ITRI (LT). I PASSIONISTI DA 30 ANNI AL SANTUARIO DELLA CIVITA

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Itri (Lt). I Passionisti da 30 anni al Santuario della Civita

di Antonio Rungi

Era il 18 gennaio 1985, venerdì, quando i passionisti della comunità cittadina, attraverso padre Cherubino De Feo, religioso passionista, allora parroco di Santa Maria Maggiore in Itri, fu convocato al Santuario per ricevere le consegne delle chiavi e di tutto quanto era stato inventariato dai padri Guanelliani che avevano lasciato il Santuario per oggettive difficoltà.
In quel 18 gennaio, come quest’anno, erano presenti oltre i padri Ganelliani, i rappresentanti del clero cittadino di Itri ed i delegati vescovili di Gaeta, che a nome dell’arcivescovo mons. Luigi Maria Carli, morto nel 1986, dovevano firmare il passaggio delle consegne del Santuario dai Guanelliani ai Passionisti, tramite padre Cherubino. Così in pieno inverno padre Cherubino che l’aiuto dei confratelli della comunità di Itri-città dovettero assicurare subito il servizio al Santuario. Il primo ad accorrere in suo aiuto, con i permessi dei superiori, fi padre Eufrasio e successivamente padre Angelo. Si andò avanti così per qualche tempo, fino a quando il provinciale dei passionisti del tempo, padre Stanislao Renzi, si assunse la responsabilità di prendere il Santuario e stilare una convenzione con l’arcivescovo, monsignor Vincenzo Farano, confermata dagli altri provinciali che gli successero nel tempo. Fu nominato, nella persona di padre Giuseppe Polselli, il primo rettore e fu costituita la prima comunità passionista, direttamente dipendente dal Provinciale dei Passionisti di Napoli, assegnando a padre Renato Santilli l’ufficio di delegato del Provinciale. Da allora sono passati 30 anni esattamente e i passionisti hanno mantenuto l’impegno assunto, nonostante le oggettive difficoltà di poter portare avanti il Santuario, soprattutto negli ultimi anni, per la carenza di vocazioni e per il calo numerico dei religiosi. A succedere alla guida del santuario a padre Giuseppe fu padre Renato, fino al 2003, quando l’allora superiore provinciale dei passionisti di Napoli, padre Antonio Rungi (oggi di comunità al Santuario) propose all’arcivescovo del tempo, monsignor Pierluigi Mazzoni, il nome di padre Emiddio Petringa, quale rettore del Santuario e delegato del Provinciale. Da 12 anni padre Emiddio è superiore e rettore di questo luogo di preghiera mariana, punto di riferimento spirituale per il Basso Lazio e la Campania dei devoti della Madonna, di proprietà dell’arcidiocesi di Gaeta ed assegnato ai passionisti. Una prima convenzione tra i passionisti della provincia dell’Addolorata e l’Arcidiocesi di Gaeta scadeva il 21 maggio 2007. Con espresso volere dall’attuale arcivescovo, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, la convenzione è stata rinnovata fino a quando le parti non avranno intenzione di cambiare per motivi e clausole chiaramente inclusi nella stessa convenzione o per sopraggiunti altre motivazioni.
In questi 30 anni di presenza dei passionisti al Santuario della Civita, il volto del santuario è cambiato radicalmente anche come accoglienza e miglioramento delle strutture. Dalla stessa chiesa rifatta in tanti parti, ai locali della struttura di Pio IX, al convento, ai locali adibiti per esigenze della comunità religiosa dei passionisti, quali cucina, refettorio, stanze dei religiosi al secondo piano, quello di diretto accesso alla Chiesa e sacrestia. Lo scorso 21 luglio 2014, l’attesa inaugurazione dell’ascensore alla Civita che tanto utile risulta essere soprattutto per i diversamente abili, anziani e persone con problemi di deambulazione per raggiungere direttamente la chiesa. Cresciuto anche l’interesse verso il santuario da parte di nuove realtà ecclesiali, anche se, come in tutto l’occidente, si registra un calo di partecipazione alle funzioni religiose, soprattutto nei mesi invernali. Ad assicurare il servizio al santuario in questi ultimo anni sono quattro passionisti, che curano anche il convento dei passionisti della città di Itri, e sono: padre Antonio Rungi (ex-superiore provinciale dei passionisti di Napoli), padre Cherubino De Feo (ex-parroco di Santa Maria Maggiore in Itri), padre Emiddio Petringa (attuale rettore-superiore), padre Francesco Vaccelli, ben conosciuto perché per tanti anni parroco di Campodimele, da sacerdote diocesano e poi approdato nella Congregazione dei Passionisti.
A ricordare il fausto avvenimento dei trent’anni di presenza passionista al Santuario della Civita sono stati ieri gli stessi religiosi con alcuni collaboratori durante un incontro fraterno di preghiera e condivisione. A raccontare i dettagli di tutto il passaggio dai Ganelliani ai Passionisti è stato lo stesso padre Cherubino De Feo, che a distanza di 30 anni, essendo lui il diretto interessato a questo evento, ricordava con precisione non solo le persone presenti, ma gli atti firmati e il tempo inclemente che imperversava sulla Civita, come ieri 18 gennaio 2015. Padre Cherubino, come parroco di Santa Maria Maggiore e sacerdote passionista della comunità di Itri, dovette iniziare a pensare al tempio mariano. Con lui i padri passionisti della comunità cittadina oltre a pensare al Santuario della Civita, continuarono a guidare la parrocchia di Santa Maria Maggiore, la cui guida pastorale fu assunta da padre Angelo Di Battista e da lui assicurata fino al 2003. In quell’anno, in seguito ai cambiamenti effettuati dall’allora superiore provinciale, padre Antonio Rungi, subentrò padre Giovanni Giorgi, anche in qualità di Superiore della comunità passionista di Itri.
Nell’ottobre del 2012, i passionisti, su decisione dell’assemblea provinciale, hanno lasciato le due parrocchie di Itri per concentrarsi nel servizio al santuario della Civita e al Convento.
Nel prossimo mese di maggio 2015, con il capitolo provinciale unitario di tutti i passionisti d’Italia, di Francia e del Portogallo, si rivedranno le presenze dei passionisti e si deciderà per il futuro della loro presenza al Santuario e a Itri-città, dove la comunità è stata tolta dal giugno 2012; per cui una sola comunità giuridica, quella della Civita opera pastoralmente per il Santuario e per il Convento cittadino, con tante difficoltà logistiche e di spostamenti per assicurare un servizio pastorale all’altezza del compito che i passionisti hanno sempre svolto al meglio e con grande generosità nella Chiesa locale dell’Arcidiocesi di Gaeta.

ITRI (LT). I PASSIONISTI DA 30 ANNI AL SANTUARIO DELLA CIVITAultima modifica: 2015-01-19T23:28:54+01:00da pace2005
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