P.RUNGI. L’ALFABETO DELLA MISERICORDIA

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Padre Antonio Rungi, teologo morale, sacerdote passionista della comunità del Santuario Mariano della Civita, in Itri (Lt), in occasione della fine dell’anno 2015 e alla vigilia del nuovo anno del Signore, 2016, interamente dedicato al Giubileo della Misericordia e all’Anno Santo, indetto da Papa Francesco e in fase di svolgimento, ha elaborato un alfabeto della misericordia, al cui centro dei 21 fonemi della lingua italiana, utilizzati per stilare l’alfabeto della misericordia, pone il concetto dell’amore e della bontà del cuore. Ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde un pensiero, un’idea, un progetto di vita umana e cristiana che vanno adeguatamente valutati e attuati. Ecco il nuovo alfabeto della misericordia: 

A = Amore. Il cuore della misericordia è l’amore. Chi ama vive nella misericordia. 

B = Bontà. Un cuore buono è un cuore misericordioso, che comprende e aiuta. 

C = Carità. Il servizio della carità è la concreta risposta alla misericordia vissuta nella quotidianità. 

D = Dono. La misericordia è sapersi donare agli altri, senza risparmiare energie. 

E = Elemosina. Non essere attaccati ai beni della terra e dare non solo il superfluo, ma anche l’essenziale e l’indispensabile, se c’è necessità. 

F = Fede. La misericordia è un atto di fede in Dio e nell’uomo. Non è vera la fede, se è priva di misericordia. 

G = Giustizia. La misericordia passa attraverso il riequilibrio delle situazioni scompensate dal nostro modo di agire. Non ci può essere misericordia se non si pratica la giustizia sociale e non si garantiscono i diritti umani. 

H = Honor. L’onore è il lato luminoso della misericordia. Il rispetto dei valori fondamentali dell’etica cristiana, personale e comunitaria è espressione di misericordia nel consesso umano. 

I = Impegno. Lottare per la verità è fare il cammino della misericordia. Non si può restare alla finestra, ma essere protagonisti nel portare la gioia del Vangelo. 

L = Luce. Chi è nella luce, vive nella grazia e nella misericordia di Dio. Le tenebre sono il peccato, che offusca in noi la possibilità di vedere il bene e di farlo concretamente. 

M = Misericordia. Aver un cuore capace di perdono, di attenzione verso gli altri, di riconciliazione, di apertura ad una bontà illimitata. 

N = Nobiltà. La misericordia è espressione di un cuore nobile, di un modo di pensare ed operare che vola alto e non si abbassa alle miserie, ai pettegolezzi agli inciuci umani. 

O = Odio. L’opposto della misericordia è l’odio, il risentimento. Non può abitare nel cuore di un credente nessuna tipologia di odio, di qualsiasi origine o per qualsiasi fine. 

P = Perdono. La parola chiave della misericordia è il perdono, che non può consistere in un solo atto, ma che deve costituire l’ossatura del modo di agire di ogni cristiano, per tutta la vita, sull’esempio di Cristo che ci ha perdonato e ci ha salvato e continua a farlo in tanti modi a noi ben noti. 

Q = Qualità. La misericordia si struttura sulla qualità dei rapporti umani. Nella misura in cui cresce la qualità delle relazioni e la loro autenticità, più cresce il grado di comprensione e di umanizzazione. 

R = Rancore. Come l’odio, questo sentimento che distruggere l’essere umano e gli avvelena l’esistenza, non può coabitare in una persona credente o con buoni sentimenti. Bisogna purificare la memoria da ogni male o torto subito nella vita. 

S = Sincerità. L’essere misericordiosi, come il Padre che è nei cieli, necessita un rapporto sincero con Dio e con i fratelli. Nella falsità, nella menzogna e nell’ipocrisia, crescono solo le erbe della malizia. 

T = Tenerezza. Avere un cuore tenero, come quello di Dio Padre, spetta ad ogni cristiano, sinceramente incamminato sulla vita della conversione, del pentimento e del rinnovamento. 

U = Umiltà. Riconoscere i propri errori, peccati di ogni genere, senza vantare presunte santità che non si hanno affatto. Tutto rimettere nelle mani di Cristo, che per noi umiliò se stesso fino al sacrificio supremo della Croce.

V = Vigilanza. Vigilare sui nostri comportamenti morali ed umani, senza abbassare la guardia, per non incappare in fragilità umane, che possono condizionare il cammino della conversione e del rinnovamento interiore. 

Z = Zelo. Lavorare per la diffusione del Regno di Dio, che è Regno di misericordia e di bontà infinita, dando il proprio contributo di autentica testimonianza di vita cristiana e di sensibilità umana.

P.RUNGI. L’ALFABETO DELLA MISERICORDIAultima modifica: 2015-12-29T10:38:28+01:00da pace2005
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