Casoria. Festa della Beata Maria Cristina Brando, presieduta da monsignor Bartolucci.

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Casoria (Na). Festa della Beata Maria Cristina Brando 

di Antonio Rungi 

E’ stato sua eccellenza monsignor Marcello Bartolucci, segretario della Congregazione delle cause dei santi a chiudere, nella Chiesa delle Sacramentine, questa sera, martedì 20 gennaio 2015, il solenne triduo di preparazione all’annuale festa della Beata Maria Cristina Brando, fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato . Madre Cristina Brando, prossima alla canonizzazione (Papa Francesco deve solo decidere la data) rappresenta una delle religiose che meglio ha servito la causa del vangelo, dedicando tutta la sua esistenza ad una vita di adorazione e contemplazione del santissimo sacramento dell’altare. L’eucaristia contemplata diventa vissuta nella carità e nell’accoglienza degli ultimi e sofferenti. Lei, come ha detto Papa Francesco, nella sua visita pastorale nelle Filippine, ha concretizzato la teologia delle lacrime, contemplando Cristo crocifisso nel volto dei fratelli e sorelle sofferenti della Napoli fine ottocento, inizio novecento. “A Gesù dobbiamo tutto il nostro cuore e amare Lui solo. Essere pronti a qualsiasi sacrificio, pur di piacere a Gesù”, scriveva nel suo diario spirituale, sorgente della sua elevata esperienza mistica e di vera carità. Alla celebrazione di questa sera erano presenti: 20 sacerdoti di varie parti della Campania, compreso il sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, padre Turek, le suore, figlie spirituali di Madre Cristina Brando, presenti in Italia e all’estero, guidate dalla Superiora Generale, Madre Carla De Meo e suo consiglio. Buona parte della Congregazione è infatti composta da suore filippine ed indonesiane, dove il carisma della Beata Cristina Brando si è diffuso e sempre più sta allargando il suo raggio di azione e presenza, con il postulantato e il noviziato, sempre più ricchi di vocazioni indigene. Erano presenti autorità religiose, civili e militari del territorio e un consistente numero di adoratori ed adoratrici laici aggregati all’Istituto Brando e che si fanno carico dell’adorazione perpetua davanti a Gesù Sacramentato, tanti i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole delle suore. La liturgia è stata animata dal coro delle Suore. Due momenti molto belli vissuti durante la celebrazione: la rappresentazione della vita di Madre Cristina fatta da 8 bambine che hanno ripercorso con parole e gesti la vita della Beata, catturando l’attenzione ed il plauso di tutti i presenti. L’altro momento è stato quello dell’offertorio, preceduto dal ballo di sei suore che su un brano musicale hanno guidato i fedeli che portavano i doni all’altare per la celebrazione dell’eucaristia. La santa messa è stata introdotta dal saluto e dai ringraziamenti a tutti i presenti da parte di don Nunzio D’Elia, che ha ricordato anche la straordinaria figura di Madre Gemma Imperatore, madre generale dell’Istituto, per oltre 30 anni, e scomparsa recentemente in seguito ad una prolungata malattia, accettata con grande rassegnazione alla volontà di Dio, come la sua Madre Fondatrice.

A conclusione della celebrazione, monsignor Bartolucci ha benedetto la nuova urna della Beata Maria Cristina Brando, realizzata anche in vista della prossima canonizzazione di questa eccezionale santa napoletana, che contiene le sacre spoglie della prossima santa. Nei giorni precedenti, del 18 e il 19 gennaio, sempre nella Chiese delle Sacramentine di Casoria, si sono tenute altrettante importanti celebrazioni per onorare la Beata.

Domenica 18, alle 17.00, veglia di preghiera, canto del vespro, benedizione eucaristica e benedizione del nuovo altare, alle 18.00 celebrazione eucaristica, presieduta dal rev.do, Don Nunzio D’Elia, postulatore della causa di canonizzazione della Beata.

Lunedì, 19 gennaio, ore 6,30: celebrazione eucaristica, esposizione del santissimo sacramento, adorazione per l’intera giornata, con gli alunni dell’Istituto Brando e le adoratrici; in serata, alle ore 18.00: benedizione dell’armonium e concerto sulle note della Beata, diretto dal maestro Michele Polese, con il canto del Coro composto della Suore Vittime Espiatrici e dagli alunni dell’Istituto Brando.

Così la Congregazione si è preparata all’annuale festa liturgica del 20 gennaio 2015 della Beata Maria Cristina Brando, data della sua nascita al cielo, lasciando questo mondo per l’eternità, il 20 gennaio 1906, non ancora cinquantenne, essendo nata il 1 maggio a Napoli nel 1856. L’attesa del prossimo concistoro, durante il quale il Papa indicherà la data di canonizzazione della Beata Maria Cristina Brando, l’innamorata dell’Eucaristia e suore particolarmente vicino alle sofferenze delle persone, soprattutto di Casoria, eletta come patria geografica e spirituale della sua avventura carismatica, conclusa con la sua prima vocazione, che fu di diventare santa. Ora la Chiesa le riconosce questa santità e la propone come modello di vita per religiosi, sacerdoti, fedeli laici, indicando il centro di tutta la sua avventura in Gesù Cristo Eucaristia.

Tutti i fedeli e devoti presenti si sono accostati a baciare le reliquie della Beata contenute nella nuova urna, fatta davvero in modo molto bella ed espressiva.

Dopo un momento di gioia e di festa con i fuochi artificiali e il bouffet offerto dalle Suore a tutti i presenti in un clima d gioia e fraternità.

 

Biografia della Beata Maria Cristina Brando

 

Adelaide Brando, nacque a Napoli il 1° maggio 1856 da una agiata famiglia, il padre Giovanni, uomo molto stimato, ricopriva un importante ufficio presso il Banco di Napoli.

Quando aveva appena 12 anni, la notte di Natale del 1868, ai piedi di Gesù Bambino, Adelaide si consacrò a Dio con un voto di perpetua verginità; desiderando entrare fra le suore Sacramentine, trovò l’opposizione del padre, che però le permise di raggiungere la sorella Maria Pia clarissa nel monastero delle Fiorentine a Chiaia in Napoli.

Ma una grave malattia la costrinse per ben due volte a lasciare il monastero, aveva appena cominciato a conoscere la bellezza del vivere consacrate insieme, quando dovette ritornare nel mondo. Ristabilitasi in salute, nel 1875 entrò tra le Sacramentine del monastero di S. Giuseppe dei Ruffi e l’anno successivo poté indossarne l’abito prendendo il nome di Maria Cristina dell’Immacolata Concezione.

L’adorazione a Gesù Sacramentato era la sua più desiderata devozione e la Congregazione delle Sacramentine era quella che più le confaceva, ma il Signore dispose diversamente, ancora una volta la salute venne meno e suor Maria Cristina dovette lasciare anche questo convento; nel 1877 si ritirò come pensionante nel Conservatorio delle Teresiane a Torre del Greco, ripresasi, ritornò a Napoli ed insieme alla sorella Maria Pia anch’ella uscita dal convento per gli stessi motivi di salute e con altre compagne, andò ad abitare in un appartamento della salita Ventaglieri e poi a vico Montemiletto.

Ebbe la buona sorte di avere come consiglieri preziosi san Ludovico da Casoria, il venerabile Michelangelo Longo e con la guida dei sacerdoti Raffaele Ferraiolo e Polidoro Schioppa; nel 1884 si trasferì definitivamente nella cittadina di Casoria in provincia di Napoli, qui trovò la sede adatta per poter esprimere il culto perpetuo a Gesù nell’Eucaristia; venne ospitata con il suo gruppo dal canonico Maglione.

Qualche anno dopo, nel 1890, vista l’affluenza di altre giovani adoratrici, acquista la casa degli eredi Costa in via S. Rocco e si trasferisce con la Comunità stabilendo ormai le basi della nuova Congregazione; padre Ludovico da Casoria le aveva predetto: ”In mezzo a questa cittadina erigerai una casa centrale”.

E qui la madre avvertì la necessità di potere erigere un tempio dedicato a Gesù Sacramentato, dove l’adorazione potesse continuare giorno e notte senza interruzione.

La sua grande volontà d’immolarsi non conobbe limiti, essere vittima con la Divina Vittima del Tabernacolo, questo era il suo unico ardente desiderio. Il 19 febbraio 1893, viene posta la prima pietra della chiesa; nella casa di Casoria riservò a sé una piccola stanzetta dalla cui finestrella era possibile vedere l’altare; oltre lo scopo principale dell’adorazione la Comunità si dedicò alla catechesi e all’insegnamento ai fanciulli.

La Santa Sede il 7 luglio 1903, approvò l’Istituto con il nome di Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. Madre Maria Cristina si ammalò gravemente il 14 gennaio 1906, rendendo la sua bella anima a Dio il 20 gennaio a soli 50 anni.

Come visse così morì, senza segni soprannaturali, ma con un sorriso di dolcezza che manifestava il suo sì alla volontà di Gesù. L’Istituto da lei fondato a Casoria, si allargò ad altre numerose case in Italia ed all’estero, le sue figlie impegnate oggi come allora nell’arduo cammino della virtù, nella scia del suo luminoso esempio, sono diventate varie centinaia.

Per madre Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, si aprirono dal 1927 i processi ordinari per la sua beatificazione, nel 1972-73 si ebbe il processo apostolico; il 2 luglio 1994 viene dichiarata venerabile e il 6 novembre 2001 si è tenuto il processo per l’approvazione del richiesto miracolo ottenuto per sua intercessione.

E’ stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II a Roma il 27 aprile 2003.

In data 17 settembre 2014 Papa Francesco ha promulgato il Decreto per la Canonizzazione. A giugno 2015, quasi sicuramente la canonizzazione in San Pietro in Vaticano, per opera di Papa Francesco, in un anno bellissimo quello che stiamo vivendo, dedicato alla vita consacrata e alla famiglia.

Casoria. Festa della Beata Maria Cristina Brando, presieduta da monsignor Bartolucci.ultima modifica: 2015-01-21T00:11:35+01:00da pace2005
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