Il salvadanaio coniugale della solidarietà

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SCAURI (LT). IL SALVADANAIO CONIUGALE DELLA SOLIDARIETA’. PARTE DALLA PARROCCHIA SANT’ALBINA L’INIZIATIVA ESTIVA PER AIUTARE I POVERI 

di Antonio Rungi 

Parte dalla Parrocchia Sant’Albina in Scauri (Lt), nell’Arcidiocesi di Gaeta, per iniziativa del parroco, don Simone Di Vito, “Il Salvadanaio coniugale della solidarietà” per aiutare i poveri del territorio e le missioni.  Tutto parte qualche anno fa, durante la celebrazione della santa messa dei giorni 7-8 agosto del 2008, quando una suora missionaria in Tanzania parlò della vita di stenti di tale e popolazione e del bisogno impellente di aiutarla, mancando del necessario.  Tra le tante persone presenti c’erano diverse coppie e cristiani intenzionati a fare qualcosa di concreto. E così i primi a muoversi in tale direzione furono due sposi, che decisero di mettere da parte per scopi missionari 50 centesimi al giorno, per tutto l’anno. Quella coppia riuscì a mettere da parte circa 200 euro in un salvadanaio che fu destinato alla solidarietà. Sostenuti dall’incoraggiamento di Don Simone Di Vito, l’iniziativa si è estesa e va ampliandosi, caratterizzandosi come un sistema di aiuto umanitario che nel piccolo può dare sostanziali contribuiti alla causa della solidarietà internazionale. In questa estate 2014, l’iniziativa ha preso il volo, anche in seguito alla testimonianza di una coppia che qui riportiamo integralmente, per essere di stimolo ed esempio a tutti gli altri: “ Caro don Simone,  Io, Antonio, e mia moglie, Carolina, grazie a Voi, da qualche anno viviamo la nostra vita con  una piccola gioia in più. E c’è un motivo. Era il 7 o l’8 agosto del 2008 e alla celebrazione della Santa Messa delle 19 una suora, missionaria in un paesino della Tanzania se non ricordo male, testimoniò la vita di stenti della popolazione e dell’estremo bisogno del necessario per vivere. Poi ci fu il  Vostro commento e quello lo ricordiamo bene, perché ci indusse a riflettere. Vi soffermaste sul concetto di delega che caratterizza l’esistenza di  molti di noi cristiani, anche la mia e di Carolina, tanto indolenti  da chiedere a Nostro Signore di provvedere a dare cibo a chi ha fame. E infatti, da bravi cristiani, ogni giorno, a pranzo e a cena, anche noi ringraziavamo Lui e, ricordandoci  di chi vive in povertà,  recitavamo la nostra preghiera: “Signore, Ti ringraziamo per questo cibo. Fa’ che in ogni parte del mondo per tutti i tuoi figli ci sia sempre qualcosa da mangiare. Amen.”E stavamo, in tal modo a posto con la nostra coscienza. Molto comodo, veramente molto comodo. Però da quel giorno qualcosa in noi è cambiato e Ve ne siamo grati, e così abbiamo cambiato anche la nostra preghiera quotidiana.

E da allora, prima di pranzo e cena, Carolina ed io preghiamo insieme dicendo: “Signore, Ti ringraziamo per questo cibo. Facciamo che  in ogni parte del mondo per tutti i tuoi figli ci sia sempre qualcosa da mangiare. Amen.” E, prima della preghiera, mettiamo da parte, ogni giorno, un moneta da 50 centesimi. Non è assolutamente un sacrificio. Anzi, è questa  la  piccola gioia che ci accompagna da qualche anno. Sono pochi gli Euro che raccogliamo in 365 giorni. Li consegniamo a Voi, come ogni anno, certi che saranno bene utilizzati. Il Signore Vi accompagni sempre. Carolina e Antonio Conzo. Scauri, 28 luglio 2014. Ed arrivano i ringraziamenti della suora, attraverso don Simone: “Gentilissimi signori Conzo grazie per l’offerta di 180 Euro mandata attraverso don Simone.  Il suo ricordo ci commuove! Vi ringraziamo a nome di tutte le suore della missione e specialmente a nome dei bimbi dell’asilo di Mkiwa che con il vostro dono riceveranno ogni giorno un pasto caldo a base di polenta e fagioli. Promettiamo di pregare per le vostre necessità. Che il Signore mandi sulla vostra famiglia abbondanza di  benedizioni!

Suor Incoronata”.

 

 

 

Il salvadanaio coniugale della solidarietàultima modifica: 2014-08-07T22:42:30+02:00da pace2005
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