SANTA MARIA C.V. DOMANI LA CONCLUSIONE DEI FESTEGGIAMENTI

DSC05471.JPGLa cronaca della Peregrinatio 2012

Si concluderà domani sera, 2 luglio, alle ore 19,30 con la messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Capua, monsignor Bruno Schettino, nello spazio all’aperto presso il convento dei Francescani, il novenario in onore della Madonna delle Grazie, che si è tenuto nella parrocchia omonima, guida pastoralmente dai Frati Francescani. Il Novenario come è tradizione viene svolto con la Peregrinatio della statua della Madonna delle Grazie per i principali e più affollati luoghi, parchi e ambienti del territorio parrocchiale. Iniziato sabato  23 giugno al Parco Magnolia, situato di fronte al convento è proseguito per l’intera settimana e si conclude questa sera, 1 luglio con la solenne celebrazione eucaristica e panegirico di padre Antonio Rungi, missionario passionista, teologo morale, della comunità di Itri (Lt)., alle ore 19,30 alla III Traversa Fossataro, dove la bellissima statua della Madonna delle Grazie è stata trasferita con una sentita processione ieri sera, 30 giugno, a conclusione della messa delle ore 20.00 celebrata al Condominio Edilvetere. Ma la Vergine pellegrina ha toccato altre località di Santa Maria Capua Vetere: 24 giugno in via Tifatina; 25 giugno – Zona Anfiteatro; 26 giugno Parco Quadrifoglio; 27 giugno Parco Addeo; 28 giugno Via Galatina: 29 giugno Via Salzillo. Durante la Peregrinatio c’è stato un grande afflusso di fedeli e buona partecipazione di giovani ed adulti. Il cammino della Vergine Maria per le zone di Santa Maria oltre alla processione di trasferimento da una zona all’altra ha previsto ogni sera: la preghiera del Santo Rosario (Ore 19.00), le confessioni; la celebrazione eucaristica con omelia tenuta da padre Antonio Rungi, la visita agli ammalati e anziani con l’amministrazione dei sacramenti della penitenza e dell’eucaristia. In poche parole un vero itinerario di fede sul modello di Maria e alla scuola della Vergine Santissima che qui è venerata in modo singolare, fin da VI secolo, sotto il titolo della Madonna delle Grazie. Un’antica devozione che si rinnova ogni anno e che coinvolge sempre più fedeli, dato anche l’intensa predicazione dei padri missionari che vengono ad essere impegnati in questo tempo di grazia. “La Peregtinatio Mariae –scrive il parroco, padre Berardo Buonanno – sia per l’intera nostra comunità occasione privilegiata, non solo per lodare, contemplare e supplicare Maria, ma, soprattutto, per imitarla. E lei che ci porta per mano all’incontro con il Figlio e ci ordina “Fate tutto quello che vi dirà”. Ed una preghiera supplica di monsignor Tonino Bello, vescovo di Molfetta, morto per una grave malattia qualche anno fa, di cui è in fase di svolgimento la causa di beatificazione: “Torna a camminare discretamente con noi, o creatura straordinaria, innamorata di normalità, che prima di essere incoronata regina del cielo, hai ingoiato la polvere della nostra terra”. E su questi tempi concreti di vita quotidiana è stata incentrata l’incisiva predicazione del padre passionista, Antonio Rungi, che ha saputo coinvolgere emotivamente e spiritualmente quanti hanno partecipato alla peregrinatio in tutte le nove stazioni in cui la Madonna è sostata per richiamare alla preghiera della sera i fedeli della città, della parrocchia e del luogo ove è stata accolta. Una peregrinatio molto sentita che si conclude questa sera alla traversa Fossataro. Subito dopo la celebrazione delle ore 19.00 la Statua verrà riportata al Convento dei Francescani in attesa della festa liturgica di domani 2 luglio che sarà onorata con la presenza dell’arcivescovo Bruno Schettino.

Storia del convento e della Chiesa della Madonna delle Grazie

La Chiesa della Madonna delle Grazie è una struttura dei padri Francescani e con l’annesso convento, costituisce un complesso architettonico moderno, sorto nel XX secolo, quale esigenza di una presenza francescana nella città sammaritana. Il Convento facente parte della Provincia religiosa dei frati minori di Napoli, oggi è una residenza, non più una fraternità, in quanto sono soltanto due i religiosi che compongono la stessa comunità: padre Berardo e padre Masseo  entrambi di origine sammaritana. Sono questi due religiosi che portano avanti la parrocchia e le altre opere pastorali tipiche dell’apostolato dei francescani. La parrocchia si estende nella zona nord-est di Santa Maria Capua Vetere, quella in crescente sviluppo abitativo e sociale, con circa 3000 abitanti, con vari parchi e condomini, con presenze significative da un punto di vista storico, archeologico, istituzionale e sociale, quale l’Università, l’anfiteatro romano e attività commerciali e sportive di vario genere. Da qualche anno è stato attivato anche il Centro culturale francescano, su iniziativa di padre Berardo Buonanno.
Il centro culturale sammaritano è un Centro di aggregazione che partendo dal messaggio solidaristico francescano, offre una serie di attività ludico-culturali aperte a tutti. Tra i progetti perseguiti con maggiore attenzione la realizzazione di una biblioteca dove si è avviata la Lectura Dantis sammaritana. Al momento la biblioteca raccoglie circa 5000 volumi grazie a donazioni, acquisti, ma soprattutto al recupero di volumi destinati al macero in conventi francescani ormai dismessi. Oltre ad opere di grande interesse religioso quali Opera Omnia di S. Tommaso, Opere sul Francescanesimo, Storia della Chiesa e pregevoli manoscritti del ‘500-‘600 ci sono enciclopedie come quella Britannica, la Treccani, classici latini e greci, saggi di Storia dell’arte, libri di narrativa, favole etc. Anche qui i protagonisti sono i giovani della parrocchia, ma anche della fraternità francescana.
La chiesa e le opere annesse rappresentano il cuore dell’attività pastorale della parrocchia dedicata alla S.Maria delle Grazie.
La chiesa con l’attiguo convento sorge sulle rovine della Basilica dei SS. Stefano ed Agata edificata, seconda la tradizione, nel VI secolo da Germano, Vescovo di Capua e nei documenti è citata come “ecclesia S. Stephani ad catabulum” per la vicinanza ad un rudere di epoca romana, ritenuto una stalla per le bestie dell’Anfiteatro capuano.
La chiesa è costruita in forme neoromaniche su disegno dell’architetto samaritano Nicola Parisi. La facciata si presenta con una ripartizione ottenuta tramite piatte lesene che individuano tre zone affiancate; la parte il corpo centrale è a sua volta ripartito in tre parti verticalmente con al centro un arco estremamente allungato che inquadra il portale incassato ornato di cornici multiple, intagliate a fogliami. Nella lunetta, al di sopra dell’architrave, vi è un rilievo in stucco che rappresenta un angelo che dispiega un cartiglio recante l’iscrizione: D. O. M. / IN HONOREM / B. M. V. GRATIARUM. Più in alto, un altro rilievo in stucco che rappresenta la Deposizione di Cristo, copia di un quadro di Murillo, il cui corpo è sorretto da S. Francesco. Il frontespizio superiore triangolare è decorato da eleganti cornici e da archetti pensili, che corrono orizzontalmente lungo tutta la facciata. Un rosone in vetro, finestroni centinati e fasce con motivi geometrici arricchiscono il frontespizio della chiesa. Sul basamento del portale appare l’iscrizione: ARCH. N.PARISI / AD. 1908 – 1916. L’impianto planimetrico è ad aula di forma rettangolare leggermente irregolare. Realizzato in tufo, l’edificio presenta coperture con volta a crociera. All’interno è da segnalare l’arco trionfale a tutto sesto sostenuto da pilastri compositi. L’intradosso è arricchito da due cornici, a foglie d’acanto e fasce bicolori, che poggiano su capitelli corinzi sormontati da pulvini. I pilastri sono a fasce bicolori; di colore grigio, le semicolonne. L’abside minore dell’antica basilica è incorporata nell’attuale chiesa e corrisponde alla cappella della Madonna delle Grazie, mentre l’abside maggiore è visibile dal giardino del convento.

 

NOVENA IN ONORE DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

1.O Vergine Santa, che dopo tanti secoli ci avete mostrato di nuovo da codesta venerata immagine il vostro materno sorriso, noi ci prostriamo al vostro altare e vi porgiamo il nostro saluto. Vi salutiamo con l’Angelo piena di grazia. Vi salutiamo con la Chiesa, Madre della divina grazia. Vi salutiamo con i Padri della Chiesa, canale di tutte le grazie.
Accogliete il nostro filiale omaggio e arricchite l’anima nostra della grazia necessaria a vivere una vita veramente cristiana, conforme agli insegnamenti del vostro divin Figlio. (Ave Maria).

2.Quale gioia è per noi, Vergine Santa, inginocchiarci al vostro altare, dove si inginocchiarono i nostri antenati, i nostri padri nella fede. Davanti alla vostra immagine, noi, valicando gli spazi del tempo, ci sentiamo uniti ad essi, nella fede e nell’amore a voi.
Aumentate con la vostra grazia questa fede e quest’amore, perché possiamo renderci sempre più degni della vostra materna protezione. (Ave Maria).

3.Fu certo, o Vergine Santa, disposizione ammirabile della divina Provvidenza che del magnifico e grandioso tempio innalzato dal Vescovo San Germano sia rimasta superstite l’edicola che contiene la vostra venerata immagine. Ciò perché era prestabilito sorgesse qui un tempio in vostro onore e si aprisse una fonte di grazia in questa valle benedetta.
Accogliete, o Madre, col vostro materno sorriso quanti vengono a dissetarsi a questa fonte celestiale, esaudite le loro preghiere e confortateli della vostra grazia. (Ave Maria).

4.Come è bello pensare o Vergine Santa che qui, dove un tempo imperversava il ruggito delle fiere, echeggi ora la melodia della preghiera, che alla dissipazione chiassosa dei giochi del circo, sia subentrato il devoto raccoglimento delle sacre celebrazioni, che dalla furia omicida dei gladiatori sia subentrata l’opera salutare dei sacerdoti che promuovono il vostro culto ed esortano tutta l’umanità alla santità della vita.
Oh Maria Vergine piena di grazia concedete a tutti abbondanti beni spirituali per le anime nostre. (Ave Maria).

5.O dolcissima Madre è per noi motivo di grande gioia chiamarvi con il titolo di Madonna delle grazie, che tra i tanti è il più dolce, il più bello. Nella vita cristiana e per la nostra vita soprannaturale, la grazia è quel che è l’aria per la vita soprannaturale. Di questa grazia Voi siete la celeste tesoriera e dispensatrice, tale vi ha costituita il Signore per la vostra generosa cooperazione all’opera dell’umana redenzione.
Concedeteci, o Madre, l’abbondanza di questa grazia perché possiamo raggiungere la nostra eterna salvezza. (Ave Maria).

6.La prima grazia che concedeste al mondo, o Vergine, fu il consenso dato da voi all’Incarnazione nel vostro seno del Figlio di Dio. I Padri della Chiesa dicono che i momenti che passarono tra la proposta dell’Angelo e la vostra risposta furono momenti di trepida attesa. Tutto il mondo era in attesa, e quando voi pronunciaste il Fiat fu un giubilo, un’allegrezza in cielo e in terra. La grazia faceva il suo ingresso nel mondo in persona del Figlio di Dio e, voi eravate l’Arca Santa che Lo portava e Lo donava all’umanità in attesa del Liberatore promesso.
Vi ringraziamo di questo immenso beneficio e promettiamo col vostro aiuto di esserne sempre più degni. (Ave Maria).

7.Per la vostra dignità incomparabile di Madre di Dio, la Santissima Trinità fece a gara per arricchirvi di tutte le grazie. E’ ben a ragione l’Angelo vi salutò piena di grazia. Piena nel tempo, perché non c’è stato istante in cui siete stata priva di grazia. Piena nel numero perché non c’è stata grazia che non vi sia stata concessa dal primo istante del vostro concepimento, fino alla vostra assunzione al cielo. La grazia ha inondata l’anima vostra in tutto, come il prisma riflette tuti i colori della luce così come l’anima vostra riflette tutte le sfumature della grazia.
Vergine Santa sia dato alle anime nostre di partecipare secondo i bisogni all’abbondanza delle vostre grazie. (Ave Maria).

8.La vostra materna sollecitudine nell’elargire le grazie di cui siete ripiena è dimostrata dalla visita alla vostra cugina santa Elisabetta. Quando apprendeste dall’Angelo che ella aveva miracolosamente concepito un figlio vi recaste sollecita alla sua dimora a prestarle i vostri umili servizi, voi costituita in tanta dignità. Al vostro arrivo la grazia investì in pieno la madre e il figlio che aveva nel seno. Elisabetta espresse commossa la sua meraviglia per tanta degnazione. Il nascituro esultò di gioia e di allegrezza: e voi prorompeste nel cantico meraviglioso del Magnificat, esaltazione stupenda dell’opera della grazia.
Visitate, o Madre, le anime nostre ed allietatele della vostra grazia come allietaste la casa di Elisabetta. (Ave Maria).

9.Ci è nota la sensibilità del vostro cuore materno, nel venire incontro ai nostri bisogni. Alle nozze di Cana non appena vi accorgeste dell’imbarazzo dei padroni di casa sussurraste all’orecchio del vostro divin Figlio: “Non hanno più vino”; Gesù rispose che non era venuta ancora la sua ora; ma la richiesta veniva da voi ed Egli non esitò a compiere il primo miracolo.
E quanti altri miracoli sono stati concessi per la vostra intercessione! La storia del cristianesimo ne è ripiena.
Vi salutiamo con la Chiesa mediatrice di tutte le grazie. Madre nostra intercedete per noi presso il trono dell’Altissimo ed otteneteci le grazie necessarie: la grazia di una fede viva ed operosa; la grazia di un amore ardente, la grazia di una carità generosa, la grazia di una vita buona e di una morte santa perché possiamo raggiungere la fecità eterna e lodare con voi per sempre la santissima Trinità. Così sia.

Preghiera alla Madonna delle Grazie

Vergine santissima delle Grazie che dopo secoli di nascondimento vi siete mostrata nuovamente ai nostri occhi mortali rivelatevi alle anime nostre. Otteneteci, voi che lo potete, la conoscenza  e l’amore di Gesù Cristo: siate voi, o buona Madre, il nostro sostegno nei dubbi e la nostra forza nei dolori così frequenti e duri in questa vita terrena. Preservateci dai pericoli, fatevi nostra guida nella virtù, impreziositeci del vostro sorriso e il vostro volto materno sia pegno di beatitudine nella nostra morte. Amen.

SANTA MARIA C.V. DOMANI LA CONCLUSIONE DEI FESTEGGIAMENTIultima modifica: 2012-07-01T10:24:00+02:00da pace2005
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