SCAURI. LA SOLIDARIETA’ NON VA IN VACANZA D’ESTATE

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SCAURI (LT). LA SOLIDARIETA’ NON VA IN VACANZA D’ESTATE

La solidarietà e la carità non vanno assolutamente in vacanza d’estate, anzi è il tempo più favorevole per aiutare gli altri e magari, rinunciare a qualcosa di proprio, comprese le vacanze per aiutare chi sta in necessità. In questo clima di solidarietà estiva, nella parrocchia di Sant’Albina in Scauri (Lt), guidata dal dinamico parroco, don Simone Di Vito, che in estate, le famiglie si sentono maggiormente coinvolte dal progetto “aiutiamo chi è nel bisogno”. Un’esperienza singolare è quella che una coppia di sposi napoletani  (Scauri è meta sistematica dei vacanzieri napoletani) sta portando avanti da sette anni, dal 7 agosto 2008. E’ interessante come questa coppia scrivendo ufficialmente al parroco e tramite lui, a tutta la comunità parrocchiale di Scauri, faccia risaltare l’importanza di quanto si sta attuando nella parrocchia Sant’Albina in Scauri. raccontano, infatti, Antonio e Carolina, la loro esperienza e la propongono alle altre coppie in vacanza o nella vita quotidiana normale: “Caro don Simone, Io, Antonio, e mia moglie, Carolina, grazie a Voi, da qualche anno viviamo la nostra vita con  una piccola gioia in più. E c’è un motivo. Era il 7 o l’8 agosto del 2008 e alla celebrazione della Santa Messa delle 19 una suora, missionaria in un paesino della Tanzania se non ricordo male, testimoniò la vita di stenti della popolazione e dell’estremo bisogno del necessario per vivere. Poi ci fu il  Vostro commento e quello lo ricordiamo bene, perché ci indusse a riflettere. Vi soffermaste sul concetto di delega che caratterizza l’esistenza di  molti di noi cristiani, anche la mia e di Carolina, tanto indolenti  da chiedere a Nostro Signore di provvedere a dare cibo a chi ha fame. E infatti, da bravi cristiani, ogni giorno, a pranzo e a cena, anche noi ringraziavamo Lui e, ricordandoci  di chi vive in povertà,  recitavamo la nostra preghiera: “Signore, Ti ringraziamo per questo cibo. Fa’ che in ogni parte del mondo per tutti i tuoi figli ci sia sempre qualcosa da mangiare. Amen.” E stavamo, in tal modo a posto con la nostra coscienza.  Molto comodo, veramente molto comodo. Però da quel giorno qualcosa in noi è cambiato e Ve ne siamo grati, e così abbiamo cambiato anche la nostra preghiera quotidiana. E da allora, prima di pranzo e cena, Carolina ed io preghiamo insieme dicendo: “Signore, Ti ringraziamo per questo cibo. Facciamo che  in ogni parte del mondo per tutti i tuoi figli ci sia sempre qualcosa da mangiare. Amen.” E, prima della preghiera, mettiamo da parte, ogni giorno, un moneta da 50 centesimi. Non è assolutamente un sacrificio. Anzi, è questa  la  piccola gioia che ci accompagna da qualche anno. Sono pochi gli Euro che raccogliamo in 365 giorni. Li consegniamo a Voi, come ogni anno, certi che saranno bene utilizzati. Il Signore Vi accompagni sempre. Carolina e Antonio Conzo. Scauri, 5 agosto 2015″.
Commentando e valutando positivamente questa esperienza, il teologo morale, padre Antonio Rungi, passionista della comunità del Santuario della Civita, afferma: “A conti fatti sono circa 365 euro all’anno che questa coppia, mettendo da parte solo 50 centesimi al giorno, per ognuno di loro, senza grossi sacrifici, riesce a dare una discreta somma, a fine anno, proprio in estate, per salvare la vita dei bambini della Tanzania che muoiono di fame. Come dire che basterebbe rinunciare ad un caffè, a un quarto di pacchetto di sigarette, a sfizi di ogni genere, per sostenere queste ed altre cause umanitarie. Si sa -aggiunge padre Rungi – che per sostenere un bambino nell’alimentazione e negli studi per l’intero anno, in queste zone, sono sufficienti anche 30 euro o dollari al mese, pari ad un euro al giorno di risparmio che tutti potrebbero fare, non una tantum, ma avendo il pensiero quotidiano di mettere da parte 50 centesimi per ogni sposo ed ogni sposa e così come famiglia sostenere quelle associazioni caritative, con le adozioni a distanza, per salvare la vita a tanti bambini. In Italia circa 20 milioni le famiglie che possono permettersi questo risparmio quotidiano di un euro per questa nobile causa a sostegno dell’infanzia abbandonata e povera del mondo. Perché non provarci tutte? Basta un piccolo salvadanaio a vista di tutti in casa, magari, all’ingresso o all’uscita dell’abitazione e ogni giorno versare l’obolo della carità in questo contenitore familiare della solidarietà e della fratellanza universale. Proviamoci tutti a partire da domani o da oggi, con l’impegno di mantenere costante questo pensiero e soprattutto di mettere da parte una sommetta annuale per aiutare a salvare dalla fame e dalla morte tanti bambini in Africa o nel resto del mondo, dove maggiore è la povertà ed il bisogno materiale”.

SCAURI. LA SOLIDARIETA’ NON VA IN VACANZA D’ESTATEultima modifica: 2015-08-06T20:50:51+02:00da pace2005
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