (n. 77).

Nella linea dell’inizio del capitolo VI della costituzione “Lumen gentium”, ma con una esplicitazione trinitaria, dobbiamo affermare: “La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù – vergine, povero ed obbediente – acquistano una tipica e permanente “visibilità” in mezzo al mondo” (n. 1a). Per illustrare il rapporto biblico e teologico esistente tra la vita consacrata e la vita di Cristo, l’Esortazione predilige il linguaggio diretto e positivo, presente anche nei testi del Concilio: “La vita consacrata (…) rappresenta nella Chiesa (…) la forma di vita che Gesù supremo consacrato e missionario del Padre per il suo Regno, ha abbracciato” (n. 22a). Nella vita consacrata si abbraccia la proposta di una esistenza “cristiforme” (n. 14b), che richiede “l’adesione conformativa a Cristo dell’intera esistenza” (n. 16b). L’aspirazione della persona consacrata “è di immedesimarsi con Lui, assumendone i sentimenti e la forma di vita” – (n. 18b), con “il desiderio esplicito di totale conformazione a Lui” (n. 18c). Il supremo desiderio dei religiosi e delle religiose deve essere quindi quello di diventare “persone cristiformi” (n. 19b). Questa identità biblica e teologica determina la natura della formazione, che deve avere la configurazione a Cristo come il suo obiettivo centrale: “Dal momento che il fine della vita consacrata consiste nella configurazione al Signore Gesù e alla sua oblazione, è soprattutto a questo che deve mirare la formazione. Si tratta di un itinerario di progressiva assimilazione dei sentimenti di Cristo verso il Padre” (n. 65b). Volendo, tuttavia, sottolineare che non intende negare agli altri cristiani l’elemento di una comune, battesimale e fondamentale configurazione a Cristo, l’Esortazione usa alle volte il linguaggio caratterizzante della formula “più”, presente anche nei testi del Concilio: la vita consacrata “più fedelmente imita” (n. 22a) la forma di vita di Gesù, e ne è “una conformazione più compiutamente espressa e realizzata” (n. 30a). Sempre per lo stesso motivo, l’Esortazione, come il Concilio, indica che quella della vita consacrata è una “speciale conformazione a Cristo” (n. 3ld). Questa caratteristica della speciale configurazione a Cristo si riferisce tanto alla figura biblica di Cristo come “supremo consacrato (…) del Padre” (n. 22a), quanto alla sua figura di “Apostolo del Padre” (n. 9b) o “supremo missionario del Padre” (n. 22a). Perciò il senso biblico e teologico della “nuova e speciale consacrazione” (nn. 30t; 3ld) e della “speciale missione” (n. 17a) delle persone consacrate è una caratteristica soprattutto cristologica.

 

3. Vita di speciale comunione di amore col Padre

 

Il religioso e la religiosa sono legati alla Trinità non solo a causa della grazia santificante e dei doni ricevuti nel battesimo, ma anche a motivo della “grazia della vocazione” (n. 64b). Essi, infatti, ricevono una “grazia di (…) speciale comunione di amore con Cristo” (n. 15c), che è anche grazia di speciale comunione di amore col Padre. All’origine della “speciale grazia di intimità” (n. 16a), con cui Cristo chiama alcune persone alla vita di speciale sequela, “sta sempre l’iniziativa del Padre” (n. 14b), “sorgente dell’amore” (n. 111b),”che attrae a sé (cfr Gv 6, 44) una sua creatura con uno speciale amore e in vista di una speciale missione” (n. 17a). “L’esperienza di questo amore gratuito di Dio è a tal punto intima e forte che la persona consacrata avverte di dover rispondere con la dedizione incondizionata della sua vita, consacrando tutto, presente e futuro, nelle sue mani” (n. 17a). Per questo la vita consacrata “è annuncio di ciò che il Padre compie con il suo amore, la sua bontà, la sua bellezza” (n.

20a).

La vita consacrata ha una “triplice relazione” (n. 36f), un “triplice orientamento: verso il Padre, innanzitutto” (n. 36e). Dato che la vita consacrata “realizza a titolo speciale quella confessio Trinitatis che caratterizza l’intera vita cristiana” (n. 2la), tale confessione deve essere rivolta verso il Padre, innanzitutto . La persona consacrata deve rendersi conto che Dio Padre è anche il suo più alto formatore, perché “Dio Padre (…) è il formatore per eccellenza di chi si consacra a Lui” (n. 66a; cfr nn.70fg). Il Padre è l’agente più determinante di tutta l’opera della formazione, l’agente divino che “plasma nel cuore dei giovani e delle giovani i sentimenti del Figlio” (n. 66a). Come Cristo, che durante tutta la sua esistenza terrena si lasciò formare dal Padre vivendo sempre “in atteggiamento di docilità al Padre” (n. 22b), le persone consacrate, “docili alla chiamata del Padre” (n. 1b), debbono ininterrottamente lasciarsi plasmare dallo stesso Padre.

La vocazione alla vita religiosa è una “chiamata del Padre” (n. 1b), “un’iniziativa tutta del Padre” (n. 17b). La rivelazione (cfr Gv 17, 11) presenta il Padre come “Padre Santo” (n. 111b) e ci fa “scoprire nell’iniziativa del Padre, fonte di ogni santità, la sorgente originaria della vita consacrata” (n. 22a). Il Padre è “prima origine e scopo supremo della vita consacrata” (n. 2le). Perciò alle decisive domande “da dove vieni?” e “dove vai?”, il religioso e la religiosa possono rispondere: “A Patre ad Patrem” (n.17t), “dal Padre al Padre”, cioè dalla “sublime bellezza di Dio Padre” (n.16d) alla gloriosa “casa del Padre” (n. 52b).

 

4. Vita di speciale comunione di amore con lo Spirito Santo

 

La persona consacrata ha un peculiare rapporto con la Trinità (cfr nn. 14b; 16d; 2la). Come abbiamo detto, la persona consacrata riceve una “grazia di (… ) speciale comunione di amore con Cristo” (n. 15c), che è necessariamente anche grazia di speciale comunione di amore col Padre (cfr n. 17a). Il doveroso rispetto dell’armonia trinitaria, ci. obbliga a pensare che tale grazia è anche grazia di speciale comunione di amore con lo Spirito Santo.

Ogni cristiano riceve dallo “Spirito Santo e santificante” (n. 95b) la grazia sacramentale e i doni del battesimo. Il religioso e la religiosa, tuttavia, ricevono dallo stesso Spirito uno specifico dono: “A questa chiamata corrisponde, peraltro, uno specifico dono dello Spirito Santo, affinché la persona consacrata possa rispondere alla sua vocazione e alla sua missione” (n. 30c).

Si tratta di “un particolare dono dello Spirito, che apre a nuove possibilità e frutti di santità e di apostolato” (n. 30d). Ai religiosi e alle religiose, quindi, viene offerto un peculiare dono, che ha la forza di trasformarli in “persone cristiformi” (n. 19b): “Una tale esistenza “cristiforme”, proposta a tanti battezzati lungo la storia, è possibile solo sulla base di una peculiare vocazione e in forza di un peculiare dono dello Spirito” (n. 14b). In questo modo la speciale sequela di Cristo ha anche “una connotazione essenzialmente (… ) pneumatologica” (n. 14b).

I religiosi e le religiose debbono coltivare “in modo particolarmente vivo” (n. 14b) insieme all’orientamento “verso il Padre” (n. 36c) e all’orientamento “verso il Figlio” (n. 36d), l’ “orientamento verso lo Spirito Santo” (n. 36e). Mai si può dimenticare che “la chiamata alla vita consacrata è in intima relazione con l’opera dello Spirito Santo” (n. 19b): “E’ lo Spirito che suscita il desiderio di una risposta piena; è Lui che guida la crescita di tale desiderio (…); è Lui che forma e plasma l’animo dei chiamati, configurandoli a Cristo casto, povero e obbediente e spingendoli a far propria la sua missione” (n. 19b). Alimentando “la fedeltà allo Spirito Santo” (n. 62g), coltivando con speciale cura la “vita nello Spirito” (n. 71b), i religiosi e le religiose saranno veramente fedeli alla “propria identità” (n. 71b) e raggiungeranno “una serenità profonda” (n. 71b). Lo Spirito farà gustare loro la sua “amicizia” (n. 111d), le riempirà della sua “gioia” (n. 111d) e del suo “conforto” (n.111d), e le renderà “specchio della bellezza divina” (n. 111d).

 

5. Vita di speciale configurazione alla Vergine Maria

 

Il mistero della vita religiosa, visto alla luce della vita evangelica della Vergine Maria, acquista un nuovo splendore. In effetti, come conferma l’Esortazione, Maria “è esempio sublime di perfetta consacrazione, nella piena appartenenza e totale dedizione a Dio” (n. 28b). Perciò “la vita consacrata guarda a Lei come a modello sublime di consacrazione al Padre, di unione col Figlio e di docilità allo Spirito, nella consapevolezza che aderire “al genere di vita verginale e povera” (LG 46) di Cristo significa far proprio anche il genere di vita di Maria” (n. 28c). Tutte le persone consacrate sono chiamate a coltivare con maggiore chiaroveggenza il valore mariano della loro vita spirituale: la presenza di Maria ha “un’importanza fondamentale sia per la vita

spirituale di ogni singola anima consacrata, sia per la consistenza, l’unità, il progresso di tutta la comunità” (n. 28a). Maria è modello di vita consacrata: “pronta nell’obbedienza, coraggiosa nella povertà, accogliente nella verginità feconda” (n. 112c). Maria è maestra nel pregare (cfr n. 34b), nel “proclamare le meraviglie” (n. 112b) del Signore, nel “portare Gesù” (n. 112b) e nell’unione al Cristo sofferente (cfr n. 23c).

L’Esortazione invita esplicitamente a fare un approfondimento biblico sulla dimensione mariana della vita consacrata, meditando assiduamente “le parole e gli esempi (… ) della Vergine Maria” (n. 94a). “Ogni missione inizia con lo stesso atteggiamento espresso da Maria nell’annunciazione: ‘Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto’ (Lc 1, 38)” (n. 18d). La comunione della persona consacrata con la Vergine Maria è una speciale comunione di amore: “Nella Vergine la persona consacrata incontra (… ) una Madre a titolo del tutto speciale” (n. 28d). Alla “speciale tenerezza materna” (n. 28d) di Maria, la persona consacrata risponde “amandola e imitandola con la radicalità propria della sua vocazione” (n. 28d).

Bevenento. La celebrazione in cattedrale della giornata della vita consacrata.

01.jpgDopo l’apertura della Cattedrale di Benevento, anche la giornata della vita consacrata, in programma il 2 febbraio 2013, si svolgerà nella chiesa madre dell’Arcidiocesi del capoluogo sannita, con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo di Benevento, monsignor Andrea Mugione, il 2 febbraio 2013, alle ore 17,30, di ritorno dalla visita ad limina in Vaticano, da Papa Benedetto XVI, che ha ricevuto in questa settimana tutti i vescovi della regione ecclesiastica campana, con tre metropolie, tra cui quella di Benevento. Il vicario episcopale per la vita consacrata, Fr. Giuseppe Falzarano, francescano, ha inviato a tutti i religiosi e religiose dell’arcidiocesi una lettera di comunicazione per la fausta annuale ricorrenza della giornata della vita consacrata, la diciassettesima, che quest’anno assume un particolare significato, essendo in svolgimento l’anno della fede. Durante la celebrazione nella cattedrale di Benevento sarà festeggiati tutti i religiosi e le religiose che celebrano quest’anno il loro giubileo di consacrazione dal signore, con 25-50-60 e 70 anni di professione religiosa perpetua. Questo l’articolato programma della celebrazione: ore 16.30: Rosario meditato. ore 17.00: Nel piazzale antistante alla Basilica-Cattedrale, inizio della concelebrazione Eucaristica, con la benedizione delle candele, presieduta dall’Arcivescovo, Mons. Andrea Mugione. Segue, poi la processione attraverso la porta giubilare. Ore 21:00: Presso la “Basilica Maria SS. Delle Grazie” in Benevento, tradizionale Veglia eucaristica-mariana del 2 del mese, presieduta da S. E. Mons Francesco Zerrillo, vescovo emerito di Lucera – Troia e animata dai religiosi e dalle religiose. Scrive Fr. Giuseppe Falzarano, in occasione di questa 17° Giornata della Vita Consacrata: “Siamo chiamati a prepararci con la preghiera e con l’approfondimento, facendo tesoro del messaggio che anche quest’anno la Commissione Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata ha voluto donarci, e che io vi invio, dal titolo: “Testimoni” e Annunciatori della fede. In esso i Vescovi tra l’altro dicono “La celebrazione della Presentazione di Gesù al tempio ci orienta a Cristo, vera luce di tutte le genti, principio e fondamento della fede e della vita cristiana. Tale orientamento è sostenuto anche dall’Anno della fede che, come ci dice Benedetto XVI, «è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo» (Motu proprio Porta Fidei, n. 6).». […]Tale celebrazione parla in modo del tutto particolare a coloro che sono chiamati a una speciale consacrazione. […]La Chiesa sente forte, in questo tempo, l’impegno di «una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede» (BENEDETTO XVI, Motu proprio Porta Fidei, n. 7); […]In questo contesto ecclesiale e culturale e in questo tempo peculiare si inserisce la testimonianza dei consacrati. […] Siate testimoni e annunciatori della fede con la qualità della vostra vita spirituale, della vostra vita comunitaria e del vostro servizio al prossimo”.L’arcidiocesi di Benevento ha attualmente circa 50 comunità religiose femminili con oltre 200 suore e 22 comunità maschili, con 75 sacerdoti. Le suore sono impegnati in vari settori della pastorale dell’infanzia e della gioventù; mentre i religiosi sono impegnati prevalentemente nelle parrocchie. L’arcidiocesi di Benevento si caratterizza con un territorio da un punto di vista monastico come francescana, in quanto la maggior parte degli istituti maschili e femminili di vita consacrata appartengono a tre ordini francescani. Minori, Cappuccini e Conventuali. E’ arcidiocesi di San Pio da Pietrelcina, in quanto Pietrelcina è un piccolo paese del Sannio che è nella giurisdizione dell’Arcidiocesi di Benevento. Padre Pio, sodo il suo ingresso nell’ordine dei Cappuccini e l’iter formativo in vista del sacerdozio fu ordinato presbitero proprio nel Duomo, oggi Cattedrale, di Benevento il 10 agosto 1910. Nell’arcidiocesi di Benevento, i religiosi da sempre sono presenti ed hanno operato per il bene spirituale, morale, civile di intere popolazioni, soprattutto dove anticamente e recentemente mancavano i sacerdoti diocesani. D’altra parte, “la vita consacrata –come ricorda il Beato Giovanni Paolo II- profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito”. Questo dono è ricco ed abbondante nell’arcidiocesi di Benevento.

Padre Antonio Rungi cp

Mondragone. Iniziate le celebrazioni giubilari per le Suore di Gesù Redentore

150120132146.jpg150120132152.jpg150120132139.jpgCon la solenne concelebrazione eucaristica di martedì 15 gennaio 2013, alle ore 19.00, nella Chiesa delle Suore della Stella Maris di Mondragone, sono iniziate le manifestazioni religiose, culturali, sociali e civili per i 150 anni della nascita dell’Istituto delle Suore di Gesù Redentore, fondato dalla Serva di Dio, Madre Victorine Le Dieu, il 15 gennaio del 1863. Risale infatti a tale data l’approvazione pontificia, ricevuta dalla Le Dieu direttamente dal Papa, Pio IX, durante l’udienza avuta in Vaticano il 15 gennaio del 1863. Per ricordare questo fausto avvenimento storico, le Suore di Gesù Redentore che sono presenti a Mondragone da circa 70 anni alla Stella Maris, hanno allestito un programma di iniziative religiose, culturali e civili per dare giusto risalto all’avvenimento, che riguarda tutte le Suore di tale istituzione ecclesiale.

 

A Mondragone l’inizio ufficiale di tali manifestazioni giubilari è stato il giorno 15 gennaio con un intero pomeriggio, dedicato alla figura di Victorine Le Dieu. Alle ore 17.00 i circa 50 fedeli sono stati accolti dalle suore per un momento di preghiera nella loro cappella.

 

Alle ore 17,15 il gruppo si è trasferito nella sala conferenze per vedere alcuni filmati sulla vita della Serva di Dio e sulle attività delle Suore della Stella Maris. I video sono stati realizzati dalle stesse suore. Gli spettatori hanno apprezzato la produzione di questi strumenti di comunicazione multimediali, anche perché frutto del lavoro delle stesse religiose.

 

Alle ore 18,15 il gruppo delle persone si è trasferito nella chiesa delle Suore per partecipare all’ora di adorazione eucaristica programmata per il pomeriggio. E’ stato padre Antonio Rungi, passionista, assistente spirituale delle Suore della Stella Maris, da un trentennio, ad esporre solennemente Gesù Eucaristia e a rendersi disponibile per le confessioni sacramentali.

 

Alle ore 19.00, l’adorazione eucaristica si è conclusa con la benedizione con il santissimo sacramento dell’altare, impartita da padre Aimè Talimbini, passionista della parrocchia di San Giuseppe, cappellano da un anno delle Suore della Stella Maris.

 

Alle ore 19.05 è iniziata la messa solenne presieduta da padre Antonio Rungi e concelebrata da padre Aimè. La celebrazione si è svolta in un clima di grande emozione, raccoglimento e gioia, animata dai canti e dalla musica. Padre Antonio Rungi nella sua puntuale omelia ha messo in risalto la figura della Serva di Dio, Victorine Le Dieu, sottolineando soprattutto la sua fede, ma anche facendo memoria dell’inizio dell’opera fondata dalla Le Dieu e che ha nell’Eucaristia il centro della spiritualità e nella carità verso gli ultimi la concreta attuazione di questo speciale carisma riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, 150 anni fa.

 

Molto espressiva la processione offertoriale curata dalle Suore della Stella Maris e commentata dalla superiora, suor Maria Paola Leone. Le suore, infatti, hanno portato all’altare il pane e il vino, la lampada, la bisaccia con la quale la loro fondatrice viaggiava e nella quale era la bolla pontificia dell’approvazione della loro congregazione, e un quadro della fondatrice, nel quale si evidenziava lo stato di necessità e di povertà della Serva di Dio. Lei che proveniva da una famiglia ricca si fece povera per servire la causa dei poveri e dei diseredati.

 

Poi la preghiera dei fedeli incentrata sulla fausta ricorrenza dei 150 anni di vita delle suore di Gesù Redentore.

 

Infine la partecipazione alla santa comunione di quasi tutti i fedeli presenti in chiesa, tra cui diversi amici ed estimatori delle Suore, i membri del cenacolo di preghiera, il personale della Stella Maris, fedeli e cittadini del territorio.

 

La messa si concludeva con la preghiera per la glorificazione della Serva di Dio e la benedizione solenne impartita da padre Antonio Rungi a tutti i presenti. Lo stesso celebrante informava i presenti delle varie iniziative che le Suore della Stella Maris porteranno avanti nel corso dell’anno giubilare che si concluderà il 15 gennaio 2014, tra cui un recital sulla vita della loro fondatrice, un convegno di studi, celebrazioni parrocchiali, cittadine e diocesane, manifestazioni culturali e incontri di preghiera.

 

Il primo impegno del genere è stato fissato con il gruppo dei giovani, guidato da Don Paolo Marotta, vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Sessa Aurunca e parroco di San Donato e Ventaroli di Carinola, che con la preghiera della gioia, aggrega giovani di varie parti del territorio, sostenendo gli stessi nel loro cammino di formazione umana, cristiana e spirituale. L’incontro dei giovani si terrà alla Stella Maris, questa sera, 16 gennaio 2013, alle ore 21.00 nella sala predisposta al piano terra per il numeroso gruppo di giovani, che ogni settimana, il mercoledì sera, partecipa normalmente e con grande interesse e beneficio spirituale alla preghiera della gioia.

 

Con loro anche diversi adulti e fedeli delle varie comunità parrocchiali della Diocesi di Sessa Aurunca e di altre Diocesi. Tale incontro si svolge di regola presso le Suore dell’Immacolata di Genova a Carinola. Solo eccezionalmente, questo incontro di preghiera si svolgerà questa sera alla Stella Maris di Mondragone e si prevede una massiccia partecipazione dei giovani a questo appuntamento con lo spirito, che tanta gioia porta nel loro giovane cuore. Quei giovani di cui la Serva di Dio si prese cura in Francia e a Roma, prima e dopo l’approvazione pontificia della sua opera.

 

Suore di Gesù Redentore. 150 anni di storia della Congregazione.

DSC04586.JPGDSC04595.JPGDSC04605.JPGQuesta sera è iniziato regolarmente il triduo di preparazione alla festa dei 150 anni di vita della Congregazione delle Suore di Gesù Redentore, nella cappella delle Suore della Stella Maris in Mondragone. A presiedere la liturgia prevista per questo primo giorno è stato don Paolo Marotta, vicario episcopale per la vita consacrata della Diocesi di Sessa Aurunca. Diversi i fedeli presenti in chiesa che hanno partecipato all’ora di adorazione, hanno celebrato i vespri ed hanno partecipato alla santa messa, con omelia, tenuta dallo stesso Don Paolo, sul tema “Celebriamo la fede, invocando lo Spirito”. Le Suore della Stella Maris si stanno preparando allo storico avvenimento con questo triduo, ma anche con altre significative iniziative che vanno oltre questi giorni e lo specifico giorno commemorativo del 15 gennaio. Con loro un gruppo di laici che collaborano e soprattutto il loro assistente spirituale, padre Antonio Rungi. Questo il programma per domani.

 

GIORNO 13 GENNAIO 2013, <<CELEBRIAMO LA FEDE ACCOGLIENDO IL SUO DONO>> ORE 19,00 – CAPPELLA DELLE SUORE ADORAZIONE EUCARISTICA-VESPRI E MESSA, PRESIEDE: P.BERNARD MAJELE, PASSIONISTA,PARROCO DI SAN GIUSEPPE ARTIGIANO.

 

GIORNO 14 GENNAIO 2013, <<CELEBRIAMO LA FEDE IN AZIONE DI GRAZIE>>,ORE 19,00 – CAPPELLA DELLE SUORE, ADORAZIONE EUCARISTICA-VESPRI E MESSA, PRESIEDE DON ROBERTO GUTTORIELLO, VICARIO FORANEO DI MONDRAGONE.

 

GIORNO DELLA FESTA 15 GENNAIO 2013  <<CELEBRIAMO LA FEDE NELLA MEMORIA DI UN SI’>> ORE 17.00 ACCOGLIENZA, ORE 17,30: VIDEO SULLA VITA DELLA FONDATRICE, PRODOTTO DALLE STESSE SUORE DI MONDRAGONE. ORE 18.00: ADORAZIONE EUCARISTICA (CAPPELLA DELLE SUORE). ORE 19,00: VESPRI E CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA. PRESIEDE P.ANTONIO RUNGI, PASSIONISTA, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLA COMUNITA’ DELLA STELLA MARIS.

 

Per ottimizzare le celebrazioni giubilari, dalla Casa generalizia delle Suore, che si trova a Fonte Nuova in Roma, è stato distribuito un opuscolo dal titolo “Da quell’incontro…una vita nuova. 150 anni fa”, nel quale la Madre Generale, Suor Marilena Russo, da pochi mesi alla guida della Congregazione, raccomanda a tutte le religiose e ai laici vicino alle figlie spirituali della Serva di Dio Madre Victorine Le Dieu una degna celebrazione di questo storico anniversario: “Viviamo con gratitudine quest’anniversario. Siamo tutte convinte che quel sacco che la Fondatrice portava sempre con sé conteneva certamente il rescritto firmato da Pio IX, la sua più grande ricchezza. Non se n’è mai distaccata. Solo in punto di morte l’ha affidato alla Marchesa Serlupi come una preziosa eredità da custodire…Celebriamo questo anniversario soprattutto nella preghiera, intensificando la nostra vita spirituale nella fedeltà all’eredità ricevuta e rendendo grazie al Signore per questa donna così ardita che ha vinto ogni ostacolo pur di far fiorire il carisma di riparazione e di riconciliazione che il Signore ha voluto affidarle”. 

PAGANI. CONCLUSO IL TRIDUO DI PREPARAZIONE ALLA FESTA DELLE SUORE

Foto1007.jpgCon un solenne celebrazione eucaristica presieduta questa sera, 5 gennaio 2013, da padre Antonio Rungi, dalle ore 17 alle 19.30, si è concluso il triduo di preparazione spirituale che si tiene nella casa madre di Pagani (Sa), in Via San Francesco, dove riposano le spoglie mortali del Beato. Triduo voluto espressamente predicato da padre Rungi dalle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue, che domani 6 gennaio 2013, ricordano il loro Fondatore, Tommaso Maria Fusco, prossimo alla canonizzazione, in  questo anno della fede. Ma le suore ricordano in particolare la loro fondazione, che risale al 140 anni fa. Era, infatti il 6 gennaio del 1873, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si sono  ritrovate in queste sere per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio.

Questa sera giornata conclusiva del triduo la celebrazione è stata particolarmente sentita e vissuta, con circa 100 persone presenti in chiesa, tra suore, giovani e fedeli laici appartenenti al cenacolo di preghiera, guidato negli anni scorsi da padre Antonio Rungi. L’intensa celebrazione con la sentita omelia pronunciata da padre Rungi ha attirato l’attenzione di tutti i presenti, in particolare i circa 30 giovani che hanno animato la liturgia con canti religiosi e natalizi di grande sensibilità ed efficacia. A conclusione del rito, il bacio del bambino e la commovente rappresentazione scenica di alcuni quadri del vangelo dell’infanzia di Gesù. Sacra rappresentazione curata dai Giovani dell’Avo di Nocera Inferiore, i volontari ospedalieri che questa sera hanno condiviso con le suore il momento di preghiera in onore del Beato Tommaso Maria Fusco. La sacra rappresentazione è partita con la lettura del prologo del Vangelo di Giovanni e si è sviluppata poi sull’annunciazione, sulla visita a Sant’Elisabetta, su San Giuseppe, sulla nascita di Gesù a Betlemme con l’adorazione dei pastori e dei Magi. Vari quadri molto belli, con personaggi dal vivo, stile presepe vivente, in cui i dialoghi, tratti dal vangelo sono stati la parte dominante della sacra rappresentazione. L’associazione Avo di Nocera inferiore conta oltre 300 aderenti e si alimenta con il propri proventi, senza alcun aiuto esterno, ma solo con l’autotassazione di 15 euro all’anno per tutti gli iscritti, come ha sottolineato il presidente presente alla celebrazione. E’ stata Madre Ofelia a volere ringraziare tutti i convenuti alla celebrazione della sera, particolarmente riuscita e vissuta con spiritualità e coinvolgimento emotivo da parte di tutti. La stessa religiosa ha voluto tracciare, prima della santa messa, presieduta da padre Antonio Rungi, la figura esemplare del Beato Tommaso Fusco e il perché della nascita del loro istituto, le Suore Figlie della Carità del preziosissimo Sangue. Informazioni risultate utili per i giovani e i presenti, alcuni dei quali per la prima volta giunti al luogo di culto dedicato al Beato Tommaso Maria Fusco. La bellissima serata di preghiera e di riflessione sui testi della parola di Dio relativi alla solennità dell’Epifania del Signore del 2013, si è conclusa con la piccola agape fraterna nel refettori delle suore, alla quale hanno partecipato tutti i giovani che hanno animato la liturgia e la sacra rappresentazione della natività di Gesù, ma anche i fedeli presenti in chiesa le suore della comunità di San Francesco di Pagani e delle apre comunità della cittadina e di altre località. Che dire? Una festa dell’Epifania che si ricorderà a lungo e segnerà la storia dell’Istituto delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue e lasciare una traccia indelebile nel prossimo cammino della Congregazione a Pagani, città natale del Beato e luogo di prima evangelizzazione di Tommaso Maria Fusco, uno degli uomini e santi illustri della città nota anche per la presenza di un altro grande santo, che con il Natale ha una storia particolare, quel Sant’Alfonso dei Liguori, che ha scritto pagine stupende e meravigliose sul mistero dell’incarnazione del Signore, fissando la sua spiritualità natalizie in celebri canti come Tu scendi dalle Stelle o “Quann nascette Ninno a Betlemme”. Canti eseguiti questa sera a conclusione di tutto il periodo natalizio, celebrandosi oggi la solennità dell’Epifania che tutte le feste porta via.

Pagani (Sa). Una storia da raccontare, ma anche un avvenire da costruire

Foto0931.jpgBeato_Tommaso_Maria_Fusco.jpgDomani 6 gennaio 2013, le Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue celebrano il loro 140 anniversario dellla fondazione. Era, infatti, il 6 gennaio 1783, solennità dell’Epifania, 140 anni fa, quando profondamente colpito dalla disgrazia di un’orfana, vittima della strada, dopo attenta preparazione nella preghiera di discernimento, don Tommaso Maria fondò la Congregazione delle «Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue». L’Opera ebbe inizio nella Chiesa della Madonna del Carmine, in Pagani, alla presenza del Vescovo Raffaele Ammirante il quale, con la consegna dell’abito alle prime tre Suore, benedisse il primo Orfanotrofio per sette orfanelle povere del paese. Sulla nascente famiglia religiosa e sull’Orfanotrofio, dietro sua richiesta, non tardò a scendere anche la benedizione del Papa. Ora le Suore fondate dal Fusco sono presenti in varie parti d’Italia e all’estero, portando avanti l’opera iniziata dal fondatore, con particolare attenzione ai bambini e all’infanzia abbandonata o in difficoltà. La straordinaria figura di questo sacerdote diocesano, viene commemorata in questi giorni, con una specifica preparazione spirituale alla festa dell’Istituto che si ricorda il 6 gennaio. Le comunità religiose delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Pagani e delle altre località della regione Campania si ritrovate nelle sere dal 3 al 5 gennaio per la celebrazione dei vespri, della santa messa con riflessione e con altri momenti di incontri tra le suore e i fedeli laici, soprattutto giovani, che fanno riferimento ai cenacoli di preghiera istituiti a Pagani e negli altri Comuni del territorio. A predicare il triduo è stato padre Antonio Rungi, missionario passionista, teologo morale, che ha trattato delle tre virtù teologali (fede, carità e speranza) nella vita del Beato Tommaso Maria Fusco. Domani solennità dell’Epifania, in tutte le comunità religiose in Italia e all’estero si commemora solennemente questo avvenimento di portata storica per l’Istituto, soprattutto nella città natale del Beato Tommaso Maria Fusco,definito da tutti il “Don Bosco del Sud”, proprio mentre San Giovanni Bosco operava in campo pastorale al Nord.“Ricordare questo importante evento per la nostra Congregazione – afferma l’ex-madre Generale della Congregazione, Madre Ofelia, responsabile della Casa Madre delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue- non è solo una storia da raccontare, ma un presente da vivere e sentire profondamente nel nostro cuore e nel nostro apostolato della carità, come il nostro Fondatore, guardano al futuro con la speranza di un domani migliore per tutta la vita consacrata in Italia e nel mondo. La fede profonda del nostro Fondatore ci spinga a noi religiose, figlie sipirituali di una sacerdote pieno di amore verso Dio e verso i fratelli a vivere concretamente la carità, attingendo la forza ed il coraggio al Preziosissimo Sangue di Gesù, che è nostro maestro e guida nella vita interiore e nelle attività apostoliche. Messe di commenorazione di questo storico evento in tutte le parrocchie e i luoghi dove le religiose sono presenti ed impegnate, particolarmente a Pagani, con quattro comunità religiose in varie parti della città e con finaità diversificate.