MESE DI MAGGIO 2015. I SANTI MARIANI.

MESE DI MAGGIO CON I SANTI MARIANI 2015-def-COPERTINA

MESE DI MAGGIO CON I SANTI MARIANI 

A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI 

SACERDOTE PASSIONISTA 

Questo mese di maggio 2015, dedicato alla Madonna, intendiamo viverlo seguendo l’esempio dei santi che hanno amato, venerato ed onorato la Madre di Dio. Ogni giorno vi verrà proposto un santo, non secondo il calendario liturgico e la data della loro festa o memoria, ma a caso.

Dopo un’attenta selezione, ho scelto i santi più venerati, popolari, fondatori di ordini e congregazioni maschili e femminili, di papi, sacerdoti, vescovi, religiosi e laici.

A partire da San Giuseppe, con il quale apriamo il mese di maggio, anche perché è il giorno in cui la liturgia ci fa celebrare la festa di San Giuseppe Lavoratore fino all’ultimo del mese che ho scelto, san Francesco di Sales, il nostro itinerario spirituale mariano in questo mese passa anche attraverso santi come Paolo della Croce, Padre Pio, Santa Gemma, Santa Teresa, Santa Rita, San Francesco e Sant’Antonio, ben conosciuti ed amati e che ci hanno lasciato un grande insegnamento nella devozione mariana

A tutti i 31 santi di questo mese di maggio 2015 ci affidiamo, perché la loro intercessione presso il Signore, possa ottenere a noi pellegrini nel tempo verso l’eternità la gioia di incontrare, al termine dei nostri giorni, il volto di Dio e il volto di Maria, insieme all’immensa schiera dei santi che popolano il Paradiso.

Ecco l’elenco di tutti i santi che ci accompagneranno in questo mese mariano: 

  1. SAN GIUSEPPE
  2. SAN LUCA
  3. SAN PAOLO DELLA CROCE
  4. SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA
  5. SANT’IGNAZIO DI LOYOLA
  6. SANTA MARIA GORETTI
  7. SAN PIO DA PIETRELCINA
  8. SAN GIOVANNI PAOLO II
  9. SANT’ALFONSO MARIA DEI LIGUORI
  10. SAN DOMENICO DI GUZMAN
  11. SANTA CATERINA DA SIENA
  12. SAN BERNARDO
  13. SAN FRANCESCO D’ASSISI
  14. SANT’ANTONIO DI PADOVA
  15. SAN GIOVANNI BOSCO
  16. SANTA GEMMA GALGANI
  17. SANTA TERESA D’AVILA
  18. SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY
  19. SAN MASSIMILIANO KOLBE
  20. SANTA TERESA DI GESU’ BAMBINO
  21. SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT
  22. SANTA BERNARDETTA SOUBIROUS
  23. SAN FILIPPO NERI
  24. SANTA RITA DA CASCIA
  25. SANTA CHIARA
  26. SAN BENEDETTO
  27. SAN TOMMASO D’AQUINO
  28. SANT’AGOSTINO
  29. SAN GIOVANNI XXIII
  30. SANTA MONICA
  31. SAN FRANCESCO DI SALES

Ognuno di voi che intende seguirmi in questo cammino spirituale del mese di maggio 2015, prenda, a conclusione di esso, un santo come modello a cui ispirare l’intera sua esistenza e ne faccia tesoro per gli anni a venire. Vi invito anche ad integrare le notizie dei santi, tratte dalla Biblioteca Sanctorum, con altri testi e libri, per arricchire la nostra conoscenza, ma soprattutto il vostro cuore nell’amore il Signore, seguendo le orme dei santi e della Regina di tutti i Santi.

 

L’Autore

P.Antonio Rungi

Passionista

 PRIMO MAGGIO: SAN GIUSEPPE 

CENNI BIOGRAFICI 

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “sacra famiglia” nella quale nacque, per opera dello Spirito Santo, Gesù Cristo figlio del Dio. Di cui San Giuseppe fu il padre putativo. E orientando la propria vita sulla lieve traccia di alcuni sogni, dominati dagli angeli che recavano i messaggi del Signore, diventò una luce dell’esemplare paternità. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figliolo con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla di Betlemme, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario di scappare vie dalle mani assassine di Erode, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”. Morì probabilmente  poco prima che Gesù iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia. Non a caso quel padre da secoli viene venerato anche quale patrono della buona morte. Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà nominale, perché la vita lo costrinse a fare l’artigiano del paese, a darsi da fare nell’accurata lavorazione del legno. Strumenti di lavoro per contadini e pastori nonché umili mobili ed oggetti casalinghi per le povere abitazioni della Galilea uscirono dalla sua bottega, tutti costruiti dall’abilità di quelle mani ruvide e callose.   Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca.

Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i cosiddetti vangeli apocrifi. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo (347 ca.-420), Sant’Agostino (354-430) e San Tommaso d’Aquino (1225-1274). Vale la pena di riportare soltanto una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava, come da regolamento, sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito. Si voleva ovviamente con ciò significare come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifiorita la grazia della Redenzione.  San Giuseppe non è solamente il patrono dei padri di famiglia come “sublime modello di vigilanza e provvidenza” nonché della Chiesa universale, con festa solenne il 19 marzo. Egli è oggi anche molto festeggiato in campo liturgico e sociale il 1° maggio quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII.   

PREGHIERA

Dio onnipotente,  che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza. Te lo chiediamo per l’intercessione di Maria, Madre di Dio e madre nostra. Amen.

 FIORETTO

Dona il corrispettivo di un’ora del tuo lavoro o del tuo tempo libero per scopi di bene.

 2 MAGGIO: SAN LUCA EVANGELISTA

 

CENNI BIOGRAFICI 

Un’antica tradizione afferma che San Luca evangelista sia originario di Antiochia, tanto da essere denominato “il medico antiocheno”. Luca, il cui nome è probabilmente abbreviazione di Lucano, fu inizialmente pagano, poi diventò proselita o quanto meno simpatizzante della religione ebraica; infine cristiano.   Egli non era discepolo di Gesù di Nazaret; si convertì dopo, pur non figurando nemmeno come uno dei primitivi settantadue discepoli. Diventò membro della comunità cristiana antiochena, probabilmente verso l’anno 40. Fu poi compagno di San Paolo (Tarso, inizio I° secolo/ forse 8 d.C.-Roma, 67 ca.) in alcuni suoi viaggi. Lo si trova con l’apostolo delle genti a Filippi, Gerusalemme e Roma. Conobbe anche con San Giacomo il Minore, capo della Chiesa di Gerusalemme, San Pietro, San Barnaba e forse anche San Marco. La qualifica di medico attribuita a Luca viene confermata, secondo gli studiosi, dall’esame interno delle sue opere. La sua cultura e la preparazione specifica erano sicuramente note tra le comunità di cui faceva parte; potrebbe addirittura avere curato la Madre del Signore. Perciò nel suo vangelo registriamo una grande attenzione alla persone di Maria. Certamente la sua cultura generale e la sua esperienza degli uomini erano piuttosto notevoli. Prove ne siano lo stile e l’uso della lingua greca nonché la struttura stessa dei suoi scritti: il terzo Vangelo e gli Atti degli Apostoli. Luca coltivava anche l’arte e la letteratura. Un’antica tradizione lo vuole addirittura autore di alcune “Madonne” che si venerano ancora ai nostri giorni, come in Santa Maria Maggiore a Roma. Egli è il solo evangelista a dilungarsi sull’infanzia di Gesù ed a narrare episodi della vita della Madonna che gli altri tre non hanno riferito. Le fonti della sua narrazione furono i racconti dei discepoli e delle donne che vissero al seguito di Gesù; quasi sicuramente i Vangeli di Matteo e di Marco, che lui conosceva. Con la precisione cronologica e spesso geografica con la quale riferì delle vicende del Vangelo, così egli, insieme a tanta passione, raccontò negli Atti i primi passi della comunità cristiana dopo la Pentecoste.

Per alcuni studiosi Luca avrebbe scritto parecchio nella regione della Beozia, regione dell’antica Grecia confinante a sud con il golfo di Corinto e l’Attica. Tale regione fu sede di regni importanti come quello di Tebe. Per i Greci addirittura l’evangelista sarebbe morto in quei luoghi all’età di ottantaquattro anni, senza essersi mai sposato e senza avere avuto figli. Per altri invece egli sarebbe morto in Bitinia, regione nord-occidentale dell’odierna Turchia.

Per la verità nulla di certo si sa della vita di Luca dopo la morte di San Paolo. Addirittura non si conosce sicuramente se egli abbia terminato la propria esistenza terrena con una morte naturale oppure come martire appeso ad un olivo. Ovviamente ignoto è il luogo della prima sepoltura.

PREGHIERA

Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa’ che i cristiani formino un cuor solo e un’anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza. Te lo chiediamo per intercessione di Maria madre di Dio e madre nostra. Amen. 

FIORETTO

Leggerai oggi almeno un capitolo del Vangelo di San Luca, dove si parla della  Madonna 

 3 MAGGIO: SAN PAOLO DELLA CROCE

CENNI BIOGRAFICI

Paolo Danei nasce ad Ovada (Alessandria), secondo di sedici figli, all’alba del 3 gennaio 1694 da Luca e Annamaria Massari. Ancora bambino apprende dalla mamma l’amore verso il Crocifisso che caratterizzerà tutta la sua vita. Nel 1720 una visione lo orienta più chiaramente. Rapito in spirito si vede “vestito di nero sino a terra”. La Madonna più volte gli indica la strada e gli mostra anche l’abito della nuova congregazione che avrà nella passione di Gesù la ragione del suo esistere. Il 22 novembre dello stesso anno monsignor Francesco Arborio Gattinara vescovo di Alessandria lo riveste di una tunica nera da eremita. Paolo si ritira in una stanzetta attigua alla chiesa di San Carlo a Castellazzo Bormida (Alessandria). Vi resta chiuso dal 23 novembre 1720 al primo gennaio 1721.  Dal 2 al 7 dicembre scrive la regola dei Passionisti. L’agosto successivo parte per Roma con la speranza di essere ricevuto dal papa cui intende chiedere l’approvazione del nuovo istituto. Da una guardia viene respinto come uno dei tanti avventurieri. Paolo, amareggiato, si reca a pregare nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove rinnova l’impegno di fondare la congregazione ed emette il voto di dedicarsi a risvegliare nel cuore dei fedeli la “memoria della passione di Gesù”. Tornando a casa si ferma brevemente sul Monte Argentario (Grosseto): vi tornerà presto con il fratello Giovanni Battista vestito da eremita anche lui e fin dall’infanzia suo inseparabile compagno di penitenza, di contemplazione e di ideali. Il 21 maggio 1725 il papa Benedetto XIII gli concede a voce il permesso di radunare compagni consacrati alla stessa missione. Per oltre un anno si ferma a Roma presso l’ospedale di San Gallicano; insieme al fratello si dedica all’assistenza degli ammalati anche se l’istituto coltivato nel cuore ha ben altre finalità. Con Giovanni Battista viene ordinato sacerdote in San Pietro dal papa Benedetto XIII. Nel 1728 i due fratelli tornano all’Argentario. Il 14 settembre 1737 sul monte Argentario inaugura la prima casa religiosa dedicata alla Presentazione di Maria al tempio. L’ha disegnata lui con il suo bastoncello. Quando era ancora a Castellazzo la Madonna gli aveva detto: “Paolo, vieni all’Argentario dove sono sola”. Nel 1741, il 15 maggio, arriva l’approvazione delle Regole da parte del papa Benedetto XIV. L’11 giugno 1741 insieme a cinque compagni emette la professione religiosa: sulla tonaca nera indossata dai religiosi compare per la prima volta il tipico stemma passionista. In questa circostanza Paolo aggiunge al suo nome l’appellativo “della Croce”. Nel 1773 apre a Roma quella casa religiosa che sarà la sede centrale della Congregazione: la basilica e il convento dei Santi Giovanni e Paolo, a Celio. trascorre il resto della sua vita. Vi muore  il pomeriggio del 18 ottobre 1775. Amare la chiesa, vivere nella preghiera, nella solitudine e nella povertà; contemplare il Crocifisso; predicare a tutti la passione di Gesù. Queste le sue ultime volontà. Pio IX lo proclamerà santo nel 1857.

PREGHIERA

O Padre, che hai ispirato a san Paolo, della Croce un grande amore per la passione del tuo Figlio, fa’ che scorretti dal suo esempio e dalla sua intercessione non esitiamo ad abbracciare la nostra croce. Te lo chiediamo nel nome di Maria, Madre Addolorata. Amen.

FIORETTO

Oggi farai una mezzora di meditazione sulla passione di Cristo e sui dolori di Maria.

MESE DI MAGGIO 2015. I SANTI MARIANI.ultima modifica: 2015-05-01T00:20:27+02:00da pace2005
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