2012

Roma. No ai botti illegali di Capodanno!

botti capodanno,fuochi illegali,chiesa cattolica,rungi,appelli,capodanno,2012Come tutti gli anni si ripetono gli appelli da parte delle varie istituzioni, in particolare delle forze dell’ordine, a non usare i botti proibiti per festeggiare il passaggio al nuovo anno, come è usanza in ogni parte d’Italia e soprattutto al Sud. In questo fine anno 2011 scende in campo anche la chiesa con i vari appelli di vescovi, sacerdoti e religiosi che “contano sul senso di responsabilità di genitori, giovani e ragazzi” a non utilizzare fuochi artificiali proibiti per il Capodanno 2012. La crisi economica dovrebbe limitare di molto l’acquisto dei botti per festeggiare il passaggio al 2012, che si annuncia difficile sotto tanti punti di vista. Noi ci auguriamo che le persone che hanno riflettono non facciano acquisti di nessun genere sia per una questione economica e sia per una questione etica. Far brillare i fuochi pericolosi nella notte di San Silvestre è mettere a rischio la propria ed altrui vita. E questo va contro ogni legge morale, civile e penale, che nessun cittadino e persona dai sani principi morali non può non considerare. Se ci deve essere festa, la si faccia nella massima sicurezza per se stesi e per gli altri. Chi attenta alla propria ed altrui vita con ordini di ogni tipo viene meno alla legge di Dio e al quinto comandamento che afferma di Non uccidere e di preservare la vita.

Il Capodanno si attende anche pregando

Foto-0113.jpgL’anno 2012 si attenderà con  veglie di preghiera in molte chiese parrocchiali italiane, al fine  di ringraziamento e di intercessione per l’anno che sorgerà. Adorazione  eucaristica con commenti e riflessioni e poi allo scoccare della mezzanotte il suono a festa delle campane per annunciare l’inizio di un nuovo anno del Signore che tutti si auspicano sia migliore, come spesso si dice in queste specifiche. Chi ci sarà alla veglia di preghiera per il passaggio al 2012 saranno le persone sole, quelle che non hanno con cui trascorrere la notte di san Silvestro e fanno della chiesa anche un luogo di incontro e di fraternità. D’altra parte attendere il nuovo anno in un clima di preghiera è di buon auspicio per tutti, soprattutto per quanti ripongono in Dio ogni loro attesa e speranza. In Italia non è l’unico caso. Sono, infatti, moltissimi i parroci, i sacerdoti, i religiosi, le religiose o semplici fedeli che attendono il passaggio al nuovo anno nella preghiera. In genere dopo la messa della sera e il canto di ringraziamento del Te Deum, si ritorna in famiglia per il cenone di rito. Conclusa l’agape fraterna in famiglia, molti fedeli di parrocchie italiane si riversano negli oratori e locali delle loro parrocchie per attendere insieme il passaggio al nuovo anno. I più zelanti lo attendono con la veglia di preghiera e l’adorazione eucaristica, in modo da poter usufruire degli ultimi respiri del vecchio anno e dei primi battiti del nuovo anno in sintonia con il divino. Poi ci sarà pure occasione di oggi e di fare festa, subito dopo. Mini discoteche, con finalità di sano divertimento, con balli e momenti di gioia vera vengono allestite anche presso i locali di tantissime parrocchie italiane, per coinvolgere i giovani ed evitare che prima o dopo la mezzanotte si mettano in auto per raggiungere località vicine o lontane con tanti rischi per la salute e la guida nella notte, specie se si è fatto abuso di alcool. Le feste in piazza come i fuochi artificiali per molte comunità parrocchiali sono lontani dalle loro esperienze di vita cristiana che vuole attendere nella gioia vera il passaggio al nuovo anno, che è poi solennità della Madre di Dio e giornata mondiale della pace. Nel segno della pace e della riconciliazione fraterna si vuole iniziare il nuovo anno 2012, che molti temono per le tante false intepretazioni della profezia dei Maja, destituita di ogni validità scientifica e religiosa. Ma come spesso capita, la superstizione porta a credere anche all’inverosimile e alla cose più assurde che circolano nel mondo, mediante una forma mentis apolalittica piuttosto che positiva nel segno di quella buona notizia venuta a porta da Gesù Cristo, con la sua nascita tra di noi.