NATALE 2014. IL DECALOGO DELLA GIOIA CRISTIANA

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P. RUNGI (TEOLOGO MORALE). IL DECALOGO DELLA GIOIA CRISTIANA. UNA PROPOSTA DI FELICITA’ VERA PER IL NATALE 2014

Partendo dai testi biblici delle domeniche di Avvento e soprattutto dall’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco, padre Antonio Rungi, sacerdote passionista ha elaborato in vista del Natale 2014 un decalogo della gioia cristiana,  strutturato in base all’epistolario paolino. Queste le dieci regole della gioia cristiana:

1) Essere sempre lieti (la gioia è uno stato, una condizione di vita permanente e non solo occasionale).
2) Pregare ininterrottamente (non c’è gioia senza preghiera; anzi la preghiera è gioia per sua natura).
3) Rendere grazie a Dio, a tutti e per tutto.
4) Non spegnere lo Spirito della gioia (la vita interiore deve essere curata e non fatta morire lentamente).
5) Non disprezzare le profezie (il dono dell’annuncio deve essere coltivato e valorizzato).
6) Vagliare ogni cosa e scegliere il bene (il discernimento spirituale e morale porta alla decisione per il bene e non per il male).
7) Astenersi da ogni specie di male (compreso il bene, si evita di conseguenza il male, qualsiasi male per se stessi e per gli altri).
8) Aver cura di santificarsi, abbandonandosi totalmente alla volontà di Dio.
9) Conservarsi irreprensibili, nella totalità della propria persona (anima e corpo) per la venuta del Signore.
10) Rispondere alla chiamata di Dio alla santità, vivendo la propria condizione di battezzato e il proprio stato di vita nell’assoluta fedeltà alla legge morale.

Padre Rungi, poi, richiamando quanto scrive Papa Francesco, sottolinea quanto “sia importante per il Natale 2014, recuperare fiducia, speranza e gioia, di fronte ai tanti segnali di morte, di immoralità, di sconforto e di corruzione che emergono dalla cultura e dalla mentalità del mondo d’oggi soprattutto in Italia”. E citando Papa Francesco ricorda che “Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”. E solo avendo di vita Cristo che si può uscire dal baratro della corruzione morale: “Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita”. E conclude il teologo “Di fronte agli scandali a tutti i livelli e in tanti luoghi d’Italia e del mondo c’è solo una cosa da fare: convertirsi alla giustizia che è fonte di gioia per tutti. Senza giustizia non c’è carità e di conseguenza non c’è gioia e pace”.

NATALE 2014. IL DECALOGO DELLA GIOIA CRISTIANAultima modifica: 2014-12-10T11:00:01+01:00da pace2005
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